In Viaggio... Nella Patagonia dei ghiacciai e dei pinguini

di Michele Galvan

Azzurro e grigio in ogni sfumatura, distese smisurate spazzate dal vento, ghiacci e montagne di granito. La Patagonia argentina fa pensare al mondo com'era prima della comparsa dell'uomo.


Una natura assoluta, a cui bisogna avvicinarsi con spirito d'adattamento. Iniziando dalle distanze, che tra una 'estancia' e l'altra (le fattorie degli allevatori) possono essere di centinaia di chilometri. Sulla Ruta 40 - la mitica strada che la attraversa da Nord a Sud - si può guidare per mezzora e più senza incontrare anima viva, eccetto i gruppi di guanachi al pascolo, o gli altri animali (volpi, nandù, armadilli) che in queste brulle pianure vivono in libertà. Non è raro osservare i condor in volo.


La Patagonia è un continente nel continente, quello Sud Americano, lontano 14mila km da Roma e vasto 900mila km quadrati. Negli ultimi anni ha scalato la classifica tra le mete extraeuropee preferite dai turisti italiani. Soprattutto i più 'avventurosi'. Perchè questa enorme regione attraversata dalle Ande, che si specchia su due Oceani (l'Atlantico e il Pacifico), e conta migliaia di laghi e lagune glaciali, va vissuta soprattutto a piedi, nei trekking, per assorbirne l'essenza.


Esistono pacchetti di viaggio confezionati per ogni esigenza. Un tour patagonico 'mordi e fuggi' può essere affrontato in 15 giorni; un viaggio di tre settimane consente di godere di quasi tutte le maggiori attrattive delle terre magellaniche: dalla 'pinguinera' di Punta Tombo - mezzo milione di pinguini di Magellano, la più vasta al mondo - alle balene franche e i leoni marini di Puerto Piramide, nella penisola di Valdes, provincia di Chubut; dalle valli e i ghiacciai della provincia di Santa Cruz, con il bellissimo Parco Nazionale de Los Glaciares, che ha nel Perito Moreno la star indiscussa, alla Terra del Fuoco, Ushuaia, la cittadina posta alla 'fine del mondo'.

L'emozione di chi arriva per la prima volta nel piccolo villaggio alpinistico di El Chalten, nel cuore della regione dei trekking, ancora oggi non è diversa da quella che deve aver provato arrivando in questi luoghi Bruce Chatwin: il cielo azzurro viene squarciato d'improvviso dal Fitz-Roy, dal Poincenot, dal Cerro Torre e dalle altre guglie innevate più spettacolari della Patagonia. Bellezza da togliere il fiato.
   
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Viaggi, le destinazioni 'top' del 2015 Viaggi, le destinazioni 'top' del 2015

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di Stefania Passarella

I cinquant'anni dell'indipendenza di Singapore, l'Expo di Milano, l'eclissi totale di sole in un luogo magico come la Norvegia settentrionale. Ogni motivo, luogo e momento sono buoni per viaggiare, ma per chi vuole conoscere o riscoprire dei luoghi nel segno dei grandi eventi o anticipare tendenze, ecco qualche idea per il 2015.

I suggerimenti sono "doc" e arrivano dai "Best in travel" di Lonely Planet, appuntamento editoriale fisso per gli amanti dei viaggi. Di "classifica" ce n'è più di una. Tra i Paesi al top per l'anno prossimo spiccano non solo l'affascinante città-Stato di Singapore - "nata" ufficialmente nel 1965 - ma anche la Namibia - che pure nel 2015 festeggia il 25/mo anniversario della sua indipendenza – il Nicaragua- perché destinazione emergente dell'ecoturismo di lusso -, oppure le Filippine, visto che il governo ha deciso con eventi e l'inaugurazione di strutture ad hoc di puntare sul prossimo anno per attirare il turismo interessato all'Asia. C'è pure un esotico più "abbordabile" per chi parte dall'Italia, come laLituania – che dal primo gennaio prossimo introdurrà l'euro -, la Serbia, terra del tennista Djokovic o del regista Kusturica e fra le mete emergenti dei Balcani. Il Marocco non ospiterà più la Coppa delle nazioni africane nel 2015 per i timori legati al virus Ebola, ma le sue calde spiagge sono sempre un grande richiamo per gli europei che nei mesi invernali cercano un rifugio dal freddo.

Tra le città, oltre a Milano che si prepara ad accogliere milioni di visitatori per l'Expo, al primo posto Lonely Planet incorona Washington D.C., che l'anno prossimo inaugura il primo museo a stelle e strisce dedicato alla cultura afroamericana e celebra il 150/o anniversario dell'assassinio di Abrahm Lincoln, seguita da El Chaltén, che compie 30 anni ed è diventata la capitale argentina del trekking.

Una delle tendenze del momento è anche quella di scovare delle destinazioni ad hoc per una passione, ad esempio sportiva o televisiva, oppure che calza a pennello anche per chi ha budget più ridotti ma non vuole rinunciare al piacere della scoperta lontano da casa. Fra le proposte emergenti colpiscono quelle delle esperienze più "illuminanti", visto che l'Onu ha proclamato il 2015 Anno della Luce. Questo potrebbe essere un motivo in più per tentare di cogliere un'aurora boreale: da settembre a maggio il luogo ideale suggerito è quello di Abisko, in Svezia. Ma non solo. Alle isoleSvalbard, in Norvegia, si può programmare un viaggio dal 15 aprile al 26 agosto: quattro mesi in cui il sole non scende mai al di sotto dell'orizzonte. La luce naturale delle stelle è invece protagonista in sempre meno luoghi del pianeta a causa dell'illuminazione artificiale. In Namibia c'è una delle rare "riserve del buio": è la International Dark Sky Reserve di NamibRand Nature Reserve, dichiarata tale nel 2012. La particolarità: è una riserva naturale di 200mila ettari che non conosce inquinamento luminoso e quindi consente di ammirare il cielo australe nella sua purezza. All'opposto per chi ama perdersi tra neon e luci artificiali la meta da considerare è Las Vegas: secondo la NASA la città del Nevada è il luogo più luminoso della Terra. Più vicino, in Olanda, ad Amsterdam è stato inaugurato il primo museo dell'Arte fluorescente, l'Electric Ladyland.

E poi c'è la passione del piccolo schermo – non solo cinema – che porta sempre più fan di serie tv in giro per il mondo alla scoperta dei luoghi dei propri "eroi". Una serie che sta spopolando in Italia in questo periodo è True Detective, con un magistrale Matthew McConaughey. Per immergersi nel suo mondo bisogna andare a Vermillion Parish, nella Louisiana del Sud. La pluripremiata Trono di Spade porta invece alla scoperta di Islanda, Irlanda del Nord e Marocco. The Killing farà conoscere Copenaghen sotto una luce diversa. Downton Abbey fa fare un tuffo indietro nel tempo nell'Hampshire, Regno Unito.
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Betlemme e i luoghi della Natività (video)



Capodanno: 4,2 mln in vacanza, +5% rispetto al 2013... ma la metà alloggia in casa propria o di amici

Sono oltre 4 milioni gli italiani che trascorreranno il Capodanno in vacanza con un aumento stimato pari al 5% sul 2013 ma piu' della metà alloggerà in case di proprietà, di parenti o amici. Emerge da un'indagine Coldiretti/Ixe' secondo cui il 78% dei vacanzieri resterà in Italia.
    Oltre la metà (59%) spenderà meno di 500 euro a persona e il 23% tra i 500 euro e 750 a persona. La tendenza è per una vacanza breve con il 37% dei vacanzieri che trascorrerà fuori casa meno di tre giorni. Il 46%, invece, resterà da tre giorni a una settimana lontano dalle mura domestiche durante le festività di fine anno. C'è pero' anche un 15% di vacanzieri che si puo' permettere di restare fuori da una settimana a quindici giorni.
   
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Mostre: giro del mondo nell'anno che verrà

di Marzia Apice

Da Velazquez al Grand Palais di Parigi alla pittrice Marlene Dumas alla Tate Modern di Londra, da Gauguin alla Fondazione Beyeler di Basilea fino a Rogier van der Weyden al Prado di Madrid, Yoko Ono al Moma New York, Burri al Guggenheim. Sono tante e di qualità le mostre che ''fioriranno'' nei prossimi mesi nel panorama internazionale: il nuovo anno dunque non farà rimpiangere quello che sta per concludersi, e si preannuncia ricco di iniziative artistiche in grado di appassionare anche i più esigenti.

Da LONDRA arrivano proposte che spaziano tra tradizione e contemporaneo: alla Tate Modern dal 5 febbraio al 10 maggio sarà allestita la mostra Marlene Dumas: The Image as Burden, dedicata alla pittura, fortemente connotata psicologicamente, dell'artista originaria del Sudafrica, mentre alla Tate Britain sarà protagonista l'immagine di fine '800 con Salt and Silver: Early Photography 1840-1860 (25 febbraio-7 giugno), tra ritratti, paesaggi e scene di vita quotidiana. La primavera porterà alla National Gallery un tributo al creatore dell'Impressionismo, Paul Durand-Ruel, con la retrospettiva Inventing Impressionism (4 marzo-31 maggio), che presenta oltre 85 capolavori appartenenti al celebre movimento artistico.

A PARIGI il Grand Palais renderà omaggio a uno dei maestri della storia dell'Arte, Diego Velazquez (25 marzo -13 luglio), documentandone l'intero percorso, dagli inizi fino all'influenza che le sue opere ebbero sui suoi contemporanei.

Circa 50 capolavori di Paul Gauguin provenienti dai più rinomati musei internazionali e dalle maggiori collezioni private arriveranno alla Fondazione Beyeler di BASILEA per una mostra (8 febbraio-28 giugno) che si configura come uno degli appuntamenti culturali principali del 2015.

Il Museo del Prado di MADRID allestirà la mostra su Rogier van der Weyden (24 marzo-28 giugno) nell'ambito della quale si avrà la possibilità di osservare il Calvario conservato all'Escorial, recentemente restaurato, e la Deposizione della Croce, oltre ad altre celebri opere del pittore fiammingo.

Guardando oltreoceano, immancabili le proposte di NEW YORK. Al Moma, il ritratto di Bjork (8 marzo-7 giugno), con approfondimenti sull'attività di oltre due decenni dell'artista; seguirà Yoko Ono: One Woman Show, 1960-1971 (17 maggio-7 settembre), che racconta i lavori e le esperienze realizzati prima del debutto al Moma dell'artista nel 1971, intitolato Museum of Modern [F]art. Dal 17 maggio al 4 ottobre appuntamento con From Bauhaus to Buenos Aires: Grete Stern and Horacio Coppola, approfondimento su due delle più importanti figure dell'avanguardia fotografica della prima metà del '900. Negli affascinanti spazi del Guggenheim dal 13 marzo al 3 giugno il pubblico potrà ammirare i lavori dell'artista iraniana Monir Shahroudy Farmanfarmaian nella mostra Infinite Possibility. Mirror Works and Drawings, che rivela la sua storia, tra l'esilio a New York dopo la rivoluzione e il ritorno nel Paese d'origine; mentre gli ultimi mesi dell'anno (dal 9 ottobre fino ai primi di gennaio '16) vedranno protagonista il ''nostro'' Burri, nella prima retrospettiva (Alberto Burri. The trauma of painting) a lui dedicata negli Stati Uniti. Con due mostre il Metropolitan guarderà invece ai misteri dell'Oriente: nella prima Bazm and Razm. Feast and Fight in Persian Art (17 febbraio-31 maggio) l'approfondimento sulla cultura persiana attraverso opere realizzate tra il XV secolo e l'epoca contemporanea; nella seconda, China: Through the Looking Glass (7 maggio-16 agosto), spazio all'influenza che l'iconografia e la creatività cinese hanno avuto nella moda occidentale sia nel pret-à-porter che nella haute couture.  
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