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Sperlonga, mare e acheologia


Riconoscimenti al gioiello arroccato a ridosso del Circeo, a metà strada tra Roma e Napoli

(di Ida Bini)

Per il nono anno consecutivo al mare di Sperlonga, in provincia di Latina, unico nella regione Lazio, è stata assegnata la “bandiera blu d’Europa”, riconoscimento internazionale che premia le località turistiche balneari, rispettose del proprio territorio e dell’ambiente. Quest’anno a Sperlonga, inoltre, è stata conferita la certificazione di avvalersi - insieme ad altri sette comuni italiani - del titolo di “borgo più bello d’Italia”. Il vero motivo che spinge a visitare Sperlonga, a metà strada tra Roma e Napoli, è la capacità del borgo di unire un mare da sogno a una tradizione storico-artistica davvero unica con musei, gallerie d’arte lungo le stradine che si inerpicano verso il centro, e scorci mozzafiato. Non è un caso che artisti, scrittori e intellettuali come Albert Camus, Arthur Miller, Natalia Ginzburg e Andy Warhol, e attrici di fama internazionale come Marlene Dietrich e Brigitte Bardot scelsero Sperlonga come luogo d’ispirazione e rifugio dorato, affascinati dalla sua accoglienza, dalla luce, dalle case bianche tra gli stretti vicoli con archi e scale, dalle sue spiagge sabbiose e dalle grotte naturali.

La spiaggia di Sperlonga è una striscia di sabbia soffice lunga dieci chilometri, che costeggia la strada degli alberghi e delle case estive, dove ci si gode il tramonto sull’arenile. Superato il borgo bianco che si arrampica in alto, la spiaggia prende il nome di Angolo fino alla grotta di Tiberio mentre, oltre il promontorio del Ciannito, il tratto sabbioso - più stretto e tortuoso e ombreggiato dalla riserva naturale dei monti Aurunci - si chiama Bazzano ed è circondato da una rigogliosa e profumata flora mediterranea. L’ultimo tratto di spiaggia è conosciuto con il nome di lido delle Bambole, sul quale si apre l’omonima grotta. E’ pieno di caverne, di spelonche, questo tratto di costa: sono cavità naturali che anticamente riparavano i cittadini dalle incursioni dei pirati, rase al suolo nel Cinquecento. In particolare è la grotta di Tiberio la vera, grande attrattiva di Sperlonga: qui l’imperatore fece costruire nel primo secolo d.C. una villa che degradava verso il mare. Oggi si visitano la grotta e alcuni resti della costruzione imperiale, mentre i prestigiosi frammenti di sculture e gli oltre 10mila reperti artistici, ritrovati dopo gli scavi archeologici compiuti nel 1955 durante la costruzione della via Flacca, sono custoditi nell’attiguo Museo archeologico nazionale. Nei pressi della storica villa di Tiberio è stata creata dal WWF Italia un’oasi (infatti si chiama Oasi Blu) di mare e arenile di circa 11 ettari che comprende anche un piccolo promontorio di macchia mediterranea dove è possibile fare percorsi naturali didattici.

Altrettanto affascinante è la piazzetta di Sperlonga, piccola, romantica, intima con i tavolini dei locali per il rito pomeridiano dell’aperitivo e dei ristorantini sul selciato e i muri tappezzati di bouganville. Il centro del borgo arroccato è un labirinto di stradine bianche fiancheggiate da boutiques, laboratori artigianali e piccole gallerie d’arte. Lo sguardo, che arriva fino al mare tra un arco e una scalinata, è interrotto dagli alti pini marittimi e dalle barche ancorate in rada.
ansa

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