Turismo: Urbino, Ravenna e Rimini i capoluoghi piu' virtuosi

i comuni più virtuosi in relazione alla qualità, quantità, efficacia dei flussi di spesa pubblica destinata al turismo

E' Urbino il comune capoluogo turisticamente più sostenibile. E' quanto emerge da una ricerca presentata al Cnel. Tra le prime dieci risultano anche grandi metropoli italiane: oltre a Milano, che si è collocata al quinto posto, Venezia al nono e Palermo al decimo, prima delle città del Sud. Inoltre: Roma occupa il dodicesimo posto, Torino il diciottesimo e Napoli al diciannovesimo; mentre la Regione più rappresentata nei primi posti è l'Emilia Romagna con tre Comuni Ravenna, Rimini e Piacenza. "Questa ricerca, che ha incrociato più di un milione e seicentomila dati, è interessante perché affronta le criticità del turismo nelle nostre città italiane", ha spiegato il sindaco di Cagliari, Emilio Floris, responsabile del turismo per l'Associazione nazionale dei comuni italiani (Anci).

La classifica dei comuni più turisticamente sostenibili è stata ottenuta mettendo in relazione la spesa pubblica sul turismo con l'occupazione, la società, l'economia e l'ambiente locale. Lo studio è stato condotto dall'Osservatorio Nazionale Spesa Pubblica e Turismo sostenibile, promosso dall'Ente bilaterale nazionale del turismo (Ebnt) con la partecipazione dell'Unione delle Province d'Italia, della Provincia di Rimini e dell'Ires Nazionale. La graduatoria dei Comuni restituisce la fotografia di quella che i promotori della ricerca considerano i comuni più virtuosi in relazione alla qualità, quantità, efficacia dei flussi di spesa pubblica destinata al turismo con l'evoluzione dell'economia turistica e della qualità sociale e territoriale locale. Ai risultati si è giunti basandosi sull'Indice Sintetico di Turismo Sostenibile (ISTS), calcolato prendendo in esame diversii parametri tra i quali: gli indici di contesto che tematizzano la caratterizzazione occupazionale e demografica locale, la ricettività turistica, l'accessibilità in termini di infrastrutture, il rischio e la qualità ambientale; l'attrattività naturalistica e storico-paesistica e, infine, l'aspetto economico con la caratterizzazione delle imprese turistiche locali. Con riferimento alla spesa turistica, sono stati inoltre calcolati gli indici di struttura e efficienza di bilancio (costruiti sulle voci di entrata, spesa corrente e gli investimenti dei Comuni nel 2007). L'incrocio di questi risultati con gli indicatori della spesa pubblica locale mostra i comuni virtuosi cioè quelli attenti alla sostenibilità turistica e contemporaneamente quelli che nel turismo spendono più e meglio. Oltre a Urbino, Ravenna e Rimini, i comuni migliori sono: Bolzano, Cagliari, Como, Cosenza, Cuneo, Imperia,Massa, Milano, Olbia, Pisa, Siena, Torino, Udine, Varese eVerona. "Per ognuno di questi indicatori, nella medesima provincia,si sono rilevati Comuni non capoluogo che hanno raggiunto performance migliori - ha spiegato il presidente dell'Ebnt,Gabriele Guglielmi - il cui elenco completo verrà pubblicato prossimamente sul sito www.ebnt.it". Anche attraverso i risultati della classifica, l'OsservatorioNazionale svilupperà il benchmarking dell'efficienza dei flussi finanziari, supportando le amministrazioni pubbliche al miglioramento dell'efficacia e dell'efficienza della spesa indirizzata alla valorizzazione turistica sostenibile dei territori.Nel lungo periodo, invece, si pone l'obiettivo di generare un aumento degli investimenti destinati al settore del turismo e al suo sviluppo sostenibile e di contribuire a una spesa pubblica trasparente oltreché efficiente ed efficace, che metta in rete il sistema turistico italiano.

Questa è la classifica finale deiprimi dieci comuni capoluogo turisticamente sostenibili: si tratta dei comuni più virtuosi cioè quelli attenti alla sostenibilità turistica e contemporaneamente che nel turismo spendono più e meglio:

1) URBINO

2) RAVENNA

3) RIMINI

4) MASSA

5) MILANO

6) FIRENZE

7) MANTOVA

8) PIACENZA

9) VENEZIA

10)PALERMO

ansa

Con Capotavola le eccellenze sarde. Rivivono i piatti della nonna e gli antichi dolci della sposa


I piatti della nonna riproposti da quattro chef sardi davanti alle telecamere di Rai 2, ma non solo. Il sugo di pecora, le favette sott'olio, il miele in ''favo'' con tanto di api all'opera, lo zafferano doc, la carapigna (sorbetto al limone) e il torrone di Aritzo, le ''caschettes'' (antico dolce della sposa) di Belvi'. Il meglio dell'enogastronomia della Sardegna si e' messo in mostra per ''Capotavola - alla ricerca dei piatti perduti'' (www.capotavola.it), un viaggio itinerante in tutta Italia alla ricerca dei piatti caratteristici della tradizione nazionale e locale.


Oggi e domani l'ex convento dei padri Capuccini di Calangianus, nel cuore della Gallura, ospita l'evento patrocinato dal Ministro del Turismo in collaborazione con la Regione Sardegna con l'obiettivo di rilanciare - in questo caso - i piatti piu' rappresentativi e storici che fanno parte della cultura del territorio sardo. ''Abbiamo riunito i prodotti migliori della nostra Isola per farne riscoprire storia e sapore'', spiega Luisa Carcangiu Baire, del Convento di San Giuseppe di Cagliari, che per conto della Regione sarda si e' occupata di allestire la location. Un piccolo borgo dove convivono l'anziana donna al telaio mentre tesse un copriletto, realizzazioni di corallo, incastonato nel legno, Kent'annos, il vino di Sorgono, augurio di una lunga vita, il maestro ceramista che al tornio crea le sue anfore: anche questa e' Sardegna ed oggi e' stata rappresentata sotto le telecamere della Rai. In mostra anche piu' di 300 cantine isolane. Alle 21 la serata proseguira' con la cena di gala, all'interno del convento settecentesco. Domani, dalle 11, riprenderanno le esposizioni e le degustazioni per il pubblico, alle 12 gli chef e i maestri pasticceri si presteranno a lezioni dimostrative e alle 13 apertura dei banchetti col pranzo di degustazione per il pubblico. (ansa 24 Luglio 2010)

Italiani scelgono camper e maxi sconti

Gli italiani hanno voglia di vacanze ma stanno attenti a risparmiare e per questo scelgono di fare le ferie a luglio e in campeggio. Questa la fotografia scattata da Unioncamere Isnart per l'Osservatorio nazionale del turismo. Le destinazioni balneari sono in testa per l'estate ma si attenua il picco di agosto: il 62,4% delle camere sono state prenotate per luglio, il 65% per agosto (quasi in linea con luglio). il 36,5% per settembre. Il camping ha avuto un balzo dell'11,2%. (ansa 24 Luglio 2010)

Tortorici: oggi il secondo concerto del "Festival Internazionale di Musica da Camera"

Teatro di questo spettacolo: l'antica chiesa Batia, sconsacrata e trasformata in un suggestivo auditorium, che, grazie alla sua particolare struttura, gode di una eccellente acustica.

Dopo il grande successo ottenuto dal primo dei sei concerti previsti, in programma oggi, sabato 24 luglio, alle ore 21.00, Vox Violinae, del duo composto da Alexander Sitkovetsky al violino e Qian Wu al pianoforte.

Alexander Sitkovetsky nato a Mosca che già a soli 8 anni si esibì come solista con l'Orchestra da Camera di Montpellier in Francia, ha suonato in numerosi festival in Europa, Giappone e Stati Uniti.

Quian Wu è nata invece a Shanghai e dall’età di 15 anni suona in sale di concerto di grande fama: Wigmore Hall, Park Lane, St. Martin in the Fields a Londra, Concertgebow ad Amsterdam, Steinway Hall a New York. I suoi concerti sono stati trasmessi della NHK (Televisione Giapponese) in tutta l’Asia. È stata selezionata dal quotidiano “The Independent” quale “stella nascente”.
Sitkovetsky e Wu eseguiranno musiche di Bach, Beethovens, Grieg e Saint Saens.

tempostretto.it

Gubbio si promuove con i luoghi di Don Matteo

Gubbio (Perugia), 23 luglio 20101 - Il sito internet del Comune di Gubbio (www.comune.gubbio.pg.it) si è arricchito nella sezione ''Turismo e cultura'' di un nuovo contenuto promozionale sulla città e sul territorio: ''Gubbio nei luoghi di Don Matteo''. Lo comunica l'assessore al turismo Graziano Cappannelli che spiega: ''Abbiamo voluto dare ulteriore risalto alla fiction di 'Don Matteo', il celebre prete detective interpretato da Terence Hill, prodotta da Lux Vide, girata a Gubbio da oltre 10 anni, e che sta connotando l'immagine della citta', suscitando interesse ed emozione. Sempre più infatti arrivano visitatori e turisti che chiedono di vedere dove si gira''.

''Questo dimostra - ha aggiunto il sindaco - la forte presa della città, e il ruolo direi quasi di 'protagonista principale' che svolge nello sceneggiato con i suoi gioielli medievali, gli eleganti interni dei palazzi, la rete di viuzze e vicoli dei quattro quartieri in cui e' suddiviso il tessuto urbano. Tra l'altro proprio in questi giorni Rai Uno sta riproponendo alle 14,10 le immagini della seconda serie, con buoni ascolti in una fascia che consente di rivedere o vedere per la prima volta la fiction''.

''l sito del Comune di Gubbio - ha spiegato l'assessore - abbiamo inserito un estratto, che a breve sarà tradotto anche in inglese, della pubblicazione 'Gubbio-nei luoghi di Don Matteo', per presentare, attraverso le immagini catturate sul set, la vita di tutti i giorni, dove viene superata la fiction per entrare in una realta' autentica. Tutto questo e' stato reso evidente dalle meravigliose immagini della serie televisiva''.

''Siamo grati alla Lux Vide - ha aggiunto - per aver scelto Gubbio che, grazie a 'Don Matteo', ha aumentato la propria popolarità inserendosi in quella tendenza turistica che vede le 'location' trasformarsi in 'destination', sulla scia di un successo di cui, tra l'altro, l'ambientazione e' fattore di primaria importanza''. La pubblicazione ''Gubbio-nei luoghi di Don Matteo'' è comunque disponibile al Servizio turistico associato, quale ''omaggio speciale'' per i turisti che visiteranno la città.
lanazione.it

YEHOSHUA A CORTINA

Sarà lo scrittore israeliano Abraham Yehoshua la vedette culturale della kermesse «Cortina InConTra» in programma da domani al 29 agosto nell’omonima località turistica sulle Dolomiti. All’Audi Palace di Cortina, per la nona edizione dell’evento ideato dall’editorialista Enrico Cisnetto, si alterneranno alcune voci del panorama culturale italiano ed internazionale. Tra i nomi previsti, fra gli altri, figurano lo scrittore Antonio Pennacchi (insieme agli altri finalisti del Premio Campiello), i giornalisti Jean-Marie Colombani, Arrigo Levi, Ferruccio De Bortoli, Gad Lerner, Paolo Mieli, lo scienziato premio Nobel Luc Montagnier, i filosofi Giulio Giorello e Stefano Zecchi.
avvenire 23 Luglio 2010

Fies, il calendario degli esercizi di agosto

Pubblichiamo il calendario degli esercizi spirituali organizzati dalla Fies (Federazione italiana esercizi spirituali) nel mese di agosto. Per essere inseriti in questa rubrica scrivere due mesi prima all’indirizzo internet: dondzanella@virgilio.it oppure al Santuario Madonna della Salute – Monteortone, Abano Terme (Pd) fax 049.8639305.

Per tutti

1-7 / 8-15 / 20-29 / 30-8 sett.Villa Santa Croce, San Mauro Torinese (To), 011.82215 (p. C. Colonna / p. L. Gilardi / p. G. Giacomelli); 1-7 / 22-28 Campello sul Clitunno (Pg) 0743.521097 (p. A. Gentili); 2-10 Villa San Giuseppe (Bo) 051.6142341 (don G. Benzi e p. S.Titta); 3-7 Sant’Ignazio,Val di Lanzo (To) 0123.504156 (don M. Basso); 8-14 casa ritiri Barnabiti, Eupilio (Co) 031.655602 (p. A. Gentili); 9-14 Casa Santa Rita, Cascia (Pg) 0743.76221 (p. R. Piccolomini); 9-14 Monastero Benedettino, San Pietro di Sorres (Ss) 079.824001 (don E. Branca); 9-15 Casa Foyer de Charité, Ronciglione (Vt) 0761.625057 (d. F. Di Loreto); 13-20 Eremo di Montecastello, Tignale (Bs) 0365.760255 (don D. Capra); 16-21 Ars (Francia), 080.4327764, (don T. Gigliola); 16-22 Casa Foyer de Charité, Ronciglione (Vt) 0761.625057 (don P. Rio); 19-22 Villa S. Biagio, Padri Orionini Fano, 0721.823175; per giovani (d. V. Alesani). 23-27 Santuario Getsemani di Paestum, Capaccio (Sa) 0828.725019 (arcivescovo A. Superbo); 23-28 Abbazia di San Felice, Giano dell’Umbria (Pg) 0742.901013 (don G. Martelli); 30-4 sett. Monastero Benedettino, San Pietro di Sorres (Ss) 079.824001 (don I.

Carassino); 30-5 sett.Villa San Giuseppe (Bo), 051.6142341, (p. G. Basile).

Per presbiteri, diaconi e consacrati

7-14 S. Maria degli Angeli (Pg) 075.8043976 (p. M. Munari); 9-14 Ars (Francia) 080.4327764 (don N. Minetti); 16-23 Santa Maria degli Angeli (Pg) 075.8043976 (p. D. Schioppetto); 22-27 Eremo di Montecastello,Tignale (Bs) 0365.760255 (vescovo L. Monari); 22-27 Hotel Milano, Santa Caterina Valfurva (So) 0342.925117 (vescovo O. Cantoni); 22-27 Casa Padri Oblati Missionari, Rho (Mi) 02.932080 (vescovo E. Caporello); 22-27 Oasi Divin Maestro, Camaldoli (Ar) 06.7842455 (don S.

Zonin); 23-27 Casa Maris Stella, Loreto (An) 071.970232 (p. A. Bonora).

Per consacrate e religiose

1-7 cenacolo sorelle Faioli, Pesche (Is) 0865.460446 (p. F. Stefano); 2-7 Casa Santa Rita, Cascia (Pg) 0743.76221 (p. G. Casciano); 2-7 Monastero Benedettino, S. Pietro di Sorres (Ss) 079.824001 (p. U. Puggioni); 2-11 Eremo di Montecastello,Tignale (Bs) 0365.760255 (don D. Capra); 8-14 / 15-21 Casa Maris Stella, Loreto (An) 071.970232 (don S. Zonin / p. R. Moretto); 9-16 / 17-24 centro di spiritualità di Pineta di Sortenna, Sondalo (So) 0342.8015734 (p. A.

Genesio / p. A. Piovano); 22-28 cenacolo sorelle Faioli, Pesche (Is) 0865.460446 (p. L. Cicolini).

I 150 appuntamenti di Pordenonelegge edizione 2010

Centocinquanta appuntamenti con protagonisti della letteratura e della poesia contemporanea, ma anche di scienza, filosofia e storia, teatro e sport: è il programma dell’undicesima edizione di Pordenonelegge.it, dal 15 al 19 settembre. La festa del libro con gli autori, presentata ieri, si prefigge di coniugare leggerezza e profondità.
Tra gli ospiti del festival figurano Mauro Corona, Pino Roveredo, Mauro Covacich, Ernesto Galli della Loggia, Natalino Balasso, David Riondino, Franco Battiato, Dario Argento Boris Pahor. Tra gli stranieri Eric-Emmanuel Schmitt, Rachel Kushner, Paco Ignacio Taibo II, Art Spiegelman, Tahar Ben Jelloun ed Evgenij Evtušenko.

avvenire

I luoghi della vendemmia? Si cercano on line. Il turismo di Bacco non conosce crisi.

Sono sempre di più i visitatori attirati dai vini e dai sapori del Bel Paese (nel 2009, ben 6 milioni), soprattutto nella stagione della vendemmia. E settembre è il mese più adatto per esplorare cantine e vigneti. Dove andare? I cultori del vino, gli appassionati sommelier e anche chi si avvicina per la prima volta all’enoturismo trovano il loro spazio su Evinia.it, un retail store virtuale che ha fatto delle “esperienze del gusto” il suo fiore all’occhiello, accanto alla possibilità di fare shopping on line per vini e liquori di qualità.Chi ama bere sa perfettamente che per gustare al meglio un vino bisogna attivare tutti i sensi. Così facendo si finisce per conoscere meglio se stessi e il mondo. Ecco l’idea di Evinia.it, di far vivere prima con la fantasia il territorio e poi direttamente, offrendo la possibilità di prenotare una visita in quei luoghi dove nascono le migliori etichette (che ovviamente possono essere comodamente acquistate online sul portale, con grande convenienza e sicurezza). Sul sito ci sono decine di indirizzi selezionati, itinerari suddivisi regione per regione, dalla zona del Dolcetto d’Alba, in Piemonte, al Chianti della Toscana, passando per il Pignoletto frizzante dell’Emilia, fino al Nero d’Avola della Sicilia.
Ovunque vi è la possibilità di fare un tour tra le vigne, sentire i profumi e i sapori, scoprire tecniche e segreti di lavorazione. Tutte cantine e aziende di grande tradizione storica e produttiva, poste in ambienti spettacolari, tra colline arrossate dalle foglie della vite, borghi e abbazie. Qualche esempio? Nelle Langhe, sui sentieri del Barolo, in Piemonte, spicca l’azienda vitivinicola Paolo Manzone, a Serralunga d’Alba. Spostandosi in Toscana, si può far tappa a Rocca di Castagnoli a Gaiole in Chianti. Entrambe le strutture offrono anche la possibilità di soggiornare, a contatto con la natura. Nel Lazio si trova l’Azienda Mazzioti, con una scenografica vista sul Lago di Bolsena, con una superficie complessiva di oltre 100 ettari coltivati a vitigno, di oltre 100 ettari coltivati a vitigno. In Sicilia ha sede la Masseria del Feudo di Caltanissetta, dove, oltre a cantina e vigneti, si possono visitare la moderna stalla con caseificio, il frutteto e uliveto e degustare tutti i prodotti aziendali.

Per dormire a Caltanissetta:

HOTEL PLAZA
Via Berengario Gaetani, 5 - 93100 Caltanissetta
Telefono: + 39 0934 583877 + 39 0934 583877
Fax: + 39 0934 583877
Website: www.hotelplazacaltanissetta.it
Email: info@hotelplazacaltanissetta.it
----
Hotel San Michele

Via Fasci Siciliani, Caltanissetta (Italia)
tel.+39 0934 553 750 +39 0934 553 750
fax +39 0934 598 791

hotelsanmichele@tin.it

Turismo, 1 italiano su 2 a casa per mancanza di soldi

(Teleborsa) - Roma, 22 lug - Estate 2010. Il 51,3% degli italiani va in vacanza, una quota in linea con il 2009. Il risvolto della medaglia è che il 46% resta a casa e ben 1 italiano su 2 non parte per mancanza di soldi.
"Si accresce, purtroppo, il solco tra chi può permettersi un periodo di vacanza estiva e chi no e seppur il giro d'affari si accresca del 20% esso è semplicemente dovuto da un lato alla fiammata inflazionistica di tutto ciò che consente la movimentazione turistica e dall'altro all'incremento (da 10 a 12) dei giorni di permanenza fuori casa". È questo il commento del Presidente di Federalberghi, Bernabò Bocca, alla lettura dei dati previsionali sul turismo estivo degli italiani.
Nella generalità dei casi la vacanza estiva degli italiani sarà "consumata" in località marine. La spesa stimata per la vacanza estiva (comprensiva di viaggio, vitto, alloggio e divertimenti) sarà di 853 Euro (rispetto ai 710 Euro del 2009) per un +20% rispetto all'estate scorsa. Tra le tipologie di soggiorno, scelte dagli italiani per trascorrere le proprie vacanze estive, l'albergo rimane il leader incontrastato, vedendo premiata, almeno in questo, l'accorta politica dei prezzi praticati in discesa.
repubblica.it

Turismo Religioso. L'Amiata si prepara a festeggiare il centenario della Croce sulla Vetta

L'Amiata si prepara a festeggiare il centenario dell'elevazione della Croce sulla vetta, avvenuta nel 1910. L’appuntamento è per domenica 25 luglio con una giornata che vedrà protagonista il Monte, sui due versanti senese e grossetano, e il suo patrimonio paesaggistico e naturalistico, con una serie di appuntamenti religiosi e culturali dalle ore 10 fino a sera, quando sarà eseguito, per la prima volta, l’Inno composto per lo speciale anniversario. A partire dalle ore 20 saranno presenti sulla Vetta anche le telecamere di TeleIdea, che riprenderanno in diretta la fase finale dei festeggiamenti.

Le celebrazioni sono organizzate sulla base di un protocollo d’intesa firmato lo scorso maggio per valorizzare l’Amiata e per rilanciare le politiche di promozione turistica del territorio con una stagione estiva ricca di iniziative: da pellegrinaggi a mostre, da concerti a escursioni fino alle degustazioni di prodotti tipici locali. Gli appuntamenti sono promossi sotto il coordinamento della Comunità montana Amiata Val d'Orcia, insieme alla Comunità montana dell’Amiata Grossetano, al Parco Museo delle Miniere dell’Amiata, al Comune di Abbadia San Salvatore, alla Società Macchia Faggeta, al Consorzio Forestale dell’Amiata, alle amministrazioni provinciali e alle Apt di Siena e di Grosseto.

Domenica 25 luglio. La giornata si aprirà alle ore 10 ad Abbadia San Salvatore con l'accoglienza nella Basilica del Santissimo Salvatore del Cardinale Angelo Comastri, Vicario generale per lo Stato della Città del Vaticano. Alla cerimonia saranno presenti Lorenzo Avanzati, sindaco di Abbadia San Salvatore; Giuliano Simonetti, presidente della Comunità montana Amiata Val d'Orcia e il Vescovo della Diocesi di Montepulciano-Chiusi-Pienza, monsignor Roberto Cetoloni. Alle ore 12 seguirà la Santa Messa, officiata dal Cardinale Angelo Comastri sulla Vetta e accompagnata dalla Corale “G.P. da Palestrina” di Abbadia San Salvatore. All’apertura delle celebrazioni parteciperà anche Rosy Bindi, vicepresidente della Camera dei Deputati.

Le celebrazioni riprenderanno nel pomeriggio, a partire dalle ore 15.45, con l’intrattenimento musicale dell’Associazione culturale Formula Nuova Arcadia, che eseguirà alcune tra le più famose canzoni del “Festival Amiatino” degli anni Sessanta. Alle ore 17, poi, è prevista la Via Crucis sul tratto Pianello – Vetta. Alle ore 20 sarà la volta del concerto curato dall'Arcadia Wind Orchestra insieme alle corali “Arcadia Choir” e “G.P. da Palestrina” di Abbadia San Salvatore, “Giuseppe Verdi” di Arcidosso e “Padre C. Vestri” di Santa Fiora. Alle ore 21 la Croce sarà illuminata, per un suggestivo saluto dalla Vetta, prima della chiusura ufficiale della giornata con l’esecuzione dell’Inno alla Croce dell’Amiata per coro e orchestra, composto e diretto dal maestro Francesco Traversi.

Variazioni alla circolazione. In occasione della giornata di celebrazioni, la strada di collegamento con la Vetta sarà chiusa su entrambi i versanti dalle ore 9.30 alle ore 24 e l’accesso sarà consentito solo ai mezzi autorizzati e ai pullman turistici per permettere loro di far scendere e salire i visitatori. Per tutti gli altri visitatori, sarà possibile lasciare il proprio mezzo al Secondo Rifugio e al Primo Rifugio, sul versante senese, o al Prato della Contessa e Prato Macinaie, sul versante grossetano, per poi usufruire del bus navetta in servizio dalle ore 9.30 alle ore 24. Per l’intera giornata, sarà attivo anche l’impianto di seggiovia, con partenza dal Secondo Rifugio - Cantore e Prato delle Macinaie - Contessa.

Gli altri appuntamenti. Le celebrazioni per il centenario della Croce dell’Amiata andranno avanti fino al mese di dicembre con numerose iniziative in programma ad Arcidosso; Santa Fiora; Piancastagnaio e nella frazione di Saragiolo. Tra gli appuntamenti, saranno proposti pellegrinaggi, mostre, concerti, ma anche escursioni e degustazioni di prodotti tipici locali per valorizzare l’Amiata e le sue ricchezze culturali, paesaggistiche ed enogastronomiche.

Luglio. Sabato 24 luglio, dalle ore 8 alle ore 20, Abbadia San Salvatore sarà animata da un’edizione straordinaria del mercatino “Polvere e Tarli in Piazza”, in Viale Roma, mentre sotto i portici del Comune saranno esposti i quadri che hanno partecipato al concorso di pittura “La Croce del Monte Amiata”. Alle ore 21, poi, sarà premiato il dipinto vincitore nella Sala del Consiglio. Giovedì 29 luglio a Santa Fiora si svolgerà la Festa delle Sante Flora e Lucilla, patrone del paese, e alle ore 17 è prevista la Santa Messa e la processione con i figuranti vestiti in abiti medievali. Sabato 31 luglio Abbadia San Salvatore ospiterà il musical "I semi della Pace”, mentre sabato 31 luglio e domenica 1 agosto a Piancastagnaio ci sarà la Festa della famiglia al Santuario della Madonna di San Pietro. Domenica 1 agosto anche Santa Fiora sarà animata dall’XI Festival Santa Fiora in Musica, con il concerto alle ore 21.30 nella Chiesa Sant'Agostino dal titolo “CHOPENIANA” Pianista, eseguito da Nazzareno Carusi con le musiche di Listz e Chopin.

Agosto. Lunedì 2 agosto a Saragiolo, frazione di Piancastagnaio, sarà la volta della tradizionale Festa del Perdono di Assisi al Leccio delle Ripe, con le confessioni alle ore 16.30 e la Santa Messa alle ore 17.30. Giovedì 5 agosto a Santa Fiora si svolgerà la Festa della Madonna della Neve, con la processione che partirà alle ore 21 dalla Chiesa della Peschiera e, a seguire, la Santa Messa nella Pieve delle Sante Flora e Lucilla. Da venerdì 6 a domenica 8 agosto l’Amiata senese sarà animata da un doppio appuntamento per riscoprire le tradizioni religiose e storiche della zona. A Piancastagnaio si svolgerà la quarta edizione della mostra-scambio Rosso Cinabro, dedicata alla memoria mineraria, mentre ad Abbadia San Salvatore sarà la volta del Viaggio dello Spirito, inserito quest’anno nelle Veglie Francigene, manifestazione promossa dalla Regione Toscana, dall’Associazione Toscana Vie Francigene e dall’Associazione Europea Vie Francigene per rievocare il fascino del Medioevo e della via di pellegrinaggio che attraversa la Toscana.

Sabato 7 agosto per le vie di Abbadia è prevista anche la processione della Statua di Padre Pio, mentre la giornata di domenica 8 agosto nel capoluogo badengo si aprirà alle ore 10 con la mattinée con brani su arie celebri per bande e orchestre di fiati, con la partecipazione della Filarmonica “G. Puccini” di Abbadia San Salvatore, la Banda “P. Mascagni” di Iolo Prato, la Corale “G. Verdi” di Arcidosso e la Corale di Lucca. Il concerto sarà diretto dal Maestro Alessio Stabile. Alle ore 10.45, poi, seguirà la presentazione nella Chiesa di Santa Croce dell'affresco dell'Altare di Padre Pio a ricordo del Centenario, eseguito dalla pittrice Francesca Capitini.

Lunedì 9 agosto, alle ore 21, è previsto un nuovo appuntamento ad Abbadia San Salvatore con il concerto finale eseguito dalla Filarmonica “G. Puccini” di Abbadia San Salvatore, dalla Banda “P. Mascagni” di Iolo Prato, dalla Corale “G. Verdi” di Arcidosso e dalla Corale di Lucca, diretti dal Maestro Alessio Stabile. Da sabato 21 a domenica 29 agosto, poi, Abbadia ospiterà la mostra fotografica "La montagna e le sue risorse", allestita presso la sede della Società Macchia Faggeta, in Via della Pace, 70.

Il calendario di celebrazioni per il centenario della Croce si chiuderà con un doppio appuntamento ad Abbadia San Salvatore, in programma il 27 novembre e il 12 dicembre, con la Missione Popolare.

La storia della Croce
La Croce dell’Amiata è un monumento in ferro battuto alto 22 metri, eseguita tra il 1900 e il 1910 dalle officine senesi Zalaffi, su incarico dell’Episcopato toscano per attuare le indicazioni di Papa Leone XIII sulle celebrazioni dell’Anno Santo del 1900. Il Pontefice, infatti, propose di innalzare segni della redenzione sulle montagne più alte d’Italia. L’opera fu completata grazie al contributo di generosi benefattori e alla tenacia degli abitanti locali che, ogni giorno, dopo il turno di lavoro, portavano, in spalla, pezzi di ferro fino alla vetta. La Croce fu inaugurata il 18 settembre 1910.

Il 17 giugno 1944, nel corso della Seconda Guerra Mondiale, la Croce fu abbattuta dai bombardamenti tedeschi in ritirata. Il restauro iniziò subito e il simbolo amiatino venne nuovamente inaugurato il 24 agosto 1946, con un discorso radiofonico tenuto da Papa Pio XII, durante il quale vennero accese anche le mille lampadine presenti sulla struttura in ferro. Pochi anni anni fa, nel 1996, venne celebrato anche il 50esimo anniversario della rielezione della Croce, con la lettura di un messaggio inviato da Papa Giovanni Paolo II e l’impartizione della sua benedizione apostolica.
fonte: sienafree.it

Sicilia, una storia da raccontare

Alla scoperta di storia, cultura, archeologia ed enogastronomia di Catania e Siracusa

Prenota il tuo hotel ora a Siracusa e Catania




Sicilia una, cento, mille storie da raccontare, tutte diverse e tutte coinvolgenti. Affascinanti come le sue città che sembrano cesellate da artisti famosi. Città che affondano le proprie origini in culture diverse che affiorano ad ogni passo, si intrecciano e poi spariscono. Città accomunate dal barocco che, per dirla con le parole di Vincenzo Consolo, scrittore e saggista siciliano, crea “quell’impareggiabile bellezza, quella inaudita musica di ricci, di volute, di adagi e forti, di vuoti e pieni, degna di Mozart”.







A cominciare da Catania, la città dell’Etna, in costante rapporto con un vulcano che sembra quasi controllarla dall’alto dei suoi 3 mila e passa metri, e che in passato le ha inferto anche pesanti ferite, scaricando le sue colate di lava fin dentro le mura cittadine. E di questo rapporto di odio amore con il vulcano più imponente d’Europa, ne rimane traccia nei colori dominanti di molti suoi palazzi, il grigio della lava ed il bianco della pietra calcarea.
Comunque Catania, città antica, prima medievale e barocca poi è viva e vitale di giorno come di notte.
Da Porta Uzeda costruita nel 1695 in onore del viceré spagnolo Giovanni Francesco Paceco, si arriva in Piazza Duomo con al centro la bella Fontana dell’Elefante, simbolo della città, composta da un elefante scolpito da un monoblocco di nera pietra lavica, che sorregge un obelisco egizio coperto di geroglifici dedicati al culto di Iside, che nella mitologia egizia era la dea della maternità e della fertilità. Di fronte la Cattedrale, con la bella facciata in barocco siciliano opera dell’architetto Gian Battista Vaccarini, dedicata alla patrona Sant’Agata. Sul lato sud della piazza si può ammirare il Palazzo dei Chierici, sede dell’Arcivescovado mentre la parte settentrionale è interamente occupata dal Palazzo Senatorio, l’attuale municipio. Assolutamente da vedere anche via Garibaldi con i suoi palazzi settecenteschi, via dei Crociferi, la cosiddetta via delle chiese e Palazzo Biscari dai mirabili fregi esterni.



Anche a Siracusa la storia traspare da ogni angolo. I secoli passati hanno lasciato tracce limpidissime del loro passaggio, come riconosciuto dall’Unesco che nel 2009 ha dichiarato Siracusa e l’area delle vicine necropoli rupestri di Pantalica, patrimonio storico dell’Umanità inserendole, al pari di Noto la capitale del “barocco”, nella World Heritage List.
Siracusa, la magica Aretusa, è una città di mare, verso cui si allunga con l’isolotto di Ortigia, il centro storico della città, che mostra senza soluzioni di continuità, tutte le epoche che ha attraversato, dalla nascita ai giorni nostri.
Nella parte alta dell’isola, la Cattedrale, simbolo della storia di Siracusa di cui racconta le fasi più salienti. Poco distante un reticolo di viuzze porta alla parte antica, ornata da chiese e palazzi sontuosi, che ne fanno un gioiello veramente raro. Molto interesante via della Maestranza, fra le più antiche di Ortigia, impreziosita da edifici nobiliari quali Palazzo Impellizzeri, con la facciata dominata da volti umani e motivi floreali e Palazzo Interlandi Pizzuti. Verso la fine della via si incontra il quartiere della Giudecca con le case ammassate le une alle altre che all’impovviso si aprono su anguste viuzze.
A Siracusa si trova anche il Santuario della Madonna delle Lacrime una monumentale struttura di forma conica che domina la città. Costruito a ricordo del miracoloso evento che vide nel 1953 fragili lacrime umane scorrere sulle gote di una effige in gesso della Vergine Maria, posta al capezzale di due coniugi siracusani, è oggi meta di pellegrini da ogni parte del mondo.



Un’isola da gustare
La Sicilia possiede uno straordinario patrimonio enogastronomico, specchio fedele della storia del territorio. La sua cucina è universalmente conosciuta come schietta ed autentica, grazie alle sue antiche e gustose ricette, dove la genuità ne è elemento cardine. Tanti i prodotti tipici frutto del lavoro di piccoli produttori che fanno della qualità il loro biglietto da visita. Dal vino all’olio extravergine di oliva, dalla pasta ai formaggi, dai pesti alle conserve ortolane, dai biscotti alle marmellate, dalla frutta secca al miele, dal pistacchio al lardo, per finire con le gelatine, i dolci ed i dessert. Per valorizzare appieno questo immenso patrimonio è nato il progetto “Le vie dei sapori”, gestito dalla cooperativa Agronica di Palermo (www.agronica.com), in avanzata fase di svolgimento, il cui obiettivo è lo sviluppo del settore enogastronomico e la costruzione di itinerari turistici in grado di valorizzare tipicità e tradizioni di questa parte d’Italia per coniugare aspetto e sostanza, colori e sapori, forme espressive e tradizioni popolari.
Le aziende che hanno aderito sono fra le più significative del territorio e comprendono, per citarne solo alcune, l’azienda vinicola Benanti e l’azienda agricola Aragona entrambe di Catania, il Consorzio di tutela del pistacchio verde di Bronte, l’azienda agricola Cottanera di Castiglione di Sicilia, le cantine Gulino anch’esse di Siracusa dove viene prodotto un ottimo Pretiosa, un vino bianco elegante, strutturato e ricco di profumi e l’azienda Drago Sebastiano (www.dragoconserve.it) pure di Siracusa, che da ottant’anni opera nella conservazione di prodotti ittici, quali tonno e sgombro al naturale ed all’olio d’oliva. Questi pesci da sempre presenti nella tipica cucina tradizionale siciliana, sono caratteristici della dieta mediterranea. I prodotti dell’azienda Drago si sposano in maniera pressochè perfetta con i vini della cantina Principe di Corleone-Pollara (www.principedicorleone.it), fra cui in particolare l’armonioso Chardonnay, il vivace Fidelio Inzolia ed il classico bianco dal profumo fine e delicato.



Come arrivare: l’aereo è il mezzo ideale. Bologna è collegata a Catania con quattro voli giornalieri, due di Meridiana ed altrettanti garantiti da Alitalia. Per il centro città si può utilizzare il comodo servizio Alibus in partenza dall’aeroporto ogni 20 minuti. Poi da Catania a Siracusa si può noleggiare un auto.
Prenota il tuo Hotel a Siracusa clicca qui 

Dove dormire:  Villa Renna 96015 Francofonte (SR) - ctr. Bafù tel: 095 7880003, cell.339-1022492 fax: 095 7880003 email: info@villarenna.it  Info: http://www.villarenna.it/
Una struttura fatta di arte, sogni, memoria, sentimenti, sensazioni e magia. Integrata perfettamente all’ambiente. Dove si resta incantati ad ammirare la magia dei colori e delle forme. Villa Renna offre ai suoi ospiti lussuosi residence 4 stelle e una suite, luoghi esclusivi restituiti all’antico splendore dopo un restauro lungo e minuzioso. Il terrazzo della suite si affaccia su un lussureggiante parco, gli ambienti sono ampi e accoglienti, dotati dei più moderni comfort. La struttura dispone inoltre di due sale ristorante, bar e di una originale piscina dal fondale in pietra lavica. Ci si ritroverà quindi a vivere il soggiorno in un luogo inusuale, lussuoso, che offre ai suoi ospiti un'atmosfera ricca di emozioni, conciliando il piacere dello spirito con il riposo del corpo e della mente.

Isole della Sicilia

Vulcaniche come Pantelleria. O luminose e con spiagge candide come Favignana. Ma tutte circondate da un mare che non teme confronti. Dalle Eolie alle Egadi, le 7 perle da scoprire al largo dell'Isola Madre, tra dammusi, localini, trattorie e prodotti della natura. Da gustare e da comprare

Capperi, che Sicilia!

Difficile fare una scelta. Anche perché tutte vantano un mare strepitoso. E ognuna, a modo suo, offre qualche cosa di speciale. A partire dai capperi di Pantelleria. Loro, le isole siciliane, vanno giustamente fiere di mostrare, in una piccola porzione di Mare Nostrum, un'infinità di scenari e di ricchezze naturali. Ne abbiamo selezionate sette: quattro nere, per la loro comune origine vulcanica, e tre bianche, per la loro luminosità accecante e il candido colore delle case. Ma tutte unite dalla qualità della loro gastronomia.

FUOCO E VENTO
Sono sorelle di mare, vento e fuoco. L'origine vulcanica le accomuna nella travagliata genesi, che ha lasciato impronte nel paesaggio e nel cromatismo scuro di rocce e terra. Non è un caso quindi che Pantelleria sia chiamata la Perla Nera del Mediterraneo. Gli scogli scuri come la pece, l'assenza totale di spiagge sabbiose e un mare blu cobalto che intimorisce per l'immediata profondità la rendono un'isola non facile. Nel capoluogo merita una sosta il bar Aurora, affacciato sul porto, che propone un'impareggiabile granita al gelso. Per il soggiorno, scegliete il Club Levante: 13 camere in antichi dammusi con vista mozzafiato su Cala Levante, la più bella dell'isola. Dominata dall'Arco dell'Elefante, imponente scultura naturale, è fra i pochi luoghi a permettere una facile discesa in mare, come la vicina Cala Tramontana e la Balata dei Turchi. Arrivate fino a Scauri, sul versante sudovest dell'isola, e cenate nell'antico "jardino" arabo, con albero d'arancio centrale, del ristorante La Nicchia. Da provare, la bresaola di tonno, la caponata di melanzane tiepida con le mandorle tostate e i gamberoni con purea di patate ai capperi e crema di olive nere. Il tutto accompagnato da una meditata carta dei vini pantesca e siciliana con circa 140 etichette. Infine, chi vuole scoprire l'anima contadina deve spingersi verso l'interno, dove un'infinito succedersi di muretti a secco racchiude coltivazioni di capperi e uva zibibbo. Qui, a farla da padroni sono gli scenari drammatici degli antichi vulcani Gelfiser e Monte Gibele e i fitti boschi di pini della Montagna Grande, rifugio ideale nelle giornate più calde.

Lontana, quasi alla deriva nel Mediterraneo, Ustica appare come un miraggio. Parte emersa di un vulcano sottomarino, ha un aspetto roccioso e spigoloso. In piazza Umberto I, il salotto dell'isola, fermatevi ai tavoli della Trattoria da Mario Giapé. Potrete assaggiare gli ottimi spaghetti con le lenticchie. E vedere la sfilata degli habitué, soprattutto subacquei, attratti dai ricchi fondali, tutelati dal 1986 con l'istituzione di una Riserva Marina, la prima nata in Italia. Il modo migliore per andare alla scoperta di questa piccola isola è noleggiare uno scooter e girovagare tra coste frastagliate ricche di grotte, baie e spiagge nere di ciottoli, come Cala Sidoti, perfetta per nuotare fino al tramonto.

A Vulcano e a Stromboli il respiro del vulcano è qualcosa di palpabile, sempre presente. Vulcano è un ribollire di acque sulfuree e soffioni, dove il nero delle rocce laviche si fonde con il giallo dei sedimenti di zolfo e con il grigio di spiagge e pareti. Il colpo d'occhio migliore si ha a Capo Grillo, dove lo sguardo spazia su Vulcanello, Lipari, Salina. E se riuscite a sfidare il tanfo nauseabondo delle acque sulfuree, fate un salutistico tuffo nella Pozza dei Fanghi. Per sentire invece il profumo di fiori selvatici e l'intenso odore del mare, soggiornate al Therasia Resort, a picco sulle scogliere della penisola di Vulcanello. È costruito interamente con pietra lavica dell'Etna, cotto siciliano, legno di cedro. Per soddisfare i piaceri del palato, fermatevi alle Cantine Stevenson, ristorante che prende il nome dal viaggiatore inglese che nel 1870 acquistò la maggior parte dei terreni isolani per estrarne lo zolfo cui abbinò, per passione, la coltivazione dei primi vigneti. Il locale, ricavato dagli antichi magazzini del vino di Stevenson, oltre a proporre piatti tradizionali con tocchi creativi, è anche un'enoteca e wine bar.

Chi sceglie Stromboli deve convivere con i brontolii, le esplosioni e gli sbuffi del vulcano. Che si ripetono da 160 mila anni più o meno ogni 15 minuti; di notte poi lo show degli zampilli di lava incandescente che illuminano il cielo è ancora più spettacolare. Qui viene chi ama i ritmi di una volta: si circola a piedi, manca l'illuminazione pubblica nelle stradine e la sera si cammina con le torce elettriche. Ma per assaporare fino in fondo l'atmosfera antica dell'isola, spingetevi a Piscità, sul versante nordest. Qui si trova La Locanda del Barbablù, un autentico ex ostello marinaro che propone un ristorante con ricercati piatti della tradizione siciliana e sei camere arredate con mobili d'epoca ricollocati negli ambienti d'origine. Per intenditori.

LE ISOLE BIANCHE A PORTATA DI PIEDE
Le tre bianche sono le Egadi, di fronte a Trapani. E se vale il detto "piccolo è bello", allora Levanzo, fra le tre, è la più bella. Solo sei chilometri quadrati, dove tutto è a portata di piede. Perché qui, auto, moto e biciclette sono interdette ai turisti. Il profilo roccioso e aspro fa da quinta naturale all'unico paese, Cala Dogana, che con le sue case bianchissime si apre a mezzaluna sul porto. Stretti in un dedalo di vicoli e stradine si trovano i pochi negozi dell'isola, come la Grotta del Genovese, che propone colorati parei, vestiti e borse di stoffa, ed è anche il punto di prenotazione (obbligatoria) per visitare la grotta preistorica a cui ha rubato il nome, considerata fra le più importanti al mondo per le pitture e le incisioni neolitiche-paleolitiche.
In paese ci sono solo due bar: scegliete il Romano per l'aperitivo e per la posizione panoramica sulla spiaggia, l'Arcobaleno per il gelato: 13 varietà, tra cui i gusti di gelsomino, cannella e ricotta. E se cercate qualche cosa di più sostanzioso, fermatevi al Paradiso, albergo-ristorante molto semplice a conduzione familiare, che propone ottime specialità siciliane di mare servite sulla grande terrazza fronte porto. Per completare una vacanza all'insegna del relax soggiornate in campagna, al residence Lisola: sette piccoli e curati appartamenti ognuno con giardino-veranda privati, e una piscina a sfioro, inaugurata quest'anno. Dal residence, una passeggiata di 15 minuti porta al mare, a Cala Minnola, una delle spiagge più belle dell'isola. Bianchissima. Alle sue spalle un'ampia pineta, rifugio ideale durante le ore più calde della giornata.

Approdando a Favignana, si capisce subito che qui è il tonno a farla da padrone. Già vicino al porto si staglia l'imponente silhouette della tonnara, costruita nell'Ottocento dalla famiglia Florio, che diventò uno dei più grandi stabilimenti d'Europa, dove si compiva l'intero ciclo della lavorazione, dalla pesca all'inscatolamento. Oggi è un magnifico esempio di archeologia industriale. Di fianco, a pochi metri dal mare, c'è il rustico ristorante Gli Amici del Mare. Ricavato da un locale della tonnara, delizia i suoi ospiti con cuscus, pasta con bottarga, tonno all'agrodolce e grigliate miste di pesce. Passeggiando nelle stradine del paese, è ancora il pregiato thunnus a richiamare l'attenzione fra scatolette, vasetti e confezioni varie. Il negozio migliore, La Casa del Tonno, ovviamente. E il bianco? È quello delle sue ampie spiagge sabbiose. Come Calamoni, Lido Burrone, Cala Rossa e Cala del Pozzo, rifugio perfetto quando soffia lo scirocco.

Nessuna isola più di Marettimo, tuttavia, merita il soprannome di bianca. Le sue case candide con le persiane blu ricordano i paesini ellenici, stretti tra la montagna e il mare. Da non perdere, il periplo dell'isola in barca, che permette di scoprire il tesoro naturalistico nascosto dell'isola: le grotte. Pare siano 400, fra emerse e sommerse, accessibili solo dal mare, e dai nomi curiosi: Cammello, Tuono, Perciata, Bombarda. L'appartata Marettimo merita anche il premio per l'aperitivo più raffinato e sfizioso delle isole sicule: quello del wine-bar Baia del Sole, che propone una selezione di gustose porzioni di sushi e pesce affumicato. Sono preparati dalla vicina pescheria La Torre che, a richiesta, confeziona anche piatti d'asporto. Il tutto annaffiato dai migliori vini siciliani. E dai loro intensi profumi.

Parole in controluce sul tema del viaggio


di Gian Maria Annovi
SAGGI Da Anne Carson un testo che fonde critica e lirismo
Parole in controluce sul tema del viaggio
LIBRI: ANNE CARSON, ANTROPOLOGIA DELL'ACQUA, DONZELLI, PP. 165, EURO 24
(acquista il libro su ibs con il 5% di sconto clicca qui)
Nata in Canada nel 1950, Anne Carson è da tempo considerata tra le maggiori voci poetiche in lingua inglese. Nonostante alcune traduzioni poetiche siano comparse, soprattutto grazie a Antonella Anedda, su blog e riviste, in Italia Anne Carson è conosciuta dal grande pubblico solo per il romanzo Autobiografia del Rosso (Bompiani, 2000), che rifacendosi alla lontana ai miti greci (Carson è una raffinata latinista e grecista e ha insegnato in prestigiose università nordamericane) racconta le sofferte vicende di un mostro moderno, Gerione, giovane alato dalla pelle rosso fuoco. Se Bompiani non avesse eliminato dalla copertina il sottotitolo originale, anche i lettori italiani sarebbero avvertiti che questo libro stranissimo e splendido, considerato come una vera rivelazione letteraria da Susan Sontag e Alice Munro, è «un romanzo in versi»: un'opera di poesia.
Che poesia sia però un termine assai fluido nel caso di questa scrittrice, lo prova il bellissimo libro appena pubblicato da Donzelli nella sua collana di saggi: Antropologia dell'acqua, curato e tradotto dalle poetesse Antonella Anedda e Elisa Biagini e dall'italianista Emmanuela Tandello. Così come Autobiografia non è propriamente un romanzo, Antropologia dell'acqua - che costituisce solo la parte quinta della più ampia raccolta Plainwater: Essays and Poetry (Knopf, 1995) - non è davvero un saggio, tanto che la prima parte che lo compone, Tipi di acqua, pubblicato inizialmente nel 1987, venne poi inclusa in The Best American Poetry of 1990, attirando per la prima volta l'attenzione del pubblico americano.
Il fascino del lavoro di Anne Carson risiede proprio nell'eleganza e naturalezza con cui la sua scrittura, «felicemente inclassificabile», fonde lirismo e metodo critico, prosa diaristica e linguaggio accademico, incrostandosi come una conchiglia di materiali provenienti dalle fonti più disparate. È un'operazione che Carson conduce a freddo, come immersa nelle profondità del lago al centro dell'ultima sezione del volume, Margini d'acqua. Un saggio di mio fratello sul nuoto che, descrivendo il moto del fratello nuotatore, scomparso misteriosamente, traccia il confine liquido tra parola e assenza, tra respiro e apnea esistenziale.
Antropologia dell'acqua è una riflessione sui «fragili meccanismi che ci salvano dall'annegare», ma letto in controluce, quasi fosse stato scritto con pioggia su carta di riso, attraverso la decostruzione del tema classico del viaggio, si rivela anche un trattato postmoderno sull'amore: un'ordalia dell'acqua per la devozione filiale e amorosa. Così come l'antica cortigiana cinese Lady Cheng, una delle figure evocate nella seconda sezione, Solo per il brivido, Anne Carson si diverte a disegnare mappe di parole che resistono all'oggettività e pongono il lettore di fronte a continue domande sulle proprie convinzioni e percorsi mentali.
Da un lato troviamo il viaggio in macchina fino al confine occidentale estremo dell'America, dall'altro il pellegrinaggio a piedi verso Santiago di Compostela, che si conclude però simbolicamente a Finisterre, un tempo considerato la fine del mondo conosciuto. Anne Carson è interessata agli estremi e il suo mondo ha margini fatti d'acqua, dove la parola è flusso e il pensiero pozza: l'acqua - scrive - «è qualcosa che non si può trattenere. Come gli uomini». Antropologia dell'acqua è infatti poesia che si fa anche ricerca epistemologica dell'altro amoroso, qualcosa che - per chi lo incontra - proprio come un pellegrino, è sempre xenos, ospite e straniero allo stesso tempo.
Che anche il linguaggio viva il rischio di questa doppia condizione, lo rivela l'attenzione con cui Anne Carson descrive l'Alzheimer del padre, le cui parole, prive di riferimento alla realtà, sono come le mappe della cortigiana: tracciano cammini che solo qualcuno completamente perso nella propria solitudine può percorrere. Allo stesso tempo, proprio il liquefarsi della lingua paterna è ciò che la porta a ridefinire la propria identità femminile, a emanciparsi da modi espressivi che altrimenti non conoscerebbero il senso del fluire. Grazie alle attente traduzioni di Anedda, Biagini e Tandello, anche il pubblico italiano può ora lasciarsi sommergere dalla lingua di questa scrittrice straordinaria.

Il Codacons: fate causa alla Consob. La replica: Viaggi del Ventaglio in black list dal 2005

ROMA (17 luglio) - Dopo il fallimento dei Viaggi del Ventaglio, il Codacons sollecita i clienti ad adire a vie legali contro la Consob «che doveva segnalare il default della società quotata in Borsa e che da mesi compiva operazioni sospette di bancarotta», consigliando a chi ha già acquistato un pacchetto vacanze di chiedere «il rimborso alla società e di inserirsi nella procedura fallimentare in tribunale, oltre che chiedere il rimborso al fondo di garanzia». Il Codacons «non esclude un'azione risarcitoria anche contro il ministero del turismo perché la Brambilla fa chiacchiere sul turismo ma non fa nulla per controllare prima dell'estate se chi vende pacchetti turistici abbia solidità patrimoniale».
La Consob: Viaggi del Ventaglio era dal 2005 nella black list. Circostanza, che è di per sè un campanello di allarme per investitori e risparmiatori. Lo fanno notare ambienti della Commissione, dopo la nota del Codacons. Nella black list entrano le società in grave crisi finanziaria o con problemi di continuità aziendale, quindi proprio quelle a rischio fallimento, che vengono così sottoposte anche ad un «regime di trasparenza rafforzato». Hanno infatti l'obbligo di aggiornare il mercato con un comunicato mensile sull'evoluzione della situazione. Inoltre, Consob ha per due volte impugnato i bilanci della società, nel 2005 e nel 2006.
ilmessaggero.it