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Barcamp alla Camera, la politica incontra il turismo #CameraConVision sale 5/o tra trend Twitter

di Cinzia Conti

Oltre 250 iscritti da tutte le parti d'Italia, 33 proposte da discutere, 5 gruppi di lavoro che si stanno confrontando: sono i numeri del secondo Barcamp organizzato dalla Camera dei deputati, su proposta dell'Intergruppo parlamentare per l'Innovazione, sul futuro del turismo italiano. Una giornata di brainstorming con i big del settore, dal ministro Dario Franceschini (atteso nel pomeriggio, quando gli verranno presentate le proposte) al commissario straordinario dell'EnitCristiano Radaelli, ma anche con tantissimi amministratori pubblici del turismo, accademici imprenditori e blogger. Una "nonconferenza", come viene definita dagli addetti ai lavori, importante per un settore strategico dell'economia italiana che da troppo tempo attende una svolta. 
"Senza perdere tempo a enumerare dati - spiega Radaelli, in apertura dei lavori - dato che tutti noi presenti siamo coinvolti in questa attività, il settore ha un peso importantissimo per l'economia nazionale ed è urgentissimo in questo momento riuscire a presentare meglio ciò che siamo sui mercati internazionali. Solo per citare uno degli ultimi dati non confortanti per il marchio Italia, siamo scesi anche nel Country Brand Index 2014-2015. Oltre il 50% dei turisti nel mondo sceglie una destinazione dopo aver guardato Internet e quindi dobbiamo essere presenti in modo aggressivo anche sul digitale. Non rinunciamo alle promozioni tradizionali, ma entriamo in modo competitivo sul web e i social. Con Enit lo stiamo già pensando e realizzando strumenti più incisivi per presentare l'Italia".


"Il mondo del turismo - spiega Roberta Milano, docente alla Cattolica di Milano ed esperta di web marketing, tra le organizzatrici del Barcamp - è abituato ad essere un po' trascurato e di conseguenza è una community naturale che risponde in tutte le occasioni in cui viene chiamata a provare a dimostrare la propria importanza. Il turismo vale l'11.6% dell'occupazione nazionale e il 10.3% del Pil. Ma varrebbe molto di più se fosse affrontato come industria, industria dell'ospitalità come la chiamano all'estero. In realtà è sempre molto lasciato allo spontaneismo, in campagna elettorale se ne parla spesso, ma senza che a questo seguano anche atti concreti in particolare della governance. La situazione è complessa, ma un impegno concreto da parte della politica non c'è mai stato: competenza della Regioni, riforma del titolo V ma anche spending review sono tutti nodi da sciogliere nel momento in cui si decide su cosa investire. Oggi vogliamo essere molto concreti nelle proposte e uscire con una lista di priorità da mettere in moto in breve tempo. Speriamo che la politica ci ascolti".

"E' molto importante 'contaminare' - spiega Edoardo Colombo, consulente di Poste Italiane che partecipato al TdLAb - le istituzioni e la politica del messaggio dell'innovazione e del turismo: è il settore che più di tutti si è digitalizzato, si è trasformato radicalmente e ancor più succederà nel futuro e questo va fatto presente a chi deve decidere e definire le norme di questo settore. E' importante condividere idee che siano facilmente applicabili e questi tavoli servono a questo".


Il turismo e' importante per l'economia del nostro Paese, vale l'11,6% dell'occupazione nazionale e il 10,3% del pil. Ma si puo' e si deve fare di piu'. Siamo quasi assenti, come pubblico e come privati, da un mercato online in forte crescita, diluendo gli investimenti di promozione sui brand regionali. Siamo ancora la meta piu' desiderata, ma non acquistata. Un settore che, nonostante le potenzialita', rimane marginale nella percezione dominante e mai considerato come vera industria.Abbiamo perso competitivita' negli ultimi 20 anni, passando dal 2/o al 5/o posto nel mondo per gli arrivi internazionali e dal 2/o al 6/o per gli introiti valutari Negli stessi anni in cui si e' sviluppato il web come luogo di informazione e intermediazione turistica, l'Italia e' rimasta in una posizione di passivita' rispetto alle innovazioni che, nel turismo, hanno radicalmente mutato comportamenti e intermediazione e dove player internazionali delocalizzano quotidianamente parte significativa di pil prima commercializzando l'ospitalita' tradizionale, poi quella familiare e ora affrontando anche la ristorazione.

Evoluzioni che pongono al legislatore nuove sfide per affrontare anche in termini di garanzia i nuovi diritti e le nuove interazioni sociali della sharing economy. Il turismo deve diventare centrale nell'agenda economica per il rilancio dell'Italia, strumento di valorizzazione di territori e prodotti. E' una nostra vocazione, una nostra eccellenza, storicamente. Qualcosa sta cambiando, esiste una maggiore attenzione su questi temi, ma serve una vision, una stratega unitaria e pluriennale che preveda, tra gli obiettivi, la riorganizzazione della governance, una valorizzazione del brand "Italia" e una innovativa strategia digitale. E' necessaria una presenza sui tavoli della programmazione per porre il turismo tra i settori che possono fruire dei fondi destinati all'innovazione, programmi che oggi investono sulla smart city ma che devono guardare alle esigenze peculiari di una smart destination.

Per ragionare in modo concreto e circostanziare questi temi, abbiamo preso a prestito le 5 W del giornalismo:
WHY Perche' il turismo e' economia, economia vitale per il nostro paese.
WHO Governance (del turismo e dell'innovazione) tra Titolo V e spending review.
WHAT E-commerce, Big & Open Data, Promozione, Social media, Sharing economy, Banda larga, Wifi, Mobile.
WHEN Tante le azioni, importante scegliere le priorita' nel breve periodo.
WHERE Proporsi sui mercati esteri con un brand forte e coerente che leghi turismo, cultura, enogastronomia, moda, design.
Scopo del Barcamp sara' discutere del "come" HOW.

L'hashtag dell'evento e' #CameraConVision. Diretta e registrazione delle introduzioni e delle conclusioni sulla webtv della Camera all'indirizzo http://webtv.camera.it/evento/7195.
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