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Pasqua: caro benzina, meglio il treno Operatori turistici, decreto salva-italia ammazza le imprese

Roma - stazione Termini
(di Valentina Roncati)

Parcheggiate le auto sotto casa, gli italiani, per le prossime vacanze pasquali, si accingono a salire sul treno. La corsa del prezzo della benzina e la crisi generale inducono infatti i vacanzieri a ridurre il numero di giorni che trascorreranno fuori casa e a dimezzare i chilometri percorsi in auto, o addirittura a sostituire l'auto con il treno. ''Le nostre strutture ricevono sempre piu' spesso richieste di persone che chiedono di essere prese alle stazioni ferroviarie, come avveniva un tempo'', spiega il presidente di Federterme (aderente a Confindustria), Costanzo Iannotti Pecci.

''Questo, ovviamente - aggiunge - comporta dei problemi. Inoltre registriamo una forte contrazione della domanda nelle localita' in cui si deve arrivare in auto. Questo anche perche' il nostro tipo di utenza appartiene ad un segmento medio e medio-basso a cui pesa molto l'aumento senza ormai limiti del costo della benzina''. Pecci aggiunge che l'incremento dei costi dei carburanti comporta per le aziende termali anche costi altissimi di gestione: ''tutte le aziende che non hanno acque termali calde, e sono tantissime - spiega - hanno avuto un'impennata dei costi di riscaldamento delle acque. La situazione e' insostenibile e bisognera' affrontarla, serve una sterilizzazione delle accise''.

Il presidente di Fiavet, la Federazione delle agenzie di viaggio, aderente a Confcommercio, Fortunato Giovannoni, osserva: ''le famiglie che si spostano in auto hanno ridotto il numero dei chilometri che percorreranno e questo non solo per motivazioni di spesa, ma anche psicologiche. Anche nella scelta degli alberghi, si prediligono le offerte. In generale i budget sono piu' contenuti e costi' anche il giro d'affari. Diversa e' la situazione del target alto, che continua a viaggiare senza problemi''. La Fipe, Federazione italiana pubblici esercizi, stima che a Pasqua la flessione delle presenze turistiche sara' tra il 3 e il 5%, con calo prevalentemente del turismo interno (tiene ma non aumenta quello straniero) e con una conseguente diminuzione dei fatturati. ''Non e' solo un problema di benzina - spiega il presidente Fipe, Lino Enrico Stoppani - la crisi attanaglia e non si vedono spiragli.

Tra Imu, addizionali e disoccupazione crescente, la Pasqua non potra' che essere piu' castigata''. ''E' iniziato un trend di cui non si intravede la fine - lamenta il presidente di Assoturismo-Confesercenti, Claudio Albonetti - con la benzina al costo attuale, aumenta il prezzo delle derrate e lievitano i costi generali delle strutture ricettive. Intanto il costo dell'energia e' lievitato del 30% e l'Iva sul ricettivo e' al 10% con la minaccia di arrivare al 12% mentre la media europea si aggira al 7%. La verita' e' che questo decreto 'Salva Italia' sta ammazzando le imprese e mi chiedo, in questo modo, come l'economia italiana possa riprendersi''.

''Finora abbiamo molte richieste di preventivi, ma pochissime prenotazioni - ammette il presidente dell'associazione albergatori di Rimini, Patrizia Rinaldis - e la Pasqua, che quest'anno e' bassa, ha indotto numerosi alberghi a non aprire affatto in questo periodo''. ''Le persone si muoveranno se avranno la certezza che c'e' bel tempo - dice Riccardo Borgo, presidente del Sib, Sindacato italiano balneari altrimenti preferiscono rinviare. Noi balneari siamo pronti a reggere la mini invasione pasquale, quella in arrivo potrebbe essere una prima prova in vista dell'estate, visto che ormai si decide sempre piu' spesso cosa fare solo all'ultimo momento''.
ansa

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