Prato: regala molte sorprese

Stritolata dalla superba e vicina grandiosità di Firenze, Prato rischia di non essere valorizzata come merita. Perché la città toscana è molto più del capolugo del tessile, peraltro nel bel mezzo di una crisi. La "trasferta" di un grande artista veneto può essere l'occasione per scoprirla, lasciandosi sorprendere da piaceri e attrazioni inaspettate.

Partiamo dunque dalla visita di cortesia che la famiglia Bassano - una delle più grandi "macchine" di produzione pittorica, attiva dalla metà del Cinquecento - rende a Prato. Il maestro Jacopo, i suoi figli, gli artisti di bottega e gli innumerevoli seguaci furono celeberrimi ai loro tempi e autori di opere ricercatissime, oggi sparse nei musei di tutto il mondo. Dopo un periodo di oblio, la grandezza di questo movimento fu riscoperta di recente, agli inizi degli anni Novanta, con una mostra storica allestita nella loro casa, Bassano del Grappa, e poi replicata negli Stati Uniti. Ebbene, la straordinaria raccolta di dipinti di Jacopo Bassano e dei figli Francesco, Leandro e Gerolamo, custodita in permanenza nel Palazzo Thiene di Vicenza e di proprietà della Banca popolare vicentina, si è trasferita al Palazzo degli Alberti di Prato, dove resterà aperta al pubblico dal 17 dicembre al 5 febbraio 2012.
"Andata al calvario" di Francesco Bassano.
"Andata al calvario" di Francesco Bassano.
 
La collezione comprende alcuni capolavori di Jacopo, come Lazzaro alla mensa del ricco Epulone, la Madonna con Bambino e San Giovannino, meglio nota come Madonna Spencer perché donata dal re d'Inghilterra agli inizi del Settecento ai conti Spencer, avi di Lady Diana. Verrà presentata al pubblico anche l'ultima acquisizione della raccolta dei Bassano di Palazzo Thiene, un inedito dipinto di Francesco Bassano, il più talentuoso dei figli di Jacopo: Andata al calvario. E siccome alle visite di cortesia bisogna rispondere con un'altra visita di cortesia, a Vicenza arriveranno i capolavori toscani della Banca, cusotoditi di norma proprio al Palazzo degli Alberti.

Una volta che la famiglia Bassano vi avrà condotti a Prato, non vi resta che lasciarvi sorprendere dalle sue bellezze e dai piaceri che sa regalare. Ne indicheremo alcuni. Agli appassionati d'arte contemporanea si presenta l'occasione di visitare il Centro Pecci, molto attivo e ricco di iniziative. Ricche e notevoli le architetture religiose. Limitandoci al centro storico, merita una sosta il Duomo - che contiene un'altra delle ragioni per cui vale la pena andare a Prato, ovvero gli affreschi di Filippo Lippi, una delle massime espressioni del Rinascimento -, le Chiese di Sant'Agostino, San Domenico e San Francesco e il Monastero di San Vicenzo. Di Prato era anche il fondatore dell'Istituto degli innocenti di Firenze, tal Francesco Datini, celebre mercante del Quattrocento: sul sito www.francescodatini.it è segnalato un suggestivo itinerario cittadino di "luoghi datiniani", fra palazzi, ville, chiese, archivi, oratori. Quanto ai piaceri della gola, in centro troverete le irresistibili creazioni del Caffè nuovo mondo.
 
Paolo Perazzalo - famigliacristiana.it

Luoghi dello spirito: Greccio, là dov'è nato il presepe

A Greccio, provincia di Rieti, quasi 800 anni fa, san Franceso rappresentò la Natività. Oggi la tradizione si ripete. E nella Valle Santa i fedeli visitano i santuari francescani.

famigliacristiana.it

Il santuario di Greccio (Rieti), situato nel piccolo comune abbarbicato sulla montagna, fu molto amato da san Francesco che qui, nel 1223 allestì una rievocazione sacra della nascita di Gesù. Nacque così il presepe, che da allora, in tutto il mondo, ricorda la Natività.

Fu realizzata tra i Monti Sabini una Betlemme umile e semplice e lì ogni anno a Natale si torna indietro nel tempo, con una rappresentazione sacra che ricorda l’arrivo di san Francesco sul Monte Lacerone, nel 1209, l’ascensione alla grotta della Natività, il suo presepe. Si ammirano sei quadri viventi, che  ricostruiscono  minuziosamente usi e costumi medievali, immersi nella bellezza dei luoghi. L’evento dura un’ora, ci sono circa 2.000 posti in tribuna riscaldata,  queste sono le date: 24 dicembre, ore 22.30; 26 dicembre, ore 17.45; 1° gennaio, ore 17.45; 6 gennaio, ore 17.45; 7 gennaio, ore 17.45; 8 gennaio, ore 17.45.

Greccio si trova nel cuore del Cammino di Francesco, un itinerario inaugurato nel 2003 nel territorio della conca di Rieti, la Valle Santa reatina. Le tappe portano nella Rieti medievale, con i suoi palazzi e le sue chiese, nei Santuari di Greccio, La Foresta, Poggio Bustone e Fontecolombo,  nel bosco del Faggio di San Francesco a Rivodutri, nell’antico borgo di Posta, perla della Valle del Velino, sulle vette del Terminillo.
Il santuario di Greccio.
Il santuario di Greccio.
Lungo il Cammino di Francesco è presente la segnaletica in legno e, nei centri abitati, le frecce direzionali sulla pavimentazione.  Il cammino si può fare a piedi, in mountain bike, a cavallo, in automobile (questa modalità è stata resa possibile per tutti coloro che hanno difficoltà motorie). Nella provincia di Rieti il Santo soggiornò e lungo “per una speciale predilezione e per lo splendore dei molti miracoli”.

Ogni santuario, oggi, ricorda momenti importanti della vita di Francesco. Il santuario di Fontecolombo è il monte scelto per stilare la Regola definitiva del suo Ordine. Qui tutto è sacro: gli edifici, la fonte d’acqua purissima e il bosco stesso, perché racchiude il Sacro speco, la grotta in cui fu scritta la Regola. Qui  san Francesco fu operato agli occhi.

Il santuario di Santa Maria della Foresta, nato intorno alla chiesina di san Fabiano, è un convento di straordinaria suggestione. Chi cerca la pace e vuole, come lui,  fuggire dalla “pompa del mondo” trova in questo convento appartato un luogo ideale.  Immerso nel verde intenso dei boschi, probabilmente ispirò l’immortale Cantico delle Creature.

Il santuario di Poggio Bustone è uno dei luoghi più vicini allo spirito di san Francesco, apre l’animo del pellegrino alla meditazione e alla contemplazione. Qui egli arrivò nel 1209 con sei compagni, nel Sacro Speco ricevette il perdono dei peccati giovanili. Lungo il sentiero che porta alla grotta, tra querce secolari e aceri campestri, si incontrano sei edicole erette intorno al 1650 a ricordo di fatti miracolosi.

Sia che si voglia assistere alla rappresentazione del presepe vivente a Greccio o che si voglia visitare uno dei santuari è possibile fermarsi in strutture disposte lungo il cammino di Francesco, che offrono la loro ospitalità ai pellegrini.

Rosanna Precchia

 

Bergamo pubblica “Bergamo terra di fede e cultura”, il catalogo dedicato al turismo religioso

Si tratta di un opuscolo di 16 pagine che raccoglie quanto la provincia orobica offre a chi è desideroso di compiere un percorso tra i santuari e i luoghi cari a Papa Giovanni XXIII. La  guida completa l’offerta del catalogo Unico della turismo orobico, che contiene le proposte relative al turismo scolastico, agli eventi dell’anno e ai pacchetti vacanza.

«Bergamo è una terra di grande religiosità, ricca di un patrimonio storico, artistico e culturale che si è conservato magnificamente – afferma Silvano Ravasio, presidente di Turismo Bergamo -. Quello che stupisce è il numero sempre maggiore di pellegrini che visitano sia i luoghi di Papa Giovanni XXIII, a partire da Sotto il Monte, suo paese natale, sia i numerosi santuari che costellano la nostra provincia, segno di una tradizione religiosa ancora viva. Il catalogo che abbiamo preparato vuole essere uno strumento agile, semplice e utile a suggerire alcuni itinerari per noi interessanti sia sotto il profilo religioso che architettonico».

Il catalogo si apre con l’immagine della scultura che si trova nel cortile della casa natale di Papa Giovanni XXIII a Sotto il Monte (opera di Carlo Balljana e Diotisalvi Perin) e che rappresenta il Papa Buono a colloquio con i suoi genitori. All’interno le proposte articolate sono tre: “Sulle orme di Papa Giovanni” e gli “Itinerari Mariani” e “I grandi capolavori”.

Il primo itinerario propone i luoghi più significativi dell’infanzia e della vita di Papa Giovanni XXIII: la casa natale, S.Maria in Brusicco, Ca’ Maitino, l’Abbazia di Sant’Egidio, il Santuario della Madonna del Bosco ad Imbersago e quello della Madonna della Cornabusa a Sant’Omobono Terme.
Ricca di suggerimenti è la sezione dedicata agli “Itinerari Mariani”. «Nella nostra provincia ci sono tantissimi santuari – spiega Ravasio -.  Se ne contano oltre cento, alcuni molto noti a livello nazionale, come il Santuario di Caravaggio, altri solo a livello regionale o provinciale, come il Santuario della Cornabusa o quello di Ardesio. Tutti hanno storie molto belle e sono segno di una fede profonda e di una grande tradizione cristiana».

L’itinerario mariano di Turismo Bergamo parte dalla città con il Santuario della Beata Vergine Addolorata in Borgo Santa Caterina, tocca quello dedicato alla Madonna della Castagna (in via Fontana) per poi proseguire verso Stezzano con quello della Madonna dei Campi e salire verso Sombreno al Santuario della Natività della Beata Vergine. Di lì si dirige verso la Valle Brembana per raggiungere il Santuario della Madonna del Perello ad Algua, quello della Madonna della Costa a San Giovanni Bianco e della Madonna della Foppa a Gerosa. Dalla Valle Brembana al territorio valdimagnino dove, oltre al Santuario della Cornabusa, viene segnalato il Santuario della Madonna del Castello ad Almenno San Salvatore.
Anche la pianura è ricca di proposte: il Santuario di Santa Maria del Fonte a Caravaggio, la Madonna delle Lacrime a Treviglio e il Santuario della Bassella a Urgnano.

Dalla pianura ai laghi per visitare la Madonna della Torre a Sovere. E dai laghi alla Val Seriana, dove l’itinerario tocca ben sei luoghi sacri: ad Ardesio La Madonna delle Grazie, a Colzate San Patrizio, a Pradalunga della Forcella, ad Oneta la Madonna del Frassino, a Vallalta di Albino la Beata Vergine di Altino e a Nembro la Beata Vergine dello Zuccarello.

Chiude il catalogo la sezione dedicata a “I grandi capolavori”, che brevemente introduce il pellegrino ad alcune delle più importanti opere della terra orobica: la Basilica di Santa Maria Maggiore in città, l’Abbazia di Pontida, la Basilica di Alzano Lombardo, la Chiesa dei Disciplini con la Basilica di Santa Assunta a Clusone, la Chiesa e il Convento di San Bernardino a Caravaggio e le chiese del parco del Romanico negli Almenno. I tre principali musei di arte sacra della provincia chiudono la sezione: Bernareggi di Bergamo, S. Martino di Alzano Lombardo e quello dell’Abbazia benedettina a Pontida.

Il catalogo è diffuso gratuitamente da Turismo Bergamo.

iltitolo.it