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In Marocco per i bagni di sabbia

RABAT - Ci sono bagni di sabbia che valgono più di un tuffo nelle acque cristalline. A Merzouga, in pieno Sahara, quando le dune non sono più bollenti, i Tuareg leniscono i dolori alle articolazioni immergendosi nella sabbia. Nelle zone più incontaminate di quello che 10 milioni di anni fa era un mare, tra bivacchi per turisti e tende di famiglie nomadi, da molti secoli si scavano letti profondi un metro, dentro ai quali ci si stende avvolti in un sudario per 10 minuti. Subito dopo, lasciati i teli zuppi, ci si siede a terra, avvolti in asciugamani, per bere il tè necessario a reidratarsi.
    L'usanza è antica come le storie che si tramandano di padre in figlio, in questa zona ai piedi di Erg Chebby, dove si trovano le dune più alte del Sahara nel Marocco sudorientale, a 50 chilometri dal confine con l'Algeria. Qui la cultura è berbera, la medicina è rigorosamente naturale e neppure il passaggio degli arabi nel corso dei secoli ha cambiato le antiche abitudini.
    Benedetta da un quarto posto nella più classifica delle migliori destinazioni di turismo salubre dal National Geographic Traveler Magazine, dopo Quebec in Canada, Aguas Caliente in Perù e Bath in Gran Bretagna, Merzouga si prepara ad accogliere i turisti che, anche in perfetta forma fisica, vogliono provare questa sorta di sauna "a secco". Numerosi hotel nella zona organizzano i bagni di sabbia, anche se la pratica è rimasta fin qui quasi clandestina, riservata ai pochi cultori stranieri del genere e ai molti marocchini che si fanno prescrivere il trattamento dal medico di base per curare reumatismi, lombalgie, artriti e dolori ossei. I bagni di sabbia si fanno preferibilmente ad ottobre, o a giugno, quando la morsa del caldo allenta e le temperature, dai 50 gradi di luglio e agosto, scende fino ai 27-30, ma i più audaci allungano la stagione del turismo per la salute anche ai mesi di luglio e settembre.
ansa

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