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William Kentridge riapre l'Arsenale di Amalfi. Fino al 2 dicembre 'More Sweetly Play the Dance'

  © ANSA

AMALFI - L' Arsenale di Amalfi, dove nell'ottobre del '68 la mitica mostra 'Arte Povera più Azioni Povere' fece la rivoluzione, grazie ai due collezionisti Marcello e Lia Rumma riapre con 'More Sweetly Play the Dance' di William Kentridge. La Regione Campania con il Comune di Amalfi, hanno scelto di celebrare con un evento (fino al 2 dicembre) la memoria del luogo e il ritorno all'antico splendore del sito al termine di una operazione di rifunzionalizzazione curata della società regionale Scabec. Progetto della Galleria Lia Rumma, l'installazione di Kentridge -artista sudafricano tra i più noti al mondo, che mescola tecniche differenti, dal disegno all'incisione, al teatro e all'animazione- si inserisce perfettamente, con un allestimento site specific, nel suggestivo spazio. ''Mi dispiace non essere con voi, conosco bene Amalfi ed ho lavorato tanto a Napoli - ha detto in video conferenza l'artista, collegato dal suo studio di Johannesburg - a causa della pandemia non sono riuscito a venire in Europa neppure per conoscere la mia nipotina! Ma sono molto soddisfatto per il lavoro fatto a distanza; questo spazio è fantastico''. Presentata nel 2015 all'Eye Film Institute di Amsterdam nel 2015, la video-installazione della durata di 15 minuti appare oggi di straordinaria attualità . ''Naturalmente è stata realizzata prima del Covid, pensavo all'ebola in Africa, ma ha a che fare comunque con il tema della vulnerabilità. E' una danza medievale della morte,una morte che non distingue tra ricchi e poveri. Ricordiamo che nei villaggi si danzava per scacciare la peste. Collegamenti con il presente? Penso all'ansia che oggi ha preso tutti, anche qui in sud Africa. Sicuramente corriamo dei rischi, ma bisogna continuare ad essere umani, siamo essere sociali, stare insieme vuol dire essere vivi''. Su otto schermi, per oltre 40 metri, la processione di varie silhouette di figure umane a grandezza naturale, accompagnata da musiche di una banda di ottoni sudafricana, avanza in un paesaggio disegnato a carboncino, ad un ritmo che ricorda cortei e lotte civili, ma non solo. C'è chi trasposta oggetti preziosi, ed ecco corpi avvolti in sudari, scheletri, ammalati che trascinano flebo, gabbie per uccelli, sacerdoti, allegorie mitologiche e medievali con riferimenti all'attualità, dalle vittime dell'ebola ai profughi siriani, in un trionfo della morte che celebra la vita, come in una parata carnevalesca, tema caro all'artista. Alla presentazione Lia Rumma ha ricordato le atmosfere del '68, dalla Biennale che fu occupata nel luglio di quell'anno, al richiamo ad Amalfi fatto da Marcello Rumma agli artisti dell'arte povera(curatore era Germano Celant), il movimento d'avanguardia più influente degli anni 60. 'Con la libertà di fare e di creare', ha sottolineato Lia Rumma aggiungendo 'temi e questioni oggi sono gli stessi di quegli anni''.

Ansa

"Con tutti i sensi": la campagna ENIT promuove la Costiera Amalfitana



Per tre mesi, dal 1 ottobre al 23 dicembre, l'Italia si promuove sul portale della guida turistica più venduta in Germania e punta sulla presentazione di otto prodotti turistici tra cui la vacanza attiva e termale, l'offerta culinaria, il turismo slow e verde.

La campagna "Mit allen Sinnen" (Con tutti i sensi) si svolge contestualmente in Germania, Austria e Svizzera. Prevede uno Smart Magazine con storytelling e integrazione di due video, teaser e banner su tutta la "rete viaggi" di MairDumont(Baedeker, Lonely planet, Dumont, weg.de, Eurowings, lastminute.de), invio di newsletter ad hoc e posting sui canali social di Marco Polo.

Obiettivo della promozione è ispirare a un viaggio in Italia 15 milioni di Unique Users, un target di viaggiatori smart & active con capacità di spesa medio-alta, un elevato livello di istruzione, preferenza di viaggi in Europa, interessati a prodotti editoriali turistici con suggerimenti, novità e presentazioni di aspetti inediti delle destinazioni.
amalfinews.it

Amalfi in registro paesaggi rurali

 © ANSA


Amalfi entra nel Registro Nazionale dei Paesaggi Rurali Storici del Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, prima città della Campania ad accedere all'esclusivo riconoscimento che conta, in tutta Italia, soltanto altre 10 località. L'ingresso è stato ratificato nella sede del Ministero a Roma, dopo un percorso durato più di un anno e la presentazione del dossier di candidatura "Limoneti, vigneti e boschi nel territorio del Comune di Amalfi" curato dall'amministrazione comunale, alla quale sono intervenuti il sindaco Daniele Milano, l'assessore all'agricoltura Antonietta Amatruda, promotrice della candidatura, e l'assessore al bilancio Massimo Malet. Si tratta del riconoscimento dell'opera titanica dei "marinai contadini" di Amalfi, che nei secoli hanno strappato il suolo coltivabile alla montagna creando i tipici terrazzamenti che oggi sono la cifra del paesaggio della città e la difendono dal dissesto idrogeologico. Un riconoscimento che può aprire nuove strade per il sostegno all'agricoltura locale.
    Come si legge nel decreto ministeriale che istituisce l'Osservatorio del Paesaggio Rurale, l'iscrizione al registro è prevista per quelle zone che: "conservano evidenti testimonianze della loro origine e della loro storia, mantenendo un ruolo nella società e nell'economia".
    Condizioni quanto mai valide per la città di Amalfi, che ha avuto modo di dimostrare con un corposo dossier - discusso dalla ricercatrice universitaria Giorgia De Pasquale - il dato storico che il particolarissimo assetto odierno è figlio dell'opera dei "marinai contadini" che oltre ad attraversare tutto il Mediterraneo sulle rotte commerciali restavano sempre con un piede a terra, nei terrazzamenti che hanno eretto con le antiche conoscenze della costruzione delle macere a secco e dai quali ricavavano sostentamento nei mesi nei quali non potevano navigare. Terrazzamenti la cui importanza odierna è data dalla funzione di difesa del suolo alla quale assolvono: sono il baluardo che tiene in equilibrio la montagna e protegge la città dal dissesto idrogeologico e per questo vanno salvaguardati e difesi dall'abbandono. L'assessore all'agricoltura Antonietta Amatruda dichiara: "Si tratta di un importante riconoscimento che apre nuove possibilità per il sostegno all'agricoltura nella nostra città. Dopo l'apertura del Mercatino del Contadino, col quale diamo modo ai coltivatori amalfitani di vendere in piazza Municipio i loro prodotti trovando un immediato ristoro economico, abbiamo individuato nel Registro del Paesaggio Rurale un valido strumento per accendere la luce sulla desertificazione dei terrazzamenti e esplorare nuove opportunità per combatterla". L'assessore aggiunge: "Ringrazio tutti quanti hanno collaborato alla realizzazione del dossier, in particolare la presidente del Centro di Cultura e Storia Amalfitana, professoressa Ermelinda Di Lieto, che oltre ad aver fornito la documentazione storica e fotografica degli archivi del Centro, è sempre stata presente nel seguire i vari passi della procedura per l'iscrizione al registro, che abbiamo avviato nel 2016".
    (ANSA).