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Eruzioni del Gusto al Museo Pietrarsa

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NAPOLI - Il cibo e il vino come espressione identitaria dei popoli, da sempre legame tra culture diverse in grado di creare sviluppo economico e indotto turistico sui territori: è lo spirito che anima 'Eruzioni del Gusto' evento culturale sull'enogastronomia, i territori e le eccellenze vulcaniche del nostro Paese presentato, questa mattina, in anteprima nazionale nel padiglione della Regione Campania al Salone del Gusto di Torino. Promosso dall'associazione culturale 'Oronero dalle Scritture del Fuoco' e patrocinato dal Ministero dei beni e delle attività culturali, dalla Regione Campania e da altre Regioni italiane, dalla Fondazione FS, da numerosi centri di ricerca scientifica e dipartimenti universitari tra cui il Dipartimento di Agraria della Federico II, Eruzioni del Gusto avrà luogo al Museo Nazionale Ferroviario di Pietrarsa - Napoli, dal 26 al 28 ottobre 2018. Un punto di incontro dove partendo dal cibo si discute di territorio, enogastronomia, turismo sostenibile, artigianato, etnoantropologia come espressione di culture, di modi di vivere, di identità. Il vulcanesimo, come fattore di sviluppo economico sostenibile, sarà il filo conduttore della tre giorni. Un viaggio che parte dalla Campania (Vesuvio, Campi Flegrei, Isole del Golfo, Roccamonfina) attraversa la Calabria e la Sicilia (Etna, Isole Eolie, Pantelleria) e l'Italia intera e raggiunge le principali aree geografiche di origine vulcanica del pianeta.
    All'evento partecipano anche i Consorzi di tutela dei prodotti tipici, Slow Food con le condotte delle aree vulcaniche, offrendo agli esperti e al pubblico la possibilità di parlare e scoprire le eccellenze alimentari italiane che contribuiscono alla straordinarietà della Dieta Mediterranea, l'Associazione Italiana Sommelier, Aziende vitivinicole e vinicole. Un programma ricco di stimolanti appuntamenti che coinvolge gli attori della scena produttiva ed enogastronomica di diverse regioni italiane e non mancherà la contaminazione con alcuni corner dedicati alla cultura culinaria di altri Paesi vulcanici come Giappone e Islanda. (ANSA).

A Ercolano tra domus e giardini pensili Il 22 e 23 visite guidate e performance teatrale al sito

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ERCOLANO (NAPOLI) - Giardini delle domus aperti al pubblico, visite ad installazioni e performance teatrale al Decumano Massimo: così il Parco archeologico di Ercolano celebra sabato 22 e domenica 23 settembre le Giornate europee del Patrimonio, evento promosso dal Mibac nei musei e nei luoghi della cultura. Per l'occasione vi sarà un ampliamento del percorso di visita verso il giardino della Casa del Tramezzo di Legno e quello pensile della domus del Rilievo di Telefo, quest'ultima ritenuta di proprietà di Marco Nonio Balbo il famoso patrono di Ercolano stretto collaboratore di Augusto. Da questa terrazza, aperta in via eccezionale per le Giornate del Patromonio in attesa di prossimi restauri, sarà possibile ammirare la facciata esterna della casa, un tempo protesa sul mare, ''decorata in modo da suggerire colonnati sovrapposti come quelli che solo un palazzo principesco poteva vantare'' spiegano dal Parco archeologico.
    Ma non è tutto. Il Parco offrirà anche visite guidate alla mostra Expanded Interiors nell'ambito dell'iniziativa Maiuri Pop: un'installazione, allestita dall'artista Catrin Huber presso la Casa del Bel Cortile, dove il rapporto tra i rinvenimenti degli scavi dell' archeologo Amedeo Maiuri sono interpretati in chiave contemporanea con una suggestiva declinazione al femminile.
    La sera del 22 settembre, a partire dalle 20.00 e fino alle 23.00 (ultimo ingresso alle 22.20) si potrà visitare il Parco arricchito da illuminazioni e suggestioni visive, con performance teatrale al Decumano Massimo e proiezioni video in due luoghi del sito. Il biglietto di ingresso sarà di un euro.
    Per info su orari e costi: ercolano.beniculturali.it 

Tornano Giornate Europee del Patrimonio 1200 iniziative. Sabato sera ingresso 1 euro in luoghi cultura

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Tornano le Giornate Europee del Patrimonio organizzate del Ministero per i Beni e le Attività culturali con oltre 1.200 iniziative nei musei di tutta Italia, nei monumenti, nei siti e nei parchi archeologici, a partire dal prossimo fine settimana con il tema "L'arte di condividere". Sabato 22 e domenica 23 settembre le iniziative animeranno i luoghi della cultura accessibili nei consueti orari a tariffa ordinaria, mentre nella serata di sabato si terrà un'apertura straordinaria di tre ore al prezzo simbolico di 1 euro.
    Il tema scelto dal Consiglio d'Europa per la nuova edizione è "L'arte di condividere", attorno al quale sono state pensati gli eventi. Il Parco Archeologico dell'Appia Antica partecipa all'evento con aperture e iniziative speciali tra cui visite guidate in lingua e concerti. In primo piano la visita guidata in lingua LIS, condotta da un archeologo con un interprete del linguaggio dei segni del Gruppo Silis, in agenda per domenica 23, visita alla Villa di Capo di Bove, su via Appia Antica. Si tratta di un complesso immerso nel verde, acquistato dallo Stato per diventare centro di documentazione e ospitare i preziosi appunti di Antonio Cederna. Nel giardino si trovano i resti dell'impianto termale di un'antica villa romana. Tra gli altri eventi ricordiamo: la passeggiata reale lungo il percorso dell'Acquedotto Carolino alla Reggia di Caserta, la conferenza itinerante dedicata a Iside e al suo culto nella necropoli di Cappella nel parco archeologico dei Campi Flegrei, le Passeggiate Gabine alla scoperta dell'antica città di Gabii, le aperture straordinarie con visite guidate gratuite agli Horrea Agrippiana sul Palatino, la camminata alla scoperta della Venezia minore, le visite guidate sulla vita di Federico II a Castel del Monte, il percorso laurenziano al Museo di Casa Martelli a Firenze, le gemme d'archivio all'Archivio di Stato di Siracusa, il Petit Tour tra i musei del Polo Museale della Basilicata alla mostra "Vite scrutate. Fatti e persone tra gli anni Quaranta e Sessanta del Novecento nei documenti della Questura" all'Archivio di Stato di Ascoli Piceno.
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Camera Pop, 150 opere tra Pop Art e foto A Torino da Hamilton e Warhol agli specchi di Pistoletto

Mostre: Camera Pop, 150 opere tra Pop Art e fotografia © ANSA

Una grande mostra, con uno spettro di attenzione mondiale, non soltanto italiano e americano, che racconta le reciproche influenze fra Pop Art e fotografia. "Numi tutelari" sono Andy Warhol e Richard Hamilton, affiancati da artisti famosi e altri meno noti, in un allestimento curatissimo che calza a pennello. Si presenta così la mostra 'Camera Pop. La fotografia nella Pop Art di Warhol, Schifano & Co', realizzata da Camera, il Centro Italiano per la Fotografia, a Torino. Fino al 13 gennaio - in sei sale a tema - sono esposte 150 opere tra quadri, fotografie, collage, grafiche. La mostra, curata da Walter Guadagnini, direttore di Camera ed esperto di Pop Art, prende avvio con il famoso collage 'What is that makes today's homes so different, so appealing' di Richard Hamilton, considerata la prima opera Pop della storia. Tra i capolavori esposti le 10 Marilyn di Warhol, un'icona che riassume bene l'obiettivo della mostra: mettere in evidenza come la Pop Art debba alla fotografia una parte centrale della propria natura e del proprio successo. La Marilyn di Warhol nasce infatti da una fotografia come d'altronde quasi tutte le sue opere. Anche la Brigitte Bardot di Gerald Laing nelle sue diverse versioni evidenzia l'utilizzo contemporaneo di tante tecniche, dalla fotografia al disegno alla stampa. "La fotografia è stata per gli artisti Pop non solo una fonte di ispirazione, ma un vero e proprio strumento di lavoro, una parte essenziale della loro ricerca", spiega Guadagnini che definisce la mostra "la più importante realizzata da Camera per sforzo produttivo". "Camera compie tre anni. Era una scommessa, oggi è una consolidata realtà culturale, locale e nazionale. Ed è un caso unico in Italia: una fondazione privata senza soci pubblici", sottolinea il presidente Emanuele Chieli. Tra le opere italiane in mostra la tela di Rotella 'Divertiamoci', nata da una fotografia e riprodotta meccanicamente, mentre al fotografo Ugo Mulas è dedicata un'intera sala, dove sono esposte le serie realizzate negli Stati Uniti e quella della Biennale di Venezia del 1964. Una quarantina di scatti, alcuni inediti, tutti provenienti dall'Archivio Mulas, raccontano uno dei momenti più alti del rapporto tra Pop Art e fotografia. In mostra anche Tony Evans, fotografo dei protagonisti della Swinging London dei primissimi anni Sessanta. Tra le opere di Mario Schifano il ritratto Nancy, che rappresenta tutto l'iter del processo artistico: dalla fotografia a una sua prima rielaborazione con alcuni interventi, fino alla vera e propria trasformazione in tela dipinta. Tra le icone degli anni Sessanta e Settanta si trova il Calendario Pirelli, il leggendario 'The Cal', a cui è dedicata una sezione della mostra, denominata 'Sexy'. Non manca Michelangelo Pistoletto con i suoi specchi e la splendida figura della 'Ragazza che cammina' del 1966, proveniente dalla collezione di Intesa Sanpaolo - Gallerie d'Italia. "Dopo Torino siamo pronti a ospitare Camera Pop in un'altra nostra galleria, come avverrà per Paparazzi a Vicenza dal 6 ottobre", annuncia Michele Coppola, direttore centrale Arte e Cultura di Intesa. 
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A Stresa il primo museo del Liberty in Italia Collezionisti privati a raccolta. Sarà anche centro studi Art Nouveau

Sempione , villa Carosio (Giuseppe Sommaruga) © ANSA

Grazie a una facoltosa famiglia italiana di collezionisti d’Art Nouveau il Museo del Liberty in Italia diventa realtà. In questi giorni si sono stretti molteplici contatti e accordi con collezionisti privati che si rendono disponibili a donare o prestare le proprietà artistiche per gli spazi espositivi del museo. Il prof. Giorgio Chiari, coordinatore del progetto ha individuato villa “La Rondine” a Stresa sul lago Maggiore, come edificio adeguato ad ospitare il Museo. Il curatore scientifico incaricato, Andrea Speziali, noto esperto d’arte Liberty, assieme agli architetti sta progettando gli spazi affinché si prestino per l'esposizione delle opere all'interno del museo.
Il Museo del Liberty, primo in Italia, già a partire dalla primavera del 2021 vedrà l’inizio di una programmazione di mostre tematiche, la prima incentrata sulla grafica d’arte con litografie di A. Mucha assieme a quelle di autori italiani; la seconda sulla relazione tra architettura Liberty e Barocca “Lo specchio della metamorfosi”; una collana editoriale “Italia Liberty” composta da nove volumi che raccolgono esempi dello stile floreale in ogni regione italiana (CartaCanta editore); un ciclo di conferenze legate al Novecento per raccontare al pubblico anche altre correnti d’arte e artisti poco noti come Mirko Vucetich, Giulio Guerra e altri e inoltre una Biblioteca specifica con già disponibili un centinaio di pubblicazioni a tema per ospitare un piccolo centro studi sull’Art Nouveau. Le opere d’arte già raccolte per il museo - una cinquantina confermate e un centinaio in trattativa che provengono da una eredità - sono composte da litografie, ceramiche, mobili e pubblicazioni (Novissima e La Casa tra le più note).
Il curatore del Museo Andrea Speziali, già attuale direttore di Italia Liberty, lancia un appello a tutti coloro che tramite prestito o donazioni potranno concedere le opere d’arte necessarie per costruire ad hoc il percorso espositivo sull’arte Liberty italiana abbracciando ogni settore tra pittura e scultura, arti applicate, arti grafiche e architettura".
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Moda mon amour, 10 città imperdibili per le fashion lover

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Booking.com ha svolto una ricerca a livello globale coinvolgendo 21.500 partecipanti in 29 paesi, per individuare le città che ogni fashion lover dovrebbe visitare almeno una volta nella vita. Anche se non sorprende come i partecipanti alla ricerca abbiano risposto che le città più moderne in fatto di moda siano proprio quelle che ospitano le diverse Settimane della Moda (come Parigi, New York, Londra, Milano e Tokyo), la top ten include anche altre città, come Dubai, Barcellona, Los Angeles, Las Vegas e Roma. Tutte conosciute per l’ottima scena gastronomica, la stupenda architettura e una fantastica vita notturna, queste città sono l’ispirazione giusta per ogni viaggio all’insegna della moda.
Secondo Christian Cowan, uno dei designer più interessanti sulla scena mondiale e ambasciatore di stile per Booking.com, “ci sono così tante fantastiche capitali della moda. Quelle che preferisco sono Dubai, Las Vegas e Roma. Dubai ha un’atmosfera estremamente lussuosa, invidiata da tutto il mondo. Las Vegas è la meta perfetta per divertirsi, mentre Roma è super chic e raffinata, proprio come il suo stile. Penso che sia molto interessante visitare posti al di fuori dei tradizionali circuiti fashion per scoprire le città emergenti, caratterizzate da una dinamica scena sperimentale, che permette di provare personalmente nuovi stili”.
Parigi
La città dell’amore è da sempre considerata una delle capitali mondiali della moda e, oltre alle esclusive sfilate della Paris Fashion
Week (25 settembre - 3 ottobre 2018), ospita anche moltissime boutique di design sui favolosi Champs Elysées. Ma in città c’è molto di più: avventurati in uno dei negozi di moda pop-up per trovare consigli di stile dai parigini più chic della città.

Dove soggiornare: per stare proprio nel cuore di Parigi, prova La Clef Louvre, situato davanti alla Comédie-Française e facilmente raggiungibile a piedi dal Museo del Louvre e dai Jardin des Tuileries. Una volta saziata la tua voglia di shopping, parti alla scoperta della bellezze della città, visita i suoi musei o assaggia le migliori specialità locali, seguendo i consigli dei viaggiatori di Booking.com.
New York City
Se sei a caccia di un tesoro vintage o di pezzi di design all’avanguardia, New York City (NYC) è il posto che fa per te. Meta imperdibile per i fashion lover di tutto il mondo, specialmente durante la Fashion Week a febbraio e a settembre (6-14 settembre 2018), NYC è anche la patria di alcuni dei più grandi e famosi centri commerciali, come Bloomingdales, Macy’s, Barneys e Saks. Per provare qualcosa di diverso, passeggia lungo la Lower East Side (in passato conosciuto come quartiere delle occasioni a buon mercato) e fermati a curiosare tra negozi vintage e mercatini delle pulci. Nolita è il quartiere dove vedere e indossare la grande moda (ad altrettanto grandi prezzi), ma se preferisci lo stile vintage, fai un salto al mercato all’aperto Green Flea Market.

Dove soggiornare: facilmente raggiungibili a piedi dai leggendari quartieri di Soho, Greenwich Village e Union Square, i trendy East Village Apartments sono ideali come base per scoprire i negozi, i teatri, i musei e le altre attrazioni della zona, super consigliate anche dai viaggiatori di Booking.com.
Londra
Il fascino unico di Londra è impossibile da descrivere a parole e la città è un vero paradiso per gli amanti della moda e dello shopping. Dalla vivacissima Oxford Circus, dove trovi negozi e brand per ogni stile, ai mercati alternativi di Camden, fino alle esclusive boutique e negozi di design su King’s Road a Chelsea, troverai sicuramente qualcosa per ogni occasione… e budget!

Dove soggiornare: i No1 The Mansions By Mansley sono appartamenti con cucina situati nell’elegante zona di Kensington e Chelsea e sono la soluzione perfetta per sentirsi proprio come a casa. Dopo aver esplorato le strade di Londra e fatto shopping a volontà, perché non fare un giro per scoprire la storia della capitale o vedere uno spettacolo a teatro, come consigliano gli altri viaggiatori di Booking.com?
Milano
Milano è la città che merita il titolo di regina indiscussa tra le capitali della moda. Sede della Milan Fashion Week (19-25 settembre 2018), il capoluogo della Lombardia è una vera isola felice per i fashion lover di tutto il mondo. Nella zona del Quadrilatero d’Oro trovi le boutique di alcuni dei nomi più famosi della moda contemporanea. Passeggia per la prestigiosa Via Monte Napoleone o fai un salto alla fantastica fiera di settore Milano Unica.

Dove soggiornare: proprio nel centro di Milano, e a pochi passi dal Quadrilatero della Moda, trovi il delizioso Moscova Luxury B&B, caratterizzato da spaziose camere da letto, una zona lounge in comune e una cucina. Oltre che per lo shopping, Milano è consigliata dai viaggiatori di Booking.com anche per il suo fantastico Duomo, i siti storici e le passeggiate in città.
Tokyo
A Tokyo la moda raggiunge veramente livelli inaspettati, proprio come i grattacieli che caratterizzano lo skyline della città. In fatto di stile e ispirazione non avrai che l’imbarazzo della scelta: nel vivacissimo quartiere di Shibuya trovi di tutto, dalle boutique di moda ai grandi magazzini, mentre Harajuku è una tappa obbligata per chi vuole vedere da vicino lo street style più eccentrico e il coloratissimo stile kawaii. Omotesando è anche noto come gli Champs-Élysée di Tokyo e l’omonimo viale è il regno del lusso e dei negozi di design. Se cerchi qualcosa di diverso, prova Nihonbashi, dove trovi grandi magazzini storici e interessanti negozi specializzati.

Dove soggiornare: un viaggio a Tokyo non sarebbe completo senza un soggiorno in un ryokan. Prova il Miyabiyado Takemine, dove ti aspettano arredi tradizionali giapponesi, proprio nel cuore della città. Oltre che per la moda, i viaggiatori di Booking.com consigliano Tokyo anche per conoscere i suoi abitanti amichevoli, la cultura e i mezzi di trasporto molto efficienti.
Dubai
Non sorprende affatto che Dubai sia nella lista degli hotspot fashion del mondo, dato che è un vero e proprio paradiso per lo shopping. Il Dubai Shopping Mall ospita migliaia di negozi, una spettacolare cascata di ben quattro piani, un acquario enorme e persino una pista di pattinaggio olimpica sul ghiaccio. In questa città nella città trovi marchi da tutta Europa e dagli Stati Uniti e anche il primo negozio Bloomingdale fuori dagli U.S.A. Il Bur Dubai Souk è famoso per la collezione di tessuti e stoffe colorate, mentre nelle stradine nei dintorni trovi innumerevoli sarti e negozi di sari. Dubai è famosa anche per i festival dello shopping, come il Dubai Shopping Festival che dura per tutto gennaio e attira migliaia di fanatici dello shopping da tutto il mondo.

Dove soggiornare: per un soggiorno di lusso, scegli i JA Oasis Beach Tower Apartments, situati nel famosissimo The Walk di Jumeirah Beach Residence, con infinite opportunità per lo shopping, ristoranti e attività per il tempo libero. Dopo aver visto i negozi, non perdere le fantastiche spiagge, la deliziosa cucina e la vivacissima vita notturna di Dubai.
Barcellona
In fatto di shopping, a Barcellona trovi una grandissima varietà, dai brand più comuni ai designer esclusivi, fino ai negozi di abiti tradizionali spagnoli. La via dello shopping è una delle più lunghe d’Europa (ben 5 km) ed è caratterizzata da luoghi leggendari, come il coloratissimo Mercat La Boqueria e La Maquinista, l’ultima novità tra i centri commerciali della città. Oltre che per la moda, i viaggiatori apprezzano Barcellona soprattutto per le esperienze gastronomiche (52%), con un occhio di riguardo alle tapas.

Dove soggiornare: La Casa Gran B&B è un tradizionale bed & breakfast a pochi passi da Passeig de Gràcia e La Pedrera di Gaudì. I viaggiatori di Booking.com raccomandano Barcellona anche per i giri turistici, il cibo e le spiagge.
Los Angeles
La “Città degli angeli” (LA) è da sempre il luogo prescelto da artisti e VIP, oltre che la location per eccellenza di party ed eventi come la notte degli Oscar. Per quanto riguarda la moda, non perderti i negozi dei brand e designer più famosi al Fashion District nella zona di Downtown LA, le boutique di Melrose Avenue e la leggendaria Rodeo Drive per i negozi più esclusivi.

Dove soggiornare: per un soggiorno di alta classe, fai base ai The Peninsula Beverly Hills nella famosissima zona di Beverly Hills, facilmente raggiungibili in auto da Rodeo Drive. Dopo aver fatto un giro per negozi, prova le spiagge, i musei e i ristoranti della città, caldamente consigliati dai viaggiatori di Booking.com.
Las Vegas
La sua fama di città degli eccessi la precede, e il detto “quello che succede a Las Vegas, resta a Las Vegas” l’accompagna sempre. Con queste premesse, non c’è da sorprendersi se lo stile di Las Vegas riflette questa voglia di libertà e spensieratezza. Il Forum Shops at Caesars è il più grande centro commerciale che trovi sulla Strip, mentre i Las Vegas North Premium Outlets sono l’ideale per fare shopping a volontà. Oltre a fare spese pazze, i viaggiatori consigliano anche di provare la vita notturna (40%).

Dove soggiornare: il Signature Rental by Owner Direct si trova sulla Las Vegas Strip a circa 680 metri dal Crystals Shopping Centre, ed è il luogo ideale per rilassarsi con un bagno in idromassaggio dopo una giornata di shopping. I viaggiatori di Booking.com consigliano Las Vegas per intrattenimento, gioco d’azzardo e per dedicarsi a un po’ di sano “people watching”.
Roma
Il vero olimpo del design italiano, con nomi di spicco come Versace, Armani e Prada. Per quanto riguarda la moda ormai la “città eterna” non è più adombrata da Milano e offre qualcosa per ogni stile, dall’alta moda ai mercatini vintage. Via Condotti è il regno dell’haute couture, dove sognare a occhi aperti davanti alle vetrine, a Via del Corso trovi i marchi più conosciuti e popolari, mentre a Porta Portese puoi curiosare tra i banchi di uno dei mercatini delle pulci più grandi d’Europa, aperto tutte le domeniche dalle 07:00 alle 13:00. Roma è consigliata dai viaggiatori anche per l’architettura (44%) e per le infinite attrazioni che ti aspettano dietro a ogni angolo.

Dove soggiornare: The Bricks Rome è un ostello di stile con camere complete di balcone (ideale per scattare l’immancabile selfie), e offre una terrazza con lettini, una zona lounge e bagni privati. I viaggiatori di Booking.com consigliano Roma principalmente per giri turistici, storia e cibo.
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LetterAltura viaggia sull'acqua e sale in battello

Presentata nei giorni scorsi, la XII edizione di LetterAltura, festival della letteratura di montagna, viaggi e avventura spiegherà le vele dal 27 al 30 settembre. "Racconti sull'acqua e viaggi in battello" il tema scelto quest'anno, prove di galleggiamento in mari sempre più difficili per le associazioni di promozione culturale. Grazie però alle numerose collaborazioni con enti e associazioni, LetterAltura è riuscita a costruire un programma corposo che agli incontri con gli autori abbina mostre, visite ed esperienze sul territorio, appuntamenti riservati ai bambini, proiezioni e da quest'anno anche un concorso letterario aperto a tutti sul tema Viaggi in battello (informazioni e dettagli del programma su www.associazioneletteraltura.com). 

Cuore pulsante del festival letterario, sarà il Maggiore: sede degli incontri, dei punti di accoglienza e, nel foyer, la libreria gestita da Libraccio, l'edicola con pubblicazione sulla montagna e gli stand dei partner e degli sponsor tra cui: il Parco della Val Grande, il CAI, il CNR ISE, Amnesty International. 

Giovedì 27 settembre con l'inaugurazione delle mostre nel foyer, salpa il Festival (ore 17). Seguiranno il momento dei saluti (ore 17.30), la musica de Il Bandino (ore 18), il brindisi di augurio sul terrazzo del Cem (ore 19).

Il fotografo Ignacio Maria Coccia e il giornalista Matteo Tacconi, sono gli autori de reportage dedicato all'Adriatico "Mare corto", allestito in forma di mostra fino a sabato 28. I due (ore 20.30) incontreranno il pubblico attraverso una conversazione condotta da Roberto Spagnoli. A seguire le proiezioni di due film dal repertorio di Corto e Fieno, il Festival del Cinema Rurale del Lago d’Orta, due film che documentano due diverse situazioni umane, in luoghi sulla Terra dove l’acqua è poca. 

Venerdì 28 giornata intensa. mattinata dedicata ai più giovani con laboratori e proposte di Cnr, Casa del lago e Cooperativa pescatori. Alle 14.30 nel foyer, il pianoforte di Alessio Lucchini che eseguirà temi barocchi e rinascimentali ispirati all'acqua. Riroveremo il maestro anche in apertura delle giornate di sabato e domenica. 

Alle 15 lo storico Leonardo Parachini parlerà delle rogge che son dal medioevo caratterizzavano i borghi di Intra e Pllanza, mentre alle 16 aprirà la mostra proposta da Fins terrae di opere ispirate al mondo liquido. Alle 17 il festival si sposta a Palazzo Flaim con l'incontro promosso dall'ordine degli Architetti "Open cities" con Alessandro Scandurra, uno degli architetti italiani di nuova generazione più interessanti. Seguirà, alle 18.30 nel foyer del Maggiore, l'apertura della mostra dedicata ai suoi progetti. 

L'idrovia da Venezia a Locarno è il filo conduttore dell'incontro (ore 19) con l'architetto Elisabetta Bianchessi; mentre a Villa Giulia apre la mostra realizzata da Fotoclub e Navigazione su "Battelli e Acque". Sempre a Villa Giulia, alle 21, di scena l'attrice ticinese Stefania Mariani con "Endurance. Storia di un viaggio straordinario", narrazione dedicata all'esploratore polare Ernest Shackleton. 

E arriva la giornata di sabato 29, che si apre alle 9.30 nel foyer del teatro con l'incontro curato dai ricercatori dell'Ise Cnr dedicato a "Il mondo segreto dei laghi alpini"; alle 10.30 lo studioso Paolo Dolcini presenterà "La Vega brilla ancora a Nord-Est", pubblicazione dedicata all'epopea del "passaggio a nord est". Alle 12, uno degli eventi centrali del Festival, l'incontro con lo storico Alessandro Barbero su la battaglia di Lepanto (prenotazione obbligatori, ingresso gratuito); sono invece i torrenti alpini i protagonisti del libro inchiesta di Elisa Corazzini "Radici liquide", che sarà presentato alle ore 15; alle 16 Emanuele Bompan e Marirosa Iannelli, autori di "Water grabbing" parleranno de le guerre per l'acqua.Hans Tuzzi, autore de "Il vento dell'oceano" incontrerà il pubblico alle 17 per parlare del suo giallo ambientato su un transatlantico. La poesia di Fabio Pusterla di scena alle ore 18, mentere alle ore 21 nella sala teatrale arriva il teologo e filosofo Vito Mancuso, a parlare del messaggio spirituale dell'acqua. 

E arriva domenica 30, ultima giornata per questa ediozne 2018 di LetterAltura, ad aprire gli incontri con gli autori sarà, alle 10 nel foyer "Rais. La solitudine della libertà", il libro di Simone Perotti che racconta l’incredibile vicenda di un pirata del Mediterraneo, Dragut Rais, kapudan pascià di tutta la flotta ottomana. Alle 11 l'incontro è con Cristina Cattaneo; l’anatomopatologa più nota in Italia parla del triste compito di restituire un'identità agli annegati nel Mediterraneo. Esperienza che riporta nel libro "Diritti annegati". Si cambia scenario alle ore 12, quando il giornalista Enrico Martinet intervisterà le guide valdostane Marco Camandona e François Cazzanelli, alpinisti reduci da una serie di scalate sulle cime e i ghiacciai immacolati dell’Himalaya. Alle 14.30 il festival si sposta a Villa Giulia, per l'incontro con Annalisa Porporato e Franco Voglino gli autori del libro "Passeggiate in battello. Nord  Italia, Savoia e Svizzera". Sempre a Villa Giulia, alle 15.30 "Filosofia e acqua" con Fracesca Rigotti, mentre alle 16.30 reading di e con Antonio Pascale "Il viaggio del Sapiens". 

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Potere immagini, mostra Idoli a Venezia 100 reperti per viaggio alle origini raffigurazione uomo

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VENEZIA - Un "viaggio nel tempo e nello spazio" alla scoperta della "rivoluzione" della rappresentazione umana attraverso statuette dalle accentuate caratteristiche sessuali femminili, la "Grande Madre", e poi dai tratti geometrici o sempre più "realistiche" nelle forme, girovagando tra il 4.000 e il 2.000 avanti Cristo e dall'estremo occidente della Spagna all'oriente della civiltà dell'Indo, con l'area mediterranea e del Medio Oriente a fare da "cinghia di trasmissione" tra mondi e civiltà lontane.
    L'avventura umana "della traduzione visiva, attraverso singolari opere scultoree - ricorda Inti Ligabue, facendo riferimento anche ai grandi quesiti umani su vita, morte, il dopo o il potere -, delle concezioni metafisiche elaborate dall'uomo in un'epoca di grande transizione e sconvolgente evoluzione della società", è affidata alla mostra "Idoli. Il potere dell'immagine", a Venezia, a cura di Annie Caubet e realizzata dalla Fondazione Ligabue, fino al 20 gennaio prossimo (catalogo Skira).

Oktoberfest artico alle isole Svalbard. Per la festa della birra di Longyearbyen

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 L’ultimo fine settimana di settembre Longyearbyen, la capitale delle Svalbard, arcipelago norvegese situato a un migliaio di chilometri dal Polo Nord, si prepara a ospitare “BeerFest” (www.svalbardbryggeri.no), la festa della birra più a nord del mondo. Dal 27 al 29 settembre la città affacciata sull’Isfjorden di Spitsbergen, l’isola più estesa delle Svalbard, ospita un evento alternativo all’Oktoberfest, la tradizionale festa tedesca della birra, dove sarà possibile gustare specialità gastronomiche e più di 60 birre artigianali, oltre a godere delle bellezze del Nord tra aurore boreali e originali escursioni con i cani da slitta a ruota, prima che la neve e il ghiaccio ricoprano questi bellissimi paesaggi norvegesi. La festa della birra coinvolge i locali e i ristoranti della città con degustazioni di cibo locale – gulash di renna con marmellata di mirtilli e prelibati pesci nordici come il merluzzo e il salmone - e di birre internazionali, tra cui la più amara del mondo. Dopo una battaglia legale di cinque anni l’isola di Spitsbergen ha cambiato la legge che proibiva la produzione di alcolici riuscendo a creare una birra locale artigianale che si è immediatamente imposta sul mercato e che per l’occasione è la protagonista della festa. La manifestazione, infine, è arricchita da sfilate e spettacoli in costume locale.
In queste settimane autunnali, inoltre, la luce consente di ammirare le prime aurore boreali, suggestivi ed emozionanti fenomeni atmosferici. Oltre alle classiche escursioni con le slitte fino al fiordo, dove è facile imbattersi negli orsi polari bianchi, simbolo dell’arcipelago, e in piccoli iceberg che vagano verso il largo, è interessante recarsi allo Svalbard Global Seed Vault, il deposito sotterraneo globale dei semi di tutte le specie viventi. E’ un importante centro museale, a un chilometro dal centro di Longyearbyen, che fornisce una rete di sicurezza contro la perdita del patrimonio genetico tradizionale delle sementi con documenti e sperimentazioni botaniche di grande interesse scientifico.
Per maggiori informazioni e per organizzare il viaggio: https://en.visitsvalbard.com. In occasione della festa della birra il tour operator Il Diamante (www.qualitygroup.it) organizza viaggi con soggiorno a Longyearbyen. 
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Crociere: 2019 per Italia anno record Previsti 11,5 mln passeggeri (+5,5%) secondo la genovese Cemar


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Il 2019 sarà un anno da record per il traffico di crocieristi nei porti italiani: saranno 11.500.000 i passeggeri movimentati, con un incremento del 5,5% rispetto al 2018, secondo le stime presentate a Lisbona nel corso dell'evento internazionale Seatrade Cruise Med da Sergio Senesi, presidente di Cemar Agency Network di Genova.
    Il merito di questo risultato, secondo l'analisi di Cemar, è in gran parte "delle nuove grandi unità da crociera che visiteranno il nostro Paese, con particolare riferimento alle navi di MSC Crociere, che manterranno gli scali durante il periodo invernale con grandi risultati in termini di movimentazione passeggeri", ma un ruolo fondamentale è giocando anche "dai grandi porti, con strumenti più trasparenti e con una programmazione sviluppata in base alle reali possibilità, nel tentativo di superare i limiti strutturali delle banchine e dei servizi a terra".
    Lo studio presentato da Senesi a Lisbona riporta inoltre le ultime previsioni relative all'anno in corso: il 2018 si chiuderà con 10.862.000 passeggeri movimentati (+7,32% rispetto al 2017) e 4.641 approdi (+1,13% rispetto al 2017) nei porti italiani. Anche quest'anno Civitavecchia si conferma il principale porto crocieristico italiano, seguita da Venezia, Genova, Napoli, Savona e Livorno. Prima Regione resta invece, come negli anni passati, la Liguria seguita da Lazio e Veneto.

Feste e tradizioni in Tirolo Transumanze, sfilate, musica e ottimo cibo fino al 13 ottobre



C’è aria di festa nelle valli tirolesi: la “Almabtriebe”, la transumanza del bestiame, che segna la fine del pascolo e dell’estate, diventa protagonista di colorate e allegre manifestazioni che omaggiano la cultura e le tradizioni austriache. Fino al 13 ottobre nelle principali cittadine e nelle malghe del Tirolo si festeggia l’autunno con sfilate delle mandrie, musica, balli in costume e degustazioni enogastronomiche. Di feste se ne contano più di 50 in tutto il Tirolo, ognuna con tradizioni e balli caratteristici e che in comune hanno l’attenzione di adornare il bestiame e di onorare il lavoro contadino. Gli animali vengono infatti agghindati con campanelle, fiori, fiocchi e stemmi, mentre la “Moarkuh”, il capo della mandria, riporta mucche e pecore dai pascoli estivi nelle stalle per trascorrervi l’inverno. L’Almabtriebe è storicamente uno degli appuntamenti più importanti per le comunità tirolesi e un’ottima occasione per ritrovarsi e far conoscere le proprie tradizioni ai sempre più numerosi visitatori. 
Tra le più belle e originali feste della transumanza, conosciuta soprattutto per il suo divertente concorso di bellezza, c’è la manifestazione che si svolge a Sölden, nella Ötztal, il 15 settembre. E’ la grande festa dei pastori i cui festeggiamenti cominciano prima di mezzogiorno con il caratteristico “Frühschoppen”, birra e musica dal vivo, seguita dalla premiazione delle pecore e degli arieti più belli discesi dalle malghe. Subito dopo i migliori cuochi di Sölden servono piatti a base di agnello alpino e tra canti e musica popolare la festa termina con la tradizionale danza dei pastori.
La fine dell’estate in Tirolo omaggia anche il cibo locale: una tradizione molto sentita dalla popolazione è la festa del canederlo, che si celebra a Sankt Johann in Tirol il 22 settembre. Nel centro della cittadina viene apparecchiata una tavola lunga 300 metri, la più lunga del mondo, e vengono serviti oltre 25mila canederli di 22 tipi diversi, dolci e salati, da mangiare in un clima di grande festa. Sempre legata al cibo è la manifestazione che la cittadina di Galtür ospita il 29 settembre: si tratta delle olimpiadi internazionali del formaggio di malga, nella valle di Paznaun, a cui partecipano più di cento produttori di formaggio di quattro diversi Paesi (Austria, Svizzera, Germania e Alto Adige). Nel centro culturale Kulturzentrum di Galtür dalle 11 una giuria di esperti assegna l’Arpa d’oro, ambito premio alla qualità per cinque categorie di formaggio diverse. L’atteso evento attira numerosi visitatori che possono degustare i migliori formaggi di malga e passeggiare nelle valli che circondano il borgo.
Il 30 settembre a Kramsach, nel Kufstein, si svolge un altro atteso appuntamento: la festa dei masi tirolesi con sede principale nel museo a cielo aperto del borgo di Kramsach che ospita 14 esemplari di fattorie tipiche tirolesi, risalenti a epoche diverse e provenienti dall’Austria e dall’Alto Adige. In quest’incantevole scenario rurale si festeggiano le antiche tradizioni contadine con le donne vestite con i tradizionali “Kasedl” e i cappelli neri sopra le acconciature raccolte, mentre friggono le tipiche frittelle con i mirtilli. Gli artigiani e i contadini mostrano ai visitatori i lavori di un tempo: il ricamo in oro, la realizzazione di botti, cesti e vasi in terracotta, la cottura del pane e la tradizionale arte del forgiare i ferri di cavallo. Sulla grande area espositiva numerose bancarelle offrono i tipici dolci “Kiachl” o i saporiti gnocchetti al formaggio mentre un’ottima musica tradizionale accompagna la festa al termine.
Infine il 6 ottobre è il turno della festa del “Kaiserschmarren” di Neustisft, nella Stubaital: qui i migliori cuochi della valle tirolese attirano gli ospiti con tante varietà speciali del tipico dolce “Kaiserschmarren”: da quello tradizionale a quello con i semi di papavero o a base di mele o di semola. Oltre al buon cibo è assicurata tanta musica popolare di gruppi locali. La festa, anche per i bambini a cui sono dedicati molti giochi, inizia alle 11 presso il laghetto Kampler See di Neustisft.
Per maggiori informazioni e per conoscere tutti gli appuntamenti: www.tirolo.com

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Fotografia. Quel mago di Doz. Viaggio nella memoria del fotoreporter istriano

Quel mago di Doz. Viaggio nella memoria del fotoreporter istriano

da Avvenire
In un tempo “frammentato” e “a-mareggiato”, pieno zeppo di patetici “selfie made man” («sempre lì a immortalare le loro belle facce e a rendere pubbliche le loro vite, o presunte tali») il mestiere di fotografo è messo a durissima prova. Dopo aver profetizzato la fine della Storia (Fukuyama), c’è tra gli intellettuali chi sentenzia come imminente l’estinzione della fotografia. Se poi, come Nevio Doz, poeta della frammentazione e delle a-mareggiate, si sceglie di percorrere il sentiero più impervio, come quello della fotografia artistica, allora è assai probabile che la destinazione sia a un passo dall’abisso. Condizione esistenziale che il “mago” (dello scatto umano e generoso) Doz ha sperimentato spesso nella sua vita nomade, consumando scarponi e portando il suo«animo zingaro» – come ha scritto Marco Carminati in introduzione al succulento viaggio per immagini Italia. Patrimonio ambientale e cultura gastronomica (Grafica&Arte) – sulle rotte meno battute, anche dai suoi più illustri colleghi. 
Nato nel 1952 sulla sponda slava dell’Adriatico, a Volosko, piccolo borgo di pescatori che oggi fa parte del comune di Abbazia (Opatja) in Istria (Croazia), Doz è un «figlio del mare». Il mare è la sua musa, come testimoniano gli storici reportage da Camogli a Stintino, nei porti e nei luoghi marini che ha scandagliato per riportare a galla le ultime tonnare, e come conferma Frammenti e maree la mostra che ha appena inaugurato a Trieste (nella Sala della Meridiana della Camera di Commercio del Friuli Venezia Giulia, fino al 2 ottobre). Un racconto per immagini in cui rievoca simbolicamente “storie” delle genti slave («metafora di tutta l’umanità offesa e massacrata») che si sono infrante contro le «onde del male», volti su specchi riflessi e vetri frantumati da cui riaffiora ciò che rimane: «Ricordi e disperazione di chi un giorno è stato costretto a lasciare la propria terra, la propria casa, e in un istante ha perso tutto, a cominciare dalla propria dignità di uomo». 
Doz getta reti, per raccogliere «tra i pezzi di vetro» nuove forme, pensieri di speranza, nei fondali dei ricordi sbiaditi da questo tempo liquido, veloce, molestamente superficiale. «Nell’era del dannato selfie mi sono rimesso in viaggio, sempre con la mia macchina fotografica al collo. Sono tornato al mare di Volosko dove giocavo sulla riva con la mia barchetta di legno. È lì che ho sentito i pescatori raccontare le storie di uomini, di donne e bambini in fuga per colpa di una guerra che in troppe zone del mondo non è mai cessata. Noi, siamo i testimoni diretti di un esodo perenne, che fa male al cuore...». Doz spegne la tristezza con il sorriso guascone dell’uomo che si sente più fortunato, il suo “esilio” a Milano fu doloroso ma dettato da semplici ragioni lavorative dei suoi genitori. Il padre, Emilio, classe 1911, apparteneva alla gioventù asburgica «devota a Cecco Beppe» era un istriano di Umago. La madre Caterina Maradov, proveniva da Pancevo, cittadina non distante da Belgrado (Serbia) dove era nata «nel 1925» da una famiglia austriaca emigrata durante la Grande Guerra. 
«Del mio paese ricordo tutte le scene e gli attori che lo popolavano, sembrava il set di un film del mio amico Emir Kusturica. Nei miei sogni rivedo le barche colorate dei pescatori, i pesci variopinti di tutte le fattezze che andavo a stanare tuffandomi giù al molo». Un altro molo è quello che a Trieste ha fotografato ripensando a coloro che «sono riusciti a scampare all’inferno delle foibe e solo per un soffio divino non sono finiti in fondo al mare, legati dal fil di ferro... Qui c’è il “Magazzino 18” che nella montagna di carcasse e di oggetti abbandonati conserva ancora i segni della tragedia. Quelle cose sono rimaste lì ammucchiate nel tempo, perché nessuno è potuto o è voluto tornare a riprenderle... Così Frammenti e Mareevuole essere un pezzo della mia memoria condivisa con quella storica della città di Trieste». Una città di frontiera che accende la creatività di un artista puro, prossimo al traguardo del mezzo secolo di “scatti umani”
«I primi scatti in effetti li feci che ero bambino, con la mitica Bencini Coroll II regalata da mio padre che divenne anche il mio primo “modello”, in ogni senso». L’uomo da cui ha ereditato l’arte del sorriso e dell’incontro, ma soprattutto la «visionarietà », quella che con una Leica al collo, che poi è diventata una Nikon, l’ha reso uno degli ormai rari fotoreporter davvero liberi. «Ho cominciato con le manifestazioni studentesche di Milano capeggiate da Mario Capanna». Fin dagli esordi sempre scatti in bianco e nero quelli di Doz, sulla scia di Cartier Bresson «genio d’ironia e fenomeno assoluto dell’inquadratura». I primi reportage a Brera, in cui era il ragazzino che agognava a far parte dell’ultima bohème, quella seduta ai tavoli del Bar Jamaica: i fotografi Ugo Mulas, Mario Dondero, lo scrittore Luciano Bianciardi. «Ma i miei veri amici e punti di riferimento erano lo scultore Elvio Becheroni e il pittore Tore Canu, grazie al quale feci il mio primo “scoop”: l’assassinio di Aldo Moro. Pubblicarono la mia intervista all’avvocato nuorese Giannino Guiso, il “tramite” della trattativa tra Curcio delle BR e lo Stato. Guiso, braccato dai media di tutto il mondo teneva la bocca ben cucita, ma doveva un favore a Tore Canu che con le sue “amicizie” aveva fatto liberare un amico dell’avvocato sequestrato dall’Anonima sarda... Perciò articolo firmato e mie foto in prima pagina. Subito dopo fui il primo a fotografare e scrivere la storia della “moglie segreta” di Tito». 
Nella terra di Tito c’è poi tornato nei primi anni ’90 per documentare, durante e dopo, la guerra fratricida della ex Jugoslavia. «Lì sono nato, ma i miei luoghi dell’anima restano le periferie milanesi: Sesto San Giovanni, Cinisello Balsamo, la Comasina, la tana della banda Vallanzasca. È da lì che, zaino in spalla, sono arrivato ai piedi dell’Himalaya e poi alle tribù degli indiani d’America con i quali ho vissuto e viaggiato per cinque anni visitando le loro riserve. Al termine di questo affascinante tour il mio fraterno amico Rodney Arnold Grant, “Vento nei Capelli” nel film Balla coi Lupi mi disse: “Il tuo Grande Spirito è anche il nostro”». Quella grande anima lo segue ancora, tenendosi aggrappato alle lunghe chiome del Doz che lo scorrere del tempo ha reso candide, come le nevi delle cime del Colorado su cui è salito, «scollinando in sella a una Harley Davidson».
In moto dal New Mexico all’Arizona, per mare attraversando gli oceani, ormeggiando in tutti i porti del Mediterraneo, in volo fino ad arrivare in India. «Ho raccontato e fotografato la Calcutta di Madre Teresa che accarezzandomi con parole dolci, pronunciate in serbo-croato, mi regalò questa medaglietta che conservo... – la mostra orgoglioso – È il mio unico tesoro. Vedi, c’è l’ombra scura e indelebile del bacio della Santa. Per rivivere quei giorni con Madre Teresa tornerei domani mattina in India, così come vorrei rivedere Ketchum-Sun Valley dove riposa il mio amato “Papa”, Hemingway. Lì, nella tomba accanto a uno dei suoi figli, un giorno sotto la neve con stupore ho trovato un libro tradotto in italiano… Portava la dedica di un lettore di Firenze e tenendolo tra le mani ho avvertito la piccolezza di questo nostro mondo che ho attraversato, come tutti i veri viaggiatori, alla ricerca di un senso». Quel senso che Doz sente di aver sfiorato, e a tratti catturato nella sua fotografia. «Dopo che ho sviluppato l’immagine, resta una conchiglia dentro la risacca. A volte invece ci sono solo fantasmi, che magari non esistono, ma per magia sono riuscito ad afferrarli e renderli umani, almeno il tempo di uno scatto».

Lirica scontata per giovani e l'impegno di scuole e famiglie

Alzi una mano chi ha ascoltato in classe – non dico alle elementari, ma almeno alle medie o alle superiori – un atto completo di Traviata o l’intera Bohème. Licei musicali a parte, se a qualcuno è capitato, è perché ha trovato un insegnante convinto che non si potesse trasmettere la nostra cultura alle nuove generazioni e formare l’identità di un cittadino italiano prescindendo dall’opera lirica. Siamo la patria del belcanto e del melodramma, ma la scuola lo ignora. Va bene Dante. Va bene Verga. Va bene Pirandello. Però si può fare a meno di Verdi, Puccini, Donizetti, Rossini... (a proposito, qual è lo studente di liceo che negli ultimi mesi ha sentito parlare in aula del 150° anniversario della morte del genio di Pesaro che ci ha lasciato perle come Il barbiere di Siviglia o laPetite Messe solennelle? ). Allora ben venga l’iniziativa annunciata ieri dal ministro per i Beni culturali, Alberto Bonisoli, di offrire ai ragazzi fino ai 25 anni biglietti a due euro per opere, balletti e concerti proposti da tutte e quattordici le fondazioni lirico-sinfoniche della Penisola.
Il Teatro alla Scala di Milano, dove Bonisoli ha presentato il progetto, è stato il primo ente ad aderire: in un anno metterà a disposizione 2.200 posti a prezzi scontatissimi per i quindici titoli d’opera più i sette di balletto in cartellone. È una novità il prezzo, non l’idea. Sempre il Piermarini, ad esempio, ha avviato già da tempo un percorso privilegiato per gli “under 30”: biglietti a costi ridotti, una prova d’insieme gratuita e soprattutto l’anteprima per i giovani del titolo che inaugura la nuova stagione ogni 7 dicembre. Così accade che a centinaia si mettano in coda per un’intera notte pur di conquistare un tagliando della “primina”. Forse, però, è più efficace la scommessa lanciata negli ultimi anni da alcuni templi della lirica nostrani (e mutuata dall’estero dov’è una tradizione consolidata): quella di portare a teatro le famiglie con i bambini proponendo i capolavori della lirica a misura dei più piccoli, ossia ridotti e riadattati.
La Scala, il Maggio Musicale Fiorentino, l’Opera di Roma – per citare qualche esempio – lo fanno con uno straordinario (e probabilmente inaspettato) successo di pubblico. Il Petruzzelli di Bari ha addirittura messo in scena quattro opere del tutto nuove commissionate ad hoc per i ragazzi. È quindi sicuramente lodevole tagliare i prezzi dei biglietti (alla Scala o all’Arena di Verona si arriva a 250 euro a poltrona in platea) ma la scoperta della lirica non si improvvisa. Altrimenti c’è il rischio che un giovane, uscito da teatro dopo aver assistito per la prima volta a quattro ore d’opera, non ci rimetta piede trovando il tutto troppo ostico e “lontano” dalla sua sensibilità. Siccome la scuola latita, tocca allora ai genitori ma anche a benemerite associazioni, bande locali, sodalizi rimboccarsi le maniche per dare ai figli un po’ di educazione musicale. Che invece dovrebbe essere una priorità pubblica nel Paese più “lirico” del mondo.
avvenire

VENEZIA, CONTRO INVASIONE TURISTI 'VIETATO SEDERSI A TERRA'

 Venezia riflette su nuove misure severe contro il turismo considerato 'cafone', a cominciare dal divieto di sedersi o sdraiarsi a terra. 

Dalla bici all’asino, 5 proposte di turismo slow



 Pedalare, fare trekking, viaggiare sui treni panoramici o a bordo di imbarcazioni fluviali permette di apprezzare meglio il territorio, i borghi, gli scorci e i monumenti che si incrociano durante il percorso, curva dopo curva, chilometro dopo chilometro. Il viaggio “lento” è un modo tranquillo e riflessivo di fare turismo: richiede più tempo e mezzi di trasporto più lenti ma ugualmente comodi; promuove la qualità, valorizza il territorio e la cultura locale e favorisce la scoperta di luoghi spesso lontano dai soliti itinerari del turismo “mordi e fuggi”. Lo slow travel si sta diffondendo in ogni settore con proposte e destinazioni sempre nuove, agenzie di viaggio specializzate e associazioni personalizzate. I viaggi a piedi o comunque con mezzi che permettono di godere appieno del paesaggio si stanno diffondendo al punto che il 2019 è stato proclamato “anno nazionale del turismo lento”. Un importante contributo alla promozione di questo modo rilassato di viaggiare è dato dalla riqualificazione delle linee ferroviarie dismesse e di numerosi immobili pubblici inutilizzati - ville, masserie, edifici rurali e cascine - trasformati in strutture ricettive.
La lentezza, dunque, è un valore, uno stile di vita da riscoprire, come dimostra anche il festival che la Reggia di Colorno, in provincia di Parma, organizza dal 15 al 17 giugno con eventi, concerti, dibattiti, stand gastronomici, laboratori, spettacoli, arte di strada e un persino con un premio letterario. Ecco 5 proposte di turismo slow in Italia con mezzi di trasporto diversi, rigorosamente lenti.
La Laguna di Venezia a bordo di un houseboat - Si estende per circa 100 chilometri la Laguna di Venezia, caratterizzata da canali, zone paludose e 11 isole; un’enorme e affascinante area naturale, patrimonio mondiale dell’Unesco, poco conosciuta proprio perché a ridosso di Venezia, città che attrae la maggior parte dei turisti. L’houseboat è il mezzo ideale per scoprire l’immensa laguna: l’imbarcazione fluviale è comoda, facile da guidare perché non richiede patente né una particolare esperienza, e regala un modo inedito e rilassato di scoprire il territorio lagunare. Con l’imbarcazione si salpa da Casale sul Sile e si naviga verso il borgo di Casier, dove ci si può fermare per la notte. La navigazione prosegue attraverso il parco del fiume Sile, una lussureggiante vegetazione impreziosita da eleganti ville con giardino. Superata la conca di Portegrandi, si entra nella Laguna di Venezia tra canneti e distese d’acqua fino all’isola di Burano, da visitare per le sue abitazioni colorate lungo le strette calli, per il museo del merletto o semplicemente per fare shopping. Dopo una notte ormeggiati, si attraversa il canale fino a Torcello, deliziosa isola famosa per i mosaici bizantini dorati della basilica di santa Maria Assunta. Da qui si naviga per un’ora fino a Venezia, costeggiando due isole da non mancare: l’affascinante san Francesco del Deserto, che incanta con il suo monastero francescano, e sant’Erasmo, detta l’orto di Venezia, da visitare al tramonto. La navigazione prosegue per Vignole, il Lido di Venezia e Murano. Anche l’ultimo tratto verso Chioggia è affascinante: si costeggiano le piccole isole di san Servolo, santa Maria delle Grazie, san Clemente e santo Spirito. Una lingua di terra che divide la laguna dal mare permette di ormeggiare per recarsi a Malamocco e Pellestrina, oppure si naviga fino a Chioggia, proprio nel centro della città, per visitare “la piccola Venezia” e Sottomarina, la località balneare più famosa. Al ritorno l’itinerario verso nord permette di visitare borghi e isole diversi da quelli dell’andata. Per una settimana si spendono per un’imbarcazione da 2mila a 4mila euro a seconda del periodo, del tipo di barca scelta e del numero di cabine. Informazioni e prenotazioni: www.houseboat.it
A piedi lungo l’entroterra ligure - Di fronte al mare della Liguria si apre un paesaggio inatteso e sorprendente, fatto di montagne, boschi, rocce e gruppi di case arroccate sui pendii erbosi, delimitati da sentieri, antiche strade romane e mulattiere che è possibile percorrere a piedi. La rete di percorsi, che collega i borghi ai monti e al mare, è particolarmente ricca; tra questi il “sentiero Liguria” (www.sentieroliguria.com) è tra i più affascinanti, servito da trasporti locali, strutture ricettive e ristoranti. L’itinerario, che misura circa 600 chilometri e si articola in 29 tappe e alcune varianti, collega Luni, borgo di La Spezia, a Grimaldi, frazione di Ventimiglia tra boschi di lecci, uliveti, vigneti, muretti a secco, scogliere a picco sul mare, giardini, monumenti di interesse artistico-culturale e borghi medievali. Tra questi due sono particolarmente affascinanti: Perinaldo e Dolceacqua, che si trovano sull’ultima variante del percorso verso Ventimiglia. Perinaldo è un borgo suggestivo e affascinante che si appoggia sulla cresta di una collina tra ginestre e coltivazioni di mimose e carciofi, grazie ai quali è diventato un presidio di Slow Food. Ha dato i natali a Gian Domenico Cassini, primo astronomo alla corte del Re Sole: affreschi sulla sua vita decorano le stradine in pietra del paese, che ospita un osservatorio astronomico aperto ai visitatori. Il sentiero della Val Nervia scende a Dolceacqua, delizioso borgo dominato dai resti dell’imponente castello dei Doria. Case arroccate, stradine acciottolate e un ponte di pietra sono state immortalate in alcuni quadri dell’impressionista Claude Monet, che amava molto questa zona della Liguria.
 A bordo dei treni storici in Sicilia e in Campania - Per valorizzare e incentivare il turismo slow una legge ha permesso di recuperare 18 linee ferroviarie dismesse che consentono ai treni a vapore di tornare a sbuffare e a far scoprire paesaggi e territori spesso poco battuti dal turismo di massa. Oltre a sperimentare tratte storiche e suggestive c’è anche la possibilità di partecipare a manifestazioni e a eventi interessanti, come quello che offre la linea ferroviaria da Siracusa a Ragusa a bordo del treno “a tutto volume”. Il prossimo 17 giugno, in occasione del festival dei libri di Siracusa, parte dalla stazione della bellissima città della Val di Noto un treno storico con carrozze degli anni Trenta. All’arrivo alla stazione di Ragusa è previsto il trasferimento nel centro storico e, dopo il pranzo, la visita alla città con una guida. Dalle 18.30 alle 21 è possibile assistere agli incontri del Festival, dove verranno offerti un libro e piccole degustazioni. I biglietti di andata e ritorno partono da 10 euro. Un’altra linea interessante è l’Archeotreno Campania che una volta al mese viaggia da Napoli fino ai parchi archeologici di Pompei e Paestum, patrimonio Unesco. Si parte a bordo di una storica locomotiva con carrozze anni Trenta, che si fermano a Pietrarsa san Giorgio a Cremano e arrivano a Pompei e a Paestum per visitare i Parchi. Le date del servizio sono: il 24 giugno, il 22 luglio, il 26 agosto, il 23 settembre, il 28 ottobre, il 25 novembre e il 23 dicembre. Anche in questo caso le tariffe partono da 10 euro a persona. Sempre da Napoli parte il Reggia Express, treno storico che una volta al mese arriva alla Reggia di Caserta: si parte dalla stazione di Napoli su carrozze anni Trenta e Cinquanta e si viaggia fino al viale d’ingresso del sito monumentale per la visita della Reggia, patrimonio Unesco. I biglietti – 8 euro a persona e 4 per i ragazzi - comprendono il viaggio di andata e ritorno e sconti per l’entrata alla Reggia e al Parco. Le prossime date sono: l’8 luglio, il 12 agosto, il 9 settembre, il 14 ottobre, l’11 novembre e il 9 dicembre. Informazioni:www.fondazionefs.it
A dorso d’asino in Sardegna - La nuova frontiera del turismo slow in Sardegna si chiama trekking someggiato, escursionismo a dorso d’asino. I docili animali permettono di scoprire lentamente e in tutta tranquillità il territorio con escursioni e passeggiate giornaliere per adulti e bambini, generalmente a partire dai 6 anni. Ci si addentra lungo mulattiere, cammini di transumanza e sentieri sterrati che si inoltrano in una natura incontaminata fatta di rocce, scarpate, pascoli e scogliere con viste mozzafiato sulla costa. Sono sempre più numerose le associazioni specializzate in trekking con gli asinelli; in particolare a Supramonte, nella parte centro-orientale della’isola, caratterizzata da rilievi calcarici, macchia mediterranea, insediamenti nuragici, tombe dei giganti, grotte e scogliere che si affacciano su una delle coste più belle al mondo, da Dorgàli a Baunèi. E’ la provincia dell’Ogliastra e offre spettacolari itinerari e passeggiate di alcune ore a dorso di asinello con una guida esperta che illustra le bellezze naturali e archeologiche che si incontrano nel cammino. Per maggiori informazioni sul trekking someggiato: www.visitbaunei.it ewww.agriturismodorgali.com
In Puglia su due ruote - Il cicloturismo è l’espressione più popolare e diffusa di turismo lento. Le ciclabili sono presenti su tutto il territorio, così come le strutture legate a chi ama viaggiare pedalando. Il motore di ricerca “Albergabici” (www.albergabici.it) permette di individuare facilmente, regione per regione, le strutture ricettive - hotel, agriturismi, B&B, pensioni, campeggi, rifugi montani, ostelli o residence - che garantiscono a chi viaggia sulle due ruote accoglienza e servizi utili come le riparazioni e la vendita di abbigliamento, mappe e guide. Il sito “Bicitalia” (www.bicitalia.org) permette di scoprire le ciclovie più suggestive e i tanti percorsi, diffusi in tutta la Penisola. Tra questi vi segnaliamo la ciclovia dei Borboni che collega Bari a Castel del Monte in 67 chilometri su strade secondarie asfaltate con poco traffico locale. Si pedala nella storia e nell’arte alla scoperta di chiese, castelli, masserie, trulli, muretti a secco e grotte rupestri. L’itinerario parte dalla zona a traffico limitato della muraglia di Bari, dove merita una visita la basilica di san Nicola, fino alla stazione da dove si pedala in direzione sud fino a incrociare la nuova pista ciclabile di viale Unità d’Italia. Si prosegue per qualche chilometro su una strada un po’ trafficata fino al santuario Madonna della Grotta, visitabile con una piccola deviazione a destra, seguendo il sentiero che è una lama carsica, un solco eroso dalle acque. Superato Modugno, si arriva all’antico casale di Balsignano e, su un pianoro affacciato sulla Lama Lamasinata, si visita il più antico villaggio neolitico della Bassa Murgia. Abbandonata la strada provinciale per Bitritto, si pedala per una stradina poco frequentata che attraversa un fitto uliveto e sale dolcemente fino a Bitetto, famoso per la cupola maiolicata della sua cattedrale. Quattro chilometri più avanti una salita porta al Palo del Colle, superato il quale si scende verso Palombaio, dove una strada corre parallela alla provinciale in campagna tra dolci colline ricoperte di ulivi e vigne. Da qui si entra nel parco nazionale dell’Alta Murgia, un territorio affascinante e aspro con tratti in salita sotto al sole; ecco perché è bene fare una sosta a Ruvo di Puglia, famoso nell’antichità come il maggior centro di produzione di ceramiche, prima di arrivare, in cima a un colle, a Castel del Monte. Informazioni: www.viaggiareinpuglia.it

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Svolta social per TripAdvisor



 Svolta social per TripAdvisor: il sito di viaggi svela una nuova esperienza da sito e da mobile che verrà lanciata entro fine anno. Attualmente in versione beta, il sito si sta evolvendo per diventare una community di viaggi ancor più personalizzata e connessa. Il nuovo TripAdvisor espande la sua community oltre i viaggiatori per includere anche brand, influencer, editori e amici. I viaggiatori potranno seguire e connettersi con persone o creatori di contenuti che condivideranno informazioni in linea con i loro interessi, a completamento delle oltre 661 milioni di recensioni e opinioni già presenti sul sito.
    Quando un membro si loggherà al sito o alla app di TripAdvisor, la sua homepage sarà trasformata in un feed personalizzato di informazioni. Quando si cercherà una particolare destinazione, il feed automaticamente restringerà a quel luogo specifico le informazioni mostrate; ad esempio, i membri che stanno pianificando un viaggio a Parigi potranno vedere un articolo di un critico gastronomico sul migliore ristorante della città, una guida di viaggio di un influencer sulle cose da fare nella Ville Lumière e una recensione di un amico su un nuovo hotel vicino alla Torre Eiffel.
    TripAdvisor è pronto a rivoluzionare ancora una volta l'industria dei viaggi creando una community più personalizzata e connessa" ha commentato Stephen Kaufer, CEO & Co-Fondatore di TripAdvisor. In versione beta, sono più di 500 i social media influencer, i brand consumer, gli editori e i partner di viaggio a essersi uniti al nuovo TripAdvisor e ogni giorno se ne aggiungono altri.
    Oltre ai tanti creatori di contenuti che si sono iscritti alla piattaforma, anche il team di esperti di destinazioni di TripAdvisor e i brand del TripAdvisor Media Group, inclusi Smarter Travel, Cruise Critic e TheFork, contribuiranno all'esperienza sul sito con profili propri.
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Perle d'Italia contro Grande Bruttezza

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(di Luciano Fioramonti) (ANSA) - Roma, 17 set - MARIO TOZZI, L'ITALIA INTATTA.
    (Mondadori, pp.432, euro 19,50). Un concentrato di meraviglie della natura minacciate sempre più da vicino dal degrado, dall' incuria, dall' abusivismo, dall' inquinamento. L' Italia convive da decenni con questo paradosso: alle straordinarie bellezze ambientali e artistiche si affianca il più elevato consumo di suolo d'Europa. Un dato rende bene il quadro: solo il 29 per cento degli 8000 chilometri di coste non è stato colonizzato. Lo splendore del patrimonio naturale e culturale si scontra con gli insulti del turismo di massa mordi e fuggi, delle grandi navi da crociera e dei bus che invadono i centri storici delle città, dei diecimila stabilimenti balnerari, dei villaggi turistici e degli alberghi che proliferano. Eppure, "c' è un' altra Italia , qualche volta remota e isolata, altre volte sotto i nostri occhi" che si offre come una boccata di aria pura, un antidoto stupefacente contro gli orrori della Grande Bruttezza. A raccontarcela è Mario Tozzi, geologo e popolare divulgatore televisivo, che ha raccolto quaranta anni di appunti sulle sue perlustrazioni in lungo e in largo in un volume che "non è una guida di viaggio ma un compagno di strada", un altro modo di guardare luoghi che pensavamo di conoscere. "L' Italia intatta" è un invito a muoversi a piedi, o al massimo in treno, alla scoperta di un tesoro inaspettato, spesso a portata di mano, in cui protagonista è la Natura. Che, chiarisce l' autore, è cosa diversa dal paesaggio, risultato dell'intervento dell' uomo sull' ambiente naturale. Per strano che possa sembrare, le zone ancora immune sono stato salvato proprio grazie ai vincoli, alle riserve di caccia, ai divieti imposti dalle servitù militari, alle concessioni minerarie, alla frammentazione proprietaria e dal suo contrario che è il latifondo. E sopratutto per merito delle aree protette e dei Parchi. Tozzi, che è direttore del Parco regionale dell'Appia Antica, spiega che i 29 parchi nazionali italiani e le riserve naturali favoriscono lo sviluppo, il turismo e l' economia, e rappresentano un baluardo per la conservazione della biodiversità e contro la desertificazione.
    Montagne, valli, pianure, isole, foreste e animali, gole e canyon. Nei 43 capitoli al lettore si svela l' Italia meno conosciuta. Ecco il Sulcis, in quella Sardegna, "il territorio geologicamente più antico d' Italia", che è l' inizio di tutto.
    Qui la meta di sempre è Piscinas, "con le dune più alte d' Europa", dove al tramonto è possibile osservare in lontananza i rari cervi sardi. Una sorpresa arriva dal cuore di Roma: "sul canottino da speleologo su uno specchio d' acqua sconosciuto, una ventina di metri sotto il suolo" in corrispondenza dell' ospedale Forlanini. O percorrendo il sistema fognario della Cloaca Maxima, opera ingegnosa che ancora oggi funziona. Per Tozzi la Pianura Pontina è "la nostra Amazzonia", una foresta di pianura allagata un tempo regno della zanzara che trasmetteva la malaria. I Romani e i Papi avevano provato invano a bonificarla.
    Ci riuscì il Fascismo, "grazie alla tecnologia più moderna e ai mezzi assicurati dallo Stato Nazionale". La Vedretta del Mandrone, sull' Adamello, il ghiacciaio più grande d' Italia, è la prova del pericolo ambientale: nel XIX secolo misurava tremila ettari, nel 2003 era sceso a 1800, oggi a mille, con un tasso di arretramento tra 5 e 20 metri all' anno. "Un disastro" avverte il geologo segnalando che l' 80 per cento dei 120 ghiacciai in regresso. E ancora, il paradiso di Montecristo, le Eolie, Barbagia, Apromonte, la Marsica e il suo orso che lotta per sopravvivere. Un passaggio che colpisce più di altri è dedicato al monte Pollino, in Calabria. Qui c' è "l' albero più bello d' Italia", il pino loricato, "corazzato" per via della sua corteccia spessa e dura. L' autore accarezza e dice di amare questo "fossile vivente", che può arrivare a 900 anni di età e a 40 metri di altezza, di cui si contano circa duemila esemplari. Il libro coglie da nord a sud le perle della "grande varietà geomorfologica e naturale, il vero tesoro di questo paese" e le zone incontaminate da difendere. Dove luogo intatto è anche quello in cui "il tempo si è fermato a qualche secolo o millennio fa, e la mano dell' uomo è intervenuta in modo mirabile e poi non si è toccato più nulla". E' cosi, ad esempio, per i Sassi di Matera o per il sottosuolo di Palermo e Napoli. Un campionario di meraviglie che meritano di essere apprezzate dai sensi - "ci vuole l' udito per imparare ad ascoltare il silenzio" - ma anche scegliendo la stagione giusta perché la luce, la vegetazione e le foreste cambiano e trasformano lo scenario. (Ansa).