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In Svizzera gli ex bunker sotterranei diventano hotel


Chi ha attraversato via terra i confini con la Svizzera si sarà accorto dei ‘sobbalzi’ da irregolarità del manto stradale. Si tratta dei reticoli di botole costruiti per essere riempiti di esplosivo, e alcuni lo erano fino a poco tempo fa, a difesa passiva del territorio elvetico. Al di sotto, infatti, si estende un capillare sistema fortificato di bunker e fortilizi progettato durante la Seconda Guerra Mondiale per difendere il piccolo Stato da eventuali attacchi nemici. Ma ora gli oltre 8mila bunker seppelliti sotto il verde suolo svizzero, a causa dei costi di gestine troppo alti, non servono più. E, come racconta La Repubblica, vengono in parte trasformati, oltre che in caseifici, centri raccolta dati informatici o aziende per la coltivazine di funghi, anche in particolari strutture ricettive.
Come è accaduto sulle alture di Airolo, verso il Passo del Gottardo, all’estremo nord del Canton Ticino. Qui, per quasi 200 euro a notte nell’hotel si può alloggiare in una delle 17 stanze senza finestre, così come è senza finestre il ristorante. E quando si arriva si viene accolti nella hall interamente in mattoni neri, decorata solo con la bandiera svizzera. Forse un po’ caro per non poter godere del panorama. E assolutamente non indicato per chi soffre di claustrofobia. D’altronde già il nome dell’albergo, La Claustra, è un avviso per eventuali clienti con questo tipo di fobia.
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