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Guardare le stelle sul lago amato da Klimt

 

Gustav Klimt trascorse molte estati sul lago Attersee con la sua “anima gemella” Emilie Flöge.  Ora il territorio è il primo “Dark Sky Park” in Austria e vedere qui le stelle è emozionante.

La scoperta dell’Attersee come meta per la villeggiatura estiva iniziò a metà del XIX secolo, prima come meta di escursioni da Bad Ischl, luogo di villeggiatura della famiglia imperiale e della nobiltà. L’Attersee invece dall’inizio fu meta prediletta della borghesia urbana, di artisti e intellettuali.

Nell’estate dell’anno 1900 Gustav Klimt arriva per la prima volta nel Salzkammergut su invito della famiglia Paulick, imparentata con le famiglie Klimt e Flöge. Da lì fino al 1916 ogni estate si recherà sul lago Attersee.

Nell’estate 1900 Gustav Klimt raggiunge questa meta di villeggiatura, dove cerca e trova luoghi per rigenerarsi e creare opere. 47 dei 58 quadri di paesaggi di Klimt sono ispirati ai paesaggi intorno all’Attersee. Sull’Attersee Klimt trova frutteti, giardini e orti dei contadini, alberi, foreste e acqua dalle sfumature fra il blu e il turchese, luoghi e colori che diventeranno soggetti per i suoi dipinti. Klimt, molto spesso in compagnia di Emilie Flöge, faceva escursioni in barca sul lago, e si intratteneva nel giardino di Villa Paulick.

In genere Emilie Flöge anticipava l’inizio della villeggiatura a giugno, mentre Klimt per lavoro doveva fermarsi a Vienna e iniziava la villeggiatura verso metà luglio o inizio agosto. Esistono diverse lettere e cartoline a Emilie in cui parla del caldo in città e del desiderio di raggiungerla sul lago. La prima cartolina è datata 1 agosto 1901.

Dopo aver scelto il “Brauhof” nella località di Litzlberg come domicilio per otto estati, dal 1908 Klimt e la famiglia Flöge si trasferiscono sulla sponda orientale del lago, e prendono domicilio alla Villa Oleander. Punto di partenza per tante gite in campagna in compagnia di amici, come mostrare le molte fotografie. Una fra le mete preferite di gite era il monte Gahberg (864 m).

https://www.klimt-am-attersee.at/en/

Nel 2021 il Parco naturale Attersee-Traunsee diventa il primo Dark Sky Park in Austria. Apprezzati dai villeggianti fin da inizio ‘800, dipinti da Gustav Klimt ai primi del ‘900, i paesaggi culturali e naturali dell’area dei laghi Attersee e Traunsee, con alberi da frutta in fiore in primavera, prati fioriti all'inizio dell'estate e foreste colorate in autunno, sono stati modellati dall'uomo nel corso dei secoli

Nel 2012, l'area di conservazione del paesaggio tra Attersee e Traunsee è stata designata come parco naturale al fine di conservare e sviluppare ulteriormente questo paesaggio culturale così tipico delle regioni montane dell'Alta Austria. Attraverso vari progetti e attività, i tesori culturali e naturali del parco vengono così messi in risalto e le comunità locali sostenuti. E non solo:

Dopo un'analisi scientifica della qualità del cielo notturno e delle situazioni di illuminazione esistenti, l'area tra questi due laghi dell'Alta Austria è stata considerata ideale per la certificazione come zona di protezione del paesaggio notturno. Il criterio principale, un'eccezionale oscurità del cielo notturno, che è caratterizzato dal fatto che, per esempio, la Via Lattea può essere facilmente vista ad occhio nudo, è stato facilmente soddisfatto. I criteri per l'illuminazione esterna, come la schermatura completa delle sorgenti luminose per evitare la luce diffusa, così come lo spegnimento o l'oscuramento durante la notte, sono stati ampiamente adattati come parte del progetto. Un'altra caratteristica del progetto è l'ancoraggio legale di questi criteri sulla base di delibere dei consigli comunicali, che contengono precise dichiarazioni sull'uso della luce artificiale di notte e specificano i valori di soglia, che superano significativamente le attuali linee guida nazionali.

Per poter mantenere l'oscurità della notte e il fascino del cielo notturno stellato e del suo paesaggio naturale, c'è globalmente la possibilità di stabilire zone di protezione del paesaggio notturno. L'International Dark Sky Association (IDA) offre diverse categorie di certificazione a questo scopo, tra cui la categoria di "Dark Sky Park". Assegna questi titoli alle aree che prendono determinate misure per proteggere il cielo notturno, utilizzare l'illuminazione esterna in modo ecologico e sostenibile, e aumentare la consapevolezza per la questione dell'inquinamento luminoso, con un particolare riguardo per la fauna selvatica.

Ci sono attualmente 150 di queste aree protette certificate in tutto il mondo, di cui ora fa parte l'area del Parco Naturale Attersee Traunsee: nato dalla collaborazione tra l'Università di Vienna, il governo provinciale dell'Alta Austria, il Parco Naturale Attersee-Traunsee e altri partner locali del progetto, lo "Sternenpark Attersee-Traunsee" ha ora ricevuto ufficialmente la sua certificazione come International Dark Sky Park dopo tre anni di lavoro. Si tratta di un'area di oltre cento chilometri quadrati, che si estende sulle comunità locali di Weyregg, Schörfling, Aurach, Altmünster e Steinbach, con quest'ultima che include l'intera area della comunità nel parco stellare.

https://www.sternenpark-attersee-traunsee.at/

Autunno d'arte a Vienna. Mostre, rassegne e novità nei musei della capitale austriaca

 

Vienna punta tutto sull'arte e sulla cultura, riaprendo musei e prolungando mostre e manifestazioni. Dopo la chiusura per l'emergenza sanitaria le sedi museali della capitale si sono organizzati con visite sicure e iniziative interessanti supportate dalla tecnologia, mentre le esposizioni più importanti sono slittate verso la primavera del 2021.
    Riapre con più aree espositive e tante novità il museo di Sigmund Freud (freud-museum.at); la culla della psicoanalisi, in Berggasse 19, dove Sigmund Freud visse e esercitò per quasi mezzo secolo, si presenta oggi con sale più grandi, un negozio, un caffè e la più vasta biblioteca di volumi sulla psicoanalisi in Europa. Per la riapertura sono in programma tre mostre permanenti, una presentazione di opere d'arte e una rassegna straordinaria che permettono di conoscere meglio il patrimonio culturale freudiano. Tutte le esposizioni sono focalizzate sulla vita e sul lavoro di Freud, sull'evoluzione, la teoria e l'applicazione della psicoanalisi e sulla sua importanza per la società e nell'arte Sono state prorogate anche le date per la celebrazione del 250esimo anniversario della nascita di Ludwig van Beethoven: fino al 10 gennaio 2021 il Salone di gala dell'Österreichische Nationalbibliothek (onb.ac.at), la biblioteca nazionale austriaca, ospita l'evento "Beethoven. Mondo umano e scintilla divina" con l'esposizione di spartiti autografi dei suoi capolavori, 130 lettere originali, pagine tratte dalla Nona Sinfonia e il documento autografo del suo unico concerto per violino (op. 61). La casa-museo di Mozart (mozarthausvienna.at), a Domgasse 5, dove Mozart e Hayden suonavano insieme,fino al 30 gennaio 2022 ospita la mostra "La triade del Classicismo viennese: Haydn-Mozart-Beethoven. Analogie, Parallelismi e Contrasti". E' una rassegna dedicata ai tre giganti della musica classica, alla loro amicizia e all'influenza sull'epoca in cui vissero. Il Kunsthistorisches Museum (khm.at) ospita fino al 24 gennaio 2021 la mostra "Beethoven muove" che omaggia l'artista con disegni, dipinti, sculture, video e performance, mentre il Leopold Museum (leopoldmuseum.org) celebra l'anno di Beethoven con una mostra unica che aprirà il 27 novembre e resterà aperta fino al 4 aprile 2021: "Ispirazione Beethoven. Una sinfonia in immagini. Vienna 1900". E' un'esposizione che fa luce sull'ammirazione che nutrivano per la musica di Beethoven gli artisti della Secessione viennese della fin de siècle, in particolare di Josef Maria Auchentaller, esponente viennese dello stile Liberty e collega di Klimt, che ispirato alla Sesta Sinfonia di Beethoven, detta "Pastorale", realizzò un monumentale ciclo pittorico per la sala della musica del gioielliere Scheid.
    Sempre nel vivace quartiere dei musei il Mumok, il museo d'arte moderna fondazione Ludwig Vienna (mumok.at), ospita fino al 31 gennaio 2021 due mostre: "Andy Warhol Exhibits a glittering alternative", dedicata al celebre pittore pop americano con opere raramente esposte al pubblico, e "Defrosting the Icebox", progetto pioneristico del pittore con opere che rompevano gli standard dei musei tradizionali.
    Tante sono le mostre d'arte contemporanea che si possono visitare in città; tra queste fino al 14 febbraio 2021 nel museo Bank Austria Kunstforum Wien (kunstforumwien.at) si può ammirare l'esposizione "Gerhard Richter: paesaggio", una grande retrospettiva del pittore espressionista. Fino al 13 aprile al Weltmuseum Wien (weltmuseumwien.at), uno dei più importanti musei di etnografia al mondo, c'è la mostra "Gli Aztechi" che fa luce sulla leggendaria produzione artistica e culturale dell'antica popolazione messicana. La sede museale di Heldenplatz è stata completamente ristrutturata con 14 sale espositive e ricche collezioni da tutto il mondo.
    Ma il vero fiore all'occhiello di Vienna è l'apertura dell'Albertina Modern (albertina.at/albertina-modern), il nuovo museo per l'arte moderna e contemporanea: allestito come dependance del celebre museo Albertina, ospita su 2.500 metri quadrati la più importante collezione d'arte austriaca dopo il 1945. Fino al 15 novembre si può ammirare la mostra "Van Gogh, Cezanne, Matisse. La collezione Hahnloser"; dal 2 dicembre al 5 aprile 2021 si potrà vedere la mostra "Now: The Essl Collection", una panoramica della Collezione Essl con 150 capolavori degli artisti più noti dal 1960 a oggi con dipinti, sculture, oggetti, installazioni e video. Nel nuovissimo museo c'è un ritrovo per chi ama l'arte, il Ludwig & Adele Café mit Garten, che offre anche ottimi brunch nel weekend. Infine per il 150esimo anno della sua fondazione il MAK (mak.at), il museo e spazio di sperimentazione per le arti applicate, propone dal 10 dicembre al 18 aprile 2021 la mostra "Josef Hoffmann. Progresso attraverso la bellezza", una presentazione dell'architetto, designer, insegnante e curatore Josef Hoffmann, figura importante del Modernismo viennese e del movimento internazionale "Lebensreform". La mostra propone uno spaccato del rivoluzionario operato di Hoffmann nell'ambito del design, nonché i suoi maggiori progetti architettonici, tra cui il Palais Stoclet a Bruxelles o il Sanatorio Purkersdorf.
    Per maggiori informazioni: vienna.info (ANSA).

ENIT AUSTRIA / FERIEN MESSE DI VIENNA E CORTINA IN FOCUS IN AUSTRIA



ENIT PARTECIPA A FERIEN MESSE DI VIENNA
ENIT ha partecipato alla fiera del turismo Ferien Messe che si è svolta a Vienna dal 16 al 19 gennaio 2020 con uno stand di 130 mq. La presenza italiana è stata rafforzata da quattro regioni come la Basilicata, il Friuli Venezia Giulia, il Veneto e la Sardegna. Inoltre erano presenti anche diversi consorzi turistici, territori comunali e singole strutture ricettive che hanno presentato la propria offerta al numeroso pubblico presente durante tutto il periodo della fiera. Durante la prima giornata, dedicata al B2B, ENIT ha organizzato un incontro presso il proprio stand al quale hanno preso parte giornalisti e operatori turistici ai quali è stato presentato il calendario degli eventi più importanti che si svolgeranno in Italia nel 2020, tra cui Parma Capitale Italiana della Cultura, il 500° anniversario della morte di Raffaello e il 100° compleanno di Federico Fellini. ENIT ha inoltre approntato una massiccia campagna pubblicitaria a Vienna, attraverso una campagna digitale sia nei punti nevralgici della città sia nelle stazioni principali delle metropolitane. La stessa campagna è stata riportata anche all’interno dell’aeroporto di Vienna presso il ritiro bagagli e presso il nuovo terminal T3. Infine nel foyer d’ingresso della fiera sono stati esposti tre big board dell’ENIT che indicavano al pubblico la presenza dello stand Italia al padiglione A.


CORTINA IN FOCUS IN AUSTRIA
ENIT Vienna promuove Cortina sul canale online della rivista Falstaff, dedicato alla enogastronomia, ai viaggi, al lifestyle e agli eventi mondani. Nell’ambito di una campagna digitale ENIT ha messo in risalto la perla delle Dolomiti che si appresta a ricevere la finale della Coppa del Mondo di sci nel 2020, i campionati mondiali di sci alpino nel 2021 e i giochi olimpici nel 2026. Tre avvenimenti che metteranno Cortina sotto i riflettori facendone una delle mete più ambite soprattutto per una vacanza invernale. La rivista, così come il canale online, punta su un pubblico di qualità, high spender, con grande propensione al viaggio e alla vacanza attiva e con la passione per il cibo. La rivista gestisce i siti online nei paesi DACH
www.falstaff.at , www.falstaff.de  & www.falstaff.ch , che registrano mensilmente 761.141 visits ed oltre 2,6 milioni di page impressions.

Capodanno carinziano per un 2020 da tradizione austriaca


 © ANSA
Dai portafortuna a forma di maialino, coccinella, quadrifoglio e spazzacamino, fino ai "Bleigiessen", piccoli pezzi di piombo che vengono messi su un cucchiaino, sciolti sopra una candela accesa e infine versati velocemente in una ciotola d'acqua fredda dove, in base a come si solidificheranno, sarà possibile interpretare all'istante che cosa riserva il futuro. Sono tante le tradizioni del Capodanno austriaco, che anche a Villach, la città carinziana a pochi chilometri dal confine con l'Italia, riserva molte sorprese per chi voglia assaporare un'atmosfera tipica a portata di mano e degustare prodotti locali autentici.
    Villach o Villaco è da sempre meta turistica per gli italiani, che vi trovano lo spirito natalizio settentrionale, a portata di mano, senza dover raggiungere la Germania o, ancor più lontano, i Paesi scandinavi.
    I prodotti tipici cominciano dalla birra maturata con cura nelle cantine dello storico birrificio Villacher, con sede proprio in città, che in occasione delle festività produce come specialità stagionale la Villacher Bock, una "doppio malto" dal colore giallo oro intenso, con un corpo forte e un sapore aromatico di dolce e una nota delicata di amaro sul retro-palato.
    Dal valzer di mezzanotte "Sul bel Danubio Blu" di Johann Strauss, che il 31 dicembre si danza in tutte le piazze dell'Austria (trasmesso anche alla radio e in televisione), fino alle già menzionate statuette portafortuna che si regalano aspettando il passaggio al nuovo anno e che possono essere sia di legno, ma anche di cioccolato o marzapane, Villach offre la possibilità di immergersi nella tipica lunga notte di San Silvestro austriaca, in occasione della quale, tra l'altro, vengono anche organizzate delle corse, Silvesterlauf, quasi tutte per beneficienza, per salutare l'anno appena trascorso.
    Dovunque si brinda con la classica frase augurale, "Guten Rutsch und Prosit Neujahr!" la cui prima parte si può tradurre letteralmente come "buona scivolata", ma che non contiene riferimenti al ghiaccio. Il termine, infatti, proviene dalla parola della lingua yiddish "rosch", che significa "inizio". Il termine "Prosit" proviene, invece, dal latino e significa "sia utile, faccia bene, giovi", ma è entrato nella più pura tradizione del mondo germanofono.
    A Villach, lo Stadtmarketing e tutta l'amministrazione comunale si impegnano al massimo per trasformare il centro cittadino in un'unica grande area di festa, con musica dal vivo, animazione, fuochi artificiali e il tradizionale mercato di Capodanno. Curiosando tra le colorate bancarelle, ecco spuntare i simpatici portafortuna per celebrare con i migliori auspici l'arrivo del 2020, ma anche i golosi dolci e i biscotti della tradizione. Oggetti e prodotti tipici fanno bella mostra di sé anche nel contemporaneo mercatino di Capodanno allestito nella Plaza di Atrio, il centro commerciale più grande della Carinzia sfavillante di decorazioni, che anche nell'ultima giornata dell'anno vale una puntata alla scoperta dei suoi quasi cento negozi, dei servizi a misura di famiglie e delle ariose architetture che lo rendono "uno degli shopping center più accoglienti ed ecologici del mondo". Il 31 dicembre da Atrio c'è anche una festa per i bambini nel regno dei giochi per i più piccoli, Planet Lollipop, dove i giovanissimi (dai 3 anni in su) possono divertirsi (sotto l'occhio attento di personale specializzato) mentre i genitori si dedicano allo shopping.  
RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright ANSA

Austria, sugli sci e non solo Villach, la neve non è solo sci

Quante occasioni di svago in una vacanza attiva nel cuore della Carinzia
Villach, turismo invernale in Carinzia
Indossare un paio di sci ed affrontare le discese dell'Alpe Gerlitze. Oppure addentrarsi nel Parco Naturale del Monte Dobratsch per una romantica passeggiata con le ciaspole. O magari provare la suggestione di trovarsi al confine di tre Stati limitrofi, come accade quando ci si trova in cima al monte Dreilanderek. Vacanze invernali senza mai annoiarsi. A Villach, nella regione della Carinzia, a sud dell'Austria, il divertimento ha davvero tante sfaccettature. Impossibile annoiarsi se si amano i paesaggi invernali e le attività sportive outdoor. Molto più difficile selezionare le cose più belle da fare tra le tante disponibili nel menù offerto dalla nota località turistica invernale. 

Sciare sull'Alpe Gerlitzen

Nell'omonimo comprensorio sono disponibili 45 chilometri e 25 piste battute adatte a qualsiasi tipo di sciatore. Anche ai principianti. Da non perdere il Sella Ronda, itinerario panoramico ad anello, e, per gli appassionati di neve fresca, le piste Wörthersee e Klösterle. I mattinieri possono mettersi in moto ben presto, a partire dalle 8.15, mentre chi vuole chiudere la giornata con un pò di sano relax può acquistare il pacchetto Sci & Terme per accedere gratuitamente alle KärntenTherme di Villach.

Sul monte dei tre confini

Nel cuore della cultura mitteleuropea, può essere decisamente affascinante recarsi sul Dreilandereck e sciare sul monte dei tre confini. Un luogo unico, dove si incrociano i territori di Austria, Slovenia e Italia, e si lascia spazio all'immaginazione. In questa zona della catena montuosa delle Caravanche si pratica lo sci alpino sui 17 chilometri di discese, servite da una seggiovia a tre posti e sette skilift. Oppure si può optare per lo sci nordico cimentandosi sui 10 chilometri di piste da fondo.


Il Parco Naturale del Monte Dobratsch

Dichiarata area protetta nel 2002, questa montagna si erge tra le valli della Drau e della Gail, rappresenta l'incontro di due differenti gruppi culturali e linguistici esistenti in Carinzia, quello tedesco e quello sloveno. Un tempo stazione sciistica, questo monte è percorribile in estate come in inverno con itinerari facili e adatti a tutti. Durante il periodo di innevamento, ci si può immergere nei paesaggi naturali indossando un paio di ciaspole e risalendo fino al il rifugio Gipfelhaus. Una moderna struttura ecosostenibile ed energeticamente autonoma perfettamente integrata nel panorama circostante.
turismo.it

Austria Tirolo Innsbruck mercatini di Natale




“Il Natale muove una bacchetta magica sul mondo, e per questo tutto è più morbido e più bello” – disse Norman Vincent Peale. Ebbene sì, il Natale è alle porte e le principali città di tutto il mondo si stanno preparando ad accoglierlo illuminandosi d’immenso. Come Innsbruck, una dimensione magica di cui ci si innamora perdutamente semplicemente passeggiando per le sue piazze e i vicoli custodi di attrazioni senza tempo come il Tettuccio d’Oro, la Torre civica e il palazzo imperiale Hofburg.

Durante il periodo dell'Avvento però, è in grado di dare il meglio di sé: la Capitale delle Alpi, infatti, il 15 novembre ha iniziato il cambio d'abito per prepararsi ad accogliere ben 7 mercatini e più di un milione di visitatori desiderosi di vederla vestita a festa e prendere parte agli innumerevoli eventi in calendario fino al 6 gennaio 2020 che renderanno più dolce l’attesa del Natale. Come il mercatino sito davanti al Tettuccio d’Oro dove fino al 23 dicembre, tra case medievali e un grande albero vestito a festa, a dominare la scena saranno 70 bancarelle ricche di decorazioni natalizie, oggetti dell’artigianato artistico tirolese, candele e dolci tipici.




Luci protagoniste in quel di Marktplatz dove, fino al 23 dicembre, sarà ospitato il Mercatino preferito dalle famiglie, il posto giusto per un break spensierato tutto da vivere tra il teatro dei burattini, giochi e intrattenimenti vari oltre a 60 bancarelle dove degustare tante specialità gastronomiche. Vale la pena alzare gli occhi al cielo per ammirare, in tutto il suo splendore, il maestoso albero di Natale alto 15 metri e decorato con oltre 170.000 cristalli Swarovski.

Decisamente panoramico il mercatino sito sulla Hungerburg (raggiungibile grazie a un’avveniristica funicolare) dove unire l’utile al dilettevole ovvero curiosare tra le bancarelle site in prossimità delle stazioni dell’impianto Nordkettenbahn e godere della vista mozzafiato offerta sull’intera città di Innsbruck. Il tutto fino al 23 dicembre.
Dal 25 novembre al 6 gennaio 2020, invece, scintillanti alberi di luce e 30 bancarelle daranno un nuovo volto alla Maria Theresien Strasse, la via dello shopping di Innsbruck, offrendo l’opportunità di immergersi nello spirito della festa. Focus sulle specialità regionali al mercatino della Wiltner Platzl che, dal 25 novembre al 21 dicembre, permetterà di ammirare il meglio dell’artigianato locale e assaporare una pregiata gastronomia. Per fare il pieno di tranquillità, niente meglio del mercatino di St. Nikolaus, sito nel quartiere più antico di Innsbruck. In Piazza Hans Brenner, dal 22 novembre al 23 dicembre, tutti potranno degustare biscotti fatti in casa cullati da un piacevole sottofondo musicale.
Quest'anno il Natale porterà in scena una grande novità: il mercatino imperiale del Bergisel dove, tra liquori, marmellate, miele e conserve, prodotti realizzati con lana di Alpaca, oggetti in vetro soffiato etc., dal 22 novembre al 22 dicembre sarà possibile riscoprire le tradizioni del Natale tirolese. Per avere una panoramica generale, vale la pena concedersi un tour a bordo del Christkndlbahn, il tram dei mercatini (in funzione venerdì e sabato) che, dal 30 novembre al 22 dicembre, permetterà a grandi e piccini di ammirare le più belle vie del centro storico illuminate a festa.

fonte: turismo.it

ENIT AUSTRIA


ENIT al Ennstal Classic 
L’Ennstal Classic, il Rallye di auto d’epoca più famoso d’Austria, il giorno 25 luglio ha fatto tappa a Schladming. Per l’occasione l’ENIT ha trasformato la ridente cittadina montana regalando un’atmosfera italiana ai numerosissimi appassionati giunti a Schladming per l’occasione. ENIT ha allestito, infatti, un megaschermo per la proiezione di immagini e filmati delle nostre destinazioni turistiche. Inoltre è stata allestita una zona relax con sedie sdraio e fotobooth per foto-ricordo con tipici sfondi italiani e gadget per adulti e bambini. La via principale della città, adibita ad arrivo della tappa, è stata brandizzato con cartellonistica "Italia" così come tutta l’area accoglienza di piloti e co-piloti in cui si è svolta la serata italiana. L’evento, al quale ha partecipato anche il pilota di F1 Marc Webber a bordo di una Porsche 356, ha riscosso un enorme successo di pubblico e la presenza dell’ENIT è stato un ottimo veicolo per pubblicizzare le nostre destinazioni turistiche presso un target di pubblico di alto livello, con un’alta capacità di spesa.

Deltaplano / Trionfo Mondiale per Italia trionfo nei cieli del Friuli e quelli delle vicine Slovenia e Austria

Per la decima volta, le ultime sei consecutive, l’Italia conquista il titolo di campione del mondo di volo in deltaplano. 
Azzurre anche le medaglie d’oro e d’argento nell’individuale con Alessandro Ploner, pilota di San Cassiano (Bolzano), e Christian Ciech trentino trapiantato a Varese. Per Ploner è il suo terzo titolo mondiale mentre Ciech lo aveva vinto nel 2015. Aggiungendo i cinque titoli europei e le tante medaglie individuali, non si ricorda una disciplina sportiva nella quale una rappresentanza tricolore abbia vinto di più.

Gli azzurri hanno condotto i giochi fin dalle prime battute, mantenendo la testa delle classifiche durante tutte le nove task disputate, una al giorno. Annullate altre due per meteo avversa. Solo il tedesco Primoz Gricar è riuscito ad arginare lo strapotere italiano, finendo il campionato con un meritato terzo posto davanti allo svizzero Peter Neuenschwander e al francese Mario Alonzi. Nella classifica a squadre seguono l’Italia Brasile, Austria, Germania e Giappone.

Teatro del trionfo i cieli del Friuli e quelli delle vicine Slovenia e Austria dove talvolta sono sconfinati i percorsi assegnati ai 120 piloti in rappresentanza di 29 nazioni, 75 km il più breve, 200 il più lungo, distanze coperte sfruttando come “motore” le correnti d’aria ascensionali e l’efficienza delle ali. Direttore di gara il friulano Luigi Seravalli; addetto alle previsioni meteo l’istruttore vicentino Damiano Zanocco.

Gli altri azzurri in gara: Filippo Oppici di Sala Baganza (Parma) nono classificato, Marco Laurenzi di Veroli (Frosinone) undicesimo, Davide Guiducci di Villa Minozzo (Reggio Emilia), Tullio Gervasoni di Brescia, Suan Selenati di Enemonzo (Udine) e Manuel Revelli di Cervasca (Cuneo).  Alle stelle il varesino di Castiglione Olona Flavio Tebaldi, storico CT della squadra, coadiuvato da Elia Piccinini di Castellarano (Reggio Emilia).

Centro operativo a Tolmezzo (Udine) che ha ospitato numerose manifestazioni collaterali oltre le cerimonie di apertura e chiusura. Valutate in 7000 le presenze giornaliere in media. Numeroso lo stuolo degli operatori sul campo, vera locomotiva senza la quale nessuna gara di volo libero potrebbe esistere, oltre 40 persone coordinate da Bernardo Gasparni, dal responsabile alla sicurezza Giovanni Rupil e da Aero Club Lega Piloti che hanno raccolto un’ennesima medaglia se mai si potesse così premiare la loro efficiente e unanimemente apprezzata organizzazione. Fondamentale il supporto della regione Friuli Venezia Giulia, di Promo Turismo FVG, del Comune di Tolmezzo e degli enti locali.

  Ufficio Stampa FIVL

Associazione Nazionale Italiana Volo Libero
segnalazione web a cura di Giuseppe Serrone - Turismo Culturale

Magico Burgenland tra vino, natura e arte. Ecco Austria che non ti aspetti

Non solo Mozart e Klimt, non solo sci e Wiener Schnitzel, non solo Carinzia e Vienna. C'è un'Austria inaspettata e ancora poco conosciuta a tre ore di auto da Trieste e a due passi da Vienna e Bratislava. E' il Burgenland, terra di vini e di castelli ma anche di sport, natura e arte.
UN LAGO INCREDIBILE D'ESTATE E D'INVERNO - In una zona con 6 parchi naturali e un parco transfrontaliero e in cui un terzo del territorio è area naturale protetta la punta di diamante è il Neusiedl, unico lago di steppa dell'Europa centrale dichiarato con le zone circostanti patrimonio dell'umanità dell'Unesco e che i geologi ritengono il residuo dell'antico mar di Pannonia. Profondo appena due metri, con il fondale argilloso e fasciato dai suoi canneti è il regno - oltre che dei surfisti e dei velisti e dei pattinatori quando d'inverno diventa un enorme pista ghiacciata - di quasi trecento specie di uccelli per cui si organizzano dei veri "safari" per il birdwatching.
    Senza nemmeno sforzarsi ad aguzzare la vista nella minuscola e deliziosa cittadina di Rust sono le cicogne stesse a far visita ai cittadini facendo i loro nidi sui comignoli della case. "Le aspettiamo ogni anno - raccontano gli abitanti - e ogni anno c'è la gioia dei nuovi nati e anche la tenerezza di qualche anziano che non ce la fa più a fare voli lunghi e rimane con noi...". Ma Rust, dove le viti furono portate già dai romani, il vino è una cosa seria perché portatore di ricchezza e privilegi come quando nel '600 grazie a parecchi litri del suo Ruster Ausbruch inviati all'imperatore Leopoldo I ottenne il rango di città libera.
    VINI SUPERSTAR, DAL BLAUFRANKISCH ALL'EISWEIN - Proprio in questo periodo dell'anno, a partire dal giorno dell'estate di San Martino si festeggia il battesimo del vino novello con degustazioni nelle vinerie e nella cantine. Varie sono le star del vino pannonico, che vanta viti benedette da 300 giorni di sole l'anno e tanti proprietari dediti alla biodinamica e alla sostenibilità: dal rosso Blaufrankisch, noto da dodici secoli, e al bianco Gruner Veltliner fino all'antichissimo Uhudelr ma le vere sorprese sono i vini dolci (non da dessert ma più da paté o formaggi o da meditazione) come l'Eiswein (vino di ghiaccio con l'uva raccolta quando il termometro va a -7 gradi) oppure il Trockenbeerenauslese (frutto di chicchi impreziositi dalla muffa nobile del lago). "Ma qui da noi non c'è solo vino - dicono i gestori della casa Haus am Kellerpaltz, che unisce una vinoteca che serve al bicchiere una sessantina di vini diversi a un ufficio del turismo - ma è anche il regno delle ciliegie: ne abbiamo 18 tipi di cui 8 Slow Food da cui vengono prodotti una quarantina di prodotti diversi". Nella zona si coltiva anche lo zafferano pannonico e anche una serie di altre spezie. E soprattutto tutto si sposa con una gastronomia raffinata e dai tanti prodotti tradizionali. Da segnalare il famosissimo Alain Weissgerber del Relais e Chateaux Taubenkobel (www.taubenkobel.com) dove si può gustare anche un imperdibile mix di crudità di pesci del lago e lo chef Fritz Tosch del Nyikospark che propone tra l'altro un trio indimenticabile di fegato d'oca (www.nyikospark.at).
    ARTE E MUSICA, DAGLI ESTERHAZY ALL'ITALIANO BERTONI - Nel capoluogo Eisenstadt, la "città di ferro" così chiamata per le sue inespugnabili mura, sono tante le chicche di storia e di arte. Il castello barocco offre uno spaccato della corte degli Esterhazy e ospita la Sala Haydn (una delle migliori come acustica in tutto il mondo) e nei sotterranei il più grandi museo del vino d'Austria e il più antico torchio del Burgenland.
    Oltre ad Haydn, di cui gli appassionati non possono peredere la casa museo, fra le antiche mura del castello si formò anche l'altro genio della musica pannonica: Franz Liszt. Ma l'arte del Burgenland è anche molto contemporanea e in un caso ha radici italiane: a Windem am See c'è infatti il giardino dell'artista Wander Bertoni (www.wanderbertoni.com), un luogo magico dove le enormi sculture si fondono con i prati e gli alberi circostanti.  
ansa

Le donne di Klimt, Schiele e Kokoschka, sensuali e forti. Al Belvedere di Vienna fino a febbraio oltre 100 capolavori tra sesso e amore

di Cinzia Conti

Vienna ti aspetta!

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Sensuali, maliziose o raffinate. Seducenti e coinvolgenti oppure aspre e spigolose. Passive e quasi incoscienti oppure consapevoli degli sguardi e quasi imbarazzate. Amanti felici, madri in attesa, maliziose incantatrici, ritratte nell'intimità dell'autoerotismo o protagoniste di travagliate passioni. Coperte di raffinati tessuti e di opulenti ornamenti, velate solo delle calze oppure completamente esposte nella loro nudità. Sono tanti i volti e i corpi protagonisti dell'intensa mostra Klimt/Schiele/Kokoschka e le donne al Belvedere di Vienna dal 22 ottobre al 28 febbraio. Tre artisti dell'epoca d'oro della creatività viennese e delle nuove teorie psicanalitiche che sono quasi ossessionati dall'amore e dalle donne a cui riconoscono fascino e autonomia sessuale più di chiunque altro fino a quel momento.

Al Belvedere (tra gli edifici barocchi più belli d'Europa e patrimonio dell'Umanità dell'Unesco con le mostre e le opere ospitate non solo nei due castelli superiore e inferiore ma anche nell'Orangerie, nel Palazzo d'Inverno e nel museo 21er Haus) sono stati riuniti oltre 100 capolavori provenienti da istituzioni e anche da molte collezioni private, divisi nei quattro filoni del ritratto, la coppia, la madre e la maternità e il nudo. In scena i rapporti tra i due sessi agli inizi del XX secolo e le origini dell'odierna identità sessuale.

Klimt, grande favorito dalle donne delle società viennese, ritrae nei suoi dipinti luminosi donne eleganti e raffinate avvolte in tessuti preziosi che quasi sembrano nascondere la loro personalità. Molto più diretti Schiele e Kokoschka che fanno emergere le loro signore e le loro paure esistenziali in un vuoto pittorico dai colori forti e decisi.

Anche il motivo della maternità, uno dei temi pittorici più antichi dell'arte religiosa occidentale, viene rivisitato sotto la spinta della politica sessuale della fin de siècle. Le donne, che finora erano o caste madonne oppure sirene meretrici, nei dipinti di Klimt e Schiele sono nude e al contempo gravide a sottolineare l'esplicito collegamento tra maternità e sessualità. Kokoscha, ossessionato dal desiderio di avere un figlio dalla sua amante Alma Mahler più volte rappresentata come allegoria della Vergine Maria, sembra sostenere l'idea della maternità come riscatto dalla promiscuità sessuale.

Nei ritratti d'amore emerge la concezione dell'uomo e la donna come opposti che non si uniscono mai perfettamente. Ecco allora le allegoriche unioni di Klimt e le travagliate vicende personali rappresentate dai due espressionisti.

Infine i nudi: seducenti, passivi e quasi in stato di incoscienza di Klimt, aspri, spigolosi e angosciosi quelli di Schiele e Kokoschka.

E proprio in questi giorni la grande arte di Klimt è anche al cinema con Woman in Gold dove il premio Oscar Helen Mirren interpreta la storia vera di Maria Altmann che ritorna in Austria per rientrare in possesso dei beni sottratti alla sua famiglia dai nazisti, tra cui il famoso "Ritratto di Adele Bloch-Bauer" (la "Donna in Oro" del titolo).

In Austria sul set di James Bond

(di Ida Bini)
   In queste settimane il più famoso agente segreto del mondo sta girando in Tirolo alcune scene di Spectre, l’ultimo film di James Bond, con Daniel Craig nei panni dell’agente 007. Sölden e Obertilliach sono le due località austriache, rispettivamente a Ötztal e nell’Osttirol, scelte dalla Eon Productions e dal regista Sam Mendes per girare tra le Alpi le scene d’azione più avventurose del 24esimo film della spia con licenza di uccidere. In particolare la vallata di Ötz è stata apprezzata per i bellissimi paesaggi e le infinite piste perfettamente innevate che regala: più di 300 chilometri di tracciati lungo 200 vette alpine, attraversate da 70 impianti di risalita d’ultima generazione e puntellate da decine di rifugi avveniristici con piattaforme panoramiche costruite in acciaio e cristallo. Il luogo corrisponde perfettamente all’ambientazione dei film di spionaggio ad alta densità adrenalinica del famoso agente segreto britannico. La scelta del Tirolo è arrivata dopo un’attenta selezione di numerose location di montagna, tra cui l’Italia e la Norvegia, e, oltre che per la bellezza naturalistica, è stata probabilmente influenzata dal fatto che lo scrittore Ian Fleming, autore dei romanzi di James Bond, sia vissuto negli anni Venti a Kitzbühel, proprio nel Tirolo austriaco. Per girare le scene la produzione americana si è avvalsa della collaborazione della società britannica B24 e di Cine Tirol, la più importante casa cinematografica tirolese. 
  Sul set del film, accanto all’attore Daniel Craig, recita un cast di attori internazionali, tra cui Ralph Fiennes, Christoph Waltz e l’attrice italiana Monica Bellucci. Durante i momenti di pausa è possibile incontrarli sulle piste da sci, nelle Spa o nelle baite in quota, in particolare nel ristorante gourmet Ice Q di Sölden, locale di design che sorge a 3mila metri d’altezza - il più alto d’Europa - con terrazze panoramiche per viste mozzafiato sulla montagna del Gaislachkogl. Gran parte del cast ama rilassarsi nelle piscine futuristiche di Aqua Dome, resort termale tra le Alpi della Ötztal, una delle mete après ski più frequentate, dove ci si immerge in vasche pensili a forma di disco volante, in semplici saune al fieno o nelle grotte saline.
  Non è la prima volta che la storica casa di produzione britannica sbarca in Austria per girare scene dei film di Bond: ne La spia che mi amava (1977) la spettacolare discesa con gli sci è stata girata sulle Alpi, nel cuore del Paese, e tra le tante location di Quantum of Solace, del 2008, c’è un inseguimento a Bregenz, nel Voralberg.
   Finora il film, che uscirà nelle sale cinematografiche a fine anno, è stato ambientato negli studi Pinewood di Londra e in città come Mexico City e poi a Roma; dopo le scene girate in Tirolo, a febbraio il cast si trasferirà in Marocco. Da sempre la scelta di location esotiche e suggestive, che fanno da sfondo alle avventure dell’agente segreto 007, ha contribuito ad aumentare gli effetti scenografici e a far entrare i suoi film nella storia del cinema, oltre che a creare ottimi affari per il turismo locale.
   Già dalla celebre scena della spiaggia giamaicana di Agente 007 – Licenza di uccidere, film del 1962, con l’uscita dalle acque di una splendida Ursula Andress davanti a uno sbigottito Sean Connery si capì l’importanza dell’ambientazione nei film di James Bond. Da allora la spiaggia Crab Key Beach, a nordest della Giamaica, è conosciuta come la James Bond Beach, una delle attrazioni più visitate dai turisti che sbarcano nella bellissima isola caraibica. L’ambientazione del secondo film, Agente 007 – Dalla Russia con amore (1963), si spostò a Istanbul con bellissime riprese nella basilica di Santa Sofia e una colluttazione nel vagone letto del treno Orient-Express in viaggio verso Trieste; proseguì poi a Zagabria e in un albergo di grande charme a Venezia. Il terzo film Agente 007 – Missione Goldfinger (1964) venne ambientato negli Stati Uniti, tra Miami e il Kentucky, a Ginevra e a Porto Rico. L’anno seguente, per il quarto film Agente 007 – Thunderball, operazione tuono si scelsero le esotiche Bahamas, in particolare Paradise Island, nelle cui acque cristalline si girarono alcune delle più celebri riprese subacquee di tutta la serie. Il quinto film Agente 007 – Si vive solo due volte (1967) venne ambientato all’interno di un vulcano spento nell’affascinante regione di Kyushu, in Giappone, mentre nel 1969 per il film Agente 007 – Al servizio segreto di Sua Maestà si scelsero le Alpi svizzere dove la temibile Spectre operava sul Piz Gloria, una clinica-rifugio tra le cime imbiancate e la vallata del Lauterbrunnen. Il settimo film Una cascata di diamanti (1971) venne ambientato nella lucente Las Vegas tra casinò e mega alberghi, mentre per Agente 007 – Vivi e lascia morire (1973) la location rimase negli Usa: prima a New York, poi in Louisiana con una folle corsa in motoscafo tra le paludi infestate dai coccodrilli, per finire sull’isola caraibica di Sainte Monique. Per il nono film L’uomo con la pistola d’oro (1974) la produzione si trasferì in estremo Oriente tra Hong Kong, Macao, Bangkok e Phuket, isola thailandese poco conosciuta all’epoca ma perfetta per ambientarvi un film d’azione. Da allora l’isolotto di Ko Khao Tapu, nella baia di Phan Nga, è diventato per tutti la James Bond Island. Location mozzafiato anche per il film La spia che mi amava (1977) con un inseguimento in Egitto e un viaggio in treno in Sardegna. Il film del 1979 Agente 007 – Moonraker – Operazione spazio venne ambientato a Rio de Janeiro sulla spiaggia di Copacabana e sul tetto della funivia che sale al Corcovado, simbolo della città; alle cascate di Foz do Iguazú, tra Argentina e Brasile, e nella romantica Venezia con inseguimenti tra i canali. Tra le tante location del film si scelsero anche il Guatemala, Los Angeles e il castello francese di Vaux-le-Vicomte. Con Agente 007 – Solo per i tuoi occhi (1981) la troupe tornò in Italia, in particolare a Dobbiaco, e sulla pista da bob di Cortina. Il resto del film venne realizzato in Albania, sull’isola greca di Corfù, in particolare sulla spiaggia Issos Beach, e alle Meteore, tra gli spettacolari monasteri tra le rocce. Numerose furono le location per il film del 1983, Octopussy – Operazione piovra: Cuba, Berlino Ovest (quando ancora c’era ancora il muro che divideva la città in due zone) e Udaipur, in India. Nel 1985 per il film 007 - Bersaglio mobile si scelsero le nevi d’Islanda con uno spettacolare inseguimento sugli sci, la cittadina di Ascot e Parigi con un lancio in paracadute dalla cima della Tour Eiffel. Poi il film si spostò a Chantilly, sempre in Francia, e a San Francisco con un dirigibile sopra il Golden Gate. Tante le location anche per il film Agente 007 – Zona pericolo del 1987, girato a Gibilterra, Bratislava, Vienna e in Afghanistan che per problemi logistici venne trasferito in Marocco. Il sedicesimo film, Agente 007 – Vendetta privata (1989), si girò in America, precisamente in Florida e in Messico con location esotiche tra la costa e i siti archeologici. Per lo spettacolare salto della prima scena del film GoldenEye (1995) venne scelta l’altissima diga Verasca, presso Locarno, dove ancora oggi ci si lancia per emulare James Bond. Poi il film si ambientò a Montecarlo, a San Pietroburgo, in Siberia e a Cuba (che in realtà era Porto Rico).
   Le scene d’azione divennero sempre più spettacolari: Il domani non muore mai (1997) venne girato sul passo indiano di Khyber tra Afghanistan e Pakistan (ricostruito però sui Pirenei francesi), ad Amburgo, in un circolo da golf di Londra, in Vietnam, a Cadice, nel sud della Spagna, a Bangkok e ad Amburgo. Ancora Spagna per Il mondo non basta del 1999, girato al Guggenheim di Bilbao, nella città magica di Cuenca, tra labirinti di pareti di roccia e archi naturali, e nell’Anatolia turca. Il film successivo La morte può attendere (2002) venne girato sull’isola hawaiana di Maui, a Cuba, a Londra e in un hotel di ghiaccio in Svezia, a Jukkasjärvi (anche se nel film era l’Islanda). Casino Royale del 2006 venne quasi interamente girato negli studi Mondray a Praga, in un casinò del Montenegro (in realtà era Karlovy Vary, nella Repubblica Ceca), ancora a Venezia sul Canal Grande, nelle Bahamas e sul lago di Como. Per il film successivo, Quantum of Solace, del 2008, si scelse ancora l’Italia e, in particolare, il lago di Garda, le cave di marmo di Carrara e la piazza del Campo durante il palio, a Siena. Poi si girò in Bolivia, nel deserto cileno di Atacama e a Bregenz. Skyfall, il ventitreesimo film, è ambientato tra Shangai, Londra e Istanbul.
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