Turismo: Al via portale dei cammini d'Italia

(ANSA) - ROMA, 04 NOV - Ci sono quelli dedicati ai santi e quelli sulle orme dei briganti attraverso l'Aspromonte. Il cammino di Dante e il sentiero della Pace sui luoghi della Grande Guerra. E ancora la via Appia, la Francigena, la via degli Dei, San Vicinio, la via degli Abati e il Sentiero Durer. In tutto 6.600 chilometri da percorrere a piedi (ma anche in bici o a cavallo), per la prima volta raccolti sul portale www.camminiditalia.it, prima mappatura ufficiale dei percorsi ''slow'' del paese, nata sull'esperienza dell'anno Nazionale dei Cammini 2016. ''Sempre più persone - spiega il Ministro di beni culturali e turismo, Dario Franceschini, presentando oggi il progetto - partono in viaggio cercando qualcosa in più di una semplice vacanza. L'Atlante dei Cammini è pensato per coloro che desiderano vivere un'autentica esperienza nel nostro Paese, immergendosi a passo lento in quel patrimonio diffuso fatto di arte, buon cibo, paesaggio e spiritualità che costituisce il carattere originale e l'essenza dell'Italia''. Sul portale, on line già da oggi in italiano e inglese e integrabile nel futuro, 41 percorsi e itinerari che rispondo a criteri standard (dalla messa in sicurezza ai sevizi), con 137 snodi, gallerie multimediali, schede concordate con le Regioni e link alle pagine ufficiali di ogni cammino (ANSA).

Tele e muffe, Genius Loci secondo TTozoi


L'essenza di un luogo, la sua memoria, impressa nella tela come un'impronta, unica e irripetibile, senza pennelli, ma con la muffa che prolifica in immagini e visioni: è 'Genius Loci', il progetto istituzionale elaborato da Stefano Forgione e Pino Rossi, dal 2010 insieme nel duo artistico Ttozoi, che coinvolgerà tre dei siti Unesco più visitati d'Italia, la Reggia di Caserta, l'area archeologica di Pompei e il Colosseo. Qui, verranno approntate delle teche, dove sulle tele imbevute di acqua e cosparse di farina, nasceranno dopo 40 giorni escrescenze di vita peculiare di quel preciso microclima, su cui poi gli artisti interverranno con pigmenti naturali stesi col pennello e resine, per fissare queste creazioni della natura.
    Il progetto "si ricollega - ha spiegato il curatore Gianluca Marziani - alla grande tradizione dell'Informale e dell'Arte Povera, che indaga l'idea di un'opera in azione, viva, dinamica, capace di introiettare al suo interno persino il carattere biologico".(ANSA).

Mibact, #follianellarte è tema novembre Caccia al tesoro per immortalare genio e follia tra le opere


(ANSA) - ROMA, 1 NOV - Dalle statue di due folli e sanguinari imperatori romani, Caligola al Mann di Napoli, Commodo al Museo Nazionale Romano allo Strangolatore folle del Museo nazionale Collezione Salce di Treviso. Dall'autoritratto del genio folle di Ligabue agli Uffizi di Firenze al il ritratto di Erasmo da Rotterdam, autore dell'Elogio della Follia, conservato a Palazzo Corsini. Parte #follianellarte, la campagna social che celebra genio, arte e follia nelle collezioni degli oltre 420 musei statali, per tutto il mese di novembre. L'invito, come sempre, è quello di coinvolgere i visitatori degli oltre 420 musei, parchi archeologici e luoghi della cultura italiani in un collettivo reportage fotografico delle collezioni artistiche a caccia di opere che abbiano come tema dominante il genio, l'arte e la follia, per condividerle sui social con l'hashtag #follianellarte e #novembrealmuseo.
    Tra le opere scelte dal Mibact per questo mese anime dannate per sempre o più semplicemente in preda alla follia amorosa come l'Orlando Innamorato al Palazzo Ducale di Sassuolo, la pazzia suicida di Ofelia dipinta da Gioacchino Toma alla Galleria Nazionale della Puglia o quella scolpita da Arturo Martini a Brera. E poi la statua che immortala il mito di Crono che divora i suoi figli, alla Galleria Spada, e ancora la follia fratricida in Caino e Abele di Tintoretto, la Pazza di Giacomo Balla alla Galleria Nazionale d'Arte Moderna e Contemporanea di Roma e La Folle del trittico Le tre sorelle Amedeo Bocchi del Complesso de La Pilotta a Parma.

Vie dei Tesori a Palermo 300mila turisti

PALERMO - Sono stati più di 300mila i visitatori che hanno fatto tappa a Palermo per il festival delle Vie dei tesori, con una ricaduta di oltre tre milioni di euro di ricchezza per il capoluogo. Un'industria culturale che diventerà un progetto permanente tutto l'anno grazie a partenariati pubblici e privati. È il bilancio dell'11/ma edizione del festival presentato oggi alla conferenza stampa conclusiva alla chiesa del Santissimo Salvatore di Palermo, alla presenza, tra gli altri, del sindaco, Leoluca Orlando, dell'assessore alla Cultura, Andrea Cusumano, del presidente della fondazione Unesco Sicilia, Aurelio Angelini, del direttore ufficio scolastico regionale, Maria Luisa Altomonte. "Gli ingressi quest'anno sono stati 50mila in più, e in occasione della notte bianca Unesco sono state 17mila le visite ai 9 monumenti del percorso arabo normanno - ha detto Laura Anello, presidente dell'associazione Vie dei tesori onlus - una delegazione nazionale in visita a Palermo ha studiato il festival per proporlo nelle proprie città, e il 10 e 11 novembre a Roma una convention di operatori turistici mondiali ospiterà l'esperienza del festival. Questo dice quanto un cittadino può fare per la propria comunità". In occasione di Palermo capitale italiana della cultura 2018, le Vie dei tesori si articolerà in un'industria culturale che durerà tutto l'anno, con ottobre grande vetrina annuale, ospitando una serie di progetti tra viaggi a tema, tour urbani e educazione al patrimonio nelle scuole, grazie ad alcuni partenariati come, ad esempio, i Viaggi dell'Elefante. Un protocollo di intesa è stato sottoscritto con Manifesta12, mentre il sito del Festival ha registrato 300mila utenti unici e 4 milioni di pagine visitate, con punte inaspettate da Cina (quasi 27mila visite), Stati Uniti (oltre 811mila), Corea del Sud (2106). Un bilancio che ha convinto gli organizzatori a trasformare il sito in un portale stabile di promozione turistica del patrimonio palermitano dove trovare informazioni utili tutto l'anno. (ANSA).

Ponti d'autunno, 2,3 milioni di presenze tra terme e mercatini


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Le delizie della tavola ma anche i mercatini natalizi e il relax. Dalla Barbera alle castagne, dalle terme all'olio novello: è il turismo esperienziale che lega l'Italian Way of Life e le bellezze culturali e paesaggistiche a far volare il turismo autunnale. Emerge dalle previsioni di Cna Turismo per i ponti di Ognissanti e dell'Immacolata registrano l'ennesimo segno positivo per l'industria turistica italiana: +1,7% rispetto al 2016. Quasi 2,3 milioni di presenze contro 2,1 del 2016. Un dato sensibilmente amplificato quando si passa dalle presenze al movimento economico, che balza da 589 a 650 milioni, marcando un'impennata del 10,3%.
Nel turismo del vino, secondo Cna Turismo, lo scettro va al Piemonte, che si aggiudica il primato con il 15,6% del totale, segnando una crescita del 2,2% rispetto al 2016. Ad accompagnare sul podio la terra del Barolo e del Barbaresco, del Moscato e della Barbera, la Toscana e il Veneto, rispettivamente con il 14,7% e il 14,1% della vacanza enoica nei ponti autunnali. Al quarto posto la Lombardia (9,5%), seguita da Emilia Romagna (9,1%), Puglia (8,4%), Sicilia (6,6%) e Abruzzo (4,7%).
Un boom registra invece il turismo dell'olio (e in genere dei sapori e del gusto) probabilmente anche grazie alla trainante "Camminata tra gli olivi" fissata per domenica 29 ottobre in 110 città di 18 regioni italiane. A guidare la classifica è la Liguria con il 15,3% del totale (+2,8% sul 2016). Sul podio anche Toscana (14,8%, in dodici mesi +2,7%) e Puglia (14,2%, in un anno +1,5%).
La tendenza emergente è comunque una fuga dallo stress quotidiano e una cura della salute che moltiplicano l'attenzione verso le località che garantiscono servizi al benessere e al relax a partire dall'offerta termalistica. Su questo fronte primeggia in classifica la Campania (14,4), seguita da Toscana (13,9%), Lazio e Veneto (13,8%), Lombardia (11,8%), Emilia Romagna (10,5%) e Sicilia (7,9%).
L'avvicinarsi delle festività natalizie favorisce l'afflusso di vacanzieri verso le regioni che propongono i mercatini tipici. Il primato del Trentino Alto Adige (18,5%) è scontato, va molto bene anche la Campania con il suo artigianato presepiale (16,4%). Al terzo posto la Val d'Aosta (per la quale valgono le considerazioni del Trentino Alto Adige) con l'8%, seguita da Piemonte (7,3%) e Lombardia (7%).
Quanto alle modalità del viaggio Cna segnala tre tendenze: in primis sale il numero diescursionisti ovvero di coloro che non possono (o non vogliono) pernottare fuori casa e optano per una gita quotidiana. Dovrebbero salire in 12 mesi a 1,288 milioni, quasi 23 mila in più del 2016. In secondo luogo al turismo in libertà che prevaleva l'anno scorso con il 43,4% (calato del 5,2% al 38,2%) si è sostituita quest'anno lascelta online (45%) cresciuta nello stesso arco temporale del 6,2%. Infine la scelta dell'alloggio: secondo Cna gli alberghi continuano a perdere terreno rappresentando il 44,9% delle opzioni al Nord, il 41,8% nel centro e il 38,1% nel Sud. In parallelo procede l'andamento positivo degli alloggi extra-ricettivi: il 55,1% delle scelte effettuate nelle regioni settentrionali, il 58,2% del centro e il 61,9% del Sud.
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A Milano l'arte che rompe le regole del museo


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MILANO - Tutto ciò che è vietato fare in un museo o in una galleria d'arte diventa possibile, anzi auspicabile, nella mostra collettiva "Take Me (I'm Yours)" ("Prendimi, sono tuo"), in scena al Pirelli Hangar Bicocca dal primo novembre al 14 gennaio. Anziché trovare cartelli alle pareti con scritto "Non toccare", qui i visitatori sono invitati intervenire sulle installazioni di una cinquantina di artisti internazionali (15 gli italiani), modificando, aggiungendo o addirittura asportando parti.
I lavori si possono indossare, usare, mangiare, anche portare via, lasciando in cambio oggetti o cimeli personali. Un esempio è l'opera "Dispersion" del francese Christian Boltanski: mucchi di abiti usati tra cui è possibile possibile sceglierne uno, provarlo e portarlo via in una borsa di cartone disegnata dallo stesso artista (acquistabile all'ingresso, che invece è gratuito). A ideare la mostra fu proprio Boltanski, che la realizzò per la prima volta nel 1995 alla Serpentine Gallery di Londra, insieme al curatore Hans Ulrich Obrist, lo stesso che oggi cura l'allestimento a Milano. "L'idea nasce dal 'tabù' che in una mostra le opere non si possono toccare, reinventando le regole del gioco - ha spiegato Obrist alla presentazione -. L'intento è affermare un'arte democratica, per tutti. Lo spettatore è al centro, il vero medium è la 'generosità': si può prendere ma anche dare".
    Negli anni diverse versioni della mostra sono state allestite a Parigi, Copenhagen, New York e Buenos Aires (che proprio in queste settimane ne ospita un'altra). A Milano il pubblico può interagire con le opere di alcuni degli artisti già presenti nel 1995: ad esempio partecipando alla lotteria di Douglas Gordon per vincere una cena insieme a lui oppure prendendo le spillette del duo Gilbert & George o ancora mangiando i cioccolatini di Carsten Höller che sull'involucro riportano la scritta "Future".
    Ogni opera è un mondo a sé, frutto di artisti di diverse generazioni e provenienze. Tra quelli presenti all'Hangar Bicocca c'è anche Yoko Ono con i suoi Wish Trees, due alberi di limone su cui è possibile appendere dei biglietti con i propri desideri. Il pubblico potrà prendere una copia del poster che Maurizio Cattelan ricevette in dono da Alighiero Boetti, raccogliere le caramelle alla menta dell'installazione di Felix Gonzalez-Torres, creare la propria mappa di Milano grazie al progetto di Ugo La Pietra, scattarsi un selfie e aggiungerlo alle foto di Franco Vaccari, scambiare e lasciare oggetti all'interno delle installazioni di Alison Knowles e Jonathan Horowitz. Gli spettatori potranno farsi ritrarre da un disegnatore nello spazio performativo di Francesco Vezzoli o ritrarre essi stessi un modello in posa. Per l'a.d. di Pirelli Marco Tronchetti Provera si tratta di una mostra "da vivere", anche grazie alle diverse performance in programma dentro e fuori l'Hangar Bicocca.
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E' Halloween, dalle mummie di Palermo ai Muertos messicani


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PALERMO - Sei luoghi imperdibili per trascorrere la più bella notte di Halloween, tra antiche tradizioni, divertimento e percorsi del terrore. I consigli di eDreams.
Palermo e le ottomila mummie del cimitero del Convento dei Cappuccini
Pochi sanno che il capoluogo siculo è la sede di uno dei cimiteri più impressionanti d’Italia. Realizzato a partire della metà del XIX secolo quando le nuove disposizioni sanitarie vietavano le sepolture nelle chiese e nelle catacombe, il cimitero del Convento dei Cappuccini ospita al suo interno 8.000 corpi mummificati. Le salme sono vestite di tutto punto e appartengono a nobili, borghesi e rappresentanti del clero, dal 1500 fino alla fine del XIX sec.. Un patrimonio culturale unico nel suo genere che in tanti secoli di storia ha attirato e affascinato curiosi da tutto il mondo, tra cui moltissimi intellettuali, poeti e scrittori come Alexandre Dumas, Mario Praz, Guy de Maupassant e Carlo Levi. Ci si può concedere poi una passeggiata lungo il Cassaro, la via più antica di Palermo in cui rifulgono gli splendori del barocco siciliano, mangiare una granita rigorosamente accompagnata da una brioche in riva alla baia di Mondello o intraprendere un tour alla scoperta dei bellissimi palazzi di influenza araba, disseminati per la città.


Edimburgo e la festa celtica di Samhuinn
Centinaia di fiaccole accese e cullate dal vento illuminano le suggestive e storiche stradine della Old City, che per l’occasione diventa teatro di antichi rituali celtici, mentre il ritmo cadenzato delle percussioni detta il passo della folla che si raccoglie per festeggiare il Samhuinn, una delle più antiche feste celtiche. Tutta la città si riunisce in due processioni che confluiscono verso Cattedrale di Edimburgo e in cui si confondono scheletri e animali mitologici: un gruppo a simboleggiare il buio, vestito di scuro, e un altro a indicare la luce, vestito di azzurro e verde brillante, mentre a Carlton Hill viene acceso un gigantesco falò intorno al quale danzano migliaia di persone. È la notte in cui non esiste confine tra realtà e fantasia, tra regno dei vivi e aldilà, mentre la città riscopre antichi miti e radici millenarie. Chi si decidesse di fermarsi in città può dedicare del tempo alla scoperta del Royal Mile, la strada più antica di Edimburgo fino a raggiungere la Holyrood House, una delle residenze reali ancora oggi in uso, o trascorrere una giornata immersa nel verde delle colline scozzesi alla scoperta del Loch Lomond, poco fuori città.



Dublino, alle radici del culto di Halloween
L’Irlanda, Dublino in particolare, è la terra che ha dato i natali ad Halloween così come la conosciamo e la meta prediletta per sperimentare il vero spirito della festa, nonché il periodo migliore per visitare la città, quando vicoli, castelli e boschi si popolano di zucche e lanterne per tenere lontano presenze maligne come la banshee, uno spiritello dalle sembianze di giovane donna che può trasformarsi in una crudele strega. Dublino, considerata la città più infestata del mondo, è il luogo ideale dove scoprire le origini di questa festa, tra racconti fantastici e riti pagani e dove conoscere la vera storia di Jack O’Lantern, il fabbro irlandese che ingannò il diavolo a cui sono ispirate le zucche decorate. Tanti i tour e le camminate a tema tra castelli abitati da fantasmi, primo tra tutti il Dublin Ghost Bus tour in cui una guida vi porterà a bordo di un autobus molto speciale alla scoperta di una Dublino ricca di leggende e miti da brivido, fino alle origini del mito di Dracula. Chi desiderasse una pausa da spettri e fantasmi può visitare la bellissima St. Patrick’s Cathedral con le sue vetrate istoriate e la Lady Chapel, fare due passi nel bellissimo polmone verde della città, il St Stephen's Green, o visitare il Trinity College che custodisce una delle più belle biblioteche d’Europa.



Salem, la città streghe a due passi da Boston
Sulle coste del Massachusetts a soli 25 km da Boston si trova Salem, la città delle streghe, famosa per la caccia senza quartiere che nel 1692 vide salire sul rogo molte donne. Tutta la città si prepara alla notte di Halloween per tutto il mese di ottobre con eventi e manifestazioni – gli haunted Happenings - che culminano nella notte di Ognissanti quando al calar del sole vengono inaugurati i festeggiamenti con una grande parata che parte Shetland Park e arriva fino al Salem Common, il parco cittadino. Mercatini a tema, street food, lettura delle carte, balli in maschera e travestimenti a tema stregonesco intrattengono torme di turisti mentre la Morte, giunta nel mondo dei vivi, vaga tra la folla. Il culmine dei festeggiamenti si ha con il Salem Witches Halloween Ball, il gran ballo delle streghe, durante il quale si svolge un antico rituale accompagnato dal suono dei tamburi, per rievocare le usanze delle streghe che usavano questa festività per venerare la morte, celebrare i misteri divini e onorare la magia. Da non perdere, il Salem Witch Museum. A pochi minuti di macchina si può poi raggiungere Boston, la culla della cultura americana e sede di Harvard, dove potete fare il tifo per una delle più apprezzate squadre dell’ NBA, i Boston Celtics, scoprire i 16 monumenti della storia americana disseminati lungo la Freedom Trail e mangiare qualcosa al Sala Faneuil, il caratteristico mercato della città a due passi dal lungomare.



New Orleans, la magia del bayou e dei rituali vodoo
Il bayou con le sue misteriose paludi e i rituali voodoo sono gli ingredienti perfetti per un’atmosfera da brivido se vi trovate a New Orleans per la notte di Ognissanti. La città sorge in prossimità del delta del Mississippi, nelle cui bellissime paludi infestate da coccodrilli vengono organizzati gli swamps, le navigazioni a bordo dei tipici air boat, mentre la città si anima con parate e travestimenti spettacolari, secondi per maestosità solo ai festeggiamenti del Mardi Gras. Scheletri, streghe e spiriti si riversano nelle strade tra le quali si aggirano curiosi e turisti, mentre tra le case più antiche del centro città e tra i palazzi del French Quarter, il cuore storico di New Orleans, vengono organizzati tour alla scoperta di luoghi infestati da spiriti. Per chi volesse scoprire uno degli aspetti culturali più caratteristici della città, la cultura vodoo, il culto pagano originario di alcune tribù africane, può visitare i numerosi negozi in città e al St. Louis Cemetery rendere omaggio alla tomba di Marie Laveau, Voodoo Queen del XIX secolo, resa famosa per i riti praticati in pubblico oppure recarsi al New Orleans Voodoo Historic Museum. Ma New Orleans offre anche moltissime altre attrattive per chi decidesse di passare qualche giorno in città per scoprire le origini del Jazz a cui questa città dà i natali, come perdersi nel bellissimo Garden District tra alberi di magnolia e palazzi storici, visitare l’Arts District con le sue gallerie d’arte e ristoranti alla moda o prendersi una pausa al City Park, un polmone verde di 1300 ettari nel cuore della città dove si trova un bayou naturale.



Città del Messico e El Dias de los Muertos
I primi di novembre cade la festività dei morti di origine azteche che ogni anno cambia il volto di Città del Messico: el Dia de los Muertos, la coloratissima festa che celebra la morte, così antica e spettacolare che nel 2003 è stata dichiarata Patrimonio culturale immateriale dell’Umanità dall’Unesco. Nei giorni precedenti l’inizio del mese gli altari si riempiono di offerte e cibo mentre per le strade impazza una vera e propria festa continua fatta di ogni genere di leccornie, bevande e musica. Nei giorni della celebrazione le strade si riempiono di bambini e adulti travestiti da calacas, gli scheletri variopinti danzanti delle parate che invadono la città mentre le tombe vengono dipinte a tinte sgargianti e nei cimiteri si tengono concerti. È una festa che celebra la forza dirompente della vita nelle sue manifestazioni più gioiose proprio quando i morti tornano sulla terra per venire a trovare i loro cari e ad accoglierli trovano un vivacissimo benvenuto. Per vivere lo spirito più autentico della città si può inoltre visitare la Plaza della Costitución, detta Zócalo, da cui partono le strade principali della capitale messicana e su cui si affaccia la Catedral Metropolitana costruita sulle antiche vestigia di un tempio azteco, il Teplo Mayor. Qualche isolato più in là si trova Plaza Garibaldi, ritrovo dei mariachi, caratteristici musicisti che si possono affittare per una festa in pieno stile messicano. Da vedere anche il quartiere elegante di Colonia Roma e una visita a Casa Azul, la famosa casa-museo di Frida Khalo.
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8 previsioni di viaggio per il 2018, tra tornare bambini e icone pop

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ROMA - Nuova ispirazione per i viaggi del 2018? Gli esperti di Booking.com hanno analizzato le informazioni raccolte da oltre 128 milioni di recensioni lasciate da più di 19.000 viaggiatori da 26 paesi diversi, per formulare le previsioni di viaggio più importanti per il 2018.
1. Nuove tecnologie
Nel 2018 le esperienze immersive diventeranno ancora più importanti e i viaggiatori si affideranno alla tecnologia per conoscere meglio la meta e gli alloggi che hanno scelto, ancora prima di arrivare sul posto. L’intelligenza artificiale e le tecnologie digitali ci stanno aiutando sempre di più a trovare la meta che vogliamo in modo “smart”, ridefinendo il nostro modo di cercare, prenotare e goderci ogni viaggio. Quasi un terzo (29%) dei viaggiatori di tutto il mondo dice di sentirsi a suo agio nell’affidare a un computer l’organizzazione di un viaggio in base ai dati dei propri viaggi precedenti, mentre per la metà (50%) non importa avere a che fare con una persona in carne e ossa o con un computer, purché riesca a ottenere tutte le risposte alle proprie domande. Più di sei viaggiatori su dieci (64%) dichiarano di voler “provare prima di acquistare” tramite un’anteprima in realtà virtuale, mentre il 50% pensa che avere consigli personalizzati sulle destinazioni da vedere e le cose da fare li possa incoraggiare a prenotare un viaggio. Rimuovere ogni fattore di stress e fatica dal processo decisionale continuerà a essere il ruolo della tecnologia anche nel 2018, per aiutarci a trovare senza intoppi i posti e le esperienze migliori.
2. Sogni che si avverano
Il 2018 è l’anno in cui i sogni diventeranno realtà: il 45% dei viaggiatori infatti vuole provare un viaggio da fare almeno una volta nella vita, e la maggior parte (82%) visiterà una o più mete nel nuovo anno. Il desiderio di fare esperienze, piuttosto che accumulare beni materiali, continua ed è alla base del nostro voler vivere viaggi incredibili e memorabili. Siamo sempre più impazienti e inclini alla gratificazione istantanea e nel 2018 la tecnologia ci aiuterà a cogliere il momento per viaggiare come mai prima d’ora.
Tra le esperienze che compariranno con più probabilità tra quelle da fare almeno una volta nella vita nel 2018 spiccano le visite alle tradizionali meraviglie del mondo (47%). Inoltre, più di un terzo (35%) dei viaggiatori non vede l’ora di provare piatti della cucina tradizionale della destinazione visitata, il 34% vuole fare rotta verso un’isola paradisiaca e un ulteriore 34% vuole vivere un’avventura visitando uno dei parchi divertimenti più famosi del mondo. Per chi insegue l’adrenalina, Orlando negli Stati Uniti, Goald Coast in Australia e Dubai negli Emirati Arabi Uniti sono le mete più consigliate dai viaggiatori su Booking.com per il tema “parchi divertimento”1. Le altre attività da fare in viaggio nel 2018 includono: partecipare a un evento culturale unico (28%), imparare a fare qualcosa di nuovo (27%), fare un fantastico road trip o un viaggio in treno (25%) e visitare un luogo isolato o difficile da raggiungere (25%).
3. Tornare bambini
Oltre a fare nuove esperienze, durante i viaggi del 2018 i viaggiatori proveranno a rivivere anche i migliori ricordi della propria infanzia. Unire passato e futuro sarà l’ispirazione che ci spingerà a tornare nelle mete che ci sono rimaste nel cuore, per scoprirle da un punto di vista completamente nuovo. L’anno prossimo, infatti, un terzo dei viaggiatori (34%) prenderà in considerazione un viaggio già vissuto quando era bambino.
La popolarità di queste vacanze vintage deriva dalla sensazione di nostalgia e felicità evocate dalle destinazioni stesse. Gli intervistati infatti dicono che le vacanze trascorse in famiglia quando erano piccoli sono associate ai ricordi più belli (migliori persino di quelli dei primi baci o degli animali da compagnia avuti da bambini). I millenial saranno ancora più sentimentali, come dimostra il 44% delle persone tra i 18 e i 34 anni, intenzionato a rivisitare un luogo dove ha trascorso una vacanza in famiglia. Dato che nel 2018 oltre il 60% dei viaggiatori pubblicherà post sui social media ogni giorno, i contenuti “nostalgici” saranno veramente il trend del prossimo anno per quanto riguarda i social.
4. Icone pop
Il mondo è sempre più accessibile: per decidere quali mete visitare e trovare l’ispirazione che cerchiamo, le risorse sono veramente moltissime. Seguire le nostre passioni è un modo utile per scoprire i luoghi più adatti a ognuno di noi, dalla cultura al divertimento, passando per il cibo e la storia. Nel 2018, serie tv, film, sport e social media avranno sempre più influenza sulle nostre decisioni e diventeranno grandi fonti d’ispirazione per viaggiare. Leggere articoli sui blog o cercare consigli su Youtube sarà fonte d’ispirazione per la metà dei viaggiatori (51%), mentre visitare le location di film, serie TV o video musicali richiamerà ben il 36% dei viaggiatori per il prossimo anno. Oltre un quinto (22%) delle persone cederà alla tentazione di partecipare a un importante evento sportivo, e il 43% prenderà in considerazione spostarsi per seguire dal vivo la grande estate del calcio in Russia.
Le location principali dei programmi televisivi che attireranno i viaggiatori nel 2018 sono Croazia, Spagna e Islanda per quanto riguarda Game of Thrones (29%), la Londra di Sherlock e The Crown (21% e 13%), New York e Manhattan per Billions (13%) e la Los Angeles di Entourage (10%).


5. A passeggio nel benessere
Il trend dei viaggi all’insegna del benessere continuerà a crescere nel 2018: quasi il doppio delle persone infatti sta pensando di fare un viaggio all’insegna della salute e del benessere rispetto al 2017 (basti pensare che da una persona su 10 ora si parla di una persona su 5 per l’anno nuovo). I viaggi che riscuoteranno particolare successo saranno quelli a piedi che, oltre a essere il modo ideale di scoprire il paesaggio, rappresenteranno il trend principale del 2018 (il 55% dei viaggiatori è interessato a escursioni e camminate).
Tra le attività ispirate a salute e benessere per il 2018 troviamo ai primi posti spa e trattamenti estetici (33%), ciclismo (24%), sport e attività acquatiche (22%), vacanze interamente dedicate al detox (17%), soggiorni yoga (16%), corsa (16%) e meditazione/mindfulness (15%). Queste esperienze sono molto amate dai viaggiatori, tanto che ben il 59% dice che quando viaggia preferisce dare priorità alle esperienze piuttosto che ai beni materiali. Partecipare a un viaggio a tema “salute e benessere” può fare bene anche allo spirito: più del 55% degli intervistati dichiara che proprio questo tipo di vacanza è anche un momento per riflettere e fare scelte di vita migliori.
6. Fiuto per gli affari
Ogni anno i viaggiatori diventano più scaltri, specialmente per quanto riguarda saper trovare le offerte migliori. Nell’organizzare un viaggio, tantissime persone si basano principalmente sul fattore economico, e il 2018 sarà l’anno in cui avere un buon fiuto per gli affari giocherà un ruolo determinante. Circa il 47% degli intervistati prenderà in considerazione i tassi di cambio prima di organizzare i viaggi dell’anno prossimo, mentre il 48% penserà bene alla situazione economica della meta in cui vorrebbe andare, prima di decidersi a visitarla. Per i commercianti però ci sono buone notizie: nel 2018 un terzo dei viaggiatori (30%) ha intenzione di fare acquisti al duty free in aeroporto, e uno su quattro (26%) andrà in vacanza apposta per fare shopping (in particolare di moda) a prezzi migliori di quelli di casa.
Questa maggiore fiducia nel proprio intuito porterà i viaggiatori a seguire di meno la massa, come dimostra il 57% di intervistati che dice di voler viaggiare in modo più indipendente nel 2018, dando più importanza all’iniziativa personale, alle migliori offerte e alla creazione di veri e propri pacchetti di viaggio personalizzati che possono creare da soli con l’aiuto della tecnologia. Circa la metà dei viaggiatori (44%) userà di più le app di viaggio nel 2018, inclusi servizi di geolocalizzazione per raggiungere l’alloggio prenotato, o la scelta e prenotazione di attività da fare in vacanza per oltre due persone su cinque (41%).


7. Viaggi in compagnia
Il 2018 sarà l’anno dei viaggi di gruppo: rispondendo alla domanda “con chi viaggerai nel 2018”, la maggior parte degli intervistati ha scelto “con un gruppo di amici”, segmento che ha registrato un aumento dal 27% al 31% rispetto all’anno scorso.
Nel nuovo anno infatti non conteranno solo le esperienze che faremo in viaggio, ma anche le persone con cui condivideremo questi momenti. Viaggiare con gli amici è il modo migliore per scappare dalla routine e dallo stress quotidiano, rafforzando i rapporti con le persone a noi più vicine. Grazie all’immediatezza della tecnologia, non è mai stato così facile trovare il posto perfetto dove soggiornare in gruppo per poi lanciarsi alla scoperta del mondo intero.
Ovviamente, un viaggio in gruppo ha anche dei chiari vantaggi economici: quattro persone su dieci (42%) dicono che andare in vacanza insieme agli amici renderà possibile soggiornare in posti che altrimenti non potrebbero permettersi se viaggiassero da soli.
8. Vivere la vida local
Nel 2018 gli affitti per le vacanze diventeranno particolarmente importanti, non solo per chi cerca un soggiorno di questo tipo, ma anche per chi vuole condividere il proprio alloggio affittandolo ai turisti. Un viaggiatore su tre (33%) preferirebbe soggiornare in una casa vacanza o in un appartamento piuttosto che in hotel, mentre una persona su cinque (21%) vorrebbe mettere la propria casa su un sito di affitti turistici.
Per quanto riguarda il ruolo degli “host”, i viaggiatori dicono di non sentire l’esigenza di vivere a stretto contatto con una persona del posto, anche se vogliono rivolgersi a loro per chiedere informazioni su come vivere da “local”. Un quarto dei viaggiatori infatti ritiene che sia importante avere un host che sappia fornire informazioni sulla cucina locale e i posti da vedere (25%), anche se vuole avere la flessibilità di interagire con lui solo quando e come vuole. Nel 2018, per i viaggiatori sarà importante sapere che gli host sono a loro disposizione ma non iper presenti (30%), mentre una persona su 10 (12%) preferirà non averci proprio a che fare.
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A Skipass presentata la Carta della Montagna Bianca

Con la stagione invernale ormai alle porte l’offerta turistica italiana riparte dalla Carta della Montagna Bianca, documento strategico presentato al Salone Skipass di Modena. L’obiettivo è di favorire una pianificazione dello sviluppo di una filiera turistica che genera un fatturato di 10,5 miliardi di euro, l’11,2% dell’intero comparto, e occupa oltre 390 mila addetti.
“Dobbiamo investire su un turismo esperienziale, su un turismo legato alle attività sportive, fortemente ancorato alle identità e ai valori di ogni territorio”, ha spiega Andrea Corsini, assessore al turismo della Regione Emilia Romagna. Tra i principi indicati dalla carta figurano la tutela e il corretto utilizzo delle risorse naturali, la conservazione e la valorizzazione del patrimonio esistente, l’innalzamento dell’immagine della montagna nazionale.
“Dobbiamo dare al settore turistico una dignità vera, è la terza economia europea e per questo motivo dobbiamo considerarla un’industria. In più questo settore non delocalizza: investendo sul turismo si investe su uno specifico territorio, facendo sì che la ricchezza che si produce li rimanga”, ha commentato Isabella De Monte, componente della Commissione trasporti e turismo al Parlamento europeo, intervenuta alla presentazione della Carta.
fonte: travelnostop.com

Il Distretto Turistico Palermo Costa Normanna in vetrina a Lugano

Ancora un weekend sotto i riflettori per il Distretto Turistico Palermo Costa Normanna che ha appena concluso la sua partecipazione a “IViaggiatori – Salone Internazionale Svizzero delle Vacanze” di Lugano che ha visto più di 200 stand, con oltre 30 Paesi rappresentati. Il Salone delle Vacanze – giunto alla sua 15ma edizione – trasforma per tre giorni la splendida città di Lugano nel centro di attrazione di tutti gli amanti e gli appassionati di viaggio, dell’intera Svizzera e della vicina Italia. Migliaia di persone partecipano alla manifestazione, alla ricerca di spunti e idee su località turistiche e strutture ricettive per le proprie vacanze. Il Distretto vuole così confermare il successo riscosso negli appuntamenti di Berlino, con l’ITB, a Rimini, col TTG, e a Roma, con la Borsa del Turismo Religioso.
Per incrementare i flussi di arrivi sul territorio il Distretto punta su un appuntamento fieristico internazionale, per promuovere un’area variegata e ricca di bellezze storiche, artistiche e paesaggistiche, all’insegna quindi di un turismo di territorio e non di sola destinazione. Un progetto articolato, basato sullo sviluppo di servizi di orientamento al turista e di supporto e assistenza tecnica per gli operatori locali, coinvolti nella costruzione di quattro esperienze di viaggio da proporre – tra le tante altre opportunità – agli ospiti: Unusual cultural tour, per chi vuole allontanarsi dai flussi turistici di massa; Culture For Kids, per le famiglie con bambini e ragazzi dai 6 ai 14 anni; Surprising Food, per chi è alla ricerca dei sapori unici dell’enogastronomia siciliana; Active Tourism, per chi ama viaggiare a contatto con la natura.
Cuore pulsante della promozione è il sito ufficiale del progetto integrato del Distretto Turistico, www.costanormanna.it. Sul portale sono disponibili ad esempio i percorsi naturalistici, dedicati a chi vuole scoprire il territorio a piedi, in bicicletta o a cavallo che rientrano nell’esperienza di ACTIVE TOURISM. Una sezione specifica è dedicata all’ospitalità, con una serie di soluzioni per il soggiorno che vanno dai pratici appartamenti in centro ai b&b immersi nel verde, dalle suite ricche di charme alle strutture accoglienti e moderne. È possibile inoltre scoprire le eccellenze dell’artigianato di qualità del Distretto Turistico, che racchiude arte e tradizione, ingegno e passione.
fonte: Travelnonstop

Unesco: a Palermo notte bianca itinerario arabo-normanno


PALERMO - La notte bianca dell'Unesco, inserita nell'ultimo weekend delle Vie dei tesori, permetterà di vedere anche di sera (fino a mezzanotte) i luoghi del percorso arabo-normanno di Palermo, ma anche altri siti che aderiscono all'apertura straordinaria in notturna. Un museo a cielo aperto, illuminato dalla luna, in cui sarà possibile visitare il Palazzo della Zisa, perdersi tra i mosaici della Cappella Palatina, scoprire un inedito e artistico Ponte dell'Ammiraglio o la Cattedrale immersi nella notte, salire alla luce delle candele sui balconi di Palazzo di Rudinì o passeggiare nei chiostri dei monaci. Venerdì prossimo 27 ottobre rimarranno così aperti, dalle 19 a mezzanotte, i sette monumenti palermitani che fanno parte del sito seriale Unesco: la Cattedrale; Palazzo Reale con la Cappella Palatina; la chiesa di San Giovanni degli Eremiti; la chiesa di Santa Maria dell'Ammiraglio detta la Martorana; la chiesa di San Cataldo; il Palazzo della Zisa e il Ponte dell'Ammiraglio. Sabato 28 ottobre toccherà invece a Monreale che aprirà il Duomo e il chiostro benedettino, e domenica chiuderà Cefalù, sempre con il Duomo e il chiostro. Previsto anche un piccolo cartellone di concerti, tutti a ingresso libero. Domenica 29 ottobre sarà la volta del Duomo di Cefalù.
Omaggio ai popoli del Mediterraneo, sabato alle 21, in piazza Bellini: prima un concerto di musica multietnica del gruppo Pampa Mediterranea; quindi un viaggio nella musica classica araba dal Medio Oriente all'Andalusia, passando per le corti arabe di Sicilia, proposto da Daniele Guttilla all'oud (liuto arabo) e da Armando Fiorealle percussioni (Tar, darbouka, riqq). Domenica, dalle 21 a mezzanotte, proiezione di video art ai Quattro Canti di città. Sarà aperto Palazzo di Rudinì, il sito quest'anno più visitato de Le Vie dei Tesori: il pubblico seguirà un percorso alla luce della candele per giungere sul balcone affacciato sul Teatro del Sole.
Sabato la festa dell'Unesco si sposterà a Monreale: dalle 19 alle 24 saranno aperti alle visite il Duomo normanno e il chiostro benedettino. Alle 19.30 nel Duomo è in programma il concerto "Laudate pueri RV601"e brani sacri di Antonio Vivaldi, a cura del Kandinskij Chamber Ensemble. Domenica, infine, dalle 19 alle 21, saranno aperti alle visite sia il Duomo di Cefalù che il chiostro; alle 19.30, il concerto de "Le Quattro Stagioni" di Antonio Vivaldi, proposte dal gruppo strumentale di Archi dell'Orchestra Sinfonica Siciliana. Direttore e violino solista, Massimo Barrale. 

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#Vino Viaggio in Italia tra Cantine d'autore Da Piano a Pomodoro, quando il vino conquista le archistar


(di Daniela Giammusso) (ANSA) - ROMA, 29 OTT - VALENTINA VENTURI, CANTINE D'AUTORE - VIAGGIO NELL'ARCHITETTURA DEL VINO (ALL AROUND, PP. 144, 12 EURO) La ''perfezione'' del gusto che sposa la bellezza del paesaggio, non solo naturale. E' un matrimonio scritto nel destino quello tra il mondo del vino e l'architettura, che dalla Napa Valley a la Rioja, passando per Langenlois, nel tempo ha stregato grandi star come Zaha Adid, Herzog e De Meuron, Frank Owen Gehry, Norman Foster. E che in Italia trova, da sempre, forse il suo terreno più fertile. A raccontarlo è ''Cantine d'autore - Viaggio nell'architettura del vino'' (ed. All Around, pp. 144 - 12,00 euro), guida scritta dalla giornalista Valentina Venturi, che dai Traminer dell'Alto Adige ai Cabernet Sauvignon carichi di sole della Sicilia, regione per regione esplora l'Italia dei filari e delle cantine disegnate dalle più importanti firme dell'architettura mondiale.
    Un viaggio, diciamolo subito, non solo per gli amanti del vino e che anzi, tra botti, tradizioni secolari e storiche famiglie, racconta le due anime di un mondo votato al futuro e all'innovazione, ma ancora popolato da artisti, vinattieri, visionari e animali mitologici. Come la grande tartaruga che appare ai piedi delle colline di Bevagna, nel cuore dell'Umbria.
    E' il carapace in rame disegnato da Arnaldo Pomodoro per la famiglia Lunelli e la sua nuova produzione di Montefalco e Sagrantino alla Tenuta Castelbuono. Sempre in Toscana, terra di vini tosti, ribelli, complessi, ''che non rispettano le regole'', come sottolinea nelle sue introduzioni lo scrittore e regista Paolo Zagari, ecco anche la cantina La Rocca di Frassinello dove una star mondiale come Renzo Piano ha progettato una struttura quasi completamente sotterranea, che punta tutto sulla eco-sostenibilità: si sfrutta la forza di gravità per il ciclo produttivo (la cosiddetta tecnica ''per caduta'') e la barriccaia sotterranea permette una climatizzazione naturale con notevole risparmio energetico. E poi ancora, il futuristico cilindrico semi-interrato dello svizzero Mario Botta (ispirato, però, alle antiche dimore toscane) per Petra Moretti a Suvereto, la cantina praticamente biodegradabile di Antinori e la prima volta nel vino di Gae Aulenti alla Tenuta di Campo di Sasso a Bibbona. Una ''febbre'' che, puntando sulla valorizzazione del contesto circostante, ha portato con se' un fiorire di neologismi: cattedrali del vino, eno-industria, eno-meraviglie, eno-nauti. E allora come definire la struttura di Castello Romitorio di Sandro Chia, dirompente artista della Transavanguardia che ha mutato la sua cantina in una sorta di esposizione permanente? O come non lasciarsi affascinare dal design della Westway Architect alla Cantina S. Margherita, dal 1935 culla del Pinot Grigio del conte Marzotto, o dalle tecnologie della Cantina Terredavino, nelle Langhe, progettata dall'architetto Gianni Arnaudo? Ma in Italia si va anche a ritroso nel tempo, con la villa settecentesca di Andrea Palladio, al cui interno si nasconde una segretissima cantina dell'azienda vinicola Santa Sofia e dove il Valpolicella si trasforma in Amarone. O in Sicilia, davanti al mare di Trapani, dove tra pavimenti battuto di tufo e navate a sesto acuto che stregarono anche Garibaldi, alla Cantine Florio nasce il Marsala, eccellenza tutta Made in Italy, che però, si scopre, deve il suo successo ai salotti inglesi di fine '700. Non manca un pizzico di glamour, con un'appendice per le cantine di vip e artisti diventati produttori di vino, da Adriano Celentano a Stefania Sandrelli, Sting e Gianna Nannini. (ANSA).

Vacanze di Natale: novembre è il periodo migliore per prenotare

ROMA - Mancano sessanta giorni a Natale. Molti italiani avranno già cominciato a pensare a come allestire un albero di Natale più grande o luminoso di quello dei vicini o a cosa mangiare a pranzo il 25 dicembre, ma se va come lo scorso anno, il 49% degli italiani ha anche già prenotato il volo per le proprie vacanze natalizie. Hanno fatto bene? Ni. Infatti, prenotare con troppo anticipo non è sempre la cosa migliore. Nel caso delle vacanze natalizie, prenotare a dicembre non è mai una buona idea perchè i prezzi salgano alle stelle, ma sono comunque più alti anche per chi prenota con più di tre mesi d’anticipo.

Quando conviene quindi prenotare le proprie vacanze di Natale? Da quanto emerge dall’analisi delle prenotazioni su Expedia.it, le offerte migliori si trovano prenotando tra i 60 e i 31 giorni in anticipo. Quindi dal 26 ottobre al 24 novembre è il periodo perfetto per la caccia alla propria vacanza invernale! Anche dal 25 novembre al 4 dicembre (fino a 20 giorni prima di Natale), i prezzi dei voli restano non troppo alti, per salire poi gradualmente ma inesorabilmente nelle ultime tre settimane.

Quando conviene prenotare le vacanze di Natale?

· Dai 60 ai 31 giorni in anticipo è il momento migliore. Il 26% degli italiani prenotano in questa finestra temporale e pagano tra il 5 e il 10% in meno degli altri.
· Dai 30 ai 21 giorni in anticipo è ancora un buon momento.
· Dai 90 ai 61 giorni in anticipo è meglio che acquistare all’ultimo momento, ma val la pena aspettare un poco. Prenotano con questo anticipo un quarto degli italiani che vola a Natale.

Quando i voli costano di più?

· Oltre i tre mesi di anticipo è il momento in cui i voli sono più cari. Gli aerei sono ancora da riempire e non c’è interesse a tenere i prezzi bassi. Eppure, il 28% degli italiani ha prenotato i voli di Natale con questo anticipo.
· Da venti a un giorno in anticipo. Si sa, i posti scarseggiano e Natale è sempre Natale. “Ma perchè non ci ho pensato prima?” è la domanda del 17% degli italiani che si trovano a prenotare così all’ultimo.

Il Natale è più italiano a New York
Quindi, le prime tre settimane di novembre sono decisamente il momento migliore per prenotare il vostro volo natalizio, sia esso per raggiungere i propri familiari lontani, che per una vacanza. Gli italiani che hanno optato per un Natale lontano da casa, per ora hanno scelto alcuni grandi classici dove perdersi tra luci di Natale. Chi vince? Le più scelte su Expedia.it sono New York, Londra, Parigi, Amsterdam e Praga. Mentre tra le italiane salgono sul podio l’immancabile Roma, Napoli con i suoi incredibili presepi, ed infine Firenze.

“Attraverso l’analisi dello storico dei dati a nostra disposizione combinata con la conoscenza del mercato turistico” – ha commentato Andreas Nau di Expedia.it – “siamo in grado di capire quando conviene o meno far shopping di voli online. È interessante vedere come siano comunque molti gli italiani che prenotano i propri voli con larghissimo anticipo, sicuramente pensando di poter ottenere prezzi migliori. In realtà, dalla nostra analisi è chiaro come prenotare all’ultimo convenga ben poco, esattamente come prenotando troppo in anticipo! Insomma, la verità sta nel mezzo e novembre sembra essere davvero il mese migliore per pensare alla propria fuga natalizia. Poi, il nostro consiglio sarà sempre quello di prenotare il volo e l’hotel non solo al momento giusto ma anche allo stesso tempo, per accedere ad ulteriori risparmi e offerte”.
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Aprire un Bed and Breakfast: come fare, costi e finanziamenti


Negli ultimi anni il mercato dell’ospitalità “home made” si è sempre più allargato e per questo motivo molte persone hanno deciso di aprire un bed and breakfast o di trasformare la propria casa in un B&B.
Quello che piace ai viaggiatori che scelgono la formula bed and breakfast è la familiarità dell’ospitalità, il sentirsi a casa e immersi nel territorio che si decide di visitare. Ovviamente dall’altra parte chi apre un bed and breakfast dovrà essere portato alla convivialità e all’ospitalità.
Non si tratta di un servizio di alloggio come un hotel che è più strutturato. Il bed and breakfast ti obbliga ad aprire le porte di casa tua e se non lo fai con cuore e passione o solo per scopo economico, rischi davvero di non vivere una bella esperienza (oltre che di aver investito male tempo e denaro).

Come aprire un bed and breakfast?

Il bed and breakfast, secondo le norme vigenti, è un’attività ricettiva gestita da privati, a conduzione familiare, che mettono a disposizione di ospiti le proprie abitazioni e le proprie camere in numero limitato.
Per capire bene di cosa si sta parlando ti consiglio di approfondire subito il tema leggendo la tualegge regionale di riferimento (attenzione che ogni regione ha proprie regolamentazioni!!). Questa legge si rifà a quella principale: Legge 29 marzo 2001, n. 135 – “Riforma della legislazione nazionale del turismo”, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 92 del 20 aprile 2001.
Ad oggi, l’attività di B&B può essere esercitata anche senza nessuna P.IVA e senza obbligo di registrazione alla Camera di Commercio.
Quando si apre un bed and breakfast senza partita IVA i proventi saranno indicati in dichiarazione dei redditi e tassati come redditi diversi, una volta detratte le spese considerate inerenti all’attività (utenze, pulizie, generi alimentari offerti agli ospiti, ecc.).
Il TAR del Lazio nel 2016 (sentenza n° 6755 del 13 giugno 2016) ha rimosso alcune regole che limitavano l’attività occasionale dei titolari di bed and breakfast. Prima della sentenza che ha liberalizzato l’attività, le norme regionali richiedevano che i bed and breakfast aperti da titolari senza partiva IVA rimassero chiusi per un periodo compreso tra 90 e 120 giorni all’anno e si rispettassero precisi limiti nella dimensione minima dell’abitazione. Il tribunale amministrativo ha dichiarato illegittime queste richieste, in quanto limitano la libera concorrenza.
Se vuoi che la gestione degli affitti diventi il tuo lavoro principale, allora aprirai la tua posizione come affittacamere, con la conseguente apertura della Partita Iva e la registrazione presso la Camera di Commercio.
Sia che tu scelga di svolgere l’attività in forma imprenditoriale o occasionale, dovrai presentare una serie di documenti. Innanzitutto, dovrai recarti allo sportello SUAP (Sportello Unico per le Attività Produttive) del tuo Comune nel quale ritirare i moduli da compilare per la Dichiarazione di Inizio Attività. 
Una volta che comunicherai la SCIA (Segnalazione Certificata di Inizio Attività) l’apertura del tuo bed and breakfast è immediata. I documenti che ti potranno essere richiesti sono vari e differenti sempre da Regione a Regione, tra questi certamente non mancherà la planimetria e la polizza assicurazione per garantire gli ospiti.
A questo punto ti dovrai rivolgere agli uffici turistici di competenza che definiranno ufficialmente la classificazione della tua struttura dando indicazioni su come monitorare gli ospiti per le autorità di pubblica sicurezza.
Ogni Regione o Comune, lo ribadisco nuovamente, ha procedure proprie. Tieni presente che, ad oggi, il Comune può imporre una tassa per l’istruttoria della pratica che varia come costo tra 30 e 160 euro circa.

Aprire un bed and breakfast: quali requisiti deve avere l’alloggio?

Parti dal presupposto che ospiterai delle persone e quindi dovrai sottostare a regole di tipo urbanistico-edilizie per garantire la loro sicurezza. Va certamente sottinteso che la tua abitazione dovrà essere in regola con gli allacciamenti di luce, gas, ecc.
Da non sottovalutare ovviamente le norme igienico-sanitarie, ma sinteticamente i requisiti richiesti, pur variando da regione a regione, sono:
  • 14 mq per la camera doppia, 8 mq per la singola;
  • normalmente il titolare del bed and breakfast deve avere la residenza (o il domicilio durante il periodo di apertura del bed and breakfast) nella struttura. In via eccezionale alcune Regioni concedono di abitare a fianco, ma con obbligo di reperibilità;
  • superficie minima dell’abitazione rispetto ai posti letti;
  • limite di camere: si va da un minimo di 3 a un massimo di 6, per un totale di posti letto compreso tra 3 e 20, con grandi differenze tra regione e regione;
  • requisiti minimi per l’arredo delle stanze: in alcune regioni le norme richiedono che nelle stanze siano presenti armadio, comodini, lampade, sedie, cestini, ecc;
  • autonomia da parte degli ospiti nel poter accedere alla stanza o ai wc (che non siano quelli usati dai familiari);
  • richiesta di elementi d’arredo base e necessari anche nei bagni;
  • l’obbligo di pulizia quotidiana o di indicazione della cadenza del cambio lenzuola;
Considerando questo elenco come basico, andiamo ora a vedere dubbi e domande frequenti che vengono poste da chi intende aprire un bed and breakfast.

Aprire un bed and breakfast: quali obblighi per la colazione?

Dovrai fare molta attenzione anche alle regole per la somministrazione della colazione. I cibi, generalmente, devono essere forniti confezionati e senza alcun tipo di manipolazione ulteriore (se non il fatto di essere riscaldati). Spesso però proprio per il carattere autoctono di ospitalità che vuole offrire un bed and breakfast, le Regioni impongono di usare prodotti locali.
Il divieto di manipolazione è per il gestore, questo non gli vieta di acquistare da coloro che invece possono farlo prodotti da offrire ai clienti (per esempio una buona e fresca brioche acquistata dal panettiere).

Quali obblighi per prezzi e registrazione ospiti in un bed and breakfast?

L’unico obbligo che hai per quanto riguarda i prezzi è quello di esporli nella tua struttura e di comunicarli all’ufficio preposto dalla tua regione. Per ciò che riguarda gli ospiti è obbligatorio registrarli e comunicare alle autorità locali di Pubblica Sicurezza le generalità.

Aprire un bed and breakfast in un condominio: è possibile?

Partiamo da un’informazione molto importante: se vuoi aprire un bed and breakfast nel condominio in cui vivi, non hai l’obbligo di richiedere l’approvazione dall’assemblea. Fa eccezione il caso in cui nel regolamento di condominio è specificatamente scritto che si vieta l’attività di bed and breakfast o di affittacamere.
Puoi approfondire la questione grazie alla sentenza n° 369 del 14/11/2008 della Corte Costituzionale che ha, appunto, dichiarato incostituzionale una norma della Regione Lombardia.

Canone Rai e bed and breakfast: devo pagare il canone normale o speciale?

Sappiamo bene che la questione del pagamento canone RAI è sempre delicata. Fermo restando che è un tema sul quale ti consiglio di rimanere costantemente aggiornato (la legge non prevede ignoranza e purtroppo poi ci si ritrova a pagare ammende inutilmente), dopo una serie di sentenze, ricorsi, conferme e leggi, è possibile definire tre diversi casi ai quali potrai andare incontro se deciderai di aprire un bed and breakfast:
  • Apri un bed and breakfast, hai la TV solo nella tua zona, visibile solo a te e non hai apparecchi nelle camere degli ospiti: non devi pagare il canone speciale, ma solo quello ordinario;
  • Apri un bed and breakfast, hai la TV in una zona comune che può essere vista anche dai tuoi ospiti: devi pagare solo il canone speciale per bed and breakfast;
  • Apri un bed and breakfast, hai la TV nella tua zona personale e hai posizionato apparecchi anche nelle camere degli ospiti: devi pagare sia il canone ordinario che quello speciale.

Diritti SIAE e bed and breakfast: come mi regolo?

I diritti SIAE vanno versati, ma così come per la questione del canone RAI, dipende da com’è organizzato il tuo bed and breakfast. Ecco le tre opzioni principali:
  • Apri un bed and breakfast, hai la TV solo nella tua zona, visibile solo a te e non hai apparecchi nelle camere degli ospiti: non devi pagare i diritti SIAE;
  • Apri un bed and breakfast, hai la TV in una zona comune che può essere vista anche dai tuoi ospiti: devi pagare i diritti SIAE;
  • Apri un bed and breakfast, hai la TV nella tua zona personale e hai posizionato apparecchi anche nelle camere degli ospiti: dovrai pagare i diritti SIAE che, in mancanza di una normativa specifica, saranno definiti in accordo con la sede locale della SIAE.
Anche in questo caso, il mio consiglio è di rimanere informato e di chiedere bene l’elenco di ciò che serve secondo il tuo Comune o Regione per poter aprire la tua attività.

Bed and breakfast: ma quindi quanto costa aprirne uno?

Partiamo dal presupposto che non avrai certamente gli stessi oneri da investire rispetto a un vero hotel o quando decidi ad esempio di aprire un negozio. Il perché è presto detto: sei a casa tua! Potresti però decidere di aprire un B&B anche se sei in affitto, o potresti comunque fare la scelta di richiedere finanziamenti per avviare l’attività.
Ecco quindi che i costi per aprire un B&B (escluso l’investimento dell’immobile) possono veramente essere molti, differenti e essere elencati in:
  • se apri la P.IVA come affittacamere: tasse apertura e commercialista;
  • accessori e mobili obbligatori (come detto prima, nelle camere devono essere presenti alcuni mobili e accessori);
  • biancheria, complementi d’arredo (fondamentali per meglio accogliere la clientela);
  • strutture accessorie, ma non obbligatorie (ad esempio la TV);
  • canone RAI speciale e diritti SIAE;
  • sito Internet (fondamentale) e attività di comunicazione online;
  • … E se intendi ospitare in case antiche, devi considerare anche costi di ristrutturazione.
Va da sé che i costi quindi possono variare, diciamo che se vogliamo dare un’indicazione, in un appartamento già sistemato e pronto ad ospitare, l’investimento iniziale può partire dai 2/3.000 euro in su.

E ora che hai aperto il Bed and breakfast come far volare il tuo business?

Un’attività va curata, soprattutto se hai a che fare con le persone. Ecco allora un piccolo elenco di consigli che mi sento di poterti dare:
  1. Cura il sito internet, le recensioni, i contatti: prima di ospitare i clienti “a casa tua” sarà quella la casa che visiteranno. Preparala e non lasciare nulla al caso: non c’è niente di peggio che siti non aggiornati o poco navigabili perché non responsive (che non si adattano a tablet o cellulari);
  2. La colazione è fondamentale: gli ospiti di B&B sono “maniaci” della colazione! Fai una riflessione: se quando scegli un hotel guardi spesso anche questo servizio, vuoi che non ci si faccia caso proprio in un B&B? La colazione in un bed and breakfast deve essere ricca, genuina, con prodotti freschi. Il punteggio e i commenti che ti daranno dipendono molto da questo. Cura anche il momento della colazione dei tuoi clienti: la tua presenza, i consigli su itinerari da affrontare nella giornata saranno fondamentali;
  3. Attivati con promozioni che possano far tornare i tuoi clienti: regala uno sconto speciale esclusivo per la prossima volta che torneranno o che loro possano regalare solo ai loro amici indicando chi l’ha donato;
  4. Impara a coccolare i tuoi ospiti (e non solo i clienti potenziali), inviando loro nel tempo comunicazioni e aggiornamenti. Sin dal momento del loro arrivo e durante tutta la permanenza, permetti loro di immergersi nel tuo territorio con storie, racconti, libri, quadri, solo per fare qualche esempio. Le persone che viaggiano per B&B amano le tradizioni e le storie delle persone che li ospitano. Inoltre cerca di consigliare sui luoghi e sugli itinerari da non perdere. La tua disponibilità ti garantirà commenti e passaparola positivi, fidati!
Infine ricorda: regole o no, se stai realmente pensando di lanciarti in questa avventura, ciò che conta è lo spirito che muove una persona ad aprire le porte della propria abitazione. Se pensi di non essere pronto all’accoglienza, se preferisci una gestione meno coinvolgente e invadente, se vuoi la tua privacy, il mio consiglio è di puntare ad altri tipi di attività, ma se il detto ‘mi casa es tu casa’ è la tua mission, allora forza e lanciati, questo business aspetta solo te!
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