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Turismo sportivo, un tesoro da 42 milioni di presenze e 5 miliardi

di Cinzia Conti

Non solo Colosseo e Canal Grande ma anche la fatica della bicicletta, il brivido della vela, l'emozione del surf. In Italia, paese del grande calcio ma anche Giro d'Italia, del Gran Premio di Monza e del concorso ippico di piazza di Siena, c'è un tesoretto che vale oltre 42 milioni di presenze per un giro d'affari di quasi 5 miliardi di euro ed è rappresentato dal turismo sportivo Made in Italy. A fare il bilancio sui dati del 2014, proprio a poche ore dall'inizio della "corsa rosa", al via domani dalla Liguria, è l'Osservatorio nazionale delle filiere del turismo di Unioncamere e SiCamera in occasione del convegno "Sport e ciclismo. Un'opportunità per rilanciare il turismo", promosso dalla Fisascat a Imperia.

    "Il Giro d'Italia è e può ancora di più diventare un volano per lo sviluppo turistico dei nostri territori" spiega il presidente di Unioncamere, Ferruccio Dardanello. "E' l'evento sportivo che unisce per 20 giorni i campanili di tutta Italia in un clima di allegria e serenità. Questa bella festa dello sport, attraverso i media, viene seguita anche in una miriade di Paesi del mondo, diventando uno straordinario strumento di promozione e marketing. Questo fa sì che tanti luoghi, magari poco conosciuti dal grande pubblico, vengano visti e apprezzati".

    Lievemente predominante è la quota degli italiani (52,2%, pari a 22,1 milioni di presenze), i cui viaggi hanno generato consumi per 2,8 miliardi (56,8%). L'impatto economico degli oltre 20 milioni di presenze internazionali, soprattutto di tedeschi, francesi e inglesi, è invece di 2,1 miliardi (43,2%).

    Oltre la metà di questi consumi (2,6 miliardi di euro) ha interessato le imprese che si occupano di alloggio e ristorazione, ma le ricadute dei viaggiatori amanti dello sport sono significative anche sulle attività ricreative, culturali e di intrattenimento (1,2 miliardi di euro), sull'agroalimentare (646,6 milioni), sull'editoria (circa 206 milioni), sulle altre industrie manifatturiere (141,2 milioni), sui trasporti (111,3 milioni), sull'abbigliamento e calzature (63,6 milioni).

    Secondo i dati dell'Osservatorio questi turisti sono più uomini che donne, adulti o di età matura, diplomati e laureati, sposati con o senza figli, benestanti. Sono soprattutto loro i protagonisti della vacanza 2014 all'insegna del movimento, durante la quale praticare trekking (33,5%), sci (13%), fare surf o sub (intorno al 7%), vela e alpinismo (6,8%), ma anche fare escursioni (43,6%), visitare centri storici (38%), magari fare un tuffo al mare o al lago (37,2%).

    Interessante anche la modernità di questo tipo di turista: sceglie le destinazioni consultando il web (35%) e coglie al volo le offerte (29,4%), in piccola parte si affida ai social (11,6%) e soprattutto (32,3%) sta a sentire il passaparola di amici e parenti. Di conseguenza, bene ha fatto quell'86% delle imprese del turismo sportivo che ha consentito la scorsa estate il booking online delle proprie offerte (82,3% in autunno), visto che la quota di clientela che prenota via web è pari al 52,1% in estate ed al 55,3% in autunno.    
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