Casa Gramsci diventa hotel, a Torino 160 stanze lusso Nuovo Nh Collection. Protesta Rifondazione Comunista

Casa Gramsci, l'edificio in cui soggiornò il padre del comunismo italiano, diventa un hotel di lusso. E' stato inaugurato ieri, dopo tre anni di lavori e una lunga scia di proteste culminata in un sit in di Rifondazione Comunista, il primo Nh Collection della Città. Centosessanta stanze che offrono ogni genere di confort in quello che per la sinistra italiana è stato fino ad oggi quasi un luogo sacro.

Alla memoria del padre del Pci resta dedicata un'ala dell'edificio Secentesco, ha ricordato il sindaco di Torino Piero Fassino, è stata concessa all'Istituto Gramsci. Accanto piscina, sala fitness e persino un affascinante orto sui tetti, dove crescono le verdure cucinate dai cuochi 'a cinque stelle'.

Noblesse oblige per una costruzione che nei secoli ha avuto una storia davvero affascinante: da Regio Albergo di Virtù a casa di Antonio Gramsci, che qui fondò il primo nucleo di quel che sarà l'Unità e gettò le basi per la nascita del partito. E, per finire, casa di residenza popolare. L'albergo restituisce questa casa del centro al suo antico splendore.

"In questo modo - sottolinea Fassino - saranno molte di più le persone che potranno venire in contatto con la figura e il pensiero di Gramsci", che viene ricordato da una targa sulla facciata. "Questo bellissimo e raffinato albergo, situato nel cuore di Torino - aggiunge il primo cittadino - è l'ennesima dimostrazione della nuova vocazione della città, sempre più internazionale e ormai capitale culturale riconosciuta, pronta a ospitare, milioni di turisti in vista dell'Expo". Sarà così, ma la spiegazione non convince comunque Rifondazione Comunista, che ha definito l'iniziativa una vera e propria "rimozione culturale".
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Natale, luci e colori dal mondo in attesa delle feste (alcune foto)




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La mostra. Van Gogh, tenera e ruvida terra

C’era da aspettarselo: Van Gogh, anche in tempo di crisi, genera code. Un serpentone di aspiranti degustatori (anche numerose scolaresche, molto disciplinate) risale compunto verso la piccola mostra allestita con l’ormai consueto deprecabile sistema del “taglia-incolla”, vale a dire messa su trasportando a pacchetto le opere da una sede espositiva (estera, e questa volta è toccato al Kröller-Müller Museum di Otterlo, come peraltro era già successo con la “mitica” mostra di Palazzo Reale del ’62) all’altra (nostrana).
 
Tutti in attesa del fatidico incontro col mito, e l’allestimento dell’archistar giapponese Kengo Kuma, facendo galleggiare i quadri (in certi casi al limite della visibilità: la Natura morta con cappello di paglia e gli splendidi Nidi, per esempio, non si vedono) in un mondo fluttuante che poco o nulla ha da spartire con il misticismo sociale del van Gogh “prima maniera”, sembra studiato a tavolino per creare, appunto, non l’incontro contundente con quella sua “cattiva pittura”, ma la disciplinata celebrazione di un rito. Dentro la fastidiosa scatola magica, comunque, la sostanza c’è tutta, e delle 47 opere esposte (la mostra è a cura di Katheen Adler, catalogo 24 Ore Cultura) un nucleo corposo consegna un’immagine di Van Gogh, quello del periodo olandese appunto, la cui ruvidezza è certamente, al pubblico italiano, poco consueta.
 
Incoraggiato da Anton Mauve, all’età di 27 anni, tra l’agosto del 1880 e la fine del 1881, predicatore fallito cui la Scuola di evangelizzazione di Bruxelles aveva ritirato l’incarico per “eccesso di zelo” quasi mistico, Van Gogh decise che sarebbe diventato pittore. La decisione cominciò a prendere forma a Nuenen, nella regione olandese del Nord Brabante (dov’era Zundert, il suo paese natale, e dove visse dal dicembre 1883 a fine novembre 1885), all’“accademia” del mondo contadino: quella vita nuova doveva marcire, maturare e scoppiare come un seme gettato nella terra – «Più divento dissipato, malato, vaso rotto, più io divento artista, creatore... con quanta minor fatica si sarebbe potuto vivere la vita, invece di fare dell’arte» scriverà al fratello Theo il 28 luglio 1888 – passando per la messa in sordina delle astrazioni culturali (il che non ne fa naturalmente un pittore naif: Van Gogh fino a quel momento era stato e rimase sempre un lettore assiduo capace di passare con naturalezza dall’olandese all’inglese al francese; eseguì con puntiglio tutti gli studi artistici “da manuale” e, quanto alla conoscenza dei "classici", basterebbe ricordare quanto calorosamente raccomandasse al fratello Theo, da Londra, già nel ’73, di «andare spesso al museo» come lui già aveva fatto all’Aja, ad Amsterdan e ad Anversa), non per prescinderne, ma per sedimentare e sciogliere quella cultura nell’elemento con cui sentiva di essere lui stesso impastato, la sostanza elementare e sorgiva che fa l’occhio e la mente e i nervi sensibili alle pieghe più minute della vita, al respiro che c’è dentro le cose.
 
E si capisce come potesse riuscire a comporre quel che è umanamente incomponibile: da una parte l’ammirazione per Millet e Breton, e dall’altra il rifiuto quasi selvatico di quella douceur che ne faceva dei pittori au-bon-ton, determinato a sporcarsi le mani e il cervello con i toni polverosi e pesti in cui sono calate, appunto, le opere di quel periodo. Che certamente non sono i suoi capolavori, ma è evidente che quei colori impastati di luce che tessono la drammatica energia della sua opera maggiore maturata dopo l’incontro con la “pittura moderna” del biennio parigino, e poi ad Arles, e da Arles a Saint-Remy fino a Auvers-sur-l’Oise.
 
Senza questo espiativo ritorno al grembo della pittura non gli sarebbero mai scoppiati dentro con quella nativa necessità. Verrebbe da dire: nonostante le sue stesse intenzioni, lui che aspirava alle composizioni complesse di figure e in fin dei conti ne farà una soltanto, I mangiatori di patate (qui evocato da una Testa di donna che forse vale il dipinto, il quale però resta il grande assente in mostra: i tanti studi di contadini eseguiti in quegli anni nascono infatti tutti quanti all’ombra di quel quadro), troverà il punto di forza della sua pittura in quell’elemento antinarrativo che è per l’appunto lo spremere fuori una sostanza superindividuale da qualsiasi cosa essa tocchi: da un volto – sostanza che nel ritratto di Joseph Roulin ha i nomi di “tenerezza” e “silenziosa serenità”, scriverà nell’aprile dell’89 da Arles, e lo sentiamo nell’affetto con cui Van Gogh gioca con i riccioli della sua barba fluente – o da una natura morta o da un cielo bianco che copre come una sindone i verdi teneri della terra («Cos’altro si può fare, pensando a tutte le cose la cui ragione non si comprende, se non perdere lo sguardo sui campi di grano?» scriverà da Saint-Rémy-de-Provence nel luglio di quello stesso anno). Con il suo malinconioso sentimento del tempo, su cui lasciare che lo sguardo si perda.
 
 
Milano, Palazzo Reale
Van Gogh. L’uomo e la terra
Fino all’8 marzo 2015
avvenire.it

Turismo: in aumento i turisti stranieri in Italia

La presenza di turisti stranieri in Italia nel 2014 ha avuto un incremento del 2% rispetto allo scorso anno. "Una crescita moderata e inferiore rispetto alle attese" secondo il direttore nazionale di Federviaggio, Francesco Sottosanti, che ha illustrato i dati nella giornata conclusiva di BizTravel Forum, a Fiera Milano City. Per il 2015 "le previsioni sull'arrivo di turisti stranieri in Italia sono cautamente ottimistiche - ha concluso Sottosanti - anche perché ci attende Expo 2015".
   
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Villaggi vacanze, per le feste +32%

A dispetto della crisi, anche durante le festività, quando i costi sono maggiori, molti italiani continuano a partire e il villaggio vacanza al calduccio di Caraibi, Mar Rosso e Canarie continua a essere una delle soluzione preferite. Emerge dalla panoramica delineata da Veratour: se infatti il trend di prenotazioni per l'arco novembre 2014-aprile 2015 si attesta su un +23,5% rispetto all'anno scorso, le partenze di Natale, Capodanno ed Epifania registrano un +32%.

In gran parte le persone prenotano vacanze di una settimana, riconfermando la tendenza a usufruire di più periodi brevi nell'arco dell'anno.

Quanto alle destinazioni preferite come medio raggio, le Canarie stanno sfiorando un +10%, ma la progressione maggiore è verso il Mar Rosso egiziano, che è tornato a trainare il mercato.


Secondo Massimo Broccoli, direttore commerciale Veratour, "le festività stanno facendo da spartiacque al ritorno deciso su questa destinazione da parte del pubblico italiano. Noi riscontriamo buoni risultati nei Veraclub a Sharm El Sheikh quanto a Marsa Alam".

Parlando di destinazioni lungo raggio si registra gradimento massimo verso i Caraibi: Repubblica Dominicana (+32%), Cuba (+15%) e Messico (trainato in particolare dalla richiesta di circuiti+soggiorno). Crescenti richieste di viaggi su misura (tour più che soggiorni stanziali) in Messico, nell'Oceano Indiano e negli Emirati Arabi. La richiesta di fruizione di servizi di lusso, in primis i voli in business class, nel periodo delle festività è sempre maggiore all'offerta e anche quest'anno non fa eccezione, anche perché il 70% dei clienti prenota in anticipo ottenendo sconti.
   
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Parte la stagione sciistica, tra sport nuovi e km zero

di Ida Bini

In questo insolito e mite novembre sciatori, operatori turistici, addetti agli impianti e appassionati di montagna attendono fiduciosi l’arrivo del ciclone Medea, che da domenica 30 novembre porterà nevicate e un brusco abbassamento delle temperature nell’Italia settentrionale e in quella appenninica. Molti impianti di risalita delle principali località sciistiche italiane sono già in funzione, anche grazie all’innevamento artificiale, ma l’arrivo del freddo e della neve anche a basse quote consentirà a tutti i comprensori di dare l’avvio ufficiale alla stagione sciistica, che si preannuncia ricca di cambiamenti, di nuove tendenze, di sorprendenti offerte turistiche e sportive per gli appassionati della montagna.


E c’è da crederci visto che il turismo dello sci rappresenta a livello nazionale l’11,3 percento del complessivo sistema turistico e che, solo sulle Alpi, genera un mercato da 16 miliardi di euro. Per la stagione invernale che sta partendo l’Osservatorio turistico della montagna italiana (dell’Osservatorio Skipass Panorama Turismo) prevede un incremento del 3,8 percento di presenze rispetto allo scorso anno, soprattutto nelle destinazioni top – le più famose, quelle più all’avanguardia e con più offerte last minute - anche se solo il 14 percento delle località sciistiche italiane ha investito in strutture e servizi, in grado cioè di attirare l’interesse di nuovi consumatori.

Tuttavia è altissima la richiesta di vivere la neve anche da chi non necessariamente vuole praticare una disciplina sportiva; nasce così l’esigenza di soddisfare chi cerca dalla montagna momenti di relax e di benessere. Sempre secondo le indagini dell’Osservatorio turistico sono in crescita gli slons (snow lovers no skiers), cioè coloro che amano la neve ma non sciano, e che cercano dalla località turistica allettanti offerte di sentieri dove passeggiare, baite e solarium dove rilassarsi e godere delle prelibatezze locali e tradizioni da riscoprire. Un’altra tendenza molto interessante è la ricerca delle stazioni sciistiche piccole e accoglienti, con poca ressa agli impianti di risalita e un buon rapporto prezzo/qualità. Ecco qualche indicazione: le piste intorno al rifugio Col de Varda, sul lago di Misurina sopra Auronzo di Cadore; Padola, in Val Comelico; Rienza a Dobbiaco; Passo Oclini nella ski area di Lavazé, nella Val di Fiemme trentina; il pianoro di Ciampedie, tra Vigo di Fassa e Pera di Fassa.

Le grandi destinazioni, dal Dolomiti Superski alla Via Lattea, dal Matterhorn Ski Paradise all’Adamello Ski, invece, vengono scelte in base alla qualità e alla diversificazione dell’offerta, alla sicurezza, all’innovazione e alla garanzia di poter sciare sempre. Tutti i comprensori sciistici, indistintamente, danno grande risalto al rispetto per le regole di sicurezza, alle offerte last minute, alle prenotazioni day-time, cioè nello stesso giorno di arrivo, e a promozioni per famiglie e non sciatori. E’ sempre molto alta l’attenzione per i nuclei familiari e soprattutto per i più giovani sciatori: ovunque nascono scuole per bambini, parchi giochi, piste e alberghi child friendly, pensati appunto per i più piccoli. Un’altra tendenza è lo “sci a chilometri zero”: quest’inverno si riscoprono il treno come mezzo per raggiungere le località di montagna e gli alberghi davanti agli impianti di risalita. Il massimo è poter scendere dal treno e salire sulla cabinovia, come in Val di Sole (Trentino), a Plan de Corones (Alto Adige), a Pila (Valle d’Aosta) e, dal 14 dicembre, a Versciaco (sopra Bolzano).

Per quanto riguarda le discipline sportive, le più gettonate anche quest’anno sono quelle free, economiche perché non necessitano di alcun acquisto di skipass né del maestro di sci e che garantiscono la pratica sportiva in contatto con la natura: ciaspole, nordic walking e sci di fondo. Cresce il numero di appassionati di slow ski, disciplina-filosofia che privilegia le piste panoramiche con soste e percorsi a bassa velocità, e, all’opposto, di quelli di free ride: sport adrenalinico che sta diventando una disciplina e un vero e proprio segmento di mercato. Tra le ultimissime novità, un po’ elitarie e quindi costose, ci sono il balloon ski che prevede la partenza in mongolfiera con gli sci e gli scarponi e l’arrivo in cima alle piste; lo snowscoot, un mix tra monopattino e bici BMX per i freerider esperti che corrono e fanno slalom; lo ski running, corsa in montagna sulla neve, che dalla Francia sta contagiando anche gli sportivi italiani, e lo ice kart, il go kart sul ghiaccio. Va segnalato che sono ancora poche le località dove queste discipline vengono praticate.

Si conferma l’interesse crescente anche per l’arrampicata sul ghiaccio, per l’eliski, per le sciate in notturna (soprattutto nel comprensorio Zoncolan-Ravascletto e nell’area Sella Ronda) e all’alba (in Alta Badia e in Trentino), e per le piste alla francese cioè senza innevamento artificiale e senza battitura che danno la sensazione di sciare mentre sta nevicando. Infine, va segnalata la nuova presenza di applicazioni sullo smartphone per catalogare e condividere le proprie prestazioni, per preparare la sciata e per informarsi sullo stato della neve e sul meteo. Tra le più richieste c’è quella che indica quanti sciatori ci sono in pista (per ora è possibile sul Dolomiti Superski). Nuovissimo è anche il servizio skifast per i pagamenti elettronici nel comprensorio di Bormio, con tariffe che si adattano alle attività in pista e che funziona anche per pagare al bar. Ecco alcune località dove è possibile sciare già da sabato, 29 novembre: nel comprensorio del Faloria, a Cortina d'Ampezzo; a Plan de Corones; a Prali; in Val Germanasca; a Madonna di Campiglio; in Alta Pusteria; a Bormio 3000; a Livigno; a Madesimo; nel comprensorio Monterosa Ski; a Cervinia; sul ghiacciao Presena e a Solda all’Ortles.
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Arte sposa la natura nei parchi. Dal 12 dicembre musica, trekking, tradizioni e gastronomia

di Cinzia Conti

"Questa stanza non ha più pareti ma alberi...": è la sensazione descritta dal fisarmonicista Gianni Coscia alla fine di un concerto durante la manifestazione Naturarte nell'estate dello scorso anno. E quest'anno la Basilicata, forte anche del riconoscimento di Matera capitale europea della Cultura del 2019 e dei suoi 300 mila ettari di parchi, non solo ripropone l'evento ma lo destagionalizza: 365 giorni l'anno per godere della bellezza multiforme e semisconosciuta di un territorio che oltre ai mitici Sassi offre chiese rupestri, abbazie, terme e soprattutto la bellezza selvaggia e seducente dei 4 storici parchi lucani che fanno da teatro naturale dell'iniziativa (il Parco archeologico, storico, naturale delle Chiese Rupestri del Materano, il parco di Gallipoli Cognato Piccole Dolomiti Lucane, il parco nazionale del Pollino e il parco nazionale dell'Appennino Lucano Val D'Agri Lagonegrese).

Quattro parchi che vantano una biodiversità unica in Europa che da dicembre ospitano una serie di eventi (il programma completo su www.naturaratebasilicata.it) che mirano a coniugare il turismo alla cultura e alla natura nelle sue molteplici sfaccettature, coinvolgendo anche artisti di fama nazionale (l'anno scorso ci furono tra gli altri Edoardo Bennato, Erri De Luca, Massimo Cacciari).

Il suo vasto programma di eventi, che coniuga musica, trekking naturalistici, tradizioni popolari e degustazioni enogastronomiche, incontri con scrittori, conferenze, concerti, performance teatrali, approfondimenti, racconti, educazione ambientale, laboratori artigianali e mercatini di prodotti tipici a "km 0", quest'anno si rinnova secondo un principio di destagionalizzazione che tende a far vivere i magici luoghi lucani anche nei mesi non estivi, durante i fine settimana, con l'integrazione di alcuni appuntamenti riservati alle scolaresche (di lunedì) sul tema dell'educazione ambientale.

Tra gli eventi in calendario, le esibizioni dell'arpista Giuliana De Donno, fondatrice della Scuola di Arpa Popolare di Viggiano, la musica antica di Graziano Accinni, i cooking show degli chef della Basilicata, il teatro civile di Ulderico Pesce, i concerti di Peppe Voltarelli e Richard Galliano, il trekking in notturna e quello letterario con le favole narrate da Giuseppe Cederna, l'orchestra della Murgia Materana, gli incontri su tema architettura e beni culturali.

Tanti i luoghi coinvolti, tra Natura e Cultura: dal Parco Archeologico del Grumentum al Massicco del Sirino, dalle case tipiche ospitanti scambi di libri ai rifugi in montagna approdo di escursioni con guida, il tutto condividendo con la comunità di un'intera regione un'unica visuale sulla tutela della biodiversità e dell'accoglienza. Si comincia il 12 dicembre, a Marsico Nuovo, con un week-end sul tema "Il Natale delle biodiversità" ricco di degustazioni dei prodotti tipici, itinerari archeologici, sfilate tradizionali e molteplici iniziative per vivere la storia in modo diverso.
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Hotel Rivoli Firenze offre ai propri ospiti dal 14/3 al 21/06/15, la possibilità di visitare gratuitamente la mostra “Bronzi del mondo ellenistico” presso Palazzo Strozzi in Firenze


La mostra vede riuniti reperti provenienti dai più importanti musei archeologici internazionali. Sarà possibile ammirare le monumentali statue di divinità e personaggi di potere, oltre che sculture in marmo e pietra caratterizzate dallo straordinario rapporto mimetico con il bronzo.
L’offerta include:
• 2 notti in camera classic per 2 adulti 

• Colazione a buffet per 2 persone 
• Ingresso gratuito alla mostra “Bronzi del mondo ellenistico” per 2 persone


Termini e condizioni:
Questa offerta è soggetta a disponibilità e non è cumulabile con altre offerte. E' prenotabile solamente attraverso i siti www.hotelrivoli.it, www.arshotels.it o contattando direttamente l' Hotel Rivoli ed il Centro Prenotazioni Ars Hotels Firenze. E' richiesto il numero di una carta di credito e la data di scadenza a garanzia. Nella Tariffa è inclusa l'Iva del 10%, oltre i suddetti servizi. TASSA DI SOGGIORNO ESCLUSA (4 Euro per persona al giorno, da pagare in loco).
Cancellazione senza penale, consentita fino a 7 giorni prima dell'arrivo, oltre tale termine sarà addebitato l'importo totale del pacchetto.



Lofoten: a caccia di aurore boreali in Norvegia

Nessun altro posto al mondo offre migliori probabilità di vedere uno dei fenomeni più struggenti della natura.

Ogni apparizione dell’aurora boreale è unica, e regala emozioni che si portano dentro per tutta la vita. Dal tardo autunno fino alla primavera la Norvegia del Nord è il luogo migliore per avvistarle, con le Isole Lofoten elette a destinazione ideale per trascorrere qualche giorno (o meglio notte) avvolti dalle magiche atmosfere di questo particolare avvenimento naturale.

Durante le grosse esplosioni ed eruzioni solari enormi quantità di particelle vengono sparate dal sole nello spazio profondo: quando queste particelle incontrano il campo magnetico terrestre vengono attirate in circolo verso il Polo Nord, dove interagiscono con gli strati superiori dell'atmosfera. L'energia che viene sprigionata diventa l'aurora boreale. Il suggestivo fenomeno avviene a circa 100 chilometri al di sopra delle nostre teste: chi si mette con il naso all’insù ha la sensazione di essere letteralmente proiettato in un’altra atmosfera. Ogni apparizione è diversa dall'altra: spesso si vedono tre strisce verdi in mezzo al cielo notturno, oppure una sorta di tenda che si agita o anche del fumo che si avvolge su se stesso, tutto di un colore verde intenso e luminoso, con punte di rosa sulle estremità che sfumano sul viola intenso verso il centro. Tutto avviene in maniera imprevedibile, nessuno sa quando l’aurora boreale si farà vedere. Nell’attesa si possono organizzare safari in motoslitta, escursioni con slitte trainate da cani, oppure stare anche semplicemente sdraiati sotto il cielo in completo relax.

Le Isole Lofoten sono conosciute non solo per le attrazioni naturali, ma anche per la pesca e i tipici villaggi fuori dalle strade battute. Prima che arrivi il buio si può andare in mattinata all’estremità meridionale dove si trova Rost con le sue numerose isole e scogli. Qui hanno trovato ospitalità gli uccelli che formano la più grande colonia di tutta la Norvegia; circa un quarto degli uccelli marini del paese vengono a nidificare in questo luogo, dove si trova anche il Faro Skomvaer, l’ultimo avamposto con vista sull’Oceano Atlantico. Il pomeriggio si può prendere la direzione verso il villaggio di pescatori Nusfjord, dall’architettura molto particolare: il complesso di edifici è stato costruito tra la fine del XIX secolo e l’inizio del XX secolo ed è rimasto illeso nonostante gli incendi e l’introduzione di elementi architettonici moderni. A Eggum e Unstad si trovano piccoli gruppi di case che sembrano uscite dal Medioevo, addossate alle pendici di alte montagne: si visitano passeggiando tra le viuzze di ciottoli che riportano indietro nel tempo.

Il giorno successivo si può far tappa all'Isola di Moskenes, con i resti di un insediamento risalente a migliaia di anni fa e dipinti rupestri nella caverna costiera Kollhellaren a Refsvika che hanno almeno 3000 anni. Una curiosità: “Borga", una costruzione in pietra risalente alla Seconda Guerra Mondiale, è una delle prime stazioni radar costruite dai tedeschi nell'Europa del Nord.
turismo.it

Cortina per un (fashion) weekend

Dal 5 all'8 dicembre torna il Cortina Fashion Weekend con oltre 100 eventi modaioli per fare shopping e divertirsi tra aperitivi, vernissage e dj set ad alta quota dopo la prima sciata di stagione
Shopping, vernissage, sfilate e tutto questo prima, durante e dopo la prima sciata di stagione tra alcune delle piste più belle delle Dolomiti. Se l’idea vi piace fate tappa a Cortina: dal 5 all’8 dicembre torna infatti il Cortina Fashion WeekEnd, un fine settimana da non perdere non solo se siete fashion victim e avete voglia di approfittarne per lo shopping di Natale, ma anche per divertirvi alla grande.

Durante la manifestazione promossa da Cortina Turismo, che quest’anno (siamo alla quarta edizione) è tutta declinata sul tema della “magia bianca”, ci saranno infatti più di 100 eventimodaioli tra le boutique di corso Italia vestite a festa, ristoranti, locali e persino in pista. Perché oltre agli aperitivi in centro, inaugurazioni di mostre come quella dedicata ai modelli finalisti del concorso di design OttoPanche, anche i rifugi ospiteranno dj set e sabato 6 dicembre si potrà ancheballare fino a tardi.

Viaggiate con i bambini? No problem, dato che anche per loro ci sarà un ricco programma di attività per un weekend a zero noia. Per esempio al Museo Etnografico potranno intrattenersi con i folletti del bosco e le leggende ampezzane.

E mentre si divertono, insieme allo sci e allo shopping , voi potrete dedicarvi a quello che più vi piace. Magari ai rendez vous con le stelle per decifrare il cielo con un astronomo (se preferite ci sarà anche l’astrologo per dare contemporaneamente una sbirciata alla geografia del destino).

Anche la cucina sarà a tema “magia bianca”, perché ristoranti e rifugi proporranno ricette con menù degustazione pensati ad hoc (anche per i più piccoli) durante tutti i giorni della manifestazione. Ma non perdertevi l’evento del 7 dicembre: ilGran Galà Charity allo Sporting Hotel Villa Blu con un’asta realizzata grazie al contributo dei negozi di Cortina il cui ricavato sarà devoluto a Komen Italia, associazione impegnata nella lotta al tumore al seno.

Ecco due modi per partireC’è il pacchetto “La Bianca Magia del Fashion WeekEnd”: 3 notti a scelta (5-8 dicembre) a partire da 342,00 euro per 2 persone in doppia. 
Se invece preferite organizzarvi da soli, l’Hotel Panda, in pieno centro, propone un soggiorno di 3 notti con camera e colazione a partire da 540 euro per una matrimoniale con terrazzo con vista sulle Tofane. 
Per consultare il ricco programma della manifestazione,leggete qui!
(Foto di copertina www.bandion.it)

Formaggi e vini: divino abbinamento

Come presentare i formaggi al ristorante valorizzando le loro caratteristiche organolettiche con l’abbinamento ai vini è stato il tema di un incontro formativo, presso la Casa di Alti Formaggi a Treviglio, guidato dal vicepresidente di Onaf (Organizzazione Nazionale Assaggiatori Formaggio) Giuseppe Casolo in collaborazione conAscovilo e Movimento Turismo del Vino Lombardo.
Casolo
 ha sottolineato l’importanza dei formaggi nella ristorazione, prodotti complessi in quanto soggetti a numerose variabili dovute alla lavorazione e stagionatura e che come tali richiedono competenza. La valorizzazione di un prodotto, infatti, passa attraverso la conoscenza approfondita delle sue peculiarità e adeguata preparazione all’analisi sensoriale anche in ottica di abbinamento con i vini corretti.
Salva Cremasco, Provolone Valpadana, Valtellina Casera, Taleggio, Gorgonzola, Bitto, Strachitunt
, sono i grandi formaggi lombardi DOP e IGP in questi giorni protagonisti anche di un’iniziativa che coinvolge alcuni tra i migliori ristoranti milanesi, proposti in menu speciali e abbinati ai vini della regione.
Ma cerchiamo di riassumere i preziosi consigli di Giuseppe Casolo: “La valorizzazione di un prodotto passa inevitabilmente attraverso il produttore: citare al cliente il nome del produttore serve a identificare il prodotto, come per il vino; praticare il taglio con i coltelli adatti e in maniera corretta, mantenendo una porzione di crosta e in prossimità del servizio, evitando ossidazioni; può essere utile presentare proposte a tema, per esempio in base alla territorialità, al tipo di latte, e saper spiegare al cliente le peculiarità del prodotto, consigliando l’abbinamento più adatto che oltre al vino può comprendere marmellate o miele che possono favorire la comprensione in chi non ha esperienza”. Tra le regole ideali da rispettare, l’ordine di servizio di una ruota di formaggi che deve tenere conto dell’assuefazione alla quale i recettori olfattivi e gustativi sono soggetti, e la corretta porzionatura: “Si parte dai formaggi freschi – spiega Giuseppe Casolo – per arrivare a quelli più stagionati ed evoluti e terminare con gli erborinati, proponendo porzioni di piccole dimensioni, 30 grammi ciascuna, disposte lungo i bordi del piatto, rigorosamente bianco”. 
Anche l’abbinamento coi vini segue regole di base: succulenza e untuosità cercano alcoolicità e tannicità; grassezza e tendenza al dolce chiedono freschezza ed effervescenza; sapidità, aromaticità, speziatura, tendenza amara e acida hanno bisogno di un vino che presenti persistenza e intensità aromatica, morbidezza e aromaticità. Qualche esempio proposto? Salva Cremasco fresco con Lugana, Provolone dolce e Bonarda, Gorgonzola piccante accompagnato da Moscato di Scanzo.
Secondo il programma di Divini Formaggi di Lombardia, sono 14 i locali selezionati per proporre, dal 24 al 30 novembre, ai loro clienti una formula che prevede una ricetta creata “ad hoc”, con l’utilizzo di uno tra i 13 formaggi lombardi a marchio di qualità DOP (su un totale di 46 a livello nazionale), abbinata a un calice di un vino scelto tra una delle 42 denominazioni regionali (5 DOCG, 22 DOC e 15 IGT, pari all’8% delle denominazioni di qualità italiane).
I ristoranti aderenti a “DiviniFormaggi di Lombardia”Bellariva, Chic’n Quick Trattoria moderna, El Chiustrin, Globe, I Valtellina, Il Giardino del Naviglio, L’Ulmet, La Dolce vita, Peccatori di gola, Testina Milano, Trattoria Casa Fontana 23 risotti, Trattoria Ferrelli a Milano, Trattoria Masuelli San Marco e Viola Enoteca. (Per informazioni: 340.9546271 o Facebook: Diviniformaggi)
I formaggi DOP i cui Consorzi aderiscono a DiviniFormaggi di Lombardia sono Provolone Valpadana, Gorgonzola, Salva Cremasco, Strachitunt Valtaleggio, Taleggio, Valtellina Casera, Bitto, Formai de Mut Alta Val Brembana.
I vini DOCG, COG e IGT i cui Consorzi partecipano all’iniziativa: Franciacorta, Lugana, Moscato di Scanzo, Oltrepò Pavese, Vini Mantovani (Colli Morenici Mantovani e Lambrusco Mantovano), San Colombano, Terre Lariane, Valcalepio, Valtellina, Valtènesi Montenetto, Botticino, San Martino della Battaglia, Cellatica.
Marina Caccialanza
ristorazionecatering.it

Tour del Madison Square Garden, viaggio tra le star: Arena piu' famosa di New York

di Gina Di Meo

E' il palcoscenico dove un sex symbol come Marilyn Monroe il 19 maggio del 1962 canto' il 'Buon Compleanno' piu' famoso della storia, 'Happy, Mr President' dedicato a John F. Kennedy per il suo 45/o compleanno. E' accaduto al Madison Square Garden, per i newyorkesi Msg, l'arena per antonomasia dove non c'e' evento sportivo o di intrattenimento che non sia passato da qui. L'anno scorso il Msg e' stato riaperto dopo aver subito una ristrutturazione durata tre anni e costata un miliardo di dollari. I lavori tuttavia si sono svolti fuori stagione, ossia quando le squadre dei Knicks e dei Rangers erano a riposo.

L'attivita' del Garden quindi non e' mai stata effettivamente interrotta. Situato proprio nel cuore di New York, oltre ad ospitare eventi, il Msg di giorno apre le sue porte ai visitatori che possono percorrerlo da un capo all'altro rivivendo attraverso un viaggio fotografico i momenti che hanno fatto storia. E' qui infatti che si e' svolto l'incontro del secolo (The Fight, ndr) che l'otto marzo 1971 ha visto sul ring due campioni della boxe come Joe Frazier e Muhammad Ali. Il match fu vinto da Frazier dopo 15 round. Il tour 'all access' all'interno del Msg dura 75 minuti durante i quali oltre a visitare la mostra 'Garden 366', una retrospettiva che appunto segna i momenti clou in 130 anni di storia, si puo' avere accesso agli spogliatoi sia dei Knicks, la squadra di basket della citta', sia dei Rangers, la squadra di Hockey sul ghiaccio.
   
Oltre ai Knicks e ai Rangers, il Garden e' anche la 'casa' della nazionale femminile di basket. I numeri del Msg sono da guinness dei primati. Vi si svolgono circa 320 eventi all'anno, quasi uno ogni sera. Oltre agli eventi sportivi, i concerti non si contano e tutte le star mondiali della musica si sono esibite sul suo palcoscenico. Il Garden e' stato anche l'ultimo posto dove John Lennon ha tenuto un concerto prima di essere ucciso nel 1980. E' anche l'unico posto a New York dove si e' esibito Elvis Presley, con un totale di quattro concerti totalmente andati esauriti nel 1972. Da record anche il numero di esibizioni di Elton John, ben 64, con la 60/ma che ha coinciso con il suo 60/mo compleanno il 25 marzo 2007.

"Madison Square Garden - disse Billy Joel durante un concerto - e' il centro dell'universo. Miglior acustica, miglior pubblico, miglior reputazione. E' il tempio del Rock and Roll". Inoltre, Michael Jackson ha festeggiato qui i suoi 30 anni di carriera nel 2001. I due concerti andarono esauriti in cinque ore e i biglietti sono passati alla storia per essere stati i piu' costosi di sempre, ben 5/mila dollari per i posti migliori.
    Jacko si mise in tasca 15 milioni di dollari.
   
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Cresce turismo "muslim friendly" ma Italia è indietro Mete italiane tra più desiderate, settore da 126 miliardi di dollari

di Cinzia Conti

Sono giovani, colti, tecnologici e ricchi. Viaggiano 12 mesi l'anno e l'Italia è uno dei Paesi in cima ai loro desideri anche perché, se non bastassero Colosseo e shopping di lusso, a Roma c'è la più grande moschea d'Europa. Ma lamentano l'assenza di servizi e pacchetti a loro dedicati, in particolar modo la possibilità di cibarsi secondo la loro regola alimentare Halal (paraola araba che significa "lecito"), e per questo snobbano il Belpaese a favore di altri paesi europei (Francia, Germania, Spagna ma addirittura paesi scandinavi).

L'identikit del "turista musulmano" emerge alla presentazione del progetto "Italia Bayti" (Italia casa mia) organizzato per sensibilizzare il Belpaese sull'accoglienza del cliente mediorientale e in più in generale proveniente da uno dei 57 Paesi dell'Organization for Islamic Cooperation (Oic).

Un segmento del settore non trascurabile considerando che da 10 anni il turismo "muslim friendly" cresce del 5% annuo contro il 3.8% del turismo internazionale e che nel 2013 valeva nel mondo 126 miliardi di dollari (il 12.3 del totale della spesa del turismo nel mondo). Inoltre sono turisti che hanno una grande capacità di spesa, basta considerare che il turista saudita è quello che nel mondo spende di più in assoluto (dai 10 ai 100 mila euro l'anno) in viaggi e vacanze.
La maggior parte delle richieste provengono da Arabia Saudita, Iran, Emirati Arabi, Indonesia, Kuwait ma c'è anche un gran segmento di mercato per quei musulmani che vivono in ambienti non islamici, come ad esempio Francia e Germania. Le top destination sono Malesia, Turchia, Emirati seguite da Singapore, Russia, Cina, Francia, Thailandia e anche Italia, che però ha potenzialità veramente molto maggiori.

"Un mese fa a Granada - spiega Anna Maria Aisha Tiozzo, vicepresidente di Confassociazioni e presidente di Whad (World Halal Development) - c'è stato il primo congresso europeo sul turismo Halal. Hanno criteri molto stretti che prevedono strutture dedicate per i turisti musulmani (no alcol, cucina Halal, piscine e altri luoghi separati per uomini e donne, luoghi di preghiera, niente musica e tv): qui in Italia è una "mission impossible". Non siamo pronti e forse neanche adatti e forse i turisti nemmeno ce lo chiedono. Quello che lamentano è invece una serie di servizi per loro essenziali e un atteggiamento muslim friendly, su cui possiamo e dobbiamo fare molto di più. Per questo con Whad abbiamo istituito un programma di formazione e certificazione rivolto a tutto il mondo del turismo finalizzato al rating da parte di enti internazionali, che presenteremo anche alla Bit".

Per il 67% dei viaggiatori islamici l'esigenza irrinunciabile è il cibo Halal seguito da un prezzo congruo (53%) e da un atteggiamento muslim friendly (49%) anche verso le famiglie. Apprezzano poi luoghi adatti per le loro preghiere, personale e guide che parlano arabo ma almeno inglese. Inoltre in Italia cercano la montagna e il lago (per loro una novità), gli sport d'elite (ippica e golf in testa), lo shopping (made in Italy e lusso), il settore medico, di bellezza e delle spa. Sarebbero anche disposti ad apprezzare la cucina italiana, purché Halal.

"In Italia - dice Giuseppe Sarnella, presidente di Confimprese Turismo Italia - ci sono 56 milioni di ct di calcio e 56 milioni di esperti di turismo ma i passi fatti per migliorare questo settore non ci sono: Non ci possiamo più accontentare del turismo tradizionale".
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NUOVA VITA PER L’HOTEL RIVOLI A FIRENZE

l’altro albergo fiorentino della famiglia Caridi,  il Best Western Grand Hotel Adriatico, 4 stelle nella stessa location dell’Hotel Rivoli.  Arshotels
Il Grand Hotel Adriatico propone sistemazioni di lusso nel centro di Firenze, a soli 400 metri dalla stazione di Santa Maria Novella e a 10 minuti a piedi dal Duomo.

“Siamo entusiasti di scrivere un nuovo capitolo di storia per il nostro Albergo Rivoli che dopo 24 anni di affiliazione a Best Western torna adesso ad essere indipendente sul mercato del turismo italiano ed internazionale. Infatti a far data dal 1 gennaio 2015 abbiamo deciso di separarci dal marchio Best Western per essere totalmente identificati come un Boutique Hotel indipendente, rappresentato sui canali GDS da Pegasus”. Chi parla è Chiara Caridi che continua la passione di famiglia che ha portato i Caridi con lei alla terza generazione di albergatori a Firenze.
La famiglia Caridi è proprietaria dell’albergo da 50 anni. E’ infatti nell’autunno dell’anno 1963 che decide di comprare la parte centrale dell’immobile in zona Santa Maria Novella sede di un Convento Francescano trasformandolo fin dalla primavera del 1964 in un piccolo albergo ad 1 stella con 15 camere. A seguito dell’alluvione del 1966 si rende necessaria la prima grande ristrutturazione dell’albergo che passa a 2 stelle (3° categoria del tempo) con 29 camere tutte dotate, tra i primi hotel a Firenze, di aria condizionata centralizzata e bagno privato. Nel tempo, e fino ad oggi, l’iniziale corpo centrale è stato via via ampliato annettendo le restanti parti del corpo centrale e alcuni edifici confinanti, il tutto con importanti opere di restauro conservativo volto a mantenere e valorizzare le antiche caratteristiche architettoniche dell’antico convento risalente al 15mo secolo e quindi operando una ristrutturazione che ha permesso di essere sempre al passo con i tempi e all’altezza dei moderni standard dell’ospitalità. Oggi l’Hotel Rivoli classificato 4 stelle superiore con 87 camere è, a detta anche della clientela internazionale, un hotel di charme che rimanda al carattere fiorentino del rinascimento e “sa di casa”.
L’Azienda Alberghiera, trasformata in Società per Azioni nel 2005, chiude il 2014 con una crescita del fatturato camere del 12% e del 21% sul totale albergo, incrementi che seguono anni di continua crescita dopo la crisi del 2009, confermando che il turismo può e deve essere una delle leve per il rilancio dell’Italia.
L’Hotel Rivoli punta a conquistare la clientela che cerca un soggiorno ricco di esperienze e di scoperte. Ogni motivazione del viaggio è riconosciuta e curata in maniera specifica.
I suoi servizi: diverse tipologie di camere tra Classic, Superior, Junior Suite, Suite, Family Rooms- Servizio Concierge- Wi-fi gratuito – Servizio di late check out/early check in – Garage privato con valet service – eleganti Sale Riunioni per incontri fino a 80 persone –2 Giardini interni - Piazzetta interna  e Chiostro con piccola Piscina idromassaggio (20 mq) con acqua riscaldata aperta tutto l’anno – Massima quiete – Sala lettura nell’antico chiostro– Certificazione Green  – American Buffet Breakfast e Servizio Ristorazione - Glutine Free – Ristorante Benedicta 3 forchette Michelin frequentato anche dai fiorentini– Fitness Centre gratuito- Guida con itinerari jogging per la scoperta della città– Hotel Pet Friendly (i piccoli animali domestici sono accolti con servizi speciali a loro dedicati).
Grande importanza è stata data al viaggio con la famiglia: numerose le trasformazioni delle camere avvenute in hotel che hanno permesso la creazione di un numero maggiore di Family Room che possono ospitare fino a 4/5 persone. Per le famiglie non si è solo pensato al comfort in camera ma anche ad un implementazione dei servizi: una mini guida completa di Firenze vista attraverso gli occhi dei bambini per visitare la città con divertimento e per tutte le necessità che si incontrano viaggiando in famiglia (dalle farmacie della città, alle aree attrezzate all’aria aperta, alle ludoteche, ai musei per i bambini e molto ancora). La guida è corredata da un libretto con una serie di giochi e curiosità in modo da far diventare la visita della città divertente come un gioco.
“Il Controllo Qualità della nostra struttura continuerà ad essere assicurato da Mistery Guests internazionali in modo da poter sempre garantire un alto livello del servizio sempre più richiesto dai mercati tradizionali e da quelli in forte crescita come Brasile, Russia, India, Cina e Korea”, continua Chiara Caridi ricordando così che l’Hotel Rivoli fa parte di Arshotels Firenze, gruppo alberghiero nato nel 2003 di cui fa parte anche l’altro albergo fiorentino della famiglia Caridi,  il Best Western Grand Hotel Adriatico, 4 stelle nella stessa location dell’Hotel Rivoli.  Arshotels si occupa di promozione turistica e centralizza per gli alberghi aderenti le politiche di marketing e di vendita sul mercato nazionale internazionale sia attraverso partners tradizionali che attraverso i canali online e i social networks.
In sostanza l’attenzione e l’impegno della famiglia Caridi sono sempre rivolti ad essere al passo con i tempi sia nei servizi verso il Cliente, sia nell’approccio al mercato del turismo, che sempre più necessita di tecnologie e di professionalità specializzata.
Arshotels cresce così nei propri impegni e aumenta il suo personale qualificato dagli iniziali 3 collaboratori agli attuali 11, sviluppando una particolare attenzione e investimenti nei mercati emergenti di qualità.
Per informazioni:

Laura Innocenti - Ufficio Commerciale/ Sales and Marketing Dept.

Sempre piu' in alto, lo skyline di Manhattan si rifa' look

di Gina Di Meo

Il nuovo orizzonte di New York? Sempre piu' in alto. La Grande Mela rilancia la sfida per lo skyline piu' bello e spettacolare del mondo e si prepara a dare battaglia ad altre capitali che da tempo l'hanno scalzata. La 'corsa' verso il cielo e' gia' partita e entro il 2018, data in cui saranno completati diversi progetti residenziali a Manhattan, la citta' apparira' con un nuovo look che la modifichera' in modo radicale.

   Nel giro di pochi anni New York, dunque, sara' ancora piu' alta e pronta a riprendersi il primato, anche a livello di bellezza. Quel primato che le e' stato tolto nell'ultimo decennio in particolare dalle citta' asiatiche e medio-orientali. Shanghai, Dubai, Hong Kong, Singapore, ognuna a sua modo ha reclamato contro la Grande Mela la sua fetta di gloria. Ma New York e' abituata a fare le cose in grande, e cosi una delle principali agenzie immobiliari della citta', 'CityRealty' ha realizzato un rendering di cio' che sara' il nuovo skyline tra qualche anno. Nel 2018, una sorta di anno zero per la metamorfosi della citta', i due capi di Manhattan si guarderanno dall'alto dei loro rispettivi grattacieli. Per quella data, infatti sara' totalmente reso abitabile il '432 Park Avenue', gia' diventato il grattacielo residenziale piu' alto della citta' oltre che dell'emisfero occidentale. Con i suoi oltre 426 metri di altezza e 96 piani, infatti, ha superato sia la Freedom Tower (sorta sulle ceneri delle Torri Gemelle), sia l'Empire State Building.

   Ma 'lavori in corso' fioriscono in buona parte della cosiddetta 'Billionaires Row', dove di recente una penthouse, lungo Parek Avenue, e' stata venduta a 95 milioni di dollari. Sono pronti ad aprire i battenti rispettivamente i condomini al civico 53 sulla 53/ma strada e 111 sulla 57/ma. Sempre sulla 57/ma strada entro il 2018 sara' completata la 'Nordstrom Tower', che con i suoi 92 piani sara' una degna concorrente di '432 Park Avenue'. Anche la zona della famosa stazione ferroviaria di Grand Central, nel cuore di Manhattan, e' pronta a cambiare look. Nel 2017 inizieranno i lavori di 'One Vanderbilt', edificio commerciale con 65 piani pronto ad adombrare la struttura in stile liberty del terminal sulla 42/ma strada. Nel bel mezzo di Midtown vivono ormai di gloria l'Empire State Building, che deve la sua fama anche al film del 1933 'King Kong', e il Chrysler Building, che dopo la distruzione delle Torri Gemelle l'11 settembre del 2001 per un breve periodo e' stato il secondo edificio piu' alto della citta'. Infine, alla punta estrema di Downtown e' tornato al vecchio splendore, dopo l'apertura di qualche giorno fa della Freedom Topwer, il World Trade Center, con i suoi sette grattacieli simbolo del cuore economico della citta'.
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#Turismo. I misteri di Tenerife, dai guanci ai conquistadores. Amata per sole e mare, ma nel suo cuore nasconde un tesoro

di Michele Cassano

Si può andare a Tenerife per diversi motivi, e molti lo fanno per godersi il mare e il clima sempre primaverile. Ma si può anche partire a caccia di storie che affondano le radici nei tempi dei guanci, l'antico popolo di origini probabilmente berbere sterminato dai conquistatori spagnoli alla fine del XV secolo. Poche testimonianze sono rimaste di quella cultura, ma nei volti degli abitanti e nei nomi della località continuano a rimanere i segni dell'antichi abitanti, arrivati forse dal Marocco, forse da altri Paesi del Mediterraneo, non si sa a causa della desertificazione o perché deportata dai romani.

Tanti misteri avvolgono il passato dell'isola. Luogo misterioso sono ad esempio le piramidi di Guimar, che secondo il ricercatore Thor Heyerdahl potrebbero risalire a epoche precolombiane e dimostrare l'esistenza di traffici antichi tra America e Canarie. Non toglie fascino alle costruzioni a gradoni, il fatto che la maggior parte dei ricercatori ritenga però che si tratti di costruzioni del XIX secolo, create per scopi agricoli. Ma è dopo l'arrivo dei conquistadores che emergono leggende come quella di Suor Ursula de San Pedro, vissuta nel XVII secolo e venerata nel Convento di Santa Caterina a San Cristobal de La Laguna. La tradizione orale narra che nel 1651, suor Ursula si innamorò di Jerome Grimon e Rojas, un figlio naturale del proprietario della casa ora conosciuto come Palacio de Nava. Gli amanti cercarono di fuggire dall'isola su una nave inglese ma furono scoperti. Lui fu accusato del rapimento della religiosa e condannato a morte. Suor Ursula fu costretta a guardare l'esecuzione dal convento dove fu rinchiusa per tutta la vita, in una minuscola cella con una finestrella da cui poteva guardare solo l'altare maggiore della chiesa. Altra storia amata dagli abitanti di Tenerife è quella della figlia di un generale, Catalina, di incantevole bellezza, obbligata a sposare un amico di famiglia, uomo anziano ma molto ricco, e poi suicidatasi: ora pare che il suo spettro si aggiri nella Casa Lercaro, attuale sede del Museo di Storia e Antropologia sempre a La Laguna, dove si sentono porte che cigolano e strani rumori.

Non è però il suo passato la prima ragione che spinge i turisti a Tenerife, non a caso chiamata l'isola dell'eterna primavera. Il sud è un parco divertimenti a cielo aperto, tirato su dal nulla negli ultimi anni ad uso e consumo in particolar modo dei turisti del Nord Europa. Per frenare il consumo del territorio, c'è stato un blocco delle costruzioni. Ora è consentito costruire solo hotel a cinque stelle per attirare i turisti più facoltosi, come i russi. E gli hotel di lusso sono essi stessi una delle attrazioni dell'isola: il tedesco Wolfgang Kiessling, fondatore del Loro Parque, nato come parco dei pappagalli e ora un vero e proprio zoo, oltre che parco divertimenti, è anche il proprietario del Botanico, con giardini lussureggianti e una spa più volte vincitrice di premi europei. Lì dormì Michael Jackson quando tenne il suo unico concerto nell'isola e la suite che lo ospitò porta ancora il suo nome.

Non c'è solo mare, nel suo cuore Tenerife nasconde un tesoro che miscela paesaggi tropicali e montani in un ambiente unico. E' il Parco del Teide, il vulcano dormiente che con i suoi 3.718 metri svetta all'interno dell'isola. Raggiungere la vetta regala viste incantevoli sulla costa a strapiombo. Sono 50 le specie animali e vegetali endemiche, di cui 12 esclusive del Parco Nazionale. Man mano che si sale le palme lasciano il posto al pino canario, poi all'improvviso, quando il paesaggio si fa brullo, il calore che si scontra con l'aria fredda crea un tappeto di nuvole che si può osservare dall'alto. Lì, a 2.200 metri, ci si può fermare davanti al Parador de Las Cañadas del Teide, dove si possono guardare le stelle, anche con l'aiuto di una guida astronomica, in totale assenza di inquinamento luminoso. I più sportivi possono salire fino in cima su un sentiero con un cammino di circa quattro ore o possono prendere la funivia, aperta fino alle quattro del pomeriggio ma ferma nei giorni di vento. A quell'altezza le raffiche possono diventare molto forti, tanto che ancora si vedono gli effetti di una tempesta che ha abbattuto decine di alberi d'alto fusto.

La zona nord dell'isola è quella più selvaggia, dove non è ancora arrivata la strada a scorrimento veloce che collega l'aeroporto internazionale a sud dell'isola con le vicine località turistiche e più a nord con la la capitale Santa Cruz e le altre città come Puerto La Cruz. Il parco del Teide è stato dichiarato patrimonio dell'umanità dell'Unesco, come il centro storico de La Laguna, antica capitale di Tenerife. La città è stata costruita con strade parallele e perpendicolari perfettamente squadrate (la cosiddetta quadricula) ed è rimasta praticamente intatta, con i suoi 600 edifici in stile mudejar. Oltre alla Cattedrale, meritano una visita i palazzi, come il Palacio de Nava, con i cortili in legno di pino canario. Altro centro di interesse è La Orotava, con i balconi in legno di tea e splendidi giardini ben conservati. In primavera, nel giorno del Corpus Domini, la città si trasforma in un unico, grande, colorato tappeto floreale.

Dal 29 ottobre Tenerife è raggiungibile, oltre che da Milano Malpensa, anche con volo diretto da Roma Fiumicino. Il volo, operato da easyJet, ha cadenza bisettimanale (mercoledì e sabato) con tariffe a partire da 46 euro. Da Milano si parte e arriva martedì, giovedì e sabato con tariffe a partire da 36,71 euro.
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#Turismo Non è solo questione di stelle. L'albergo si sceglie per le recensioni


Il numero delle stelle degli hotel? Potrebbe presto diventare roba d'altri tempi. Sempre più viaggiatori sono influenzati nella scelta dalle esperienze di altri clienti pubblicati in Rete e in media si consultano 14 siti prima di concludere una prenotazione online. Ma per assurdo il 68% degli hotel "snobba" le opinioni degli utenti online. La contraddizione emerge da un focus realizzato dal centro studi di Hrs, global hotel solutions provider leader in Europa per i viaggi d'affari, effettuato sui dati del Politecnico di Milano. In particolare i responsabili del 50% delle strutture che hanno un fatturato tra il 50% e il 100% derivante dal business travel non legge e non si cura dei commenti scritti dai clienti. Percentuale, che non varia in base al fatturato. A loro si aggiunge poi il 18% delle strutture oggetto della ricerca che legge le recensioni ma tende a non rispondere. In totale quindi solo il restante 32% legge i commenti e tende a gestire e a rispondere alle eventuali lamentele su trattamento, cura delle stanze, pulizia della struttura e servizi offerti.     

Questo nonostante sempre più utenti e potenziali clienti dichiarino di non prenotare un hotel in assenza di recensioni online che, a detta degli intervistati, trasmettono fiducia e credibilità della struttura. In questa ricerca per la scelta dell'hotel adatto, la classificazione in stelle è usata come primo "filtro" soprattutto per selezionare la fascia di prezzo, ma subito dopo si leggono con attenzione le recensioni, prese come parametro di scelta in una lista più ristretta di hotel selezionati. A conferma dell'importanza acquisita dalle recensioni l'Unwto, l'Organizzazione Mondiale del Turismo, riporta che il 75% dei potenziali clienti considera importante la classificazione in stelle ma ben l'84% si concentra esclusivamente sui commenti online.    

"Il tema delle recensioni alberghiere sta portando a rivedere i sistemi di classificazione - spiega Fulvio Origo, marketing director di Hrs Italia - e i commenti online autentici potrebbero infatti far superare la classica logica delle stelle fornendo ai viaggiatori una panoramica più dettagliata della struttura alberghiera. Nel mondo sono in corso diversi test di classificazione, uno ad esempio prevede sistemi che implichino la possibilità che un hotel possa guadagnare o perdere stelle anche a seconda della qualità percepita online, il secondo prevede invece l'integrazione tra stelle ufficiali e rating social in grado di fornire una classificazione per la struttura e una per elementi più soggettivi". Attualmente si stanno testando questi sistemi di classificazione in paesi come Norvegia, Svizzera, Australia e ad Abu Dhabi ma non è stato ancora messo a punto un modello strutturato. Secondo l'Unwto si potrebbe sperimentare il sistema o in una regione specifica o solo in alcune città valutando poi l'impatto che avrebbe sulla riclassificazione delle strutture.

Dopo 150 anni saranno riuniti per la prima volta i venti meravigliosi Arazzi Medicei

Dopo 150 anni saranno riuniti per la prima volta i venti meravigliosi Arazzi Medicei con le Storie di Giuseppe ebreo, attualmente suddivisi tra il Palazzo del Quirinale e il fiorentino Palazzo Vecchio. Perfettamente restaurati nel corso degli ultimi decenni nelle due sedi che li costudiscono, i capolavori commissionati da Cosimo I dè Medici a due maestri del suo tempo, Pontormo e Bronzino, saranno allestiti in una mostra itinerante, ideata per Expo 2015, che partirà in gennaio dalla capitale per toccare in aprile (e fino a settembre) Milano e quindi concludersi a Firenze (da settembre a gennaio 2016). "Si tratta di un'occasione straordinaria, che concretizza le idee portanti dell'Expo, cioè la potenza della bellezza e quella del saper fare", ha detto il ministro dell'Agricoltura Maurizio Martina, intervenuto alla presentazione alla stampa de Il Principe dei Sogni. Giuseppe negli Arazzi Medicei di Pontormo e Bronzino, che (curata da Louis Godart) fin da ora si configura tra le maggiori iniziative del 2015. La collezione degli Arazzi Medicei è infatti, nella sua interezza, tra le più importanti al mondo. Voluta da Cosimo I dè Medici nel 1545 per abbellire la Sala dè Dugento di Palazzo Vecchio, fu smembrata in età Sabauda, quando nel 1882 dieci di essi furono portati a Roma per essere esposti nei saloni del Quirinale, dove poi sono rimasti.
 
"Questa è una storia fiorentina, ma anche italiana e universale", ha aggiunto il sindaco del capoluogo toscano Dario Nardella, dichiarandosi "orgoglioso di vedere un progetto abbozzato solo pochi mesi fa trasformarsi realtà in così breve tempo". L'operazione, di assoluto valore artistico e scientifico, resa possibile dalla collaborazione tra amministrazioni centrali e locali (ma anche Fondazione Bracco e sponsorship di Gucci) "ha richiesto un pizzico di coraggio - ha proseguito - ma rimanda a un messaggio di unità del paese proprio intorno al patrimonio culturale nazionale". A Firenze, dove la mostra arriverà in terza battuta, i venti arazzi saranno allestiti a Palazzo Vecchio, nella Sala dè Dugento per la quale furono ideati, richiamando alla corte più fulgida del '500 le eccelse maestranze delle Fiandre e insuperati maestri quali Pontormo e Bronzino. "Terminata la mostra - ha annunciato Nardelli - gli arazzi fiorentini resteranno esposti a rotazione". 

Attualmente, i capolavori usciti dalla manifattura granducale sono arrotolati nei depositi a conclusione di un restauro di straordinaria complessità durato 27 anni e compiuto dall'Opificio delle Pietre Dure. Un imponente intervento, realizzato anche con il contributo dell'Ente Cassa di Risparmio di Firenze che ha stanziato 1,1 milioni di euro. Stesso discorso per i dieci arazzi del Quirinale, sottoposti a restauro, appena ultimato, dal 1994. Quattro di essi sono già esposti e danno il senso della monumentalità dell'opera che fasciava l'intera sala di Palazzo Vecchio (finestre comprese). Alti circa sei metri per 4,5 di larghezza (più stretti quelli accanto alle porte), raccontavano le storie bibliche di Giuseppe che, venduto schiavo in Egitto dai fratelli gelosi, si riscattava grazie a saggezza e competenze (perfino magiche e predittive), fino ad acquisire un grande potere per aiutare il suo popolo, quelli limitrofi e ritrovare la famiglia. Se al Quirinale la mostra sarà allestita nel Salone dei Corazzieri, a Milano avrà una sede altrettanto grandiosa, la Sala delle Cariatidi di Palazzo Reale, dove resterà durante i sei mesi dell'Expo, "non solo vetrina di prodotti, ma di cultura - ha detto il sindaco di Milano Giuliano Pisapia -. Un'ulteriore opportunità di arte, stile, tecniche, che unisce l'Italia".
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