Campo de' Fiori (Foto Benedetta Ciampa) |
Roma sempre più città aperta e cosmopolita, fulcro e centro di esperienze artistiche e culturali sperimentali e d’avanguardia, con teatri di ricerca, laboratori interattivi, eventi multietnici, iniziative multimodali, centri culturali, festival, rassegne e locali innovativi. Insomma, una capitale degna di un respiro transnazionale alla stregua di Londra, Parigi e Berlino.
In questa rubrica raccontiamo in una manciata di tappe quali sono le esperienze top per chi già conosce la città ma vuole viverne l’atmosfera mossa e cangiante, i cambiamenti, le trasformazioni in continuo divenire (per gli appuntamenti e l’ospitalità, si vedano gli articoli correlati).
Gli appassionati di arte contemporanea (ma non solo), devono tenere d’occhio le iniziative di MACRO (vale la pena fermarsi al ristorante MACRO138 o al MACRO cafè), nato nel 1999 dalla riconversione dei vecchi stabilimenti della birreria Peroni e poi ampliato dall'architetto francese Odile Decq (www.macro.roma.museum/), il MACRO Testaccio, nel complesso ottocentesco dell’ex-Mattatoio, frequentato da un pubblico giovane e giovanile (www.macro.roma.museum/macro_testaccio/struttura_del_museo), e La Pelanda, Centro di Produzione Culturale di 5000 mq, bellissimo esempio di architettura industriale che ospita manifestazioni di vario genere (http://www.macro.roma.museum/macro_testaccio/la_pelanda_centro_di_produzione_culturale).
Anche la Centrale Montemartini è da non perdere (www.centralemontemartini.org): l’ex Centrale Termoelettrica riconvertita in sede museale, dal 1997 è uno straordinario esempio di archeologia industriale che ospita centinaia di sculture romane (lì trasferite in occasione della ristrutturazione del complesso capitolino).
E poi i Mercati di Traiano, eccezionale connubio tra passato e futuro, con allestimenti molto suggestivi (www.mercatiditraiano.it). Invece il Museo Carlo Bilottiwww.museocarlobilotti.it) è una chicca all’interno di Villa Borghese, coi suoi 18 lavori di Giorgio de Chirico, i ritratti Tina e Lisa Bilotti di Andy Warhol, il dipinto “L'estate” di Gino Severini e il grande Cardinale in bronzo di Giacomo Manzù, esposto all'esterno. (
Il Chiostro del Bramante poi (http://chiostrodelbramante.it), dietro piazza Navona, vale una visita sia per le originali mostre che propone sia per il delizioso bar sul chiostro. Infine, tre luoghi topici: il Museo Nazionale d’Arte Moderna e Contemporaneawww.gnam.beniculturali.it), dove si consiglia anche un pranzo tra le opere d’arte al ristorante “Caffè delle Arti”, il Palazzo delle Esposizioni (www.palazzoesposizioni.it) e il Maxxi (www.fondazionemaxxi.it), appena inaugurato: dedito alla promozione dell’arte giovane è un museo del contemporaneo all’interno di un’architettura fuori dagli schemi, “punto di partenza per una nuova pratica museografica che rompe con il passato”. I 13.500 metri quadri di superficie ospitano una collezione non eccezionale ma molto interessante per gli aspetti di sperimentazione (qui trovano rappresentanza tutte le arti e il teatro, la danza, la musica, la moda, la grafica, il cinema, la pubblicità trovano uno spazio vivo dove confrontarsi). (
Per quanto riguarda la musica, è l’Auditorium Parco della Musicawww.auditorium.com) lo spazio più importante della città, luogo internazionale di dialogo tra le arti: sia per il calendario delle varie sale (Santa Cecilia, Sino poli, Petrassi, Teatro Studio, etc) ma anche per il bar e il ristorante Red (www.redrestaurant.roma.it). (
Per chi invece preferisce il turismo enogastronomico ed è in cerca, anche qui, di sperimentazioni e di luoghi non convenzionali, suggeriamo l’antica fabbrica di cioccolato SAID (www.said.it), dove a pranzo si può mangiare con un ricco buffet di verdure e healthy food, il pomeriggio assaggiare torte e dolci da far rinvenire il più depresso dei palati, all’ora dell’aperitivo degustare champenoise o vini al bicchiere non banali, e a cena fare un’esperienza romantica al lume di candela con musica soffusa e una cucina elegante (non a prova di portafoglio).
Anche ‘Gusto è divertente, un enorme locale multimodale tra bar, pizzeria, cigar club, ristorante e osteria: frequentato da pubblici misti, per lo più ospita professionisti o giovani che poi, il venerdi e il sabato, si fermano a ballare nei locali circostanti (tra cui Tatì al 28, della stessa proprietà). Ai Paioli, poi, c’è Duke’s, un ristorante californiano salutare che serve eccezionali aperitivi e un tonno unico nel suo genere per provenienza e qualità. Amato dagli artisti invece sono i locali del quartiere Pigneto: Pigneto 41, Primo al Pigneto e Necci, lo storico bar-ristorante di Pasolini.
Per godere di una vista mozzafiato sui Fori e sulla Colonna di Traiano (dove compare la prima cravatta della storia), un indirizzo perfetto è l’Enoteca Provincia Romana, dietro il bel Palazzo Valentini, sede della Provincia ( http://www.provincia.roma.it/iniziative/enoteca-provincia-romana-di-palazzo-valentini), mentre per una cucina giapponese rivisitata in stile californiano nel cuore del quartiere Monti, F.I.S.H. è uno dei più originali sushi bar della capitale. Il pesce è ottimo anche da Riccioli Caffè, ambiente radical-chic dietro il Pantheon (da non mancare, dopo il pasto, il caffè al Sant’Eustachio, il migliore di Roma secondo gli esperti), a due passi dallo storico Bar della Pace, elegante ritrovo per tutte le età, dietro Piazza Navona.
L’Asino d’Oro, a Monti e l’Open Colonna, all’interno del Palazzo delle Esposizioni, sono infine due locali diversi ma entrambi ottimi al livello di scelte gastronomiche (il secondo vanta la firma dello chef Colonna, oltre a una suggestiva terrazza in vetro). Concludiamo con il costoso San Lorenzo, un ristorante di pesce vicino Campo de’ Fiori elegante e ipermoderno, capace di donare una serata all’insegna del puro piacere.
In questa rubrica raccontiamo in una manciata di tappe quali sono le esperienze top per chi già conosce la città ma vuole viverne l’atmosfera mossa e cangiante, i cambiamenti, le trasformazioni in continuo divenire (per gli appuntamenti e l’ospitalità, si vedano gli articoli correlati).
Gli appassionati di arte contemporanea (ma non solo), devono tenere d’occhio le iniziative di MACRO (vale la pena fermarsi al ristorante MACRO138 o al MACRO cafè), nato nel 1999 dalla riconversione dei vecchi stabilimenti della birreria Peroni e poi ampliato dall'architetto francese Odile Decq (www.macro.roma.museum/), il MACRO Testaccio, nel complesso ottocentesco dell’ex-Mattatoio, frequentato da un pubblico giovane e giovanile (www.macro.roma.museum/macro_testaccio/struttura_del_museo), e La Pelanda, Centro di Produzione Culturale di 5000 mq, bellissimo esempio di architettura industriale che ospita manifestazioni di vario genere (http://www.macro.roma.museum/macro_testaccio/la_pelanda_centro_di_produzione_culturale).
Anche la Centrale Montemartini è da non perdere (www.centralemontemartini.org): l’ex Centrale Termoelettrica riconvertita in sede museale, dal 1997 è uno straordinario esempio di archeologia industriale che ospita centinaia di sculture romane (lì trasferite in occasione della ristrutturazione del complesso capitolino).
E poi i Mercati di Traiano, eccezionale connubio tra passato e futuro, con allestimenti molto suggestivi (www.mercatiditraiano.it). Invece il Museo Carlo Bilottiwww.museocarlobilotti.it) è una chicca all’interno di Villa Borghese, coi suoi 18 lavori di Giorgio de Chirico, i ritratti Tina e Lisa Bilotti di Andy Warhol, il dipinto “L'estate” di Gino Severini e il grande Cardinale in bronzo di Giacomo Manzù, esposto all'esterno. (
Il Chiostro del Bramante poi (http://chiostrodelbramante.it), dietro piazza Navona, vale una visita sia per le originali mostre che propone sia per il delizioso bar sul chiostro. Infine, tre luoghi topici: il Museo Nazionale d’Arte Moderna e Contemporaneawww.gnam.beniculturali.it), dove si consiglia anche un pranzo tra le opere d’arte al ristorante “Caffè delle Arti”, il Palazzo delle Esposizioni (www.palazzoesposizioni.it) e il Maxxi (www.fondazionemaxxi.it), appena inaugurato: dedito alla promozione dell’arte giovane è un museo del contemporaneo all’interno di un’architettura fuori dagli schemi, “punto di partenza per una nuova pratica museografica che rompe con il passato”. I 13.500 metri quadri di superficie ospitano una collezione non eccezionale ma molto interessante per gli aspetti di sperimentazione (qui trovano rappresentanza tutte le arti e il teatro, la danza, la musica, la moda, la grafica, il cinema, la pubblicità trovano uno spazio vivo dove confrontarsi). (
Per quanto riguarda la musica, è l’Auditorium Parco della Musicawww.auditorium.com) lo spazio più importante della città, luogo internazionale di dialogo tra le arti: sia per il calendario delle varie sale (Santa Cecilia, Sino poli, Petrassi, Teatro Studio, etc) ma anche per il bar e il ristorante Red (www.redrestaurant.roma.it). (
Per chi invece preferisce il turismo enogastronomico ed è in cerca, anche qui, di sperimentazioni e di luoghi non convenzionali, suggeriamo l’antica fabbrica di cioccolato SAID (www.said.it), dove a pranzo si può mangiare con un ricco buffet di verdure e healthy food, il pomeriggio assaggiare torte e dolci da far rinvenire il più depresso dei palati, all’ora dell’aperitivo degustare champenoise o vini al bicchiere non banali, e a cena fare un’esperienza romantica al lume di candela con musica soffusa e una cucina elegante (non a prova di portafoglio).
Anche ‘Gusto è divertente, un enorme locale multimodale tra bar, pizzeria, cigar club, ristorante e osteria: frequentato da pubblici misti, per lo più ospita professionisti o giovani che poi, il venerdi e il sabato, si fermano a ballare nei locali circostanti (tra cui Tatì al 28, della stessa proprietà). Ai Paioli, poi, c’è Duke’s, un ristorante californiano salutare che serve eccezionali aperitivi e un tonno unico nel suo genere per provenienza e qualità. Amato dagli artisti invece sono i locali del quartiere Pigneto: Pigneto 41, Primo al Pigneto e Necci, lo storico bar-ristorante di Pasolini.
Per godere di una vista mozzafiato sui Fori e sulla Colonna di Traiano (dove compare la prima cravatta della storia), un indirizzo perfetto è l’Enoteca Provincia Romana, dietro il bel Palazzo Valentini, sede della Provincia ( http://www.provincia.roma.it/iniziative/enoteca-provincia-romana-di-palazzo-valentini), mentre per una cucina giapponese rivisitata in stile californiano nel cuore del quartiere Monti, F.I.S.H. è uno dei più originali sushi bar della capitale. Il pesce è ottimo anche da Riccioli Caffè, ambiente radical-chic dietro il Pantheon (da non mancare, dopo il pasto, il caffè al Sant’Eustachio, il migliore di Roma secondo gli esperti), a due passi dallo storico Bar della Pace, elegante ritrovo per tutte le età, dietro Piazza Navona.
L’Asino d’Oro, a Monti e l’Open Colonna, all’interno del Palazzo delle Esposizioni, sono infine due locali diversi ma entrambi ottimi al livello di scelte gastronomiche (il secondo vanta la firma dello chef Colonna, oltre a una suggestiva terrazza in vetro). Concludiamo con il costoso San Lorenzo, un ristorante di pesce vicino Campo de’ Fiori elegante e ipermoderno, capace di donare una serata all’insegna del puro piacere.
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