Città si vestono di blu per la Giornata Mondiale Autismo


(di Livia Parisi) (ANSA) - ROMA, 29 MAR - Oltre 150 iniziative da Nord a Sud Italia, convegni nelle scuole e monumenti che si coloreranno di blu. Così l'Italia si prepara a celebrare, il prossimo 2 aprile, la Giornata mondiale per la consapevolezza sull'autismo, mentre parte la campagna per la raccolta fondi #sfidAutismo17. 


Un bambino su 68 soffre di sindrome dello spettro autistico, dato cresciuto di 10 volte negli ultimi 40 anni. "Molto c'è ancora da fare in termini di ricerca e assistenza di queste persone e delle loro famiglie", sottolinea Davide Faraone, sottosegretario alla Salute, ma "oggi la parola 'autismo' fa meno paura rispetto a quando mi sono ritrovato a farci i conti dopo la diagnosi fatta a mia figlia Sara, 14 anni fa. E questo anche perché c'è una sensibilità diffusa e una conoscenza maggiore". Merito anche di iniziative come la campagna di raccolta fondi #sfidAutismo17 promossa da Fondazione Italiana Autismo (Fia) a cui sarà possibile partecipare inviando, fino all'8 maggio, un sms solidale al 45541. Con Niccolò Fabi e Piero Chiambretti come testimonial e la conduttrice tv Eleonora Daniele come madrina, la campagna sarà promossa durante le partite di Coppa Italia Tim Cup, mentre lo spot che invita a donare sarà diffuso negli aeroporti e sulle reti Rai. Tra i progetti a cui verrà destinato il ricavato, anche uno che mira a individuare precisi strumenti di diagnosi per identificare i disturbi psichiatrici spesso concomitanti all'autismo, da ansia e depressione a schizofrenia, quasi sempre non curati o curati male. 



Se è vero che, dopo tante battaglie, l'autismo è stato finalmente inserito nei nuovi Livelli Essenziali di Assistenza (Lea), molto c'è ancora da fare per migliorare la vita delle persone con questi disturbi e per vincere l'isolamento in cui spesso le famiglie si trovano rinchiuse. Per questo, come ogni anno, il prossimo 2 aprile, alcuni dei monumenti più importanti, in Italia come nel mondo, si tingeranno di blu, il colore scelto dall'Onu per l'autismo. Da Torino a Reggio Calabria sono oltre 150 le iniziative previste in questi giorni a cui si aggiungono quelle che verranno realizzate nelle scuole che sono state invitate dal Ministero dell'Istruzione a promuovere occasioni di conoscenza sul tema. Parte da Firenze, ad esempio, la mostra itinerante 'L'arte risveglia l'anima', che porterà in giro in importanti musei italiani dipinti e ceramiche realizzati da 24 artisti con disturbi autistici. Stanley Jordan, uno dei musicisti jazz più importanti del panorama mondiale, suonerà sabato 1 aprile ad Arezzo al "Concerto per l'Autismo: una sfida da vincere". Mentre si svolgerà contemporaneamente in otto città (Roma, Milano, Firenze, Napoli, Foggia, Treviso, Siracusa e Reggio Calabria) l'Ab-bracciata Collettiva, una maratona di nuoto di 30 ore: i metri nuotati da ciascun partecipante simboleggiano il tentativo di accorciare le distanze tra le problematiche connesse all'autismo e l'indifferenza. L'edizione 2016 ha coinvolto oltre 10mila persone che hanno nuotato 4.316 chilometri. (ANSA)


Galleria Nazionale, ecco vincitori del Museum Beauty Contest

ROMA - Nudo accademico di artista ignoto francese e Sogni di Vittorio Corcos sono stati incoronati ieri sera Mister e Miss Galleria Nazionale d'Arte Moderna e Contemporanea 2017. Il concorso Museum Beauty Contest diretto dall'artista spagnolo Paco Cao si è concluso con una vera e propria rappresentazione teatrale che ha trasformato il Salone Centrale del museo in un palcoscenico.
    Negli spazi della mostra con la cornice dei 70 ritratti, la proclamazione dei due vincitori, scelti dal pubblico dopo sei mesi di votazione, è stata inscenata come un omaggio a Luchino Visconti e al grande cinema italiano ed è accompagnata dalle musiche di Giuseppe Verdi e di Richard Wagner, i due compositori storicamente rivali.
    La mostra con i 70 ritratti - in gara dal 10 ottobre 2016 - resterà aperta al pubblico fino al 1 maggio 2017. Info su lagallerianazionale.com e con gli hashtag #LaGalleriaNazionale e #MuseumBeautyContest.
    I due vincitori saranno i testimonial della Galleria Nazionale per l'intero anno insieme ai vincitori delle menzioni d'onore: il premio Mister Eleganza va al Principe Aleksandr Ivanovic Barjatinskij (Horace Vernet, Ritratto del Principe Barjatinskij, 1837), Mister Simpatia se lo aggiudica Giuseppe Uomo (Albert Friscia, Ritratto d'uomo, 1936); Miss Eleganza va a Maria Polymnia (John Lavery, Polymnia, 1909), mentre Miss Simpatia lo vince Luce Balla (Giacomo Balla, Veli rosa. Ritratto di luce, 1921). La cerimonia è stata documentata da Paco Cao come tutte le altre fasi del progetto, per realizzare un documentario che racconterà il Museum Beauty Contest e la residenza dell'artista alla Galleria Nazionale.
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Guerrieri di terracotta dalla Cina a NY

(ANSA) - NEW YORK, 28 MAR - Se il Colosseo della Cina è la Grande Muraglia, il suo David (o meglio i suoi David) sono i guerrieri di terracotta. Un gruppo di sculture a grandezza naturale che per oltre due millenni hanno vigilato sulla tomba di Qin Shi Huang, il fondatore della dinastia Qin, sono parte dello spettacolare "comitato di benvenuto" della mostra "Age of the Empires, quattro secoli di storia della Cina" che aprirà i battenti il 3 aprile al Metropolitan Museum di New York. In tutto sono 162 oggetti da 32 musei cinesi, la sintesi di 50 anni di scavi archeologici tradotta in sculture monumentali, dipinti, tessuti, metallurgia, calligrafia, modelli architettonici. Oltre ai 5 guerrieri, scoperti nel 1974 da un contadino che stava scavando un pozzo, i visitatori del Met potranno ammirare la straordinaria scultura di acrobata emersa dal terreno meno di 5 anni fa e che nella resa dell'anatomia evoca contatti con l'arte dell'epoca di Alessandro Magno.
   
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Folclore, giardini esotici, arte e cultura; ecco dove trascorrere le feste di aprile

MAIORCA - Pasqua all’estero: folclore, giardini esotici, arte e cultura; ecco cosa fare e dove trascorrere le feste di aprile e non spendere troppo
Maiorca in festa
Riti pasquali, tradizioni, buona cucina, tanto sole e i primi bagni di primavera caratterizzano la Semana Santa sull’isola di Maiorca, nell’arcipelago spagnolo delle Baleari. Durante i festeggiamenti la devozione dei fedeli è particolarmente sentita e coinvolgente. Uno dei momenti più suggestivi è la celebrazione del giovedì santo, quando nella città di Palma si svolge il Sant Crist de la sang, una scenografica processione con più di ventimila incappucciati appartenenti alle trenta confraternite ufficiali, che trasportano il Cristo per le vie del centro storico al ritmo dei tamburi. Il Cristo lascia la chiesa verso le cinque del pomeriggio per rientrarvi all’alba. Gli incappucciati indossano abiti tipici del periodo dell’Inquisizione, rievocando il clima di grande dolore della Passione di Cristo. Il venerdì santo è consigliabile, invece, recarsi a Pollença, a nordest dell’isola, dove ha luogo il Davallament, una delle celebrazioni più intense dell’arcipelago per la rappresentazione realistica degli ultimi momenti della Passione di Cristo. Un lungo corteo mette in scena un’intensa Via Crucis salendo verso la chiesa in cima alla collina, dove hanno luogo la crocifissione e la deposizione del Cristo. Parte quindi una processione, che si snoda lungo i 365 scalini illuminati dalle torce, al suono incalzante dei tamburi e con il canto di un Miserere. Oltre alla tradizione e al folclore, un viaggio alle Baleari durante la Pasqua è anche un tuffo nella gastronomia locale, un trionfo di paste, dolci e verdure. Da provare le panades, pasta con carne d’agnello e salumi, i robiols, dolci ripieni a forma di mezza luna, e le crespells, ripiene di marmellata di albicocca e ricotta. Immancabile, infine, è un tour tra la cattedrale, i palazzi e i musei di Palma. Per informazioni e per organizzare il viaggio: www.infomallorca.net
I giardini del SultanatoL’inebriante profumo di rosa ricopre l’intera area del Jabal Al Akhdar, a 2mila metri d’altezza sulla parte più alta del massiccio di Hajar, nel tranquillo ed esotico Sultanato dell’Oman. Ad aprile fioriscono i giardini di Jabal Akhdar e durante la raccolta, rigorosamente secondo tecniche tradizionali, tutto si colora di rosa. E’ un viaggio emozionante e suggestivo quello che offre il massiccio di Jabal Al Akhdar, il cui nome in arabo significa “montagna verde” per la presenza di terreni agricoli terrazzati. Tra i luoghi più belli spicca l’altopiano di Sayq, punteggiato da villaggi e ricoperto da roseti e piantagioni di alberi da frutta. Il clima è perfetto per la fioritura delle rose, che si possono ammirare tutto l’anno ma che in questi giorni di Pasqua regalano anche la festa del raccolto. Jabal Al Akhdar si trova a 160 chilometri di strada da Muscat, la capitale, ricca di numerose attrattive culturali. Per maggiori informazioni e per organizzare il viaggio: www.omantourism.gov.om
Musica e divertimento a MaltaL’isola di Malta, a meno di due ore di volo dall’Italia, regala già ad aprile giornate di sole, mare e tanto divertimento. Malta, Gozo e Comino, le isole dell’arcipelago maltese, invitano alla scoperta delle spiagge e degli scorci più belli, della storia e delle tradizioni dei singoli villaggi che nascondono chiese pronte ai riti pasquali. E’ già un tripudio di profumi e colori e, quando arriva il tramonto, di locali che ospitano con musica e balli. La vita notturna dell’arcipelago è come sempre molto movimentata: dal 13 al 16 aprile a Malta si svolge il Lost and Found Festival, appuntamento musicale con Annie Mac, popolare dj e speaker radiofonica della BBC, e le esibizioni di famosi artisti. Non mancheranno feste in spiaggia, dove ballare fino al mattino, e aperitivi in barca. Va infine ricordato il festival internazionale dei fuochi d’artificio che si svolgerà tra il 22 e il 30 aprile in tre diverse luoghi: a Gozo il 22, a Marsaxlokk il 28 e nel capoluogo La Valletta il 30 aprile. Il tour operator King Holidays (www.kingholidays.it) propone un pacchetto, dal 14 al 17 aprile, con volo da Roma o Milano e soggiorno di 3 notti in hotel a 4 stelle a partire da 324 euro a persona. Per chi, invece, vuole organizzarsi un weekend o una minivacanza da solo, può consultare il sito:www.visitmalta.com
A Vienna per i 300 anni di Maria TeresaNel 1717 a Vienna nasceva Maria Teresa d’Austria, una delle donne più importanti della storia europea. L’imperatrice regnò su gran parte dell’Europa centrale fino al 1780 con il marito Francesco e, poi, con il figlio Giuseppe. Appassionata d’arte e di musica, promosse riforme per uno stato moderno e sostenne la diffusione dell’alfabetizzazione. Per celebrare la nascita dell’imperatrice e il suo importante ruolo storico e sociale è stata allestita la mostra itinerante Maria Teresa: stratega – madre - riformista, visitabile fino al 29 novembre da Vienna alla Bassa Austria. La capitale austriaca, inoltre, ha organizzato passeggiate sui luoghi dell’imperatrice e al Museo delle carrozze imperiali, dove c’è la mostra “Potere al femminile e gioia di vivere”, oltre alla possibilità di ammirare fastose carrozze e abiti lussuosi e per rivivere lo splendore delle cerimonie di corte. Altre mostre sono previste nel Museo del mobile, nello Schloss Hof, residenza di campagna in Bassa Austria, e nel castello barocco di Niederweiden. Eventi sono stati organizzati anche nella Biblioteca nazionale austriaca, che presenta la rassegna “Maria Teresa. La più potente donna degli Asburgo”, e nel monastero di Klosterneuburg, a pochi chilometri dalla capitale, l’esposizione “Chiesa, convento, corona. Maria Teresa e l’arte sacra in Austria” sulla rapporto tra Chiesa e casa regnante. Per organizzare il viaggio a Vienna, che tra l’altro è stata da poco dichiarata la città con la migliore qualità della vita nel mondo, cliccare sul sito: www.wien.info/it
Nella terra dei maharaja
Un viaggio in India alla scoperta del Rajasthan, suggestiva terra dei maharaja, ricca di colori e leggende, misticismo e cultura, è senza dubbio una valida alternativa alle tradizionali mete pasquali. Il Rajasthan è lo stato indiano più grande, situato a nord del Paese, e comprende gran parte dell’inospitale deserto di Thar; la capitale è Jaipur, città dei mercanti, nota come la “città rosa” per le costruzioni in pietra rossa, che le conferiscono un’incredibile colorazione a tutte le ore del giorno. La città offre anche splendidi giardini e ville sfarzose che fanno da sfondo ai colorati bazar, pieni di gente e di profumi. Prima di lasciare la città è bene visitare l’osservatorio astronomico Jantar Mantar, risalente al 1716 e tuttora funzionante. Il complesso, il più celebre dei cinque progettati dal maharaja Jai Singh, consiste in una raccolta di 19 strumenti astronomici, che tra l’altro consentivano di prevedere i movimenti del sole, della luna e dei pianeti. Tra questi c’è anche la meridiana più grande del mondo. Un’altra destinazione, 11 chilometri più a nord, è Amber, fortezza con sale riccamente decorate, che conobbero un periodo di grande splendore in epoca Moghul. La cittadina, che generalmente si raggiunge con un’escursione a dorso d’elefante, è ricca di bazar ed è tra le più visitate del Paese; e per chi vuole scappare dalla folla di turisti si può viaggiare verso est fino alla città fantasma di Fatehpur Sikri, capolavoro urbanistico in arenaria rossa. Infine c’è Agra, dove la vista del celebre Taj Mahal, il candido monumento di marmo voluto dall’imperatore Shah Jahan in memoria dell’amata sposa scomparsa, lascia senza fiato. 
Il tour operator Asian Explorer (www.asianexplorer.it) organizza un viaggio di dieci giorni a Pasqua al costo di 1.050 euro a persona con volo, hotel, pensione completa, trasporto con guide, entrate nei musei e gita sugli elefanti.
Aarhus, capitale europea della cultura
La città di Aarhus, in Danimarca, è quest’anno capitale europea della cultura. Giovane, dinamica, colta e molto verde, la seconda città del Paese accoglie tra i fiordi e il mare nei suoi tanti luoghi di cultura; tra questi spicca Den Gamle By, la città vecchia, un museo all’aperto che ricostruisce la vita e la cultura danesi dal 1800 agli anni Settanta e dove figuranti in costume ricreano le atmosfere e le attività delle varie epoche. Una delle zone che merita una visita è il quartiere latino, dove ci si perde tra i vicoli colmi di negozi, gallerie, locali e caffè. Durante il periodo pasquale è possibile vedere mostre, assistere a spettacoli, concerti e performance di artisti internazionali. Per conoscere il ricco programma culturale, cliccare sul sito:www.aarhus2017.dk/en Perfetto per tutte le tasche è il nuovo Wakeup hotel, che offre una vista mozzafiato su Aarhus; ma c’è anche un modo divertente ed economico di alloggiare nei dintorni della città: è possibile infatti scegliere una delle tante fattorie biologiche dell’organizzazione Willing Workers On Organic Farms, dove si lavora la terra in cambio di alloggio e vitto.
Ultime sciate in Engadina 
A Pasqua le montagne del comprensorio svizzero del Corvatsch regalano agli sciatori piste ancora perfettamente innevate. Venerdì 14 aprile è stata organizzata una discesa notturna dalla cima del Corvatsch, a 3.300 metri, fino a valle, preceduta da un aperitivo con fonduta di formaggio al ristorante panoramico. Il costo della serata, inclusi lo skipass e la cena, è di circa 51 euro e 42 euro per chi non scia. Sabato, 15 aprile, è prevista una serata di musica live all’Hossa Bar a partire dall’ora di pranzo. La domenica di Pasqua, invece, ci si sveglia all’alba per salire in vetta al Corvatsch e ammirare lo spettacolo dell’Engadina alle prime luci del mattino; poi si fa colazione al ristorante panoramico e si scende sulle piste appena battute fino alle ore 8.30. Seguono un buon pranzo e un après-ski. Nel periodo pasquale si scia anche al Corvatsch Park, uno dei più grandi snowpark delle Alpi, attrezzato con una halfpipe di 90 metri, kick e rail line di ogni grado di difficoltà per principianti e professionisti. Qui, dal 18 al 22 aprile, si terranno i Campionati svizzeri di freestyle con gli assi dello snowboard e del freeski, che si sfideranno nelle discipline halfpipe, slopestyle e big air. Per maggiori informazioni: www.corvatsch.ch L’offerta “Special Deal” comprende due pernottamenti con mezza pensione, drink di benvenuto e due giorni di skipass in tutta l’Alta Engadina al prezzo di circa 306 euro a persona. Con la formula “Dine Around”, invece, si alloggia almeno due notti e si consuma la mezza pensione in tutti i ristoranti degli alberghi a tre stelle di St. Moritz aderenti all’iniziativa. Per maggiori informazioni: www.dreisternestmoritz.ch

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Nardella, è rete 'nazionale' del contemporaneo, 1/a volta


Una card per 18 musei di arte moderna e contemporanea d'Italia che consente l'accesso in ognuno di essi per sei mesi, dal primo giugno a fine anno. E' 'Contemporaneamente Italia', progetto che parte da Firenze e che mette insieme molteplici centri di arte da Nord a Sud Italia.
    La card costerà 30 euro e consente un accesso a ognuna delle 18 realtà coinvolte finora nel progetto: Fondazione Mario Merz di Torino; Fondazione Sandretto Re Rebaudengo di Torino; Castello di Rivoli Museo d'Arte Contemporanea; Fondazione La Triennale di Milano; Fondazione Prada (Milano e Venezia); Museo del Novecento di Milano; Pirelli HangarBicocca di Milano; Fondazione Musei Civici di Venezia (per Ca' Pesaro Galleria Internazionale d'Arte Moderna e Palazzo Fortuny); MAMbo, Museo d'Arte Moderna di Bologna; Museo Novecento di Firenze; Centro per l'Arte Contemporanea Luigi Pecci di Prato; Azienda Speciale Palaexpo - Palazzo delle Esposizioni di Roma; Fondazione MAXXI (Museo nazionale delle arti del XXI secolo) di Roma; Galleria Nazionale d'Arte Moderna e Contemporanea di Roma; Madre - Museo d'arte contemporanea Donnaregina di Napoli; e MAN, Museo d'Arte Provincia di Nuoro. "Si tratta - ha commentato il sindaco Dario Nardella, promotore dell'iniziativa - della prima volta che in Italia uniamo realtà museali dedicate alla promozione del contemporaneo in una rete sovra regionale. Il G7 della cultura, che si svolgerà a Firenze i prossimi 30 e 31 marzo, è l'occasione giusta per lanciare questo progetto, che si svolge sotto gli auspici del Ministero dei beni culturali".
  La Fondazione La Triennale di Milano svolgerà una funzione di coordinamento per gli aspetti relativi alla promozione e allo sviluppo della card. Ogni istituzione sarà titolare degli incassi derivanti dalla vendita delle card nella propria biglietteria, impegnandosi a riconoscere l'accesso gratuito alla propria sede ai titolari delle card acquistate nelle sedi di tutte le parti, ovvero di tutte le realtà espositive coinvolte nel progetto. "Partiamo il primo giugno in via sperimentale - ha dichiarato il sindaco - ma siamo pronti a nuove adesioni e a eventuali partner privati che vogliano aiutarci a sviluppare l'iniziativa"
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Turismo: da Unwto il vademecum del viaggiatore responsabile

ANSA) - ROMA, 27 MAR - Un atollo tropicale, una città d'arte, una foresta incontaminata. Qualunque sia la strada e la meta del viaggio la chiave fondamentale è sempre la stessa: rispetto, consapevolezza, ecosostenibilità. E per chi avesse ancora dei dubbi su come comportarsi il Comitato mondiale per l'Etica del turismo, basandosi sul Codice Globale dell'Etica del Turismo creato dall'Unwto (l'Organizzazione mondiale del turismo), ha stilato il vademecum del viaggiatore responsabile. 

Una serie di consigli e l'hashtag #travelenjoyrespect per trarre beneficio dall'incontro con nuove culture e popolazioni rispettando sia loro che il loro ambiente in modo che il viaggio sia più gratificante e avventuroso tanto per il turista che per gli autoctoni. 

Questi i suggerimenti: onora chi ti ospita e il nostro patrimonio comune, proteggi il nostro pianeta, sostieni l'economia locale, sii un turista informato, sii un turista rispettoso. 

Il Codice Mondiale di Etica del Turismo dell'Unwto è un quadro di riferimento fondamentale per il turismo responsabile e sostenibile. 

Il 2017 è l'Anno internazionale del turismo sostenibile per lo sviluppo.

“Italexit”? No, grazie. I giovani sognano l'Europa


Speciali ansa
Skuola.net ha chiesto a 3200 ragazzi quale sia la loro idea di Europa.
Bandiera Ue (ANSA)

Giornate Fai compiono 25 anni, 1000 aperture in 400 luoghi

ROMA - Le Giornate Fai di primavera compiono 25 anni e festeggiano con l'apertura straordinaria, il 25 e il 26 marzo, di ben 1000 siti in 400 località. Ci sono il Deposito del Santo Chiodo a Spoleto, ospedale delle opere d'arte ferite dal terremoto, e Castel Capuano a Napoli. Poi la Fortezza del Varignano a Portovenere dove Garibaldi venne operato alla gamba  e il tunnel della Gran Sasso Spa in cui nessuno è mai entrato. Ma il più simpatico è senza dubbio il Convento di Brisighella, talmente grande che le suore si muovono usando il monopattino... Le Giornate Fai di primavera compiono 25 anni e festeggiano con l'apertura straordinaria, il 25 e il 26 marzo, di ben 1000 siti in 400 località tra cui 260 palazzi e ville, 51 borghi, 79 castelli e torri, 90 piccoli musei, 40 parchi e aree naturalistiche, 20 aree archeologiche, 7 zone militari e 20 accademie, scuole istituti, 16 tra industrie musei aziendali, 14 teatri e anfiteatri, 8 cimiteri, 2 ex ospedali psichiatrici. Ecco alcune "chicche" delle aperture, regione per regione (il programma dettagliato su www.giornatefai.it):
ABRUZZOCaramanico Terme (PE)
Caramanico Terme: terra di benessere tra natura, terme, cultura e tradizioni
In Abruzzo le Delegazioni FAI si sono concentrate sulla valorizzazione e lo sviluppo del territorio, aprendo 5 borghi per raccontare il patrimonio artistico, architettonico e folcloristico che ha trasformato nel corso dei secoli il paesaggio italiano. Tutto ciò ben si allinea anche con la recente iniziativa del MiBACT che ha decretato il 2017 come l’Anno dei Borghi. Tra gli altri, Caramanico Terme è un piccolo villaggio medievale a 650 metri di altitudine nel cuore del Parco Nazionale della Majella, incluso dall’ANCI tra i Borghi più belli d’Italia. Le preziose sorgenti sulfuree e oligominerali dal 1576 ne fanno uno fra i più esclusivi luoghi dedicati al benessere e alla salute. In occasione delle Giornate FAI di Primavera, saranno aperti 9 beni tra cui: la Chiesa di San Maurizio, l’Abbazia di Santa Maria Maggiore, il Convento Ex Clarisse, la Chiesa di San Nicola e la quattrocentesca Chiesa di San Tommaso Becket. Quest’ultima, dichiarata monumento nazionale nel 1902, presenta un ricco e singolare connubio di culti pagani, ermetici e cristiani ed è normalmente chiusa. Verrà inoltre organizzata una passeggiata all’interno del borgo, che conserva parte delle antiche mura, e la visita alla Valle dei Luchi e alla Riserva Naturale Valle dell'Orfentoe Fiume Orta.
Apertura: Sabato 25, ore 10 – 13 / 14.30 – 18; Domenica 26, ore 9.30 – 13 / 14.30 – 18. Partenze percorso naturalistico alle ore 10.30, 11.30 e 15.
L’Aquila, frazione Assergi
Tunnel della Gran Sasso SpA
È l’apertura eccezionale dell’Abruzzo perché nessuno vi è mai entrato. Il tunnel è stato costruito negli anni ’80 del Novecento in seguito alla scoperta di una enorme fonte di acqua rinvenuta durante i lavori di costruzione del tunnel del Gran Sasso per l’autostrada L’Aquila-Teramo. La struttura del tunnel è straordinaria dal punto di vista ingegneristico. La visita permette di osservare il complesso sistema idraulico dell’acquedotto che capta e convoglia l’acqua di un’unica sorgente rifornendo il capoluogo, i comuni della provincia e le zone del teramano. Funziona interamente a gravità, fatta eccezione di un piccolo sollevamento per rifornire la base della funivia, i laboratori di fisica nucleare e le case costruite per ospitare gli sfollati del terremoto del 2009. L’acqua viene convogliata nella galleria di presa attraverso un sistema di condotte di drenaggio, che si riuniscono in un’unica condotta di 1 metro di diametro che a sua volta convoglia l’acqua in 6 vasche di capacità ridotta e in seguito in due serbatoi di accumulo e riserva, interamente realizzati nella roccia. Le vasche hanno lo scopo di rallentare il decorso dell’acqua in modo da consentirne l’analisi prima che arrivi nei serbatoi di accumulo. L’acquedotto è realizzato con tubature d’acciaio di un diametro che varia da 15 a 70 centimentri e l’intera galleria è lunga 1.346 metri. Inclusa nel percorso di visita sarà inoltre la centralina che permette di valutare la qualità dell'acqua per la quale è stato avviato il procedimento per la certificazione di acqua minerale.
Apertura: Domenica 26, ore 9.30 - 16.30. Si può entrare nel tunnel solo attraverso la navetta messa a disposizione dell'AMA e previa prenotazione obbligatoria al numero 331 7663184.
BASILICATA 
Matera 
Antropologia di un labirinto urbano – I sassi invisibili
Il complesso dei Sassi è divenuto Patrimonio UNESCO dell’Umanità nel 1993 (con l’Altipiano Murgico che lo fronteggia). Le Giornate FAI di Primaveraoffriranno una straordinaria anteprima di ciò che avverrà durante Matera Capitale Europea della Cultura 2019. Tra le aperture più interessanti, il Laboratorio di Restauro – Istituto di Alta formazione di restauro ISCR dentro al Complesso di Santa Lucia, inaugurato nel 2017;Casa Cava, complesso prevalentemente ipogeo scavato completamente a mano nel Sasso Barisano e destinato a sala per concerti,intorno a cui ruoteranno molte iniziative artistiche di Matera Capitale. Ancora, si potranno visitare il Conviciniodi Sant'Antonio, straordinario complesso nel Rione Casalnuovo costituito da quattro chiese contigue e comunicanti su un unico atrio, oggi trasformate in cantine private, e il Palazzotto del Casale, uno dei pochi palazzi nobiliari costruiti nel Sasso Barisano, dal 2014 sede della Fondazione Matera-Basilicata 2019. Inoltre, la splendida Chiesa rupestre dei Quattro Evangelisti dei primi del Cinquecento, affrescata con dipinti murali di pregevole fattura, e il Castello Tramontano,costruito tra il 1501 e il 1514 e caratterizzato da un massiccio torrione centrale su quattro livelli con torri laterali minori, che viene aperto da alcuni anni esclusivamente in occasione delle Giornate FAI.
Apertura: Sabato 25 e Domenica 26, ore 9.30 – 13.30 / 14.30 – 17.30 (ultimi ingressi ore 13 e ore 17)
CALABRIA
Rossano (CS)
Rossano, terra dell’armonia
Antica città bizantina situata tra le bellezze naturali della Sila e il Mare Ionio, Rossano in occasione delle Giornate FAI di Primavera aprirà al pubblico 5 luoghi, tra i quali 2 normalmente non visitabili:Palazzo Labonia, privato e chiuso al pubblico,cheaprirà le portein esclusiva per gli iscritti FAI e su prenotazione (faiprenotazioni.it), consentendo l’accesso al piano nobile, finemente arredato, da cui si gode una splendida vista, e la bizantina Chiesa della Panaghia, di proprietà dell’Arcidiocesi Rossano-Cariati e non più destinata al culto. Immancabile la visita al CodexPurpureusRossanensis,oggi conservato nel Museo Diocesano e restaurato di recente,capolavoro assoluto dei codici bizantini miniati risalente al V-VI secolo, probabilmente proveniente da Antiochia o da Cesarea. Composto da 188 fogli di finissima pergamena purpurea, contiene il Vangelo di Matteo e quasi tutto quello di Marco, in maiuscola biblica, su due colonne in cui le prime tre righe sono redatte in inchiostro dorato e le rimanenti in argento. È illustrato da 14 splendide miniature. Nel 2015 è stato riconosciuto dall'UNESCO Patrimonio Universale dell'Umanità e inserito tra i 47 nuovi documenti del Registro della memoria mondiale. E ancora il Museo della Liquirizia, ospitato nella residenza quattrocentesca della famiglia Amarelli, con l'annesso archivio Amarelli, riconosciuto dal MiBACT nel 2012 di importante interesse storico. 
Apertura: Sabato 25 e Domenica 26, ore 10.30 – 13 / 15 – 18.30
Palazzo Labonia: Sabato 25, ore 16 - 18.30; Domenica 26, ore 11 - 13. Ingresso riservato agli iscritti FAI con possibilità di iscriversi in loco. Prenotazione obbligatoria su faiprenotazioni.it
CAMPANIA
Napoli
Castel Capuano
Castel Capuano, di origine normanna e tra i più antichi castelli della città, è stato per secoli il centro della vita giudiziaria e culturale del Regno di Napoli. Fondato nel 1154 su un preesistente fortilizio, venne ampliato su volere di Federico II che lo adattò a residenza reale. Con gli Angioini prima e gli Aragonesi in seguito il castello perse via via di centralità fino a che, con l’annessione del Regno di Napoli alla corona di Spagna, fu destinato per la prima volta alla funzione di Palazzo di Giustizia. In questa nuova veste, furono eliminate tutte le strutture tipicamente militari, mentre i sotterranei furono destinati a prigioni dotate di camere di tortura.Durante la sua lunga storia ha subito molti restauri e rifacimenti che ne hanno determinato l’aspetto attuale. Fra le sale interne, una delle più interessanti è certamente il Salone della Corte d'Appello, con affreschi eseguiti alla fine del XVIII secolo che rappresentano 12 figure muliebri, ognuna raffigurante una provincia del regno. In questa sala, oggi meglio conosciuta come Salone dei Busti – destinata a cerimonie e conferenze - e nel saloncino attiguo, si possono ammirare i busti dei giuristi che resero celebre il Foro di Napoli e uno splendido soffitto affrescato diviso in tre campi, ciascuno dei quali celebra la forza e il trionfo della Giustizia.Dal Salone dei Busti si accede alla Cappella della Sommaria, dove i giudici sostavano e ascoltavano la messa prima di adunarsi e deliberare sulle condanne.
Apertura: Sabato 25, ore 9.30 – 18(ultimo ingresso ore 17.30); Domenica 26, ore 9.30 –14.30 (ultimo ingresso ore 14) ingresso esclusivo agli iscritti FAI, con possibilità di iscriversi in loco
Parco Letterario di Nisida
Dal greco nesis (isoletta), Nisida appartiene all’Arcipelago Campano ed è una piccola isola di incontaminata bellezza collegata alla terraferma da un lungo pontile carrozzabile. Di origine vulcanica, conserva la tipica forma a caldera e la temperatura mite che la caratterizza ha consentito la proliferazione di molte specie vegetali tipiche della macchia mediterranea. Di proprietà demaniale, normalmente non è visitabile in quanto ospita l’Istituto Penale Minorile di Napoli maschile e femminile, il Centro studi sulla criminalità minorile e altri servizi della giustizia minorile e pertiene al Ministero della Giustizia.Il progetto Nisida Parco Letterario ha mosso i suoi primi passi alcuni anni fa quando la professoressa Maria Franco ha incominciato, con i giovani ospiti dell’istituto, a raccogliere le opere letterarie ispirate a questa piccola isola esaltata nella letteratura fin dall’antichità - da Omero a Cicerone, da Boccaccio a Sannazzaro, da Calderon de la Barca a Cervantes e Dumas – per costruire un percorso di letture itineranti, in cui l’isola diventa palcoscenico di visite guidate e animazioni teatrali a cura dei ragazzi. Oltre all’Istituto Penale Minorile Nisida ospita una pluralità di strutture, come un centro polifunzionale per utenza penale e a rischio. In occasione delle Giornate di Primavera gli iscritti FAI avranno in esclusiva l’opportunità di visitare il parco letterario e i percorsi naturalistici in compagnia degli Apprendisti Ciceroni e dei giovani del Penitenziario Minorile.
Apertura: Sabato 25 e Domenica 26, ore 9.30 – 16.30ingresso esclusivo per gli iscritti FAI, possibilità di iscriversi al FAI in loco, visite guidate con prenotazione obbligatoria su faiprenotazioni.it 
Laboratori artistici del Teatro San Carlo a Vigliena
L’ex stabilimento Cirio di Vigliena a San Giovanni a Teduccio – famosa fabbrica di pomodori pelati chiusa da circa vent’anni - si stagliava sull’orizzonte con il profilo di un castello medioevale. Il complesso nel 2011 è statoparzialmente riconvertito e ristrutturato per accogliere i laboratori degli allestimenti scenici del Teatro San Carlo di Napoli, normalmente chiusi al pubblico. Il progetto è di un accordo che ha conferito la gestione dell’opificio al Teatro San Carlo per accogliere i laboratori degli allestimenti scenici e le officine di falegnameria e decorazioni pittoriche. Vi si svolgono anche le prove del Coro giovanile dei Sancarlini, nato nel 2012 da un progetto per cui la musica si fa strumento di riscatto sociale.Gran parte dell’archivio storico sancarliano si trova oggi in questi depositi ed è oggetto di una consistente attività di ricerca sulla storia del Lirico.Sabato 25 marzo ci sarà una mostra con le scenografie e i costumi di scena in corso d’opera per lo spettacolo Siroe Re di Persia – atteso per domenica 30 aprile - e per il balletto Alice in wonderland – in scena domenica 14 maggio. Sarà inoltre possibile assistere alle prove del coro giovanile dei Sancarlini, formato anche dai ragazzi di Scampia. 
Apertura: Sabato 25, ore 9.30 – 18 (ultimo ingresso ore 17); Domenica 26, ore 9.30 – 14 (ultimo ingresso ore 13).Prenotazione obbligatoria su faiprenotazioni.it
Complesso di Sant’Andrea delle Dame
Aperto per la prima volta in occasione della 25ª edizione delle Giornate FAI di Primavera, il complesso monastico di Sant’Andrea è normalmente chiuso al pubblico perché ospita il corso di laurea in Odontoiatria della Facoltà di Medicina della Seconda Università degli Studi di Napoli. Venne fondato verso la fine del Cinquecento da quattro nobildonne, figlie del notaio Andrea Palescandolo, le quali, presi i voti nel 1580, istituirono un convento dell’ordine agostiniano dedicato a Sant’Andrea, da allora chiamato delle Dame. Settecenteschisono invece la Torretta realedi Costantino Manni e il chiostro belvedere, per la cui realizzazione le monache entrarono in lite con il confinante convento di San Gaudioso. Il monastero è stato soppresso durante l’occupazione francese e nel 1884 la chiesa annessa fu chiusa al culto. I bombardamenti che colpirono la città durante la Seconda Guerra Mondiale non risparmiarono la struttura, ma il complesso ha mantenuto i suoi tratti originari. Restaurata nel 2004, la chiesa conserva affreschi di Belisario Corenzio e di Giacinto Diano, statue marmoree,un altare con intarsi di madreperla e un pavimento maiolicato. Di notevole pregio è l’ampio e luminoso chiostro, con la facciata decorata da finte colonne e arcate dipinte dal fiammingo Pietro Mennes.
Apertura: Sabato 25 e Domenica 26, ore 9.30 – 18 (ultimo ingresso ore 17)
Riardo (CE)
Parco Sorgenti Ferrarelle
Il Parco Sorgenti Ferrarelle di Riardo è un’area naturale incontaminata di circa 380 ettari nella lussureggiante Valle d'Assano: un luogo naturale ideato appositamente per essere fruito da bambini e adulti, in grado di fungere da esempio di corretta gestione delle risorse idriche ed energetiche. È la prima oasi “certificata” FAI, nata grazie alla collaborazione tra la Fondazione e Ferrarelle SpA. Il progetto è consistito in interventi agricoli e architettonici come la messa a dimora di colture storiche, la piantumazione di nuovi alberi, soprattutto ulivi, il restauro conservativo dell’antica Masseria Mozzi e l’istituzione dell’azienda biologica Masseria delle Sorgenti Ferrarelle.
Apertura: Sabato 25 e Domenica 26, ore 10 - 13.15
EMILIA ROMAGNA
Comacchio (FE)
A seguito della firma di un accordo tra FAI, Comune di Comacchio e Parco Delta del Po della Regione Emilia-Romagna, a febbraio di quest’anno la Fondazione è stata coinvolta nella redazione di un piano strategico per la valorizzazione turistica e culturale del centro storico di Comacchio e del territorio delle Valli.In occasione delle Giornate FAI di Primavera verrà inaugurato il Museo del Delta Antico, ospitato nell’Ospedale degli Infermi, imponente architettura in stile neoclassico, testimonianza del riformismo pontificio del secondo Settecento. Il complesso è stato oggetto di un progetto di recupero, atto a realizzare un vero e proprio racconto sul millenario paesaggio del Delta, sulla sua civiltà e le sue genti. I visitatori avranno l’opportunità di compiere il giro della valle in barca e di scoprire laSalina, un biotopo di elevato valoreche ospitala più grande colonia di fenicotteri rosa d’Italia dopo la Sardegna. Costruita nel 1796 per volere di Napoleone, venne realizzata da ingegneri d’Oltralpe che misero in atto un progetto di efficienza idraulica e produttiva; i lavori furono eseguiti da 3.000 soldati. Estesa su oltre 500 ettari ha sospesola sua attività produttiva nel 1985. Regno di gabbiani e sterne, ben 9 specie avicole vi nidificano regolarmente. 
Apertura Museo del Delta Antico: Sabato 25, ore 19 – 24; Domenica 26, ore 10 – 22
Apertura Saline: Sabato 25 e Domenica 26, visite alle ore 10, 11.30, 14, 15.30, 17. Prenotazione obbligatoria presso lo IAT 0533/314154 - comacchio.it@comune.comacchio.fe.it
Bologna 
Conservatorio del Baraccano e Santuario della Madonna del Baraccano
L’antico hospitale del Baraccano nel Quattrocento fungeva da ricovero per i poveri e i pellegrini che transitavano per la città. Nel 1527 il Comune lo trasformò in “conservatorio” per giovani figlie di artigiani in difficoltà economiche. Rigidi i requisiti di base: bellezza, verginitàe la possibilitàdi essere rimandate a casa se malate o ribelli. In conservatorio lavoravano per sette anni ai telai da seta che producevano veli per i maggiori imprenditori di Bologna,al termine dei quali una dote, frutto degli anni di lavoro, avrebbe loro assicurato un marito o la vita monacale. Quando l’arte della setadecadde, la produzione interna si riorganizzò in favore del ricamo e del cucito con l’ausilio di macchine industriali da maglieria o per cucire. Con l’evolversi della societàe del ruolo della donna, i conservatori divennero scuole tecniche professionali. Il complesso, chiuso al pubblico da oltre 30 anni, sarà eccezionalmente aperto in occasione delle Giornate FAI di Primavera: si potranno visitare i due grandi saloni che probabilmente erano il dormitorio e l’opificio, oltre ad alcune sale affrescate, la sala del consiglio, l’oratorio, un cortile quattrocentescoe il santuario del Baraccano. 
Apertura: Sabato 25 e Domenica 26, ore 10 – 18 
Palazzo Fantuzzi
Abitazione privata, il cinquecentesco Palazzo Fantuzzi è noto con il nome della famiglia che lo fece costruire e che lo abitò fino al 1779, attestandosi come uno dei più grandi palazzi signorili di Bologna.Originalissima la facciata senza portico - a Bologna obbligatoria sin dal 1250 – scandita da semicolonne bugnate e decorata con elefanti che alludono allo stemma di famiglia, forse progettata dal Formigine. Lo scalone, inaugurato nel 1680, è il capolavoro dell'architetto Paolo Canali, nonché il primo di questo genere costruito a Bologna, al tempo ammirato da illustri visitatori stranieri e citato nei diari di viaggio. Le statue della Fama, Prosperità e Abbondanza lungo lo scalone sono opera dello scultore bolognese Gabriele Brunelli. Da segnalare, il grande salone d’onore al piano nobile con un'importante decorazione plastico-pittorica databile 1680-84, i due geni alati al centro del soffitto - stucco di Giovan Filippo Bezzi - la decorazione ad affresco che finge un loggiato aperto verso un giardino. Si devono invece a Francesco Bibiena gli splendidi affreschi del salone da ballo che ritraggono le principali divinità dell’Olimpo. Colonnati e ali amplificano l'illusione, ingannando l'osservatore e dando alla sala un’ampiezza fittizia.
Apertura: Sabato 25, ore 9 – 17; Domenica 26, ore 10 – 18. Sabato 25, ore 9 - 13: visita dell'appartamento al piano nobile affrescato da Francesco Bibienariservata agli iscritti FAI, con possibilità di iscriversi in loco.
Bomporto (MO)
La Riviera del Panaro
Affacciate sul fiume Panaro, tra Bomporto e Camposanto, sorgono numerose ville di delizia, un tempo meta di villeggiatura estiva dell’aristocrazia modenese, che compongono la cosiddetta Riviera del Panaro. Splendide residenze collocate lungo l'idrovia Naviglio-Panaro, che per secoli ha collegato il capoluogo cittadino con l'Adriatico e Venezia. La navigazioneterminò nel 1923 con l’affermazione della ferrovia: per la prima volta dopo quasi un secolo sarà possibile salire a bordo di un'imbarcazione storica per un vero e proprio tuffo nel passato.
Apertura: Venerdì 24, ore 20-22; Sabato 25 e Domenica 26, ore 10 – 17
Cervia (RA)
Discoteca Woodpecker
Aperta eccezionalmente in occasione delle Giornate FAI di Primavera, la discoteca fu costruita nel 1968 e rimase in funzionesolo fino al 1975, quando un incendio nel vano servizi causò gravi danni e fu chiusa definitivamente. Semiabbandonato da quarant’anni, l’edificio merita attenzione per l’originalità architettonica, sperimentale per gli anni Sessanta, e per l’inserimento quasi mimetico nell’ambiente circostante. Costruito come sull’acqua, su una piattaforma a stella rivestita di marmo giallo di Siena all’interno di un terrapieno circolare, è sormontato da una grande cupola di 16 metri di diametro. Si tratta di un guscio in vetroresina nervata, diviso come un ombrello in 23 spicchi, ognuno a doppia curvatura, con un’armatura in acciaio. Qualche anno fa all’interno sono comparsi graffiti con figure futuribili, attribuiti al writer Blu. Il Comune di Cervia punta sulla rigenerazione del sito per farne il Parco delle Arti e della Musica.
Apertura: Sabato 25 e Domenica 26, ore 10 – 12 / 15 - 18
FRIULI VENEZIA GIULIA
Udine
Torre dell’Orologio di piazza Contarena
Dopo il terremoto del 1511 che aveva privato la città dell’unico orologio pubblico collocato su una torre adiacente al castello, si avvertì la necessità di collocarne uno nuovo nella piazza aperta a fine Quattrocento sotto il colle. Un primo progetto nel 1527 fu affidato al lapicida Benedetto degli Astori da Dossena, già autore del leone di San Marco ora posto sulla torre, ma poi venne preferito quello presentato da Giovanni da Udine che, secondo il Vasari, frequentò la bottega di Giorgione a Venezia e che successivamente a Roma fu tra i collaboratori di Raffaello. L’edificio poggiava sull’antica stanca dei panni, l’ufficio dove si misuravano e bollavano i pannilini prima di metterli in commercio. L’opera fu terminata nel 1532, mentre nel 1543 furono consegnati gli ‘uomini delle ore’ in legno, rivestiti in rame da artigiani locali. La torre, oggi simbolo della città, sarà eccezionalmente visitabile in occasione delle Giornate FAI di Primavera.
Apertura: Sabato 25 e Domenica 26, ore 10 – 18 ingressoriservato agli iscritti FAI, con possibilità di iscriversi in loco. Accesso di 5 persone ogni 15 minuti previa prenotazione (venerdì 24 marzo dalle 10 alle 18) a delegazionefai.udine@fondoambiente.it
Trieste
Ex Palazzo del Lloyd triestino, ora Palazzo della Regione
Normalmente chiuso al pubblico perchè sede della Presidenza della Regione autonoma Friuli Venezia Giulia, il palazzo fu costruito tra il 1880 e il 1883 per volontà dell’allora Lloyd austro-ungarico di Navigazione a vapore. Il monumentale ed elegante palazzo venne progettato dall’architetto Heinrich von Ferstel (Vienna, 1828-1883), uno dei massimi esponenti dell'eclettismo.
Apertura: Sabato 25 e Domenica 26, ore 9 - 18
LAZIO
Roma (per la concomitanza con le celebrazioni dei 60 anni della firma dei Trattati di Roma, le aperture si terranno solo domenica 26 marzo)
Domus Aurea 
Subito dopo l’incendio del 64 d.C. che aveva distrutto gran parte del centro di Roma, l’imperatore Nerone fece realizzare una nuova residenza con le pareti ricoperte di marmi pregiati e le volte decorate d’oro e pietre prezioseche le valsero il nome di Domus Aurea. Concepita in posizione dominante sul Colle Oppio, ricopriva un’area di 80 ettari e nello stile si ispirava alle regge orientali. Alla morte di Nerone i suoi successori cercarono di cancellare ogni traccia degli antichi fasti:i saloni furono spogliati dei rivestimenti e delle sculture e riempiti di terra fino alle volte. La casa continuò a essere abitata fino al 104 d.C. quando un altro violento incendio ne provocò la distruzione. Per la realizzazione del complesso termale sulla sommità del Colle Traiano trasformò l’edificio in un enorme deposito sotterraneo di terra e macerie, che doveva servire da sostruzione allo stabilimento. D’altra parte, è stato proprio grazie alle terme che si è conservato fino a oggiquel che restadella domus, ovvero 153 stanze per uno spazio di circa 250 metri di larghezza e di 30-60 metri profondità; una “piccola” parte di una dimora leggendaria capace ancora di restituire l’idea della sua antica magnificenza. Dal 2011 la Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Roma ha in atto un progetto volto al consolidamento strutturale delle murature e all’assetto del nuovo giardino sul Colle Oppio.Il luogo èvisitabile su prenotazione e solo in alcuni periodi dell’anno.
Complesso di Trinità dei Monti 
Fondato da Francesco di Paola nel 1494 con il finanziamento della corona di Francia, il “convento regio della Trinità dei Monti”ha vissuto tra Cinque e Seicento una stagione splendida di cui resta memoria nella sua veste decorativa e nelle opere qui conservate: gli affreschi del chiostro, con un ciclo didattico dedicato alla vita del Santo fondatore e una galleria di ritratti dei re di Francia; le criptiche anamorfosi di Emmanuel Maignan e di François Nicéron; la meridiana catottrica realizzata da Maignan; le scenografiche Nozze di Cana dipinte nel refettorio con mirabili artifici illusionistici grazie alla tecnica atrompe l’oeil dal gesuita Andrea Pozzo.Nel corso del Seicento il monastero rappresentò uno dei principali centri della vita intellettuale, artistica e scientifica romana:molti frati vi insegnavano e studiavano teologia, lettere classiche, filosofia, geometria e ottica. Con la dispersione dell’Ordine nel Settecento e il saccheggio del convento, nel XIX secolo divenne dapprima sede di ateliers degli artisti dell’Accademia di Francia, poi di una scuola di lingua francese, per essere quindi affidato fino al 2006 alle Suore del Sacro Cuore, e successivamente, fino al 2016, ai frati monastici di Gerusalemme. Attualmente è diretto dalla Communauté de l'Emmanuel, ed è possibile recarsi solo con specifiche richieste ed effettuare visite guidate solo in francese.
Centro Studi Americani in Palazzo Mattei di Giove 
È una delle abitazioni della famiglia Matteiche, a partire dal 1473,avviò un’espansione immobiliare che portò alla formazione della cosiddetta Isola Mattei, nel centro storico di Roma. Il palazzo in mattoni e travertino si sviluppa su tre piani con un duplice ingresso. Il doppio cortile, tra i più belli nei palazzi romani, è articolato in due spazi e un loggiato a due ordini che occupa solo il lato d’ingresso, mentregli altri lati sono un vero e proprio museo open air di statue, busti, sarcofagi e frammenti architettonici dell’antichità fusi a stucchi barocchi provenienti dalla ricca collezione di Asdrubale Mattei. Gli interni sono opera dei migliori artisti del tempo tra cui il Domenichino, Antonio Circignani detto il Pomarancio e Pietro da Cortona, a cui si deve la decorazione della volta della Galleria con scene della vita di Salomone e della Regina di Saba. Nel 1938 il palazzo fu venduto dagli ultimi proprietari Antici-Mattei allo Stato Italiano e oggi ospita la Biblioteca di Storia Moderna e Contemporanea, il Centro di Studi Americani e la Discoteca di Stato.
Palazzo Baldassini 
Dal 1951 proprietà dell’Istituto Luigi Sturzo,Palazzo Baldassini ospita una biblioteca di 120.000 volumi specializzata in storia moderna e contemporanea, oltre a migliaia di documenti, lettere, manifesti, fotografie e audiovisivi. Definito da Pietro Bembola più bella e meglio fatta che sia in Roma, fu edificato per volontà di Melchiorre Baldassini nel 1515, per la cui realizzazione e decorazione si rivolse all’architetto Antonio da Sangallo il Giovane e ai pittori della Scuola di Raffaello.Al pianoterra si incontrano la sala in cui era conservata la collezione di statue antiche e la Sala Giovanni da Udine dove l’artista, ispirato dagli affreschi rinvenuti pochi anni prima nellaDomus Aurea neroniana, dipinse una delle prime “grottesche” romane, con animali esotici e figure fantastiche alternate a candelabri, nastri, tempietti e divinità identificate da simboli e attributi. La Sala detta Perin del Vaga è scandita da nicchie da cui emergono figure di filosofi e, in un registro superiore, riquadri con episodi di storie di Roma, mentrela Sala del Consiglio custodisce gli affreschi di Polidoro da Caravaggio. Da questa sala si entra nella stanza da letto di Baldassini attigua alla “stufetta”, piccolissimo ambiente destinato ai bagni caldi in una vasca non più visibile, ma ancora esistente sotto la pavimentazione. 
Auditorium di Mecenate 
Fu scoperto nel 1874 durante i grandi lavori di sbancamento per la nuova urbanizzazione del nascente quartiere dell’Esquilino, a seguito della proclamazione di Roma capitale del Regno d’Italia.Al momento della scoperta gli archeologi pensarono subito a un auditorium per la presenza di una gradinata semicircolare nell’abside, ma studi più recenti e approfonditi dell’intera area hanno identificato quest’aula come un ninfeo/triclinio seminterrato facente parte della vasta e lussuosa villa che Mecenate fece costruire all’interno degli Horti. La struttura può essere suddivisa in tre spazi: un vestibolo, un’aula centrale e un’esedra su cui si aprono nicchie con motivi floreali, balaustre e parapetti prospettanti su spazi verdi, piante arbusti e fiori, che creano l’immagine illusoria di finestre aperte su un giardino. L’abside è caratterizzata da una scalinata semicircolare costituita da sette gradini concentrici un tempo rivestiti di marmi, su cui doveva scorrere una cascata d’acqua proveniente da due fori rinvenuti nel gradino superiore dell’esedra. L’attenta rilettura del sito e del contesto in cui sorge, hanno permesso agli archeologi moderni di identificare con sufficiente certezza l’edificio come un ninfeo di un grande triclinio estivo dove si riunivala cerchia di intellettuali che gravitava intorno a Mecenate.
Per i beni di Roma apertura: Sabato 25, ore 10 – 18 (ultimo ingresso ore 17.30) ingresso riservato agli iscritti FAIcon possibilità di iscriversi in loco; Domenica 26, ore 10 – 18 (ultimo ingresso ore 17.30): aperti a tutti. In caso di grande affluenza le code potrebbero venire sospese prima dell'orario di chiusura indicato.
Tarquinia (VT)
Necropoli Etrusca 
Le tombe oggetto dell'apertura straordinaria sono solitamente chiuse perché esterne all'area della necropoli aperta normalmente al pubblico. Le tombe dipinte di Tarquinia dal 2004 sono divenutePatrimionio UNESCO dell'Umanità in quanto rappresentano la più importante pinacoteca del mondo antico e testimoniano la cultura e la vita quotidiana degli Etruschi dal VI al I secolo a.C. Nelle Giornate di Primavera 2017 verranno aperti eccezionalmente tre ipogei appartenuti alle più importanti famiglie aristocratiche dell'età classico - ellenistica (IV - III secolo a.C.): la Tomba dell'Orco, la Tomba degli Scudi– di recente interessata da un’importante interventodi restauro sugli affreschi della camera centrale grazie al contributo del censimento I Luoghi del Cuore -e la Tomba degli Aninasche si trova nel fondo Scataglini dove sono state scavate sistematicamente circa centocinquanta tombe non dipinte ma con una struttura architettonica peculiare e molto interessante. 
Apertura: Sabato 25 e Domenica 26, ore 10 – 17

LIGURIA
Genova
Istituto Emanuele Brignole - Albergo dei poveri
Monumentale espressione della filantropia genovese, l’istituto dalle dimensioni gigantesche – circa 60.000 metri quadrati - nasce per volontà del patrizio Emanuele Brignoleper l’assistenza pubblica di cittadini bisognosi e la sua costruzione, avviata nel 1656, si protrasse per quasi duecento anni. Prima struttura del genere in Italia, era un reclusorio basato sul lavoro dei ricoverati inteso come strumento di autofinanziamento e al tempo stesso di salvezza spirituale. Il patrimonio dell’Albergo dei Poveri comprende una ricca quadreria costituita da opere a carattere devozionale o raccolte grazie ai lasciti e alle donazioni delle famiglie nobili della città, statue in stucco e lastre in marmo che ritraggono i benefattori. In parte occupato dall’Università degli Studi di Genova e in parte dall’Istituto sanitario Brignole, in occasione delle Giornate FAI di Primavera aprono per la prima volta al pubblico la chiesa, la sezione centrale dell’edificio e il lato ovest con i due cortili, ovvero tutta l’ala che della struttura assistenziale normalmente non visitabile. L’istituto si è attivato per sistemarlo e aprirlo al pubblico nella speranza che in futuro si riesca a trasformarlo in un museo.
Apertura: Sabato 25 e Domenica 26, ore 10 – 18 (ultimo ingresso ore 17). Visita alla Galleria Uomini, dove saranno esposti in anteprima importanti quadri appena restaurati, riservata agli iscritti FAI
Portovenere (SP)
Fortezza di Varignano 
Mai aperta in precedenza, è un’apertura straordinaria delle Giornate FAI di Primavera. Il comprensorio del Varignano, sede del Raggruppamento Subacquei e Incursori Teseo Tesei, è tra i siti custoditi più gelosamente dalla Marina Militare e si trova in un’insenatura racchiusa tra due promontori, scelta già nel I secolo a.C. per costruirvi una maestosa residenza romana. Con la pestilenza di Tolone e Marsiglia del 1720 la Repubblica si risolse a costruire un Lazzaretto a un giorno di navigazione dalla città che modificò nettamente il panorama della baia di Ria, all’epoca abitata dai monaci e da qualche pescatore. Nel 1888 si concluse la funzione sanitaria del Varignano e vi venne istituito il Comando di Difesa Foranea. Dal 1910 divenne sede delle scuole del C.R.E.M. (Corpi Reali Equipaggi Marittimi) della categoria Torpedinieri, con la specializzazione Palombari, e quella dei Radio Telegrafisti. Nell’ottobre 1945, la base ospitò un nuovo Comando denominato Maricentrosubal fine di coordinare i Palombari e i Sommozzatori in tutte le operazioni subacquee connesse allo sminamento dei porti e alla riattivazione delle vie di comunicazione marittima. Ancora oggi il Varignano è la base dei Palombari e degli Incursori di Marina impiegati in tutti quei contesti nazionali e internazionali che richiedano le loro altissime capacità.
In occasione delle Giornate FAI saranno allestitedue sezioni museali: la prima con reperti originali appartenuti a Garibaldi, gentilmente concessi dal Museo Etnografico della Spezia, e la seconda di apparecchiature subacquee e battelloni d'assalto nel cortile della cerimonia dell' "imbrevettamento".
Apertura: Sabato 25 e Domenica 26, ore 10 – 18 (ultimo ingresso ore 17)
Bergeggi (SV)
Isola di Bergeggi 
Chiusa al pubblico dal 1970, l'isola è proprietà privata e inserita in un’area marina protetta non navigabile – la Riserva Naturale Regionale di Bergeggi - e in occasione delle Giornate di Primavera sarà aperta per la prima volta in esclusiva per gli iscritti FAI. Immersa in un ambiente naturalistico straordinario, oggi è completamente disabitata, ma nell’antichità è stata un influente centro monastico. Sulla sommità si conservano i resti di una torre di avvistamento, mentre lungo il pendio si incontrano due piccole cappelle risalenti al IX e XII secolo, quest’ultima di ispirazione romanica. Dall’istituzione nel 2007 dell’area marina protetta, la sua gestione è affidata al Comune di Bergeggi.
Apertura: Sabato 25 e Domenica 26, visite ore 9 - 10.45 - 12.30 - 14.15 – 16riservate agli iscritti FAI, possibilità di iscriversi in loco. Accesso all'isola tramite imbarcazione a pagamento.Prenotazione obbligatoria su faiprenotazioni.it a partire dal 15 marzo
Vado Ligure (SV)
Forte San Giacomo
Forte San Giacomo appartiene al Demaniopubblico dello Stato e apre straordinariamente in occasione delle Giornate FAI. Risale agli inizi del XVII secolo ed è stato realizzato dalla Repubblica di Genova a difesa del porto e della costa sulle rovine di un primitivo forte esistente sul capo di Vado. Costituito su più livelli è delimitato da grandi mura sulle quali si aprono feritoie di fucileria ornate in cotto, cannoniere e garitte, mentre all’internosi trovano gli alloggi dei soldati e al piano superiore le stanze degli ufficiali e la cappella. L’imponente bastione posto sulla sommità è l’elemento difensivo caratteristico del bene. Per la sua posizione strategica fu anche utilizzato dai soldati francesi di Napoleone Bonaparte durante la Guerra delle Alpi e la Prima Campagna d’Italia; oggi si presenta in parte ricoperto di vegetazione ed è in stato di abbandono. 
Apertura: Sabato 25 e Domenica 26, ore 10 - 17
Taggia (IM)
Borgo di Taggia
A Taggia, borgo ricco di arte e natura della Liguria di Ponente, sarà proposto un interessante itinerario che vedrà, tra le altre, l’eccezionale apertura di Villa Curlo al Ponte, chiusa da 20 anni dopo la prima apertura in occasione delle Giornate FAI del 1997. Si tratta di un’imponente residenza aristocratica suburbana, costituita da diversi corpi di fabbrica databili tra la fine del Settecento e l’inizio dell'Ottocento. Un complesso in cui non mancano i momenti di particolare attrattiva, come il giardino all'italiana o la tardobarocca cappella gentilizia. L'interno rispecchia i gusti collezionistici del secolo XIX. Il Comune di Taggia, che ne è entrato in possesso per lascito testamentario, ha recentemente portato avanti un importante intervento di restauro delle facciate e del giardino, che verrà presentato al pubblico in occasione delle Giornate FAI di Primavera 2017.
Apertura: Domenica 26, ore 10 - 18
LOMBARDIA
Milano
Archivio storico Ca’ Granda – Ospedale Maggiore Policlinico
Le sale dell’archivio storico dell’Ospedale Maggiore Policlinico di Milano sono state edificate nel 1637, nell’ambito di un ampliamento del complesso ospedaliero della Ca’ Granda – fondata nel 1456 dal duca di Milano Francesco Sforza e costruita su progetto del Filarete – e fino al 1796 hanno accolto le riunioni del Capitolo, il consiglio che governava il nosocomio. Oggi i due saloni custodiscono pergamene, manoscritti, testamenti, mappe, libri contabili e i documenti amministrativi prodotti o ricevuti dall’ospedale a partire dalla sua fondazione, sistemati su circa 3.000 metri di scaffalature. Uno scrigno che racconta la società milanese e ne testimonia il tratto generoso e illuminato: come nel caso del marchese Carlo Busca, che donò la mummia dell’artigiano egizio Pthamose e il papiro risalente alla XIX dinastia (1305-1200 a.C.), lungo circa 7 metri, un reperto raro “srotolato” per la prima volta ed eccezionalmente durante le Giornate FAI di Primavera. Tra le particolarità visibili, i dobloni d’oro emersi misteriosamente dalla cripta della Chiesa della Beata Vergine dell’Annunciata, costruita nel 1637 nel contesto dell’ampliamento dell’istituto, e il gonfalone disegnato da Gio Ponti e realizzato dall’orafo Alfredo Ravasco, portato in occasioni solenni come la Festa del Perdono, da secoli celebrata nell’Annunciata.
Apertura: Sabato 25, ore 11 – 19 (ultimo ingresso ore 18.15); Domenica 26, ore 10 – 18 (ultimo ingresso ore 17.15)
Palazzo Crivelli 
Palazzo Crivelli, oggi sede della Casa d’Aste Il Ponte, è considerato uno degli edifici più prestigiosi del Settecento milanese ed eccezionalmente aprirà due magnifici saloni affrescati, finora chiusi al pubblico. Prende il nome dalla famiglia dei suoi proprietari, tra le più importanti e antiche della nobiltà cittadina, di cui fece parte anche papa Urbano II. Costruito tra il 1658 e il 1705, si sviluppa su tre piani e presenta una facciata sobria ed elegante. Oltrepassato il portone ci si immerge nel clima sontuoso dei loggiati del cortile e del magnifico scalone monumentale in stile barocchetto lombardo, coperto da volte e cupole. La sala di maggiore pregio è situata di fronte all’ingresso, affacciata sul giardino e composta da un unico spazio con soffitto affrescato. Degne di nota anche le stanze del piano nobile, tra cui la Sala da ballo e il Salone con il soffitto dal fine ricamo in stucco. Elemento di grande fascino è il giardino – frequentato in passato da poeti e letterati illustri come Giuseppe Parini e Carlo Maria Maggi - con una notevole varietà di fioriture, un piccolo laghetto, alberi secolari e una delle più grandi e antiche piante della città, un bagolaro, detto anche spaccasassi.
Apertura: Sabato 25 e Domenica 26, ore 10 – 18 (ultimo ingresso ore 17.30) ingresso riservato agli iscritti FAI con possibilità di iscriversi in loco
Palazzo Banca d’Italia
Eccezionalmente riaperto dopo il successo delle Giornate FAI di Primavera del 2012, il Palazzo della Banca d’Italia, costruito tra il 1907 e il 1912 in stile eclettico per volere dell’allora presidente dell’istituto Tommaso Bertarelli, svelerà in via straordinaria spazi di solito inaccessibili al pubblico, come gli uffici della direzione e le sale di rappresentanza al primo piano. Al secondo piano apriranno la grande Sala del Consiglio, illuminata dall’alto e da un finestrone triforo,decorata da un fregio di festoni e vasi fioriti, e il Salone delle Assemblee, colpito dai bombardamenti durante la Seconda Guerra Mondiale e restaurato con la stessa tecnica con la quale era stato costruito. Oggi è adibito a sala riunioni e dotato di dispositivi multimediali. Nel percorso si potranno ammirare anche notevoli opere d’arte pittorica e scultorea, come i Dioscuri di Giò Pomodoro e alcuni capolavori di Balla, Guttuso e Hayez. 
Apertura: Sabato 25 e Domenica 26, ore 10 – 18 (ultimo ingresso ore 17.30)
Fondazione Gianfranco Ferrè
La Fondazione Gianfranco Ferré, costituita nel 2008 per conservare e promuovere i valori culturali, estetici e artistici del celebre architetto della moda, si trova in via Tortona 37 nel complesso ideato da Matteo Thun. Di solito chiusa al pubblico, custodisce un archivio, accessibile solo su prenotazione, che verrà aperto per le Giornate FAI di Primavera. La visita permetterà di scoprire alcune sale, in cui verranno esposti abiti e pezzi d’archivio mai visti prima, e di conoscereil lavoro dello stilista e i suoi tratti distintivi, come l’attenzione ai materiali, che lo ha portato a grandi intuizioni: quella di trasformare, ad esempio, le camicie bianche, oggetto base del guardaroba maschile, in morbido e fluttuante strumento della seduzione femminile. Caratteristica di Ferré anche la sua stretta relazione con Milano, città dove si è laureato in architettura; altrettanto forte il suo legame con gli artigiani lombardi per la realizzazione di accessori, gioielli-bijoux, passamanerie per impreziosire la sua personale idea di moda. 
Apertura: Sabato 25 e Domenica 26, ore 10 – 18 (ultimo ingresso ore 17.30)ingresso riservato agli iscritti FAIcon possibilità di iscriversi in loco
Palazzo Pusterla Trivulzio
Gioiello architettonico dei primi del Settecento e importante esempio del rococò milanese, incastonato nella suggestiva piazza di Sant’Alessandro a due passi dal Duomo, Palazzo Pusterla Trivulzio è oggi sede istituzionale di Banca Generali e sarà eccezionalmente visitabile in occasione delle Giornate FAI di Primavera. Gli ambienti privati della banca apriranno le loro porte che affacciano sull’incantevole giardino della proprietà. 
Apertura: Sabato 25 e Domenica 26, ore 10 - 18
Caserma Santa Barbara
Solitamente chiusa al pubblico, la caserma Santa Barbara, detta la Perrucchetti perché si trova nell’omonima piazza, fu inaugurata nel 1931 alla presenza del re Vittorio Emanuele III e occupa una superficie di 165.000 metri quadrati. Il complesso – sede del 1° Reggimento Trasmissioni e del 2° Gruppo del Reggimento Artiglieria a Cavallo – dispone della Piazza d'Armi, un'area di circa 36 ettari utilizzata per l'addestramento dei reparti e per la scuola guida sui mezzi cingolati, e comprende 36 strutture. Tra queste le scuderie dei cavalli, un grande maneggio con una copertura in ferro e un secondo campo coperto, nel quale dal 1980 si pratica l’ippoterapia a favore di bambini e adulti con difficoltà motorie: voluta dalla crocerossina Emanuela Setti Carraro e dal comandante colonello Bertoncin, è la prima esperienza di ippoterapia in Italia. Attualmente l'attività è svolta dall’associazione Anire (Associazione nazionale riabilitazione equestre) e i cavalli impiegati sono del reggimento. Il complesso ospita, inoltre, una palestra con le più moderne attrezzature e una piscina riscaldata a due corsie, strumenti per l’addestramento delle unità scelte dallo Stato Maggiore per il progetto Capacità Nazionale di Proiezione dal Mare, che dovranno operare con i lagunari del Reggimento ‘Serenissima’ e la Forza da Sbarco della Marina Militare. 
Apertura: Sabato 25 e Domenica 26, ore 10 – 18 (ultimo ingresso ore 17.30)
Arcore (MB)
Cantiere di Villa Borromeo D’Adda e Cappella Vela
Normalmente chiusa al pubblico e aperta solo nel 2006 in occasione delle Giornate FAI di Primavera, la villa, a lungo in stato di totale abbandono, oggi è oggetto di un restauro finanziato dal Comune di Arcore, che l’ha acquisita nel 1980. Magnifico esempio di villa di delizia brianzola immersa in un parco scenografico, appartenne alla blasonata famiglia dei D’Adda, mercanti milanesi che tra Settecento e Ottocento la trasformarono in un complesso grandioso mediante ampliamenti, ristrutturazioni e interventi decorativi, insieme alla cappella privata che racchiude le suggestive sculture di Lorenzo e Vincenzo Vela. Con la morte di Emanuele D’Adda, nel 1911, la villa divenne proprietà della famiglia Borromeo: in seguito passò di mano in mano tra gli eredi e andò incontro a un graduale abbandono e degrado. L’interno comprende 113 stanze che presentano stucchi settecenteschi e serrature particolari. Tra i mobili si è conservato solo un tavolo di enormi dimensioni, troppo grande per venire trafugato. 
Apertura: Domenica 26, ore 9 – 18.30 (ultimo ingresso ore 17)
Brignano Gera d’Adda(BG)
Palazzo Visconti Nuovo
Di proprietà privata e chiuso al pubblico da 20 anni, Palazzo Visconti Nuovo, attualmente in restauro, è una delle espressioni più riuscite dello stile architettonico diffuso a Brignano a inizio Settecento. Il monumentale edificio, testimonianza del lungo predominio visconteo sul borgo, presenta una pianta a U, frutto del riallestimento settecentesco a opera dell’architetto romano Giovanni Ruggeri, che decise di innestare le due ali laterali su un corpo centrale preesistente, edificato tra Cinquecento e Seicento. Il complesso ospita oltre 40 sale affrescate dagli artisti più significativi dei secoli XVII-XVIII, tra cui Giovanni Stefano Montalto, Johann ChristophStorer, i fratelli Galliari, Mattia Bortoloni, Giovanni Antonio Cucchi e Giovanni Battista Sassi. Il vasto ciclo di affreschi costituisce un caso unico in Lombardia, soprattutto per la complessa iconografia mirata all’esaltazione dinastica.
Apertura: Sabato 25, ore 14 – 18; Domenica 26, ore 10 – 18
Brescia
Palazzo Luzzago Cantoni Marca di Rosa
Normalmente chiuso perché proprietà privata, il palazzo conserva intatto il fascino delle dimore del Settecento grazie al suo ultimo abitante, il conte Clemente, che fece della cura della prestigiosa dimora la sua ragione di vita. Dotato di grande sensibilità artistica, era un appassionato collezionista ed estimatore del gusto settecentesco, al quale si ispirò nello scegliere gli oggetti e le opere d'arte. Straordinaria l’opportunità di visitare un palazzo integro negli arredi e nelle suppellettili, frequentato dalla migliore nobiltà, in cui furono ospiti anche papa Paolo VI e la principessa Margaret, sorella di Elisabetta II d'Inghilterra.
Apertura:Sabato 25 e Domenica 26, ore 10 – 18,ingresso riservato agli iscritti FAI con possibilità di iscriversi in loco
MARCHE
Ascoli
Collezione privata di Arte Maiolica di Giuseppe Matricardi
Per le Giornate FAI di Primavera 2017 sarà possibile eccezionalmente e in esclusiva per gli iscritti FAIammirare i circa 600 esemplari di oggettiin maiolica, realizzati tra Quattrocento e Ottocento,dell’importante collezione privata dell’ingegner Giuseppe Matricardi.Di particolare pregio le maioliche cinquecentesche, che attestano il grande livello qualitativo raggiunto a Castelli d’Abruzzo,borgo famoso per questo genere di produzione. In particolare verranno esposte alcune opere del cosiddetto corredo “Orsini Colonna”, tra le più apprezzate maioliche rinascimentali, alcune dette “Turchine”, rara produzione castellana di altissimo pregio, e infine opere in Compendiario eseguite dal Maestro dell’Annunciazione, il più importante autore castellano di questa tipologia. Da segnalare anche alcuni reperti della committenza "Farnese", splendido vasellame da tavola realizzato a Castelli dalla bottega Pompei tra il 1574 e il 1589 su committenza del cardinale Alessandro Farnese e magnifici esemplari della Bottega dei Grue, attiva nel Seicento. 
Apertura: Sabato 25 e Domenica 26, ore 10 – 13 / 15 – 18.30, ingresso riservato agli iscritti FAI con possibilità di iscriversi in loco.
Teatro dei Filarmonici
Il Teatro di Ascoli Piceno nacque come Teatro dei Filodrammatici e fu sede dei principali eventi teatrali e musicali ascolani tra il 1839, anno della chiusura dell’antico teatro ligneo nel Palazzo dell’Arengo, e il 1859, anno che vide la sua trasformazione in Teatro dei Filarmonici.Il teatro ottocentesco fu costruito su disposizione della Società dei Filodrammatici, fondata dal Conte Orazio Piccolominie composta da nobili ascolani, e accolse importanti eventi culturali, veglioninonché la prima proiezione cinematografica nel 1913. Internamente presenta sculture di Giorgio Paci, artista locale, con stucchi ornamentali e decorazioni, due ordini di palchi e un loggione. Adattato nel 1917 a sala cinematografica fu acquistato dal Comune nel 1994. Nell'immaginario collettivo della città rappresenta “il cinema” per antonomasia, essendo molti ricordi dei cittadini legati a questa sala di proiezione. In occasione delle Giornate FAI di Primavera il teatro, al termine di un lungo restauro realizzato dal Comune per restituirgli la sua funzione originaria, verrà aperto al pubblico per la prima volta e in anteprima.
Apertura:Sabato 25 e Domenica 26, ore 10 - 13 / 15 - 18.30
Pesaro
Palazzo Montani Antaldi
Palazzo Montani Antaldi è il frutto di un lungo processo edilizio iniziato dalla nobile famiglia Montani a partire dalla metà del XVI secoloche portò alla realizzazione di un edificio in stile neoclassico a firma dell’architetto pesarese Tommaso Biccigaglia. Nel palazzo si trovano gli affreschi del piano nobile eseguiti tra il 1777 e il 1781 con temi dell’Eneide. Nel 1808 il conte Carlo Emanuele Montani si trasferì a Roma e la proprietà fu trasferita al marchese AntaldoAntaldi, podestà di Pesaro: iniziò una stagione di feste e ricevimenti che attrasse personaggi locali e di passaggio. Dopo alcuni passaggi di proprietà, nel 1944 l’edificio fu gravemente danneggiato dalla guerra. Nel 1983 la Cassa di Risparmio di Pesaro divenne proprietaria dell’immobile e cominciò un lungo restauro conclusosi nel 1991,con l’inaugurazione dell’allora Presidente del Senato Giovanni Spadolini. Il palazzo al suo interno ospita una ricca collezione d’arte con preziosi quadri e maioliche dal Trecento al Novecento. 
Venerdì 24, ore 18 – 19.30: ingresso riservato agli iscritti FAI con possibilità di iscriversi in loco;
Sabato 25 e Domenica 26, ore 10.30 – 12.30 / 15 – 18.30: apertura a tutti.

PIEMONTE
Torino
Museo Storico Nazionale dell’Artiglieria
Il museo è uno dei più antichi d’Europa e tra i principali musei di storia e tecnologia militare del mondoper la ricchezza e la varietà delle sue raccolte. Creato sotto gli auspici del re Carlo Alberto, accolse subito numerosi oggetti già conservati nell’Arsenale, molti risalenti al Settecento, e si arricchì rapidamente di cimeli di ogni epoca. Le sue collezioni documentano il progresso scientifico, tecnico e industriale in campo militare della Torino del Risorgimento, ma includono anche una serie, unica in Italia, di imponenti bocche da fuoco di grande importanza storica e artistica e illustrano le dotazioni militari degli Stati pre-unitari, le campagne coloniali italiane fra Otto e Novecento, fino alle più recenti vicende belliche del nostro Paese. Circa 12.000 reperti offrono un esaustivo panorama della storia delle armi dal neolitico fino al XX secolo. Le collezioni che raccoglie sono suddivise in sedici differenti fondi museali, tra i quali i più rilevanti sono artiglierie e accessori, munizionamento, armi da fuoco portatili, piastre (a ruota, a pietra focaia e a luminello), inneschi e accessori per armi antiche, armi bianche e modelli di artiglierie. Le raccolte del museo, attualmente chiuso al pubblico in quanto la sua sede, il Maschio della Cittadella, è interessata da restauri, sono ospitateprovvisoriamente negli spazi delle Caserma Amione - costruita a inizio Novecento per ospitare la fabbrica della Società Ceirano Automobili Torino –e in occasione delle Giornate FAI di Primavera saranno eccezionalmente visitabili.
Palazzo Birago di Borgaro
Il Conte Augusto Renato Birago di Borgaro affidò nel 1716 la progettazione del palazzoa Filippo Juvarra, allora Primo Architetto di Sua Maestà, da due anni a Torino al servizio di Vittorio Amedeo II. Una scelta che consentirà all’edifico di diventare uno dei più eleganti e noti esempi di tardo barocco in Piemonte, che rispetta infatti pienamente l’armonia, la fantasia e la grazia tipiche dello stile juvarriano. Per la facciata, caratterizzata dal delicato equilibrio dei pieni e dei vuoti, l’atrio e il cortile d’onore, dove spicca l’effetto scenografico e teatrale d’insieme, il tempo si è fermato: quasi tutto rimane come è stato concepito dal grande architetto. Salendo il maestoso scalone d’onore che porta al salone d’ingresso ci si trova invece di fronte a tutto un altro gusto. Sono infatti i Della Valle, i nuovi proprietari che lo acquistano nel 1858, a dare l’impronta stilistica che ancora oggi conservano gli appartamenti. Nelle decorazioni delle volte e negli arredi fissi, porte, scuri e camini domina infatti l’eclettismo e il gusto neorococò. Dal 2000 Palazzo Birago, solitamente chiuso al pubblico, è sede della Camera di Commercio di Torino e ne ospita la Presidenza, la Direzione, gli uffici amministrativi e i locali di rappresentanza. 
Palazzo degli Affari e centro congressi
Il Palazzo degli Affari e centro congressi è uno degli edifici moderni architettonicamente più interessanti e d’avanguardia della città.Nel 1964 la Camera di Commercio di Torino bandì un concorso per la costruzione del nuovo Palazzo Affari sull’area dove sorgeva l’antica sede camerale che, danneggiata dai bombardamenti del 1942, fu trasferita a Palazzo Lascaris. I lavori furono affidati al gruppo Treperuno, costituito da Carlo Mollino, Alberto Galardi, Carlo Graffi e Antonio Migliasso. Inaugurata nel 1974, la struttura è costituita da due distinti edifici collegati da una passerella aerea: il palazzo vero e proprio e un edificio a lama, di quattro piani, che fa da quinta alla costruzione principale. Il fabbricato è un prisma luminoso dalle pareti lievemente convesse, isolato e a sbalzo su una larga piattaforma vetrata a pianta rettangolare. Dopo un’attenta ristrutturazione interna, iniziata nel 1999, gli uffici aperti al pubblico sono tornati a Palazzo Affari nel 2003, mentre gli uffici di direzione si trovanoa Palazzo Birago di Borgaro.
Per tutti i beni di Torino apertura: Sabato 25 e Domenica 26, ore 10 -18
Bosco Marengo (AL)
Complesso monumentale di Santa Croce
Ilcomplesso venne edificato nel 1566 per volontà di papa Pio V, secondo i dettami architettonici della Controriforma. Alla sua realizzazione prese parte Giorgio Vasari. È lui stesso a ricordare nella propria autobiografia la commissione ricevuta dal papa per l’Adorazione dei Magi nella quarta cappella e per la “grandissima macchina” concepita per l’altare maggiore, di cui oggi sopravvive il Giudizio Universale. Le dieci Storie di San Pietro Martire sono invece esposte presso il Museo Vasariano interno al complesso, da poco costituito e ancora in fase di arricchimento. La chiesa conserva inoltre il grandioso mausoleo di Pio V e un notevole coro ligneo, entrambi cinquecenteschi.Due chiostri e una splendida biblioteca a tre navate divisa da colonne e ricca di volumi rari, caratterizzano il convento. Oggetto di numerosi ammodernamenti che non hanno snaturato l’impianto originale, il convento nel 1860 venne chiuso e convertito in riformatorio, funzione ricoperta fino al 1989. Durante le Giornate FAI ci sarà l’occasione di visitare questo bene, che necessita di lavori di recupero e di un piano di valorizzazione e che si è classificato al 2° posto dell’8° censimento del FAI I Luoghi del Cuore con 47.319 voti.
Apertura:Sabato 25 e Domenica 26, ore 10 – 18; visita alle tombe ipogee dei frati riservata agli iscritti FAI.
PUGLIA
Bari 
Palazzo San Michele
Il complesso di San Michele costituisce un insieme monumentale stratificato di straordinario interesse per la presenza di strutture medievali e del rifacimento settecentesco. Ubicato ai margini del nucleo antico di Bari, in strada degli Orefici, sorse nella prima metà del XVIII secolo nel luogo dove si trovavano la Chiesa e il Monastero di San Benedetto che, ormai in decadenza e soppresso da papa Innocenso X, venne acquistato dalla congregazione dei Celestini nel 1737. Il loro intervento fu decisivo: venne abbattuta la struttura medievalee fu costruito un nuovo edificio, rispondente alla cultura architettonica e al gusto decorativo del tempo, consacrato nel 1745 a San Michele. Nel 1797 nei locali del nuovo complesso furono ospitati re Ferdinando, come commemoratoda una lapide marmorea. A inizio Ottocento, in coincidenza con l’arrivo dei francesi a Bari, iniziò un periodo di progressiva decadenza. La soppressione dell’ordine dei Celestini giunse nel 1807: le fabbriche monastiche furono requisite dalle truppe francesi con a capo Gioacchino Murat, generale francese che visse nel monastero. In seguito l’edificio è stato adibito a caserma, il che portò al suo ampliamento nel XIX secolo su via San Benedetto, e poi a usi civili. Attualmente il palazzo di proprietà del Comune di Bari è inaccessibile in quanto cantiere, in attesa di apertura come nuova sede della Fondazione Teatro Petruzzelli: le Giornate FAI saranno occasione per vedere il bene in anteprima e ammirare il chiostro medievale, uno dei più belli in città. 
Apertura: Sabato 25 e Domenica 26, ore 10 – 17
SICILIA
Palermo
Per le vie dell’antico quartiere della Loggia 
Per le Giornate FAI di Primavera 2017 il FAI propone a Palermo una passeggiata nell’antico quartiere della Loggia, o Mandamento Castellammare, che nel corso della storia della città ha avuto un importante ruolo economico e sociale.Il percorso prenderà l’avvio dalla Caserma Cangialosi, oggi sede della Guardia di Finanza ma un tempo Convento di Santa Cita, che preserva al suo interno non solo preziose testimonianze archeologiche ma soprattutto la memoria della presenza del Magistrato Antonino Caponnetto, al vertice del Pool Antimafia in un momento molto difficile per Palermo;si proseguirà poi verso la Chiesa di San Giorgio dei Genovesi, il Conservatorio Vincenzo Bellini, che quest’anno celebra i 400 anni dalla fondazione, e Palazzo Pantelleria, che vanta una bella ottocentesca arricchita da balconi settecenteschi, un piano nobile con saloni splendidamente affrescati e un’alcova rococò e un cortile caratterizzato da un secolare Ficus magnoloides. Nelle antiche scuderie, dagli anni Sessanta, la Fabbrica di argento di Antonino Amato, situata nell’antico Quadrilatero dell’Argenteria, perpetua saperi di tecniche orafe con cesello della tradizione più autentica. E ancora visite alla Chiesa di Sant’Eligio, dove gli argentieri punzonavano davanti al quadro della Vergine, e alla Chiesa di Sant’Eulalia dei Catalani, oggi sconsacrata e di proprietà dello Stato spagnolo nonché sede dell’Istituto Cervantes di Palermo, che risale al XV secolo e appartenne alla folta rappresentanza di mercanti catalani che si era stabilita in città a partire dal XIII secolo. Al termine dell’itinerario il Palazzo della Banca d’Italiadove gli studenti dell’Istituto Regina Margherita terranno un concerto.
Apertura:Sabato 25 e Domenica 26, ore 10 – 17
Messina
Bastioni della Lanterna di Montorsoli 
La Lanterna del Montorsoli, come anche la Real Cittadella e il Forte del SS Salvatore, sorge sulla penisola di San Raineri (detta anche Zona Falcata) che prende il nome dall'eremita che anticamente, di notte, segnalava ai naviganti mediante fuochi la presenza della terraferma. La sua costruzione fu commissionata dal Senato messinese allo scultore toscano Fra Giovannangelo Montorsoli nel 1547: l'idea del manufatto scaturì da due diverse urgenze, ovvero l'esigenza di dotare l'imboccatura del porto di una guida per i naviganti e quella dei regnanti ispanici di creare una postazione di controllo dello stretto in sostituzione della preesistente torre medievale situata nello stesso sito. La finalità militare verrà accentuata successivamente con la costruzione di bastionature accessorie da parte dell'esercito francese, durante la rivolta antispagnola. La struttura della lanterna possiede spesse mura, predisposte per resistere anche a bombardamenti, interamente ricoperte da bugnato. Sulla parte superiore dell'edificio si erge una costruzione di forma ottagonale, rifatta nell'800, che racchiude la Lanterna vera e propria.Già in epoca normanna era confermata l’esistenza di una torre sulla penisoletta di San Ranieri. Fino all’inizio del XIX secolo la lanterna fu di proprietà del Comune, che grazie alla gabella del Faro manteneva un custode che provvedeva alla manutenzione della torre e pagava di tasca propria la luce notturna. Il 15 luglio del 1857 la lanterna di Messina passò sotto il controllo dei Borboni e poi, nel 1911, sotto il Servizio Fari della Marina Regia. Il luogo è normalmente chiuso al pubblico perché si trova in zona militare.
Bacinodi Carenaggio
Le origini dell’Arsenale risalgono al 1860. Con l’avvento delle navi in ferro con propulsione a vapore per la Marina Mercantile il comune di Messina affidò al Genio Civile la costruzione di un bacino di carenaggio in muratura. Nel 1932 passò definitivamente alle dipendenze dell’allora Regia Marina, al termine della gestione privata esercitata dal Consorzio cittadino. Dopo la seconda Guerra Mondiale, per il bacino emerse un’indilazionabile necessità dato che la lunghezza di 104 metri non era sufficiente per mettere a secco le Unità tipo Liberty, per le quali era necessario eseguire lo sfilamento degli alberi portaeliche. Pertanto, negli anni 1950/51 si diede inizio ai lavori di prolungamento e allargamento del bacino.Realizzato, grazie a rilevanti investimenti fatti dalla Regione Siciliana rappresenta, con il suo impianto industriale, uno fra i più grandi complessi navalmeccanici dell’intero Mediterraneo. Qui, grazie alle importanti attrezzature presenti e soprattutto perché dotato di un bacino di carenaggio da 70.000 tonnelate è possibile effettuare costruzioni navali, riparazioni, trasformazioni e manutenzioni di qualsiasi tipologia.
Apertura: Sabato 25 eDomenica 26, ore 9.30 - 17
San Vito Lo Capo (TP)
Tonnara del Secco
La Tonnara del Secco, così chiamata perché in prossimità di una zona marina dal fondale basso, entrò in funzione nel 1412 in seguito all’autorizzazione alla pesca del tonno da parte di Ferdinando di Borbone. Nel 1872 fu acquistata da Vito Foderà: il complesso venne ingrandito e venne costruito lo stabilimento per la lavorazione dei tonni, che consentì l’incremento dell’attività. Dopo la sua morte il complesso visse un periodo di declino, passò ad alcuni affittuari e nel 1929 venne rilevata dai fratelli Plaja, che furono costretti a chiudere nel 1965 in seguito a un calo produttivo. Oggi la tonnara – composta da edifici in pietra estesi in lunghezza sulla spiaggia efamosaper essere stata set di serie tv come Il Commissario Montalbano e Cefalonia – è un bene vincolato per la sua notevole importanza, ma è attualmente soggetta a liquidazione e abbandonata. La comunità locale, che vorrebbe vederlarecuperata e valorizzata, l’ha fatto votare all’8°censimento del FAI I Luoghi del Cuore, in cui si è posizionata al 7° posto con 28.373 preferenze. In occasione delle Giornate FAI sarà visitabile in via straordinaria.
Apertura:Sabato 25, ore 10.30 - 17;Domenica 26, ore 10.30 – 18
TOSCANA
Firenze
Cimitero degli Allori
Il Cimitero degli Allori fa parte dell’Association of SignificantCemeteries in Europe, composta da circa 180 cimiteri di 22 paesi dell’UE, considerati storici o di importanza artistica. Il camposanto venne aperto nel 1860, e diventò ben presto il punto di riferimento per le comunità non cattoliche di Firenze che non potevano più seppellire i loro defunti nel Cimitero degli Inglesi, venutosi a trovare, dopo l’abbattimento delle mura, all’interno della città e quindi sottoposto ai regolamenti che vietavano la tumulazione di nuove salme. Il camposanto, che ospita tombe di persone di cinquanta nazionalità e trenta religioni diverse, è di rito evangelico, anche se dal 1970 accoglie defunti appartenenti ad altre confessioni, compresi alcuni musulmani. Nel 2006 vi è stata tumulata la scrittrice e giornalista Oriana Fallaci, ma molte altre personalità vi sono sepolte, come lo scrittore Harold Acton, il pittore Arnold Böcklin, lo scultore Corrado Feroci, i collezionisti d’arte Herbert PercyHorne e Frederick Stibbert, lo storico e critico d’arte Roberto Longhi, l’architetto Leonardo Savioli.
Cimitero degli Inglesi
Il Cimitero degli Inglesi, protestante e così chiamato per la prevalenza di tombe di cittadini britannici, fu fatto edificare nel 1828 - su progetto di Carlo Reishammer- per volontà della Chiesa Evangelica Riformata Svizzera, che voleva realizzare un cimitero internazionale ed ecumenico, anche per i russi e i greco-ortodossi. Nel 1870 fu ridisegnato nella sua forma attuale da Giuseppe Poggi, in occasione della realizzazione di piazzale Donatello, dopo la demolizione delle mura medievali. Essendo oramai il cimitero compreso all’interno della città, ne venne proibito l’uso per nuove sepolture e la comunità non cattolica iniziò a utilizzare il Cimitero degli Allori.La presenza di statue e di altri elementi scolpiti, l’irregolare disposizione delle sepolture, il tracciato dei vialetti, la presenza di numerose essenze arboree e arbustive, rendono questo luogo di grande suggestione e rappresentativo dell’Ottocento romantico a Firenze.Molte le persone famose che vi sono sepolte, come ElizabethBarrett Browning e Giovan Pietro Vieusseux.
Palazzo Valori Altoviti
Il palazzo risale alla prima metà del Cinquecento quando vennero riunificate tre case medioevali. Alla fine del secolo il nuovo proprietario, Baccio Valori il Giovanefece ridisegnare dall’architetto e scultore Giovanni Battista Caccinila facciata, particolare per la presenza di sculture su pilastri raffiguranti fiorentini illustri, tra cui Amerigo Vespucci, Leon Battista Alberti, Dante, Petrarca, Boccaccio. Nel 1687 la proprietà passò ai Guicciardini che su progetto di Antonio Maria Ferri – suo lo scalone che porta ai piani superiori – effettuarono lavori di ampliamento, di ammodernamento degli interni e di decorazione con stucchi di vari ambienti, come la Galleria coperta. Notevole l’affresco raffigurante l’Apoteosi di casa Guicciardini di Matteo Bonechi. Passato per eredità agli Altoviti nel 1727, il palazzo fu di nuovo rinnovato: ad alcuni locali fu data una diversa destinazione d’uso e fu arricchito con l’apposizione degli stemmi del casato in diversi luoghi. Il palazzo, il piano nobile dal 1978 è sede della loggia massonica fiorentina del Grande Oriente d’Italia, non è solitamente visitabile.
Apertura:Sabato 25 e Domenica 26, ore 10 - 16.30
Vicopisano (PI)
Cateratte Ximeniane 
Le cateratte,costruiteper volere del primo Granduca di Toscana, Francesco Stefano di Asburgo-Lorena e realizzate nel 1757 dall’ingegnere idraulico Leonardo Ximenes, avevano la funzione di regolamentare lo sfocio nel fiume Arno delle acque del lago di Bientina, che ora non esiste più. La sua tendenza all’impaludamento aveva già portato in epoca medicea alla costruzione di un canale artificiale per regolarne l’afflusso nell’Arno, ma le mutate condizioni ambientali, che avevano fatto perdere efficienza al canale, furono all’origine dell’intervento di epoca lorenese. Il lago fu poi prosciugato nel 1859 e trasformato in un canale artificiale emissario, che scorre ancora sotto l’Arno. L’edificio al piano terra conserva ancora giganteschi ingranaggi idraulici in legno di quercia, straordinaria testimonianza di alta ingegneria dell’epoca. Le arcate sotto le quali scorreva l'acqua sono invece state interrate. Abbandonate nel 1990 e oggi di proprietà del Demanio, sonooggi chiuse al pubblico e sconosciute fuori dall’ambito locale. Per questo motivo sono state votate in occasione dell’8° censimento I Luoghi del Cuorepromosso dal FAI (classificandosi al 24° posto con 11.870 voti) e il 25 e 26 marzo saranno aperte in via straordinaria. 
Apertura: Sabato 25, ore 10 - 13 / 14.30 - 19 (Ultimo ingresso ore 18.30)
Siena
Farmacia dell’ex Ospedale Psichiatrico San Niccolò
La farmaciavenne progettata sul finire dell’Ottocento dall’architetto Francesco Azzurri, lo stesso autore della cittadella manicomiale e del Padiglione Conolly, a cui si deve anche l’ingrandimento dell’ospedale psichiatrico, istituito nel 1818 nell’area del convento francescano di San Niccolò presso Porta Romana. Inaugurata nel 1886, venne costruita in prossimità dell’ingresso, per consentirne la fruizione anche da parte dei familiari dei dipendenti del manicomio. La farmacia - dove venivano prodotti, conservati e distribuiti i medicinali ed effettuate ricerche e analisi -era dotata di un gabinetto chimico, del corredo scientifico, di arredi e vasellame e di una biblioteca. Intorno alla metà del XX secolo interventi edilizi necessari alla riorganizzazione di un moderno laboratorio nehanno mutato l’assetto originale. Si è salvato soltanto l’ambiente principale, che si è mantenuto perfettamente insieme ad arredi lignei, vasellame e pitture murali e al lucernario al centro della volta, decorata in stile pompeiano con greche, grottesche, festoni di frutta e figure animali. All’interno delle vetrine una bella collezione di vasi in ceramica e vetri, unica nel suo genere per completezza e ottimo stato di conservazione.La farmacia è stata chiusa nel 1999.
Sabato 25, ore 10 – 17: ingresso riservatoagli iscritti FAI conpossibilità di iscriversi in loco
TRENTINO ALTO ADIGE
Bolzano
Palazzo Rottenbuch
Palazzo Rottenbuchè il risultato di un lungo processo storico e architettonico che, a partire dalla prima età moderna, trasformò un antico podere agricolo, citato per la prima volta del 1387, in una prestigiosa residenza nobiliare, che vide alternarsi numerose famiglie protagoniste della scena commerciale e finanziaria della città, dai Rottebucher ai Wagner, fino ai conti Huyn, che la tennero fino al 1971.Nel 1973fu acquistata dalla Provincia autonoma di Bolzano che, dopo un importante restauro,la destinò a sede della Sovrintendenza ai Beni culturali, sua attuale funzione. Nell’aspetto attuale il palazzorimanda all’architettura volutanel Seicentodai contiSarnthein. All’epoca deiRottenbucher, conclusasi a fine Cinquecento, risalgono invece una serie di splendide sale al primo e al secondo piano, con preziosi soffitti dipinti a travi lignee, fregi e stemmi e riccamente affrescate, che evidenziavano lo status sociale della famiglia: le decorazioni pittoriche spaziano dalle scene di caccia ai riferimenti alla mitologia classica – come la raffigurazione del cantore Orfeo o quella delle Metamorfosi di Ovidio – fino ad arrivare agli episodi biblici.In occasione delle Giornate FAI 2017 saranno visitabili per la prima volta gli uffici e sale mai aperte.
Venerdi 24, ore 14.30 - 17.30: ingresso riservato agli iscritti FAI con possibilità di iscriversi in loco;
Sabato 25, ore14.30 - 17.30 eDomenica 26, ore 10 - 17.30: aperto a tutti.
UMBRIA
Spoleto (PG) 
Deposito per i beni culturali di Santo Chiodo 
Il deposito di Santo Chiodo, chiuso al pubblico, è stato ideato dopo il terremoto del 1997 e ultimato nel 2008 con l’obiettivo di dotare il territorio di una struttura antisismica fornita di adeguate attrezzature nella quale ricoverare opere prelevate da situazioni di rischio per calamità naturali. Ospita 5.000 opere e materiale archeologico, provenienti dalla Valnerina. La visita consentirà di apprezzare il grande patrimonio culturale di questo territorio; acquisire consapevolezza circa il lavoro svolto da Ministero dei Beni Culturali, Forze dell’Ordine, Vigili del Fuoco, Protezione civile; fare esperienza della cura, passione e competenza con cui ora si lavora per restituire ai territori feriti dal sisma i segni della propria identità. Negli ultimi mesi è stato allestito un laboratorio di restauro in collaborazione con l’Opificio delle Pietre Dure di Firenze. “Di fronte a questa vastità penso che serva rimboccarsi le maniche” ha detto il ministro Dario Franceschini che a fine gennaio ha visitato la struttura. “Ogni opera restaurata deve tornare esattamente nel luogo da cui proviene” ha quindi ribadito. “Dopo avere affrontato l’emergenza per persone ed edifici pubblicici sono i lavori sul patrimonio culturale che dureranno nel tempo. È un’opera gigantesca che sta andando avanti con grande efficacia e grande rigore scientifico perche’ parliamo di tutela di beni culturali”.
Domenica 26, ore 10 - 17.30: ingresso consentito a piccoli gruppi di massimo 15 persone. Partenze ogni 15 minuti circa. Ultimo ingresso ore 17.30. Le modalità di ingresso potranno essere variate sul posto a seconda delle necessità.
Spello (PG)
Mosaici della Villa romana di Porta Sant’Anna
Nel luglio 2005 vicino alle mura di Spello, durante i lavori per la realizzazione di un parcheggio, sono tornati alla luce i resti di una villa romana con un’importante pavimentazione musiva. Nel marzo 2014 sono iniziati i lavori per la musealizzazione della villa che hanno permesso di definire le reali estensioni di alcuni ambienti e di individuare nel 2015 altri due vani lungo il lato settentrionale del peristilio, raggiungendo così il numero complessivo di 20 sale. In particolare si segnala un vano con resti della pavimentazione con suspensurae, il praefurnium, a conferma della presenza di ambienti riscaldati. Gli ambienti all’interno della nuova struttura, che sarà a breve inaugurata, sono il settore centrale della villa. Tra le stanze spiccano per le dimensioni e le decorazioni musive il peristilio e il triclinio, con decorazione a scansioni modulari “a cuscini” e uno pseudo emblema di tradizione ellenistica, con la scena della mescita del vino. Si segnalano, inoltre, stucchi di altissima fattura, non applicati direttamente alle pareti ma su lastre di laterizio aderenti ai muri per inibire l’umidità.L’analisi delle strutture e i confronti tipologici permettono di individuare due fasi edilizie, la prima di età augustea, la seconda databile tra il II ed il III secolo d.C., quando le strutture del primo edificio furono inglobate all’interno di una ricca villa patrizia con mosaici pavimentali e affreschi parietali policromi. Per la prima volta sono visitabili tutti gli ambienti, il cantiere infatti è chiuso. L’apertura al pubblico è prevista ad aprile e per i visitatori delle Giornate FAI di Primavera sarà un’anteprima assoluta.
Apertura:Sabato 25, ore 15 - 18;Domenica 26, ore 10.30 - 12.30 / 15 – 18
VALLE D’AOSTA
Aosta
Palazzo Roncas
Questo magnifico palazzo, nel cuore della città, rappresenta un caso di grande interesse nel panorama dell’architettura valdostana, sia per l’importanza della struttura architettonica, degna del prestigio del suo committente, il barone valdostano Pierre-LéonardRoncas, segretario di Stato del Duca di Savoia Carlo Emanuele I, che per l’originalità delle decorazioni pittoriche conservate al suo interno. Edificato tra l’ultimo decennio del XVI secolo e i primissimi anni del Seicento, l’edificio è costituito da un grande corpo quadrilatero con una corte centrale, sulla quale si aprono il porticato al piano terreno e un loggiato al piano superiore interamente rivestiti di pitture murali, riconducibili alla cultura manierista diffusa tra Cinque e primo Seicento. Il programma iconografico, complesso e articolato, è incentrato sulla glorificazione della famiglia, celebrata attraverso la rappresentazione di numerosi stemmi ed emblemi. Il palazzo, di proprietà della Regione autonoma Valle d’Aosta, è attualmente chiuso al pubblico; è stato utilizzato come caserma dai carabinieri fino al 2008 e da allora attende di essere recuperato attraverso i necessari lavori di adeguamento e restauro. Il progetto per la rifunzionalizzazione del palazzo è già stato approvato; in attesa dell’espletamento delle gare e prima del prossimo inizio dei lavori, il palazzo sarà visitabile in via straordinaria in occasione delle Giornate FAI di Primavera 2017.
Apertura:Sabato 25 e Domenica 26, ore 10.30 - 12.30 / 14.30 - 16.30

VENETO
Venezia
Palazzo MorosiniGatterburg
Dopo la distruzione del famoso palazzo ErizzoMorosini dal Giardin a San Canciano, opera del Longhena, il palazzo a San Stefano, dimora del doge Francesco Morosini chiamato il Peloponnesiaco, è divenuto la residenza principale dei Morosini dalla Sbarra. L'edificio è basato su un edificio gotico preesistente e sviluppato intorno a due cortili, di cui uno è accessibile da un grande portale barocco. Dopo la morte della ultima discendente di questo ramo dei Morosini, LauredanaMorosiniGatterburg, nel 1884, l'intera ricchissima collezione d'arte andò all'asta e venne parzialmente acquistata dal Museo Correr. Della decorazione originaria restano molti pregevoli stucchi, in particolare quelli della bella cappellina, databile tra fine Cinquecento e primo Seicento, forse opera di Ottaviano Ridolfi; il ciclo mitologico che decora la sala d’armi e gli affreschi, presumibilmente eseguiti per il secondo matrimonio di Francesco Morosini con Paulina Mocenigo nel 1688, sono attribuiti a Marco Liberi oltre a un’Apoteosi di Jacopo Guarana. Oggi il palazzo è di proprietà di Assicurazioni Generali che lo ha attentamente restaurato e che qui conserva parte delle loro collezioni d’arte.
Sabato 25 e Domenica 26, ore 10 - 13 / 14 - 17: ingresso riservato agli iscritti FAI con possibilità di iscriversi in loco
Scuola Misericordia di Santa Maria della Misericordia
La Scuola Nuova di Santa Maria della Misericordia fu costruita per dare nuova e più adeguata sede alla omonima confraternita, risalente al 1310. La scuola è stata una fra le sei più grandi della città, conosciute anche come Scuole dei Battuti perché fin dalla loro costituzione nel XIII secolo i membri, incappucciati, erano soliti flagellarsi nel corso di cerimonie pubbliche. La sede della scuola fu affidata nel 1531 a Jacopo Sansovino che progettò in laguna un primo edificio all’antica: lo spazio tradizionale delle sale delle scuole veneziane (pianterreno scandito in tre navate e sala unica al primo piano) venne ripreso trasformandone le semplici cadenze in un ritmo binario di colonne corinzie. Il cantiere però subì ritardi fin dallo stesso 1532. La crisi si acuì nel 1544, tanto che le facciate resteranno incompiute e all’interno il progetto alterato. Il grande salone al piano terreno è diviso in tre navate dalle grandi colonne corinzie che si elevano su plinti. Al piano superiore, la sala capitolare è affrescata a monocromo da un artista della scuola di Veronese, presumibilmente da Luigi Benfatto, meglio noto come Alvise dal Friso, che ha realizzato tra le finestre i Dodici Profeti Maggiori, mentre sono andate perdute le opere di Paolo Veronese, Padovanino e Domenico Tintoretto, ricordate dalla fonti. Alla caduta nel 1797 della Serenissima Repubblica di Venezia le scuole non ebbero più funzione e vennero soppresse nel 1808. Nel 1914 l’edificio divenne sede della Società Sportiva Reyer, fondata dal professore di ginnastica Costantino Reyer, che godeva di ottima stima per la diffusione della cultura della ginnastica. L’edificio è stato restaurato nel 2015.
Apertura:Sabato 25 e Domenica 26, ore 9 - 13 / 16 - 18
ansa