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Mummie e statue dorate, l'Egitto svela nuovi tesori

 

Statue dorate, splendide maschere funerarie dai colori squillanti e ancora incredibilmente intatti dopo più di duemila anni, mummie avvolte in bendaggi di lino istoriati di geroglifici incredibilmente in perfetto stato, con tutto il corredo di ricchi ornamenti che doveva assicurare al defunto un decoroso passaggio verso il mondo dei morti. E' un vero e proprio tesoro, composto da più di 100 sarcofagi dell'antico Egitto, inviolati e sigillati, quello scoperto dagli archeologi egiziani nella necropoli di Saqqara vicino alla piramide di Djoser, poco a sud del Cairo, lo stesso sito dove un mese fa gli scavi avevano riportato alla luce altri 60 sarcofagi vecchi di 2.500 anni. "Saqqara non ci ha ancora rivelato il grosso del suo contenuto", sottolinea orgoglioso il ministro egiziano del turismo e delle antichità Khaled El- Anany che ieri con una cerimonia in pompa magna ha mostrato alla stampa internazionale una larga parte dei nuovi straordinari ritrovamenti.
    L'ultima scoperta, "la più imponente dall'inizio dell'anno", proviene dallo scavo di tre diversi pozzi funerari profondi oltre 12 metri. I sarcofagi in legno dipinto, alcuni scuri altri chiari, appartenevano ad alti funzionari di Stato e risalgono in parte all'epoca tarda delle dinastie che vanno dal VI al IV secolo avanti Cristo e in parte alla dinastia dei Tolomei (IV-I secolo a.C). Gli archeologi , sottolineano dalla soprintendenza archeologica egiziana, hanno solo cominciato il lavoro di studio di quest'immenso materiale. Solo uno di questi cento sarcofagi è stato in realtà fisicamente aperto. Al suo interno è apparsa una mummia intatta, ancora avvolta nelle bende, che è stata sottoposta ai raggi X proprio per verificarne la conservazione senza alterarne lo stato. Intanto continuano gli studi sugli altri circa 60 sarcofagi riportati alla luce nel sito tra la fine di settembre e l'inizio di ottobre. Ed è di pochi giorni fa la notizia del ritrovamento, su una di queste mummie di un testo, probabilmente una introduzione al Libro dei Morti, che potrebbe avere addirittura 4 mila anni.
    Il sito di Saqqara è parte della necropoli dell'antica capitale del primo Regno egizio, Menfi, che comprende anche le Piramidi di Giza ad Abu Sir. Un luogo magnifico e ricchissimo di storia che l'Unesco ha dichiarato Patrimonio mondiale dell'Umanità fin dagli anni Settanta. Quello che è stato riportato alla luce nell'ultima campagna di scavi "è un tesoro enorme", ribadisce El- Anany , "Gli scavi sono in corso- sottolinea il ministro - e ogni volta che scopriamo il vano di una tomba, troviamo anche l'entrata a un altro". Una volta studiati e classificati, i sarcofagi insieme alle oltre 40 statue votive ritrovate, troveranno posto nel nuovissimo Grande Museo del Cairo.
    L'attività ferve. E forse anche per tenere alta l'attenzione mondiale su un paese che a causa della pandemia Covid ma anche della sua instabilità politica deve fare i conti con il crollo del turismo, è stata già annunciata per i prossimi giorni una ulteriore scoperta. Intanto, secondo il segretario generale del Consiglio delle Antichità , Mustafà Waziri, gli archeologi contano di ritrovare presto anche la bottega artigiana dove i sarcofagi venivano realizzati. (ANSA).

Trovate 17 mummie in Egitto centrale


(ANSA-AP) - IL CAIRO, 13 MAG - Almeno 17 mummie sono state rinvenute nei pressi di Minya, città egiziana a quasi 250 chilometri a sud del Cairo, nella prima scoperta di questo tipo compiuta in quella zona archeologica dell'Egitto centrale.
    Il rinvenimento è avvenuto nell'area di Tunah Al Jabal, dove si trova un vasto sito archeologico al confine del deserto occidentale e a sud della città capoluogo del governatorato di Minya. La zona è nota per le grandi necropoli dove furono sepolti uccelli, come gli ibis, e altri animali. Ma, sebbene includa tombe e monumenti funerari, quella appena scoperta, spiega il ministro delle antichità egiziane Khaled Al-Anani, "è la prima necropoli umana ad essere stata trovata qui a Tuna Al Jabal". I corpi mummificati appartenevano a funzionari e sacerdoti, ha riferito ancora il ministro illustrando la scoperta, che comprende anche sei sarcofagi, due bare di creta, due papiri scritti in demotico e vasellame. La necropoli risale al Periodo tardo dell'Egitto faraonico e a quello greco-romano.

Claudia Cardinale: "Turisti tornate in Egitto"

di Cristiana Missori

"Dobbiamo lottare per fare in modo che la gente torni in Egitto, un Paese bellissimo e che adoro". A lanciare un accorato appello per fare tornare gli stranieri nella terra dei Faraoni in una affollatissima conferenza stampa questa mattina, in un hotel della capitale egiziana, è Claudia Cardinale, madrina d'eccezione del Festival del cinema del Cairo (fino al 21 novembre) su cui questa sera si alzerà il sipario.

    "Spero che i turisti tornino presto", ha detto la grande attrice italiana che questa sera riceverà il Premio Faten Hamama, riconoscimento, che ogni anno viene attribuito a una personalità della settima arte egiziana o straniera.

    Settantasette anni portati con grande eleganza e "senza mai ricorrere ad alcun lifting", come lei stessa precisa rispondendo a una delle decine di domande che i tanti giornalisti egiziani e stranieri presenti in sala le rivolgono. La sua presenza è infatti un evento per un Paese in ginocchio dopo l'ennesimo colpo duro assestato al turismo in seguito alla tragedia dell'aereo russo schiantatosi nel Sinai. In tanti le chiedono se si sente sicura in questo momento e lei con grande eleganza, replica: "non sento grossi cambiamenti in questa città che conosco bene e dove sono venuta più volte".

Veniva, rammenta, "a trovare Omar Sharif, di cui ho un ricordo bellissimo. Era un uomo fantastico e eravamo molto amici", dice. "E' con lui che ho iniziato a fare cinema", aggiunge la star. "Con lui ho iniziato a muovere i primi passi sul grande schermo". "Ero giovanissima, e non volevo in nessun modo fare cinema. Fu mio padre a spingermi e dirmi di provare". Con 'il dottor Zivago', rammenta, "ci vedevamo spesso. A Parigi, dove vivo e dove spesso risiedeva lui, e al Cairo".

All'attivo, come lei stessa ricorda, la Cardinale ha 153 film. Tante le pellicole con i più grandi registi italiani. Da Otto e mezzo di Federico Fellini, al Gattopardo di Luchino Visconti (la cui versione restaurata sarà proiettata durante la kermesse egiziana). "Sono stati i film più importanti della mia carriera", ricorda la "ragazza che rifiutò di fare cinema", come la stampa italiana in un lontano Festival del cinema di Venezia la definì, lei che veniva da Tunisi, figlia di emigrati siciliani. Di ruoli ne ha interpretati tanti, incarnando un nuovo modello femminile: quello di una donna che vuole essere libera e indipendente. "Ho sempre cercato di dare voce a chi non poteva esprimersi,", afferma.

In primis "le donne". Anche se da decenni vive in Francia, l'Italia sembra averla sempre nel cuore. E a chi le rivolge una domanda sul cinema italiano di oggi. Lei quasi con soddisfazione replica nella sua lingua d'origine: "E' un momento difficilissimo per il cinema italiano".All'estero "si vedono pochi film rispetto al passato. Per questo motivo mi sono battuta molto affinché si torni a fare coproduzioni". In giro - conclude - si vedono soltanto film americani". 
ansa

Egitto, al via campagna "Ci mancate" per rilancio turismo

"Ci mancate" ("We miss you') e' il titolo della campagna lanciata dal ministro del Turismo egiziano Hisham Zaazou in missione a Dubai con l'obiettivo di rilanciare questo settore in crisi e attrarre maggiori visitatori in particolare dai Paesi del Golfo. In un'intervista al Wall Street Journal Zaazou non ha negato il calo registrato negli ultimi mesi: "se paragoniamo i dati del 2010 con quelli dello scorso anno non posso negare che si sia un problema.


Nel 2010 abbiamo avuto 14,7 milioni di turisti con entrate pari a 12,5 miliardi di dollari, mentre nel 2013 circa 9,5 milioni di visitatori con entrate pari a 5,8 miliardi di dollari". Il turismo "e' malato, ma non e' destinato a morire", ha aggiunto il ministro prevedendo un rilancio del settore nel "2020 con 25 milioni di visitatori ed entrate pari a 25 miliardi di dollari". Pesano gli allarmi attentati e gli avvenimenti politici che hanno scosso il Paese dei Faraoni dal 2011 ad oggi, allarmi che hanno frenato anche gli italiani, da sempre amanti dell'Egitto.

Con un warning diffuso il 28 aprile scorso e tuttora valido la Farnesina ha precisato nel sito 'viaggiaresicuri' che "in considerazione del progressivo deterioramento della situazione di sicurezza si sconsigliano i viaggi in tutta la penisola del Sinai comprese le località balneari ivi situate, quali Sharm el Sheik, Dahab, Nuweiba e Taba". Il ministero degli Esteri italiano ha anche sconsigliato "tutti i viaggi non indispensabili in località diverse dalle aree turistiche dell'alto Egitto, della costa continentale del Mar Rosso e di quella del Mar Mediterraneo".

Ma oltre al clima di instabilità e turbolenza - continua il Wsj -, un altro elemento ha danneggiato l'immagine del Paese: quello delle molestie sessuali, un vero "problema", ha ammesso Zaazou, sul quale il governo e le forze dell'ordine stanno lavorando. "La polizia presidia le strade delle citta', mentre negli alberghi abbiamo predisposto un sistema di videocontrollo. Dobbiamo anche intervenire a livello legislativo e per ultimo cercare di elevare il livello culturale delle persone che lavorano a contatto con gli stranieri".
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