Turismo conclusa la XIII conferenza delle Alpi

Preparate le “Linee Guida per l’adattamento ai cambiamenti climatici a livello locale nelle Alpi”
Venerdì 21 novembre la Sottosegretaria del Ministero italiano dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, Barbara Degani ha presieduto la XIII. Conferenza delle Alpi, nella quale ministri e alti rappresentanti dei paesi europei (Austria, Francia, Germania, Italia, Liechtenstein, Monaco, Slovenia e Svizzera), nonché diversi rappresentanti delle organizzazioni facenti parte del gruppo degli osservatori, hanno discusso importanti questioni per lo sviluppo delle Alpi e per la protezione dell’ambiente alpino. I più importanti temi trattati sono stati: 

Sotto la guida della presidenza italiana sono state preparate le “Linee Guida per l’adattamento ai cambiamenti climatici a livello locale nelle Alpi”. Inoltre, la Convenzione delle Alpi e la Convenzione dei Carpazi hanno adottato una Posizione comune riguardo ai cambiamenti climatici, che sarà presentata alla Conferenza Mondiale sul Clima (UNFCCC COP20) nel dicembre 2014 a Lima (Perù). La Conferenza delle Alpi ha inoltre riaffermato con forza l’idea di “Alpi rinnovabili”, sottolineando al contempo la necessità di azioni concrete in tal senso. 

Il nuovo Rapporto sullo Stato delle Alpi mostra che la crescita della popolazione alpina si sta concentrando nelle aree maggiormente accessibili, mentre, nelle aree remote, si possono osservare tuttora fenomeni di diminuzione della popolazione. Nelle aree in cui si osserva una crescita della popolazione, ciò non è dovuto solo a cause naturali; le migrazioni rivestono infatti un ruolo sempre più importante. I “nuovi abitanti” si concentrano in aree facilmente accessibili e a distanza tale da permettere il pendolarismo dai maggiori centri urbani alpini. Allo stesso tempo, la presenza di nuovi residenti può aiutare a rivitalizzare l’economia locale, le tradizioni e la cultura e promuovere la produzione locale. Il Report completo sarà adottato dalla Conferenza, mentre il prossimo report, che sarà pubblicato nell’autunno 2016, tratterà il tema della green economy nelle Alpi.  

La strategia è al momento in fase di elaborazione e diverrà realtà nell’estate del 2015. Attualmente, la Convenzione delle Alpi detiene lo status di osservatore nel processo e sta contribuendo attivamente alla discussione. La Conferenza delle Alpi ha adottato un parere nel quale ha ribadito la propria convinzione sul fatto che la Convenzione delle Alpi debba continuare con il proprio significativo contributo all’elaborazione e alla messa in atto di tutti i pilastri della Strategia Macroregionale. Inoltre, la Conferenza delle Alpi ha espresso la propria disponibilità a svolgere un ruolo chiave nell’ambito del terzo pilastro, che si occupa dell’uso sostenibile dell’energia e delle risorse naturali. La Conferenza ha anche sottolineato la necessità di bilanciare la tutela e lo sviluppo economico e, infine, ha ribadito come è necessario che sia le aree montane sia quelle circostanti possano ottenere benefici reciproci dalle attività organizzate nell’ambito della strategia.  

La Conferenza delle Alpi sarà presente a EXPO 2015 con una “Settimana della montagna”, che si svolgerà dal 4 all’11 giugno con l’obiettivo di promuovere le montagne e i loro prodotti nell’ambito dei padiglioni nazionali dei paesi alpini.  

Il Gruppo di verifica è un organo incaricato di controllare l’adempimento degli impegni e degli obblighi risultanti dalla Convenzione delle Alpi. Uno dei temi di cui il Gruppo di Verifica si è occupato negli scorsi anni è se l’autorizzazione rilasciata per l’impianto di risalita del Piz Val Gronda (Tirolo, Austria) sia compatibile con quanto previsto dall’articolo 6/3 del Protocollo Turismo.  

La Convenzione delle Alpi fa parte della più ampia comunità internazionale e lavora in stretta collaborazione con la Convenzione dei Carpazi su diversi temi, quale i cambiamenti climatici: su questo tema le due Convenzioni hanno preparato una dichiarazione comune. Alla Conferenza erano inolrte presenti alcuni rappresentanti di paesi delle Ande (Argentina, Cile, Bolivia): ciò riflette i profondi legami che la Convenzione delle Alpi ha con altre aree montane in tutto il mondo. 
Dopo l’Italia, sarà la Germania a detenere la Presidenza della Convenzione delle Alpi per il periodo 2015 – 2016. Il programma della presidenza tedesca si concentrerà principalmente sui temi della green economy, della biodiversità, del turismo sostenibile, del trasporto e mobilità e sull’EUSALP. 

Il Segretario Generale della Convenzione delle Alpi, Markus Reiterer, si è dichiarato soddisfatto rispetto agli esiti della Conferenza e ha ringraziato per la collaborazione la Presidenza Italiana, che è stata particolarmente attiva durante il proprio mandato. Secondo le parole del Segretario Generale:«La Conferenza delle Alpi ha messo in luce la necessità di cooperare a tutti i livelli al fine di affrontare diverse sfide nella regione alpina, quali quelle rappresentate dai cambiamenti climatici, dai mutamenti demografici e dalla necessità di utilizzare al meglio il potenziale delle Alpi, ad esempio in tema di economia “green” e di turismo sostenibile». Infine, il Segretario Generale ha aggiunto: “Sono convinto che questa fruttuosa cooperazione proseguirà anche sotto la presidenza tedesca”. 

Cos’è la Convenzione delle Alpi? 
La Convenzione delle Alpi è un trattato internazionale sottoscritto dai Paesi alpini (Austria, Francia, Germania, Italia, Liechtenstein, Monaco, Slovenia e Svizzera) e dall’Unione Europea con l’obiettivo di promuovere lo sviluppo sostenibile nell’area alpina. La Convenzione delle Alpi mira ad armonizzare la protezione e lo sviluppo economico con l’obiettivo di sostenere le Alpi sia come spazio di vita per la popolazione e la natura, sia come zona di attività economica.  Le Alpi, con il loro capitale di biodiversità e le riserve di acqua e legno, sono un ambiente naturale, culturale, di vita e di lavoro per quasi 14 milioni di persone nonché un’importante destinazione turistica che attira circa 120 milioni di visitatori ogni anno.  
valtellinanews.it

Enti turistici, oggi sposi

«Da gennaio non dobbiamo inventarci: sappiamo già perfettamente su che strada partire e prendere velocità». Così il direttore dell'Ente turistico Lago Maggiore (ETLM) Fabio Bonetti sintetizza lo stato dei lavori in vista dell'entrata in funzione della nuova Organizzazione turistica regionale (OTR) Lago Maggiore e Valli, il prossimo primo gennaio. Una struttura che sarà costituita ufficialmente oggi pomeriggio nel corso dell'Assemblea in programma alle 14 al Centro sportivo di Tenero, ma per la quale gli addetti ai lavori si stanno adoperando ormai da due anni. «Siamo sul pezzo» ha scherzosamente dichiarato ieri nel corso della conferenza stampa di presentazione della nuova OTR, alla presenza di tutti gli attori coinvolti: Paolo Dedini e Michele Tognola, rispettivamente presidente e direttore dell'Ente turistico Tenero e Valle Verzasca; Remo Clerici e Daniela Pampuri, loro omologhi dell'Ente turistico Gambarogno; il direttore di Vallemaggia Turismo Fabio Lafranchi (assente giustificato il presidente Renzo Piezzi); Aldo Merlini, presidente dell'Ente turistico Lago Maggiore. Presenti anche, per l'ETLM, il vicedirettore Francesco Caccia, il direttore operativo Benjamin Frizzi e il membro del Consiglio d'amministrazione Luca Allidi.
Oggi dunque, dopo le ultime assemblee dei quattro Enti turistici locali, la nuova struttura prenderà vita. Sarà composta da un'Assemblea in cui confluiranno tutti i 2500 soci degli attuali quattro Enti turistici; da un Consiglio d'amministrazione formato da 18 membri, di cui nove rappresentanti dell'ETLM e tre di ognuno degli altri organi locali; da una Direzione con gli attuali quattro responsabili in veste di direttori di area, un direttore marketing – proposto, Benjamin Frizzi – e uno finanziario – Francesco Caccia; e da un Ufficio esterno di revisione dei conti. Lavorerà su tutto il territorio corrispondente all'agglomerato di Locarno e sarà suddiviso nelle quattro Aree di competenza Locarno e Valli, Vallemaggia, Tenero e Valle Verzasca, Gambarogno. Sarà l'OTR principale a livello ticinese e tra le prime cinque in tutta la Svizzera, con una cifra d'affari di 15 milioni di franchi all'anno, 10 milioni e 181 mila pernottamenti globali (di cui 1 milione e 147 mila alberghieri), 665 mila campeggi (sugli 800 mila complessivi del Cantone) e 15 mila residenze secondarie (sulle 30 mila presenti in Ticino). Impiegati nell'OTR Lago Maggiore e Valli, che avrà la sua sede principale a Locarno, saranno 76 dipendenti, esattamente la somma di tutti gli attuali impiegati dei quattro Enti turistici locali. Nessun licenziamento, dunque. E, almeno per il momento, nonostante i compiti supplementari affidati alla nuova Organizzazione soprattutto dal punto di vista del marketing, nessuna nuova assunzione.
cdt.ch

Arte, cibi selezionati e turismo Nasce il progetto "Amorfood"

Unire i sapori unici della Sicilia con l’arte contemporanea, dando visibilità a una rete di piccoli produttori locali, e scoprire alcuni luoghi memorabili dell’Isola attraverso itinerari turistici appositamente pensati.

È tutto questo Amorfood, progetto di due giovani imprenditori siciliani, Andrea MulèAndrea Di Rosa, con la direzione artistica di Antonella Amorelli, già coordinatrice e anima di Riso, Museo d’Arte Contemporanea della Sicilia e oggi direttrice di AmorLab.

Amorfood è un progetto che nasce dall’amore per il cibo siciliano d’eccellenza, che si è sviluppato mediante un’attenta ricerca e selezione di sapori antichi, a volte dimenticati, di prodotti naturali che rappresentano l’essenza della Terra di Sicilia. A questo scopo sono state selezionate dieci piccole realtà produttive dell’Isola, unite in un unico progetto, per offrire sapori unici e irripetibili: la crema dolce di peperoncino e la confettura di fichidindia di Castelbuono, i capperi di Salina, le lenticchie di Villalba, l’olio extravergine d’Oliva di Sciacca, le pesche sotto sciroppo e la confettura di pesche di Leonforte, il miele di sulla di Caltavuturo, i pistacchi sgusciati e la crema di pistacchio di Bronte, la crema di mandorle di Adrano e l’origano di Mussomeli. Tutti prodotti naturali, con assenza totale di qualsiasi additivo e realizzati unicamente con l’uso della materia prima e senza grassi o altre aggiunte.
Le residenze d’artista, i video-documentari e la Amorfood Art Collection

Per raccontare in maniera originale i processi di produzione è stato coinvoltoCampostabile, una coppia di artisti siciliani (Mario Campo e Lorena Stabile), che ha svolto una residenza d’artista di tre settimane nelle aziende selezionate, sotto la cura diGiovanni Iovane, critico d'arte e professore di Storia dell’Arte Contemporanea a Brera, Milano. Dalle residenze sono stati realizzati video artistici che offrono una narrazione visiva un racconto dei singoli prodotti, nonché dei luoghi, del contesto e della storia profonda che c’è dietro. Riprese, parole, suoni e immagini liberamente create, attraverso cui gli artisti hanno costruito un racconto visivo per ciascuno dei prodotti scelti, esaltandone le peculiarità più spiccate ma anche gli aspetti meno visibili e meno accessibili che si celano dietro una sapienza produttiva, tramandata per generazioni.
Campostabile per il 2014 è stato chiamato anche a realizzare un opera d'arte dellaAmorfood Art Collection, curata da Giovanni Iovane, per la cui realizzazione, ogni anno, sarà chiamato un giovane artista all’interno del panorama emergente siciliano. Nel progetto Amorfood verranno coinvolti successivamente anche artisti e curatori di fama nazionale e internazionale. L’artista viene invitato a esplorare i luoghi in cui nascono i cibi, entra in contatto con i produttori, ascolta le loro storie, scopre i processi tradizionali di produzione e, proprio come avvenuto con Campostabile, al termine del periodo di residenza, dopo aver raccolto tutte le suggestioni di questi luoghi di pregio del cibo siciliano, produce una nuova opera unica e originale, che entra a far parte della Amorfood Art Collection.
Per il progetto Amorfood Art Collection 2014, Campostabile ha ideato una scultura dalle dimensioni minime, che si arricchisce della doppia possibilità visiva rappresentata dalla vocazione sia bidimensionale che tridimensionale. Sul recto campeggia una forma astratta composita, che scaturisce da un processo di scomposizione, destrutturazione, analisi e reinvenzione a partire da ritagli di riviste di moda. Una struttura che per qualche verso parrebbe di matrice organica, ma che in realtà è sganciata da qualsiasi referenzialità esterna e nasce proprio da una reinvenzione, nutrendosi dell’ambiguità visiva data dall’essere un collage bidimensionale di immagini che raccontano diverse idee di profondità. In un piccolo dispositivo scultoreo due polarità, l’universo dell’industria/artificio e quello dei gesti arcaici/manuali creano un cortocircuito che più che generare dissonanza crea stupore, genera curiosità propositiva, quasi a suggerire, per via intuitiva ma non senza una precisa determinazione, un possibile percorso da intraprendere, magari come collettività.

Gli itinerari turistici che uniscono cibo e arte della Sicilia più autentica

Attorno ai dieci produttori coinvolti e ai luoghi sono stati anche realizzati appositiitinerari turistici che hanno lo scopo di incentivare un turismo non ordinario, accompagnando i visitatori nella terra madre di questi sapori unici. Itinerari, pensati per chi vuole vivere un’esperienza unica, che unisca arte, archeologia, natura, benessere, sport, cucina e soprattutto l’accesso a palazzi, abbazie, collezioni, ville e giardini privati. Luoghi segreti e scenari irripetibili, in cui la proverbiale ospitalità siciliana sarà arricchita dal miglior cibo della Sicilia e dalla scoperta dei territori stessi in cui nascono i prodotti. La “rete” Amorfood penserà a tutto, dall’affitto di appartamenti all’organizzazione del viaggio e dei trasporti, dai tour d’arte alle visite alle collezioni, fino alla possibilità, per chi vuole, di accedere a servizi esclusivi, quali spa o campi da golf.

Questi i macro-itinerari: PalermoCefalù e le MadonieSalina e l’arcipelago delle Eolie;Catania, Etna e TaorminaEnna e la Val di Noto; la Sicilia centro-meridionale, daCaltanissetta a Palma di Montechiaro, fino al parco archeologico di Agrigento; e infine,Sciacca, Selinunte e Mazara del Vallo.

Amorfood è, dunque, un progetto in cui i sapori unici dei prodotti siciliani realizzati con passione antica, arte e turismo viaggiano insieme, per guardare alla Sicilia quale risorsa: lo scopo è, infatti, di valorizzare le eccellenze dell’Isola, non soltanto in Italia, ma anche nei mercati internazionali, come il Giappone, gli Emirati Arabi o il Qatar, doveAmorfood ha già presentato il proprio progetto, riscuotendo fortissimo interesse da parte del Paese mediorientale. Amore vero, che non si basa sul semplice appagamento dei sensi, ma su una conoscenza profonda dei cibi selezionati, restituendo valore ai processi produttivi storici e tradizionali, che garantiscono da sempre al cibo un sapore autentico.
ilsitodipalermo.it

Turismo: alle terme con gli antichi romani. Benessere e arte in Europa, alla scoperta di 2000 anni di storia

Itinerari ad hoc che mescolano benessere, cura e turismo culturale; alti standard di qualità, modernità ed efficienza nei servizi; e la riscoperta della sapienza degli antichi romani. Risiede qui la forza del progetto europeo ''Le Terme romane d'Europa'', avviato ufficialmente oggi a Roma presso la sede di Federterme, che propone la valorizzazione di terme e spa di origine romana mediante la creazione di una rete sistematica di collaborazione tra le varie strutture.

Promosso da ESPA (Associazione Europea del Termalismo), dal tour operator FIT Reisen e da EuropeSpa (organizzazione che certifica la qualità delle strutture termali), il progetto coinvolge attualmente 10 centri termali europei (per l'Italia le Terme di Chianciano e Punta Marina a Ravenna) ma si conta di arrivare almeno a 30 adesioni da qui a giugno 2015.

Sull'onda del crescente interesse nei confronti della cura del corpo e del benessere psicofisico, il progetto - cofinanziato per l'80% da fondi europei per un ammontare di 200 mila euro - ha come obiettivo di incrementare non solo il flusso europeo di turisti, ma di intercettare anche quello extraeuropeo.
   
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Turismo, Franceschini a Bto Firenze. 125 eventi per la Borsa internazionale del travel on line

(ANSA) - FIRENZE, 21 NOV - Sono 125 gli eventi che si susseguiranno nella due giorni di Bto 2014, la Borsa internazionale dedicata al turismo on line e al 'travel 2.0', in programma il 2 e 3 dicembre a Firenze. Tra gli appuntamenti anche un'intervista al ministro per i Beni culturali e il turismo Dario Franceschini. Slogan di questa edizione è 'Mind on the gap', ovvero 'attenzione al vuoto', l'avviso usato nelle metropolitane di Londra, che sta indicare l'importanza di porre attenzione al cambiamento.

Turismo consapevole in vista dell'Expo

È più che giusto che l'Esposizione universale "Feeding the Planet, Energy for life" - che Milano ospita nel 2015 - sia considerata come un'occasione unica di crescita e visibilità per le eccellenze italiane. Dei 24 milioni di visitatori attesi, secondo le previsioni, un buon 30% sarà costituito da stranieri. Si calcola un fabbisogno di 500mila posti letto, nell'arco di 90 minuti di percorrenza da Milano, per visitare un'Expo che conta 130 Paesi, 60 corporate e 10 organizzazioni internazionali partecipanti.
Sono numeri eccezionali che la macchina di Expo 2015 Spa e le istituzioni lombarde e milanesi (Camera di commercio di Milano, Regione Lombardia, Unioncamere Lombardia e Expo) stanno mettendo insieme. Le stesse che hanno dato vita, un anno fa, a Explora Scpa: un braccio strutturale del turismo lombardo e delle regioni limitrofe (Piemonte e Liguria hanno già aderito) - per Expo e oltre - la cui azione di promo-commercializzazione, condotta con un ricorso importante alle tecnologie digitali, promette di confermare se non migliorare i numeri. La diversificazione dell'offerta - ad esempio con la proposta dei Club di prodotto, in funzione di un nuovo turismo alla ricerca di "esperienze" più che di monumenti - ha condotto Explora a rimescolare le carte del turismo italiano tradizionale, i cui numeri sono da tempo in picchiata a fronte di un formidabile aumento della domanda turistica mondiale (cresciuta di oltre 30 volte negli ultimi 40 anni). I Club di prodotto uniscono imprese dalle caratteristiche simili per creare prodotti turistici specifici. Uno strumento per la competitività e l'attrattività di destinazioni e imprese che facilita la risposta alle richieste motivazionali ed esperienziali che caratterizzano il nuovo del turismo. Tra i primi esempi: China Friendly Accomodation; FamilyAccomodation; Bike Accomodation; Wine Accomodation; Health & Relax Accomodation.

Questa flessibilità suggerisce - tornando alla declinazione universalistica che ispira Expo: nutrire il Pianeta -, che la nostra offerta intercetti quella platea di potenziali visitatori che l'amore e la passione per la battaglia contro la fame, positivamente per il diritto al cibo, alimentano di interessi per la ricerca, per confronti anche divisivi (Ogm), per attività di sensibilizzazione e promozione caratteristiche della società civile. Expo offrirà una serie importante di eventi, una macchina della divulgazione, della conoscenza e della ricerca, ma anche dell'azione.
Credo che un tratto di strada vada percorso anche in questa direzione, quella di un turismo consapevole, informato e motivato su e dai temi di Expo. È un turismo che ha capacità di spesa superiore alle medie del mercato, acquisisce informazioni e forma le proprie opinioni sempre più sul web e che può essere raggiunto solo con campagne di comunicazione mirate. Un turismo per eccellenza "disintermediato" che vive la comunità del web per tematizzare la propria curiosità e il proprio interesse per le grandi sfide del il mondo. Un turismo europeo, nordamericano - quest'ultimo impegnato nella battaglia per una nuova declinazione del diritto al cibo: la food justice -, evoluto, dinamico, forse capace di decisioni dell'ultima ora se fin dai primi mesi Expo manterrà la grande promessa di trovare nuove risposte per un ideale solidaristico e universale. Per questi motivi è importante quel cambio di passo sulla necessità di approcci comunicativi selettivi e multicanale, che facciano leva sui temi più specificamente caratteristici di Expo.
Questa migliore e rinnovata attenzione rappresenterebbe anche una risposta a quanti invocano un'anima e una legacy di Expo, che ancora stenterebbe a fiorire. E che invece è una pianta viva e forte come ancora pochi giorni fa ci ha ricordato Livia Pomodoro, lanciando l'idea di una Milano capitale mondiale dell'alimentazione.
ilsole24ore

Per il turismo accessibile, in un’Europa senza barriere

Legato a un bando della Commissione Europea, il progetto “Europe Without Barriers” (“Europa senza Barriere”) punta a realizzare pacchetti turistici accessibili a tutti coloro i quali abbiano esigenze speciali, creando un modello replicabile su qualsiasi altro territorio in Italia e in Europa. A coordinare l’iniziativa è la Società Consortile SM Italia, istituita su iniziativa dell’AISM (Associazione Italiana Sclerosi Multipla), forte di alcuni altri partner italiani e stranieri
Turisti con disabilità
Turisti con disabilità
È partito da pochi giorni ed è un importante progetto europeo sul turismo accessibile. Si chiamaEurope Without Barriers (“Europa senza Barriere”), ed è legato al bandoDesign, Implementation, Promotion and Marketing of Accessible Tourism Itineraries, promosso dalla Direzione Generale per le Imprese e l’Industria della Commissione Europea.
Si tratta di un’iniziativa nata per avviare e agevolare la creazione di itinerari turistici accessibili a tutti e di fare cultura presso le istituzioni, gli enti e gli operatori, evidenziando le opportunità e le potenzialità del settore.
Riguardo poi al concetto di accessibilità, si vuole che esso venga esteso a tutti coloro i quali hanno delle esigenze speciali, ovvero a persone non vedenti, audiolesi, persone con disabilità psicologica o intellettiva, a coloro che abbiano esigenze alimentari particolari, a persone obese, anziane, ma anche a donne in gravidanza e genitori che, con il passeggino e la carrozzina del loro bimbo, non possono utilizzare liberamente gli spazi pubblici.
Il percorso di Europe Without Barriers dovrà concludersi nel 2016, con l’obiettivo di realizzarepacchetti turistici accessibili e creando un modello che potrà essere riprodotto su qualsiasi territorio in Italia e in Europa, realizzando anche itinerari internazionali aperti a tutti, attraverso cinque Paesi europei (Austria, Croazia, Germania Italia e Slovenia).
Sono previsti inoltre due eventi informativi e formativi, da svolgersi in Toscana e nelMolise, sempre sui temi del turismo accessibile, rivolti a enti e operatori professionali.
A coordinare il progetto sarà SM Italia, Società Consortile istituita su iniziativa dell’AISM(Associazione Italiana Sclerosi Multipla) e della sua Fondazione FISM, che con il patrocinio del Comune di Lucignano (Arezzo), lavorerà insieme ad altri cinque partner, ovvero l’ENAT(European Network for Accessible Tourism, Belgio), Accessible Poland Tour (Polonia),ChrisTravel (Danimarca), la Cooperativa Sociale Centro Servizi Foligno (Perugia) e il Comune di Riccia (Campobasso). (B.E. e S.B.)
superando.it

Il giro del mondo in sei tappe chef Apreda

- ROMA - Geografi gourmet. A questo curioso mix di viaggiatori e appassionati dell'alta cucina si rivolge Francesco Apreda, chef stellato dell'Imago dell'Hassler, che propone nel menu autunnale 'Sapori di viaggio', un giro del mondo in sei tappe: Napoli, Londra, Tokyo, New York, Roma, Mumbai (Bombay). Che poi sono le sei capitali del gusto che riflettono le sue esperienze professionali. Nello ristorante panoramico dello storico hotel romano, quando si distoglie lo sguardo dallo skyline a 360 gradi su Roma, si riceve un planisferio con proposte prima olfattive poi di gusto per ogni tappa tra i cinque continenti.

Per sintetizzare le numerose esperienze lavorative trascorse all'estero tra Europa, Stati Uniti, India e Giappone, Apreda ha identificato un 'sapore' - dolce, piccante, amaro, salato, acido e umami - che nel suo immaginario rappresenta al meglio il luogo a cui è dedicato. Londra, dove Apreda ha lavorato presso cucine del calibro di Le Gavroche Restaurant, L'Ibla e The Green Olive, è simboleggiata da Foie gras e Scones, Blend Sweet Rain che, come il classico tè del pomeriggio, racchiude un gusto dolce.

Tokyo, la metropoli che lo ha ospitato per tre anni ai fornelli del ristorante Cicerone dell'Imperial Hotel, e dove ha imparato il rispetto per gli ingredienti e per le diverse tecniche di preparazione e di cottura, è espressa dal sapore umami del Polpo e Alghe, Blend Uma-Mia. I profumi piccanti di Mumbai, la città che ha acceso in lui la passione per l'India e le sue spezie e dove riveste il ruolo di consulente presso due prestigiosi ristoranti italiani, sono invece racchiusi nelle Penne all'arrabbiata, Blend Spicy Bomba-y.

Roma, la città d'adozione dello chef, è rappresentata da un piatto iconico e dalla forte personalità, speziato e aromatico ma non aggressivo che conquista con un gusto leggermente amaro: il Risotto al cacio, Blend Pepi e Sesami, che si compone di 6 tipi di pepi e 6 di sesami. Per Napoli, la sua città natale, lo chef risveglia i sapori del cuore, con un prodotto tipico delle festività natalizie i cui i sentori sono marini e salati: il Baccalà EVO, Blend Sabbia Salata. In omaggio a New York, città d'origine della moglie Marilena, lo chef ha rielaborato un classico della tradizione in modo eclettico e dal gusto acido, la Pink Cheese Cake, Blend Big Apple Sour, usando pompelmo rosa, melograno, lampone, fragoline e petali di rosa.

Tra i percorsi degustazione del nuovo menu autunnale si aggiunge quello Vegetariano che si struttura in sei differenti portate quali la Vellutata di cipolle e funghi, miso rosso e formaggio di capra, gli Spaghetti cacio e pepe, sedano e polvere di lime e la Caprese alla zucca e mandorle, composta di arance e cardamomo. Il tutto in menu a 130 euro a persona, bevande escluse.
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Sparkle premia e festeggia le bollicine 200 etichette al Westin Excelsior di Roma il 22 novembre

- 80 aziende spumantistiche e oltre 200 etichette per un viaggio tra le migliori bollicine italiane.

Questo è Sparkle Day 2015, la manifestazione curata e organizzata dalla rivista Cucina&Vini, che offre la possibilità di degustare il meglio della produzione spumantistica nazionale.

L'appuntamento è sabato 22 novembre dalle 16.00 alle 22.00 nei saloni del The Westing Excelsior di via Veneto a Roma; in questa occasione verranno anche assegnate le 5 Sfere, il simbolo con il quale la Guida Sparkle 2015 premia le top label delle bollicine italiane. Un viaggio di colori, profumi e sapori attraverso i territori vocati, con Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore Docg a guidare il gruppo con ben 19 cantine, seguito da Franciacorta con 14, Trento Metodo Classico con 12. Da Nord a Sud, non mancheranno etichette significative anche da altri regioni come il Piemonte, l'Alto Adige, il Friuli, la Toscana, le Marche, l'Abruzzo, l'Umbria, il Lazio, la Campania, la Puglia, la Sicilia e la Sardegna.

"Un parterre straordinario che conferma il successo e la credibilità dello Sparkle Day - commenta Francesco D'Agostino, direttore di Cucina&Vini e curatore della guida Sparkle - Non capita spesso di poter degustare, tutte insieme, le migliori bollicine presenti sul mercato. Un appuntamento imperdibile per i tanti appassionati ma anche per i semplici curiosi che avranno inoltre la possibilità di provare dei gustosi abbinamenti con alcune eccellenze food di altissima qualità; previsti laboratori per degustare l'abbinamento col Parmigiano".
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Fai: le tante Italia del Cuore, assediate da cemento e dissesto

di Silvia Lambertucci

Oltre 95 mila chilometri quadrati di terreno agricolo persi negli ultimi cinquant'anni, trasformati in suoli urbani impermeabilizzati o semplicemente abbandonati, con boschi non più governati, pascoli cespugliati, seminativi inselvatichiti, sentieri e mulattiere invasi dalla vegetazione e dall'acqua. Parte anche da qui, dall'abbandono dell'agricoltura e dalla mancanza di manutenzione, il disastro Italia degli ultimi giorni e settimane. Senza parlare del cemento che incalza e che con le deroghe al Codice dei beni culturali previste nello Sblocca Italia potrebbe aggredire ancora di più. O i piani paesaggistici attesi ormai da decenni. Non c'è più tempo, avverte il presidente del Fai Andrea Carandini, "Renzi ha le palle, ma le deve esercitare in questo campo", lo Stato "punti su un'unica grande opera per la conservazione del territorio con il suo patrimonio".

    L'occasione è la presentazione al Mibact del Rapporto messo a punto dal Fai su dieci anni di Luoghi del Cuore, il progetto di censimento e di aiuto ai gioielli più amati del territorio portato avanti con Intesa Sanpaolo. Un'idea che agli italiani è piaciuta, sottolinea il vicepresidente Marco Magnifico snocciolando i numeri di un successo che in 6 edizioni biennali, (l'ultima è ancora in corso e si conclude il 30 novembre) ha raccolto 1 milione 800 mila segnalazioni, con 31.105 Luoghi del Cuore votati, 5.964 comuni coinvolti, 45 interventi del Fai distribuiti in 15 regioni e 12.160 beni ambientali votati.

E il paradosso, o forse proprio la reazione a decenni di spoliazione del territorio, è che a fare la parte del leone tra i luoghi del cuore scelti dagli italiani, ci sono proprio i beni ambientali (12.160 luoghi, il 39,1% del totale) e molto spesso si tratta di parchi, giardini, orti dimenticati nei grandi centri metropolitani assetati di verde, da Milano a Taranto, da Roma a Napoli e Genova), così come una grande importanza viene attribuita all'eredità rurale, ai paesaggi agrari storici, che diventano fondali significativi per i luoghi del cuore più amati, come il piccolo Mulino di Baresi a Roncobello, sulle montagne bergamasche, secondo classificato nel 2003 nella prima edizione del censimento, che il Fai ha comprato e restaurato per poi ridarlo alla comunità.

Se la sensibilità è alta per le zone verdi, per i piccoli borghi, le spiagge, le chiese, le fontane, la sorpresa di questo rapporto è anche la scarsissima sensibilità degli italiani verso il patrimonio archeologico, la tipologia di beni "meno segnalata in assoluto" sottolinea la curatrice del rapporto e responsabile del progetto Federica Armiraglio. Un dato che ancora di più sostiene la necessità di un'adeguata politica di valorizzazione del patrimonio, rilancia il presidente Carandini che punta il dito sulle passate politiche dei beni culturali: "Il Mibact è baluardo nella tutela, ma è stato assente nella valorizzazione e nella gestione beni, il nostro è un paese in cui si è confuso il management con il maneggio". Accanto a lui l'advisor e saggista Roger Abravanel è dello stesso avviso: all'Italia, dice, serve un vero marketing della cultura, servono "manager culturali" correttamente formati e servono "veri imprenditori culturali", la riforma del Mibact firmata da Franceschini "va in questo senso, attuarla è essenziale". Il ministro apprezza .

"Il lavoro fatto da Fai e Intesa Sanpaolo - dice - è la rappresentazione naturale di quello che noi stiamo facendo al Mibact per la rottura di una serie di tabù", da quello del rapporto tutela valorizzazione al binomio pubblico-privato. Ma bisogna fare in fretta, incalza Franceschini, bisogna puntare su educazione e formazione. E "c'è da costruire in fretta un know how di esperienze enorme nel settore della valorizzazione".
   
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Barcamp alla Camera, la politica incontra il turismo #CameraConVision sale 5/o tra trend Twitter

di Cinzia Conti

Oltre 250 iscritti da tutte le parti d'Italia, 33 proposte da discutere, 5 gruppi di lavoro che si stanno confrontando: sono i numeri del secondo Barcamp organizzato dalla Camera dei deputati, su proposta dell'Intergruppo parlamentare per l'Innovazione, sul futuro del turismo italiano. Una giornata di brainstorming con i big del settore, dal ministro Dario Franceschini (atteso nel pomeriggio, quando gli verranno presentate le proposte) al commissario straordinario dell'EnitCristiano Radaelli, ma anche con tantissimi amministratori pubblici del turismo, accademici imprenditori e blogger. Una "nonconferenza", come viene definita dagli addetti ai lavori, importante per un settore strategico dell'economia italiana che da troppo tempo attende una svolta. 
"Senza perdere tempo a enumerare dati - spiega Radaelli, in apertura dei lavori - dato che tutti noi presenti siamo coinvolti in questa attività, il settore ha un peso importantissimo per l'economia nazionale ed è urgentissimo in questo momento riuscire a presentare meglio ciò che siamo sui mercati internazionali. Solo per citare uno degli ultimi dati non confortanti per il marchio Italia, siamo scesi anche nel Country Brand Index 2014-2015. Oltre il 50% dei turisti nel mondo sceglie una destinazione dopo aver guardato Internet e quindi dobbiamo essere presenti in modo aggressivo anche sul digitale. Non rinunciamo alle promozioni tradizionali, ma entriamo in modo competitivo sul web e i social. Con Enit lo stiamo già pensando e realizzando strumenti più incisivi per presentare l'Italia".


"Il mondo del turismo - spiega Roberta Milano, docente alla Cattolica di Milano ed esperta di web marketing, tra le organizzatrici del Barcamp - è abituato ad essere un po' trascurato e di conseguenza è una community naturale che risponde in tutte le occasioni in cui viene chiamata a provare a dimostrare la propria importanza. Il turismo vale l'11.6% dell'occupazione nazionale e il 10.3% del Pil. Ma varrebbe molto di più se fosse affrontato come industria, industria dell'ospitalità come la chiamano all'estero. In realtà è sempre molto lasciato allo spontaneismo, in campagna elettorale se ne parla spesso, ma senza che a questo seguano anche atti concreti in particolare della governance. La situazione è complessa, ma un impegno concreto da parte della politica non c'è mai stato: competenza della Regioni, riforma del titolo V ma anche spending review sono tutti nodi da sciogliere nel momento in cui si decide su cosa investire. Oggi vogliamo essere molto concreti nelle proposte e uscire con una lista di priorità da mettere in moto in breve tempo. Speriamo che la politica ci ascolti".

"E' molto importante 'contaminare' - spiega Edoardo Colombo, consulente di Poste Italiane che partecipato al TdLAb - le istituzioni e la politica del messaggio dell'innovazione e del turismo: è il settore che più di tutti si è digitalizzato, si è trasformato radicalmente e ancor più succederà nel futuro e questo va fatto presente a chi deve decidere e definire le norme di questo settore. E' importante condividere idee che siano facilmente applicabili e questi tavoli servono a questo".


Il turismo e' importante per l'economia del nostro Paese, vale l'11,6% dell'occupazione nazionale e il 10,3% del pil. Ma si puo' e si deve fare di piu'. Siamo quasi assenti, come pubblico e come privati, da un mercato online in forte crescita, diluendo gli investimenti di promozione sui brand regionali. Siamo ancora la meta piu' desiderata, ma non acquistata. Un settore che, nonostante le potenzialita', rimane marginale nella percezione dominante e mai considerato come vera industria.Abbiamo perso competitivita' negli ultimi 20 anni, passando dal 2/o al 5/o posto nel mondo per gli arrivi internazionali e dal 2/o al 6/o per gli introiti valutari Negli stessi anni in cui si e' sviluppato il web come luogo di informazione e intermediazione turistica, l'Italia e' rimasta in una posizione di passivita' rispetto alle innovazioni che, nel turismo, hanno radicalmente mutato comportamenti e intermediazione e dove player internazionali delocalizzano quotidianamente parte significativa di pil prima commercializzando l'ospitalita' tradizionale, poi quella familiare e ora affrontando anche la ristorazione.

Evoluzioni che pongono al legislatore nuove sfide per affrontare anche in termini di garanzia i nuovi diritti e le nuove interazioni sociali della sharing economy. Il turismo deve diventare centrale nell'agenda economica per il rilancio dell'Italia, strumento di valorizzazione di territori e prodotti. E' una nostra vocazione, una nostra eccellenza, storicamente. Qualcosa sta cambiando, esiste una maggiore attenzione su questi temi, ma serve una vision, una stratega unitaria e pluriennale che preveda, tra gli obiettivi, la riorganizzazione della governance, una valorizzazione del brand "Italia" e una innovativa strategia digitale. E' necessaria una presenza sui tavoli della programmazione per porre il turismo tra i settori che possono fruire dei fondi destinati all'innovazione, programmi che oggi investono sulla smart city ma che devono guardare alle esigenze peculiari di una smart destination.

Per ragionare in modo concreto e circostanziare questi temi, abbiamo preso a prestito le 5 W del giornalismo:
WHY Perche' il turismo e' economia, economia vitale per il nostro paese.
WHO Governance (del turismo e dell'innovazione) tra Titolo V e spending review.
WHAT E-commerce, Big & Open Data, Promozione, Social media, Sharing economy, Banda larga, Wifi, Mobile.
WHEN Tante le azioni, importante scegliere le priorita' nel breve periodo.
WHERE Proporsi sui mercati esteri con un brand forte e coerente che leghi turismo, cultura, enogastronomia, moda, design.
Scopo del Barcamp sara' discutere del "come" HOW.

L'hashtag dell'evento e' #CameraConVision. Diretta e registrazione delle introduzioni e delle conclusioni sulla webtv della Camera all'indirizzo http://webtv.camera.it/evento/7195.
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Turismo: 3 italiani su 5 dimenticano un oggetto in hotel

(ANSA) - ROMA, 20 NOV - Italiani, popolo di viaggiatori smemorati: emerge da un'indagine di HotelTonight secondo cui al 63% dei nostri connazionali è capitato di dimenticare qualche effetto personale nella stanza d'hotel. Alla metà degli intervistati (49%) è successo solo una o due volte, ma il 13% può davvero essere considerato uno smemorato seriale, visto che ha dichiarato di aver dimenticato qualcosa non meno di 3 o 4 volte.
    In testa alla top ten dei più dimenticati svetta il caricabatterie del telefono. Seguono i prodotti cosmetici e il pigiama o camicia da notte. Al quarto e quinto posto occhiali da sole e libri poi ciabatte, gioielli e beauty case. Chiudono la classifica auricolari e cuffie per la musica e orologio.
   
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Bit2015 business del turismo senza confini sul web

La Bit2015 si fa in due e diventa un brand digitale attivo 365 giorni all'anno, riproducendo online la formula della manifestazione che si terrà nei padiglioni di Fiera Milano da giovedì 12 a sabato 14 febbraio 2015.
Luogo d'incontro e di scambiowul web che ha come protagonisti tutti gli attori del mondo del turismo che ruota attorno all'innovativo concept organizzato per segmenti di business.
E' l’obiettivo del nuovo sito www.bit.fieramilano.it online con un approccio nuovo al digitale, come strumento strategico, che riflette l’ambizione della prossima Bit di essere sempre più una piattaforma che aiuta gli operatori a fare sistema. Lo conferma anche la leadership di Bit nel mondo social: la pagina Facebook ha 32.000 fan, la più cliccata tra quelle delle maggiori fiere del turismo mondiali, mentre i follower su Twitter sono 6.300. Nel solo periodo agosto-settembre, l’account @bitmilano ha raggiunto più di 35 mila account (cinque volte il numero di follower, generando oltre 87 mila impression). Nello stesso periodo, la pagina Facebook ha generato più di 25.200 impression e più di 2.100 interazioni all’interno della pagina. Ora il sito si aggiunge alla strategia digitale che sta portando il brand Bit a dialogare con tutti i suoi stakeholder sui principali social network internazionali – Facebook,Twitter, Youtube, Instagram e Linkedin – e presto anche su Weibo, il social network più usato in Cina.
"Il nuovo sito – spiega il direttore di Bit di Fiera Milano, Cristina Tasselli – sviluppato in ottica responsive è un canale che, in sinergia con i social network, non solo parla delle novità della nuova Bit edizione 2015 ma soprattutto accende i riflettori sui player, a partire da tutti gli espositori presenti. Prima grande novità è infatti lo spazio digitale a disposizione per i seller, attraverso citazioni e interviste mirate che partono dal sito e vengono diffuse nei social network di Bit".
Tra le principali novità, la sezione BitNow, blog che racconta in tempo reale le novità della manifestazione, con approfondimenti e ricerche di mercato, "dietro le quinte", interviste agli espositori, coinvolgimento del pubblico e del mondo dei viaggi attraverso l’hashtag #yourBit. Realizzato da Inventa CPM, secondo la strategia di marketing di Bit, il sito è progettato seguendo il principio content & mobile first, cioè con i contenuti comedriver strategico e come principio guida la responsiveness, ovvero la capacità di offrire un’esperienza di navigazione ottimale da qualsiasi dispositivo. Otto le sezioni in cui è organizzato il sito.
Sezioni istituzionali - Tutto su Bit raccoglie le novità principali sui mondi di Bit – Leisure, Mice, Luxury, Digital – le ricerche dell’Osservatorio Think with Bit, le informazioni sui servizi e i contatti e le novità di Destination Sport, il nuovo spazio dedicato al turismo sportivo in collaborazione con Decathlon. Le altre due sezioni sono dedicate alCongresso Internazionale del Turismo con un aggiornamento costante dell’agenda pubblica e a Bit.China, il programma che per la prima volta permette agli espositori di raggiungere il mercato in più rapida espansione attraverso la partecipazione a Gift, una delle fiere del turismo leader in Cina che ha tra i suoi organizzatori Fiera Milano.
Sezioni dedicate ai target - Press&Social è rivolta ai media, con media kit, release e review. Le sezioni EspositoriBuyers e Visitatori dialogano con i  macrotarget di Bit2015 attraverso infografiche e call to action mirate come ad esempio l’invito a iscriversi al Buyers’ Club per i buyer, quello a acquistare i pacchetti, tutti pubblici e arricchiti di foto, per gli espositori, e quello a pre-registrarsi a seconda della tipologia di visita: viaggiatori, operatori professionali, istituzioni e scuole.
Tutte le informazioni su www.bit.fieramilano.it, @bit2015, #bit2015.

ilgiornale.it

Hotel a ritmo di musica

di Paola Mentuccia


La musica fa parte della vita di molte persone tanto quanto lo spazzolino da denti e non possono certo rinunciarvi quando sono in vacanza. È proprio per questo genere di viaggiatore che alcuni operatori turistici hanno dato vita a strutture ricettive pensate per il soggiorno di chi non vive la musica come semplice svago ma come autentica passione. Strumenti musicali appesi alle pareti, studi di registrazione convertiti in camere da letto, cimeli e poster di grandi star appesi sui muri che danno la benedizione a vecchi e nuovi fan.

Si parte dal Regno Unito, indiscusso crogiolo di creatività. Il Clink 78 Hostel di Londra è nello stesso antico edificio del Palazzo di Giustizia dove nel ’78 si svolse il processo a Paul Simonon e a Nick “Topper” Headon, componenti della storica band dei Clash, per aver sparato a dei costosissimi piccioni viaggiatori con dei fucili ad aria compressa. Episodio che ispirò la canzone “Guns On the Roof”. Non a caso, il bar dell’ostello è intitolato alla band britannica ed è lo spazio in cui ogni sera si esibiscono musicisti o sono in programma eventi particolari. L’aula di tribunale in King’s Cross Road, a due passi da Camden Town, è ora una sala computer con connessione wi-fi e le vecchie celle sono stanze arredate con uno stile a dir poco stravagante, dal vittoriano al design d’avanguardia.

Musica live anche all’ostello Let’s rock di Cracovia e al Kex Hostel di Reykjavik che, oltre a piccoli concerti, quiz, karaoke e serate di open mic, ospita eventi del Reykjavik Jazz Fest e del Reykjavik International Film Fest. Gestito, tra gli altri, da un percussionista, un chitarrista e un produttore di musica elettronica, l’Hostel Ruthensteiner di Vienna invita musicisti e band da tutto il mondo ad esibirsi dal vivo: nelle aree comuni si possono suonare gratuitamente il pianoforte, la fisarmonica, l’ukulele, la chitarra e le percussioni.

Per i musicisti che provano il brivido di esibirsi nella sala dello Sky Backpackers Hostel, a Dublino, l’emozione deve essere davvero forte se solo per un instante, mentre intonano una canzone e fanno vibrare le loro chitarre, si soffermano a pensare che, proprio in quell’edificio, artisti come David Bowie e Bono Vox hanno fissato per sempre su nastro i loro grandi pezzi: l’ostello sorge, infatti, dalle ceneri dello studio di registrazione “Little Lane”, dove un tempo passavano e soggiornavano le star mondiali della musica.

A Bundoran, indiscussa capitale del surf in Irlanda, c’è, invece, l’Homefield Rock Hostel, un vecchio edificio ristrutturato cinque anni fa il cui tema centrale è la musica: ogni camera è dedicata a una band o a un artista – come i Beatles, Rory Gallagher - o anche a un’epoca musicale. Nelle stanze del Backstage Hotel, ad Amsterdam, l’esperienza è ancora più intensa. Oltre a una docking station per ascoltare la musica in cuffia, all’ipod e al wifi gratuito ci sono veri e propri elementi da palco, come strumenti musicali appesi alle pareti e rullanti da utilizzare come sgabelli. Non è da meno la stanza dedicata alla musica al Fusion Hotel di Praga: divani a forma di labbra rosse sgargianti, manifesti di grandi gruppi musicali degli anni d’oro del rock, specchiere da camerino, chitarre appese e addirittura amplificatori usati come comodini.

I viaggiatori rock di tutto il mondo non saranno delusi da un soggiorno in Italia. L’Ostello bello di Milano, a due passi dal Duomo, oltre alla tipica cucina della nonna con orto e aromi a disposizione degli ospiti, organizza eventi culturali gratuiti durante la settimana e non può mancare la musica dal vivo, anche perché lo stesso ostello mette a disposizione pianoforte, chitarra, basso, tastiera e altri strumenti musicali.


Ma il più cool di tutti non poteva che essere nel cuore di Berlino, la città che sembra essere al top del dinamismo culturale. L’hotel Nhow Berlin è infatti l’unico in Europa ad offrire, negli spazi accuratamente arredati con elementi di design, due studi di registrazione professionali. Situato sulle rive del fiume Sprea, in un’area che è l'epicentro della musica, della moda e della scena creativa, il Nhow è il massimo dell’avanguardia in tema di ospitalità nel segno della musica. Qui la colazione in camera è servizio ormai superato: perché, invece, non farsi portare una chitarra per suonare la canzone più adatta al momento?
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Coppia 'multata' da hotel per recensione su Tripadvisor

Ormai Tripadvisor è diventato anche motivo di tensione e scontro tra albergatori e clienti. Una coppia di pensionati inglesi ha pagato cara una recensione negativa sul noto sito turistico a un hotel dove aveva trascorso una sola notte. Secondo la Bbc, Tony e Jan Jenkinson si sono visti addebitare 100 sterline sulla loro carta di credito da un albergo di Blackpool, a nord di Liverpool, che non ha gradito i loro commenti, fra cui quello di ''tugurio fatiscente''. Il Broadway hotel si è difeso in un primo momento affermando che il regolamento interno - e questo sarebbe scritto nero su bianco sulle clausole di prenotazione - prevede un addebito da 100 sterline per gli ospiti che lasciano una cattiva 'review'. C'è da dire che i Jenkinson ci erano andati giù pesante: nel loro commento avevano parlato di ''tugurio fatiscente e maleodorante''. Un colpo durissimo per i proprietari che hanno così deciso di applicare la controversa e punitiva 'policy'. ''Che cosa è accaduto alla libertà di espressione? - si è chiesto Tony Jenkinson - Tutti quelli a cui abbiamo chiesto un parere ci hanno detto che un hotel non si può comportare così''. I due pensionati si sono rivolti un po' a tutti per ottenere giustizia.
Ai media e anche all'autorità locale per gli esercizi commerciali che ha avviato una indagine sul caso per capire se ci sia stato o meno una violazione della legge nell'imporre la 'multa'. Alla fine è dovuto intervenire perfino il municipio di Blackpool che, temendo una cattiva pubblicità al suo settore turistico, ha fatto forti pressioni sugli albergatori. Il Broadway hotel si è quindi deciso a restituire le cento sterline alla coppia di pensionati e a rinunciare al suo regolamento anti-recensione. Nei mesi scorsi è emerso come gli albergatori britannici abbiano sempre più paura di finire 'ostaggio' degli utenti di Tripadvisor. Ci sono infatti molte persone che tentano di ricattare i gestori chiedendo loro notti o pranzi omaggio, minacciandoli con giudizi negativi che danneggerebbero l'immagine del locale ma anche il suo punteggio sulla guida online. In certi casi l''arma' di Tripadvisor e' usata per ottenere anche solo una bottiglia, un dolce o un piccolo sconto.

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Un tour da brividi nei castelli più tenebrosi d'Italia

di Ida Bini

Una valida alternativa alle feste dark, alle sfilate e alle parate tenebrose e spettacolari di Halloween, l’antico rito pagano che celebra il Capodanno celtico la notte del 31 ottobre, è fare un viaggio alla scoperta dei castelli, dei monasteri e dei casolari storici d’Italia - dal Piemonte all’Emilia, dalla Toscana al Lazio - dove sono avvenuti tragici eventi che hanno lasciato un alone di mistero e di segretezza. Il viaggio tra spettri e fantasmi comincia in Piemonte, nel castello della Rotta, a 10 chilometri da Moncalieri. Lo spettrale maniero, che risale al IV secolo e che oggi è abbandonato, cambiò spesso di proprietario: dai Longobardi ai Templari e dai Cavalieri di Malta alla famiglia dei Savoia, quest’ultima dal Cinquecento.

Il castello, testimone di molte battaglie, di prigionie e di un amore infelice e tragico di una donna uccisa barbaramente, ha la fama di “luogo più infestato d’Italia” per la presenza di inquietanti rumori e di un elenco infinito di presenze strane e angoscianti: una nobile suicida, un monaco morto durante una battaglia, un’anziana donna rea di aver ucciso un bambino, e un cavaliere armato, assetato di vendetta, sul suo destriero, di cui ogni notte si sente il rumore degli zoccoli sul selciato. Nelle vicinanze, inoltre, sono stati rinvenuti i resti di un cavaliere con una croce di ferro al collo, rafforzando così l’atmosfera già tetra del maniero. Sempre in Piemonte c’è il castello di Rivarolo Canavese, detto di “Malgrà”, la cui storia è legata a numerose e inquietanti leggende. Si narra che all’interno del maniero vaghi senza pace il fantasma di una giovane donna, fatta uccidere dal marito, che disperato per il rimorso e braccato dal fantasma della donna alla fine si suicidò. Qui, di notte, si odono urla, rumori, cigolii e passi furtivi; di giorno, invece, si può visitare una tranquillissima e ricca biblioteca.

Nella vicina regione Valle d’Aosta si trova uno dei castelli medievali più belli d’Italia, il castello di Fenis, famoso per la sua architettura scenografica con la doppia cinta muraria merlata che racchiude l’edificio principale e numerosi torri. Il maniero è aperto al pubblico che può visitare la cappella, mirabilmente affrescata, e le eleganti stanze del primo piano. Non è accessibile ai visitatori, invece, il secondo piano, un tempo destinato agli alloggi della servitù e dei soldati, da dove, oggi, arrivano strani rumori, schiamazzi e passi sinistri. Per l’atmosfera inquietante il maniero è stato spesso usato come set cinematografico. A tormentare con rumori e visioni paurose il castello rinascimentale di Issogne, sempre in provincia di Aosta, è il fantasma della contessa Bianca Maria Gaspardone, moglie di Renato di Challant, decapitata davanti al castello sforzesco di Milano per aver tradito il marito e ordinato l’omicidio di uno dei suoi amanti. Nel castello, che oggi fa parte di un affascinante itinerario tra i manieri della regione, si visitano le sale decorate di affreschi e arredi, gli eleganti camini e i soffitti in travi di legno, sempre con l’attenzione tesa a cogliere la presenza del fantasma della contessa, che solo verso sera non tradisce l’attesa. La Liguria regala molti casali e castelli legati a storie tragiche e leggende da brividi. A Voltri, nel golfo di Genova, c’è Ca’ delle Anime, antica locanda che sorgeva su una strada molto frequentata da commercianti e pellegrini e che oggi concede brividi e sussulti: si narra che i gestori di questa casa, una famiglia con gravi problemi mentali, uccidessero tutti coloro che si fermavano a rifocillarsi e seppellissero i corpi delle vittime nel bosco, dove negli anni Cinquanta ne è stato trovato uno chiuso in un sacco di juta. Oggi pare si sentano ancora le loro urla strazianti. A Scogna Sottana, un piccolo paesino in provincia di La Spezia, c’è la Casa del violino, abitata da un musicista famoso; dopo la sua morte a causa di una lunga e grave malattia, la casa restò disabitata per molto tempo e poi aperta per brevi soggiorni, durante i quali gli ospiti spesso sentivano lamenti e il melodioso suono del violino dell’antico proprietario. Oggi restano il mistero e l’inquietante sagoma della casa, disabitata e abbandonata, avvolta dalla nebbia. Nel castello Malaspina di Fosdinovo, nei pressi di Massa Carrara, è possibile imbattersi nel fantasma di Maria Bianca Malaspina, una giovane dama dai capelli biondi che, si dice, vaghi tra le mura del maniero stregato. Alcune leggende narrano che venne murata viva nelle segrete del castello medievale perché, essendo nata albina, era considerata indemoniata e quindi nascosta e lasciata morire di stenti. Altre leggende, invece, raccontano di un amore scandaloso con un giovane stalliere che il padre interruppe, facendola segregare in una stanza del castello senza porte né finestre ma solo con un cane e un cinghiale, simboli di fedeltà e di ribellione. Oggi in una sala del castello, aperto al pubblico, da un restauro è apparsa una curiosa macchia bianca, che sembra rappresentare proprio una figura femminile insieme a un cane e a un cinghiale. Il maniero ospita anche un museo, un centro culturale, una residenza per artisti e scrittori e un piccolo bed and breakfast dove godersi la paurosa ricerca dei fantasmi. In Lombardia misteriose leggende avvolgono il monastero di Torba, a Gornate Olona, in provincia di Varese, situato ai piedi del suggestivo parco archeologico di Castelserpio, sito romano patrimonio dell’Umanità. Nel monastero, oggi protetto dal Fai, le anime disperate di tre monache si aggirano con urla e lamenti nelle campagne intorno al monastero, dove al secondo piano un affresco raffigura otto monache di cui 3 senza volto. C’è anche un’altra storia curiosa legata al monastero: si narra che nel 1340 una tempesta sradicò un grande albero da cui riemerse la scultura marmorea del re longobardo Galdano da Torba con in mano la spada con cui Tristano uccise Moroldo d’Irlanda. A Bergamo, nel bellissimo castello di Malpaga, dimora del condottiero Bartolomeo Colleoni, si aggira dal Cinquecento un silenzioso spettro; pare si tratti del fantasma di un nobile innamorato di una castellana sposata, fatto uccidere e gettare nel pozzo dal marito geloso. Da allora, la sua anima inquieta continua a ripercorrere malinconicamente quei luoghi, alla ricerca dell’amata. Per i fan delle storie da brivido l’appuntamento è proprio per la sera di Halloween, quando nella fortezza sono previsti una cena e una caccia al fantasma. Numerose presenze di spettri e di strani eventi sono stati avvistati anche nel Veneto: nei pressi del Canal Grande, a Venezia, si aggira il fantasma di Fosco Loredan, nobile veneziano geloso della moglie che fece decapitare. Ma non è l’unico: a villa Foscari di Mira, vicino al capoluogo veneto, si sentono i lamenti e le inquietudini del fantasma malinconico di Elisabetta Dolfin, bellissima aristocratica veneziana dai capelli rossi, che il marito geloso fece rinchiudere negli eleganti saloni per allontanarla da possibili tradimenti. Oggi si può tentare un avvistamento della “Malcontenta”, come veniva chiamata la nobile donna, che appare in un abito nero molto scollato, visitando la Villa, progettata dal Palladio e circondata da un grande giardino: Villa Foscari di Mira, infatti, fa parte delle residenze del Brenta ed è iscritta alla lista del patrimonio mondiale dell’Unesco. In Emilia la storia più famosa e terrificante è quella di Azzurrina e del castello di Montebello, vicino a Rimini. Secondo la leggenda Azzurrina era la figlia nata albina, quindi ritenuta impossessata dal demonio, di Costanza e di Ugolinuccio Malatesta, scomparsa in circostanze misteriose nel 1375 mentre giocava nel giardino del maniero. Lo spirito inquieto della bimba vaga ancora con pianti e lamenti, che in più di un’occasione sono stati registrati, ma l’aspetto più inquietante è stato il ritrovamento alcuni anni fa di alcune impronte di bambino sul soffitto di un salone. Oggi, i più temerari possono partecipare alle visite notturne del castello. Organizza terrificanti tour notturni non solo per Halloween anche il castello di Gropparello, costruito su uno sperone roccioso nella Val Vezzeno, una delle più antiche e suggestive rocche di Piacenza. Dimora di nobili famiglie tra cui i Pallavicini, i Visconti, gli Sforza e i Gibelli, tutt’ora proprietari del maniero, la fortezza ha un’atmosfera misteriosa: le travi del soffitto scricchiolano, le luci si spengono, mentre strani rumori e soffi di vento rendono ancor più pauroso il castello. Il maniero fu da sempre teatro di tragedie, ma anche di una triste storia avvenuta nel 1200, quando Pietrone da Cagnano fece murare viva in una cella sotterranea la moglie Rosaria Fulgosio, accusata di essere l’amante di Lancillotto Anguissola. Nelle serate di vento è possibile udire grida femminili provenire dalla torre. La Toscana è un’altra regione che regala molte storie da brivido: il castello di Strozzavolpe a Poggibonsi, in provincia di Siena, costruito nel 1154, è popolato di leggende; molti, infatti, giurano di aver incontrato nel fossato del maniero una volpe, uccisa dal duca Bonifazio perché spaventava i cacciatori e, si diceva, sputasse fuoco e fiamme. Il corpo dell’animale venne nascosto nel castello, riempito d’oro e custodito da 3 cavalieri. Pare anche che dalla torre merlata e nei giardini si sentano gli spiriti di Cassandra Franceschi e del suo amante, murati vivi nella “camera rossa” del castello. La villa medicea di Cerreto Guidi, in provincia di Firenze, costruita dalla famiglia de’ Medici come residenza di caccia, ospita dal 2002 il museo storico della caccia e del territorio con una raccolta di armi dal XVII al XIX secolo. Qui, si aggira irrequieto il fantasma di Isabella de’ Medici uccisa nel 1576 dal marito Paolo Giordano Orsini per averlo tradito. Incredibile e stregata è la storia dell’orto botanico di Lucca, realizzato per volere dei Borboni nel 1820, dove in certe notti sprofonda, dopo tre giri delle mura, un carro infuocato condotto dallo spettro della bellissima Lucida Mansi, che per rimanere giovane in eterno vendette la sua anima al diavolo. Nel Lazio le storie di fantasmi abbondano, ma la più terrificante è quella del castello di Bolsena, a Viterbo, che ospitò il cardinale Tiberio Crispo, figlio naturale del principe Alessandro Farnese che divenne poi papa Paolo III. All’interno del castello furono ritrovate ossa umane e si pensò appartenessero a Tiberio, misteriosamente scomparso. Poco si sa della sua fine e tutto è avvolto dal mistero, ma quel che è certo è che nel salone affrescato detto “del fantasma” è davvero un’impresa fermarsi a osservare mobili e dipinti perché si ha l’inquietante sensazione di essere fissati da uno sguardo maligno. Infine in Campania, a Napoli, dove al tramonto è possibile udire agghiaccianti lamenti provenire dai sotterranei della bellissima certosa di san Martino che, oltre a essere un prezioso gioiello architettonico barocco e polo museale, è anche famosa per le continue apparizioni di fantasmi. La leggenda racconta, infatti, che tutti coloro che tentarono di assalire la certosa furono uccisi dalle guardie reali; i corpi delle vittime, tuttavia, non furono mai trovati perché si ritiene che le guardie buttassero nei sotterranei i nemici, alcuni dei quali ancora vivi.
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Pace: In Egitto sulle orme della Sacra Famiglia Portavoce cattolici, cristiani uniti per promuovere itinerario

di Cristiana Missori

Da Betlemme verso il Sinai, passando per Gaza e giungendo all'antica città di Farma, considerata la ''Porta dell'Egitto'' perché sulla via carovaniera che collegava l'antica terra dei Faraoni con la Siria e la Palestina. Da Bastah, nei pressi dell'attuale città di Zagazig, a Samanud e Sakha (situata tra Damietta e Rosetta). Da Wadi Natrun a Mataryah, nei sobborghi del Cairo, e a Haret Zuwaila, per poi cercare rifugio nella fortezza di Babilonia (nell'antica Cairo). Infine Maadi, alla periferia meridionale dell'attuale capitale egiziana, per imbarcarsi in direzione all'Alto Egitto e fermarsi a Manf, Bahnasa, Samalut (Gebel El Teir), El Ashrnunain, Deir (monastero) Al Muharraq e Assiut (Deir el Athraé e Deir Dronka).

    E' il lungo viaggio compiuto dalla Sacra Famiglia in Egitto secondo le fonti storiche della Chiesa copta ortodossa. Ora questo lungo percorso, o meglio parte di esso, diventa un itinerario turistico che il ministero del Turismo, insieme al patriarcato copto ortodosso hanno scelto di promuovere insieme.

    Non è la prima volta che le autorità egiziane cercano di promuovere l'Egitto cristiano quale valida opzione fra le mete più classiche da poter scegliere. Già nel 1999, infatti, sotto il regime di Hosni Mubarak, si era tentata una simile operazione, senza però riscuotere il successo atteso. E' però la prima volta che il ministero del Turismo, guidato da Hisham Zaazou, ci mette la faccia e i mezzi. ''Grazie a questa iniziativa - afferma il ministro - contiamo di rilanciare il tessuto economico di aree tradizionalmente tagliate fuori dai circuiti classici e di promuovere un turismo più consapevole''.

    Si tratta, avverte, soltanto dell'inizio''. A differenza di quelle cattoliche (il solo Vangelo di Matteo) le fonti copte - in particolare il memoriale in cui il ventitreesimo patriarca di Alessandria, Teofilo (384-412) racconta la rivelazione che la Vergine, apparsagli in sogno, gli avrebbe fatto sulla via percorsa dalla Famiglia in Egitto per sfuggire al massacro di bambini ordinato da Erode allo scopo di uccidere Gesù (la ''strage degli innocenti'') - sono piuttosto chiare in merito alle varie tappe. Da questo nuovo itinerario, legato ai luoghi dove sorsero chiese, santuari e monasteri, il governo Mahlab si attende un numero di arrivi di circa 500 mila visitatori l'anno. Questo almeno l'auspicio. ''Un flusso imponente di visitatori locali già esiste'', commenta all'ANSA padre Rafic Greiche, portavoce della Chiesa cattolica in Egitto. Sono migliaia i fedeli copti che ogni anno in particolare durante le festività più importanti visitano questi luoghi. ''La vera sfida - fa notare - è fare arrivare i pellegrini dall'estero. Ed è soltanto con il coinvolgimento dei cattolici in questa iniziativa - sia egiziani che stranieri - che potrà aumentare il flusso di visitatori''.

    Il problema principale resta comunque la sicurezza. Malgrado i continui attacchi terroristici in Sinai e al Cairo come in altre zone del Paese, rassicura il sacerdote, pur senza nascondere la difficoltà del momento, ''la situazione è migliorata rispetto al passato, ''sia sul piano della sicurezza che in merito al clima che si respira''.
   
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