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Bolsena, gastronomia chilometro zero

Il lago di Bolsena vanta acque molto pulite e ricchissime di pesci grazie non solo alla scarsa urbanizzazione delle sue coste, ma anche al fatto che negli anni ‘90 alcuni pescatori del territorio hanno creato due incubatoi ittici che garantiscono l’ecosistema del lago (una pesca responsabile quindi, attenta al ripopolamento delle acque).

In zona si possono gustare i coregoni (pesci d’acqua dolce talmente pregiati da essere chiamati “le spigole di lago”) e le anguille (citate persino da Plinio il Vecchio nella sua Naturalis Historia per come si rivoltano per l’onde… e da Dante Alighieri nel girone dei golosi perché di esse era ghiotto papa Martino IV, che per dar loro miglior sapore le affogava nella vernaccia).

La cucina, povera e semplice, vanta anche ottimi legumi, come il delicato Fagiolo del Purgatorio, la raffinata Lenticchia di Onano e il gustoso Cece del solco dritto di Valentano, tutti ottenuti ancora con tecniche agricole tradizionali. Altro ottimo prodotto è la patata dell’Alto Viterbese, talmente buona da essere celebrata con una sagra che si svolge nel mese di agosto.

E poi l’aglio rosso di Proceno, dal sapore forte, dal profumo intenso e dalla buona digeribilità. Infine, non si può trascorrere qualche giorno in questo territorio senza gustare l’agnello o il maiale a bujone, una cottura fatta con conserva di pomodoro, salvia, rosmarino e peperoncino che conferisce a queste carni un gusto unico.
ansa

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