Sci mondiali 2021 occasione per Dolomiti

Il presidente del Veneto inaugura la nuova cabinovia a otto posti Moline – Le Buse
“L’ingrediente fondamentale per lo sviluppo della montagna veneta è l’innovazione, la capacità di elevare costantemente la qualità dei servizi fruendo in maniera intelligente delle moderne tecnologie, senza però snaturare l’essenza e l’identità di questi luoghi di straordinaria bellezza e attrattiva”.    
Lo ha detto stamane a Falcade (Bl) il presidente della regione Veneto, Luca Zaia, inaugurando insieme all’assessore al Turismo e allo Sviluppo montano, Federico Caner, la nuova cabinovia a otto posti Moline – Le Buse, grazie alla quale sarà possibile accedere comodamente alle piste della Ski Area San Pellegrino in soli sei minuti.
L’impianto, che sarà in funzione nella stagione invernale ma anche in quella estiva, ha una lunghezza di 1.890 metri e una portata oraria di 2.400 persone.

I mondiali di sci del 2021 – ha aggiunto Zaia – non riguardano solo Cortina ma devono essere l’occasione per valorizzare tutto il contesto delle Dolomiti, rappresentano una sfida che dobbiamo cogliere insieme al governo per portare in questi territori investimenti necessari in previsione di ospitare un evento come l’Expo. Siamo impegnati anche a superare l’isolamento infrastrutturale della montagna e in tal senso il progetto del ‘Treno delle Dolomiti’ al quale stiamo lavorando è tutt’altro che un sogno o una fantasia, ma una prospettiva strategica".

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La Romagna vola in Europa

Obiettivo per l’anno in corso, per lo Shuttle Rimini – Bologna, 25-26.000 passeggeri ed un ambizioso progetto per arrivare a 10 corse giornaliere già dal secondo anno di esercizio
Cinque corse quotidiane di andata e ritorno, attive 365 giorni l’anno: questo il sontuoso biglietto da visita che Vip Srl – Gruppo Benedettini, presenta al contesto turistico economico della Costa Romagnola che, dal 16 gennaio, avrà a disposizione cinque collegamenti con navette GT della durata di circa un’ora e 20’ da Rimini all’aeroporto Guglielmo Marconi di Bologna e viceversa grazie al nuovo collegamento di linea Shuttle Rimini – Bologna.
A presentare l’iniziativa, Roberto Benedettini, amministratore unico di Vip SrlEnrico Postacchini, presidente dell’Aeroporto di Bologna, e Gianni Indino, presidente Comfcommercio Rimini, che hanno sottolineato all’unisono l’importanza strategica del nuovo servizio che avvicina alla rete aerea globale, l’intero tessuto economico e turistico della Romagna.
Cinque + cinque corse (la prima da Rimini, la mattina, alle ore 4.00, e l’ultima da Bologna alle ore 23.30), con orari corrispondenti ai momenti di picco di partenze ed arrivi dei principali voli nazionali e internazionali dell’aeroporto felsineo. Obiettivo per l’anno in corso25/26.000 passeggeri, ed un ambizioso progetto per arrivare a 10 corse giornaliere già dal secondo anno di esercizio, operati sempre da Van da 19 e 24 posti – con motori euro 5/6 a basso consumo e basso impatto ambientale - dotati di connessione wi-fi gratuita, climatizzazione, frigobar. Tariffe che variano dai 20 euro a persona con prenotazione online o acquisto in agenzia o in aeroporto, fino ai 25 euro per chi acquisterà il biglietto direttamente sul mezzo. Biglietti a 8 euro per chi ha fino a 14 anni d’età. Corsa gratis per i bambini fino a 4 anni. Sono inoltre disponibili su ogni corsa alcuni biglietti al costo promozionale di 1 euro. p.f.

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Royal Air Maroc: nuovo orario di volo da Venezia per Dakar via Casablanca

Ora è possibile prenotare il volo in coincidenza nella stessa giornata di viaggio
Royal Air Maroc comunica in una nota che ora è possibile prenotare il volo da Venezia verso Dakar in coincidenza nella stessa giornata di viaggio.
Infatti, il volo da Venezia parte, attualmente, alle ore 19.55 con arrivo a Casablanca alle ore 22.25 e la prima coincidenza disponibile per DKR sarà alle ore 23.40 con arrivo alle 3.20 del mattino nella capitale senegalese. Il tempo di volo previsto comprensivo dello scalo sarà così di sole 8 ore e 25 minuti circa.
La compagnia ricorda, inoltre, che le frequenze verso Dakar da Casablanca sono passate da fine anno da 2 frequenze al giorno a 3 frequenze al giorno settimanali, aumentando così la disponibilità per tutti i passeggeri verso la destinazione.




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Parte il nuovo collegamento di linea Shuttle Rimini

Dalla Riviera della Romagna all’Aeroporto Marconi, ai tradizionali collegamenti ferroviari o su auto si aggiunge una nuova possibilità dal 16 gennaio
Rimini e Bologna ancora più vicine, grazie al nuovo collegamento di linea dalla Riviera della Romagna all’Aeroporto Marconi di Bologna. Ai tradizionali collegamenti ferroviari o su auto si aggiunge un innovativo collegamento, Shuttle Rimini – Bologna progettato e realizzato da Vip Srl, azienda del gruppo sammarinese “Fratelli Benedettini”, in collaborazione con Aeroporto G. Marconi di Bologna.

I dettagli
Sulle pit lane collocate alla Stazione Ferroviaria di Rimini e di fronte al Terminal Passeggeri dello scalo bolognese, dal 16 gennaio sono pronti ad accendere i motori i Van da 19 e 24 posti - in classe euro 5/6 a basso consumo e basso impatto ambientale - che consentiranno di spostarsi fra le due città grazie a 5 corse di andata e 5 di ritorno, tutti i giorni per 365 giorni l’anno.
Primo viaggio da Rimini la mattina alle ore 4.00, ultima partenza da Bologna alle ore 23.30, con orari corrispondenti ai momenti di picco di partenze ed arrivi dei principali voli nazionali e internazionali dell’aeroporto felsineo.
Tutti i mezzi sono dotati di connessione wi-fi gratuita, climatizzazione, frigobar. Il tempo di viaggio è di circa un’ora e mezza e le tariffe variano dai 20 euro a persona con prenotazione online o acquisto in agenzia o in aeroporto, fino ai 25 euro per chi acquisterà il biglietto direttamente sul mezzo. Biglietti a 8 euro per chi ha fino a 14 anni d’età. Corsa gratis per i bambini fino a 4 anni. Sono inoltre disponibili su ogni corsa alcuni biglietti al costo promozionale di 1 euro.
Il nuovo servizio si offre a quanti sul territorio desiderano muoversi dal centro dell’Emilia al mare, alla Repubblica di San Marino o viceversa, utilizzando un’alternativa ai mezzi tradizionali. Un’esigenza particolarmente sentita per iniziative della Riviera, come la “Notte Rosa”, “Il Capodanno più lungo del Mondo” o le manifestazioni e gli eventi congressuali internazionali di Rimini Fiera.

Opportunità in più per l’incoming
“Siamo molto soddisfatti – ha commentato il presidente dell’Aeroporto di Bologna Enrico Postacchini – dell’attivazione di questo nuovo collegamento bus, che conferma il ruolo del Marconi come snodo fondamentale nel sistema dei trasporti, non solo aerei. Lo Shuttle Rimini – Bologna potrà favorire l’incoming turistico sul territorio regionale ed al tempo stesso dare nuove opportunità ai passeggeri dell’Aeroporto di Bologna, che nel 2015 ha registrato il nuovo record di traffico con quasi 7 milioni di passeggeri (6.889.742), per una crescita del 4,7% rispetto al 2014”.


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Terrasanta, viaggio in trenta acquerelli

Agosto 2015, Terrasanta. Alessandro Alghisi si siede, inizia a disegnare e dipingere. «E intorno – racconta l’artista – si forma subito un gruppo di persone. Delle diverse religioni presenti in questa terra. Unite nell’esperienza di quella duplice visione». 
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Davanti a sé, infatti, quegli osservatori non hanno solo il monumento o il panorama "reali", il soggetto (e il punto di vista) scelti dall’artista, ma anche la sua raffigurazione, che via via prende forma e colore sulla carta. E li prende anche grazie a loro. Alla loro presenza, alla loro attesa, al loro stupore. Alla loro esistenza. Che in quel luogo, in quel tempo, incrocia quella dell’artista arrivato da Brescia alla Terrasanta, incaricato dalla Fondazione Opera diocesana San Francesco di Sales di realizzare gli acquarelli per illustrare una guida ai luoghi santi, allora in gestazione, e che sarebbe uscita a novembre col titolo "Toccati da Gesù", scritta da un sacerdote bresciano, monsignor Vincenzo Peroni, cerimoniere pontificio.
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Così sono nate le trenta opere in mostra al Museo diocesano di Brescia fino al 31 gennaio. L’esposizione, intitolata semplicemente «Gerusalemme. Acquarelli di viaggio in Terrasanta» (ingresso libero; lunedì-domenica 9-12 e 15-18; mercoledì chiuso) è stata inaugurata ieri dal vescovo Luciano Monari. E si offre come un racconto per immagini dell’itinerario in Israele e Palestina fatto da Alghisi ad agosto, partecipando a uno dei pellegrinaggi guidati dal cerimoniere pontificio.

«Non conoscevo monsignor Peroni, del quale poi sono diventato amico, né ero mai stato in Terrasanta», spiega Alghisi, 46 anni, cultore del disegno dal vero della figura umana, «ma anche della tradizione del taccuino di viaggio, come ho già fatto con luoghi come New York, Matera, la stessa Brescia, la mia città. Proprio una mia veduta di Brescia, esposta al Museo diocesano, aveva suggerito ai responsabili dell’Opera San Francesco di Sales di illustrare il libro di monsignor Peroni non con fotografie ma con disegni. Una scelta appropriata: a differenza della fotografia, il disegno e l’acquarello hanno una forza evocativa che non preclude il piacere della scoperta, quando poi si arriverà in quei luoghi».
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Da Nazareth a Gerico a Betlemme, dal lago di Tiberiade al deserto di Giuda fino a Gerusalemme, dove ogni itinerario termina e inizia, Alghisi ha viaggiato «solo con la scatola degli acquarelli e il taccuino. Ho realizzato trenta opere, su una carta speciale fatta a mano, "Toscolano 1381": ora tutte in mostra, comprese le 19 finite nel libro. Sono rimasto incantato dalle persone, dalle comunità, dai luoghi di culto delle diverse religioni, dal bisogno di trascendenza e dall’esigenza di purezza che ho sentito sgorgare all’unisono da ogni realtà di questa terra, percepibili sotto la stratificazione delle contraddizioni, dei conflitti, delle sofferenze di quei popoli. È questo incanto che ho cercato di restituire con i miei acquarelli: semplici, essenziali, mai ruffiani. Soprattutto – scandisce l’artista –: non solo disegni, ma "immagini". Che nascono dall’"immaginazione" intesa come via per incontrare e scoprire il reale, intorno a noi e dentro di noi. Non avrei mai potuto disegnare e dipingere questi acquarelli a partire da foto scattate da altri – sottolinea infine l’artista –. Essere stato in quei luoghi, averli visti, respirati, toccati, è stato decisivo per scoprire e restituire il loro incanto».
avvenire

Bassora, viaggio tra le speranze dei giovani cristiani


La Chiesa di Mar Toma appare così, come un luogo di vita e di preghiera a cui sia stata tolta licenza di esistere, a partire da un giorno qualunque degli anni Novanta. Il gesto della Vergine che solleva la mano benedicente è cristallizzato sotto coltri di polvere color sabbia; il guano protegge l’altare dal penetrare della luce attraverso le bifore. Rimane un ostensorio a tentare il brillio, tra i raggi della luce obliqua del tramonto mediorientale, che arriva sempre troppo presto. Ma la prima volta che Bassam Alwachi ci entrò fu per tornarci più volte, col permesso del vescovo, del cardinale della diocesi caldeo-cattolica e poi del sindaco e del governatore di Bassora. Una trafila che è durata un anno. Ma che adesso avrà un senso: le autorità irachene hanno acconsentito che questo luogo di culto, non particolarmente pregiato, ma storico, venga restaurato.

«Il problema – dice Bassam, ventenne cristiano iracheno impegnato da anni con alcune ong, tra cui “Pax”, nel territorio del Sud dell’Iraq – è come restaurarla. Non è un gran momento per il Paese, per via delle spese che l’esercito affronta nel contrasto a Daesh, ma qui a Bassora la sensibilità per il patrimonio culturale è aumentata». Così Bassam e i suoi colleghi, quasi tutti aderenti all’associazione “Pax” e “ambasciatori della cittadinanza”, per un progetto di sensibilizzazione sul tema, decidono di produrre un breve documentario su Mar Toma. «Vogliamo raccogliere del denaro per restaurarla, anche tramite fondazioni straniere o con l’aiuto della Chiesa Cattolica. L’obiettivo per noi è dare un segno tangibile della coesistenza culturale, etnica e religiosa in Iraq, in un momento in cui il settarismo è imperante, i cristiani e altre minoranze vengono messe all’angolo e il Daesh distrugge il nostro patrimonio culturale».

La prima prova tecnica di coesistenza si fa in piazza. A Bassora, la cosiddetta città vecchia (una sorta di piccola Venezia formata da palazzi sfregiati dall’acqua putrida e petrolifera dei canali semi-diruti) da quattro anni è diventata, faticosamente, un luogo dove le associazioni territoriali tentano l’appropriazione civica. Ogni tanto si svolgono convegni della società civile irachena, piccole mostre di pittura. Ma, soprattutto, il giovedì sera, tempo dello struscio e della pseudo movida da paesotto che ha il sogno economico in testa, accade sempre qualcosa. Di solito, il mercato dei libri che scimmiotta il ben più famoso mercato gemello di Baghdad, nel quartiere di Muthanabbi, la famosa via dei caffè e della letteratura che sembra l’ombra di se stessa se paragonata agli anni Settanta e Ottanta. Ma, nonostante ne sia una copia, l’atmosfera è quasi la stessa: sedie di plastica piazzate sull’erba davanti a un proiettore, in attesa di vedere il piccolo documentario sulla chiesa di Mar Toma e centinaia di ragazzi e ragazze che sfogliano libri e, tra un libro e l’altro, si parlano, in cerca di fidanzamento.

A qualcuno è capitato, un paio di anni fa, di sposarsi tramite questi incontri, anche se non sempre i risultati sono stati positivi. È il caso di Mohammad Ibrahim, soprannome Zizi. Mohammad ha 23 anni e appartiene alla minoranza sabea e all’etnia Maidan, quella che negli anni Ottanta Saddam provvide a far fuori sistematicamente nel Sud del Paese. Sposato (galeotto fu un incontro con l’amica di una parente, qui in piazza) e divorziato, per incomprensioni con la famiglia dell’ex moglie che fece di tutto per fare naufragare questo matrimonio “misto”. Ma Zizi non demorde: «Sono membro dell’associazione Pax e credo in questi progetti concreti di coesistenza. Vedo in tutto l’Iraq tante persone attaccate a Mosul e Ramadi, yazidi perseguitati, donne vendute, e voglio che la gente viva in pace. Mi sento parte in causa: anche io sono parte di una minoranza e pretendo la protezione. Desidero rappresentare una èlite intellettuale che deve fare molto di più per far tornare questo Paese un luogo dove ci sia posto per tutti».

Zeinab Waleed, una gradevole ragazzona sunnita con lo sguardo puntuto, si dice «fiera di stare qui». Anche lei è “ambasciatore di cittadinanza” a Bassora, come Bassam, e il suo obiettivo è «la difesa del patrimonio artistico». Ma anche la protezione della diversità che lei chiama «colori» della società di Bassora. «Non dobbiamo più permettere – dice con forza – che gli orrori del passato prendano di nuovo corpo qui e possiamo farlo solo attraverso una cittadinanza attiva ». Sia lei che Hassan Salam, giovanissimo sciita di Bassora, potrebbero fare scuola e doposcuola a molti europei annoiati, che danno per scontati i diritti acquisiti dall’esser nati nelle democrazie e dal godere di cittadinanze di serie A. Dice: «Anche se fai parte della maggioranza, non puoi rimanere indifferente di fronte a certe storture e ingiustizie. È tempo di esporsi in prima persona».

Ci pensa Bassam a sottolineare il cuore di questa iniziativa: «Quel che vogliamo far passare è il concetto di cittadinanza. Questo è un Paese dove ci sono passaggi della costituzione che non sono attivi e che penalizzano le minoranze. Speriamo che vengano attivate tutte le leggi nella loro integrità: solo così sarà possibile parlare di un vero diritto alla cittadinanza, identico per tutti».

La mancanza di attivazione del principio di cittadinanza nella costituzione irachena è il punto sul quale si adoperano anche i religiosi cristiani. Habib Jajou, arcivescovo dell’arcidiocesi caldeo-cattolica di Bassora, lo spiega con estrema precisione, accogliendoci nella Cattedrale di Nostra Signora: «Le lobby irachene sono formate da musulmani. Noi lo sappiamo e anche la composizione del Parlamento parla da sola. Molti articoli della costituzione andrebbero cambiati e bisognerebbe abolire l’uso di introdurre la fede religiosa tra le informazioni presenti nella carta d’identità. Perché senza questi cambiamenti non c’è vera cittadinanza: la distanza tra il cittadino e il potere deve essere la stessa per tutti. Invece siamo cittadini di serie B; anzi i cristiani sono ormai cittadini di serie C, visto che i sunniti si lamentano di essere divenuti cittadini di serie B. Ma c’è bisogno di molto lavoro e della pressione internazionale per costringere il governo iracheno a modificare gli articoli della costituzione. Da anni sopportiamo un sistema secolare di disuguaglianza e ora un governo tecnocratico. Come Chiesa cerchiamo solo di aprire una porta e dare ai nostri fratelli una ragione in più per restare qui».

Il senso della segregazione della minoranza cristiana in Iraq è semplicemente nell’aria. Nel cortile e nel salone parrocchiale, solo una famiglia prepara i festoni per il battesimo di domani e una sola bambina si diverte a lanciare palloncini, ma sta bene attenta a non scaraventarli al di là dal muro, sulla strada militarizzata. Gli altri fedeli son chiusi in casa: è sempre meglio non dare troppo nell’occhio.
avvenire

Mostra i bolognesi che fecero Roma


Dire che sia una rimpatriata non sarebbe sbagliato, ma, in fondo, è un po’ riduttivo; dire che sia una parata di opere, più o meno grandi, frutto di una rinnovata stagione di studi, sarebbe invece eccessivo; e poi l’occasione è abbastanza casuale: i restauri nella “Sala Bologna” della Pinacoteca Capitolina, incentivati dal Giubileo della Misericordia. È invece un gioco di sponda naturale che ha riportato a casa i dipinti della scuola emiliana a cavallo fra XVI e XVII secolo, collocandoli nello scenario più giusto, Palazzo Fava, dove lungo la parte alta al piano nobile si dipana il celebre ciclo d’affresco dei Carracci sul mito di Giasone e Medea. Le opere testimoniano i rapporti fra Bologna e Roma in quell’epoca, e sono un nucleo approdato al museo capitolino nel XVIII secolo, con l’acquisizione voluta da papa Benedetto XIV, al secolo Prospero Lambertini già arcivescovo di Bologna. 

Se il dato storico ci spinge a considerare gli intrecci fra Roma e Bologna fin dal Cinquecento nella figura di Prospero Fontana, come ricorda Claudio Strinati nel catalogo; questa joint-venture museale consente anche di ripercorrere la storia della costituzione della Pinacoteca Capitolina a partire dalla megacquisizione pontificia della collezione Sacchetti, famiglia all’epoca coperta da debiti che rimontavano di alcune generazioni: centottantasette dipinti fu l’inventario della cessione del 1748 e il prezzo pagato venticinquemila scudi. Notizie ricordate da Sergio Guarino, curatore della mostra. A questo corpus se ne aggiunse nel 1749 un secondo, proveniente dalla famiglia dei Pio, che avevano trasferito il loro baricentro in Spagna, altri 126 quadri dai quali vennero esclusi i dipinti “osceni” e le copie, e il valore stimato dal pittore Giovanni Paolo Panini piacentino d’origine e romano d’adozione, sedicimila scudi, venne corrisposto.

A questo punto come ricorda Guarino, il nucleo portante della pinacoteca, oltre trecento quadri, era costituito, «rimaneva la necessità di occuparsi, come lo stesso Benedetto XIV aveva scritto nel chirografo Sacchetti, dell’“ammaestramento della Gioventù inclinata allo studio delle Arti Liberali”, obiettivo che venne raggiunto pochi anni dopo, istituendo la Scuola del Nudo dell’Accademia di San Luca, in stretto collegamento con la collezione dei quadri». Papa Lambertini inaugurò una linea moderna nella difesa dei beni artistici di Roma, con tanto di norme a tutela del patrimonio (Andrea Emiliani ricorda che all’epoca «l’esportazione incontrollata» era un problema serio per Roma, niente di nuovo sotto il sole dunque); il Lambertini, già pontefice, aveva pubblicato anche un editto che immobilizzava le proprietà ecclesiastiche bolognesi, adeguandosi ad analoghe norme in vigore a Venezia.

Fu sempre lui ad acquistare ciò che restava d’importante della raccolta d’Este ceduta dal duca di Modena, con una emorragia che aveva portato opere importantissime a Dresda. E altre iniziative in merito intraprese per arricchire il Museo Cristiano della Biblioteca Apostolica. Sono soltanto alcuni cenni sul ruolo svolto da Benedetto XIV a tutela dei patrimoni artistici romani e non solo, che anticipano e pongono le basi per un nuovo impianto giuridico a sostegno di questa salvaguardia. Canova fu forse il più convinto continuatore di questa politica come difensore del patrimonio dalle grinfie napoleoniche, e nella stessa epoca Antoine Chrysostome Quatremère de Quincy nelle Lettere a Miranda, scrive, a proposito del patrimonio di Roma che «il vero museo si compone, è vero, di statue, di colossi, di templi, di obelischi, di colonne trionfali, di terme, di circhi, di anfiteatri, di archi di trionfo, di tombe, di stucchi, di affreschi, di bassorilievi, di iscrizioni, di frammenti di ornamenti, di materiali da costruzione, di mobili, di utensili, eccetera eccetera, ma nondimeno è composto dai luoghi, dai siti, dalle montagne, dalle strade, dalle vie antiche, dalle rispettive posizioni delle città in rovina, dai rapporti geografici, dalle relazioni tra tutti gli oggetti, dai ricordi, dalle tradizioni locali, dagli usi ancora esistenti, dai paragoni e dai confronti che non si possono fare se non nel Paese stesso».
Sarebbe lungo discutere questa convinzione, ma è certo che sulla base delle parole di Quatremère de Quincy tutto diventa museificabile (e sappiamo bene come la conservazione a oltranza abbia anche generato mostri e falsi storici, non tanto quelli di Viollet-le-Duc che erano dichiarati e a modo loro immaginifici, ma quelli davvero immobilisti della cultura del recupero dei centri storici propugnata negli anni Ottanta del Novecento da Pier Luigi Cervellati che spesso ha prodotto la mummificazione dell’immagine della città, sostituendone solo il materiale corporeo, ovvero demolendo quartieri antichi perché fatiscenti e ricostruentoli identici, magari con un’anima in cemento armato).

Ma, ecco, se tutto questo è degno di riflessione, non sono però gli spunti storici quelli più suggestivi che offre questa mostra. Sono le emozioni singole, legate ad alcune opere piuttosto che ad altre: il “ritorno a casa” di Prospero, Annibale, Ludovico, Guido, Domenico ci fa ricordare quanto la “poetica degli affetti” identifichi i bolognesi di quel tempo. Si potrebbe dire che sia essa a tenere unito l’arco che dal manierismo aggetta verso il barocco. Se Caravaggio ravviva la realtà con un pensiero metafisico, i bolognesi la esprimono sempre con uno scarto psichico che li rende lunatici, ipocondriaci, sentimentali, mai zuccherini. Esistenzialisti ante litteram forse: basti guardare quel formidabile memento che è il San Francesco in adorazione del crocifisso di Annibale, coi fori delle stigmate come speculum che fa vedere di riflesso il sacrificio di Cristo.

Così anche la materia pittorica del bellissimo Ritratto di giovane di Ludovico, cugino di Annibale, con quel movimento degli occhi verso la sorgente luminosa che sembra portare un soffio vitale nelle fibre stesse del colore; e sempre di Ludovico lo sguardo tenero e malinconico che Caterina d’Alessandria rivolge al Gesù bambino tenuto in braccio dalla Madonna, la quale, a sua volta, medita sul destino di entrambi, il sacrificio che salva e la testimonianza nel martirio. Le figure di Guido, tranne il San Girolamo già attribuito a un’altra mano di pittore emiliano (chissà che non ci sia quella di un romagnolo, oppure del pesarese Cantarini, che di Reni fu allievo), vivono in una luce-materia perlacea e lunare, una sostanza che quasi sfugge al controllo della forma e si scioglie in un colore freddo non d’incredulità, ma carico del nichilismo che spinge il giocatore d’azzardo a sfidare il destino.
Bologna Palazzo Fava. "Guido Reni e i carracci" fino al 13 marzo.
da avvenire

A Wroclaw, la Capitale europea della cultura 2016

Più di 100 eventi in uno solo fine settimana, tra mostre, concerti, spettacoli. Happening per le strade, ma anche nelle stazioni ferroviarie, nei centri commerciali, persino gli ospedali. Fino al grande ''Risveglio'' che coinvolgerà tutta la città, con più 1.300 artisti e l'intera popolazione protagonisti. E' il lungo week end con cui Wroclaw (Breslavia), la Città dei 100 e più ponti sull'Oder, antica capitale della Slesia, un tempo tedesca, oggi cuore imprenditoriale della Polonia, aprirà ufficialmente da venerdì il suo anno da Capitale europea della cultura 2016 (eletta insieme a Donostia-San Sebastian in Spagna). Un'occasione per andare alla scoperta di una delle città più antiche e belle della Polonia, dei suoi tanti teatri e musei, della grandiosa piazza del Rynek o delle ex latterie diventate locali alla moda, ma soprattutto del fitto calendario di appuntamenti per questi primi tre giorni di Wroclaw 2016.
Ecco quelli da non mancare:
VENERDI' 15 - Ad aprire il week end, già venerdì, è ''Brzmienia (suoni)'', personale dedicata a Eduardo Chillida, il più importante artista spagnolo della seconda metà del Novecento, scomparso nel 2000, con 40 sculture alla Galleria dell'Arte Contemporanea BWA, a sottolineare anche il legame con l'altra Capitale europea della cultura 2016, San Sebastian. Accompagnano la mostra due installazioni sonore del compositore Gorka Alda. Parte venerdì anche la tre giorni del ''Mercouri/Xenakis project'', con concerti, una mostra e uno spettacolo tutti dedicati al lavoro del compositore Iannis Xenakis e all'attrice greca Melina Mercouri, che, da ministro della cultura del suo paese, propose la creazione della Capitale europea della cultura. All'interno del progetto ''I suoni di Wrocaw'' nei centri commerciali, ospedali e stazioni ferroviarie iniziano le esibizioni di attori, musicisti, acrobati e performer. In piazza Nowy Targ, dove una grande Sfera ospiterà concerti, workshop e proiezioni cinematografiche, si apre anche il Food Truck Festival dedicato a ''La Cultura dei Sapori''. E ancora, il tetto del Forum Nazionale della Musica ospita spettacoli multimediali di videomapping, mentre l'Isola Sodowa sul fiume Oder per due giorni si trasforma in un'isola di fuoco, tra installazioni e spettacoli pirotecnici con la regia di Aneta Zwierzyska.
SABATO 16 - Pittura, letteratura, musica, teatro. E' tutto questo e molto altro il ''Museo dei sogni'', che al National Museum apre una nuova prospettiva sui grandi maestri del passato. In tutto nove camere delle meraviglie, dirette da Jacqueline Kornmueller e ispirate, tra gli altri, a Kandinsky e Podkowiski, in cui attori e ballerini (ma anche scrittori di spicco come Jacek Dehnel) interpretano brevi scene di fronte ad opere selezionate. Sono gli spettatori, armati di sedia pieghevole e mappa del museo, a spostarsi per scoprirle tutte.
    Il Museo dell'architettura inaugura invece ''Made in Europe. 25 anni del premio dell'Unione Europea per l'architettura contemporanea'', mostra che con 150 oggetti-simbolo ripercorre il primo quarto di secolo del prestigioso premio, presentando anche i vincitori del 2015.
    DOMENICA 17 - Dopo il concerto di Gala diretto dal maestro Ernst Kovaic al National Forum of Music, ecco il grande ''Risveglio''. Più di 1.300 artisti, 200 coristi, 50 soldati e 20 musicisti. Ma anche 300 ciclisti, 30 installazioni luminose, 1.300 costumi, 30 gigantesche effigi e cinque tram utilizzati.
    E' il ''Risveglio'', festa d'apertura di Wroclaw 2016, immaginata dal genio visionario di Chris Baldwin, già tra gli ideatori dell'opening dei Giochi Olimpici di Londra. Ancora top secret i dettagli, ma la promessa è che sarà davvero ''un evento spettacolare'', con quattro cortei di persone ''comuni'' e artisti, in partenza da altrettanti diversi luoghi della città capeggiati da quattro Spiriti-guida (lo Spirito del Pluralismo Religioso, dell'Innovazione, lo della Ricostruzione e dell'Alluvione) che ne riassumono l'anima e la storia. In una città che ha cambiato pelle così tante volte, contesa nei secoli da boemi, tartari, prussiani, tedeschi e russi, oltre che dai polacchi, ''Risvegli - spiega Baldwin - sarà per i cittadini l'opportunità di riunirsi tutti insieme in una grande marcia per un racconto artistico della propria storia''. Seguendo la mappa dei cortei, dove ogni fermata è un evento artistico, chiunque potrà unirsi a uno dei cortei, ottenendo un mantello nei colori ufficiali di Wrocaw Capitale Europea della Cultura 2016 e un campanellino. La ''più grande parata della storia della regione'' si concluderà nella Piazza del Mercato, trasformata per l'occasione in un gigantesco palcoscenico naturale con uno show ricco di effetti visuali.
ansa

In Cina sarà protetto l'habitat del panda


Sul taglio illegale di circa mille e trecento ettari di foreste del Sichuan - habitat del panda e Patrimonio dell'Umanità dall'Unesco - l'Ufficio delle Foreste del Sichuan, in Cina, ha aperto 15 indagini giudiziarie e otto procedimenti amministrativi nei confronti di 22 funzionari pubblici, assicurando che proteggerà le foreste. Lo rende noto Greenpeace che aveva sporto varie denunce.

"Grazie alle nostre indagini, abbiamo ottenuto la protezione di foreste che sono vitali per il panda - afferma Yi Lan, che segue la campagna foreste di Greenpeace in Asia orientale - È un segnale positivo che dovrebbe costituire un primo passo per una riforma a base nazionale: un terzo delle foreste cinesi è infatti a rischio a causa di una falla nel sistema normativo".

Esiste una scappatoia nel "Regolamento tecnico per la ricostruzione delle foreste a basso rendimento" che autorizza a sostituire la foresta con piantagioni più redditizie in nome di una presunta "rigenerazione forestale", spiega l'associazione ambientalista. Anche le provincie dello Yunnan e dello Zhejiang sono interessate da queste pratiche. Greenpeace chiede quindi al governo cinese di "sanare al più presto questa falla in modo da rispettare gli obiettivi nazionali di protezione delle foreste".
ansa

In bici sul Grab di Roma, al via gli itinerari turistici

Da sabato prossimo partono i weekend del 'Grab', i pacchetti turistici sull'itinerario per bici - ideato da Legambiente insieme a VeloLove e ad altre associazioni - che gira intorno a Roma per 42 chilometri e che poi, seguendo alcuni raggi principali, arriva fin dentro la città.

I tragitti sono due. Uno parte dal Colosseo, attraversa il Parco Naturale regionale dell'Appia Antica, il Parco degli Acquedotti e arriva nella borgata del Quadraro sede di "Street art M.U.Ro", una collezione di murales e altre opere che comprende 21 lavori realizzati dalle più importanti firme dell'arte contemporanea. L'altro itinerario parte dalla culla della Street Art romana per viaggiare all'indietro nel tempo per oltre 2000 anni su strade pedonali o a traffico pressoché nullo e su sentieri in terra battuta, un tratto della via Appia Antica in direzione del centro città dove si scavalca il ponte sul fiume Almone e poi un tratto di strada romana perfettamente conservata per tornare infine al punto di partenza del giro. Gli itinerari sono proposti dal tour operator "Un'altracosa Travel".

"Un viaggio in bici ma anche un viaggio nella storia che parte dal 300 avanti Cristo dell'Appia Antica e arriva all'architettura contemporanea", commenta Alberto Fiorillo, responsabile aree urbane di Legambiente. 
ansa

Sporthotel Spögler: il lato solare delle Alpi. Pacchetto “Inverno last-Minute”



Spögler Hotels il lato solare delle Alpi.

Un clima mite, un paesaggio sorprendentemente vario e bellezze naturalistiche fin dove giunge lo sguardo... Il Renon non rappresenta infatti solo un'amata località turistica, ma anche una meta escursionistica davvero unica.
Scegliete una delle  residenze e concedetevi un meraviglioso soggiorno sull'Altopiano del Renon, nel cuore dell'Alto Adige.

Pacchetto “Inverno last-Minute”

periodo: 17.01.2016 – 30.01.2016 + 28.02.2016 – 20.03.2016; disponibilità su richiesta

4 notti; domenica – giovedì oppure 3 notti; giovedì – domenica

al prezzo di: € 170,00 a persona adulta in mezza pensione

colazione da buffet –cena con menu a scelta, 4 portate

Riduzioni bambini, in letto aggiunto a 2 quote piene

- fino a 4 anni 100%

- 4 – 10 anni 50%

- da 10 anni 10%



incluso:
uso della piscina coperta e sauna
1 x Skipass corno Renon per 3 giorni a persona

· 1 x massaggio cervicale di ca. 15 minuti a camera


Tassa di soggiorno: Questa tasse di € 1,70 per notte dovrà essere incassata in nome è per conto del governo dal albergatore a carico di ogni singolo cliente. 

Situato nel centro di Renon, ad un'altitudine di 1200 metri, lo Sporthotel Spoegler offre un centro benessere con piscina coperta e un giardino di 1000 m² con parco giochi per bambini e lettini.
Le camere sono arredate secondo lo stile tipico alpino e dispongono di una TV LCD e di un bagno privato. Alcune sistemazioni vantano un balcone e alcune una vista sulle montagne.
Ogni mattina allo Spoegler vi aspetta una colazione a buffet con pietanze dolci e salate, quali salumi, uova, formaggi, torte e marmellate fatte in casa. Il ristorante, aperto sia a pranzo che a cena, propone piatti della cucina del Sud Tirolo, da gustare in terrazza quando il tempo lo permette.
Lo Sporthotel Spoegler, a conduzione familiare, offre senza costi aggiuntivi l'uso di servizi benessere, tra cui diverse saune.
Il complesso fornisce, gratuitamente, il parcheggio e la connessione Wi-Fi nelle aree comuni e dista 100 metri dalla fermata degli autobus più vicina, con collegamenti per Bolzano. 

segnalazione web a cura di Turismo Culturale
Giuseppe Serrone
turismoculturale@yahoo.it
cell. 3207505116


La Fiera di Rimini torna ad ospitare la 37° edizione del Salone Internazionale della Gelateria, Pasticceria e Panificazione Artigianale

Rimini Fiera - 23/27 Gennaio 2016
Hotel Maestri - Viale Gorizia 4 - 47838 - Riccione 

La Fiera di Rimini torna ad ospitare la 37° edizione del Salone Internazionale della Gelateria, Pasticceria e Panificazione Artigianale, in un unico grande appuntamento all’insegna 
della golosità e dell’innovazione!

L’Hotel Maestri ti aspetta nel cuore di Riccione
per rendere confortevole anche un viaggio di lavoro!

Pacchetto offerta 2 notti in B&B 
camera comfort doppia/matrimoniale 45,00 €
camera comfort tripla 42,00 €

I prezzi si intendono a persona a notte.
segnalazione web a cura di Giuseppe Serrone

MasterSport: il 28 gennaio a Parma la presentazione della XX edizione con il Parma Calcio 1913

MasterSport: il 28 gennaio a Parma la presentazione della XX edizione con il Parma Calcio 1913



MasterSport: il 28 gennaio a Parma la
giornata inaugurale della XX edizione

masterSport è lieta di invitare alla giornata inaugurale della XX edizione del Master internazionale in strategia e pianificazione degli eventi e degli impianti sportivi, che avrà luogo giovedì 28 gennaio, alle ore 11.30, nell’ aula K8 del Dipartimento di Economia dell’Università di Parma, in via Kennedy (angolo vicolo s. Maria). Alla presentazione parteciperanno i vertici dirigenziali del Parma Calcio 1913.

segnalazione web a cura di Giuseppe Serrone
turismoculturale@yahoo.it

Alpe Cimbra Folgaria, Lavarone, Lusérn (Trentino) IL 31 GENNAIO ARRIVANO AL CENTRO FONDO MILLEGROBBE I CAMPIONATI ITALIANI DI SLEDDOG


Sarà la splendida cornice di Millegrobbe ad accogliere per la prima volta sull’Alpe Cimbra questa importante manifestazione sportiva.

Lo sleddog, letteralmente cane da slitta, è la pratica sportiva delle slitte trainate sulla neve da cani ed è nata nel mitico periodo della corsa all'oro nei territori del Canada e dell'Alaska ad inizio del secolo scorso. La pratica nei decenni successivi venne esportata anche in Europa e approda in Italia nei primi anni '80. Lo sport vide un picco negli anni novanta vantando tanti appassionati e musher (i conducenti delle slitte); eventi agonistici e non sparsi su tutto il territorio nazionale.

Dopo una flessione, negli ultimi anni assistiamo ad un incremento di nuovi partecipanti ed un rinnovato entusiasmo per lo sport dei cani da traino, complice il fatto che nuove discipline dello sleddog si sono affermate a livello mondiale nell'ultimo decennio. Le cosiddette discipline su terra dove i cani trainano una persona che corre (canicross) oppure la bicicletta o un monopattino da corsa (scooter) o ancora un carrello con tre o quattro ruote.

Negli ultimi anni grazie alle medaglie mondiali ed europee dei giovani cugini Guadagnini (Giacomo, Helena e Filippo) in Trentino si è notato un nuovo entusiasmo per lo sleddog e la rinascita dell'Associazione Musher Trentini (AMT). L'associazione fa parte della Federazione Italiano Musher Sleddog Sport (Fimss) la quale posside gli accrediti della Federazione Internazionale per l'organizzazione dei Campionati Nazionali e per le convocazione degli atleti ai Campionati Europei e Mondiali. Recentemente la FIMSS ha accettato la candidatura di Millegrobbe (Lavarone-Lusèrn) quale località per disputare i Campionati Italiani Assoluti su Neve proposta dall'Associazione Musher Trentini.

Da oltre vent'anni una località trentina non veniva scelta come sede per una corsa così importante. La motivazione principale della scelta della federazione sta nel fatto che la località di Millegrobbe si presta benissimo alla pratica dello sleddog. Grazie anche alla fattiva collaborazione della località nell'organizzazione dell'evento, la gara è stata candidata anche come località di back up per l'europeo, qualora la settima prima in Tirolo non vi fosse sufficiente neve per disputare il campionato continentale.

La notizia si è sparsa già anche oltre i confini nazionali e molti saranno gli stranieri che parteciperanno a quella che si preannuncia una delle più importante manifestazioni della stagione dello sleddog su neve. Ai Campionati Italiani sono previsti una settantina di team che aumenteranno a 120 se si dovesse disputare anche la gara europea con un numero di cani che sfiorerebbe il migliaio.


L’Alpe Cimbra da un paio d’anni ha una proposta turistica molto interessante e strutturata per i neofiti e i turisti che vogliano provare questa emozionante esperienza: a Folgaria in località Alpe di Folgaria Coe e a a Lavarone al centro fondo Millegrobbe vi è la possibilità di guidare la slitta trainata da una muta di cani sotto la guida esperta dell’istruttore e addirittura la slitta può essere guidata dai bambini a partire dagli 8 anni di età


Per informazioni:

E-mail: press@alpecimbra.it Sito web: www.alpecimbra.it
segnalazione web a cura di Giuseppe Serrone
turismoculturale@yahoo.it

WORKSHOP #TOURISMRELOAD Lunedì 1 febbraio 2016. Appuntamento organizzato da Teamwork e promosso da Expo Riva Hotel

Evento itinerante dedicato alla riqualificazione dell'impresa alberghiera e al rilancio del turismo italiano.

#TourismReload


Il workshop sarà rivolto a titolari e gestori di strutture ricettive ed extraricettive, consorzi, catene e gruppi alberghieri, villaggi, associazioni albergatori, costruttori, investitori, sviluppatori di nuovi progetti, agenzie immobiliari, architetti e designer.
VISITA IL SITO www.tourismreload.it



Programma

14.00 Registrazione partecipanti

14.15 Saluto iniziale
14.30 La realtà alberghiera italiana: fattori critici e di successo – Mauro Santinato, presidente Teamwork
15.00 L’hotel che piace ai millennials: le nuove tendenze dell’ospitalità – Nicola Delvecchio, consultant Teamwork
15.30 Planning e budgeting per un progetto efficace – Marco Pignocchi, amministratore Hospitality Project

16.00 Coffee break con gli sponsor

16.30 Analizzare la propria reputation per capire cosa migliorare – Mirko Lalli, fondatore & CEO Travel Appeal
17.00 Come reperire le risorse finanziarie – Sara Scurati, country development plans Unicredit banca
17.30 Spazio alle domande
18.00 Aperitivo e chiusura dei lavori


Appuntamento organizzato da Teamwork e promosso da Expo Riva Hotel.
Teamwork
segnalazione web a cura di Giuseppe Serrone
turismoculturale@yahoo.it 

Crociere: Msc, quota mercato italiano cresciuta nel 2015

 Con un aumento del +15% di passeggeri nel 2015 l'Italia è il primo mercato per Msc Crociere. A livello globale i passeggeri del gruppo sono invece cresciuti del +10%, mentre nel 2016 è previsto un aumento del +6%. Lo ha spiegato il country manager per l'Italia di Msc Crociere, Leonardo Massa, a margine della presentazione della nuova campagna di posizionamento del brand per il 2016 a Milano.
    La quota di mercato in Italia "è cresciuta in modo importante nel 2015 - ha spiegato - secondo rilevazioni di Gfk". La stagione invernale, che va da novembre 2015 a marzo del 2016, "ha dato buoni risultati, con il 90% dei posti già venduto". Con un piano di investimento di oltre 5 miliardi, che prevede il varo di sette nuove navi tra il 2017 e il 2022, la capacità di passeggeri di Msc passerà da 1 milione e 700 mila clienti a 3 milioni e 400 mila. Il fatturato del 2015 di Msc Crociere "si è chiuso sostanzialmente con una cifra di 1 miliardo e 700 milioni di euro" ha spiegato il ceo, Gianni Onorato.
   
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Foraging urbano, alla (ri)scoperta del cibo selvatico. Dal rosmarino delle spiagge di Cape Town all'aglio selvatico di New York

Dal rosmarino delle spiagge di Cape Town al "meatfruit" basato su una ricetta del XVI secolo di Londra. Dai granchi di San Francisco all'aglio selvatico di New York. Il foraging (dall’inglese “forage”, traducibile come “andare alla ricerca di cibo”), tornato alla ribalta circa dieci anni fa nelle cucine dello chef René Redzepial Noma di Copenhagen, è ormai una tendenza diffusa in tutto il mondo e promuove la raccolta e la preparazione del cibo che cresce spontaneamente in natura o prodotto localmente.
Nonostante sia un’idea facilmente associabile alla “caccia” al tartufo in Istria o alla raccolta di bacche nelle campagne inglesi, il foraging si svolge in scenari urbani, sulle rive dei fiumi che scorrono tra i quartieri cittadini, tra i marciapiedi e lungo i binari ferroviari, che diventano terreno fertile per i moderni raccoglitori. Per aiutare gli appassionati a vivere l’esperienza culinaria (selvatica) definitiva, Booking.com ha selezionato alcune città in tutto il mondo, che sostengono e promuovono questa tendenza. E a tutte queste mete ha abbinato una struttura.
Cape Town e The Table Bay HotelGrazie all’essenza stessa della città, in contatto costante con la natura e il territorio, il foraging sta velocemente diventando un vero e proprio stile di vita a Cape Town. Le sue spiagge offrono diverse piante commestibili selvatiche, come rosmarino, spinaci e bacche simili a mirtilli, chiamate num-num dai locali. Ad esempio, la Sea Point Promenade è un luogo noto agli appassionati di foraging, che la apprezzano per la sua ricchissima biodiversità marina e per la possibilità di raccogliere ricci e lattuga di mare (un tipo di alga) dalle pozze d’acqua tra le rocce.
Diversi hotel di Cape Town organizzano sessioni di foraging, ma il TableBay Hotel è la scelta perfetta per il moderno raccoglitore urbano, grazie alla sua posizione proprio al centro di una delle aree più ricche di varietà selvatiche. Se preferite avere a disposizione un occhio competente nel determinare quali erbe siano sicure e commestibili, non fatevi scappare il tour di foraging organizzato in primavera: sarete invitati a passare una giornata alla ricerca di prelibatezze esotiche con gli esperti Charles Standing e l’executive chef Jocelyn Myers-Adams, e nel frattempo godretedello spettacolo mozzafiato dell’oceano. E dopo una dura giornata di raccolta, le atmosfere rilassate di questo hotel di lusso, le viste spettacolari sulla costa e la Table Mountain sullo sfondo,saranno la giusta ricompensa.
Londra e The Mandarin OrientalLa comunità di appassionati di foraging di Londra è una delle più attive al mondo, sempre pronta a guidare i neofiti alla scoperta di questa pratica.Abundance, HackneyHarvest e Urban Harvest sono solo alcuni dei gruppi che organizzano iniziative come passeggiate alla scoperta, con cartina alla mano, dei fiori commestibili e delle piante da frutto presenti in città. Gli spazi verdi di Londra comeWimbledon Common, Hampstead Heath edEppingForest sono inoltre ottime scelte per la raccolta di funghi e quindi vengono spesso organizzate escursioni guidate, per ridurre il rischio di incappare in specie velenose. In generale, la capitale inglese offre un’incredibile varietà di prelibatezze spontanee, da fiori di sambuco e ortica in estate,a more e mele selvatiche in autunno.
Il Dinner di Londra, ristorante di HestonBlumenthal, si trova proprio nell’incantevole MandarinOriental, a Knightsbridge; il menu è ispirato alla tradizione gastronomica inglese, ma è ricco di geniali varianti come il “meatfruit”, basato su una ricetta del 16° secolo; l’interpretazione di HestonBlumenthal lo trasforma in una soffice mousse di fegato di pollo racchiusa in una gelatina di mandarino che ricostruisce perfettamente la forma del frutto. Il ristorante ha come fornitore l’impresa Forager e sostiene con orgoglio la scelta di ispirarsi a ricette e ingredienti locali per i suoi piatti. Inoltre,il retro di questo splendido hotel si affaccia su Hyde Park, nel caso vogliate avventurarvi in prima persona in un’impresa di foraging.
Melbourne e Healesville HotelIn Australia dedicarsi alla ricerca di ingredienti selvatici può dare più risultati del previsto, e non solo come conseguenza della sua ricca vegetazione. Il foraging urbano sta avendo un incredibile successosia a Sidney che a Melbourne, dove i ristoranti che adottano questa praticastanno acquisendo sempre più popolarità. Un esempio perfetto è l’Attica, con il suo executive chef (e proprietario dal luglio del 2015) Ben Shewry, sostenitore di questo approccio, che ha vinto numerosi premi per i suoi menu originali e insoliti. Molte sono le iniziative legate al foraging, come le EdibleWeedsWalks (passeggiate alla scoperta delle erbe commestibili), e non mancano aree note per la ricca biodiversità, come Merri Creek (da North Fitzroy a Northcote), North Fitzroy stesso (lungo i binari della vecchia linea ferroviaria) e l’università La Trobe.
Nonostante la città sia ricca di aree ideali per il foraging e ottimi ristoranti che basano la propria cucina su questa pratica, EdibleWeeds organizza escursioni nella Yarra Valley, appena fuori Melbourne, per vivere appieno una genuina esperienza di raccolta. Luogo perfetto da cui muoversi per iniziare l’avventura, l’Healesville Hoteloffre un menu ricercato con ricette stagionali, tra cui le linguine al pesto con cavolo riccio della Yarra Valley, da gustare con un buon bicchiere di vino locale.
San Francisco e Hotel VitaleSan Francisco è così attenta alla tematica foraging da avere una propria organizzazione no profit, ForageSF, avviata nel 2008 a supporto della comunità locale, con diversi progetti come l’Underground Market e The Wild Kitchen, una sorta di “supper club” itinerante, dove anche fino a cento commensali si ritrovano in case galleggianti a Sausalito o sui tetti del MissionDistrict per condividere una cena a base di cibo locale e sostenibile, raccolto secondo le tecniche del foraging. Se invece preferite darvi da fare e trovare la cena con le vostre mani, le escursioni organizzate da Sea Forager sono un’ottima occasione per imparare a raccogliere cibo commestibile sulla battigia. Imparerete a intrecciare reti da pesca, a stanare granchi e ad applicare le regole fondamentali per raccogliere molluschi, senza brutte sorprese.
Affacciato sulla splendida costa di San Francisco e su molte aree chiave per il foraging, l’Hotel Vitalesi trova a cinque minuti a piedi dal Ferry Building Marketplace, mercato di prodotti locali dove si rifornisce l’Americano, il ristorante di cucina italiana dell’hotel. I menu sono particolarmente curati per offrire ricette stagionali e succulente, come il piatto di salmone locale arrostito in padella con mais fresco e pasticcio di chorizo e polenta. Il ristorante Americano è inoltrerinomato per le sue cene-evento, organizzate due volte all’anno, a base di porcini, morchella e fiori di sambuco, rigorosamente selvatici e raccolti dagli stessi chef.
New York e The Peninsula HotelIl Central Park o il Prospect Park di Brooklyn sono veri e propri scrigni del tesoro per i raccoglitori urbani nella Grande Mela. Steve Brill, naturalista e amante del “selvaggio”, organizza escursioni di foragingper trovare ingredienti come l’aglio selvatico e il tarassaco, che cucinato diventa un ottimo piatto di contorno. Leda Meredith è un’altra personalità illustre nel panorama del foraging newyorchese, autrice ed esperta raccoglitrice che accompagna gli appassionati in tour per la città, con diverse aree di interesse a seconda della stagione (e visto che la stessa Leda ha basato la sua dieta interamente su ingredienti selvatici o coltivati a non più di 400 chilometri da Brooklyn, può sicuramente essere considerata un’autorità in materia).
Il Peninsula Hotel, con la sua posizione privilegiata a downtown Manhattan, offre agli ospiti spettacolari viste sulla città dal suo ristorante sul tetto eorganizza passeggiate di foraging e picnic come parte del suo programma chiamato Peninsula Academy; le uscite sono solitamente di circa due ore e potrete scoprire le aree meno conosciute di Central Park, ricche di erbe e vegetali selvatici. Rispettando la politica del parco del “guardare ma non raccogliere”, potrete imparare a distinguere i cibi commestibili da quelli pericolosi e partecipare al picnic finale a base di piatti preparati con ingredienti locali.
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Musei: 43 mln visite nel 2015, è record

Con 43 milioni di visite e incassi per 155 milioni di euro, il 2015 si conferma un "anno d'oro" per i musei italiani. Lo annuncia al Comitato permanente del turismo il ministro della cultura Dario Franceschini, che sottolinea: "Per la storia del nostro Paese è il miglior risultato di sempre, un record assoluto per i musei italiani".
La crescita, nota il ministro, è stata significativa anche rispetto al già molto positivo 2014, con un +6% di visite, pari a 2 milioni e mezzo di visitatori in più, e +14% di incassi. In 2 anni 5 mln di visite in più.
Dal Colosseo (+6%) a Pompei (+12%), dalla Reggia di Caserta (+16%) a Castel Sant'Angelo (+2,5%) quasi tutti i principali musei vantano una crescita. Persino gli Uffizi, che a dispetto del numero chiuso nel 2015 hanno accolto quasi 36 mila visitatori in più (+2%) rispetto all'anno precedente. Nell'anno appena trascorso, fa notare Franceschini, aumentano del 4% (circa 900 mila persone in più) anche gli ingressi gratuiti.
"Per la storia del nostro Paese è il miglior risultato di sempre, un record assoluto per i musei italiani, - ribadisce il ministro -. E non siamo in presenza di una tendenza internazionale, anzi siamo in controtendenza se si guarda ai dati usciti sulla stampa estera oggi. In Italia - conclude - grazie anche alle nuove politiche di valorizzazione, prime fra tutte le domeniche gratuite, gli italiani sono tornati a vivere i propri musei. Un riavvicinamento al patrimonio culturale - che educa, arricchisce e rende consapevoli i cittadini della magnifica storia dei propri territori".
I big sono sempre loro, Colosseo, Pompei e Uffizi, che si confermano saldamente in cima alla top ten, anche nel 2015. Ma in generale quasi tutti i musei o siti archeologici di punta del sistema statale possono vantare un incremento di visitatori o di introiti nell'anno che si è appena concluso.
Spicca in particolare il + 33% di visitatori dell'Egizio di Torino, che però a marzo ha riaperto tutte le sue sale dopo quasi cinque anni di lavori.
Ecco i dieci luoghi della cultura più visitati nel 2015, secondo i dati forniti oggi dal Mibact:
1) Colosseo (6.551.046 visitatori, +6% rispetto al 2014, pari a 
+369.344 ingressi); 
2) Scavi di Pompei (2.934.010, +12% pari a +312.207 ingressi); 
3) Uffizi (1.971.596, +2% pari a +35.678 ingressi); 
4) Gallerie dell'Accademia di Firenze (1.415.397, +6% pari a 
+79.656 ingressi) 
5) Castel S.Angelo (1.047.326, +2,5% pari a +26.007 ingressi); 
6) Circuito Museale Boboli e Argenti(863.535, +5% pari a +40685 
ingressi); 
7) Museo Egizio di Torino (757.961 +33% pari +190.273 ingressi); 
8) Venaria Reale (555.307 visitatori e una crescita del +6,5% 
degli introiti) 
9) Galleria Borghese (506.442, invariato rispetto al 2014) 
10)Reggia Caserta (497.158, +16% pari a +69.019 ingressi). 
A seguire ci sono Villa D'Este (439.468), la Galleria Palatina di Firenze (423.482), il Cenacolo Vinciano (420.333), il Museo Archeologico Nazionale di Napoli (364.297), il Museo Nazionale Romano 356.345), gli Scavi di Ercolano (352.365), le Cappelle Medicee (321.043), gli Scavi di Ostia Antica (320.696), il Polo Reale di Torino (307.357), Paestum (300.347) e il Museo Archeologico di Venezia (298.380).

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