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Zone Blu meta di turisti che visitano quei luoghi per carpire i segreti della longevità


Le Madonie sotto la lente di ingrandimento della comunità scientifica internazionale impegnata nello studio di specifiche popolazioni nel mondo, con caratteristiche peculiari in termini di longevità. Sì, perché proprio le Madonie, dopo accurate verifiche, potrebbero configurarsi come la sesta “Zona blu” del pianeta, e ritrovarsi nel prestigioso club dei longevi che annovera al proprio interno Okinawa in Giappone, Loma Linda in California, Nicoya in Costa Rica e Icaria in Grecia e la provincia di Nuoro, in Sardegna.
Tutto nasce dalla volontà di Michel Poulain, demografo di fama internazionale che, al fine di delineare una cosiddetta “Zona blu” in Sicilia, ha contattato il professore Calogero Caruso, ordinario di Patologia generale presso il DIBIMED (Dipartimento di Biopatologia e Biotecnologie Mediche) dell’Università degli Studi di Palermo e coordinatore, a livello nazionale, di un progetto finanziato dal Ministero dell’Università che ha l’obiettivo di individuare i determinanti genetici e ambientali dell’invecchiamento cosiddetto attivo, ovvero in buona salute.
Il contatto tra le due autorevoli personalità ha messo in moto un’ azione che, attraverso una mappatura territoriale, consentirà a Poulain – che dal 3 novembre si trova in Sicilia, dove rimarrà fino a mercoledì 8 – di reperire quei dati anagrafici necessari all’identificazione di eventuali zone blu presenti nell’isola: la tabella di marcia del demografico prevede, in ordine temporale, la consultazione dei dati anagrafici compresi nell’arco che va 1866 al 1926, dei Comune di Petralia Sottana, Geraci Siculo e Isnello.

Dati che saranno elaborati in maniera anonima e che gli consentiranno di stilare una prima analisi del livello di longevità dei Comuni “pilota”. Di questo e, più genericamente, dell’interesse del mondo scientifico per l’invecchiamento globale della popolazione e delle nuove strategie per contrastare le patologie connesse all’avanzare dell’età, si è parlato oggi a Palermonella sede della Sezione di Patologia Generale del DIBIMED.
E’ stata l’occasione per illustrare il progetto: il prossimo appuntamento è fissato per il 20 novembre a Castellana Sicula, dove è previsto un incontro operativo con le varie amministrazioni municipali coinvolte, per definire al meglio i dettagli e i ruoli all’interno dell’operazione “Longevità estrema”.
I partner del progetto sono le testate giornalistiche on line Blog Sicilia e Madonie Notizie congiuntamente all’Asp e alla Città Metropolitana di Palermo, che vedono rispettivamente alla guida i commissari Antonio Candela e Girolamo di Fazio.
Nello specifico Madonie Notizie, che ha dato la propria disponibilità al professore Caruso per la raccolta delle informazioni, avrà il compito di coordinare la seconda fase progettuale, ovvero quella che prevede il coinvolgimento e la gestione del flusso di informazioni dei trenta Comuni delle alte e basse Madonie e della Valle dell’Himera: sarà previsto uno screening degli ultranovantenni nati e residenti nei Comuni di Termini Imerese, Cefalù, Castelbuono, Castellana Sicula, Caccamo, Trabia, Pollina, Campofelice di Roccella, Alia, Alimena, Aliminusa, Blufi, Bompietro, Caltavuturo, Cerda, Collesano, Gangi, Geraci Siculo, Gratteri, Isnello, Lascari, Montemaggiore Belsito, Petralia Soprana, Petralia Sottana, Polizzi Generosa, Resuttano, San Mauro Castelverde, Sciara, Scillato, Sclafani Bagni e Valledolmo.
Sarà il risultato del test, eseguito dai collaboratori del professore Caruso, a “designare” , eventualmente, il paesaggio madonita quale “Zona blu” . “L’individuazione di una Zona Blu, ovvero un territorio che possiede un numero di longevi maggiore rispetto alla media nazionale – spiega il professore Caruso – sarebbe una grande opportunità per la nostra isola, sia dal punto scientifico sia da quello economico”.
Le Zone Blu, infatti, vengono sponsorizzate dalla rivista National Geographic (www.bluezones.com) e diventano meta di turisti che visitano quei luoghi per carpire i segreti della longevità: Poulain ha messo a punto un metodo scientifico – demografico che permette, tramite i dati forniti dall’anagrafe, di delineare queste zone.
“L’obiettivo di Poulain – afferma Caruso – è quello di identificare tutte le persone nate nei Comuni siciliani che visiterà, che sono morte a 90 anni e oltre e per ottenere un elenco dei novantenni e degli ultranovantenni viventi con la loro data di nascita e con il sesso”.

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