Come trasformare una passione in lavoro Le Scuole d'Arte e Mestieri di Roma si mettono in mostra (video)

"Skate Heart", quando la tavola si fa arte Fino al 30 gli artisti skater nel salotto di Roma, in via del Teatro di Pace

L’INFIORATA DI GENZANO DI ROMA

Dal 17 al 19 giugno 2017 a Genzano di Roma, pittoresca cittadina dei Colli Albani, si celebra il Corpus Domini con la sua storica Infiorata che colora via Belardi con un susseguirsi di suggestivi quadri realizzati con 500 quintali di petali che vengono ricavati da circa 350 mila fiori di serra appartenenti a 20 diverse varietà.


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GROTTAGLIE, LA MOSTRA DELLA CERAMICA


Dal 1 luglio al 10 settembre 2017 Grottaglie, affascinate Comune della provincia di Taranto, come tradizione vuole ospiterà la Mostra della Ceramica, appuntamento che permette di familiarizzare con quei manufatti che svelano una tradizione antica, tramandata di generazione in generazione.

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RENCONTRE DES ARTISANS DE LA VALLEE A RHEMES-NOTRE-DAME


La fiera dell’artigianato tradizionale valdostano, “Rencontre des Artisans de la Vallée”, attende il 23 luglio 2017 a Rhemes-Notre-Dame, in provincia di Aosta là dove, tra le vie del borgo, saranno esposte opere di artigiani provenienti da tutta la Valle d’Aosta. Si spazia dalle sculture in legno al ferro battuto, dagli oggetti in cuoio a quelli in tessuto fino ai giocattoli etc.

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PISA: LA REGATA STORICA DELLE REPUBBLICHE MARINARE

Il prossimo 18 giugno 2017 le quattro Repubbliche Marinare (Genova, Amalfi, Pisa e Venezia) si sfideranno nella Regata Storica, appuntamento che si svolge ogni anno, dal 1955, a rotazione nelle quattro città protagoniste. Il 2017 sarà la volta di Pisa là dove i quattro equipaggi remieri si metteranno in gioco sull'Arno, unica tappa fluviale della manifestazione.
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Piemonte: nei Parchi naturali si gusta la tradizione

C'è un modo diverso per vivere la natura dei Parchi piemontesi. Un modo davvero unico ed originale che permette ai viaggiatori di sperimentare ed entrare direttamente in contatto con alcune delletradizioni più affascinanti delle aree protette, quelle gastronomiche. Grazie alla seconda edizione dell'iniziativa Menu del Parco, fino a settembre alcune delle zone paesaggisticamente più incantevoli della regione faranno da cornice d'eccezione a momenti culinari deliziosi scanditi dalle portate prelibate a base di prodotti del territorio servite in tavola dai ristoratori locali. Sono 23 le aree protette in cui concedersi una sosta gustosa e sono ben 110 i ristoratori aderenti che proporranno menu rigorosamente a chilometro zero presso le proprie strutture che spaziano dai ristoranti più esclusivi, alle trattorie, fino alle locande, semplici ma intime ed accoglienti.

Il Parco naturale si trasforma, dunque, in una vera e propria meta gourmet adatta non soltanto ai viaggiatori più dinamici in cerca di esperienze avventurose a contatto con la natura, ma anche a coloro che cercano un luogo in cui riscoprire, rilassandosi, le atmosfere più autentiche della tradizione attraverso il cibo. E chi, comunque, preferisce vivere il Parco a 360° nella maniera più classica, può completare il proprio menu con una delle attività proposte dai ristoratori in collaborazione con gli Enti Gestori delle aree protette, potendo scegliere tra pacchetti turistici, escursionistici o culturali. In questo modo anche la voglia di esplorare e di conoscere potrà essere appagata ed, allo stesso tempo, si potrà imparare a contestualizzare in maniera interessante e coinvolgente i prodotti che compongono i piatti del proprio menu.

Non bisogna dimentcare che le aree protette vengono istituite a tutela di un territorio meritevole di protezione per il suo valore paesaggistico, ambientale, storico e culturale. La salvaguardia dell'ambiente passa inevitabilmente attraverso il rispetto della natura e dei suoi prodotti che concreatmente si esplica in comportamenti virtuosi come la lotta agli sprechi. Ed è proprio per questo che per tutta la durata dell'iniziativa i ristoratori porteranno avanti il progetto Avanzo&Mangioproponendo ai propri avventori dei pratici ecobox con i quali portare via il cibo eventualmente avanzato e continuare anche a casa a gustare i prodotti del Parco. L'esperienza, inoltre, continua dopo il rientro anche grazie allo sfizioso libro "Parchi da Gustare – Le Ricette", il ricettario delle specialità dei Parchi piemontosi pubblicato lo scorso anno a seguito della prima edizione della rassegna.
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Week end: Musica; tra Ferro, i Radiohead, Bieber e Mars



Tiziano Ferro sarà venerdì, sabato e lunedì allo stadio San Siro di Milano, mercoledì allo stadio Olimpico di Torino. I Radiohead suonano all'Autodromo di Monza venerdì. In apertura James Blake e John Greenwood. Justin Bieber canterà domenica all'Autodromo di Monza. Bruno Mars al MediolanumForum di Assago (MI) domani. 

I Green Day domani suonano all'autodromo di Monza. Due date per Ariana Grande: domani al PalaLottomatica di Roma e sabato al Pala Alpitour di Torino. Linkin'Park, Blink 182 e Bastille all'Autodromo di Monza sabato. 

Mercoledì il Milano Summer Festival ospita all'Ippodromo del Galoppo Kings of Leon ed Editors. Tony Bennett si esibisce al teatro Romano di Verona domenica. Fiorella Mannoia canta a Correggio (RE) sabato. J-Ax & Fedez si esibiscono nell'Area Esterna dello Shopville Gru di Grugliasco (TO) lunedì. 

Domenica in piazza del Duomo a Milano va in scena il concerto gratuito di Radio Italia: ospiti Alessandra Amoroso, Benji e Fede, Andrea Bocelli, Emma, Francesco Gabbani, Giorgia, J-AX e Fedez, Fiorella Mannoia, Nek, Samuel, Umberto Tozzi, Elodie, Lele e Anastacia. 

Rag'N'Bone Man canta venerdì al teatro Romano di Verona, lunedì alla Mole Vanvitelliana di Ancona, martedì alla ex Dogana a Roma. Gino Paoli venerdì canta in piazza Bovio a Piombino (LI). Brunori Sas al parcheggio Nord dello stadio Euganeo di Padova venerdì. Baustelle in concerto al Palazzo San Giacomo di Russi (RA) venerdì. (ANSA).

Week End: Mostre; Civiltà precolombiane e Cartier-Bresson



(di Nicoletta Castagni) (ANSA) ROMA 14 GIU - A Napoli i capolavori straordinari delle civiltà precolombiane provenienti dalla Collezione Ligabue, a San Gimignano (Siena) 140 scatti di Henri Cartier-Bresson, pioniere indiscusso del fotogiornalismo, sono queste le mostre di maggior rilievo che si aprono nel week end. Che vede anche a Pietrasanta (Lucca) una rassegna dedicata al grande scultore danese Jorgen Haugen Sorensen, con opere allestite in chiostri e piazze. NAPOLI - Dal 16 giugno al 30 ottobre il Museo Archeologico Nazionale (Mann)ospita la grande mostra 'Il mondo che non c'era', dedicata alle tante e diverse civiltà precolombiane che avevano prosperato per migliaia di anni nel continente americano prima dell'incontro con gli europei. Dagli Olmechi ai Maya, dagli Aztechi ai Coclé, il percorso espositivo diventa l'occasione per un'apertura al confronto tra mondi e culture diverse che ben si colloca nel filone programmatico di eventi 'Classico /Anticlassico' del museo partenopeo. L'allestimento prevede un corpus di capolavori straordinari, presentati per la prima volta: dalle rarissime maschere in pietra di Teotihuacan ai vasi Maya d'epoca classica, dalle statuette antropomorfe della cultura Olmeca, che tanto affascinarono Frida Kahlo e gli artisti surrealisti, alle Veneri ecuadoriane di Valdivia, dalle sculture azteche a straordinari oggetti in oro. Il tutto proveniente da una delle collezioni più complete e importanti in quest'ambito in Italia, la Collezione Ligabue. 

SAN GIMIGNANO (SIENA) - Una mostra per raccontare la vita e la carriera del pioniere indiscusso del fotogiornalismo, Henri Cartier-Bresson, è ospitata dal 16 giugno al 15 ottobre negli spazi della Galleria d'Arte Moderna e Contemporanea 'Raffaele De Grada'. Esposti 140 scatti selezionati per far conoscere e capire il modus operandi del celebre fotografo, il suo desiderio del contatto con gli altri, nei luoghi e nelle situazioni più diverse, la ricerca della sorpresa e della meraviglia che libererà le menti di chi guarda. La mostra 'Henri Cartier-Bresson Fotografo' è una selezione curata in origine dall'amico ed editore Robert Delpire e realizzata in collaborazione con la Fondazione Henri Cartier-Bresson, istituzione creata nel 2003 assieme alla moglie Martine Franck ed alla figlia Melanie. PIETRASANTA (LUCCA) - Dal 17 giugno al 6 agosto negli spazi di Dat'Agostino e in tutte le piazze più belle della cittadina toscana, detta anche 'la piccola Atene', è di scena 'La Folla', la mostra antologica che riunisce anche i lavori in ceramica, bronzo e marmo più recenti dello scultore Jorgen Haugen Sorensen, che ha trascorso la maggior parte della sua vita lavorativa in Italia e risale agli inizi degli anni '70 il suo primo incontro con Pietrasanta, dove oggi risiede. Fulcro della mostra è il bronzo monumentale 'The Crowd', donato alla città versiliese dalla New Carlsberg Foundation, che dominerà Piazza Duomo insieme a 'The Shadow'. Di fronte alla Chiesa di Sant'Agostino è invece installata l'imponente scultura, alta 1,80 metri, dal titolo 'While We're Waiting', scolpita con il marmo delle Apuane, mentre all'interno saranno esposti i principali lavori dello scultore. Ad animare il chiostro con giardino ecco infine animato cinque opere in granito realizzate negli anni '80, che dialogheranno con il campanile e i palazzi del centro storico visibili dall'interno del chiostro.

Tapas, il 15 giugno la Spagna in un boccone Ecco dove si festeggia in Italia la giornata mondiale della gastronomia spagnola

ROMA - Gustosi, veloci, socializzanti: pintxos e tapas sono gli stuzzichini freddi o caldi, semplici o gourmet, che rappresentano in tutto il mondo il modo di mangiare in Spagna. Il 15 giugno è la loro festa (#Tapasday): si celebra da tre anni il terzo giovedì del mese di giugno in tutta Italia e, contemporaneamente, in 30 Paesi, dalla Francia agli Stati Uniti, dal Giappone all’Argentina e alla Norvegia. Per l’occasione sono in programma iniziative e appuntamenti che promuovono e diffondono la cultura gastronomica iberica e il suo modo tipico e rituale di mangiare e socializzare.
In Italia hanno aderito all’iniziativa i locali, i ristoranti e gli alberghi di Milano, Roma, Napoli e Bologna, che renderanno omaggio alla giornata mondiale inserendo nei loro menu le tapas più caratteristiche, accompagnate dai migliori vini spagnoli.
Le tapas sono nate nel sud della Spagna, dove gli osti erano soliti tapar, cioè coprire con un piattino le brocche di vino per proteggerle dai moscerini; per richiamare l’attenzione dei clienti riempivano quei piattini, esposti sui banconi dei bar, delle bodegas e delle taverne con olive, pezzi di formaggio o di prosciutto e avanzi di frittata; un gesto semplice che nel tempo è diventato un modo originale ed economico di mangiare. Il rito, poi, si è diffuso in tutto il Paese: ogni regione ha le proprie tapas, preparate in base agli ingredienti locali e accompagnate dal proprio vino d’origine. Negli anni la tapa è entrata anche nei menu dei grandi chef, che propongono le tapas gourmet: dai peperoni verdi alle cozze saltate in padella, dalle code dei gamberi alle sardine fritte, dal prosciutto tagliato al coltello alle acciughe ripiene. Oggi, in Spagna, le tapas si mangiano come aperitivo o come un vero pasto e spesso si consumano in piedi, alla barra, il bancone, chiacchierando con gli amici e spostandosi di locale in locale per gustarne sempre diverse.
La giornata mondiale delle tapas è un’ottima occasione per scoprire la tradizione e il rito collettivo che unisce la gastronomia regionale spagnola a una cultura e a una filosofia di vita informale e di condivisione. Nel 2009 il grande chef catalano Ferrán Adriá ufficializzò la connotazione internazionale al rito delle tapas gourmet, definendole “il concetto gastronomico più esportabile che abbiamo a nostra disposizione”.

Tra gli indirizzi più esclusivi di Roma che aderiscono alla festa #Tapasday, ci sono i ristoranti degli alberghi Gran Meliá Rome Villa Agrippina, NH Cinquecento Roma, Eurostars Roma Aeterna, Eurostars International, Barceló Aran Mantegna, El Puerto del Barceló Aran Blu, Barceló Aran Occidental e Batik del Barceló Aran Park. Ci sono anche i classici indirizzi dove si degustano piatti spagnoli: Toros y Tapas in via Nomentana, Tapas Gourmet Principe in via Liguria, 100 Montaditos Colosseo, La Taberna de Pedro sulla Casilina, El Duende in via di Val Melaina, De Tapas all’Olgiata, El garito del Flaminio, La Frontera a Trastevere e, a Ostia, Lizarran e Don Pepe. Numerosi ristoranti romani, inoltre, offrono per l’occasione menu speciali a base di tapas: Settembrini nel quartiere Prati, Porto Fluviale a Testaccio, Atlas Coelestis a Monte Mario, Ristorante Gusto in via dl Corso, Beveria Monteverde nell’omonimo quartiere, Queen Makeda all’Aventino, Brylla nel quartiere Trieste. Proposte creative di tapas si trovano anche da Marzapane in zona piazza Fiume, nel ristorante Tre zucche della zona Portuense, nel Panificio San Lorenzo e in molti altri bar e locali. L’elenco completo è disponibile sul sito: www.spain.info/it/tapasdayroma
A Milano partecipano alla giornata mondiale delle tapas gli hotel NH Milano Palazzo Moscova, NHow Milano, il Mio Bar-Park Hyatt Milano e l’Hotel Meliá Milano con il suo prestigioso Jigger Food & Cocktail Bar, che propone anche musica spagnola dal vivo. Sono presenti all’iniziativa anche numerosi locali e ristoranti; ecco qualche indirizzo: Albufera in via Lecco, La Casa Iberica in viale Premuda, La Pulpería in zona Sempione, La tienda de Juan in via Tadino, Las Bravas-Tapas street food a Città Studi, Mudec Bistrot all’interno del museo Mudec, Paellami alla Bicocca e da Eataly Smeraldo nel cui Chiosco dehors si potranno degustare proposte culinarie della tradizione basca. I Paesi Baschi, inoltre, saranno presenti anche a Bologna presso Eataly, dove si potranno assaporare le prelibatezze dello chef Ramón Piñeiro del ristorante La Cocina de Ramón di Logroño. Infine Napoli celebra la giornata mondiale delle tapas in via Santa Maria in Portico, nel ristorante spagnolo Milagros Gastrobar, con menu preparati dallo chef Carlos Peña. 
Per scoprire tutti gli indirizzi: www.spain.info/it/giornatamondialedelletapas

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Borghi in festa per La Notte Romantica 24/6, tra voli in mongolfiera, musica e bacio a mezzanotte


(ANSA) - ROMA, 13 GIU - Ascoltare Romeo e Giulietta giurarsi amore eterno al Palazzo del Podestà di Lovere, in Lombardia. E poi innamorarsi sulle note di Dodi Battaglia a Giove, in Umbria. Ritrovarsi al centro del Gioco dell'oca vivente di Atzara, in Sardegna, o fare a gara di poesie all'ombra del castello di Pico, nel frusinate. E poi ancora teatro, auto d'epoca, voli in mongolfiera, mostre, il debutto del dolce Pensiero d'amore dello chef Porzia Vitali e lo spettacolare bacio di mezzanotte, in tutta Italia, tra i palloncini a forma di cuore.
    Appuntamento il 24/6 tra vicoli, piazze e fortezze in 200 dei Borghi più belli d'Italia, per La Notte romantica, festa per il solstizio d'estate in nome dell'amore e della bellezza. ''Lo scorso anno - racconta il presidente dell'Associazione, Fiorello Primi - un milione di persone hanno festeggiato con noi e abbiamo contato 5-6 mila pasti serviti e più di 1000 immagini taggate su Instagram''. Anteprima in alcuni borghi il 21 per il Festival europeo della musica www.borghipiubelliditalia.it

Cultura, che passione! Le migliori mete al mondo per chi ama i musei

Quando si viaggia, visitare un museo è un ottimo modo per scoprire la storia e la cultura del posto. Booking.com presenta sette mete super consigliate dagli utenti per i viaggi alla scoperta dei musei e delle mostre da non perdere. 
Un viaggio in una di queste mete non sarebbe completo senza una visita anche ai musei meno noti, che spesso si rivelano essere vere e proprie sorprese. Ricorda di prenotare i biglietti per le attrazioni principali in anticipo per evitare lunghe file e preparati a tuffarti nella cultura, arte, storia e scienza di queste fantastiche città.

San Pietroburgo, Russia

Imperdibile: il Museo dell’Ermitage è uno dei più importanti del mondo e una vera e propria icona assolutamente da non perdere a San Pietroburgo. Questa residenza imperiale ospita la collezione di dipinti più grande del mondo, una favolosa raccolta di opere internazionali e oggetti preziosi provenienti dalla Russia, come porcellane e decorazioni dell’epoca degli Zar. Il museo è distribuito in ben sei edifici sulle rive del fiume Neva, quindi preparati a passare una giornata intera (o anche di più) tra queste meraviglie! Per non perderti in questo labirinto di arte e cultura, ricordati di prendere una mappa.

Da scoprire: l’Upside-Down House è un edificio più unico che raro, dove ogni cosa è a testa in giù (come dice il nome stesso del museo). Tra i mobili attaccati al soffitto, aspettati come minimo di perdere il senso dell’orientamento e di tornare a casa con qualche foto decisamente bizzarra.

Dove soggiornare: proprio davanti al Museo dell’Ermitage e a Piazza del Palazzo, il Kempinski Hotel Moika 22 propone fantastiche camere arredate in stile classico e navale con elementi bianchi e d’oro e mobili antichi. Su Booking.com i viaggiatori consigliano San Pietroburgo per architettura, musei e giri turistici.

Firenze, Italia

Imperdibile: la Galleria degli Uffizi ospita la collezione privata di dipinti e sculture della famiglia dei Medici. Oggi è uno dei musei d’arte più visitati al mondo e include un’ampia selezione di opere dei più grandi maestri italiani, come Leonardo da Vinci, Caravaggio, Raffaello e Michelangelo (assolutamente da non perdere la bellissima “Nascita di Venere” di Botticelli). Consiglio: il momento migliore per visitare il museo è il tardo pomeriggio, quando c’è meno gente.

Da scoprire: il Museo Ferragamo è il sogno di ogni donna, grazie alla sua immensa collezione di 10.000 modelli di scarpe disegnati da Salvatore Ferragamo nel periodo 1920-1960.
Dove soggiornare: situato in una posizione ideale, a pochi passi dalla Galleria degli Uffizi e a 100 metri da Ponte Vecchio e Piazza della Signoria , l’Uffizi Home and Florence è un appartamento in tipico stile toscano, con soffitti con travi di legno a vista, pavimenti di terracotta e mobili di legno. Su Booking.com i viaggiatori consigliano Firenze per musei, arte e cultura.
Amsterdam, Paesi Bassi

Imperdibile: il rinomatissimo Rijksmuseum si trova al centro della piazza Museumsplein ad Amsterdam ed è situato in un bellissimo edificio storico. Il museo ha oltre 200 anni ed è stato ristrutturato di recente: qui troverai capolavori olandesi e internazionali, tra cui la “Ronda di Notte” di Rembrandt e la “Lattaia” di Vermeer. Per evitare lunghe attese, ti consigliamo di acquistare il biglietto d’ingresso in anticipo, dato che si tratta di uno dei musei più visitati dei Paesi Bassi.

Da scoprire: The KattenKabinet (Cat Cabinet) è un museo davvero unico fondato per onorare la memoria di un gatto rosso di nome John Pierpont Morgan. Ogni cinque anni, il padrone di Morgan faceva trovare al suo beneamato un regalo speciale per il suo compleanno, come un ritratto su misura o una banconota americana con l’effige del gatto al posto di quella di George Washington. Gli oggetti sono ora raccolti qui, insieme a un’ampia collezione a tema felino che ripercorre il ruolo dei gatti nell’arte e nella cultura delle diverse epoche.
Dove soggiornare: Il Luxury Apartment Top Location – At Magnelli è un appartamento a ristorazione indipendente con WiFi gratuito situato vicino al Rijksmuseum, al Van Gogh Museum e a Vondelpark. Include due camere da letto e una cucina completamente attrezzata, perfetta se vuoi esplorare Amsterdam senza perdere troppo tempo al ristorante. Su Booking.com, i viaggiatori consigliano la capitale olandese per musei, passeggiate in città e giri turistici.
Atene, Grecia

Imperdibile: Il Museo dell’Acropoli ha aperto nel 2003 per ospitare i reperti archeologici rinvenuti sulle pendici dell’Acropoli. La mostra permanente include veri e propri tesori, come le Cariatidi, oggetti provenienti dai Propilei, dal Tempio di Atena Nike, dall’Eretteo e dal Partenone.

Da scoprire: il Museo Ellenico dei Bambini è un posto fantastico da visitare se viaggi in compagnia di giovani esploratori. La sua missione è aiutare i bambini fino ai 12 anni di età a imparare e sviluppare le proprie capacità tramite varie attività ricreative. E la cosa migliore è che l’ingresso è gratuito!
Dove soggiornare: l’Herodion Hotel si trova proprio ai piedi dell’Acropoli e offre una bellissima terrazza-giardino con lettini prendisole e 2 vasche idromassaggio affacciate sull’incantevole skyline di Atene. La struttura è a pochi passi dal Museo dell’Acropoli e propone camere moderne con arredi in legno. Su Booking.com i viaggiatori consigliano Atene per storia, musei e monumenti.
Parigi, Francia

Imperdibile: la Ville Lumière ospita il museo più grande del mondo, ovvero il leggendario Louvre. Per farti un’idea di quanto sia esteso, ti basti pensare che per dedicare a ogni opera almeno 20 secondi ci vorrebbe una visita di 100 giorni! Aperto nel 1793, il museo ospita un’immensa collezione di oggetti di ogni epoca, dall’antico Egitto alla Grecia classica alla Roma imperiale e all’arte Islamica, oltre ad altri capolavori come l’intramontabile Monna Lisa di Leonardo da Vinci. Vista l’estensione del museo, ti consigliamo di fare una sosta in uno dei ristoranti del Louvre o ai giardini. Su Booking.com i viaggiatori consigliano Parigi per musei, giri turistici e cultura.

Da scoprire: Il Musée de la Magie di solito non è incluso nei circuiti turistici parigini, ma merita una visita. Situato in una cantina del 16° secolo, questo fantastico museo raccoglie gli oggetti usati negli spettacoli di magia.
Dove soggiornare: l’Hôtel de la Place du Louvre - Esprit de France è a soli 2 minuti a piedi dal Louvre e dal Pont des Arts. Punto forte della struttura: la sala colazioni nella Cave des Mousquetaires, una sala sotterranea con soffitti a volta che un tempo era collegata al Louvre.
Vienna, Austria

Imperdibile: Il Kunsthistorisches Museum è il tempio dell’arte e della storia: è situato in un bellissimo edificio affacciato su Maria-Theresien Platz ed è una tappa obbligata per ogni viaggio a Vienna. Oltre a ospitare importanti dipinti del Rinascimento e del Barocco creati da maestri come Tiziano, Veronese, Rubens e Caravaggio, il museo offre ai visitatori anche un’esperienza culinaria immersa nell’arte ogni giovedì sera a cena o durante lo speciale brunch della domenica.

Da scoprire: Il Third Man Museum è dedicato all’omonimo film (Il Terzo Uomo), girato a Vienna nel 1948 ed espone i poster originali e diversi memorabilia ogni sabato pomeriggio.
Dove soggiornare: l’Hotel Sans Souci Wien si trova proprio di fronte al MuseumsQuartier e propone camere spaziose con arredi eleganti e opere di artisti famosi. Su Booking.com i viaggiatori consigliano Vienna per musei, cultura e architettura.

New York, Stati Uniti

Imperdibile: Il Museum of Modern Art ( più conosciuto come MoMA) si trova a Midtown Manhattan ed è uno dei musei più influenti sulla scena dell’arte moderna mondiale. Potrai passare ore e ore a scoprire la sua ricchissima collezione di libri, archivi, sculture e dipinti dei più grandi artisti di sempre come Salvador Dalí, Frida Kahlo e Andy Warhol.

Da scoprire: Il NYC Fire Museum è dedicato alla storia dei pompieri della città di New York e include un’interessante mostra di oggetti del settore. Non perdere l’opportunità di sentire le storie vere dei più coraggiosi pompieri (ora fuori servizio) della Grande Mela.
Dove soggiornare: Il Baccarat Hotel and Residences New York si trova a soli 100 metri dal MoMa e propone camere impreziosite da cristalli di Baccarat. La struttura è una vera perla architettonica in una posizione strategica per lo shopping. Su Booking.com i viaggiatori consigliano New York per shopping, giri turistici e musei.

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Nuove sale, wifi e app per Castel Sant'Angelo


 ROMA - Dalla cinta muraria al Mausoleo di Adriano alle sale dell'armeria, aperte per la prima volta, con affreschi e stucchi novecenteschi del maestro del Liberty Duilio Cambellotti (da cui prendono il nome), passando dalla Terrazza dell'Angelo, che domina Roma o sprofondando nella prigione di Cagliostro, il nuovo percorso che attraversa gli spazi complessi e a volte tortuosi di Castel Sant'Angelo diventa un viaggio nella storia. Reso più semplice e fruibile per i turisti provenienti da tutto il mondo e per i cittadini romani grazie al collegamento WiFi e a una App (gratuiti) in sette lingue, che durante la visita suggerisce luoghi ed episodi su cui soffermarsi.
    Presentato oggi nella Cappella dei Condannati, dal direttore del Polo Museale del Lazio Edith Gabrielli, il rinnovato e articolato percorso del monumento storico tra i più visitati d'Italia (oltre 1,2 milioni di presenze l'anno) fa decadere quei limiti che ne penalizzavano la comprensione. ''Il Castello - ha detto la Gabrielli - è molto difficile da comunicare nella sua stratificazione storica, basti pensare che nasce come Mausoleo di Adriano, poi si trasforma in fortezza, quindi in residenza rinascimentale dei papi, in carcere, in luogo di supplizio e ora è un museo''. Far percepire a turisti e romani le molte vite e storie, profondamente intrecciate con le vicende della città eterna, di un monumento così ricco di suggestioni è stata la sfida di quest'ultimo periodo che si sta concludendo con l'apertura di cortili, stanze, logge, a lungo preclusi. Alcuni limiti evidenti sotto il profilo museologico sono stati quindi superati, guidando il pubblico sia nei luoghi fisici sia attraverso tutte le fasi storiche avvicendatesi in quasi due millenni. Ecco dunque la cella sepolcrale di Adriano, sulle orme del corteo che portava le ceneri dell'imperatore, il giro delle mura, gli appartamenti papali, la prigione di Cagliostro fino alla spettacolare Terrazza dell'Angelo. E se ora si può per la prima volta uscire dal monumentale portale edificato dall'architetto senese Giovanni Sallustio Peruzzi, figlio del più celebre Baldassarre, nella parte alta del monumento si possono scoprire le Sale Cambellotti, fino a oggi precluse. Si tratta di tre ambienti destinati nel 1925 ad accogliere i cimeli dell'esercito italiano e decorate quindi con dipinti e stucchi da uno dei massimi interpreti del Liberty. ''Cambellotti - ha spiegato la Gabrielli - maestro del segno sinuoso e floreale, accettò in questa occasione di cimentarsi con i temi marziali'', con risultati di grande interesse. Per migliorare ancora di più la comunicazione, Castel Sant'Angelo può inoltre contare sull'apporto di tecnologie avanzate, molto semplici da usare e tutte gratuite (cioè comprese nel prezzo del biglietto). I pannelli di base, rinnovati nei contenuti e nella linea grafica, sono infatti corredati dal sistema Wi-Fi, esteso all'intero perimetro di Castello e da una App scaricabile su tutti i dispositivi e particolarmente adatta agli smartphone.
    Disponibile in sette lingue, (italiano, inglese, spagnolo, francese, tedesco, giapponese, cinese e a breve russo), l'App è quindi raggiunta da una serie di eBeacon, strumenti tecnologici, che, istallati nei vari punti del percorso, intercettano i dispositivi del visitatore e gli propongono in automatico i contenuti vocali e multimediali.
    (ANSA).

Mercoledì il Giro di Svizzera attraverserà l’Ossola

Dal valico di Iselle a quello di Ponte Ribellasca: ecco i due terminali del tratto italiano che domani - mercoledì - verrà percorso dal Tour de Suisse, proveniente dal Vallese e diretto a Cevio, in Vallemaggia, traguardo della tappa. Ancora una volta il giro svizzero tocca, almeno di passaggio, una parte dell’Ossola e tutta la valle Vigezzo. Soprattutto per quest’ultima sarà sicuramente l’opportunità per un’importante promozione. Le immagini televisive del Tour de Suisse vengono distribuite in 120 Paesi. E la trasmissione in diretta della televisione svizzera inizierà proprio a Druogno. 

I circa 140 corridori delle 18 squadre non sono certo delle comparse: fra gli altri anche Tom Dumoulin, vincitore del Giro d’Italia.  

La quinta tappa del Tour elvetico, lunga 220 chilometri, è contrassegnata dal Passo del Sempione, a 2005 metri di quota, dopo 120 chilometri di corsa e a 100 dall’arrivo. Preceduti un’ora prima dalla carovana pubblicitaria, i corridori partiranno alle 11,29 da Bex e percorreranno tutto il Vallese fino a Briga per affrontare la salita del Sempione (Gran premio della montagna), dove il transito è previsto alle 15. L’ingresso in territorio italiano, a Iselle, avverrà circa mezzora dopo.  

Questi i passaggi successivi: Montecrestese (15,50), quindi salita a Druogno con traguardo del Gran premio della montagna (16,16), Santa Maria Maggiore (16,19), Malesco (16,25) Re (16,30), Ponte Ribellasca (16,39). L’arrivo a Cevio è previsto alle 17,30. Giovedì la carovana ripartirà da Locarno alle 12,42 per la sesta tappa, con arrivo previsto in salita, a La Punt (canton Grigioni), dopo 160 chilometri. 
lastampa.it

Viaggio archeologico in 10 siti di popoli e regni antichi tra scavi, rovine e leggende

Misteriosi templi immersi nella giungla, siti archeologici mozzafiato, tunnel scavati nella roccia e rovine nascoste: raccontano di antichi regni e civiltà che dopo un grandioso sviluppo sono scomparsi, abbandonando e dimenticando villaggi e città, ma le cui testimonianze oggi si possono visitare. L’amore per l’archeologia spesso invita a viaggi avventurosi e suggestivi, che permettono di scoprire luoghi ricchi di storia, di leggende e misteri. Ecco dieci siti, molti dei quali tutelati dall’Unesco, da scoprire in giro per il mondo.
Palenque, Messico 
E’ un paradiso per gli amanti dell’archeologia: immerso nella foresta ai piedi dei monti del Chiapas, nel Messico sudoccidentale, il sito di Palenque esiste da 100 anni prima di Cristo. Divenne, 5 secoli dopo, la culla della civiltà Maya, ricca di leggende e storie curiose; poi, dopo invasioni e razzie, venne definitivamente abbandonato. Oggi è un importante centro archeologico e turistico (mayaruins.com) che regala visite suggestive a un immenso palazzo, a luoghi a forma di piramide - tra cui il magnifico tempio delle iscrizioni - e alle più belle opere di scultura e di bassorilievi che i Maya abbiano mai prodotto. Dal 1987 è tutelato dall’Unesco.

Macchu Picchu, Perù
A pochi chilometri da Cusco, l’antica capitale dell’impero Inca, sorge Machu Picchu, che in lingua quechua significa “montagna vecchia”. E’ la più imponente opera megalitica del Perù, costruita sul ciglio del fiume Urubamba e ritrovata nel 1911 dall’archeologo statunitense Hiram Bingham che stava cercando un El Dorado tra le cime della Cordigliera. Trovò, invece, immersa nella foresta tropicale, la più straordinaria testimonianza della civiltà Inca, fiorita tra il 1200 e il 1550 e cancellata poi dai conquistadores spagnoli. Spogliata e abbandonata, la città di Machu Picchu rimase intatta sotto cumuli di terra e sterpaglia, scampata come per miracolo alla furia devastatrice dei conquistatori, che la usarono come cava di pietra per costruire palazzi e chiese. Oggi il sito, invece, è “invaso” da un esercito di turisti e appassionati di storia e di new age, che dall’alba al tramonto si riversano sulle sue alture; arrivano in pullman, in automobile, con il treno Perú Rail e, i più temerari, a piedi in tre o quattro giorni di cammino tra gli spettacolari villaggi incaici lungo l’Inca Trail. Il sito, che rappresentava il potere religioso e governativo dell’antico popolo, è un santuario e già la natura lo aveva disegnato così anche senza l’intervento degli architetti-sciamani al servizio di Pachacùtec, che nel 1400 progettarono in un luogo ricco di forza spirituale residenze, magazzini, laboratori e dormitori per le Vergini votate a Inti, il supremo dio Sole. Le scalinate e i canali di pietra sono presenti ovunque in tutto il sito archeologico, tutelato dall’Unesco dal 1983.

Angkor, Cambogia
Il potente impero Khmer fiorì nell’attuale Cambogia tra il 900 e il 1400; la capitale era Angkor, città talmente ricca e potente che raggiunse, attorno al 1.200 dopo Cristo, quasi un milione di abitanti, quando all’epoca Parigi e Londra ne contavano appena 100mila. In pochi secoli, però, la città venne abbandonata e dimenticata. Oggi è un luogo ricco di fatiscenti templi di pietra, immersi nella giungla, a 20 minuti a nord di Siem Reap e si visitano liberamente o con dei tour guidati in bicicletta, in autobus, in elicottero o a dorso di elefante.

Shahr-I-Sokhta, Iran
Fu costruita ai margini sudorientali del deserto iraniano tra il 3200 e il 2000 a.C. da una civiltà antica, nata spontaneamente in Mesopotamia, presumibilmente la civiltà Jiroft che viveva di commerci e non conosceva le armi. Shahr-I-Sokhta era nota anche come “città bruciata” per via di tre grandi incendi che la distrussero. I primi scavi, voluti dall’archeologo Maurizio Tosi, iniziarono nel 1967, ma si protrassero a causa di rivoluzioni politiche e temperature torride; nel 2006 furono rinvenuti manufatti antichissimi, legati alla zona e all’antica civiltà. Dal 2014 il sito è entrato a far parte dei beni patrimonio dell’umanità sotto la tutela dell’Unesco.

Petra, Giordania
Un canyon modellato dai venti si snoda per centinaia di metri e conduce ai templi della leggendaria Petra, città scolpita nella roccia rossa. E’ la capitale suggestiva e leggendaria del popolo nomade dei Nabatei e sorge in un luogo ancora carico di bellezza e mistero. La tribù dei Nabatei costruì la città per controllare le rotte commerciali di incenso, mirra e spezie tra Oriente e Occidente; il loro regno, protetto dalle montagne, durò 500 anni, inespugnabile fino alla conquista dei Romani. Poi la città rimase nell’ombra per secoli, finché nel 1812 lo svizzero Johann Ludwig Burckhardt la riscoprì. Da allora è uno dei siti archeologici più visitati al mondo, lo si fa a cavallo o a dorso d’asino fino all’imbocco del Siq, il canyon di arenaria che accede segretamente alla città; poi si prosegue a piedi tra pareti alte fino a 200 metri, fino al “tesoro del faraone”, il celebre monumento dalla facciata scolpita, e al maestoso monastero. Simbolo di Petra, comunque, è l’antica tomba di Aretas III, con figure della divinità e della mitologia, scavata nella roccia.

Cartagine, Tunisia
A nord di Tunisi, verso il mare, sorgono le rovine di Cartagine, la mitica città punica fondata dalla principessa Didone nell’814 a.C. che all’epoca sfidava per grandiosità Roma e che, distrutta, venne ricostruita da Cesare. Poi furono gli arabi a distruggerla completamente; oggi gli scavi, raggiungibili con la metropolitana leggera alla fermata Carthage-Hannibal, sono pochi ma meritano una visita, soprattutto le terme di Antonino, le cisterne, la chiesa Damous el Karita e il suo teatro. Per maggiori informaizoni: www.discovertunisia.com/it

Nevşehir, Turchia
Pinnacoli aguzzi e sottili, gole profonde e caverne misteriose come labirinti; rocce appuntite e altissimi coni che sembrano scolpiti dall’uomo: nel cuore dell’Anatolia turca vento e pioggia hanno creato uno scenario naturale straordinario, frutto delle violente eruzioni dei vulcani Erciyes e Hasandağ, che milioni di anni fa ricoprirono di lava l’antico territorio turco della Cappadocia. Questa terra, luogo d’origine del ricco impero ittita, vide fiorire numerose civiltà, tra cui quelle bizantina e romana, delle quali rimangono numerose testimonianze incise nella roccia. Per scoprirle è necessario attraversare tortuose gallerie che portano a segrete città sotterranee e alle oltre tremila case rupestri affrescate dai bizantini, abitazioni che l’Unesco ha dichiarato patrimonio dell’umanità. Una di queste città è Nevşehirù, capoluogo della regione, dove si rifugiarono monaci ed eremiti durante le prime incursioni musulmane; poi fu abitata dagli armeni nell’Xl secolo e dai greci ortodossi che l’abbandonarono agli inizi degli anni Venti. Meritano una visita la moschea Ürgüp Taşkınpaşa Cami, costruita nel 1726, il castello del XII secolo e il piccolo museo archeologico.

Dunwich, Inghilterra
Sulla costa orientale della Gran Bretagna fioriscono leggende legate alla storia dell’antico centro di Dunwich; la più suggestiva racconta che durante la bassa marea dalle onde si sente ancora il suono delle campane di una chiesa antica. Dunwich era una città ricca con un porto fiorente, capitale di una delle popolazioni più grandi dell’Inghilterra medievale. Ma alla fine del secolo XIII una tempesta la distrusse e l’erosione costiera la cancellò. Oggi nel museo locale (www.dunwichmuseum.org.uk) è esposto un modellino della città nel suo splendore; molti degli edifici originali sono oramai scomparsi e attualmente, accanto alle rovine di un priorato francescano e di un ospizio, si è formato un villaggio costiero che vive prevalentemente di turismo.

Gunung Padang, Indonesia 
Sorge su una collina nel villaggio di Karyamukti a 120 chilometri a sud-est di Giava ed è il più grande sito megalitico dell’Indonesia, costruito in 4 diverse epoche storiche. Scoperto dagli olandesi nel 1914, la struttura piramidale e a terrazze di Gunung Padang nascondeva le tombe di un’antichissima civiltà esistente intorno al 5200 a.C.: se per alcuni archeologi si tratta della piramide più antica del mondo, per altri invece non è corretto parlare di piramidi ma di semplici rilievi di un vulcano. Sicuramente però il sito è suggestivo e merita una visita.

Babilonia, Iraq
Fondata intorno al 2500 avanti Cristo, la città di Babele divenne uno dei centri più importanti della Mesopotamia antica, situata sull’Eufrate a circa 80 chilometri dall’attuale Baghdad, in Iraq. Sotto Hammurabi, il primo re dell’impero, raggiunse fama e ricchezza ma fu con Nabucodonosor II che arrivò all’apice della notorietà, estendendosi anche in Medio Oriente. Ottenne prestigio grazie ai suoi monumenti e alle alte mura, che potrebbero aver ispirato il mito della torre e dei suoi leggendari giardini pensili. La città poi venne distrutta nel secolo VI a.C. dagli Assiri e, 4 secoli dopo, a seguito della morte di Alessandro Magno. Gli scavi per ritrovare lo splendore dell’antica città cominciarono nel XX secolo grazie al tedesco Robert Koldewey e oggi le sue rovine, che ricordano solo in parte la bellezza del biblico passato, sono la meta di avventurosi archeologi che si spingono in un Paese dove è imprudente viaggiare.
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Viaggio nella street art europea, murales e graffiti in 7 città

ROMA - Affreschi, stencil e murales giganteggiano sui palazzi, lungo le strade, nelle stazioni delle metropolitane e sui muri delle città: sono le opere spontanee di talentuosi artisti e writers di tutto il mondo che, muniti di bombolette di vernice e di adesivi artistici, esprimono la propria protesta o il proprio disagio. La loro arte – oggi un vero movimento riconosciuto e in continua evoluzione - si chiama, appunto, street art e coinvolge pittori e graffitari che spesso da un’iniziale clandestinità raggiungono una fama internazionale e spazi museali più convenzionali.
Il caso più eclatante è quello di Keith Haring, geniale street writer statunitense: il suo linguaggio, che ricorda quello della grafica pubblicitaria, è entrato nell’immaginario collettivo del XX secolo e le sue opere, popolate da personaggi stilizzati e bidimensionali, sono esposte nei più grandi musei d’arte moderna e contemporanea. I primi writers usciti dall’anonimato e diventati famosi sono stati il parigino Xavier Prou, in arte Blek Le Rat, che usa lo stencil figurativo per creare opere provocatorie, e l’inglese Bansky che, dai primi graffiti sperimentali di Bristol, dove documentava la povertà della condizione umana e criticava la manipolazione mediatica della società occidentale, realizzò opere in tutto il mondo, persino sul muro che divide Israele e la Cisgiordania.
Altri nomi di spicco sono il brindisino Mr Wany, attivo già dai primi anni Novanta e che ora tiene corsi d’arte urbana; Os Gêmeos, due gemelli brasiliani che raffigurano persone in grandi opere colorate; il marchigiano Blu, che nel 2000 ha cominciato a dipingere sui muri di Bologna e, raggiunta una fama internazionale, oggi partecipa a mostre e a eventi; Ericailcane, writer di Belluno che ha realizzato graffiti e installazioni in tutto il mondo, inserendo i suoi murales nel mercato dell’arte contemporanea. E, ancora, Eron, attivo già dagli anni Novanta tra Rimini e Bologna; il milanese Bros, che ha tappezzato la città con i suoi caratteristici omini cubici colorati e ora espone in diverse mostre, e Sten & Lex, due artisti di strada che da Roma hanno raggiunto una fama mondiale. Negli ultimi anni quest’arte pubblica, che molti all’inizio consideravano ai limiti dell’atto vandalico, spesso è usata come strumento di riqualificazione degli spazi urbani più degradati, sostenuto e promosso dalle stesse istituzioni. 
Ecco un tour metropolitano per ammirare la street art in sette città d’Europa.
Roma
Tor Marancia, Quadraro, Pigneto, San Basilio e Ostiense sono i quartieri di Roma dove l’arte di strada ha trovato modo di esprimersi; qui gli appassionati di street art possono trovare i murales, i tag e gli stencil più belli della capitale: dalle geometrie di Moneyless, lo pseudonimo dell’artista irlandese Mark Boyle, alle installazioni del tedesco Clemens Behr; dai colori accesi del californiano MoMo ai graffiti dei romani Hitnes e Sten & Lex; dalle iconografie bizantine di Mr. Klevra, che colora le strade del quartiere Ostiense, ai celebri murales dell’artista sudafricano William Kentridge lungo il Tevere. Il luogo simbolo dell’arte urbana a Roma, però, è Tor Marancia, dove nel 2015 20 artisti internazionali hanno dato vita a “Big City Life”, uno spazio creativo con 22 murales monumentali, promosso dall’associazione culturale “999contemporary” e finanziato dal Comune per riqualificare il degradato quartiere popolare. Il progetto riguarda in particolare undici palazzine al civico 63 di via di Tor Marancia: qui giganteggiano i murales di artisti come l’argentino Jaz o il francese Seth con il suo famoso “Bambino redentore” che si arrampica verso l’alto, verso il futuro; del newyorkese Gaia che è diventato il simbolo del quartiere e dei murales in stile art nouveau di Diamond. Nella via parallela Galeazzo Alessi sovrasta una palazzina il tributo che Nicola Verlato ha reso a Per Paolo Pasolini: “Hostia” è il titolo del murales, ora soprannominato “la cappella Sistina di Tor Pignattara” che racconta la scomparsa dello scrittore e regista. Per scoprire tutte le zone e le opere di arte urbana è possibile consultare il sito turistico ufficiale di Roma (www.turismoroma.it), nella sezione “itinerari a tema”, dove si trovano 15 proposte di tour con 150 strade interessate e ben 330 opere catalogate, alla scoperta della migliore street art capitolina. Tra le opere ci sono anche i murales dedicati a Francesco Totti, personaggio molto amato nella capitale che custodisce molte opere a lui dedicate: il dipinto con lo sfondo giallorosso, risalente al 2001 - anno dello scudetto romanista - in vicolo del Pozzuolo al Rione Monti; quello che campeggia su due piani della scuola Pascoli di via Sibari, a Porta Metronia, quartiere dove è nato e cresciuto il campione; e il recentissimo murale vicino a piazza Navona.

Barcellona
E’ la città spagnola che, da sempre, più si presta alle novità e alle trasgressioni; le stesse originalissime opere di Antonio Gaudí, simbolo della città catalana, erano inizialmente provocatorie e incomprese, proprio come molti talenti che oggi colorano Barcellona con murales, graffiti e piccoli tag sulle saracinesche. Spesso sono gli stessi proprietari di negozi e bar della città che commissionano i lavori a giovani writers. L’artista più famoso e che sta lavorando in tutto il mondo è Francisco de Pajaro, street writer che ha trasformato i rifiuti urbani in arte creativa con il progetto “Art is Trash”: l’artista spagnolo, infatti, disegna su sacchetti di plastica e materassi abbandonati in strada. Ora Francisco espone in gallerie e musei e ha divulgato il suo concetto di arte: da “opere” da buttare a capolavori da ammirare. Altri writers locali emergenti sono: Zosen Bandido, Santa Sudaka e Andrea Btoy. I luoghi migliori dove ammirare la street art a Barcellona sono il Túnel de Mundet, che è diventato una specie di galleria d’arte di strada, e Poblenou, ex quartiere industriale con edifici dismessi oggi pieni di opere interessanti. Anche passeggiando nei quartieri Born, Gotico e Raval si possono ammirare i disegni sulle saracinesche dei locali. Sul sito barcelonastreetstyletour.com è possibile farsi guidare in un giro a piedi o in bicicletta tra le migliori opere della città.

Marsiglia
Se Parigi ha fatto scuola a un’intera generazione di writers e graffitari, da Aérosol negli anni ’80 all’associazione Le Mur di Jean Faucheur, Marsiglia è una delle città francesi più interessanti per scoprire nuovi talenti e correnti artistiche. Nella città portuale più vivace del Mediterraneo francese si passa dalle opere che ricoprono i muri del Panier, vecchio quartiere caratterizzato da strade strettissime, all’irriverente tripudio di colori di cours Julien. Qui si apre il quartiere più trendy di Marsiglia, vivace e cosmopolita, dove si susseguono murales, stencil, gallerie d’arte all’aperto, concept stores, palazzi e saracinesche colorati. A Notre Dame du Mont merita una visita “Seize Galerie”, una galleria d’arte gestita da un gruppo di designer appassionati di arte di strada, che espone interessanti opere di writers e disegnatori urbani.

Bristol
Se a Londra negli anni ’90 i quartieri Camden e East London e Leake Street a Waterloo sono stati una fucina di talentuosi artisti di strada, è a Bristol che è nato il più famoso dei writers, il grande Bansky. Oggi nella città inglese l’arte di strada non è più una minaccia per le autorità locali: adesso che la street art è considerata un beneficio culturale ed economico non ci sono più i divieti e, anzi, si organizzano eventi pubblici in nome dell’arte urbana. Gli ammiratori e gli imitatori di Banksy sono tantissimi e provengono da tutto il mondo, come il belga Roa, il brindisino Andrea Sergio, in arte Mr Wany, ma anche i bristoliani Jody e Nick Walker, che hanno lasciato celebri murales un po’ ovunque in città, soprattutto a Nelson Street. Questa strada con i suoi edifici a più piani ospita “See No Evil”, il più grande progetto di street art britannico, che coinvolge i migliori artisti di graffiti che hanno trasformato la strada in una vera attrazione turistica. Va anche ricordato che a North Street, dal 29 al 31 luglio, si svolge “UpFest”, il più grande evento interamente dedicato alla street art e ai graffiti.

Berlino
E’ il muro il simbolo della street art a Berlino: dopo la caduta e la riunificazione della città, i graffitari hanno riempito il muro di colori, disegni e messaggi di libertà. E’ proprio da allora che l’intera città è stata invasa da writers, creativi e artisti provenienti da tutto il mondo che hanno trovato ispirazione e tanti luoghi dove potersi esprimere. Da Mitte a Friedrichshain, passando per Kreuzberg, i murales e gli stencil giganteggiano in ogni quartiere; merita una visita la “Eastside Gallery”, la galleria a cielo aperto di Mühlenstrasse, la più bella e ricca di storia del mondo, lunga un chilometro e 300 metri, che conserva frammenti del muro con graffiti e disegni di artisti internazionali: da Blu a El Bocho, artista di Francoforte; dal berlinese Xoooox, famoso per i suoi stencil che poi ha esportato ovunque, al brasiliano Francisco Silva, in arte Nunca.

Lisbona
Nella capitale portoghese murales e graffiti sono disseminati tra i quartieri periferici e il centro; lungo i ripidi vicoli del vivace quartiere di Bairro Alto c’è persino un museo a cielo aperto. E’ il “Museu Efémero” dove le opere sono in continua evoluzione; gli artisti infatti le modificano, le sostituiscono o le eliminano in corso di realizzazione. Sempre in questa zona c’è un laboratorio sperimentale dedicato alla street art: si chiama “Gau – galleria d’arte urbana” e tutela le opere dei numerosi writers locali e internazionali che transitano per Lisbona; simbolo dello spazio creativo è l’imponente ponte del 25 aprile, sospeso sull’estuario del fiume Tago e completamente ricoperto di opere. E’ qui che lavorano e si incontrano famosi talenti come il torinese Pixel Pancho e gli artisti locali Vhilis e Tamara Alves. Murales storici, risalenti ai primi anni Novanta, si ammirano nella zona di Amoreiras, mentre nel quartiere di Mouraria le pareti e gli edifici sono ricoperti di vecchie foto stampate. Merita una visita anche il palazzo abbandonato di avenida Fontes Pereira de Melo con alcuni dei più famosi murales urbani.

Łódź 
Nella città polacca l’arte di strada fa parte di un grande progetto culturale di riqualificazione urbanistica, che vede la partecipazione di writers e creativi di tutto il mondo. Dal 2009 la fondazione “Urban Forms Gallery”, nel cuore di Łódź, ha installato una trentina di murales sui palazzi della città, trasformando lo spazio creativo anche in un’attrazione turistica. Il modo migliore per ammirarli è scaricare la mappa dal sito della fondazione e cercare tutte le opere. Łódź è il luogo più creativo e alternativo del Paese, la prima città dove artisti internazionali - Os Gêmeos dal Brasile, Aryz dalla Spagna e Remed &The Arts dalla Francia - si sono esibiti assieme a talenti locali Sainer e Bezt, in arte Etam Cru.

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Mare, Emilia Romagna star con Sardegna


(ANSA) - ROMA, 13 GIU - Emilia Romagna, Sardegna e Veneto sono le tre regine della classifica generale sull'offerta mare italiana. La Sardegna è in testa al ranking anche per quanto riguarda la regione più famosa e quella con le migliori spiagge.
    La Puglia svetta nella top delle regioni più trendy. Emerge dalla ricerca Panorama Turismo - Mare Italia di Jfc che prevede un incremento complessivo delle presenze del +4,7% e degli arrivi del +4,8%. Positivo anche il dato relativo al fatturato del comparto balneare (+4.5%).
    Quanto alle singole destinazioni vince, come più accogliente e ospitale, Rimini seguita da Jesolo e Riccione. Forte dei Marmi è considerata la località più di tendenza e alla moda, seguita da Cervia-Milano Marittima e Riccione. Quella più "rilassante e tranquilla" è Castiglione della Pescaia, seguita da Campo nell'Elba e da Numana. La località considerata più divertente e giovanile è Gallipoli, seguita da Porto Cesareo e Jesolo. La più conveniente è Alba Adriatica, poi Roseto degli Abruzzi e Gatteo a Mare.La più costosa è Porto Cervo, seguita da Forte dei Marmi e da Capri. Infine la località balneare "più comunicata e vista in tv" è l'Isola di Capri, poi Rimini e Cervia-Milano Marittima.

Albania è pronta a lanciare la sua sfida per diventare regina del turismo



TIRANA - Ha voltato pagina con piglio deciso dopo decenni d'isolamento e ora vuole svelare i suoi segreti all'Europa, ma senza cadere nella trappola del turismo di massa.
    Inserita dalla Rough Guides tra le dieci destinazioni top nel 2016, l'Albania strizza l'occhio all'Italia. Il potenziale non sfugge agli operatori del settore e il piccole Paese dei Balcani - una superficie uguale a quella del Piemonte e della Valle d'Aosta - figura, per la prima volta, nei cataloghi estivi del gruppo Alpitour che debutta con località balneari, come Valona e Saranda e con due tour storici proposti dal brand Francorosso per la fascia medio-alta. Presto sarà on line la piattaforma digitale per la vendita servizi turistici dell'Albania nel mondo: albaniatravel.com, portale incoming multilingue.
    I numeri fanno già intravedere la svolta. "Nel 2016 - spiega il ministro del Turismo, Milva Ekonomi - c'è stato un boom di turisti: 4,3 milioni, il 15% in più del 2015. Il settore è uno dei più importanti con un giro d'affari di 1,5 milioni di euro, il 7% del Pil nazionale. Il fatturato delle agenzie di viaggio è aumentato del 23%, quello degli alberghi del 7%". A crescere sono i flussi da Paesi vicini come Kosovo, Montenegro e Macedonia, ma aumentano anche i viaggiatori da Germania, Polonia, Russia e Italia. Ai turisti offre natura incontaminata, rovine millenarie, una gastronomia in cui si mischiano sapori orientali e occidentali, gente affabile. Tre località sono patrimonio mondiale dell'Unesco: il sito archeologico di Butrinto e i centri storici di Berat e Argirocastro. Lo sforzo è anche quello di ricostruire la memoria storica del Paese.
    L'emblema è il Bunk'art di Tirana, centro culturale creato in un bunker antiatomico costruito ai tempi della dittatura comunista e curato dal giornalista italiano Carlo Bollino. Bunker di cemento, che il regime ha costruito negli anni '70 e '80 temendo un'invasione, si vedono ovunque, sulle spiagge e in montagna. Dal 2014 candidata a entrare nella Ue, l'Albania è un grande cantiere. Dappertutto si costruiscono strade, palazzi, ospedali e scuole, con l'aiuto degli stranieri, molti italiani, allettati da incentivi come la riduzione dell'Iva dal 20 al 6% per le strutture alberghiere. L'attenzione all'ambiente c'è: "Abbiamo abbattuto 20.000 costruzioni abusive. Non vogliamo che la costa sia cementificata", spiega Artan Gaci, capogruppo del Partito Socialista in Parlamento e sottosegretario al commercio estero. A Tirana, cuore pulsante del cambiamento, nel 1991 circolavano 17 auto perché il regime di Enver Hoxha proibiva il traffico privato, ora sono 170.000, in gran parte Mercedes.
    "Gestire il traffico è una sfida", spiega l'entusiasta sindaco Erion Veliaj, 38 anni, star fra i 300.000 bambini della città.
    "A Tirana - racconta - ci sono 103 cantieri pubblici, alcuni grandi come quello per il nuovo stadio, altri più piccoli: oltre 100 milioni saranno investiti dai privati per fare 20 scuole". A due settimane dalle elezioni politiche, che dovrebbero portare alla conferma del premier Edvin Kristaq Rama, l'Albania è pronta a lanciare la sua sfida per diventare regina del turismo. (ANSA).