Primavera Sound, il 30 maggio torna il miglior festival musicale europeo

Centinaia di artisti, su 20 palchi, dal 30 maggio saranno protagonisti a Barcellona di un festival da 200mila persone, con una forte presenza italiana. Per la 18esima edizione spazio anche alla ga-stronomia gourmet ed attenzione al tema delle violenze sessuali, con la campagna 'No Callem'
Sembra non conoscere soste la crescita qualitativa e di offerta del Primavera Sound, il festival che si terrà a Barcellona dal 30 maggio al 2 giugno, la cui proposta musicale è ormai senza eguali in Europa, grazie a nomi come Bjork, Nick Cave, Arctic Monkeys, Jane Birkin (si, proprio la musa di Serge Gainsbourg), Lorde e decine di artisti di ogni tipo. Forti delle 200mila presenze dello scorso anno, con una grossa fetta di pubblico proveniente dall'Italia, il festival catalano sta diventando un modello sotto molti aspetti: per gli amanti della musica è l'annuale appuntamento fisso il cui biglietto si acquista a scatola chiusa; per Barcellona è una risorsa economica, perché durante i giorni della manifestazione la città vede crescere esponenzialmente il numero dei turisti; per chi opera nel settore dell'intrattenimento musicale Primavera Sound presenta un esempio di business pressoché perfetto, che unisce grandi numeri e qualità. Ma andiamo per gradi.
Quest'anno i palchi all'interno del Parc del Fòrum, la struttura sul mare che ospita gran parte dei concerti, saranno 14, a cui vanno aggiunti i 3 stage 'cittadini', allestiti al Barrio Raval, e gli altri 3 nei club. Il programma è talmente ampio ed eterogeneo che ognuno può seguire il proprio Primavera: chi ama l'hip hop andrà ai live di Asap Rocky, dei Migos o di Tyler, The Creator; chi vuole sonorità più rock seguirà i National o The War on Drugs; chi ama i suoni elettronici potrà perdersi in una sorta di festival nel festival, il Primavera Bits, dedicato solo a questo genere. E poi ancora: in scena ci saranno artisti senza tempo come la Birkin e sua figlia Charlotte Gainsbourg, concerti inediti come quello degli autori della colonna sonora della serie tv cult di Netflix 'Stranger Things', icone 'indie' come Grizzly Bear e Beach House e band storiche come i maestri dello shoegaze Slowdive e la moderna psichedelia degli Spiritualized.
Alla cura per la ricerca musicale il Primavera quest'anno aggiunge altri tasselli che mostrano l'at-tenzione degli organizzatori verso il pubblico: si inaugura lo spazio gourmet 'Primmmavera', dedi-cato alla gastronomia di qualità e accessibile su prenotazione, e da questa edizione il 'truck food' sarà curato dai migliori ristoranti di Barcellona. C'è poi l'importante adesione alla campagna 'No Callem', protocollo d'azione contro le molestie sessuali, attento alla sensibilità LGBT e presente al Parc del Forum con un punto informativo a cui chiedere informazioni e denunciare comportamenti violenti. Infine, il Primavera Pro, evento collaterale dedicato agli addetti ai lavori con conferenze, workshop, concerti. Per capire la portata del fenomeno Primavera Sound, ANSA ha intervistato Marta Pallarès, a capo della comunicazione internazionale della festival.

Quali sono i numeri del Primavera Sound “L'anno scorso abbiamo avuto più di 200.000 parteci-panti provenienti da oltre 125 paesi. Per questa 18esima edizione accoglieremo più di 60.000 per-sone al giorno al Parc del Fòrum, con uno staff di di 5.000 persone per quasi 250 spettacoli nei tre giorni principali del festival”.

Qual è la percentuale di pubblico italiano? “È uno dei nostri principali pubblici internazionali. La metà dei nostri partecipanti proviene dall'estero, l'altra metà dalla Spagna. L'Italia è il nostro se-condo mercato internazionale: gli italiani sono cresciuti del 133% dal 2014, provengono principal-mente da Milano e da Roma, anche se l'Italia è il paese in cui i partecipanti si distribuiscono meglio sul territorio e non solo su poche città”.

Quanto influisce il festival sull'economia turistica di Barcellona? “Durante il Primavera Sound la città ha un impatto positivo, grazie al nostro pubblico che dà vita ad un turismo di grande qualità. Durante l'intera settimana tutta Barcellona percepisce l'atmosfera del festival ed è per questo che intendiamo continuare a offrire spettacoli gratuiti e rendere la musica disponibile in tutta la città, non solo al Parc del Fòrum (come i numerosi concerti che si tengono nel quartiere Raval, ndr)”.

Grazie al Primavera Sound e al Sonar (festival dedicato alla musica elettronica che si tiene a metà giugno) oggi Barcellona è diventata un riferimento mondiale per gli amanti della musi-ca. “Barcellona è sempre stata una grande città culturale ma avere due importanti eventi musicali di questo calibro ha ovviamente segnato la 'mappa' del turismo musicale”.

Nel corso degli anni avete portato al Primavera praticamente tutti gli artisti in circolazione. Chi c'è ancora nella vostra 'lista dei desideri'? “Ci piace pensare al programma nel suo com-plesso, ecco perché riveliamo sempre il programma completo e non i singoli nomi, perché tutti gli artisti per noi sono importanti. Personalmente – aggiunge Pallares - pregherei per avere Ennio Morricone all'Auditori del Fòrum: le sue esibizioni sono spettacolari”.

Primavera Sound è da sempre interessato agli artisti italiani: quest'anno ci sono Cesare Basile e Donato Dozzy e tre gruppi al Primavera Pro. “L'Italia è da sempre presente al Prima-vera Pro, e ha contribuito con diversi gruppi interessanti al programma che mostrano la qualità della vostra scena musicale”.

Quale sarà l'evoluzione del Primavera Sound? “Siamo sempre interessati a crescere, tanto che nel 2011 è partita l'edizione di Primavera Sound a Porto, in Portogallo, al Parque da Cidade, un luogo meraviglioso immerso nel verde. Non sappiamo come si evolveranno gli scenari musicali nei prossimi anni ma posso dire che non abbiamo intenzione di fermarci”.
Info: www.primaverasound.com
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Strawinsky sbarca a Domodossola

A più di 40 anni dall’ultima esposizione in Italia, inaugura oggi  presso Casa De Rodis un' ampia antologica dedicata a Théodore Strawinsky, il pittore figlio del celebre compositore Igor. La mostra allestita nella sede espositiva della Collezione Poscio, ripercorre le tappe della lunga carriera dell’artista, contestualizzando le varie fasi del suo stile, ma soprattutto immedesimandosi nello sguardo di Théodore per esplorarne il processo creativo.
 
PERCHE' ANDARE
 
Realizzata in collaborazione con la Fondazione Theodore Strawinsky, la mostra si concentra su quattro temi essenziali della sua opera: il paesaggio e la natura morta, completati dal ritratto e dal nudo. Una piccola sezione inoltre è dedicata ai lavori preparatori per il santuario di Getsemani a Casale Corte Cerro, in provincia di Verbania, poco distante da Domodossola. Curato da Carole Haensler Huguet il percorso espositivo si apre con i paesaggi  una componente importante nell’opera di Strawinsky assieme alle nature morte ispirate spesso agli oggetti del quotidiano. La forza di queste composizioni risiede nella capacità di dipingere la realtà, che siano disegni, pastelli o dipinti, il medium è l’oggetto che dà concretezza e consistenza al tutto. La mostra prosegue con i ritratti che svelano il suo universo personale e intimo con il nudo.Una piccola sezione in mostra è dedicata al santuario di Getsemani a Casale Corte Cerro, non molto distante da Domodossola, esponendo i disegni preparatori realizzati da Strawinsky per affrescare i 170 mq del muro esterno della chiesa con le storie della salvezza, dell’annunciazione e della pentecoste.
 
DA NON PERDERE
 
La mostra è anche l’occasione ideale per scoprire Casa De Rodis, palazzetto di origine medioevale in Piazza Mercato, un tempo dimora della famiglia De Rodis, di antica nobiltà antigoriana, oggetto di un’attenta ristrutturazione, voluta fortemente da Alessandro Poscio. Dal 2014 questo spazio, è aperto al pubblico con l’obiettivo di esporre la collezione Poscio, ma soprattutto di farla dialogare con altri artisti e collezionisti in occasione di mostre temporanee, in un rapporto di integrazione con il territorio e insieme di apertura a esperienze artistiche più ampie. 
 
Théodore Strawinsky. La trasfigurazione poetica
Dal 27 maggio al 27 ottobre 2018
Luogo: Casa De Rodis, Domodossola (VB)
Info: 347 7140135 
Sito: www.collezioneposcio.it

fonte: turismo.it

Turismo culturale e archeologico, la grande scommessa sarda



(Di Gian Mario Sias)
OLBIA - "Il rafforzamento del turismo culturale è una priorità per la Sardegna". Lo ha rimarcato l'assessora regionale del Turismo, Barbara Argiolas, durante i lavori in corso tra oggi e domani nel centro congressi Mbc dell'aeroporto di Olbia per la seconda tappa di Sardinia Tourism Call2Action, l'innovativo piano di incontri di approfondimento professionale e confronto tra operatori e amministratori elaborato da Geasar, società di gestione dello scalo gallurese, inserito dall'assessorato nel Piano di promozione e comunicazione veicolato dal sistema aeroportuale sardo.
"Lavoriamo per rinforzare il turismo balneare e far crescere nuove stagionalità attraverso la valorizzazione in chiave turistica di un patrimonio storico e archeologico unico" ha detto Argiolas -. Il turismo di qualità e sostenibile è la chiave per la crescita del settore e del suo peso economico sul territorio ma occorrono progetti di ampio respiro e alto profilo, che cerchino di mettere in rete Regione, enti locali e imprese, come nel caso del recente accordo tra assessorato e il Polo museale della Sardegna".
Se l'obiettivo è superare la stagionalità dei flussi turistici, promuovere le zone interne, proporre un'offerta integrata che contempli più turismi e sfrutti un patrimonio vastissimo di eccellenze naturali, storiche, artigianali, artistiche, produttive, enogastronomiche e identitarie, va decisamente nella direzione più corretta la riflessione aperta dalla Geasar attraverso il ciclo inaugurato in aprile con l'analisi sui borghi della Sardegna e sul turismo dei borghi in Italia e in Europa.
Oggi la prima delle due giornate su turismo archeologico e culturale è stata dedicata alla formazione con Gruppo Galgano ed Sps e i seminari sulle opportunità di mercati emergenti come la Cina e sull'approccio sostenibile come leva per gestire flussi turistici di qualità. Protagonisti gli esperti dell'Università Ca' Foscari di Venezia e del corso di laurea magistrale in Management della sostenibilità e del turismo di Trento.
Oltre 38milioni e mezzo di arrivi e 102 milioni e 600mila presenze nelle destinazioni culturali italiane nel 2015: per Federcultura gli stranieri sono stati il 36% degli arrivi e il 27% delle presenze. Le località d'arte producono ogni anno affari per 12 miliardi e mezzo di euro, il 37% della spesa totale dei turisti stranieri in Italia. Gli appassionati di cultura spendono a testa 131 euro al giorno, il turista balneare 89. Dei 13 miliardi spesi in viaggi d'arte in Italia da turisti stranieri, nell'isola sono arrivati 608 milioni. Su questi e altri dati si concentrerà domani il dibattito tra gli esponenti del settore turistico-culturale sardo, coordinato da Josep Ejarque, esperto di levatura internazionale, consulente dell'assessorato regionale in questa delicata fase di transizione e di Geasar nell'articolazione del ciclo di incontri.

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Le strade del cuore, km di bellezze


ROMA - Sono migliaia di km di meraviglie italiane tutte da vivere, ammirare e assaggiare quelle raccontate da Le strade del cuore, la guida che la Repubblica ha realizzato in occasione del 90/o compleanno di Anas. Attraverso 56 itinerari per "scoprire gli angoli più romantici d'Italia", la Guida offre tutto il bello e il buono del Paese, descrivendo con la collaborazione di Anas tratti di strade significativi dal punto di vista paesaggistico, culturale ed enogastronomico.
    Altre due iniziative accompagnano e concludono la celebrazione di questo anniversario, iniziata ad aprile con il roadshow "Congiunzioni": il francobollo da 0.95 euro emesso oggi dal Mise, il cui bozzetto raffigura la targa dell'Anas che identifica una casa cantoniera, con il logo istituzionale dell'azienda e quello celebrativo per questi primi 90 anni, e il Museo Virtuale di Anas Muvias (muvias.it), che ripercorre in modo dinamico e interattivo la crescita economica e sociale dell'Italia accanto a quella della sua rete viaria.

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Musei aperti di notte, non solo una sera

Mosaico di notte , manifestazione per visite serali dei preziosi mosaici nei luoghi archeologici di Ravenna © ANSA

Il 19 maggio in tutta Italia si è celebrata la "notte europea dei musei": pinacoteche, gallerie, palazzi e siti archeologici resteranno aperti fino a tardi per consentire a tutti di ammirare opere d'arte, patrimoni culturali e spettacoli sotto le stelle. Il successo di questa e delle scorse edizioni ha incoraggiato molti musei e siti archeologici a organizzare per tutta l'estate aperture serali più volte la settimana da Venezia a Roma, da Milano a Torino, da Ravenna a Firenze. E' un'iniziativa di successo perché favorisce una programmazione più ampia e coinvolge turisti e visitatori che normalmente non riescono a entrare nei musei nei consueti orari di apertura.
Palazzo Ducale di Venezia resterà aperto fino alle 23 (ultimo ingresso alle 22) ogni venerdì e sabato d'estate e fino al mese di ottobre. E' un'ottima occasione per scoprire i capolavori del palazzo gotico, simbolo della Serenissima, e le singole mostre temporanee. Da non perdere "John Ruskin. Le Pietre di Venezia", mostra che fino al 10 giugno punta i riflettori sul rapporto di Ruskin con la città lagunare e, dal 7 settembre, "Tintoretto 1519-2019" per festeggiare i 500 anni della nascita del pittore veneziano tra i giganti della pittura europea del XVI secolo. Il museo, inoltre, propone suggestivi percorsi tra i segreti e i tesori del Doge e varie attività per tutta la famiglia. Info: http://palazzoducale.visitmuve.it
La straordinaria Cappella degli Scrovegni di Padova presenta l'iniziativa "Giotto sotto le stelle" con aperture serali dal martedì alla domenica fino al 4 novembre. E' un'esperienza suggestiva e unica poter ammirare a lungo uno tra i più importanti cicli di affreschi della storia dell'arte; solo di sera, infatti, si può acquistare un biglietto "doppio turno" che consente di rimanere nella stanza degli affreschi per 40 minuti consecutivi. Sempre di sera è possibile aderire a visite animate: su prenotazione si entra alle 19 e alle 21 fino a esaurimento posti con gli attori dell'associazione culturale teatrOrtaet che rievocheranno i personaggi del Medioevo per raccontare la storia della Cappella degli Scrovegni. Info: www.giottosottolestelle.it 
La ricca pinacoteca Accademia Carrara di Bergamo offre ai visitatori della città lombarda la proposta "Estate in Carrara": il 30 giugno, il 28 luglio, il 25 agosto, il 29 settembre e il 27 ottobre la galleria resta aperta fino a mezzanotte. In queste date sarà possibile ammirare capolavori assoluti: dal Mantegna al Pisanello, da Raffaello al Bellini, da Botticelli a Lotto, da Tiziano a Canaletto, da Hayez a Guardi. Info: www.lacarrara.it A Milano sono numerosi i musei che quest'estate apriranno le proprie porte per condividere esperienze d'arte anche di sera; tra questi si segnalano: il Pirelli HangarBicocca (www.hangarbicocca.org) che, oltre alle installazioni permanenti, presenta fino al 16 settembre "The feeling of things", la prima grande retrospettiva in Italia dell'artista Matt Mullican. Le opere d'arte contemporanee dello spazio espositivo si possono ammirare fino alle 22, da giovedì a domenica. Palazzo Reale (www.palazzorealemilano.it) accoglie visitatori fino alle 22.30 ogni giovedì e sabato per ammirare le mostre "Dürer e il Rinascimento tra Germania e Italia" fino al 24 giugno, "Impressionismo e avanguardie" fino al 2 settembre e "In piena luce. Nove fotografi interpretano i Musei Vaticani", in programma da fine maggio a luglio. 
A luglio e ad agosto si potrà entrare nel museo Egizio di Torino (www.museoegizio.it) tutti i venerdì, dalle 18.30 alle 22.30 spendendo solo 5 euro. Il giovedì sera invece, dalle 20 alle 23, si ammirano opere di giovani artisti presso la Fondazione Sandretto Re Rebaudengo (http://fsrr.org). Le promozioni estive del capoluogo piemontese offrono altre occasioni per entrare nei luoghi della cultura in orari anomali, come l'atteso appuntamento "Sere d'Estate alla Reggia", con aperture speciali della magnifica residenza sabauda e dei suoi incantevoli giardini. La manifestazione si svolge tutti i venerdì e i sabato, dal 29 giugno al 25 agosto, con spettacoli e concerti in programma. 
Fino al 5 ottobre il primo e l'ultimo venerdì del mese i Musei di Strada Nuova, tre dimore storiche di via Garibaldi a Genova riunite in un'unica struttura museale - Palazzo Rosso, Palazzo Bianco e Palazzo Tursi - prolungano l'orario di apertura e organizzano dalle 19 visite guidate a tema per far conoscere da vicino le opere esposte e i loro autori. Per conoscere date e argomenti: www.visitgenoa.it 
Si chiama "Mosaico di notte" la proposta che dal 3 luglio al 7 settembre consente di ammirare anche oltre il solito orario di apertura i preziosi mosaici della Basilica di san Vitale, del vicino Mausoleo di Galla Placidia, di Sant'Apollinare in Classe e della Domus dei tappeti di pietra a Ravenna. Tutti i martedì e i venerdì, dalle 21 alle 23, e con la possibilità in alcune date di partecipare, su prenotazione, alle visite guidate tra i monumenti d'arte bizantina, tutelati dall'Unesco, della città romagnola. Info: www.ravennamosaici.it 
A Firenze dal 5 giugno al 28 settembre i celebri musei degli Uffizi, restano aperti due sere a settimana: martedì e mercoledì fino alle 22 si potranno ammirare i capolavori d'arte e partecipare a eventi, concerti, conferenze e performance sperimentali negli spazi delle gallerie. Sono anche previste visite guidate nelle nuove sale dedicate alla storia degli Uffizi, che fanno parte degli spazi dell'Auditorium Vasari inaugurato pochi mesi fa.
A Roma sono numerosi i musei che aderiscono all'iniziativa di aprire di sera; tra questi spiccano i Musei Vaticani che fino al 26 ottobre ogni venerdì aprono le porte ai visitatori dalle 19 alle 23, con l'ultimo ingresso alle 21.30. Si potranno così ammirare il museo Gregoriano Egizio, il museo Pio Clementino, le Gallerie Superiori, le Stanze di Raffaello, l'Appartamento Borgia, la Cappella Sistina e le Sale di Pio V. La prenotazione è obbligatoria sul sito: www.museivaticani.va Le visite notturne sono ancor più suggestive se si partecipa agli appuntamenti musicali della rassegna "Museidisera Arte, Musica", che propone concerti dal vivo tra i capolavori d'arte pittorica e scultorea dei Musei. Chi ama l'arte contemporanea il sabato fino alle 22 può entrare al Maxxi (www.maxxi.art), il museo nazionale delle arti del XXI secolo, progettato nel 2009 dall'architetto britannico di origine irachena Zaha Hadid. Il museo è dedicato alla sperimentazione e all'innovazione nel campo delle arti e dell'architettura e ospita collezioni permanenti che promuovono l'arte contemporanea con più di 300 opere - dalla pittura alle installazioni, dalla scultura alla fotografia e all video arte - provenienti da tutto il mondo e un'attenzione particolare agli autori italiani e più di 50mila progetti, 25mila fotografie e modelli di progetti architettonici. "La luna sul Colosseo" è una sorprendente iniziativa culturale, in programma dal 14 maggio al 31 ottobre, che consente di visitare il monumento iconico di Roma ogni lunedì, martedì e mercoledì dalle 20 a mezzanotte (l'ultimo ingresso è alle 22.40). La visita dura un'ora e 15 minuti e prevede l'accesso ai sotterranei, all'arena e al primo ordine del Colosseo. La visita comincia dal piano dell'arena, cuore del monumento, da dove si scorgono le profondità dei sotterranei, le cavità delle gallerie e il susseguirsi delle arcate interne del monumento, resi ancor più suggestivi dall'illuminazione serale. Qui si raccontano i giochi gladiatori, la storia e l'architettura dello straordinario monumento.
Da metà luglio, infine, si potrà visitare in notturna il maestoso sito archeologico dellaValle dei Templi di Agrigento, patrimonio dell'Umanità. Nel parco di 1.300 ettari, che racchiude secoli di storia antica del Mediterraneo, si passeggia tra boschi d'ulivi, mandorli, zagare e carrubi alla scoperta degli imponenti resti dell'antica città di Akragas e dei templi dorici di tufo dorato della Magna Grecia; il più visitato è il gigantesco tempio della Concordia con le sue 34 colonne, tutte ancora in piedi, celebrato da scrittori e filosofi, soprattutto dal tedesco Goethe. Nel punto più alto della collina si erge il tempio di Giunone, che aveva lo stesso numero di colonne di quello della Concordia ma che furono in parte distrutte da un incendio appiccato dai Cartaginesi nel 406 a.C. Il tempio più grande del Parco è quello dorico di Giove: costruito su una base di 56 metri per 113 ha colonne alte circa 18 metri. La Valle accoglie anche il museo archeologico Pietro Griffo che espone reperti dalla preistoria fino alla fine dell'età greco-romana. Nel mese di giugno il sito ufficiale - www.lavalledeitempli.it - comunicherà orari e tutti i dettagli utili per le visite notturne.
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Opere d'arte a Palazzo Giustizia Firenze

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 Inaugurate oggi le cinque opere vincitrici del concorso internazionale di arte contemporanea indetto per abbellire il Palazzo di Giustizia di Firenze e i suoi dintorni, nella zona di Novoli. I vincitori sono il giapponese Shigeu Saito, con 'Prima del tramonto'; Antonio Violetta con 'Giustizia; Sislej Xhafa, artista proveniente dal Kosovo, con 'J'; Virginia Zanetti con 'Il cielo stellato sopra di me, la legge morale in me'; e Mauro Pace, insieme a Saverio Villirillo e Gregorio De Luca Comandini con 'Metabole'.
    Il bando, per il quale sono pervenute 228 domande, è stato indetto nel 2015 ai sensi della legge 717 del 1949, che impone alle amministrazioni pubbliche che costruiscono nuovi edifici di destinare una quota della spesa totale prevista nel progetto per realizzare opere di abbellimento degli edifici stessi. Presente al taglio del nastro anche il sindaco Dario Nardella. "La legge del 1949 è un po' dimenticata - ha detto il primo cittadino - noi vogliano invece attualizzarla e continuare a crederci, dando agli artisti un messaggio positivo e invitandoli a restare protagonisti e a lanciare nuovi stili e avanguardie, non a caso abbiamo voluto che nel concorso ci fosse una sezione riservata agli under 35". "Firenze intende applicare questa legge anche per altri investimenti pubblici - ha annunciato ancora Nardella -, per esempio nella opere di riqualificazione della Fortezza, del Meccanotessile, della Manifattura Tabacchi. Chiederemo al ministero competente anche se la tramvia possa rientrare nell'ambito dell'applicazione".(ANSA).

A NY George Washington perduto Canova

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(di Alessandra Baldini) NEW YORK - La penna in una mano, nell'altra la tavola con le parole dell'addio alla politica. George Washington, generale vittorioso e primo presidente americano, rinuncia agli abbagli del potere per tornare come Cincinnato alla vita dei campi. Era questo il soggetto dell'unica opera americana di Antonio Canova, ma il monumento in marmo di Carrara al "padre della patria" non e' sopravvissuta: commissionata dal Senato della North Carolina ma distrutta in un incendio pochi anni dopo l'arrivo nel Nuovo Mondo, ritorna a vivere alla Frick Collection in una mostra curata da Xavier Solomon con Mario Guderzo della Gispoteca e Museo Antonio Canova di Possagno. La statua non esiste piu' se non in pochi frammenti carbonizzati, uno dei quali, con la firma dell'artista, ha viaggiato per la mostra da Raleigh a New York. Rimangono pero' a Possagno i modelli preparatori, esposti dal 23 maggio al 23 settembre, tra cui l'ultimo a grandezza naturale presentato da solo nella rotonda del museo: raffigura il primo presidente americano in abito da generale romano e sul punto di lasciare il potere.
    "Per l'Europa, abituata a essere governata da monarchi assoluti, papi, re e imperatori, fu una rivoluzione", spiega Solomon. La statua, realizzata 16 anni dopo la morte, fu affidata a Canova su suggerimento di Thomas Jefferson, "l'arbitro dell'eleganza nell'America di primo Ottocento". Il terzo presidente americano, ormai in pensione nella villa palladiana di Monticello, non aveva mai incontrato Canova o visto coi suoi occhi le sue opere, ma lo conosceva di fama: "In questo Canova fu il primo artista italiano internazionalmente famoso", afferma Solomon.
    L'ultimo modello fu completato nel 1818, esattamente 200 anni fa. Lo precedono altri tre bozzetti preparatori arrivati anche quelli al Frick, uno dei quali raffigura il "padre della patria" senza veli. In parallelo, all'Istituto Italiano di Cultura, saranno esposte 16 tempere di Canova, prima assoluta per il pubblico americano, esposte per la prima volta dopo il restauro.
    Ispirate alla danza, vengono anche queste da Possagno. Alla porta accanto, in Consolato, una rassegna di foto di Fabio zona documenta le sculture del museo in Veneto il cui fulcro, accanto alla casa natale di Canova, e' l'edificio dove vennero portati i gessi dallo studio romano ampliato nel 1957 da Carlo Scarpa.
    Il George Washington fu realizzato a Roma: mentre Canova scolpiva, i suoi assistenti e il fratellastro Giovanni Battista Sartori gli leggevano testi sulla Rivoluzione Americana dello storico Carlo Botta. Per Canova, Washington "fu un genio che compi' atti sublimi per la sicurezza e la liberta' del suo paese". La mostra celebra anche questo, il legame transatlantico, artistico e culturale, che lega Italia a Stati Uniti.
   
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Arte contemporanea nella Rocca di Angera Un nuovo spazio per esposizioni temporanee nell’antico castello sul lago Maggiore

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ANGERA - Ammirare opere d’arte contemporanee sullo sfondo di frammenti di affreschi medievali sopravvissuti al passare del tempo: dopo due anni di lavori di restauro è ciò che offre la trecentesca Ala Scaligera della scenografica Rocca Borromea di Angera, che domina con la sua imponente mole il versante meridionale del lago Maggiore, in Lombardia. Circondata da mura merlate e da un delizioso giardino medievale, la Rocca ospita saloni di grande importanza artistica, come la Sala della Giustizia con un ricco ciclo di affreschi, la Sala della Mitologia con una vasta collezione di maioliche e l’Ala Scaligera, in fondo al cortile d’entrata, trasformata da quest’anno in uno spazio espositivo per opere contemporanee.
La prima mostra è collettiva, si chiama Continuum ed espone opere di Giovanni Anselmo, Vanessa Beecroft, Daniel Buren, Sheila Hicks, Anish Kapoor, Ettore Spalletti e Giulio Paolini. Aperta fino al 30 settembre e curata da Antonio Grulli in collaborazione con il gallerista Massimo Minini, l’esposizione è una suggestiva continuità storica e artistica, come suggerisce il titolo, tra passato e presente, voluta dal principe Vitaliano Borromeo che ha ereditato dal padre la gestione del patrimonio familiare sul lago Maggiore, comprese le bellissime isole Borromee.
Per poter ospitare l’esposizione nella sala affrescata sono stati necessari importanti lavori di restauro che hanno sfruttato la luce che entra dalle finestre contrapposte, salvaguardato gli intonaci originali e recuperato numerosi frammenti di affreschi presenti con motivi floreali e stemmi di Beatrice Regina della Scala, la moglie di Bernabò Visconti, che nel 1370 fece erigere l’ala che da lei prende il nome. Così sullo sfondo di installazioni e lavori d’arte contemporanea - come gli specchi rossi di Kapoor o i poliedri di alabastro di Spalletti - appaiono simboli medievali come il biscione visconteo e la scala, emblema dell’omonima famiglia aristocratica.
Per maggiori informazioni: www.isoleborromee.it/info.html

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Viaggi in musica: le mete imperdibili per l'estate A New York, Perugia, Lisbona e...

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 L’estate è alle porte, cresce la voglia di sole, di viaggi e di stare all’aria aperta magari ascoltando della buona musica! Le capitali del Jazz e della musica elettronica, i festival di musica techno più “cool” e i concerti di musica rock che fanno scatenare le folle: i travel experts di PiratinViaggio hanno stilato una lista di mete imperdibili per tutti gli amanti dei più svariati generi musicali.
New York City, USA
Non c'è da stupirsi del perché chiamino New York la città che non dorme mai: la vita notturna è certamente una delle più eccitanti e colorate del mondo e pullula di locali all’avanguardia sulla scena musicale internazionale. Se siete amanti della musica elettronica, sono centinaia i club che vi consigliamo di visitare, a partire da Brooklyn dove troverete gli imperdibili Tunnel, Twilo e Output fino ad arrivare a Williamsburg, con il Verboten che è una vera e propria roccaforte della musica elettronica.
Non solo elettronica ma anche jazz music: il quartiere tra la Christopher Street Station e la 9th Street Station offre infatti un'infinità di locali jazz sotterranei, con lo Small Jazz Club che spicca tra tutti per la straordinaria atmosfera e offerta musicale. E per chi è ancora incerto, il locale offre la possibilità di sperimentare una serata in livestreaming sul loro sito web.
Perugia, Italia
Anche la Bella Italia offre esperienze entusiasmanti a tema musicale. Proprio nel caldo mese di luglio, a Perugia, si tiene il famoso “Umbria Jazz Festival”, uno dei più importanti festival del mondo che viene organizzato dal 1973. Vi hanno partecipato i “big” della scena jazz internazionale, artisti del calibro di B.B. King, James Brown e altri protagonisti popolari come Alicia Keys ed Elton John. PiratinViaggio vi consiglia di visitare l’edizione estiva che è ospitata dallo stadio di Santa Giuliana, ma che prevede anche moltissimi concerti gratuiti in giro per la città, in cornici straordinarie come i giardini Carducci.
Boom, Belgio
E’ qui che si svolge alla fine di luglio uno dei più grandi e famosi festival di musica dance ed elettronica del mondo: il Tomorrowland. Dal 2005 l’evento è diventato la mecca per tutti gli amanti di questi generi musicali e nelle ultime edizioni ha contato più di 180.000 presenze. Atmosfera fiabesca, spettacoli di luci e colori, 12 palchi che ospitano concerti in contemporanea e artisti internazionali come Axwell/Ingrosso, Martin Garrix, Alesso, Paul Kalkbrenner, Carl Cox e Charlotte de Witte: tutto questo è Tomorrowland, un appuntamento che i travel experts di PiratinViaggio vi raccomandano di non perdere!
Lisbona, Portogallo
Il fascino indiscusso di Lisbona con le sue tradizioni popolari e la movimentata vita notturna, la rendono una meta perfetta per molti viaggiatori. Ed è proprio nella capitale portoghese che quest’anno viene organizzato il festival Rock in Rio, l’evento di musica rock che ha fatto ballare generazioni di rockers in città come Rio de Janeiro, Las Vegas e Madrid. Molte band di fama internazionale hanno girato i loro video musicali durante questo evento e la partecipazione è ogni anno più sorprendente. Nel 2018 il festival sarà accolto dal Parque De Bela Vista, che si trasformerà per 4 giorni in una cittadella del rock il 23, 24,29 e 30 giugno.
Monaco, Germania
Gruppi rock memorabili e uno scenario mozzafiato in una delle più belle città della Germania: il Rockavaria a Monaco di Baviera è un festival imperdibile! Quest’anno il 9 e 10 giugno, suoneranno sull’enorme palco di Königsplatz delle vere e proprie leggende del rock: gli Iron Maiden, i Limp Bizkit e i Toten Hosen. E per fare una pausa tra una band e l’altra, la posizione centralissima del festival permette di raggiungere in pochi minuti l’Englischer Gaten, il polmone verde della città che è uno dei parchi urbani più grandi del mondo assieme al Central Park di New York e all’Hyde Park di Londra. Qui potrete godervi un attimo di relax per poi tornare a ballare ai piedi del palco del Rockavaria o per avventurarvi al Backstage, un locale rock tra i più cool del momento.
New Orleans, USA
New Orleans è senza dubbio la città jazz più famosa del mondo, da sempre considerata la culla di questo genere musicale, ne rimane ancora oggi capitale indiscussa. La città mangia, dorme e respira musica jazz, New Orleans è da prendere “così come viene”, non serve pianificare in anticipo i locali da visitare o gli spettacoli da vedere, lasciatevi guidare dalla sua magia, guardate i volantini per strada e scoprite la vera anima musicale della città! Se invece il jazz non fa per voi, fate tappa all’Essence Festival, che dal 1994 ospita 4 giorni di musica per tutti i gusti e che quest’anno dal 5 all’8 luglio vedrà esibirsi artisti come Janet Jackson, Mary J. Blige, Snoop Dogg e i The Roots: a New Orleans c’è abbastanza musica per tutti!
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'Flor', in centro Torino festa del verde

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TORINO - Un giardino temporaneo ma lussureggiante nel centro di Torino. Dal 25 al 27 maggio Flor trasformerà le storiche Via Carlo Alberto, cuore nevralgico della manifestazione, Piazza Carlo Alberto e via Principe Amedeo.
    Saranno circa 200 gli espositori provenienti da tutta Italia che proporranno le proprie eccellenze florovivaistiche: agrumi siciliani e piante alpine, i profumi del mediterraneo con olivi, bouganville e gelsomini, alberi e arbusti come aceri, camelie, azalee, rose, ortensie; piante rampicanti e piante da appartamento. E, ancora, piante tropicali e acquatiche ma anche oggettistica per il giardinaggio, libri, sementi e prodotti naturali, decorazioni e spezie. 'Flor' è organizzata dall'Associazione Nuova Orticola.
    All'interno della manifestazione nascerà quest'anno uno spin- off che potrebbe, in futuro, diventare un evento indipendente: 'Terrae', la mostra mercato dedicata alla ceramica artistica contemporanea con una selezione di 30 ceramisti professionisti italiani e stranieri. (ANSA).

Istituite aree marine protette in Sardegna e in Sicilia

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 Il ministro dell'Ambiente Gian Luca Galletti ha firmato lunedì 21 i decreti istitutivi di due aree marine protette: Capo Testa-Punta Falcone, in Sardegna e precisamente nel comune di Santa Teresa di Gallura (Sassari), e Capo Milazzo, in Sicilia, nel comune di Milazzo (Messina). Il ministro ha firmato anche i relativi decreti di approvazione del regolamento che disciplina le attività consentite nelle diverse zone delle due aree marine.

Diventano così 29 le aree marine protette italiane che, insieme ai due parchi sommersi, contribuiscono a tutelare complessivamente 233.891 ettari di mare.

"L'istruttoria tecnico-amministrativa, appena conclusa - scrive il Ministero -, ha visto il supporto tecnico dell'ISPRA e l'adesione degli enti locali, nonché processi di partecipazione del pubblico e degli stakeholder che hanno permesso una piena condivisione delle scelte: l'istruttoria, oltre a valutare le caratteristiche ambientali, ha tenuto conto delle caratteristiche socio-economiche dei territori".
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Tavolara a impatto zero, isola laboratorio nel Mediterraneo

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Giornata biodiversità, perdiamo natura a 'ritmo allarmante'

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Nonostante gli impegni internazionali, "la biodiversità continua a essere in declino in tutte le regioni del mondo a un ritmo allarmante". Lo evidenzia Cristiana Pasca Palmer, segretario della Convenzione sulla diversità biologica, in occasione della Giornata internazionale della biodiversità che ricorre il 22 maggio.

"La perdita di natura aggrava altre sfide globali come il cambiamento climatico, la sicurezza alimentare e idrica, la salute pubblica, e può potenzialmente portare a conseguenze catastrofiche per l'esistenza umana", avverte Palmer, che sottolinea l'urgenza di sfruttare i prossimi due anni per raggiungere gli obiettivi internazionali del Piano strategico sulla biodiversità 2011-2020 e per fissare un nuovo accordo che crei le condizioni per cui "gli esseri umani possano prosperare e svilupparsi armonia con la natura entro il 2050".

La Giornata 2018 celebra i 25 anni della Convenzione sulla biodiversità, entrata in vigore nel 1993 per difendere animali e piante da una serie di minacce che spesso derivano da attività umane. In primo luogo la distruzione degli habitat a cominciare dalle foreste che, nel mondo, ospitano l'80% delle specie esistenti. Solo nel 2016, stando all'università del Maryland, la Terra ha perso quasi 30 milioni di ettari di copertura arborea.

Altro problema è il bracconaggio: secondo il Wwf sono almeno 7mila le specie minacciate dai bracconieri e dal commercio illegale nel mondo.

In Italia, in base all'annuario 2017 dell'Ispra, il 31% degli animali vertebrati è a rischio di estinzione, insieme alla metà delle specie vegetali.
Specie aliene fra le prime minacce. Tra le minacce principali per la biodiversità c'è la diffusione incontrollata delle specie aliene invasive, che causa costi sociali ed economici stimati in 12 miliardi di euro l'anno solo nell'Unione Europea. Lo sottolineano Legambiente e Ispra in occasione della Giornata internazionale della biodiversità che ricorre il 22 maggio. Piante e animali esotici e invasivi possono causare l'estinzione delle specie autoctone. In Italia sono presenti più di tremila specie aliene, introdotte spesso volontariamente, di cui il 15% invasive. Negli ultimi 30 anni - evidenziano ancora Ispra e Legambiente - il numero delle specie aliene nel nostro Paese è aumentato del 96%. A porre l'accento sul problema a livello europeo è Life Asap, il progetto Ue di formazione e informazione sulle specie aliene invasive e i loro impatti sul territorio, di cui Ispra è capofila. Guardano ai mari del Vecchio Continente, il Mediterraneo è il più colpito. Qui il numero di specie marine aliene è più che raddoppiato tra il 1970 e il 2015, e ora se ne contano 837, di cui 186 arrivate attraverso il canale di Suez. Nei mari italiani si contano 42 nuove specie ittiche.
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Oltre 200.000 aziende agricole in zone protette in Italia WWF, giovani agricoltori sono custodi della biodiversità

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 Le aziende agricole presenti nei siti italiani della rete Natura 2000 sono 214.535 e corrispondono al 12,8% delle aziende agricole presenti nel nostro Paese. Natura 2000 è la rete di zone protette creata dall'Unione europea per la protezione degli habitat e delle specie. Lo rivela una ricerca svolta dal CREA (l'ente di ricerca del Ministero delle Politiche Agricole), in collaborazione con il WWF Italia e il ministero dell'Ambiente. La ricerca è stata presentata stamani a un convegno al Ministero dell'Ambiente, in occasione del Natura 2000 Day.

Nell'Unione europea la rete Natura 2000 comprende oltre 27 mila siti e copre oltre il 18% del territorio europeo e oltre il 6% di quello marino". In Italia i siti sono 2.613.

La superficie agricola totale delle aziende all'interno di siti Natura 2000 italiani è di oltre 2,7 milioni di ettari. La superficie agricola utilizzata è di oltre 1,5 milioni di ettari, corrispondente al 26,9% della superficie complessiva dei siti Natura 2000 in Italia.

In occasione del "Natura 2000 Day" sono state presentate le prime 38 aziende agricole selezionate in Italia per le loro buone pratiche messe in campo per la conservazione della natura e la valorizzazione delle aree naturali protette. Queste aziende virtuose sono distribuite in 15 Regioni e ricadono in varie tipologie di aree ad alto valore naturale. La maggior parte delle aziende ha un sistema di produzione biologico, ma sono presenti anche esempi di aziende che hanno sviluppato esperienze di agricoltura sinergica e di agricoltura biodinamica.
WWF, i giovani agricoltori sono custodi della biodiversità. "Le aziende agricole più avanzate sono quelle del biologico, condotte da giovani sotto i 41 anni, in prevalenza donne. È questo il profilo del nuovo agricoltore, capace di raccogliere le importanti sfide della globalizzazione dei mercati, creando valore aggiunto dall'applicazione dei principi di sostenibilità nelle produzioni locali". Lo dichiara Donatella Bianchi, presidente del WWF Italia, commentando il rapporto del CREA (il centro studi del Ministero delle Politiche Agricole), preparato in collaborazione con il WWF e il Ministero dell'Ambiente e presentato stamani. "Gli agricoltori possono svolgere un ruolo determinante nella conversione ecologica del Paese - prosegue Bianchi -, essere custodi della biodiversità, garantendo e promuovendo la resilienza dei sistemi naturali nelle aree di maggior pregio tutelate dall'Europa, grazie all'utilizzo ottimale dei Fondi della PAC (Politica agricola comune)". La ricerca ha consentito anche di selezionare le prime 38 aziende agricole virtuose in relazione alle buone pratiche all'interno di siti Natura 2000. Il 31,5% di queste aziende sono condotte da giovani sotto i 41 anni, in prevalenza donne, il 79% praticano agricoltura biologica, il 74% ha investito proprie risorse per realizzare interventi per la conservazione della natura e il 71% ha utilizzato misure negli ultimi due periodi di programmazione (2000-2006 e 2007-2017) per realizzare investimenti per la conservazione della biodiversità e la valorizzazione della loro presenza all'interno di un territorio ad elevato valore naturale.
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Un italiano all'Opera dell'Oman

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(di Daniela Giammusso) (ANSA) - MUSCAT, 21 MAG - Chissà se quando, ormai dieci anni fa, il sultano dell'Oman Qaboos bin Said Al Sai decise di donare al suo popolo una vera Royal Opera House, la prima (e ancora unica) della penisola arabica, aveva mai pensato che a guidarla sarebbe stato qualcuno che la tradizione del melodramma la portava scritta nel passaporto. Fatto è che oggi, mentre ci si avvicina all'immensa ROHM di Muscat, costruita con il profilo di una fortezza e il bianco assoluto dei marmi a riflettere i 40 gradi del sole rovente del deserto (ma dentro il fascino di uno dei paesi più ricchi al mondo), ancora un po' sorprende di ritrovarsi faccia a faccia con Umberto Fanni, italianissimo (anzi, come dice lui, ''metà sardo, con casa a Brescia''), dal 2014 alla guida del fiore all'occhiello della capitale omanita. Inaugurata nel 2011 con la Turandot di Zeffirelli, terza al mondo per grandezza, con tanto di galleria di negozi superlusso e l'Al Angham, il ristorante più esclusivo della città, la ROHM a settembre aprirà la sua ottava stagione con Placido Domingo, star ormai di casa, accompagnato dall'Orchestra Fondazione Arena di Verona in un Gala di romanze, duetti e trii della tradizione spagnola della zarzuela. ''Era il 2014 e pensavo sarei andato da tutt'altra parte, quando venni qui per un incontro per il posto di direttore artistico'', racconta Fanni, al tempo già al Verdi di Trieste e poi all'Arena di Verona. ''Dopo tre giorni mi arrivò la lettera di conferma.
    Dopo qualche mese la nomina anche a direttore generale''. Il suo contratto dice che rimarrà qui fino al 2020, ma i progetti in ballo sono tanti. ''Quando sono arrivato - racconta - la scommessa era trasformare un performing art center in teatro che produce Opera. Il nostro primo titolo è stato The Opera: 24 arie del più popolare repertorio operistico, dal barocco al contemporaneo, sul filo narrativo di Orfeo ed Euridice. In scena c'erano 13 cantanti dal Centro di Valencia, Placido Domingo, la partecipazione del Cirque du soleil, per la regia di Davide Livermore. Alla fine gli omaniti piangevano in platea. Il successo è stato tale che lo porteremo anche in Italia''.
    Ci si guarda intorno, tra il trionfo di scalinate e arabeschi, gli strumenti antichi in mostra nelle teche, la sofisticatissima tecnologia a disposizione della sala da 1.100 posti, e viene da pensare, come ricorda Fanni, ''che 47 anni fa qui c'era solo deserto''. A cambiare tutto, la scoperta del petrolio e un percorso ragionato del sultano (cresciuto in Europa), che in un paese da sempre considerato la ''Svizzera della penisola arabica'' attraverso la cultura vuole costruire ponti con il resto del mondo.
    La nuova stagione 2018-2019 firmata da Fanni correrà dunque sul doppio binario della tradizione occidentale e araba, in un mix di generi che abbraccia la classica come il pop. Tra gli altri arriveranno, Juan Diego Florez con il soprano egiziano Fatma Said, il tenore Vittorio Grigolo, Kristine Opolais con la European Union Youth Orchestra. Sei i titoli d'Opera tra cui spicca la Lakmé di Delibes firmata Livermore, con Jordi Bernàcer alla guida dell'Orchestra e coro del Carlo Felice di Genova (realizzata in collaborazione anche con l'Opera di Roma, Los Angeles, Astana, Cairo, Shangai, Sidney, Pechino e Arena di Verona), che debutterà a Muscat a marzo 2019 per poi girare il mondo fino al 2025. E poi ancora, Valery Gergiev con l'orchestra del Mariinsky, Mahler con la Slovak Philarmonic Orchestra, il fado di Claudia Aurora e il blues di Zucchero.
    ''Le differenze con l'Europa? Qui abbiamo 237 lavoratori, il 70% sono omaniti e tutti molto giovani - risponde Fanni - In Oman l'età media è 28 anni, è un paese giovane, dinamico, stimolante.
    Bisogna insegnare loro il mestiere del teatro. Il pubblico? Agli spettacoli d'Opera il 21% è arabo, il resto sono turisti, con il 95% di riempimento sala nelle ultime due stagioni''. Merito anche di una politica di prezzi molto accessibile, dai 10 ai 140 euro. ''E' un teatro aperto, voglio che lo sia. Il teatro per me non ha senso se non si apre al territorio''. Quanto alla cultura islamica, ''mai avuto limiti - assicura il direttore - Quando abbiamo ospitato la Traviata, anziché una meretrice, abbiamo puntato sul fatto che fosse una donna malata. Il brindisi, non è importante fosse alcool. Era una bibita''. E da parte del blasonato mondo della lirica, nessuna ostilità? ''Nel mondo dell'Opera tutto è vero e tutto non lo è. Quello che importa è l'empatia tra pubblico e palcoscenico. Nessuno mi ha mai detto 'io non vengo'. Anzi, in questi anni abbiamo ospitato quasi tutte le fondazioni lirico sinfoniche italiane. E tutti quelli che arrivano, poi vogliono tornare''. Unico rimpianto, ''non essere a casa. Noi italiani siamo i migliori al mondo in quasi tutto, ma spesso non sappiamo valutarlo''.
   

Ponte del 2 giugno? Tutti in Provenza per il festival Tinals Beck, Phoenix e tanti altri nei tre giorni di musica

L'Arena di Nimes di notte © Ansa

 Visitare la Provenza, nel periodo migliore dell'anno, e godersi un festival in una delle città più caratteristiche della regione, Nimes. L'occasione per un weekend lungo, sfruttando il ponte del 2 giugno, la offre il This Is Not a Love Song Festival, in programma dal 1 al 3 giugno prossimo. Sui palchi interni ed outdoor dell'auditorium Paloma, futuristico edificio progettato dall'architetto Jean-Michel Bertreux dello studio TETRARC, si alterneranno una serie di artisti di livello internazionale: i 'padroni di casa' Phoenix, guidati dal leader, e marito di Sofia Coppola, Thomas Mars, l'istrionico songwriter americano Beck, la band di cultoJesus & Mary Chain, uno dei songwriter più quotati in circolazione come Father John Misty, gli storici Sparks e gli alfieri del nuovo dream pop Cigarette After Sex, Vince Staples col suo hip hop venato di soul, la techno di The Black Madonna e decine di altri nomi.
Nimes, la città che ospita il Tinals, si trova nel cuore della Provenza, vicino alla Spagna, eppure deve molto all'antica Roma: il suo simbolo è un coccodrillo incatenato ad una palma, creato per ricordare che la città fu fondata dai legionari romani di ritorno dalle vittorie nelle campagne d’Egitto, e sono così tante le influenze dell'Impero che da molti il centro viene considerata una sorta di ‘Roma d’Oltralpe'. A testimoniarlo ci sono alcuni dei monumenti del periodo, conservati in modo stupefacente. L’Arena, costruita alla fine del I secolo d.C., è certamente tra quelle mantenute meglio in assoluto. Lunga 133 metri e larga quasi 101, può contenere fino a 24.000 spettatori ed è tutt'ora molto attiva, con la produzione di spettacoli, corride ed un seguitissimo evento tradizionale, la corsa dei tori delle Camargue. In perfette condizioni sono anche la Maison Carrée, tempio costruito da Marco Vipsanio Agrippa, marito di Giulia figlia di Cesare Augusto, e la Tour Magne, torre di 32 metri tra le più imponenti mai edificate dai romani, che domina il Monte Cavalier, da cui si gode uno splendida vista della città. Non meno affascinante è l'enigmatico Tempio di Diana, la struttura più antica di Nimes, separata dalla Tour Magne dai settecenteschi Giardini delle Fontane, i primi giardini pubblici d'Europa, oggi frequentatissimi dai locali e dai turisti per proteggersi dal sole durante le torride estati provenzali. A pochissimi chilometri dalla città c’è poi una delle opere più straordinarie dell'architettura romana, il Pont du Gard, un ingegnoso acquedotto dalla storia insolita. Quando venne costruito – tra il 40 ed il 60 d.C. - Nimes aveva circa 20mila abitanti e un numero di pozzi d'acqua più che sufficienti a soddisfare le esigenze della città. I romani, però, miravano ad ostentare il loro dominio della Gallia e così scelsero di realizzare l’opera più per alimentare il proprio prestigio che per fornire acqua alla popolazione. In pratica, il Pont du Gard fu utilizzato per rifornire le molte ornamentali che abbellivano la città: fontane, terme e giardini. Poco romano e con delle decise influenze spagnole, è invece l'incantevole centro storico cittadino, il cui fulcro è Place aux Herbes, un trionfo di profumi, colori e atmosfere tipicamente provenzali che vi accompagnerà tra bistrot con tavolini all'aperto, vinerie, ristoranti e piccole botteghe artigiane, dove consigliamo di dare un'occhiata ai tessuti locali. Tra tanta storia antica, infatti, Nimes vanta un primato che la collega ad uno dei simboli della moda: i jeans. Qui, intorno al 1400, venivano prodotti dei calzoni da lavoro cuciti con una tessuto color indaco, chiamato tela de-Nimes, definizione poi trasformatasi in Denim, ovvero il materiale con cui vengono prodotti praticamente i jeans che indossiamo oggi.
Raramente capita di poter godere di un connubio tanto fortunato tra musica e turismo, come sottolinea Céline Rousseau, a capo della comunicazione del Tinals e tra i fondatori della manifestazione: “il nostro è un festival primaverile e la maggior parte delle pubblico, durante i giorni di svolgimenti, si gode all’aria aperta luoghi splendidi come l’Arena di Nimes, la Maison Carrée, il Pont du Gard, così come la spiaggia, alcuni villaggi meravigliosi, la natura della Camargue. Noi, d’altra parte, lavoriamo a stretto contatto con l'ufficio turistico per assicurarci che le persone scoprano le bellezze della nostra regione”. Come mai avete scelto di creare Tinals in un centro come Nimes? “Tinals è partito nel 2013 da un gruppo di amici, tutti grandi fan della musica indie, che volevano creare il festival a cui avevano sempre sognato di partecipare. Nîmes sembrava molto lontana dai principali itinerari musicali francesi, ma sapevamo che poteva funzionare e così è stato. Tanto che il prestigioso quotidiano Liberation recentemente ha scritto: ‘grazie al Tinals, Nîmes è diventato uno dei luoghi principali per la musica in Francia’”. Da ‘local’, quali itinerari fuori dai percorsi più noti suggerisci ai lettori dell’ANSA? “Un consiglio, che non troverete nelle guide turistiche, è quello di fare una gita in barca a Sylvéréal, punto di partenza per visitare 35 km di canali e godersi le caratteristiche tipiche della Camargue: cavalli bianchi, campi di riso, rose di ogni genere, tori neri e molto altro. Poi vi consiglio di andare a visitare i villaggi intorno a Nîmes, come Vauvert e Saint-Gilles, e spingervi fino alla spiaggia protetta ‘L'espiguette'. Da Nimes si raggiunge in un’ora, purtroppo si pagano 8 euro per il parcheggio ma ne vale davvero la pena: il paesaggio è straordinario e l’acqua è cristallina”.
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Arte green di Andreco racconta le piante a Roma la mostra De Herbis, poi Biennale Venezia

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 Che ruolo possono avere le piante in relazione all'inquinamento urbano? Come possono contribuire al miglioramento della qualità dell'aria e all'assorbimento degli inquinanti dal terreno? Sono alcuni degli interrogativi di Plantae, progetto ideato dall'associazione Climate Art Project dell'artista visivo e ingegnere ambientale Andreco, per apportare nuovo sapere alle tematiche legate al verde urbano e che fino al 26/5 porta laboratori, conferenze, passeggiate didattiche per la città di Roma. Cuore del progetto, la mostra De Herbis, a cura di Sara Alberani, che alla Biblioteca Angelica mette in dialogo disegni e sculture di Andreco con antichi volumi sulla botanica, come gli Erbari di Gherardo Cibo del XVI secolo, l'Hortus Sanitatis, un incunabolo del 1491 e l'Hortus Romanus del 1772 di Giorgio Bonelli.
    Dal 26/5 Andreco sarà poi tra gli artisti di Arcipelago Italia alla Biennale Architettura di Venezia, con un lavoro ancora top secret in collaborazione con lo Studio De Gayardon e Piccinini.

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Festa del teatro off! Dal 3 maggio al 10 giugno 2018 Roma

Giunto alla sua ottava edizione, il Festival Inventaria  - La festa del teatro off, organizzato da artisti per artisti, si è affermato come l'evento di chiusura della stagione teatrale capitolina mantenendo il proprio focus sulla drammaturgia contemporanea e sulla pluralità dei linguaggi ospitati.
Quest'anno il Festival avrà luogo nei quattro principali teatri off di tre diversi quartieri della Capitale: Teatro Argot Studio e Teatro Trastevere (Trastevere), Carrozzerie n.o.t. (Ostiense) e Studio Uno (Torpignattara) e si articolerà in quattro sezioni di concorso (Spettacoli, Monologhi/Performance, Corti teatrali e la nuova sezione Demo dedicata agli studi e ai progetti in itinere) e una fuori concorso.
Cinque gli spettacoli fuori concorso, mentre sono 21 le proposte selezionate tra le oltre 400 candidature pervenute da tutta Italia e dall'estero che si contenderanno le 25 date complessive messe a disposizione dai teatri partner del Festival nella penisola e diversi altri premi sotto forma di servizi gratuiti per lo spettacolo.
Tutto il programma su www.dovecomequando.net/inventaria2018spettacoli.htm

"L'eterogeneità è la cifra di Inventaria, una festa del teatro inclusiva per argomenti e linguaggi: nuovo circo, sperimentazione, teatro civile, teatro danza, riscritture di classici si alternano sui quattro palchi denunciando, interrogando, contemplando, ricordando, proponendo. 

Con la moltiplicazione degli schermi (e la riduzione degli schemi) di fruizione, decidere di uscire di casa e partecipare a un evento vivo, che inspira ed espira a pochi centimetri da te, diventa sempre più un regalo che si sceglie di fare a se stessi. La fruizione si fa esperienza. La prossimità, comunità. Lo spazio, immaginazione. Questa è la piccola, irripetibile bellezza del teatro off."     

        

Riapre lunedì 21 Maggio 2018 il traffico internazionale sulla linea della Vigezzina



Dopo un lungo stop, lunedì 21 maggio riapre il collegamento internazionale della Ferrovia Vigezzina tra Domodossola e Locarno. Per quanto concerne la linea ferroviaria sono terminare le operazioni di messa in sicurezza del punto dove il pomeriggio di Pasqua c’era stana la frana che era costata la vita a due coniugi svizzeri. Pochi giorni dopo la circolazione era stata riaperta, ma ragioni di sicurezza avevano portato a richiudere la linea. 
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Frecce Tricolori sul Lago Maggiore

Frecce Tricolori sul Lago Maggiore

Lo spettacolo delle Frecce Tricolori richiamerà 40mila spettatori oggi pomeriggio a Verbania. Nel cielo tra Suna e Pallanza, sul lago Maggiore, si esibirà la Pattuglia Acrobatica Nazionale dell'Aeronautica Militare. Ieri c'è stata l'inaugurazione ufficiale della manifestazione, ma il clou sarà oggi dalle 14 alle 16.30 con lo show delle Frecce Tricolori. C'è grande attesa per “Ali sul Lago”, questo il nome dello spettacolo, ma si esibiranno velivoli civili e militari di una pattuglia acrobatica svizzera e ci sarà anche la simulazione di interventi di salvataggio in acqua da parte del CV Stormo dell'Aeronautica Militare. In programma anche la simulazione di un inseguimento via lago da parte di un natante della Guardia di Finanza ad una imbarcazione di contrabbandieri. Come seguire lo show delle Frecce Tricolori se non si è a Verbania? Lo spettacolo sarà proposto in diretta a partire dalle 14 da Vco Azzurra Tv, ma solo in Piemonte, Lombardia e Valle d'Aosta, ad eccezione della provincia di Mantova. Lo ha fatto sapere l'emittente televisiva, che ha evidenziato l'accordo con Pirenei nell'ambito del progetto Lago Maggiore Channel.
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