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Antichi cammini e borghi siciliani: convegno a Palermo

 

C’è una nuova data da segnare in agenda per chi è interessato al turismo slow, delle radici e dei borghi. Venerdì 12 aprile nell’Aula Magna dello Steri a Palermo è in programma il convegno dibatttito dal titolo “Antichi cammini e sviluppo economico dei borghi in Sicilia.  Opportunità occupazionali per i giovani”.

Nel corso dei lavori, promossi dal Dipartimento di Scienze Economiche Aziendali e Statistiche (SEAS) dell’Università degli studi di Palermo e dai Lions del Distretto 108Y/b, verranno affrontati principalmente la crescita economica, lo sviluppo turistico, l’occupazione giovanile e il
ripopolamento di alcuni Borghi del Parco delle Madonie, attraversato dalla Via Francigena (PA- E), nell’ambito delle nuove tipologie di turismo di prossimità, rurale, lento e sostenibile. Tra le antiche Vie/Cammini esistenti in Sicilia si parlerà quindi dell’importanza della “Via Francigena”, che da Palermo porta a Messina e attraversa le Madonie, i Nebrodi e i Peloritani, chiamata “Via Francigena Palermo-Messina per le montagne”.
Il dibattito verterà anche su alcuni Borghi siciliani ricchi di tesori architettonici, tradizioni popolari, religiose ed enogastronomiche, che hanno raggiunto un buon livello di benessere. Ma si parlerà anche delle ragioni per cui altri Borghi spesso non riescono ad emergere ed a crescere economicamente, pur possedendo un patrimonio culturale, architettonico e naturalistico-ambientale di rispetto, da conoscere, tutelare e promuovere.
Infine, per far emergere le difficoltà incontrate per raggiungere la crescita economica dei Borghi, saranno ascoltati alcuni sindaci
dell’area madonita e rappresentanti delle Istituzioni.

Previsti anche gli interventi del rettore Massimo Midiri, del sindaco di Palermo Roberto Lagalla, associazioni, operatori turistici, esperti del settore, docenti universitari e i soci Lions del Distretto 108Y/b Sicilia.

travelnostop.com

Dall’arte, alla gastronomia, al mare. Palermo città da cui partire per un tour siciliano

Palermo è una città ricca di storia e cultura. Crocevia di civiltà antiche e diverse, che hanno lasciato la loro impronta in tutta la regione.

Il capoluogo della Sicilia è ricco di monumenti, chiese, palazzi e testimonianze delle dominazioni che ne hanno influenzato l’identità. Sviluppatasi in fondo alla baia, ai piedi del monte Pellegrino, deve il suo nome ai greci che la chiamarono “Panormos”, cioè porto. Sicuro e di facile approdo. Dopo la dominazione araba, Palermo divenne la capitale del regno dei Normanni, che la trasformarono in importante snodo commerciale tra l’Europa e l’Asia. È ancora possibile osservare questa influenza negli edifici, nelle chiese e nei lussureggianti parchi. Una passeggiata lungo le vie del centro è d’obbligo e si può scegliere di girare in città con un mezzo davvero alternativo: l’Ape calesse, che in altre latitudini si chiama tuk-tuk, pittoresco e colorato taxi a tre ruote equipaggiato con auricolari multilingue.

Una selezione delle più importanti attrazioni di Palermo? Cominciamo dal Palazzo Reale anche detto Palazzo dei Normanni, Patrimonio UNESCO, che risale al XI secolo ed è uno dei luoghi più visitati della città. Proseguiamo con la Fontana Pretoria e il Teatro Massimo, il più grande teatro d’opera d’Italia e uno dei più grandi d’Europa. Poi la Chiesa di San Cataldo, uno dei monumenti più antichi e significativi insieme alla Cattedrale, luogo di culto dedicato alla Santa Vergine Maria Assunta, edificio medievale che ospita alcune delle opere più famose della storia dell’arte. Infine la Piazza dei Quattro Canti, di impianto barocco, anche conosciuta come Piazza Viglienaconsiderata il vero centro della città. Per chi volesse, a pochi chilometri si trovano la famosa Mondello e il Duomo di Monreale, Patrimonio UNESCO nell’ambito dell’Itinerario arabo-normanno di Palermo, insieme alla Cattedrale di Cefalù. Non si può abbandonare la città senza respirare la magica atmosfera dei suoi mercati più famosi: Ballarò, la Vucciria e il Mercato del Capo.

Palermo significa anche tradizioni enogastronomiche e cibo di strada. Gustoso, stuzzicante, ammiccante: arancine, sfincione, polpo bollito, panelle, cazzilli, cicireddu, rascatura, frittole. Per i camperisti, segnaliamo il Campeggio Sanfilippo di Cefalù (50 km da Palermo), l’area di sosta camper di Mondello e il Camping Nausicaa a Castellammare del Golfo(66 km da Palermo). Non vicinissimi, ma consigliati.

Fonte: Comunicato Stampa Salone del Camper

Jaentsch lascia Vucciria e cancella rose Sfrattato con compagna da Palazzo storico,'vittoria speculatori'

 © ANSA
PALERMO - Su quelle rose che da anni sono la sua cifra stilistica e che ha dipinto a decine sul soffitto di palazzo Lo Mazzarino ha scritto con la vernice nera "Non si vende", in aperta polemica con quell'ordinanza di "sgombero immediatamente eseguibile" emessa il 13 marzo scorso. Uwe Jaentsch, 48 anni, austriaco, fautore dell'arte negli spazi pubblici, tema di per sé divisivo, respinge al mittente le accuse di occupazione abusiva e insieme alla compagna, Costanza Lanza di Scalea, annuncia che andrà "via da Palermo e dall'Italia". "Non ha senso rimanere qui - spiega - non voglio più un compromesso, dipingerò tutto di nero, volevo coprire le rose col cemento, ma sarebbe stato troppo pesante da reggere per l'edificio, e poi - ironizza - non voglio portare io qui il cemento dell'abusivismo devo andare avanti, da tre mesi la pioggia ci tortura". Per capirlo basta inerpicarsi dentro i ruderi del cuore storico del mercato della Vucciria, in quel che resta dello storico palazzo che Uwe ha trasformato in casa museo, dopo aver scritto sulla facciata "Uwe ti ama". "Qui viviamo grazie a un comodato d'uso di parola con la ex proprietaria, Lella Feo - precisa Costanza - come fa a dire che non abbiamo bagno e cucina? Abbiamo anche un gruppo elettrogeno". Tra scale sconnesse, muri in parte crollati, crepe e infiltrazioni, percorrendo una pavimentazione traballante si arriva alla "Stanza di compensazione", nome scelto provocatoriamente per ricordare un debito di "25 mila euro che l'assessorato al turismo regionale del 2012 non mi ha mai saldato". Oggetto del contendere è il progetto di riqualificazione di una cordata di privati coordinati dallo studio Pl5 di architettura dei palazzi Rammacca, Sperlinga e Mazzarino che fanno da quinta alla piazza Garraffello nel cuore della Vucciria. Uwe e Costanza si sono opposti, continuando ad abitarvi, fermando così di fatto i lavori. "La nostra è una disobbedienza civile, siamo stati attaccati perché chiediamo trasparenza - dice Costanza - verso un progetto che vuole cancellare la memoria di questo luogo e che vuole trasformare con denaro pubblico la Vucciria in una zona residenziale. Questo è un atto fuori legge, oltretutto da 5 mesi ogni fine settimana assistiamo a una militarizzazione continua della piazza con un enorme dispendio di denaro pubblico, è repressione". "In 4 mesi e mezzo sono stati arrestati solo due spacciatori - aggiunge Uwe - spiegatemi dopo 19 anni che sto qui cosa vuol dire essere abusivo". Ma la protesta di oggi è solo il culmine di un lungo braccio di ferro in polemica con l'amministrazione e le istituzioni: nel 2006 la sua "cattedrale dei rifiuti", installazione alta 27 metri realizzata nella Loggia dei Catalani con ingombranti portati anche dagli abitanti del quartiere, viene smantellata da forze dell'ordine e netturbini perché "pericolosa e senza autorizzazioni". Nel 2011 Uwe fascia palazzo Di Napoli ai Quattro Canti con 5 chilometri di nastro bianco e rosso da segnaletica per denunciare il degrado dei luoghi d'arte, ma dopo pochi giorni viene tolto tutto. Nel 1999, quando arriva a Palermo, decora le 19 stanze sventrate della Loggia dei Catalani con le prime rose utilizzando 400 bombolette spray. Ma quando nel 2014 il rudere crolla, il Comune chiude la piazza innalzando dei muri: l'ironia dei giovani che frequentano la Vucciria lo trasforma in una parodia del Muro di Berlino, con frasi e disegni che evocano il famoso Checkpoint Charlie, tra Vucciria Est e Ovest, con l'immagine di Uwe contrapposta a quella del sindaco. A maggio dello stesso anno la provocatoria scritta "Vendesi" fatta da Uwe sulla fontana della piazza Garraffello, "abbandonata da anni all'incuria con parti mancanti, e una cancellata a cui è meglio non appoggiarsi", sottolinea. Nel 2016 la scritta "Durex tropic" su un edificio della piazza trasformato in gigantesca scatola di preservativi, in analogia tra il "sesso sicuro e la messa in sicurezza dell'edificio, coperto di cemento armato. Vogliono cancellare col cemento le tracce di chi è nato e vive da sempre qui". (ANSA).