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Il Sacro Monte Calvario di Domodossola disturbato dallo «shake down» rally Due Laghi

Tutto è pronto in Ossola per la gara di apertura della stagione motoristica del Vco e del Novarese, il rally Due Laghi-Città di Domodossola che si correrà Domenica 14 Aprile 2019, tre prove speciali da ripetere due volte, e con ben 96 macchine alla partenza.
La manifestazione, organizzata dalla New Turbomark, segue la formula del rally day, ovvero tutto in un giorno, ma ha avuto un prologo già oggi con lo «shake down» a Calice, dalle 15 alle 18, durante il quale i tecnici hanno avuto la possibilità di mettere a punto le macchine, motori, sospensioni e gomme, in vista della gara. 

Peccato che l'evento di oggi Sabato 13 Aprile, con tanto di approvazione prefettizia, sia stato collocato nelle strade di accesso al Sacro Monte Calvario do Domodossola, dal 2003 Patrimonio Mondiale dell'Umanità Unesco. 

Il Sabato il Sacro Monte di Domodossola è meta di numerosi pellegrini che raggiungono la Riserva protetta, a piedi o con mezzi privati. La manifestazione «shake down » legata al rally Due Laghi-Città di Domodossola ha arrecato un grande disturbo acustico e viabile ai pellegrini e agli abitanti della zona. 
iI 24 e 25 Marzo 2019 il Sacro Monte Calvario era stato scelto dal Fai come luogo delle "Giornate Fai di Primavera" per valorizzarne la bellezza.

a cura di Giuseppe Serrone - Turismo Culturale

Pasqua e 1 maggio, megaponte per 10 milioni italiani

(ANSA) - TORINO, 13 APR - Per il megaponte di Pasqua, 25 aprile e 1 maggio quasi un quarto degli italiani faranno una vacanza, precisamente il 22%, con una durata media di 4 giorni. Roma, Firenze e Venezia sono le mete preferite ma sono amate anche Palermo, Napoli e Lecce, mentre Matera continua a restare in classifica. A livello europeo buone perfomance di Madrid, seguita da Barcellona, la Francia, Londra e Praga. Nel lungo raggio si distinguono il Mar Rosso e i Caraibi, in particolare Cuba. Lo rileva l'osservatorio di Confturismo con l'Istituto Piepoli.

I dati di questo periodo difficilmente sono confrontabili di anno in anno, dal momento che Pasqua cambia sempre la sua posizione nel calendario. Inoltre il meteo non ancora stabilizzato e la tendenza degli italiani a dipendere dalle previsioni potrebbe provocare cambi dell'ultimo minuto, in meglio o in peggio. 

La principale motivazione di viaggio è quella di visitare musei, monumenti o mostre ed è per questo motivo che sono proprio le città d'arte che concentrano il 45% delle preferenze. Quasi un terzo degli italiani che partiranno in questo periodo andranno invece al mare.



World Press Photo. Ecco gli scatti di fotogiornalismo più belli dell'anno

La foto che ha fatto il giro del mondo della bimba honduregna di due anni che piange mentre la mamma viene perquisita al confine tra Messico e Usa ha vinto il prestigioso premio World Press Photo of the Year, il più importante premio di fotogiornalismo.
L'immagine è stata scattata dal fotografo di Getty Images, John Moore lo scorso 12 giugno e ha alimentato le polemiche sulla politica di Trump sulla separazione delle famiglie al confine tra Stati Uniti e Messico.
Il vincitore è stato annunciato ieri sera al World Press Photo Awards Show ad Amsterdam nel corso dell'esclusiva cerimonia di premiazione del concorso nato in Olanda nel 1955.
La foto vincitrice della categoria «Ritratti, singoli»: «Dakar Fashion» di Finbarr O'Reilly. Mostra modelle in posa nel quartiere vecchio della capitale del Senegal, sotto gli sguardi incuriositi dei residenti (Ansa)
La foto vincitrice della categoria «Ritratti, singoli»: «Dakar Fashion» di Finbarr O'Reilly. Mostra modelle in posa nel quartiere vecchio della capitale del Senegal, sotto gli sguardi incuriositi dei residenti (Ansa)
Primo premio nella categoria «Progetti a lungo termine»: «Beckon Us From Home» di Sarah Blesener. Studentesse ridono prima di una gara di canto e marcia in un liceo di Dmitrov in Russia (Ansa)
Primo premio nella categoria «Progetti a lungo termine»: «Beckon Us From Home» di Sarah Blesener. Studentesse ridono prima di una gara di canto e marcia in un liceo di Dmitrov in Russia (Ansa)
Primo premio nella categoria «Ambiente, singole»: «Akashinga, the Brave Ones» di Brent Stirton, Getty Images. Esercitazioni di un'unità anti bracconaggio composta da sole donne nel parco naturale di Phundundu in Zimbabwe (Ansa)
Primo premio nella categoria «Ambiente, singole»: «Akashinga, the Brave Ones» di Brent Stirton, Getty Images. Esercitazioni di un'unità anti bracconaggio composta da sole donne nel parco naturale di Phundundu in Zimbabwe (Ansa)
Una delle immagini di «Syria, No Exit», secondo premio nella sezione «Spot News, storie»: si fa pulizia tra le macerie all'indomani del bombardamento del quartiere di Douma nella Ghouta orientale in Siria, il 22 febbraio 2018 (Ansa)
Una delle immagini di «Syria, No Exit», secondo premio nella sezione «Spot News, storie»: si fa pulizia tra le macerie all'indomani del bombardamento del quartiere di Douma nella Ghouta orientale in Siria, il 22 febbraio 2018 (Ansa)
La foto vincitrice nella sezione «Natura, storie»: «Falcons and the Arab Influence» di Brent Stirton, Getty Images for National Geographic. Mostra l'allevatore Howard Waller con un cappello per la raccolta di sperma del falcone (Ansa)
La foto vincitrice nella sezione «Natura, storie»: «Falcons and the Arab Influence» di Brent Stirton, Getty Images for National Geographic. Mostra l'allevatore Howard Waller con un cappello per la raccolta di sperma del falcone (Ansa)
La foto vincitrice della categoria «Ritratti, storie»: «Land of Ibeji» di Benedicte Kurzen, Noor, e Sanne de Wilde, Noor. Due donne in abito bianco, vestite per andare in chiesa, su un colle vicino a Igbo-Ora in Nigeria (Ansa)
La foto vincitrice della categoria «Ritratti, storie»: «Land of Ibeji» di Benedicte Kurzen, Noor, e Sanne de Wilde, Noor. Due donne in abito bianco, vestite per andare in chiesa, su un colle vicino a Igbo-Ora in Nigeria (Ansa)
Una delle immagini di «Syria, No Exit», secondo premio nella sezione «Spot News - Storie»: bambini curati dopo un attacco con gas nel villaggio di al-Shifunieh, Ghouta orientale in Siria, il 25 febbraio 2018 (Ansa)
Una delle immagini di «Syria, No Exit», secondo premio nella sezione «Spot News - Storie»: bambini curati dopo un attacco con gas nel villaggio di al-Shifunieh, Ghouta orientale in Siria, il 25 febbraio 2018 (Ansa)
È la foto dell'anno, vincitrice dell'edizione 2019 del World Press Photo: «Crying Girl on the Border» di John Moore. Mostra la piccola Yanela Sànchez, originaria dell'Honduras, che si dispera mentre lei e la madre Sandra Sànchez vengono arrestate da agenti della polizia di frontiera statunitense a McAllen, in Texas, il 12 giugno 2018 (Ansa)
È la foto dell'anno, vincitrice dell'edizione 2019 del World Press Photo: «Crying Girl on the Border» di John Moore. Mostra la piccola Yanela Sànchez, originaria dell'Honduras, che si dispera mentre lei e la madre Sandra Sànchez vengono arrestate da agenti della polizia di frontiera statunitense a McAllen, in Texas, il 12 giugno 2018 (Ansa)
Una delle immagini di «Syria, No Exit», secondo premio nella sezione «Spot News, storie»: appena arrivati in ospedale, un bambino conforta il fratello rimasto ferito nei bombardamenti di Douma, Ghouta orientale in Siria, l'8 febbraio 2018 (Ansa)
Una delle immagini di «Syria, No Exit», secondo premio nella sezione «Spot News, storie»: appena arrivati in ospedale, un bambino conforta il fratello rimasto ferito nei bombardamenti di Douma, Ghouta orientale in Siria, l'8 febbraio 2018 (Ansa)
Avvenire

Ambiente. La sfida di sindaci e cittadini contro le montagne di plastica

(Ansa)

avvenire
«A Freetown, fronteggiamo una montagna di plastica da rimuovere ogni giorno. Ci battiamo strenuamente e abbiamo l’obiettivo di riciclarne almeno il 40% entro il 2022». Yvonne Aki-Sawyerr, 58 anni, primo sindaco donna dagli anni Ottanta della capitale sierraleonese, usa toni gravi. È giunta a Parigi, al summit "Women4climate", per cercare soluzioni anche contro quell’infausta "montagna" che minaccia di soffocare la sua città, deturpandone pure il litorale sull’Atlantico. «Vogliamo sostenere chiunque abbia un piano per unirsi a questa battaglia, soprattutto grazie all’economia circolare», ci spiega, ricordando che a Freetown il problema nasce in gran parte dall’uso abnorme di bottiglie di plastica indotto dalla scarsità d’acqua potabile. «Ho ormai capito una cosa. Per quanto volenterose, le città da sole non potranno farcela, alla lunga. La plastica è dappertutto e servono soluzioni globali. Per questo, con altri sindaci di ogni continente, mi batto pure affinché la plastica monouso venga definitivamente messa al bando su scala mondiale».
Quello della sindaca sierraleonese non è affatto un grido isolato, tanto il flagello è divenuto ubiquo, accomunando per una volta gli Stati più poveri e le nazioni ricche di vecchia industrializzazione, passando per i Paesi "in transizione" che accedono al sistema dei consumi di massa. Fra le città statunitensi, dopo decenni di sperimentazioni, San Francisco è divenuta un punto di riferimento nella lotta alla plastica, come ci racconta con fierezza Elmy Bermejo, la donna al timone di "SF Environment", il dipartimento municipale e di contea in materia ambientale: «La nostra città è stata una delle prime a disapprovare le sporte di plastica. Dopo tante campagne di sensibilizzazione, quasi tutti vanno ormai al supermercato con sporte riutilizzabili. Adesso, chiediamo ai cittadini di arrivare con la propria tazza nei caffè che lo permettono. La chiave sta sempre nel risvegliare nella gente la voglia di compiere azioni giuste. I più convinti finiscono per dare il buon esempio agli altri». Ma perseverare in queste battaglie è più complicato sotto l’Amministrazione Trump, sottolinea la responsabile.
Sull’emergenza plastica, anche le relazioni fra le città australiane in prima linea e il governo federale nazionale sono "complesse", ammette Clover Moore, 73 anni, divenuta sindaco di Sydney nel 2004 e ancora al timone della metropoli sul Pacifico, dopo aver polverizzato tutti i record di longevità politica: «Spetta a noi sindaci propugnare questa causa, ma è davvero dura, perché dobbiamo poi attendere le decisioni del governo centrale prima di poter bandire qualsiasi tipo di plastica. Facciamo lo stesso del nostro meglio, soprattutto per convincere i cittadini a cambiare le loro abitudini, promuovendo ad esempio le tazze da caffè riutilizzabili ormai in commercio, o scoraggiando l’uso di cannucce. Mi ero impegnata su questo fronte per decenni già come deputata. Adesso, sono più convinta che mai che si tratta di una battaglia vitale per il futuro delle nostre città e degli ecosistemi. Ma serve ancor più coraggio, più impegno che in passato». Quando le chiediamo qual è la strada per cambiare le cose, non esita un attimo: «Accanto alle leggi, l’educazione è l’altro fattore chiave. Dobbiamo mostrare ai bambini le immagini degli uccelli strangolati e delle altre devastazioni dovute alla plastica».
Ma la partita mondiale contro la morsa della plastica si gioca sempre più soprattutto nell’Asia dei record di crescita economica. Su questa piaga, la militante ambientalista indiana Vandana Shiva ha ormai un punto di vista molto netto, che ci illustra quasi con foga: «In India e nel resto dell’Asia, l’abuso di plastica è in gran parte legato al cibo spazzatura. Ma non abbiamo bisogno di questo cibo perché, così come l’Italia, anche i nostri Paesi hanno alimenti tradizionali squisiti. I contenitori in plastica e in alluminio stanno distruggendo il nostro pianeta. Dobbiamo fronteggiare montagne di spazzatura non più gestibili. Le immagini del Primo ministro indiano con una scopa in mano per dare l’esempio non potranno avere effetti duraturi. Per risolvere alla radice il problema, dobbiamo tornare a un cibo pulito, ad alimenti freschi e diversificati, senza più criminalizzare le economie comunitarie locali. Rivitalizzare le economie locali fondate sul cibo e liberate dalla plastica è la più grande rivoluzione concreta di cui abbiamo bisogno. Queste montagne di plastica contro cui dobbiamo sbracciarci, per me, sono il simbolo di una distruzione che è triplice, ma in fondo unica: la distruzione della Terra, la distruzione del nostro corpo, la distruzione delle nostre democrazie».
L'emergenza non risparmia di certo l’Europa, dove ogni cittadino produce annualmente in media più di 30 kg di rifiuti in plastica. Una situazione alla lunga insostenibile che ha spinto la Commissione Ue a promuovere l’anno scorso un piano per approdare al 100% di plastica riciclabile o riutilizzabile entro il 2030. «Se non cambiamo il modo in cui produciamo e utilizziamo la plastica, nel 2050 i nostri oceani conterranno più plastica che pesci», ha lanciato in particolare l’olandese Frans Timmermans, primo vicepresidente della Commissione. Ma intanto, in Europa, ad ostacolare ogni sforzo è pure lo sviluppo vertiginoso degli acquisti su Internet e dei conseguenti pacchi spediti a distanza. Un modello finora fondato spesso sull’uso d’imballaggi in plastica. Un altro fattore critico, questa volta demografico, riguarda l’aumento d’individui che vivono da soli, consumando così in media una quota maggiore di confezioni alimentari ed altri involucri.
Per i Paesi Ue, decisi a puntare sempre più sull’"economia circolare", l’obiettivo di potenziare in fretta il settore del riciclaggio della plastica viene visto da certi studiosi come un possente volano della futura green economy. Ma in termini industriali, si tratta di una sfida colossale. Per decenni, infatti, anche gli Stati in cui è attecchita una diffusa cultura della raccolta differenziata, come la Germania, hanno in buona parte 'esternalizzato' il riciclaggio vero e proprio, spedendo enormi cargo di plastica usata in Paesi a basso costo di manodopera. La Cina, in particolare, aveva finito per assorbire più della metà dei materiali di scarto riciclabili esportati dall’Ue. Ma la decisione di Pechino, maturata l’anno scorso, di ridurre drasticamente le importazioni dei rifiuti mondiali obbliga ormai tutti gli operatori europei del settore a rimboccarsi le maniche per rivoluzionare tante vecchie abitudini. Il continente è giunto a un bivio, anche perché, come denunciano le associazioni ecologiste, cresce il rischio di trasformare la Polonia, la Romania e la Bulgaria nelle 'pattumiere' europee, in nome di una semplice logica di riduzione dei costi di trattamento.
Anche in Italia, dove la raccolta differenziata ha registrato costanti progressi nell’ultimo decennio, occorrerà uno sviluppo poderoso del settore per gestire gli stock crescenti d’imballaggi riciclabili selezionati dai cittadini, senza accrescere al contempo le montagne dei rifiuti destinati agli inceneritori o alle discariche. Ogni anno, secondo l’Onu, circa 13 milioni di tonnellate di plastica finiscono negli oceani, nel 90% dei casi per via fluviale: nel complesso, oltre i due terzi dei rifiuti ritrovati in ambiente acquatico. Più che mai, come sperimentano ogni giorno sindaci e semplici cittadini di ogni continente, si tratta di una sfida di portata titanica. Una di quelle che richiedono pure la raccolta differenziata di ogni briciola di creatività nella strenua ricerca di soluzioni davvero sostenibili.

Arte. Leonardo da Vinci: ecco tutte le mostre che festeggiano i 500 anni del genio

"L'umo vitruviano" di Leonardo da VInci, in mostra alle Gallerie dell'Accademia a Venezia

Nel 2019 ricorrono i 500 anni della nascita di Leonardo da Vinci. Sono molte le mostre in Italia che celebrano la sua figura, in grado di fondere arte e scienza. Ecco allora dove sarà possibile ammirare le opere, i disegni e le "invenzioni" di Leonardo nei prossimi mesi.

Milano

A Milano Leonardo ha passato gli anni più importanti della sua vita. La città lo festeggia con un lungo programma chiamato Leonardo 500 e diverse mostre.
Biblioteca Ambrosiana
La biblioteca fondata da Federico Borromeo custodisce il gigantesco Codice Atlantico, la più importante raccolta di scritti e disegni di Leonardo. Fino al 16 giugno alcuni dei fogli più belli sono esposti nella mostra “I segreti del Codice Atlantico”. Ricordiamo che all’Ambrosiana si trova anche il Musico, tra i più belli e ancora enigmatici ritratti di Leonardo.
Castello Sforzesco
Al Castello Sforzesco fervono i lavori di restauro perché le ultime ricerche hanno portato alla luce i resti degli straordinari affreschi della Sala delle Asse, in cui Leonardo dipinse una stanza da pavimento a soffitto come se fosse un luogo naturale. La Sala delle Asse aprirà al pubblico dal 16 maggio per la mostra “Sotto l’ombra del Moro. La Sala delle Asse”, a cura di Francesca Tasso e Michela Palazzo, consentendo di ammirare le eccezionali tracce del disegno preparatorio di mano di Leonardo.
Museo della Scienza e della tecnologia
Il museo, intitolato proprio a Leonardo, ha scelto di celebrare l’anniversario tornando alle sue origini ed esponendo in modo evocativo le due collezioni con cui ha aperto al pubblico il 15 febbraio 1953. “Leonardo da Vinci Parade” (fino al 13 ottobre) mette in scena una ricca selezione degli spettacolari modelli realizzati negli anni ’50 interpretando i disegni di Leonardo e affreschi di pittori lombardi del XVI secolo, concessi in deposito nel 1952 dalla Pinacoteca di Brera, diretta allora da Fernanda Wittgens.
Fino al 14 luglio la principale sede espositiva milanese propone “Il meraviglioso mondo della natura”. Quadri dedicati a flora e fauna sono messi a confronto con animali e reperti del Museo di Storia Naturale. Qui di Leonardo c’è un solo disegno, messo in dialogo con un gatto contenuto nell’Historia plantarum della Biblioteca Casanatense di Roma, tra i capolavori della miniatura tardogotica lombarda (e quindi europea…).
Cenacolo Vinciano
Naturalmente non si può dimenticare che a Milano si trova l’Ultima Cena, l’immagine più celebre e celebrata di Leonardo. Una visita in questo anno leonardesco è un omaggio obbligato…

Torino

Il volto di Leonardo lo conosciamo bene: ce l’ha consegnato lui stesso nel celebre Autoritratto. Il disegno è conservato a Torino è ora esposto fino al 14 luglio nella mostra “Leonardo da Vinci. Disegnare il futuro” nei Musei Reali. Con lui tredici fogli acquistati dal re Carlo Alberto nel 1840 e le pagine del Codice sul volo degli uccelli, ricevuto in dono da Umberto I.

Venezia

Chi non ha mai incontrato l’immagine dell’Uomo vitruviano di Leonardo? Ora lo si può ammirare dal vivo alle Gallerie dell’Accademia di Venezia, museo che lo custodisce insieme a un importante nucleo di disegni nella mostra "Leonardo da Vinci. L’uomo modello del mondo". A questi si aggiungono carte in arrivo dal Castello di Windsor, dalla National Gallery di Washington, dal Fitzwilliam Museum di Cambridge e dalla Morgan Library di New York. Dal 17 aprile al 14 luglio.

Roma

Alle Scuderie del Quirinale è allestita la grande mostra “Leonardo – La scienza prima della scienza”. Un percorso storicamente ben calibrato che smonta tanti miti leonardeschi per ricollocare la figura di Leonardo all’interno del suo tempo e insieme esaltando le caratteristiche di unicità e poliedricità della sua figura. Un Leonardo molto più interessante della sua leggenda… Fino al 30 giugno.

Firenze

Palazzo Vecchio
Il Codice Atlantico è così grande e ricco da consentire l’allestimento di diverse mostre. Così è Palazzo Vecchio, dove è possibile visitare fino al 24 giugno “Leonardo e Firenze. Fogli scelti dal Codice Atlantico”. Sono dodici i fogli esposti.
Palazzo Strozzi
Da non perdere la mostra “Verrocchio e Leonardo”: 120 opere tra sculture, dipinti e disegni e sculture gettano luce su un artista sommo che non fu solo maestro di Leonardo e Botticelli ma contribuì in maniera essenziale alla nascita del “maniera moderna”.

Vinci

Nel borgo che ha dato i natali a Leonardo è da anni allestito un Museo Leonardiano, ricco di . Qui a partire dal 15 aprile fino al 15 ottobre sarà possibile visitare “Alle origini del genio” Co-organizzata con gli Uffizi, è incentrata sul legame biografico di Leonardo con la sua terra nel suo percorso di artista e ingegnere. In mostra anche il primo disegno conosciuto da lui realizzato, "Paesaggio 8P" datato 5 agosto 1473.

Prato

Il Museo del tessuto dedica a Leonardo da Vinci una mostra che evidenzia l’interesse, la sensibilità e l’ingegno dell’artista nella messa a punto e nell’invenzione di dispositivi e macchine per una delle attività economiche preponderanti del suo tempo, l’arte tessile: disegni, macchine, studi e testimonianze del tempo.
avvenire

A Verona focus sullo stato del cicloturismo in Italia


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Sabato 13 aprile presso il Palazzo della Gran Guardia in piazza Bra a Verona è in programma il convegno ‘Il Cicloturismo in Italia: Bicitalia e Sistema Nazionale Ciclovie Turistiche’ organizzato dall’Assemblea Nazionale di FIAB-Federazione Italiana Amici della Bicicletta che si riunisce nella città scaligera per il rinnovo delle cariche e la discussione del nuovo statuto, rivisto in armonia con le attuali normative vigenti.
Ricco il panel dei relatori del convegno di FIAB sul cicloturismo, un ambito su cui la Federazione ha investito da sempre e che, come dicono gli ultimi dati Isnart, nel nostro Paese vale 7,6 miliardi di euro, con 77,6 milioni di presenze (il 41% in più rispetto al 2013).
Dopo i saluti della presidente uscente di FIAB, Giulietta Pagliaccio, del sindaco di Verona, Federico Sboarina, e dell’assessore a lavori pubblici, infrastrutture e trasporti della Regione Veneto, Elisa de Berti, ilcontributo di Michele Dell’Orco, sottosegretario Mit.
Si inizia con la relazione ‘Dalla Ciclopista del Sole alla rete nazionale Bicitalia: trent’anni di impegno della Fiab’ con Antonio Dalla Venezia, responsabile area cicloturismo FIAB, che ripercorre il progetto di mappatura della rete ciclabile italiana fortemente voluto dalla Federazione e iniziato molti anni fa. Giovanni Cardinali, coordinatore del Comitato Tecnico Scientifico Bicitalia, proporrà ‘Si progetta pedalando: dalla Bicistaffetta alla rete Bicitalia’.
Seguono contributi su best practice e realtà significative in tema di infrastrutture cicloturistiche del nostro Paese, con Alessandro Delpiano, dirigente di Città Metropolitana di Bologna, che condivide lo stato dell’arte della ‘Ciclovia del Sole sulla tratta da Verona a Firenze’; Sergio Deromedis, direttore Sostituto dell’Ufficio Infrastrutture Ciclopedonali della Provincia Autonoma di Trento, che racconta ‘La ciclovia del Garda e la rete ciclopedonale trentina: un esempio di gestione sostenibile e di rete cicloturistica’, mentre Laura Turri di Verona Garda Bike porta la testimonianza di questa rete d’imprese nata per promuovere in modo congiunto l’andare in bicicletta nella zona del basso lago di Garda veronese.
Nella mattinata di sabato 13 aprile FIAB consegna inoltre il ‘Premio personalità amiche della Bicicletta 2019’.
Il weekend veronese prosegue poi fino a domenica a porte chiuse, con i lavori dell’Assemblea Nazionale e per il rinnovo delle cariche, che porteranno nuovi volti ai vertici della Federazione. “Chiudo 6 anni di mandato con grandi soddisfazioni e il convegno di oggi ne è la conferma. Tante risorse per la mobilità ciclistica stanno mettendo in circolo un’economia realmente sostenibile: anche i cittadini italiani stanno dimostrando che ‘cambiare si può’ e un diverso modello di mobilità è sempre più richiesto come dimostra l’ultimo rapporto ISFORT”, ha detto il presidente uscente di FIAB Giulietta Pagliaccio.
L’Assemblea Nazionale di FIAB e il convegno sul Cicloturismo in Italia sono organizzati con il patrocinio della Regione Veneto e del Comune di Verona e con il sostegno di Verona Garda Bike (www.veronagardabike.com), la rete d’imprese composta da 7 realtà dell’area – Europlan S.p.A., Bellatrix S.r.l., Lamacart S.p.A. con il Museo Nicolis, Turri Fratelli S.r.l., Masi, Gardaland, Parco Natura Viva – che hanno scelto di collaborare in un progetto imprenditoriale trasversale che ha come focus la bicicletta e punta a incoraggiare la mobilità attiva sul territorio.

Tour in Italia e in Europa nell’uovo di Pasqua di Viaggi



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Per Pasqua Viaggi di Boscolo propone delle bellissime idee di viaggio.
C’è La Grecia Classica e Salonicco un viaggio di 10 giorni nel cuore di questa bellissima nazione. Punto di partenza è Atene, città dai molti contrasti dominata dall’acropoli e dal Partenone, una città difficile da dimenticare dove si respira storia in ogni angolo. Da Atene ci si sposta verso la Grecia classica, la culla della civiltà visitando siti come Corinto, Micene, Epidauro e il bellissimo teatro dall’acustica perfetta fino ad arrivare a Salonicco. Salonicco sarà il punto di partenza per visitare luoghi storici come Filippi e Pella.
Grecia classica e Salonicco: 10 giorni a partire da 1.926 euro a persona. Incluso nel prezzo volo a/r, pernottamento con colazione nelle strutture selezionate, 2 pranzi e 8 cene, pullman gran turismo per tutta la durata del viaggo e un accompagnatore Boscolo.
In alternativa, Viaggi di Boscolo propone una visita a San Pietroburgo. Costruita su oltre cento isole nel delta del Neva, San Pietroburgo è uno scrigno che riserva tesori inestimabili a chi saprà aprirlo: dalle raffinate atmosfere del centro storico alla grandiosità della fortezza di SS. Pietro e Paolo, fino ai capolavori custoditi nel museo Ermitage.
San Pietroburgo: 5 giorni a partire da 1.175 euro a persona. Incluso nel prezzo volo a/r, pernottamento con colazione nell’hotel selezionato, due pranzi e tre cene, ingressi nei musei, pullman granturismo e assistenza Boscolo per tutta la durata del viaggio.
Infine, in Italia, 6 giorni alla scoperta di Matera e la Basilicata con degustazione all’interno di uno dei famosi sassi di Matera di uno dei vini più caratteristici della zona, l’aglianico del Vulture.
Matera e la Basilicata: 6 giorni a partire da 1.035 euro a persona. Incluso nel prezzo: volo a/r, pernottamenti nelle strutture selezionate, 3 pranzi e 5 cene, pullman gran turismo per tutta la durata del viaggio, referente Boscolo, degustazioni di vini e pranzo in un tipico sasso di Matera

Federturismo e ANEF: Olimpiadi 2026 occasione per l’intero Paese



“Inseguire il sogno olimpico è dimostrazione di grande determinazione e visione da parte di tutti: Governo, Enti locali, Coni e cittadini. E anche se il percorso si rivela spesso lungo e tortuoso, bisogna avere la consapevolezza che l’organizzazione di un’Olimpiade rappresenta per l’intero Paese un’occasione unica di visibilità, oltre ad essere un efficace metodo di riqualificazione e ristrutturazione territoriale, altrimenti di difficile e lunga attuazione”. Parola della vice presidente di Federturismo Confindustria Marina Lalli che esprime la sua soddisfazione per il sostegno finanziario ricevuto da parte del Governo con la sottoscrizione di 415 milioni di euro a garanzia del dossier delle Olimpiadi 2026, Milano-Cortina.
“Questa candidatura – ha aggiunto la presidente dell’Associazione Nazionale Esercenti Funiviari Valeria Ghezzi – è un grande motivo di orgoglio italiano, primo tra tutti per la sua unicità, in quanto i giochi sarebbero disposti su una lunga porzione di arco alpino come nessun altro paese può fare, rappresentando così una proposta sinergica eccezionale che coinvolge località montane di tre regioni italiane e una metropoli internazionale come Milano. Questa candidatura è un’opportunità importante, alla quale si sta lavorando con passione e impegno nel rispetto dell’Agenda 2020. Saremmo felici di vedere, dopo 20 anni, le Olimpiadi sulle Alpi, un’area tra le più importanti al mondo per il turismo invernale”.
Le premesse di un progetto vincente ci sono tutte, ora attendiamo fine giugno fiduciosi che l’impegno di tutti sia premiato con l’aggiudicazione dei Giochi Olimpici.
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Reggio Emilia, al via il Festival di Fotografia Europea 2019: ecco l'anteprima

Mostre, conferenze, spettacoli, workshop. Dal 12 aprile al 9 giugno 2019, Reggio Emilia ospita la XIV edizione di Ftografia Europea, il festival promosso e organizzato dalla Fondazione Palazzo Magnani insieme al Comune di Reggio Emilia e alla Regione Emilia-Romagna, con il sostegno del Ministero per i beni e le attività culturali, che esplora tutti gli ambiti della disciplina che meglio interpreta la complessità della società contemporanea. Ideata dal Comitato Scientifico della Fondazione Palazzo Magnani – composto da Marco Belpoliti, Vanni Codeluppi, Marina Dacci, Marzia Faietti, Walter Guadagnini, Gerhard Wolf – sotto la direzione artistica di Walter Guadagnini, Fotografia Europea è declinata sul tema "Legami. Intimità, relazioni, nuovi mondi", che unirà con un ideale filo rosso tutte le esposizioni che compongono il programma.

Gazzetta di Reggio

Turismo / Alimentare: riscossa Sud, è l'industria che fattura di più

Sul caffè, gastronomia, olio, conserve e prodotti da forno è sorpasso dell'industria alimentare del Sud che cresce di più rispetto a quella del Centro-Nord. A mettere in luce la competitività della produzione agroalimentare da Roma in giù è uno studio presentato a Cibus Connect dall'Ismea, realizzato in collaborazione con Fiera di Parma e Federalimentare sulle 1.526 imprese del comparto alimentare con un fatturato superiore a 10 milioni di euro. Negli ultimi tre anni, sottolinea il report Ismea, il fatturato delle imprese meridionali (+5,4%) è cresciuto di più di quelle del Centro-Nord, ferme all'incremento del 4,4%, sebbene solo il 23% delle aziende medio-grandi si collochi al Sud dove prevalgono le Pmi. La maggiore accelerazione nel fatturato si registra inoltre nelle imprese giovani (+12%), quelle con meno di 25 anni di attività. "La competitività del sistema agroalimentare sembra trovare una solida casa al Sud - ha detto il direttore generale dell'Ismea Raffaele Borriello - dove la componente agricola è forte in termini di occupati (78%) mentre il comparto settentrionale traina invece investimenti ed export. Sono molteplici le ragioni del sorpasso del Sud, dove nel complesso di contano oltre 344mila imprese agricole e quasi 34mila dell'industria alimentare, pari al 18,5% del tessuto imprenditoriale del Sud. Qui operano la maggioranza dei comparti più dinamici come quello delle conserve vegetali, con buone performance a livello nazionale quali lattiero-caseario, vino, salumi e carni. In particolare hanno fatto registrare ottime performance le aziende del caffè, cioccolato, e confetteria (+14%), i prodotti da forno (+18%) e l'olio (+21%). Il made in Italy - ha sottolineato ancora il dg dell'Ismea - è una leva di competitività: il 55% di un campione di imprese intervistate prevede nella propria strategia di comunicazione la dicitura 100% italiano. Permangono tuttavia fattori limitanti come il minor grado di innovazione tecnologica e la forte dipendenza da fonti esterne di finanziamento che rende difficile l'accesso al credito per ulteriori investimenti''. L'innovazione, di tecnologia e di prodotto, è invece protagonista a Cibus Connect, manifestazione, organizzata da Fiere di Parma e Federalimentare in collaborazione con Ice Agenzia: sono 500 i nuovi prodotti, 1000 i marchi, oltre gli 700 espositori alla due giorni di fiera internazionale dove sono attesi 10mila operatori commerciali di cui 3mila esteri. Il presidente di Federalimentare Ivano Vacondio ha espresso qui soddisfazione per il recente rinnovo dello strumento fiscale Industria 4.0. "L'essenza di una fiera è rappresentata dalla presenza di nuovi prodotti e dal dinamismo dei buyer - ha concluso Gian Domenico Auricchio, Presidente di Fiere di Parma - e la formula smart di Cibus Connect, caratterizzata da due giornate espositive e stand semplificati, è sempre più apprezzata dalle aziende alimentari". (ANSA).

SCATTATA LA FOTO DEL SECOLO, PROVA DIRETTA DI UN BUCO NERO


ansa

MASSA DI 6 MILIARDI DI VOLTE IL SOLE. RIVOLUZIONE ITALIANA Per la prima volta è stato fotografato un buco nero, al centro della galassia M87 con la massa di sei miliardi e mezzo quella del nostro Sole, con la conseguenza che oggetti cosmici invisibili per definizione possono essere visti e studiati direttamente. 'Adesso possiamo finalmente osservarli', ha detto all'ANSA Luciano Rezzolla, direttore dell'INFN di Francoforte. Oggi si apre la 'prima pagina di un libro nel quale è possibile fare osservazioni sempre più accurate di questi oggetti, previsti un secolo fa da Albert Einstein', ha aggiunto. 

Mobilità pulita, più spostamenti a emissioni zero



A piedi, in bici, in bus elettrici o con treni urbani, gli italiani preferiscono - quando possibile - gli spostamenti a zero emissioni: ci si muove sempre più smart, connessi e multimodali. Milano da tempo applica politiche di sostenibilità e si piazza al primo posto fra i 104 capoluoghi esaminati con oltre il 52% dei trasferimenti "puliti". Lo indica Legambiente nel primo rapporto sulla mobilità a emissioni zero in Italia dal titolo 'Le città elettriche' realizzato con MotusE (associazione per la mobilità elettrica) e presentato a ExpoMove, la fiera sul settore a Firenze. 

A fronte di una persistente mobilità inquinata, congestionata e poco sostenibile, lo studio offre una prima mappatura sull'offerta di trasporti a zero emissioni evidenziando il calo quasi ovunque del tasso di motorizzazione (Milano in 20 anni ha perso 100mila auto) e, ad esempio, la crescita esponenziale delle colonnine per la ricarica dei veicoli elettrici: da febbraio 2018 a gennaio 2019 i punti di ricarica per le bici in Italia sono passati da 1.885 a 2.684 (+40%), mentre quelli per le auto sono passati da 2.368 a 5.507 (+130%). Anche qui emerge un'Italia a due velocità: in Lombardia le colonnine per le auto elettriche sono più che raddoppiate (da 519 a 1.134), la Toscana si piazza al primo posto per le infrastrutture dedicate alle due ruote con 699 prese (sono 524 quelle per le auto) mentre Basilicata e Molise chiudono la classifica: la prima con 27 prese per auto e 7 per le due ruote, la seconda con 8 e 5. 

Lo studio di Legambiente riesce a stimare l'accessibilità da parte dei cittadini a servizi non inquinanti, come la quota degli spostamenti con il mezzo pubblico o con servizi di sharing mobility. A Milano l'accessibilità a trasporto pubblico (Tpl), sharing e bici raggiunge il 64% e gli spostamenti a zero emissioni (elettrici, bici, a piedi) rappresentano il 52%; passando al sud, Napoli ha una buona performance soprattutto negli spostamenti green al 50% e l'accessibilità al 34%. A Bologna l'offerta raggiunge il 40% e gli spostamenti a zero emissioni rappresentano il 39%; a Torino l'offerta è del 27% e gli spostamenti sono al 40%; a Genova il 39% dei trasferimenti è a zero emissioni (accessibilità 36%), a Firenze sono rispettivamente il 17% e il 26% e a Roma il 20% degli spostamenti è a zero emissioni e l'accessibilità è al 27%. 

La mobilità a emissioni zero, sottolinea Legambiente "è capace di ridurre lo smog e affrontare la sfida imposta dai cambiamenti climatici" e dunque "l'uscita dalla mobilità inquinante è già in atto, ma servono politiche nazionali e di sistema, a partire dall'abbandono delle fonti fossili". 

Legambiente ricorda che i piani del traffico delle città sono condizionati, per legge, ai piani di mobilità sostenibile (Pums) che sono di transizione alla mobilità a zero emissioni. Per il piano di Milano, ad esempio, "lo spazio pubblico è bene comune", non parcheggio di mezzi privati, quindi ad uso dei cittadini. (ANSA).

Tv: Salini, il Giro d'Italia unisce il Paese



Sessantasei anni fa, la Rai diede il via al suo racconto, mai da allora interrotto, del Giro d'Italia, con una diretta sperimentale della tappa di Milano. Per la 102/a edizione, che partirà con le sue 21 tappe l'11 maggio da Bologna e si concluderà il 2 giugno con la cronometro di Verona, saranno in prima fila Rai2 e Rai Sport Hd (che il 9 maggio proporrà anche la presentazione delle squadre) con tanti appuntamenti, che ogni giorno culmineranno nel Processo alla Tappa, e approfondimenti (come Viaggio nell'Italia del Giro condotto da Edoardo Camurri), per 170 ore di trasmissione (circa otto ore al giorno), ma anche i canali radio e il web, da Rai Play ai social. 

"La Rai e il Giro d'Italia fanno parte della memoria degli italiani. Il Giro d'Italia unisce il Paese, ne unisce i valori - dice l'ad della Rai Fabrizio Salini alla presentazione a Viale Mazzini del palinsesto del servizio pubblico per la corsa a tappe organizzata da Rcs Sport -. E' uno dei biglietti da visita per noi più prestigiosi per quanto riguarda lo sport. L'altro anno i risultati degli ascolti sono stati i migliori degli ultimi dieci anni. Quest'anno sicuramente miglioreremo il dato, è una sfida che abbiamo accettato e porteremo avanti. Nell'impegno del racconto del Giro, tra tv, radio e web (anche con contenuti esclusivi, ndr), la Rai si dimostra sempre più media company". 

Nei 3518,5 chilometri del tracciato ci saranno, fra gli altri, anche l'arrivo della settima tappa a L'Aquila, come simbolo di rinascita a 10 anni dal terremoto; quello della seconda tappa a Fucecchio, luogo natale di Indro Montanelli, di cui ricorrono i 110 anni dalla nascita e la terza tappa partirà da Vinci, in omaggio al 500/o anniversario dalla morte di Leonardo. 

La Rai racconterà il Giro grazie al rinnovo dell'accordo con Rcs per la trasmissione del suo pacchetto ciclismo di cui il Giro è la punta di diamante. "Ascoltando Salini che dice meraviglie del Giro mi chiedo perché la Rai allora lo abbia pagato così poco - scherza, Urbano Cairo presidente di Cairo Communication (proprietaria di La7) e presidente e ad di Rcs - La trattativa è stata complessa, ma sono contento di aver rinnovato la partnership con Rai che dura da 66 anni, perché il Giro è un grande spettacolo nazionale e popolare, una grande sfilata di popolo lungo tutte le tappe. Oltretutto siamo trasmessi in 198 Paesi, quindi il Giro d'Italia viene visto globalmente da circa 900 milioni di persone". Questa "è una corsa straordinaria, che regala tanti ricordi a tutti - sottolinea -. Sono felice anche di aver rinnovato l'accordo ora che c'è Salini, con cui ho condiviso un percorso a La7, e che ora ha spiccato il volo in Rai". 

Per il Giro d'Italia "la Rai non staccherà mai la spina - spiega Auro Bulbarelli, direttore di Rai Sport -. Inizieremo mezz'ora prima del via alle tappe e continueremo fino al Processo alla tappa che quest'anno sarà condotto da Marco Franzelli" e in cui "dedicheremo anche uno spazio a Fausto Coppi a 100 anni dalla nascita". La telecronaca della fase finale di ogni tappa sarà affidata a Andrea De Luca e Alessandro Petacchi, "con la novità come terza voce dello scrittore Fabio Genovesi e il fondamentale apporto dei cronisti in moto, Francesco Pancani e Marco Saligari, il 'commissario', come lo chiamavano (RPT chiamavano) tutti quando correva". (ANSA).

Riscoperte. Le mille peripezie del Pellegrino inglese

Una scena del film “The Pilgrim’s Progress”, tratto dal capolavoro “Il pellegrino cristiano” di John Bunyan
Da Avvenire

Prima di diventare la testata di una rivista e prima ancora di prestare il titolo al più famoso tra i romanzi di W.M. Thackeray, Vanity Fair – ossia “la Fiera delle Vanità” – è stato un posto molto poco raccomandabile, regno equivoco di bari e giocolieri, scimmie e buffoni, furfanti e canaglie d’ogni tipo. Qui Cristiano viene imprigionato con l’accusa di non voler comprare la mercanzia del luogo e qui Fedele subisce il martirio per aver mancato di rispetto a Belzebù, che della Fiera è il Principe incontrastato. Le maiuscole e l’assenza di articoli non sono casuali. Christian è nome proprio, così come Faithful, e per il resto è l’allegoria che domina, immediata e subito convincente. L’assoluta semplicità dello stile, unita a un indiscutibile realismo, è uno degli elementi che meglio spiegano la straordinaria fortuna di cui ha goduto nei secoli The Pilgrim’s Progress, di volta in volta tradotto in italiano come il “Viaggio” o il “Cammino” di quel “Pellegrino” che è appunto Cristiano e che, in fondo, siamo tutti noi. Pubblicato inizialmente nel 1678 e completato della seconda parte nel 1684, è il capolavoro riconosciuto di John Bunyan, scrittore dalle origini modestissime (il padre esercitava il mestiere di calderaio) e testimone delle vicissitudini religiose che segnano l’Inghilterra del XVII secolo.
Nato nel 1628 a Elstow, un piccolo villaggio del Bedfordshire, Bunyan è un giovane irrequieto e fantasioso, che serve per qualche anno nell’esercito e poi affronta, poco più che ventenne, una profonda crisi spirituale.Aderisce al movimento battista e intraprende con successo l’attività di predicatore fino a quando, nel 1660, viene arrestato per le sue convinzioni di “non conformista”. Siamo alla vigilia dell’Atto di Uniformità, che due anni più tardi sancisce la restaurazione operata da re Carlo II: in sostanza, le diverse confessioni protestanti (che avevano prosperato durante la cosiddetta Rivoluzione puritana guidata nel decennio precedente da Oliver Cromwell) devono ora adeguarsi ai riti e alla formule della Chiesa anglicana. Chi si rifiuta, insistendo nelle pratiche di una qualche 'conventicola', finisce in carcere. È la sorte di Cristiano alla Fiera della Vanità e in diverse altre tappe della sua travagliata epopea. Ed è la sorte dello stesso Bunyan, che viene rimesso in libertà solo nel 1672 e nuovamente imprigionato in seguito, sia pure per periodi più brevi. Al momento della morte, nel 1688, non possiede più nulla: per evitare ritorsioni contro la famiglia, i suoi averi sono stati da tempo intestati alla moglie.
The Piligrim’s Progress si presta a molte interpretazioni. Lo si può leggere come l’ultima grande allegoria medievale e come il primo romanzo composto in lingua inglese, come un’opera di devozione e come un formidabile racconto di avventure. Senza dubbio, è un libro sulla persecuzione ed è proprio in questa prospettiva che Revelation Media (una casa di produzione che fa riferimento al mondo delle congregazioni evangeliche statunitensi) si appresta a lanciarne la nuova versione cinematografica, realizzata con la tecnica dell’animazione digitale. Negli Usa il debutto è previsto per Pasqua e negli stessi giorni il film dovrebbe essere trasmesso anche da una rete televisiva che copre il territorio iraniano. Dalle immagini disponibili in rete (www.pilgrims.movie) il risultato non è privo di vivacità, anche se rimane evidente l’intento didascalico. Il pubblico d’elezione è rappresentato non solo dalle famiglie, ma anche dai missionari che vivono in contesti nei quali il cristianesimo è minoritario o addirittura perseguitato.
Non è la prima volta che The Pilgrim’s Progress arriva sullo schermo. Già nel 1912, per esempio, si registrano due pellicole mute ispirate all’opera di Bunyan, una delle quali girata in Italia. Circostanza abbastanza singolare, se si considera che nel nostro Paese il libro resta ancora oggi poco conosciuto, nonostante una certa abbondanza di traduzioni: alla classica versione ottocentesca di Stanislaso Bianciardi hanno fatto seguito quella parziale di Adriana Schmidt Perrone per Gribaudi nel 1985 e, più di recente, quella curata da Pietro Federico e Marta Coghetto per Raffaelli. Non sono mancati altri esperimenti di cinema d’animazione (il più apprezzato porta la firma dell’autore di videogame Scott Cawthon) e può suscitare una certa sorpresa scoprire che nel 1978 il debutto cinematografico di Liam Neeson, il futuro protagonista di Schindler’s List, fu proprio nel ruolo di Cristiano. Si trattava, anche allora, di un film rivolto in prima istanza a un pubblico confessionale, ma questo non deve far credere che l’influenza di Bunyan sia circoscritta all’ambito strettamente religioso.
La storia di Cristiano, che lascia le terre della Distruzione per trovare la salvezza nella Città Celeste, è stata illustrata da William Blake e messa in parodia da William Hogarth (dalle sue tavole su The Rake’s Progress,“La carriera del libertino”, dipende l’omonima opera musicata da Igor Stravinskij su libretto di W.H. Auden e Chester Kallman), riaffiora nel rock e si presta alla graphic novel, agisce in Furore di Steinbeck ed è esplicitamente richiamata da C.S. Lewis per il suo esordio narrativo del 1933, The Pilgrims’ Regress, divenuto in Italia Le due vie del pellegrino. Più ancora della citazione puntuale, a contare è spesso la struttura complessiva, che coincide con il resoconto di un viaggio pieno di pericoli, prove da superare, fughe e battaglie, alleanze e tradimenti. Sì, come nel Signore degli Anelli di Tolkien, che non per niente fu amico del già ricordato Lewis. E dire che, volendo, sarebbe tutto così facile: la strada è diritta, la mappa disegnata con chiarezza, Cristiano non può sbagliare. Si lascia tentare dalle scorciatoie, invece, presta ascolto ai cattivi consiglieri, rischia di confondere la lettera con lo spirito. Ma forse è proprio per questo che, da più di trecento anni, risulta tanto facile riconoscersi in lui.

Il restauro. L'affresco di Caravaggio salvato da un antibiotico

da Avvenire
Il tramezzo della chiesa di San Bernardino a Caravaggio, dipinto da Fermo Stella nel 1531

Solo un potente antibiotico ha potuto "guarire" il grandioso affresco di Fermo Stella nella chiesa di San Bernardino a Caravaggio, piccolo gioiello della pittura lombarda del Cinquecento in Lombardia. Il dipinto del tramezzo (una parte che separa la navata della chiesa dal coro), realizzato nel 1531 dal pittore caravaggino allievo di Gaudenzio Ferrari, era infatti allo stato di "malato terminale" a causa di un lunga incuria: per decenni il tetto della chiesa era sfondato e le infiltrazioni avevano danneggiato gravemente l'affresco, la cui superficie raggiunge gli 80 metri quadrati.
Sugli elementi strutturali (pareti, facciata e tetto) si era intervenuto nel 2014, ma l'immagine - al cui centro campeggia una grande Crocifissione - era in condizioni ormai di quasi illeggibilità. Una situazione a cui ha provveduto a risolvere in sei mesi di lavoro la GIuseppine Suardi: «Siamo intervenuti prima che l’umidità annientasse questo capolavoro - ha spiegato la restauratrice al Giornale dell'Arte - L’acqua aveva solcato e alterato il Cristo crocifisso al centro della scena e il cattivo ladrone sfigurandone i volti con cadute della pellicola pittorica. Sulle zone più sofferenti sono state necessarie operazioni di fissaggio della pellicola pittorica, consolidamento dell’intonachino, rimozione delle patine di sali». Per rimuovere le muffe è stato usato un trattamento biocida, una sorta di antibiotico, che ha disinfettato l'opera» dalle colonie fungine.
Dopo il restauro del Ciclo della Passione, reso possibile grazie al ricorso dell'ArtBonus, con cui sono stati raccolti 258mila euro, la chiesa è stato riaperta al pubblico nelle scorse settimane. Altri lavori per 300mila euro sono in corso nelle cappelle. Altri interventi sono inoltre condotti nel convento del complesso di San Bernardino dove si aspettano sorprese dalla pulitura di alcune pareti reintonacate più volte nei secoli.

Per la Settimana Santa 2019 due appuntamenti musicali al sacro Monte Calvario di Domodossola

Per la Settimana Santa 2019 la Cappella Musicale del Sacro Monte Calvario, in collaborazione con l’Istituto della Carità - PP. Rosminiani e la Parrocchia di Calice, propone due appuntamenti musicali.

  
Il primo si terrà la Domenica delle Palme, il 14 aprile , con inizio alle ore 18.00, presso il Santuario del SS. Crocifisso al S. M. Calvario: è  il tradizionale Concerto per il tempo di Passione che la Schola Gregoriana del Sacro Monte Calvario, diretta da Pietro Mencarelli, e il gruppo vocale Il Convivio Rinascimentale, coordinato da Manfred Nesti, offriranno, proponendo quale tema centrale la celebrazione della solennità della S. Croce e la festa di S. Benedetto. 
 
Il secondo appuntamento, di fede ed arte, sarà la solenne Via Crucis che la sera del Venerdì Santo 19 aprile, con inizio alle ore 20.30, si snoderà partendo dalla Prima Stazione, in via Mattarella, sino alla sommità dal Sacro Monte, al termine della quale la Cappella Musicale del Sacro Monte Calvario, con la soprano Federica Napoletani e con la direzione di Manfred Nesti, eseguirà, le Sette Ultime Parole di Cristo sulla Croce, nell’intonazione composta da Adriano Alberti Giani, per soprano solo, coro a quattro voci miste, archi, due flauti e organo, e dello Stabat Mater in sol minore op. 138 per coro, archi e organo, di Joseph Gabriel Rheinberger (1837-1901).
   
L’attività della Cappella Musicale è resa possibile grazie alla sensibilità dell’Istituto della Carità – PP. Rosminiani, della Parrocchia di Calice, della Riserva Naturale Speciale del Sacro Monte Calvario, con il sostegno prezioso della Fondazione CRT e il patrocinio della Città di Domodossola.

Viaggi in coppia ed esperienze wellness, chi sono e cosa cercano gli italiani nel weekend



I fine settimana sono diventati sempre più spesso l’occasione per una fuga romantica, una breve vacanza in famiglia o con gli amici, con cui regalarsi momenti di relax e una pausa dal quotidiano. Anche in periodi lontani dalle ferie, infatti, sono sempre più numerosi gli italiani che approfittano di un giorno festivo per staccare la spina e trascorrere un paio di giorni fuori porta.
Nell’88% dei casi, i turisti del fine settimana viaggiano in coppia e nel 45% dei casi hanno tra i 30 e i 40 anni, mentre i giovani tra i 25 e i 30 e le persone tra i 40 e 45 anni rappresentano il 15% ciascuno. È il quadro che emerge da un’indagine condotta da Weekendesk.it, portale leader nei fine settimana tematici, su 40.000 turisti che hanno prenotato un soggiorno breve nell’arco di dodici mesi. Dall’analisi appare evidente come il desiderio di ritagliare tempo per sé stessi e per il proprio benessere sia il principale stimolo alla ricerca di un weekend romantico o un soggiorno all’insegna del wellness, che risultano essere i pacchetti più cercati sul portale rispettivamente nel 18% e 26% dei casi.
Per quanto riguarda il tipo di fine settimana che viene effettivamente scelto, il più acquistato si conferma quello dedicato al benessere (25,5%), ossia un soggiorno comprendente un’esperienza alle terme o comunque la possibilità di trascorrere alcune ore in un’area wellness, mentre il secondo posto va ai weekend a tema gastronomico (9,5%), dove è prevista almeno una cena gourmet o comunque l’opportunità di coccolarsi con i piaceri della cucina locale. Da segnalare che nell’1,2% dei casi il pacchetto acquistato comprende anche l’ingresso in un parco divertimento, a una mostra o eventi di vario tipo, che spesso diventano il pretesto per concedersi una breve vacanza.
Relativamente alla regione di provenienza dei ‘weekender italiani’, la medaglia d’oro va al Lazio (21,8%), seguita dalla Lombardia (15,3%), dalla Toscana (7,6%) e a breve distanza dall’Emilia Romagna (7,4%), mentre al quinto posto si attesta la Campania (6,4%), la prima tra le regioni del Sud.
Per limitare le ore necessarie al viaggio e godersi più tempo possibile nella destinazione scelta, gli italiani scelgono poi di non allontanarsi troppo da casa optando per una meta che dista in media 95 km dalla propria città. Per quanto concerne la durata del soggiorno, è di una sola notte nel 60% dei casi e di due notti nel 24%, con arrivo prevalentemente al Sabato (37%).
A livello di budget, i turisti del fine settimana spendono in media 171 euro per il soggiorno e un’attività, come, ad esempio, una degustazione, un ingresso a un museo o alle terme, il giro turistico di una città o altro. La preferenza di acquistare un pacchetto che includa già un’attività extra è spesso motivata dal desiderio di rendere il proprio weekend unico e allo stesso tempo di non doversi preoccupare di nulla una volta giunti a destinazione.
Altra tendenza in crescita è quella di preferire i soggiorni cancellabili gratuitamente fino a pochi giorni dalla partenza, in modo da non dover sostenere costi in caso si preferisca rinunciare al viaggio per condizioni meteo avverse o contrattempi di altro tipo, sebbene l’effettivo tasso di cancellazione dei fine settimana prenotati tramite weekendesk.it sia appena dell’8%, un fatto sicuramente legato anche al breve anticipo con cui vengono spesso prenotati i weekend fuori porta
travelnonstop - segnalazione web a cura di Giuseppe Serrone . Turismo Culturale

Pure il vino è 4.0 Il digitale dalle vigne alla tavola

IL vino italiano continua a conquistare i mercati internazionali e si fa, con misura, sempre più «tecnologico». Grandi etichette cariche di glorie, accanto a dignitosi vini da tavola che insieme danno vita a qualcosa che vale (solo parlando di esportazioni), circa 6,2 miliardi di euro. Quello del vino è certamente un settore che corre, e che riesce a collezionare margini in crescita del 6% circa nell'ultimo quinquennio. Senza parlare dell'occupazione, visto che ad oggi, in Italia, gli addetti arrivano a circa un milione e 300mila. Qualità e concorrenza, dunque, che in questi giorni al Vinitaly di Verona (da sempre punto d'incontro di vecchie e nuove tendenze di settore), si traducono anche in un'attenzione particolare alle nuove tecnologie che fanno riferimento al paradigma di Impresa 4.0. App, quindi, ma non solo per cercare l'etichetta migliore. La digitalizzazione del vino passa anche per strade diverse. In Francia, per esempio, nella regione di Bordeaux le tecniche digitali sono usate per la mappatura del vigore vegetativo ed hanno consentito di risparmiare dal 10 al 30% sui costi per la fertilizzazione; mentre in California droni e mappature satellitari vengono adoperate per monitorare lo stato di salute dei terreni di produzione. E anche in Italia le cose non vanno molto diversamente. Proprio a Verona è stato promosso il progetto PV-Sensing dotato di sensori di nuova concezione che riesce a tenere sotto controllo i parametri agronomici del suolo, della superficie delle foglie, dell'umidità e della rugiada a cui è esposta la pianta. Dati che, grazie ad un modello previsionale, consentono di ottimizzare i trattamenti fitosanitari del vigneto. Poi ci sono anche nella vitivinicoltura le start up come Wineta che puntano ad influenzare gli acquisti grazie ad un algoritmo in grado di raccomandare il vino in linea con propri gusti personali; oppure quelle che gestiscono la vendita come Goot, che consente di accedere a tutti i vini disponibili nelle enoteche di zona e di riceverli in un'ora. Altre, come 10-wine, propongono nuovi modelli di consumo, in questo caso mutuato dal settore del caffè: ricariche monodose per un consumo casalingo di qualità e variegato, un bicchiere di vino come la tazzina del caffè. Supertecnologie, dunque, anche per il vino che, tuttavia, deve continuare a tener d'occhio il suo radicamento sul territorio per vincere ancora nel mondo.
avvenire

Enit Giappone la promozione all'aeroporto di Haneda e Italia protagonista a Kagoshima



Enit e la promozione all'aeroporto di Haneda
ENIT promuove l'Italia all'aeroporto di Haneda, La sede ENIT di Tokyo ha partecipato con uno stand alla fiera del turismo B2C “Motto! Kaigai he" presso il terminal dei voli internazionali dell’aeroporto di Haneda dal 22 al 24 marzo 2019. L’evento organizzato da Tiat (Tokyo International Air Terminal Corporation) in collaborazione con Japan Tourism Agency e Jata (Japan Association of Travel Agents)  promuove i viaggi outbound dall’aeroporto di Haneda.

L'Italia protagonista a Kagoshima 
Il 20 marzo ENIT ha organizzato un seminario a Kagoshima in collaborazione con il filiale di Hankyu Travel International, una delle maggiori agenzie di viaggio con sede centrale ad Osaka rivolta soprattutto al target golden age. Obiettivo: la creazione dei pacchetti turistici speciali utilizzando il volo diretto di JAL (Japan Air Line) dagli aeroporti locali di 8 città da nord a sud del Giappone: Sapporo (Hokkaido), Sendai, Niigata, Nagoya, Osaka, Fukuoka, Miyazaki e Kagoshima. 

ENIT PROMUOVE L´ITALIA COME DESTINAZIONE MICE IN SPAGNA


ENIT è stata invitata dal Gruppo Evento Plus, azienda leader del settore MICE in Spagna, a prendere parte con un proprio spazio espositivo al workshop MICE “Meeting & Incentive Summit” svoltosi il 20 Marzo a Madrid. E' stata un'occasione per promuovere la destinazione Italia incontrando oltre 40 buyer spagnoli, rappresentanti delle principali incentive house, delle agenzie eventi e corporate che hanno confermato il grande interesse per il nostro Paese. La presenza di ENIT si inserisce nella più ampia iniziativa che vedrà l’Italia consegnare il prestigioso Award 2019 del Gruppo Evento Plus nella categoria Destinazione Internazionale per il settore MICE nel mese di luglio. Per maggiori info scrivere a info.mice@enit.it e madrid@enit.it
fonte: Enit - segnalazione web a cura di Giuseppe Serrone Turismo Culturale