Sardegna diversa antica ricetta Pane sposi


''Per me il pane è un alimento magico. E davvero vorrei che anche chi non è di qui sperimentasse la sua magia''. Parola di Chiara, che sotto l'albero di fico del cortile di casa, lavora il pane degli sposi creando fiori e uccellini, secondo l'antica ricetta ''imparata dalla zia di mia mamma che oggi ha 92 anni''. E' una delle Experience di Airbnb in Sardegna, prenotabili con un click tra le oltre 1500 proposte già on line del nuovo settore dedicato alle attività da condividere sul territorio con gli abitanti del luogo. Tra arte, natura, sport, artigianto, Chiara ha scelto di mantenere vive le antiche tradizioni di famiglia con un'Experience a Paulilatino (OR) tutta ''mani in pasta'', tra dolci come sas tzipullas e sos arrubiollos, pasta fresca come i malloreddus e il rito del Pane degli sposi. ''Fino a un anno fa lavoravo come hostess - dice - Ho deciso di cambiare vita e tornare nella mia terra, cui sono legatissima. Ci sono riuscita con Airbnb, raccontando anche una Sardegna 'diversa' e autentica''.
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Boom cibo italiano su Experience Airbnb

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 Nell'Anno del cibo italiano è il Food, in tutte le sue forme, a conquistare i turisti stranieri.
    Lo conferma anche Airbnb, che lancia in tutta Italia il suo nuovo settore Experience: vere attività per turisti ed appassionati, proposte dagli abitanti del luogo (anche senza essere host di case), da acquistare con un clik. Tra le 1500 proposte già online, sono proprio quelle legate al cibo le più numerose e prenotate: il 57% dei viaggiatori in Italia sceglie un'esperienza enogastronomica. Come la giornata alla scoperta del pomodoro siccagnu, vera specialità siciliana, offerta da Corrado a Contrada Zisula, tra i mandorli e gli ulivi ai piedi di Noto (SI). Si parte dai filari nell'orto per arrivare in cucina, a vivere il rito quasi ancestrale della preparazione della salsa di pomodoro. ''Per noi - dice Corrado - l'Experience di Airbnb è anche un'occasione per testare tutte le possibili lavorazioni del siccagnu, con un supporto economico fondamentale in questa fase in vista di un ingresso sul mercato''

Asta jet Elvis Presley con interni rosa

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NEW YORK - A guardarlo sembra un rottame ma è appartenuto a Elvis Presley. Si tratta di un Lockheed JetStar 1329 del 1962 con interni in velluto rosa che andrà all'asta alla fine del mese prossimo. Giace da 36 anni su una pista di un piccolo aeroporto del Nuovo Messico, è senza motore e completamente arrugginito, come si vede dalle foto pubblicate dalla casa d'aste online Iron Planet. Eppure nei tempi d'oro del re del rock and Roll era uno dei tre aerei da lui posseduti. Attualmente è l'unico ad essere di proprietà privata, gli altri due si trovano a Graceland, la dimora di Elvis a Memphis in Tennessee. L'ultima volta è stato venduto all'asta nel 2017 per 430 mila dollari. Il jet è dotato dei documenti che mostrano che è stato di proprietà dell'artista morto nel 1977 a soli 42 anni.
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Galleria Accademia 3 opere Giorgione

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VENEZIA - Tre dipinti di Giorgione, un tempo appartenenti alla collezione del patrizio veneziano Gabriele Vendramin (1484-1552), riuniti in un'unica sala alle Gallerie dell'Accademia, a Venezia. Per un mese, i visitatori potranno vedere assieme la famosa "Tempesta" e la "Vecchia", già presenti alle Gallerie, e il dipinto "Concerto o Davide Cantore", opera data in comodato quinquennale, proveniente da un collezionista privato.

In Friuli Coppa del Mondo Parapendio



Con oltre cento vele a colorare i cieli del Friuli, tra qualche giorno approderà a Gemona (Udine) la Coppa del Mondo di volo in parapendio. Lo spettacolo tra le nuvole andrà in scena tra il 24 e il 30 di giugno.

Gemona è stata scelta perché è un posto che offre possibilità di volo alpino e di pianura insieme, già teatro di molte manifestazioni di questo sport entusiasmante, tanto apprezzato che il prossimo anno ospiterà anche i campionati mondiali di deltaplano.

L’organizzazione della tappa italiana della PWC (Paragliding World Cup) è affidata all’associazione locale Volo Libero Friuli, non nuova a farsi carico di competizioni di alto livello, come la stessa PWC un paio d’anni or sono. Centro operativo l’Hotel Willy di Gemona. Il decollo dei piloti avverrà dal Monte Cuarnan, atterraggio ufficiale nella splendida area verde di Bordano, minuscolo paese diviso da Gemona dal fiume Tagliamento. Tra decollo e atterraggio il direttore di gara Luigi Seravalli assegnerà percorsi che in caso di meteo favorevole potranno toccare pure i 100 km. Se il tempo volgerà al meglio, è previsto un volo al giorno per definire la classifica finale che prevede la somma dei punteggi di tutti i voli.

È ammesso un numero massimo di 125 piloti, molti provenienti dall’estero. Difficile elaborare un pronostico per l’alto il livello dei concorrenti, a partire dai vincitori della PWC negli ultimi anni, come il pilota di Merano Aaron Durogati che l’ha vinta per ben due volte, il francese Charles Cazaux e lo svizzero Stefan Wyss. Nello stesso periodo altri 16 piloti hanno vinto almeno una tappa e daranno battaglia. Eccezionale anche il livello in campo rosa con volatrici come la milanese Silvia Buzzi Ferraris riconfermata di recente campionessa d’Italia insieme all’immancabile Durogati.

La PWC è un circuito a tappe che da dodici anni e in altrettante edizioni fa il giro del mondo. Nel 2018 sono già state disputate le gare di Bright (Australia) e Baixo Guandu (Brasile). Dopo Gemona del Friuli seguiranno gli appuntamenti di Sopot (Bulgaria) e Aksaray (Turchia).

Gustavo Vitali - Ufficio Stampa FIVL

Per ulteriori informazioni
Volo Libero Friuli – info (AT) vololiberofriuli.it
sito: http://www.vololiberofriuli.it/pwc-gemona/
sito ufficiale PWC (Paragliding World Cup): http://www.pwca.org/

segnalazione web a cura di Giuseppe Serrone - Turismo Culturale

Premio Stresa di narrativa 2018


La giuria dei Critici del Premio Stresa di Narrativa, composta da Piero Bianucci, Maurizio Cucchi, Emmanuelle de Villepin, Orlando Perera e Marco Santagata ha selezionato le cinque opere finaliste del Premio Stresa di Narrativa 2018.

Le cinque opere selezionate, tra le oltre cinquanta pervenute, saranno ora sottoposte alla Giuria dei settanta Lettori che, congiuntamente alla Giuria dei Critici, sceglierà il vincitore.

I finalisti sono:

“Giochi cattivi” di Massimo Donati edito da Feltrinelli

“L’uomo dei libri” di Nicoletta Mondadori edito da Giampiero Casagrande editore

“Il marito paziente” di Sergio Livio Nigri edito da Biblioteca dei Leoni “Se tu potessi vedermi ora” di Carolina Orlandi edito da Mondadori

“Di ferro e d’acciaio”di Laura Pariani edito da NN Editore


Il Premio Stresa di Narrativa sarà consegnato DOMENICA 21 ottobre p.v. – alle ore 17 – nei magnifici Saloni Liberty dell’Hotel Regina Palace di Stresa (entrata libera). La manifestazione è organizzata dall'Associazione Turistica Pro Loco di Stresa, con il patrocinio del Consiglio Regionale del Piemonte, con il patrocinio e sostegno della Città di Stresa e con il contributo della Fondazione Banca Popolare di Novara per il territorio e della Fondazione Comunitaria del Verbano Cusio Ossola.

Targhe della Giuria

L’organizzazione del Premio Stresa di Narrativa ha deciso di istituire una targa speciale per ricordare il fondatore e primo vincitore del Premio Stresa di Narrativa e per molti anni presidente della Giuria dei Critici Gianfranco Lazzaro, scomparso lo scorso mese di febbraio.

La targa “Gianfranco Lazzaro” viene attribuita quest’anno a:

“Quarantatré… a Fondotoce, 20 giugno 1944” di Gianmaria Ottolini e Ruggero Zearo edito da Tararà Edizioni (Verbania)

La Giuria dei Critici ha altresì deciso di attribuire la seguente “targa speciale” a:

“Il walser dell’imperatore” di Annalina Molteni edito da La Compagnia de’ Bindoni - Magazzeno Storico Verbanese (Germignaga - Va) 



Gli autori delle cinque opere finaliste selezionate dalla Giuria saranno invitati a presentare le loro opere in una serie di incontri letterari, che saranno organizzati a Stresa durante il periodo estivo.
fonte: bibliotechevco.it

Al via Manifesta, la biennale nomade invade Palermo



PALERMO - È bella Palermo punteggiata di eventi e di opere d'arte che si relazionano a luoghi diversi e a edifici storici proiettandoli nella contemporaneità. "Manifesta 12", ha detto il sindaco Leoluca Orlando nella conferenza stampa di apertura, "è una straordinaria opportunità perché la nostra città si guardi dentro traendone gli spunti per affermare sempre di più il suo ruolo di capitale delle culture". Un successo questa edizione della Biennale nomade europea che si apre oggi, testimoniato dalla presenza a Palermo della regina madre Beatrice, della principessa Mabel, vedova del principe Friso, e del principe Constantijn dei Paesi Bassi. Manifesta, diretta dal suo esordio da Hedwig Fijen, è infatti un progetto olandese di integrazione e di convivenza nato per unire l'Europa all'indomani della caduta del muro di Berlino.
Dal 16 giugno, con apertura ufficiale a piazza Magione, al 4 novembre, circa cinquanta fra artisti e collettivi, un po' da tutto il mondo, propongono i loro lavori per Palermo in 12 sedi della città. I curatori di Manifesta 12 hanno realizzato un sistema di mostre diffuso con video, installazioni, performance, interventi urbani e letterari che compongono il "Giardino planetario. Coltivare la coesistenza", ideato con l'ottica di una città laboratorio di differenze e meta costante di flussi migratori. Un giardino ispirato alla "Veduta di Palermo" di Francesco Lojacono, diviso in tre sezioni: "Garden of Flows" all'Orto botanico; "Out of control room"; "City on stage". Per questa operazione non sono stati scelti istituzioni e musei, ma spazi a forte valenza iconica, spesso inediti. L'Orto botanico ospita l'erbario siciliano del colombiano Alberto Baraya, l'orto sperimentale di Leone Contini, i disegni della nigeriana Toyin Ojin Odutola, il mercato eterogeneo di Khalil Rabah, le installazioni di Michael Wang e Lungiswa Gqunta. A Palazzo Butera, aperto per la prima volta dai nuovi proprietari Valsecchi dopo i restauri, sono esposte le opere di Maria Theresa Alvez e l'installazione con carta da parati "Public Fruit Map" di Palermo di Fallen Fruit (Los Angeles), il film in 16 mm. di Renato Leotta, la video installazione dello svizzero Uriel Orlow e la serie di polaroid del russo Sergey Saponizow.
Il collettivo londinese Cooking Sections raffigura la sua ricerca sui sistemi irrigui a secco a Volpe Astuta, al Giardino dei giusti e allo Spasimo. A Palazzo Ajutamicristo è in mostra la documentazione tratta dagli archivi degli attivisti No Muos della cubana Tania Brughera, il progetto su migrazione e identità di Filippo Minelli e l'intervento dell'olandese Richard Vijgen. Palazzo De Seta accoglie video e scultura dell'algerino Kader Attia, la video installazione dei Forensic Oceanography, l'irlandese John Gerrard, i ritratti dell'olandese Patricia Kaersenhout, l'inchiesta del turco Erkan Özgen e il viaggio narrativo del Premio Oscar Laura Poitras. La Casa del mutilato è sede della video installazione sulle guerre dei nostri giorni della spagnola Cristina Lucas, mentre a Palazzo Trinacria è possibile vedere il video della performance della russa Taus Makhaceva. La struttura espositiva ricavata nel cantiere incompiuto di palazzo Costantino offre al pubblico la rappresentazione visiva del lavoro di preparazione dei progetti urbani per Zen, Pizzo Sella e Costa sud. L'Oratorio della Madonna rifugio dei peccatori pentiti ospita la video-installazione dell'italiano Yuri Ancarani e quello di San Lorenzo il lavoro per la perfomance della croato-olandese Nora Turato. Nella Chiesa dei Ss. Euno e Giuliano sono esposti gli studi preparatori per "Palermo Procession", performance di Marinella Senatore e la Fondazione Padre Messina del film di Jordi Colomer. Al Teatro Garibaldi, quartier generale di Manifesta 12, è visibile la rappresentazione dei percorsi narrativi del palermitano Giorgio Vasta e di Wu Ming 2, pseudonimo di Giovanni Cattabriga.
Le sedi di Manifesta sono aperte tutti i giorni (tranne il lunedì) dalle 10 alle 20. Lo Spasimo e visitabile dalle 9.30, Volpe Astuta dalle 10 ed entrambi chiudono alle 18.
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Trasporti, arriva App Nugo , tutto il viaggio sullo smartphone

Una ragazza mostra l'app di Nugo all'esterno dell'istallazione Nugo Space Experience presso la  stazione Termini di Roma © ANSA

Pianificare un intero viaggio via smartphone combinando e integrando i mezzi di trasporto pubblici, collettivi e condivisi: treni, metropolitane, autobus, traghetti, car e bike sharing, taxi e sosta dell'auto nei parcheggi delle stazioni ferroviarie. Si puo' fare con pochi tocchi sul cellulare o sul tablet grazie a Nugo, una startup che favorisce la mobilita' collettiva integrata dall'inizio alla fine di un percorso di viaggio.
La nuova applicazione unifica tutte le fasi di acquisto del viaggio e fornisce gli orari di circa 400 vettori di diverse modalita' di trasporto, di cui 50 gia' acquistabili. Ad una settimana dal lancio dell'app sono gia' circa 14mila i download dagli store Android e iOS.
La presentazione ufficiale dell'applicazione si è svolta al Globe Theatre di Roma, nel cuore di villa Borghese, dove gli ospiti hanno potuto godere dell'accompagnamento musicale - anche questo a tema "viaggio" - del pianista jazz Danilo Rea.
"Siamo nella notte di inizio estate, una buona data e un buon posto per una nascita", ha fatto notare Carlotta Ventura, consigliere di Nugo e direttore comunicazione del gruppo Fs ricordando che ci sono voluti circa due anni di gestazione per vedere la luce di questo progetto. L'obiettivo della startup è quello di ridurre l'utilizzo dell'auto privata per raggiungere le destinazioni - che sia per lavoro, per svago o per turismo - favorendo invece i diversi mezzi di trasporto condivisi e concretizzando l'integrazione modale, uno dei cinque pilastri del piano industriale 2017-2026 di Fs italiane.
Nelle stazioni di Roma Termini, Venezia Santa Lucia e Firenze Santa Maria Novella sono gia' presenti le 'Nugo Space Experience', installazioni in cui viaggiatori e frequentatori possono entrare nel mondo virtuale di Nugo vivendo un'esperienza sensoriale con storie di persone, immagini di citta', mezzi in movimento e astrazioni artistiche sul viaggio. Nelle prossime settimane, queste installazioni saranno allestite anche in altre stazioni ferroviarie italiane.
"Siamo abituati a spostarci con le automobili private che pero' sono costose e poco sostenibili da un punto di vista ecologico - ha spiegato l'amministratore delegato di Nugo, Gianluigi Castelli - ma le persone le usano perche' non e' facile programmare un viaggio in tutte le sue componenti". Ecco perche' con questa nuova applicazione "abbiamo pensato di poter facilitare la programmazione del viaggio da un luogo a un altro componendo tutti i mezzi di trasporto possibili, rendendo il viaggio e l'acquisto piu' agevoli", ha continuato Castelli.
L'applicazione si scarica dagli store Android e iOS, "ma c'e' anche un sito per chi preferisce il computer allo smartphone", ha aggiunto il direttore generale di Nugo, Alessandro La Rocca, sottolineando che al suo interno l'app racchiude molte tecnologie, visto che "con un'unica applicazione si puo' comprare il trasporto pubblico locale, il treno e altri mezzi 'long distance' come autobus e anche traghetti".
L'investimento economico per la nuova startup e' pari a 20 milioni di euro, soprattutto per integrare i sistemi di vendita dei vettori presenti sull'app.
La startup è in aggiornamento sia per quanto riguarda la stipula di nuovi accordi commerciali sia per il rilascio di nuove funzioni che aiuteranno il passeggero nelle fasi precedenti all'acquisto del titolo di viaggio e durante il trasporto.
In collaborazione con:
NUGO

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'Gigante' Monterosso diventa bene Comune

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- Il 'Gigante' di Monterosso, la scultura di cemento armato e ferro del 1910 incastonata nella scogliera del borgo ligure nelle Cinque Terre, è pronto per il restauro e per diventare bene pubblico del Comune. L'ultimo passaggio è la sigla del protocollo da parte del Mibact. Ma la pratica, sottolineano dal Parco nazionale delle Cinque Terre, è ferma da oltre un mese a Roma. "Da Roma e dal nuovo Governo giallo-verde ora si attende, chissà ancora per quanto, il verdetto definitivo al passaggio dell'opera in mano pubblica.
    Condicio sine qua non ci sono possibilità di restauro, restauro a cui l'unica alternativa è la scomparsa del Gigante nella roccia di Monterosso". Il Nettuno di inizio Novecento, opera alta 14 metri, da tempo perde pezzi a causa dell'esposizione alle intemperie e alle mareggiate. Il Gigante è stato protetto da ponteggiature e la scorsa settimana è stata riaperta al pubblico dopo 10 mesi l'intera spiaggia libera sopra la quale si trova. La proprietà privata ha comunicato alle istituzioni coinvolte la disponibilità a donare gratuitamente il bene al Comune per favorirne restauro e manutenzione. Proposta accettata purché senza esborsi dalle casse comunali: per questo è stato studiato un protocollo di intesa che prevede l'impegno del Governo a sostenere il costo del primo restauro, con la Regione individuata invece per coprire i costi futuri di manutenzione.
    Manca solo un ultimo passaggio. Ma l'accordo, adesso, è congelato negli uffici del Ministero. (ANSA).
   

C'era una volta Sergio Leone, A Parigi l'omaggio al regista italiano con una grande mostra in autunno

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PARIGI - La cura che Vittorio De Sica metteva nei dettagli e l'epopea imparata dai grandi di Hollywood, con l'occhio alle contraddizioni di un italiano che ha vissuto la guerra: è così che Sergio Leone ha reso leggendario al cinema il racconto della storia di miti come il West o l'America. E ora, dopo oltre mezzo secolo, lui stesso è diventato mito: si chiama infatti "C'era una volta Sergio Leone", parafrasando i titoli dei suoi celebri film, una grande mostra promossa dalla Cinémathèque Française a Parigi, dal 10 ottobre al 27 gennaio 2019, curata dalla Cineteca di Bologna. Le due cineteche lo hanno annunciato al festival Il Cinema Ritrovato, in corso a Bologna, in vista della proiezione, domani in piazza Maggiore, di C'era una volta il West (1968), per festeggiare i 50 anni del film.
Nato e morto a Roma (1929-1989), Leone è stato attore, sceneggiatore e produttore, oltre che regista: nonostante abbia firmato la regia solo di 7 film (dal 1961 al 1984), ha profondamente influenzato la storia del cinema.
La mostra sarà l'evento centrale dell'omaggio che la Cinémathèque Française gli dedicherà e che comprende anche una retrospettiva e la pubblicazione del volume 'La rivoluzione Sergio Leone', a cura di Christopher Frayling (annunciato a Bologna domani pomeriggio per una lezione, 'Il cinema secondo Sergio Leone') e di Gian Luca Farinelli, direttore della Cineteca di Bologna che lavora da anni sul cinema di Leone, con i restauri dei suoi film (come quello di Per un pugno di dollari, presentato da Quentin Tarantino a Cannes nel 2014 per i 40 anni del film) e diverse altre mostre e pubblicazioni.
"Ripensando al suo apprendistato - sottolinea Farinelli - Leone ricorda: 'Ho imparato più da De Sica in poche settimane di lavoro che negli anni successivi in cui ero pagato come assistente dei grandi registi americani'. Lo impressiona la cura che De Sica mette nei dettagli". Di De Sica fu anche comparsa in Ladri di biciclette (1948). "A partire da 'Per qualche dollaro in più' - aggiunge - Leone può permettersi di assecondare la sua fascinazione per il passato e la sua ossessione documentaria per il mito. Si occupa di ogni dettaglio, dalla costruzione delle scenografie alla scelta delle armi. Leone conosceva le sottili differenze tra ogni Colt e incaricò Aldo Uberti, un artigiano bresciano specializzato nel rifacimento di armi d'epoca, di realizzare i modelli che desiderava. Una favola cinematografica per funzionare deve convincere gli spettatori che quello che vedono stia accadendo realmente: 'In questo senso, e solo in questo senso, sono un figlio del neorealismo' ", diceva.
La ricerca maniacale "avvicina per certi versi Leone - sostiene Farinelli - a Visconti, per il quale aveva una grande ammirazione, e che si manifesta specialmente in C'era una volta il West. Alcune scene di C'era una volta il West ricordano da vicino Il gattopardo". Ma se Leone "è viscontiano nella ricerca storiografica minuziosa e la cura per i dettagli, è un antiverista per quanto riguarda le scenografie, dove con consapevole noncuranza mescola epoche diverse con anacronismi evidenti". (ANSA).

Estate: Touring Club Italiano, oltre 90% farà una vacanza 61% sceglie l'Italia, preferite Trentino-Alto Adige e Sicilia

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Una vacanza per oltre il 90% dei italiani, con l'Italia come destinazione preferita (61%) e una durata media del viaggio di 12 giorni. E' la fotografia della vacanze degli italiani scattata dal Centro Studi Touring Club Italiano sulle intenzioni di viaggio della propria community secondo cui oltre il 60% conferma che farà un numero di viaggi simile all'anno scorso e il 20% ne farà di più.
    La maggior parte delle partenze (38%) è prevista ad agosto, seguito dal mese di luglio (31%). Significativo anche il dato sulle partenze di settembre: saranno il 16% e supereranno nettamente quelle di giugno (10%).
    La destinazione preferita all'estero rimane la Grecia (13%): Atene e il Peloponneso per quanto riguarda i tour culturali e Creta, Cicladi e Ionie per il balneare. Segue la Francia (10%) con la preferenza di Corsica, Bretagna, Normandia e Provenza e la Spagna (8%) con le Baleari, le Canarie e Barcellona. Rispetto al 2017, il Paese transalpino sale in seconda posizione: probabilmente è venuto meno il senso di insicurezza generale collegato alla Francia. Sono ancora praticamente assenti, invece, le destinazioni della sponda Sud del Mediterraneo.
    In Italia le regioni più scelte sono Trentino-Alto Adige, in particolare Val di Fassa, Val Pusteria e Val di Sole (16%), Sicilia con Lampedusa, Egadi ed Eolie (12%), Sardegna, in particolare Costa Smeralda, Villasimius e Costa Rei (11%) e Puglia con Salento, Tremiti e Gargano (11%). Per le vacanze domestiche si conferma inoltre la tendenza a soggiornare in una località-base e a effettuare frequenti escursioni in giornata (38%) oppure a trascorrere vacanze totalmente stanziali (37%), contrariamente a quanto avviene per l'estero, dove prevalgono i tour (70%).
    Per quanto riguarda le strutture ricettive, hotel e villaggi turistici sono scelti dal 48% dei rispondenti, seguono gli appartamenti in affitto (23%) e i campeggi (9%). Per il secondo anno consecutivo si registra una contrazione significativa dell'utilizzo delle seconde case di proprietà (6%), sintomo probabilmente - sottolinea la ricerca - della ripresa economica generalizzata. Le vacanze estive sono le vacanze familiari per antonomasia: il 65% della community Touring, infatti, dichiara che partirà con il partner e/o i figli mentre il 17% si muoverà con il gruppo allargato di famiglia e amici. Se la motivazione principale per partire è quella di "staccare la spina" (32%), è comunque forte il desiderio di "conoscere e imparare" (29%).
    In occasione del 2018 Anno del Cibo Italiano la ricerca si è focalizzata anche sull'enogastronomia e delle esperienze a essa legate come ad esempio visite in cantina, corsi di cucina e possibilità di acquistare prodotti tipici nel corso delle prossime vacanze estive: l'importanza assegnata risulta intermedia (3,1 su una scala da 1 a 5).

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Otto borghi d’artista da Bagheria a Castelfranco Veneto

Borghi: interno del museo leonardiano a Vinci © ANSA

 Bagheria, Città di Castello, San Sepolcro, Vinci, San Giovanni Valdarno, Castelfranco Veneto, Pieve di Cadore e Arco hanno una caratteristica in comune: hanno dato i natali a grandi pittori italiani. Grazie ai loro famosi concittadini – Guttuso, Burri, Piero della Francesca, Leonardo, Masaccio, Giorgione, Tiziano e Segantini - i deliziosi borghi, spesso defilati dalle solite rotte turistiche, si trasformano in luoghi d’attrazione culturale, in fondazioni e in musei con installazioni, rassegne e mostre temporanee.
Bagheria
E’ il borgo siciliano a una manciata di chilometri da Palermo dove nel 1911 nacque Renato Guttuso, rappresentante del realismo sociale in pittura che si espresse nel gruppo di artisti del “Fronte Nuovo delle Arti”. Tra i numerosi palazzi barocchi del borgo affacciato sul Tirreno spicca villa Cattolica, che ospita il museo dedicato al pittore e che dal 1990 conserva anche le sue spoglie; all’interno della villa si possono ammirare i dipinti e i disegni dell’artista, da “Vucciria” a “Uomo che mangia gli spaghetti”, dal celebre “Autoritratto” a “Santa Panagia”, e opere provenienti dalla sua collezione privata con capolavori del Novecento italiano. Il museo ospita anche una galleria fotografica e una ricca collezione di manifesti cinematografici, dal cinema muto allo star-system hollywoodiano con omaggi al neorealismo di Zavattini e De Sica e, più recentemente, a Fellini e Tornatore. Villa Cattolica accoglie anche una raccolta di gessi e marmi bianchi, visibili anche dall’esterno attraverso una grande vetrata; lo spazio espositivo è dominato da un’opera di Mario Rutelli, ma nel percorso ci sono anche due opere dello scultore naturalista Silvestre Cuffaro. 
Nel borgo siciliano meritano una visita l’antico palazzo Butera-Branciforti, costruito nel 1658, e la settecentesca villa Palagonia, ammirata nel 1787 da Johann Wolfgang von Goethe. Bagheria è famosa anche per altre ville del Sei e Settecento, tra cui Valguarnera e Spedalotto, dove vennero girate alcune scene del film di Roberto Benigni “Johnny Stecchino”. Info: www.museoguttuso.com

Città di Castello
La cittadina medievale nell’alta valle del Tevere, in Umbria, diede i natali nel 1915 al pittore e artista Alberto Burri, ufficiale medico durante la seconda guerra mondiale, che cominciò a dipingere quando venne fatto prigioniero dagli americani in Tunisia e recluso nel campo di concentramento texano di Hereford. Palazzo Albizzini, nel cuore del borgo umbro, ospita dal 1981 la Fondazione Burri, uno dei più importanti musei d’artista a livello europeo che accoglie in ordine cronologico alcune delle opere più importanti del grande artista, dal “Nero 1” al celebre “SZ1” del 1949 con i brandelli della bandiera americana, fino ai “Cretti” con lo spettacolare “Grande Ferro R” del 1990. Per completare la visita ai luoghi di Burri bisogna recarsi fuori dal centro medievale e arrivare allo spazio espositivo degli ex Seccatoi del Tabacco, enormi capannoni industriali scelti dallo stesso Burri per ospitare le sue ultime creazioni. Oggi vi sono esposte 128 opere, realizzate fra il 1974 e il 1993. In questa sede si sono tenute conferenze d’arte e di restauro del contemporaneo e convegni d’aggiornamento in collaborazione con autorevoli istituzioni nazionali e internazionali. Nei sotterranei dello spazio espositivo si è aggiunta una nuova sezione, interamente dedicata all’opera grafica del maestro, che raccoglie 196 opere create tra il 1957 e il 1994. Infine completa lo spazio espositivo BurriDocumenta, una ricca biblioteca multimediale che ripercorre opere e testimonianze dal 1947 al 2017: grazie a tre chilometri e mezzo di fibra ottica, appaiono in fila schermi con foto e video, come le opere dei cicli di Burri al piano superiore. Nella sezione documenti, infine, una cartina del mondo mostra i 115 luoghi, da Città di Castello all’Argentina, che oggi ospitano le opere dell’artista. 
Città di Castello merita di essere visitata non solo per ripercorrere la storia del suo illustre cittadino ma anche per apprezzarne il ricco patrimonio architettonico: il Duomo, dal caratteristico campanile rotondo, il trecentesco palazzo dei Priori, la torre civica e palazzo Vitelli alla Cannoniera, sede della Pinacoteca locale. Informazioni: www.fondazioneburri.org

San Sepolcro
E’ il bellissimo borgo della Valtiberina toscana, anticamente conosciuto con il nome di Borgo Sansepolcro, dove nacque e morì Piero della Francesca, esponente della seconda generazione dei pittori umanisti. Il grande interprete del Rinascimento italiano vi nacque nel 1416; la presenza di chiese, oratori, fortezze e monasteri contribuì a caratterizzare la sua pittura, tesa ad armonizzare luce e prospettiva. Il borgo è un insieme di luoghi dello spirito , tutti da scoprire: le sue chiese, in gran parte legate a conventi, confraternite e monasteri, la basilica di san Giovanni Evangelista, la fortezza e il museo civico che su tre piani (seminterrato e primo piano) custodisce, tra le tante opere, l’affresco su muro “Resurrezione”, simbolo della cittadina toscana, “San Giuliano” e “San Ludovico”, realizzate da Piero della Francesca. Nel 1990 la casa natale di Piero della Francesca in via Aggiunti è diventata una fondazione e oggi possiede una ricca biblioteca specializzata. L’artista toscano ha lasciato ricche testimonianze anche nella vicina Monterchi, che conserva il celebre dipinto “Madonna del Parto”, e nella pianura del Tevere, dove i monti e i dolci declivi collinari sono facilmente riconoscibili nei suoi capolavori. Informazioni: www.museocivicosansepolcro.it

Vinci
E’ il borgo toscano del geniale artista, ingegnere e scienziato Leonardo che qui, tra gli ulivi e i vigneti alle pendici del Montalbano, nacque nel 1452. L’essenza del borgo in provincia di Firenze ruota tutto intorno al suo celebre concittadino, autore tra gli altri di capolavori come “Il Cenacolo” e “Monna Lisa”. Tra il panoramico castello dei conti Guidi e la Palazzina Uzielli, nel cuore del borgo toscano, si aprono il museo leonardiano che ospita un’importante collezione di sue invenzioni, di modelli, macchine e creazioni, una biblioteca e, tra case e palazzi rinascimentali, la piazza progettata dall’artista Mimmo Paladino con mani, segni e disegni, simboli di creatività umana, omaggio al talento infinito di Leonardo. La piazza rappresenta, inoltre, uno spazio con forme geometriche che ricordano il poliedro, simbolo della perfezione della matematica in contrapposizione con l’imperfezione umana. Nel museo leonardiano, nato nel 1953 e rinnovato nel 2006, non ci sono opere pittoriche ma i modelli in scala reale del suo genio scientifico e opere contemporanee a lui dedicate, tra cui “L’Uomo di Vinci” di Mario Ceroli, ispirata alla celebre riproduzione di Leonardo de “L’Uomo di Vitruvio”, e “Il Cavallo di Leonardo» opera in bronzo di Nina Akamu. Nel piccolo battistero della chiesa di Santa Croce, inoltre, si conserva ancora il fonte quattrocentesco al quale fu battezzato Leonardo: una lapide ricorda l’avvenimento con le parole che il nonno Antonio Da Vinci appuntò su un suo registro. Poco distante dal borgo, infine, c’è la frazione di Anchiano dove si trova la casa natale, una villa colonica quattrocentesca. 
Informazioni: www.museoleonardiano.it

San Giovanni Valdarno
Si chiamava Castel San Giovanni il borgo d’impronta romana della valle dell’Arno, in terre aretine, quando nel 1401 vi nacque Tommaso di ser Giovanni di Simone di Andreuccio Cassai, detto Masaccio. La casa del pittore, che fu tra gli iniziatori del Rinascimento a Firenze, si trova in corso Italia ed è la sede di mostre e convegni. Poco fuori dal borgo, a Cascia di Regello, nel 2002 è nato il museo Masaccio, ospitato in un edificio storico che, assieme alla medievale pieve di san Pietro, crea un cortile sul retro della chiesa, dominato da una torre campanaria. L’antica pieve custodisce una serie di opere d’arte tra cui il “Trittico di san Giovenale”, capolavoro del pittore appena ventenne che ebbe il merito di introdurre la prospettiva, grazie alle frequentazioni artistiche con Filippo Brunelleschi. Nei due piani del museo Masaccio le opere d’arte del maestro e di altri artisti suoi contemporanei si trovano in ambienti affrescati, ricordo dell’epoca in cui ospitavano gli appartamenti del parroco. La pieve sorge lungo la Cassia Vetus, un’importante direttrice per pellegrini e viandanti che collegava Arezzo a Fiesole. Nel borgo natio di Masaccio meritano una visita la basilica di santa Maria delle Grazie e il duecentesco palazzo d’Arnolfo, antico centro del potere. Oggi nel museo Masaccio si organizzano anche incontri, conferenze, concerti e dibattiti. Informazioni: www.museomasaccio.it

Castelfranco Veneto 
E’ il duomo neoclassico del borgo veneto in provincia di Treviso a custodire la “Pala di Castelfranco”, il capolavoro del suo celebre concittadino Giorgione, il grande pittore di scuola veneta del Rinascimento. Accanto al duomo, su piazza san Liberale, si trova la casa natia che, in un edificio trecentesco decorato con affreschi di scene bibliche e paesaggi, ospita il celebre dipinto “Fregio delle arti liberali” e un centinaio di oggetti del tardo Quattrocento che consentono al visitatore di immergersi nella vita quotidiana dell’artista. Il museo-casa Giorgione, inaugurato nel 2009, ospita anche mostre temporanee, convegni e attività per le scuole. Il borgo medievale organizza tour guidati – da prenotare in anticipo - sui luoghi dell’artista: lo studiolo, casa Costanzo, casa Barbarella, il teatro Accademico con la bella facciata in cotto, la torre civica, il seicentesco palazzo Revedin-Bolasco con un giardino all’inglese e, in località Sant’Andrea, villa Chiminelli, edificio cinquecentesco decorato con affreschi di Benedetto Caliari e Paolo Veronese. Sono tutti luoghi frequentati da Giorgione, a lui cari, e che segnarono la sua vita e la sua carriera artistica. Informazioni: www.museocasagiorgione.it

Pieve di Cadore 
A una quarantina di chilometri da Belluno si trova Pieve di Cadore, il borgo veneto che ha dato i natali nel 1488 a Tiziano Vecellio. Nel borgo, che sorge tra il fiume Piave e il torrente Boite, si visita la casa-museo di Tiziano dove sono conservati su due piani arredi e carteggi dell’artista con i suoi potenti committenti veneziani. Tra gli oggetti esposti più famosi c’è il sigillo che gli fu donato da Carlo V per la nomina a nobile dell’Impero. Tuttavia Pieve non conserva opere del celebre pittore; per ammirare alcuni dei suoi capolavori, infatti, bisogna raggiungere la scuola del Santo di Padova per l’affresco “Miracolo del marito geloso”, le gallerie dell’Accademia di Venezia e le chiese di santa Maria della Salute e santa Maria Gloriosa dei Frari. Altre venti opere sono sparse nelle chiese e nei monasteri del Cadore. Informazioni: www.magnificacomunitadicadore.it

Arco
A due passi dal lago di Garda il borgo trentino ai piedi di un antico castello è il luogo dove nel 1858 nacque Giovanni Segantini, celebre pittore della seconda metà dell’800 e tra i massimi esponenti del Divisionismo. Arco celebra il suo illustre cittadino nella galleria civica con alcune sue opere e in un percorso espositivo ospitato nel seicentesco palazzo Panni tra dipinti, disegni, sculture e documenti, in collaborazione con il Mart, il museo d’arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto. La galleria civica si apre con la Segantini Map, una postazione interattiva che consente di interrogare tutte le collezioni pubbliche nel mondo che possiedono opere di Segantini, navigare nei siti di questi musei e visualizzare i capolavori dell’artista divisionista. Le Segantini Doc, invece, sono postazioni multitouch che ricostruiscono la vita artistica del pittore trentino. Attorno alle postazioni interattive sono esposti dipinti, sculture e opere su carta di Segantini e di artisti trentini suoi contemporanei; sono opere provenienti dalle collezioni del Mart, del MAG e della Provincia autonoma di Trento, ma anche di privati cittadini. 
Informazioni: www.museoaltogarda.it e https://segantiniearco.it
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Appuntamenti in giro per il mondo, le regole anti figuracce

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NEW YORK - Educazione e gentilezza sono assunti di base per qualsiasi relazione di successo, così come ogni buon appuntamento segue inevitabilmente delle regole di etichetta più o meno implicite, generalmente condivise e accettate. Tuttavia, un atteggiamento perfettamente normale in Italia può ad esempio risultare strano, se non addirittura offensivo, in Giappone. Ci sono poi diverse nazioni in cui un appuntamento “all’italiana” rischierebbe di mandare all’aria ogni possibilità con l’ambito partner: un semplice caffè al primo incontro? Non in Russia! Pagare il conto? Può risultare offensivo in Olanda! 
Ecco quindi alcune regole da seguire per avere successo in amore quando siamo in giro per il mondo secondo l'app Jaumo.
BRASILE | Preparatevi a conoscere la famiglia e… pochi complimenti! - Se esci con un brasiliano aspettati di ricevere molti complimenti. Se invece sei un gringo (uno straniero, insomma), sii cauto con smancerie e complimenti - le donne brasiliane conoscono bene il tipo e penseranno che sei solo in cerca di una scappatella. Quando si è in una relazione, in Brasile è normale mostrare affetto in pubblico. La famiglia, poi, gioca un ruolo molto importante fin dall’inizio. È piuttosto normale, infatti, incontrarla già dopo il primo appuntamento. Siete avvisati!
 USA | Niente sesso dopo un bicchiere di troppo e stabilire i confini - Negli Stati Uniti le regole e i principi per un buon appuntamento sono piuttosto chiari. La cosa più importante è… non avere rapporti sessuali da ubriachi, in quanto può portare facilmente a conseguenze penali in alcuni stati. È però comune uscire con qualcuno e nel frattempo vedere altre persone: finché non si ufficializza la cosa, infatti, non si tratta di una relazione esclusiva. Generalmente al primo appuntamento si evitano posti come pub o bar ed è l’uomo a pagare. E se molti americani aspettano fino al matrimonio per avere il primo rapporto, tenete a mente che la regola è “sesso al terzo appuntamento”: se non capita, è segnale di mancanza d’interesse da parte dell’altro.
OLANDA | Cavalleria? No grazie - In Olanda la tolleranza nei costumi e la parità tra sessi è evidente e si riflette ovviamente sui codici relazionali. Non è raro, ad esempio, che siano le donne a fare il primo passo. Il dresscode per il primo appuntamento nel Paese dei tulipani è piuttosto casual e il conto generalmente si divide a metà.
FRANCIA | Parlare chiaro e non arrendersi - In Francia un bacio significa tendenzialmente “da adesso in poi siamo una coppia”. Quando invece sia il momento giusto per andare a letto dipende dalle sensazioni dei singoli e non si seguono regole predefinite. Se un francese è interessato a una donna sarà lui a invitarla a uscire. Può però capitare che vi sia un iniziale rifiuto. In questo caso l’uomo deve far almeno un secondo tentativo, mostrando così il proprio interesse e la serietà nell’intento I francesi, infine, sono piuttosto diretti. Se volete chiudere una relazione o interrompere un appuntamento in corso, siate chiari e sinceri. Non rispondere al telefono, ad esempio, non è considerato sufficiente per interrompere un rapporto.
GIAPPONE | Massima educazione e niente baci in pubblico - La cultura giapponese segue molte regole per quanto concerne cortesia e educazione. Lo stesso vale, ovviamente, per quanto riguarda appuntamenti e relazioni affettive. La maggior parte dei giapponesi dà grande importanza alla puntualità, per cui cercate di non arrivare in ritardo a un appuntamento. Le relazioni in Giappone avanzano molto lentamente. Inizialmente vi troverete sempre in gruppo e tra amici, poi, nel caso di reale interesse reciproco, inizierà la fase vera e propria degli appuntamenti. Il tutto si sancirà con le parole “ti amo”, dato che non esiste in giapponese un corrispettivo per “mi piaci”. Per ultimo, ricordate che in Giappone le coppie non si scambiano segni di affetto di nessun genere quando in pubblico.
SVEZIA | Non chiamatelo appuntamento - In Svezia non esistono veri e propri appuntamenti. Ci si incontra con amici e potenziali flirt qualche volta ai “fika” (sic!), ossia i bar dove prendere un caffè o un tè nel pomeriggio e mangiare un panino o un dolce. Dopo qualche incontro si pianifica un’attività insieme come andare al cinema, cucinare o cenare al ristorante. Comunque, qualsiasi cosa succeda, nessuno parla di “appuntamento” in Svezia!
AUSTRALIA | Niente regole fisse - Gli australiani non hanno regole specifiche per quanto riguarda gli appuntamenti o l’uscire insieme. Spesso da un’amicizia nasce una relazione vera e propria e non è raro che una relazione inizi nel bel mezzo di svariati appuntamenti, durante i quali non è necessariamente chiaro quando e quante volte si debba finire a letto prima di potersi definire una coppia a tutti gli effetti. In Australia sia gli uomini sia le donne possono fare il primo passo. E… attenzione! Sarà la persona invitata all’appuntamento a pagare il conto… ma fortunatamente alla fine è probabile che si decida di dividere le spese!
MESSICO | Rispettate la tradizione - In Messico la tradizione gioca ancora un ruolo fondamentale nella definizione dei ruoli. Gli uomini tendono a mostrare la propria mascolinità ad ogni costo, mentre ci si aspetta dalle donne un atteggiamento fortemente femminile. Le donne ricevono assidue attenzioni da parte dei partner e anche moltissime telefonate. Naturalmente questi comportamenti sono sempre meno presenti nelle giovani generazioni. Nonostante ciò, permane l’usanza secondo cui è l’uomo a chiedere alla donna di uscire e sarà sempre lui che si offrirà di pagare il conto.
RUSSIA | Vestiti eleganti e regali già dal primo appuntamento - Le regole per un buon appuntamento in Russia non possono prescindere dalla netta distinzione dei ruoli tra uomo e donna. Di solito gli uomini portano piccoli regali e fiori (in gran numero). In nessun modo si permetterà a una donna di portare pesi o borse ingombranti, le portiere saranno aperte e chiuse per lei e non c’è dubbio che sarà l’uomo a pagare il conto. Per ogni appuntamento il dresscode rimane molto elegante e le donne indossano spesso tacchi alti.

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Destinazioni gourmet, ecco le mete poco conosciute ma deliziose Vino in Ungheria, birra in Cina e sushi in Germania...

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SKERSZARD - Più di un terzo di  viaggiatori di tutto il mondo (il 34%) afferma di voler fare un viaggio a tema gastronomico nel 2018. Ma dove andare? Ci sono posti al mondo che sono quasi dei sinonimi per alcuni cibi specifici, come il Belgio per il cioccolato, gli Stati Uniti per gli hamburger o il Giappone per il sushi. Ma si tratta di destinazioni che, seppur “deliziose”, risultano un po’ scontate. Per aiutarti quindi a partire all’avventura di delizie culinarie meno conosciute, Booking.com ha usato i consigli di milioni dei propri clienti in tutto il mondo per creare una lista di alcune delle destinazioni gourmet più in rapida crescita, per farti venire l’acquolina in bocca.
Un bicchiere di vino a Szekszard, in Ungheria - Lascia perdere la Napa Valley: secondo i viaggiatori di Booking.com, uno dei posti migliori da visitare se ti piace il vino è Szekszárd, in Ungheria. Capoluogo della provincia di Tolna, la regione vinicola di Szekszárd è, con i suoi millenni di attività, una delle zone di produzione vinicola più antiche di tutto il paese ed è rinomata per i suoi vini rossi corposi e dall’aroma speziato. Szekszárd produce molti vini di qualità e ha vinto numerosi premi in competizioni nazionali e internazionali.
Un bel boccale di birra a Tsingtao, in Cina - Città portuale di grattacieli, parchi e spiagge, Tsingtao è anche la città natale del secondo produttore di birra più grande di tutta la Cina, la Birra Tsingtao appunto, fondata nel 1903 da imprenditori tedeschi. Il Museo della Birra di Tsingtao celebra la storia di questa bevanda ed è situato, insieme alla vecchia fabbrica produttrice, nella strada della birra. Il Festival Internazionale della Birra di Tsingtao è un importante evento che si tiene nel mese di agosto e che rivaleggia con l’Oktoberfest di Monaco di Baviera per dimensioni e frivolezza. Preparati a svuotare un boccale dopo l’altro al grido di “gan bei”, l’equivalente cinese di “alla salute”.
High tea a Bath, nel Regno Unito - La tradizione tipicamente inglese del tè pomeridiano gode ancora oggi della popolarità di cui godeva in epoca georgiana, e lo dimostra il fatto che Bath è stata consigliata dai viaggiatori di Booking.com come uno dei posti migliori per l’high tea. E allora non c’è niente di meglio per provare questo mini pasto, ideale per alleviare il languorino pomeridiano, che la Pump Room: questa sala da tè è stata il cuore di Bath per ben due secoli e compare anche nei romanzi di Jane Austen: visitala per provare i suoi famosi mini sandwich, gli scones con la panna e la marmellata e le torte da tè.
Un dolcetto estivo a Międzyzdroje, in Polonia - Molto animata dai turisti in estate, Międzyzdroje è una vivace cittadina nel nord-ovest della Polonia, sull’isola di Wolin, nel Mar Baltico. Risalenti al 14° secolo, i waffle sono da sempre una leccornia estiva in Polonia, e a Międzyzdroje grazie ai venditori di waffle a ogni angolo di strada potrai assaggiare le decine di varietà disponibili. Secondo una ricerca di Booking.com, più di 6 viaggiatori su 10 (il 61%) afferma di scegliere una destinazione per la bontà della sua offerta gastronomica, così non sorprende che Międzyzdroje sia così popolare tra i turisti per i suoi famosi waffle.

Ottimo sushi a Düsseldorf, in Germania - Ben il 49% dei viaggiatori afferma di voler essere più avventuroso quando si tratta di provare nuovi cibi in viaggio, ma perché non provare un grande classico in una destinazione inusuale? Meta rinomata per l’arte e la moda, Düsseldorf di sicuro non è la prima cosa che viene in mente quando si tratta di sushi. E invece, con la terza comunità giapponese in Europa, la città tedesca offre molti ristoranti giapponesi e sushi bar, e vale davvero la pena visitarla se la cucina giapponese è una delle tue passioni.


Cucina vegetariana a Koyasan, in Giappone - Patrimonio dell’Umanità dell’UNESCO, il Monte Kōya si trova sulla bellissima penisola boschiva di Kii, a più di 800 metri sul livello del mare. Tradizionalmente considerato sacro, è un importante luogo di pellegrinaggio per la scuola di buddhismo Shingon, i cui monaci e seguaci praticano una speciale dieta vegetariana, spesso vegana, chiamata “shojin ryori”, ovvero “cibo della devozione”. Prova alcune di queste prelibatezze negli antichi ristoranti della zona, risalenti a centinaia di anni fa. Se un viaggiatore su dieci si preoccupa di non poter seguire il proprio regime alimentare in vacanza, Koyasan è la destinazione perfetta per i vegetariani.


Salutismo a Canggu, Indonesia - Villaggio costiero con ben 10 km di spiagge sulla costa meridionale di Bali, Canggu è un rilassante paradiso per i surfisti e per gli appassionati di cucina salutare, grazie ai suoi numerosi ristoranti di cucina indonesiana, l’ideale per rifocillarsi dopo una giornata passata sulle onde.


Cucina gourmet a Franschhoek, in Sud Africa - Il villaggio di Franschhoek, annidato nel distretto di Cape Winelands, nel Sud Africa, è conosciuto per essere la capitale gourmet del paese: attira infatti ogni anno viaggiatori locali e internazionali grazie ai suoi vigneti, ai suoi ristoranti famosi e alle sue dimore storiche. Se il 23% dei viaggiatori vuole visitare più ristoranti Michelin, Franschhoek è la meta perfetta per chi vuol fare l’esperienza di gustare un pasto gourmet firmato da un cuoco famoso.


Scopri come si fa il formaggio a Tillamook, negli USA - Situata sulla bellissima costa dell’Oregon, la Tillamok Cheese Factory produce da più di un secolo prodotti caseari di alta qualità. Al centro visitatori potrai scoprire com’è la vita nella fattoria, osservare la filiera di produzione e assaggiare alcune delle leccornie che la Tillamook ha da offrire.


Per gli amanti del cioccolato c’è Leopoli, in Ucraina - Leopoli è la città più grande dell’Ucraina occidentale e ospita un museo del cioccolato nel suo centro storico: qui potrai vedere come il cioccolato viene trasformato in deliziose prelibatezze e assaggiare quelle che ti ispirano di più. Questo ottobre a Leopoli si terrà anche il Festival Nazionale del Cioccolato, un evento che vedrà sul posto le migliori marche di dolci e i produttori di cioccolato artigianale ucraini.


Pescato fresco del giorno a Donggang, a Taiwan - Situato sulla costa occidentale di Taiwan, sullo stretto, Donggang ha uno dei porti pescherecci più grandi di tutta l’isola. Per questo il settore della pesca è molto vivace e il pescato fresco di giornata è disponibile praticamente in tutti i ristoranti. Visita il mercato del pesce di Donggang, pieno di banchi che vendono pesce fresco, frutti di mare essiccati, verdure e sashimi da far concorrenza al Giappone: qui potrai gustare un ottimo pasto a base di frutti di mare freschi con vista sul fiume che sfocia sullo stretto di Taiwan.


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FRUTTA VS CREMA? LA TENDENZA È IL GELATO ALL'OLIO ESSENZIALE

gelati con fiori e oli essenziali (fonte Glovo) © Ansa

Quali sono le nuove tendenze in fatto di gelato? E quali sono le abitudini di consumo degli italiani? Un punto di osservazione sono le app di delivery che hanno grande successo tra i Millennials e i ragazzi.
Frutta vs Crema? La tendenza è il gelato all’olio essenziale
Frutta batte crema al nord. Non è una novità vista la tendenza healthy che spopola in questa area geografica con Milano protagonista. Ma il dato realmente interessante che emerge dall’analisi condotta in base agli ordini ricevuti dalla app di delivery Glovo,  che ha analizzato trend e attitudini in base agli ordini ricevuti nell'ambito delle 12 città in cui è presente, è la sempre maggior attitudine e propensione nella scelta verso gusti e ingredienti capaci di raccontare un territorio, come ad esempio la noce dell’etna, il limone del sorrento o le fragole della Basilicata.
Senza dimenticare l’incursione di erbe aromatiche, spezie ed olii essenziali che sono la grande novità di quest’anno e risultano particolarmente interessanti per la capacità di caricare di sentori, retrogusti e persistenza aromatica un alimento che difficilmente è caratterizzato da odori intensi. Quindi un semplice gusto al caffè si trasforma con l’aggiunta di un olio essenziale al limone, un mix di frutta tropicale si arricchisce di nuove sfumature con vaniglia, succo di zenzero e pepe di Timut e il fondente si fa più suadente attraverso l’incontro con miele al tartufo e zeste di limone. Di qualunque gusto si tratti la grande costante è la cura nella ricerca della materia prima e la volontà di prediligere prodotti locali.
Gastronomico o a base di distillati: il gelato incontra la mixology
La new wave che si affaccia nel settore della gelateria è sicuramente l’incontro tra alcol e gelato. Se è innegabile che la mixology sta vivendo il suo momento di gloria, il suo regno continua ad espandersi ed entra anche nell’universo del gelato, sia come ingrediente che in pairing per un aperitivo alternativo. Molto interessante soprattutto a fine pasto un sorbetto a base di distillato, come ad esempio un sorbetto al gin tonic oppure l’inserimento del gin in un gusto a base di lampone e rosmarino. Altra tendenza in ascesa è l’ice cream pairing, ovvero ordinare gelati gastronomici da gustare durante l’happy hour con gli amici in terrazza e da abbinare al drink preferito, ad esempio il gusto burro e alici è perfetto con uno Spritzbear, a base di birra acida che crea un contrasto interessante con il retrogusto sapido del gelato per stupire i palati gourmet.
Ingredienti salutari e sostenibili
Anche i gelatieri sono sempre più attenti alle esigenze alimentari della clientela e propongono sempre più gusti gluten free, senza lattosio e ipocalorici. Le gelaterie con questa tipologia di offerta sono le più apprezzate, con ingredienti di stagione, completamente senza glutine e senza aromi o coloranti. Anche se ancora di nicchia, altra novità interessante è la scelta di gusti curiosi a base di ortaggi e fiori, capaci di dare vita a un gelato leggero ma dal gusto intenso e pieno di sfumature floreali.
Se la passione per il gelato accomuna tutta l'Italia, i dati mostrano che sul podio delle città con il maggior numero di ordini nella sottocategoria dessert-gelati ci sono Torino (100%), Padova (93%) e Verona (85%): i loro abitanti non rinunciano a una coppa ai gusti di frutta nemmeno con le temperature più rigide. Il momento preferito per ordinare il gelato? Per i genovesi gelato fa rima con weekend con un picco di richieste il venerdì per cena, in Sicilia il rito del gelato è la domenica pomeriggio in famiglia, mentre il boom di richieste sul resto d’Italia è la domenica sera da gustare in relax sul divano. La più ordinata rimane la vaschetta da 500 gr. formato famiglia o amici, perché come tutte le passioni anche quella per il cibo si gusta meglio se condivisa.

    Croazia un mare di cultura


    Mljet (Meleda), Lokrum (Lacroma). Sono alcune delle località della Croazia, mete gettonatissime del turismo europeo ed internazionale. Sono straordinari i mari delle isole che circondano l’Istria.

    Croazia: un mare di cultura

    Ci sono 10 siti riconosciuti come patrimonio dell’umanità dall’Unesco che sono a breve distanza di ormeggio l’uno dall’altro: Poreč (Parenzo), Zadar (Zara), Šibenik (Sebenico), Trogir (Traù), Split (Spalato), Stari Grad (Cittavecchia) e Dubrovnik (Ragusa). Oltre alla cultura, la Croazia è tutta da assaporare. Con il pesce e i frutti di mare tra i più saporiti che si possano trovare, pescati sul posto e freschi.
    Tra le mete preferite le baie delle isole Kornati (isole Incoronate) come quella di Žut, un’isola senz’acqua corrente, elettricità o traghetti, ma con ristoranti che offrono piatti di mare eccellenti. Si può assaggiare il famoso agnello di Pag (Pago) a Kornat (Incoronata), lo slow food nella sua migliore espressione. E’ possibile navigare circondato da una fauna selvatica meravigliosa e da bellezze naturali.

    La natura della Croazia

    Più di un decimo del territorio è coperto da parchi nazionali e naturali. Alcuni dei luoghi più suggestivi possono essere visitati in barca nei parchi nazionali di Mljet (Meleda), Krka (Cherca), Paklenica, Kornati (isole Incoronate) e Brijuni (Brioni). Il Parco Nazionale di Brijuni (Brioni) è stato la residenza estiva di un ex presidente ed offre un’esperienza faunistica straordinaria ospitando ancora una collezione spettacolare di fauna selvatica donata dai 60 capi di stati che visitarono la residenza. Chi è interessato ad esempi di fauna autoctona ancora più selvatica, può programmare una visita al rifugio dei grifoni, a Cres (Cherso).




    Croazia: le mete più interessanti

    Da visitare l’isola della Vitalità e la statua di Apoxyomenos, antica ben 3000 anni, a Lošinj (Lussino). Da acquistare souvenir in corallo a Zlarin (Zlarino). E’ interessante fare vela verso le basi sottomarine segrete di Vis (Lissa) e Lastovo (Lagosta). Da mettere in agenda una visita all’isola di Brač (Brazza) per vedere le pietre usate per costruire la Casa Bianca. E ancora visitare un arboreto, una galleria d’arte e la vigna coltivata all’altitudine più bassa del paese sull’isola di Sveti Klement (Isola di San Clemente). Tra le perle croate il teatro pubblico più vecchio d’Europa a Hvar (Lesina). Unica l’immersione per cercare spugne naturali a Krapanj (Crappano) e coralli a Zlarin (Zlarino). La Croazia, ricca di isole da scoprire, è la meta ideale per una spettacolare vacanza per l’estate 2018.
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