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Presenze flop negli alberghi siciliani

Calo di presenze del 20 per cento, vacanze sempre più brevi. Paga pegno soprattutto Palermo, che sconta l'emergenza rifiuti degli ultimi mesi: qui la permanenza dei turisti non supera in media i due giorni. In controtendenza solo Cefalù, Taormina e Lampedusa
di ISABELLA NAPOLI

Presenze flop negli alberghi siciliani

Strutture ricettive in gran parte vecchie, difficoltà nei collegamenti aerei, trasporti interni carenti. Il risultato è la crisi del turismo in Sicilia. Gli operatori denunciano un calo delle presenze nell'ordine del 20 per cento. Paga pegno soprattutto Palermo, che sconta l'emergenza rifiuti degli ultimi mesi: qui la permanenza dei turisti non supera in media i due giorni. In controtendenza solo Cefalù, Taormina e Lampedusa. Il turismo siciliano fa flop. Gli albergatori dell'Isola denunciano ad agosto un calo del fatturato e delle presenze del 20 per cento rispetto al 2009.

Troppi posti letto e strutture alberghiere non sempre nuovissime, pochi collegamenti aerei con le grandi città italiane e straniere mentre sulle isole Eolie pesa l'incognita dell'operazione Tirrenia e i tempi di trasferimento dagli aeroporti sono ancora troppo lunghi. Questi alcuni motivi, secondo gli operatori turistici, della scarso appeal dell'Isola. A soffrire di più della crisi sono le province di Palermo e Catania.

Ad Acireale per richiamare visitatori, ieri è stata organizzata la prima edizione del carnevale estivo con carri allegorici e negozi aperti fino a notte fonda. Ma solo a fine luglio oltre 300 operatori del settore da tutta la Sicilia hanno protestato in piazza Duomo con gli striscioni "vendesi letti causa inutilizzo" e le magliette "zero turisti, zero lavoro". Dal calo di presenze, nell'estate 2010 si salvano solo Taormina, Cefalù, Lampedusa. "Manca un piano complessivo di marketing turistico - prova a spiegare Nico Torrisi, presidente regionale dell'Uras-Federalbeghi - in passato sono state realizzate troppe strutture ricettive: molte devono ancora essere riqualificate". Palermo, poi, sconta la pessima immagine dell'emergenza rifiuti. "Quest'estate ci ha penalizzato la sporcizia della città - spiega il vicepresidente nazionale della Fiavet, Giuseppe Cassarà e titolare del Grand Hotel Wagner in centro - e non ci sono eventi di richiamo. I turisti preferiscono le località balneari". Come confermano i tour operator. "Vendiamo bene agli stranieri soprattutto Sciacca con un incremento rispetto al 2009 del 15-20 per cento - spiega Antonio Mangia, titolare dell'agenzia Aeroviaggi - vanno male invece le città siciliane, nonostante le bellezze artistiche e monumentali". In città, registra il tutto esaurito per il fine settimana di Ferragosto solo qualche struttura come il Grand hotel Villa Igiea, con un 15 per cento in più di presenze rispetto all'estate 2009. Un dato in controtendenza che il direttore del cinque stelle del gruppo Acqua Marcia Alexandar Markovic spiega così: "Il segmento del turismo di lusso adesso sta vivendo un momento particolarmente positivo grazie alla ripresa dei flussi turistici dagli Usa e dal Nord Europa".

In media, però, nel capoluogo siciliano la permanenza dei turisti si riduce a due giorni e mezzo. E se gli albergatori palermitani hanno abbassato le tariffe per contrastare la crisi e d'estate cercano di garantire i servizi per arrivare in spiaggia a Mondello, "l'amministrazione comunale e provinciale - denuncia il presidente di Federalberghi Palermo Nicola Farruggio e titolare del Massimo Plaza hotel - non hanno fatto nulla per migliorare i servizi e la promozione della città tra i circuiti delle maggiori città d'arte". In questo panorama a tinte fosche, fanno eccezione solo alcune località. A Cefalù, dove le presenze turistiche sono in aumento anche ad agosto, vince la politica di promozione degli albergatori. "Ci stiamo riprendendo lentamente dal calo subito a giugno - dice Francesco Randone, vicepresidente di Federalberghi Palermo e proprietario dell'hotel Baia del Capitano - abbiamo più turisti italiani che stranieri ma siamo soddisfatti". A Taormina, i dati di giugno 2010 raccolti dal servizio turistico regionale confermano una timida ripresa. "C'è un incremento di oltre 5.500 presenze rispetto al 2009 - spiega Antonio Belcuore, responsabile del servizio turistico regionale di Taormina - in particolare la crescita è del 5,56 per cento, di cui il 2,01 per cento di stranieri, tedeschi, francesi, russi, americani e giapponesi e il 20,48 per cento di italiani. Un trend che sembra continuare.

Hanno contribuito l'incremento stagionale dei collegamenti internazionali dall'aeroporto di Catania e eventi di richiamo come Taormina Arte". Boom di presenze anche a Lampedusa e Linosa. A giugno secondo l'Enac, c'è stato un aumento del 23,44 per cento tra arrivi e partenze rispetto a giugno 2009 e il trend si conferma anche a luglio con 37.963 turisti arrivati e ripartiti dallo scalo aereo lampedusano contro i 30.754 del 2009 e un milione di presenze dall'inizio della stagione. "I nuovi voli low cost collegano l'isola con le principali città italiane e la Svizzera - spiega Pietro Busetta assessore al turismo di Lampedusa - siamo ormai una delle mete del turismo giovane europeo, un po' come Ibiza e Mykonos".


(10 agosto 2010 - palermo.repubblica.it)

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