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Estinzioni al Muse di Trento

Negli ultimi cinquecento milioni di anni i cataclismi hanno già minacciato cinque volte la vita sulla terra. Viviamo oggi una sesta estinzione di massa, causata dall’uomo. Ma non tutto è perduto. Tramite lo studio del passato, la mostraEstinzioni: storie di catastrofi e altre opportunità, che sarà inaugurata il16 luglio al MUSE di Trento e resterà aperta  fino al 26 giugno 2017, ci fornirà un ventaglio di possibili approcci per un futuro sostenibile.
L’ambizioso progetto di ricerca del Museo delle Scienze di Trento, l’avveniristica struttura disegnata da Renzo Piano, unisce, infatti, ricerche sull’attuale crisi ecologica e sulle estinzioni paleontologiche. La ricca esposizione comprende reperti originali di vertebrati estinti o fortemente minacciati, provenienti dalle collezioni d’importanti musei italiani, che permetteranno di conoscere sia la storia delle specie carismatiche che di quelle meno note. Il percorso espositivo si snoderà tra video, raffinate installazioni multimediali, animazioni originali, interviste ed exhibit interattivi che coinvolgeranno direttamente i visitatori. L’inaugurazione sarà anche occasione per festeggiare i tre anni dall’apertura del MUSE.
Tra i pezzi pregiati, lo scheletro di un grande dinosauro e il cranio di Homo Neanderthalensis Guattari I, il più completo preservato in Italia, ma anche documenti inediti e filmati eccellenti. Un corpus di testimonianze che per la prima volta mette in dialogo paleontologia e sociologia, biologia della conservazione ed economia in una analisi lucida su dinamiche passate pericolosamente assimilabili a quelle attuali, nelle quali l’Homo sapiens si distingue sia per creatività che per pratiche invasive e insostenibili, causa dell’estinzione di megafaune e di altri esseri umani
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