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Le migliori 100 città al mondo da esplorare a piedi, la numero uno è in Italia

 

Con le sue affascinanti strade acciottolate e la storia che straborda in ogni dove, è Roma a conquistare il titolo di miglior città al mondo da esplorare a piedi? Lo avresti mai detto? La capitale ha sbaragliato tutte le altre città, comprese quelle più green e a misura d’uomo, innalzando il livello della passeggiata culturale. La Top 100 si basa sui dati di prenotazione e ricerca per 800 città in 120 Paesi effettuati su GuruWalk tra aprile 2023 e aprile 2024. L’azienda, che offre tour a piedi gratuiti in tutto il mondo, ha confrontato il numero di prenotazioni e visite di pagina per destinazione per compilare la lista che comprende sei mete italiane di cui due fra le prime dieci, 28 in Spagna, sette in Francia e solo una negli Stati Uniti. “L’enorme numero di monumenti di Roma a volte fa sì che i turisti non sappiano nemmeno da dove cominciare”, affermano da GuruWalk. “Ci sono gruppi di attrazioni di livello mondiale scopribili a piedi a Roma, dal Colosseo al Pantheon. Quindi non sorprende che Roma ospiti più visite guidate di qualsiasi altro luogo”. Seconda classificata è Budapest, “la Perla del Danubio, che offre ai suoi visitatori una miscela unica di storia, architettura e vita notturna”. Medaglia di bronzo a Barcellona, per la sua “vivace vita culturale, gli imponenti edifici modernisti e le spiagge urbane”. La Top 10 prosegue poi con Madrid, Firenze, al quindi posto, Lisbona, Praga, Amsterdam, Londra e Porto. Tantissima Europa quindi: per trovare una meta fuori dal Vecchio Continente bisogna infatti scendere al 17esimo posto con Istanbul, in Turchia, seguita al 24esimo da Medellín, in Colombia. E le altre italiane? Dopo Roma e Firenze troviamo Venezia al 14esimo posto. Milano è al 25esimo posto, seguita da Napoli al 37esimo – dove spopola il tour “Fritture e formaggi al Mercato della Pignasecca” – e Bologna al 78esimo.

LE MIGLIORI 100 CITTÀ DEL MONDO DA ESPLORARE A PIEDI

1. Roma, Italia

2. Budapest, Ungheria

3. Barcellona, Spagna

4. Madrid, Spagna

5. Firenze, Italia

6. Lisbona, Portogallo

7. Praga, Repubblica Ceca

8. Amsterdam, Paesi Bassi

9. Londra, Regno Unito

10. Oporto, Portogallo

11. Parigi, Francia

12. Vienna, Austria

13. Berlino, Germania

14. Venezia, Italia

15. Siviglia, Spagna

16. Toledo, Spagna

17. Istanbul, Turchia

18. Bruxelles, Belgio

19. Edimburgo, Regno Unito

20. Bruges, Paesi Bassi

21. Valenza, Spagna

22. Cracovia, Polonia

23. Dubrovnik, Croazia

24. Medellín, Colombia

25. Milano, Italia

26. Spalato, Croazia

27. Granada, Spagna

28. Copenaghen, Danimarca

29. Dublino, Irlanda

30. Bilbao, Spagna

31. Cartagena de Indias, Colombia

32. Santiago de Compostela, Spagna

33. Málaga, Spagna

34. Monaco di Baviera, Germania

35. Cordova, Spagn

36. Città del Messico, Messico

37. Napoli, Italia

38. Marrakech, Marocco

39. Stoccolma, Svezia

40. Gand, Belgio

41. Bratislava, Slovacchia

42. Hanoi, Vietnam

43. Saragozza, Spagna

44. Santiago, Cile

45. Bucarest, Romania

46. San Sebastian, Spagna

47. Bordeaux, Francia

48. Bogotà, Colombia

49. Cadice, Spagna

50. Salamanca, Spagna

51. Strasburgo, Francia

52. Palma di Maiorca, Spagna

53. New York, Stati Uniti

54. Segovia, Spagna

55. Varsavia, Polonia

56. Zagabria, Croazia

57. Helsinki, Finlandia

58. Cáceres, Spagna

59. Tirana, Albania

60. Buenos Aires, Argentina

61. Antigua Guatemala, Guatemala

62. La Valletta, Malta

63. Lima, Perù

64. Lubiana, Slovenia

65. Fez, Marocco

66. Cuzco, Perù

67. Tolosa, Francia

68. Oviedo, Spagna

69. Vitoria-Gasteiz, Spagna

70. Sarajevo, Bosnia ed Erzegovina

71. Girona, Spagna

72. L'Avana, Cuba

73. Anversa, Belgio

74. La Coruña, Spagna

75. Riga, Lettonia

76. Zurigo, Svizzera

77. Oaxaca, Messico

78. Bologna, Italia

79. Norimberga, Germania

80. León, Spagn

81. Nizza, Francia

82. Marsiglia, Francia

83. Sintra, Portogallo

84. Alicante, Spagna

85. Belfast, Irlanda del Nord

86. Cuenca, Spagna

87. Hoi An, Vietnam

88. Pamplona, Spagna

89. Bangkok, Tailandia

90. Tarragona, Spagna

91. Zara, Croazia

92. Gijón, Spagna

93. Merida, Messico

94. Úbeda, Spagna

95. Lione, Francia

96. Breslavia, Polonia

97.Liverpool, Regno Unito

98. Città di Panama, Panama

99. Città di Ho Chi Minh, Vietnam

100. Colonia, Germania

lastampa.it

Capitali o città d’arte, dove andranno gli italiani per i Ponti?

 

Con la primavera tornano i ponti e gli italiani si organizzano per ritagliarsi una vacanza tra giorni di ferie, feste comandate e weekend. Quali sono le mete e le date preferite per le partenze tra 25 aprile e primo maggio? eDreams ha indagato sulle destinazioni più prenotate e sulla durata dei viaggi per italiani ed europei nelle prossime settimane.

Oltre alle capitali e metropoli europee che non passano mai di moda – su tutte spiccano Barcellona, Parigi e Amsterdam – quest’anno le prenotazioni dall’Italia puntano forte anche sulla capitale albanese, Tirana. Le prime italiane in classifica sono invece Catania e Roma.
Per quanto riguarda la durata, ben il 37% dei connazionali ha scelto di concedersi una vacanza di 3 giorni mentre il 15% unirà le due festività per un break di 6 o 7 giorni. Ma quali sono le date più popolari per la partenza? I giorni più gettonati sono il 25 aprile (scelto dal 30% del campione) e il 26 (22%).

Secondo la tradizione, questi primi ponti di primavera saranno anche un’ottima occasione per i turisti e viaggiatori stranieri che verranno a scoprire le meraviglie nostrane. Anche nel 2024, la primavera sembra il periodo ideale per ammirare in particolare le città d’arte. Tra il 25 aprile e il primo maggio quest’anno – secondo eDreams – sceglieranno una vacanza in Italia prevalentemente i francesi (30%), seguiti dagli spagnoli (19%) e dai tedeschi (18%). Complessivamente quasi la metà dei turisti che visiteranno il nostro Paese ha prenotato un soggiorno di 3 o più giorni (il 27% di 3 giorni e il 26% di quattro), leggermente più alta degli italiani la percentuale di chi imposterà l’out of office per 6 o 7 giorni, del 19%. Le date più congeniali per la partenza degli europei saranno il 26 e 25 aprile.
Quanto alle destinazioni più amate, gli stranieri stilano così la loro top 5 delle città d’arte italiane: in testa Roma seguita da Milano, poi Venezia, Napoli e Firenze.

travelnostop.com


La mostra a Firenze. La forza creativa delle donne nell'Art Nouveau di Mucha

 
Alphonse Mucha, “Disegno tessile: Donna che tiene in mano una margherita”, 1900 - Justin Orwin / Firenze, Museo degli Innocenti, "Alphonse Mucha. La seduzione dell’Art Noveau"

Dici Alphonse Mucha e pensi inevitabilmente ai suoi ritratti femminili. Donne leggiadre, sospese fra reale e ideale, col capo cinto di corone floreali. La mostra al Museo degli Innocenti di Firenze, però, prende le mosse dal profilo di una donna reale, il classico incontro che segna la svolta nella carriera dell’artista in cerca del linguaggio che meglio possa tradurre in immagini il suo mondo interiore. Siamo nella Parigi fin de siècle, la donna in questione è Sarah Bernhardt che, colpita dallo stile di Mucha, gli commissiona la locandina per il suo spettacolo del 1894, Gismonda. Quasi una sfida a uscire da forme espressive più tradizionali, per cimentarsi con un genere nuovo che fino a quel punto non aveva conosciuto una dignità artistica. Il ritratto, chiaramente influenzato dall’arte bizantina nella regalità degli ori e nella composizione, restituisce perfettamente la potenza espressiva dell’attrice e il dramma del personaggio.

Il successo porterà a un accordo per altre affiche. Colpisce, fra quelle esposte nella mostra al Museo degli Innocenti di Firenze "Alphonse Mucha. La seduzione dell’Art Nouveau" (fino al 7 aprile), la celebre locandina di Medea, accompagnata dai bozzetti preparatori. Il risultato finale vive di forti contrasti cromatici, attira e inquieta. Morbidezza e sinuosità lasciano spazio a linee tese che convergono sulla mano destra e proseguono idealmente lungo la lama insanguinata, mentre il braccio sinistro è allusivamente avvolto da un bracciale a forma di serpente. Ai piedi le giovani vittime mentre il viso, in parte coperto dal velo nero, si illumina solo della follia nello sguardo incorniciato dai fiori di una cupa ghirlanda e dalle punte della corona. Un’immagine di rara potenza che testimonia l’interesse per il simbolismo e la peculiare attenzione ai condizionamenti psicologici della percezione visiva dell’opera.

Resta però un’eccezione fra le donne di Mucha, “forze creative che generano altre creature”, icone e muse alle quali è dedicata la prima sezione. Ritratti di donne sensuali mai ridotte a mero oggetto del desiderio, donne ancora al passo coi tempi perché senza tempo, come l’arte doveva essere nella concezione di Mucha: esplorazione della “tradizione degli antenati”, che non sfocia in un’evocazione nostalgica ma anzi aspira a mantenere in vita quella tradizione “contribuendo alla sua evoluzione organica”.

A guardarle, queste donne bellissime e magnetiche colte in una familiare quotidianità, ci si chiede se a inforcare biciclette o a preparare cioccolate calde per i bambini che le circondano festanti siano dee scese in terra o comuni mortali divinizzate. Il mito, d’altra parte, rimane, insieme al folklore, un riferimento costante. Una delle sezioni più originali dell’esposizione racconta attraverso scatti fotografici e bozzetti l’interesse dell’artista per la Bretagna. A incuriosire Mucha erano soprattutto le origini celtiche, comuni anche alla sua terra (i Galli Boi arrivarono in Boemia nel 600 a.C.), e il modo in cui quella regione francese più di altre avesse preservato fedelmente le sue tradizioni e la sua identità.

L’attenzione al passato, infatti, si accompagna in Mucha a un sentimento nazionalista da considerare nel contesto dell’epoca: l’indipendenza della patria dall’Impero austro-ungarico arriverà solo nel 1918 con la nascita della Cecoslovacchia. Il desiderio di contribuire al suo riscatto lo spinge a sposare le idee massoniche, ma anche a dar forma alla sua opera più ambiziosa, l’Epopea Slava, venti tele che guardano alla leggenda e al passato slavo per orientare un futuro all’insegna della libertà. La tensione verso il sacro, che affonda le sue radici nell’insegnamento della madre, cattolica praticante, e nei trascorsi giovanili come corista della cattedrale di Brno, nella maturità cercherà risposte altrove: nell’esoterismo, nella teosofia, nell’occultismo.

I versi del Padre Nostro, reinterpretati, sono allora piegati a raccontare con le immagini l’itinerario dell’uomo dal buio alla luce verso l’Ideale Divino nel volume Le Pater, che avrà grande visibilità all’Esposizione di Parigi nel 1900. Sempre sottesa alla ricerca estetica di Mucha resta però una filosofia dell’arte come “esigenza spirituale”, che gli permette di abbracciare pienamente la modernità rifiutando recisamente il concetto di “arte per l’arte”. Mucha non disdegnerà anzi di legare il suo stile, che segna un’epoca, anche a prodotti commerciali alla portata di tutti, con l’ambizione di contribuire attraverso etichette e pubblicità a un’educazione estetica, se non proprio spirituale, delle masse, prima che la deriva bassamente consumistica del connubio fra immagine e prodotto commerciale prendesse gradualmente il sopravvento.

avvenire.it

Valletta ottiene il premio ACTA per il miglior Sito Estero Unesco

 

In occasione di TourismA, il salone dell’Archeologia e del Turismo Culturale di Firenze, il GIST Gruppo Italiano Stampa Turistica ha consegnato gli Archaelogical and Cultural Tourism Award, nominando Valletta, la capita di Malta, miglior sito estero Unesco.

Il premio è stato assegnato a Valletta con la seguente motivazione: “La capitale di Malta è una città dal fascino millenario, crocevia di dominazioni, ma che sin dalla sua fondazione nel 1566 da parte dei Cavalieri di San Giovanni, è stata testimone di numerosi progetti di ricostruzione, diventando di fatto una città in continuo divenire. Pensata nel XVI secolo come creazione olistica del tardo Rinascimento, con una pianta a griglia uniforme all’interno di mura fortificate e bastionate, è attualmente protagonista di progetti firmati da archistar mondiali, come il Valletta City Gate, curato da Renzo Piano che riqualifica l’intera area di ingresso a Valletta. L’obiettivo principale di questi interventi è quello di riportare in primo piano il patrimonio storico e architettonico e creare nuovi spazi culturali e civici. La città si è trasformata inoltre in uno dei maggiori attrattori di turismo culturale, anche grazie al fatto di essere stata ripetutamente scelta come set cinematografico di vari colossal internazionali”.

“Valletta è una gemma nel cuore del Mediterraneo: con la sua architettura unica, la sua ricca storia e la sua frizzante atmosfera, è un’icona del patrimonio culturale di Malta. È una capitale europea imperdibile per chi cerca un viaggio che mescoli cultura, bellezza e autenticità, e lo status di Patrimonio dell’Umanità Unesco testimonia il suo ruolo di custode di un’eredità straordinaria. Sono orgogliosa di ritirare questo premio che una volta di più avvalora la preziosità di una città di immenso valore culturale quale è Valletta. Il riconoscimento gratifica anche gli investimenti fatti da Malta Tourism Authority volti al riposizionamento della destinazione come meta culturale e mette in evidenza la capacità di innovazione ed evoluzione che contraddistingue Malta. Con l’apertura della prima Biennale d’Arte di Malta il prossimo 15 marzo, l’Arcipelago rafforza la sua posizione nella classifica delle mete culturali internazionali. Con questa occasione sarà riaperto, dopo una ristrutturazione lunga quasi una decade, il Palazzo del Gran Maestro uno dei monumenti simbolo della storia di Valletta”, ha detto Ester Tamasi, Direttore Malta Tourism Authority Italia, ritirando il premio.

travelnostop.com


Le vie dello shopping, il nuovo volto dei centri città

 

In uno scenario che vede molteplici alternative di shopping a disposizione dei turisti (e non solo), le vie dei centri città se caratterizzate da un’offerta e un’organizzazione di buon livello, vengono spesso preferite da coloro che decidono di recarsi nel nostro Paese per fare acquisti. Shopping Tourism ha riunito i rappresentanti dei principali “distretti” italiani per capire quali siano i punti di forza, ma anche le problematiche.

Roma e Milano

“La nostra realtà è nata 12 anni fa con l’obiettivo di valorizzare e tutelare l’Area del Tridente e degli esercizi commerciali che vi si trovano. -afferma Maria Letizia Rapetti, presidente dell’Associazione Via del Babuino Roma– Nel corso della nostra attività siamo riusciti a ottenere alcune migliorie nella nostra area come la piantumazione di 60 alberi, l’allargamento dei marciapiedi e un presidio fisso di vigili urbani per combattere l’abusivismo, c’è ancora il grande scoglio della spazzatura, ma ci stiamo impegnando per la risoluzione di questo problema. La zona, inoltre, entro il 2025 si arricchirà di numerose nuove aperture soprattutto per quanto riguarda il comparto dell’hotellerie”.

5Vie Art+Design Milano è il più antico distretto di Milano e da 11 anni è attivo nel capoluogo lombardo. “Il Comune ha cambiato approccio e ha lasciato sempre più margine a una sorta di autorganizzazione che ha agevolato le azioni di attività come le nostra. -afferma il presidente Emanuele Tessarolo- Il nostro obiettivo è mettere insieme piccole realtà per dialogare con le istituzioni. Milano è in una fase molto forte di sviluppo che coinvolge positivamente anche le periferie, purtroppo ci sono ancora alcuni disagi legati al traffico tuttavia il grande traino degli eventi rende vive diverse aree della città tutto l’anno.

Firenze e Venezia

Da 14 anni, invece, a Firenze opera lAssociazione esercizi storici fiorentini che raggruppa le botteghe con oltre mezzo secolo di storia alle spalle. “Tra le nostre nuove iniziative, la formazione del personale alberghiero per promuovere ai clienti la visita nei nostri negozi o laboratori ai quali possono partecipare” dichiara il presidente Gabriele Maselli.

Nel corso dei 32 anni di attività ha avuto la capacità di evolvere e svilupparsi insieme alla città che ultimamente è diventata, suo malgrado, l’emblema dell’overtourism. Si tratta dell’Associazione Piazza San Marco Venezia e ne parla il presidente Claudio Vernier. “La nostra lungimiranza consiste nell’aver avvicinato i turisti allo shopping sì, ma di settori estremamente differenti tra loro. Ad oggi contiamo oltre cento soci, 3500 dipendenti, siamo riconosciuti come associazione no profit impegnata nella tutela della città e riusciamo ad avere continuità nonostante l’avvicendarsi delle diverse amministrazioni che hanno anche preso esempio da alcune nostre iniziative come la formazione di steward per aiutare i turisti in città”.

Il boom di Napoli

Tra i centri dello shopping c’è anche il Distretto Chiaia Napoli. “Nella nostra città il centro storico non coincide con il cuore del commercio, si tratta quindi di un contesto un po’ speciale. -conclude Maura Pane, membro del direttivo- Il dialogo con le istituzioni è in divenire per risolvere ancora alcune questioni legate al decoro urbano che inevitabilmente influiscono sull’offerta. Napoli si sta affermando sempre più come destinazione turistica e non solo come punto di arrivo e di transito verso le isole, ma come vera e propria meta. I dati lo confermano, nel 2023 l’aeroporto di Napoli-Capodichino ha registrato 23 milioni di pax. Attualmente siamo al lavoro su un nuovo portale che raggruppi tutta l’offerta e allo stesso tempo valorizzi i nostri prodotti legati a shopping, cultura, food e ricettività”.

guidaviaggi.it

A Firenze riapre La Specola, 13 nuove sale per il museo scientifico

 

Fu aperto il 21 febbraio 1775 come 'Imperiale e reale museo di fisica e storia naturale' per volere dal granduca di Toscana Pietro Leopoldo, ed è considerato il primo esempio in Europa di museo scientifico aperto a tutti.

Oggi, la Specola ha festeggiato il suo compleanno riaprendo le porte della storica sede di via Romana a Firenze, dopo cinque anni di chiusura necessari per un intervento di riqualificazione e ammodernamento che ha portato anche a 13 nuove sale espositive.

Per l'occasione, l'Ateneo fiorentino - la Specola fa parte del Sistema museale univeristario - aveva messo a disposizione 4.600 ingressi gratuiti andati sold out nel giro di due ore.

Tale è stato l'entusiasmo per il ritorno di un luogo celebre per l'ampia collezione zoologica (4.600 gli esemplari oggetto di manutenzione durante i lavori), la più grande raccolta al mondo di cere anatomiche settecentesche, il Salone degli scheletri, la Tribuna di Galileo e il Torrino astronomico. Da oggi questo storico percorso di visita si arricchisce di altri 700 metri quadri complessivi di spazi espositivi dedicati alla ceroplastica, alle cere botaniche e alle raccolte mineralogiche che tornano ad essere esposte alla Specola dopo un secolo e mezzo nella sede di via La Pira (in cui erano visibili solo agli studiosi). A spiccare poi è la collezione medicea di pietre lavorate (coppe, vasi, oggetti ornamentali), con esemplari come le due coppe in diaspro e una coppa in giada nefrite di Lorenzo il Magnifico, ma anche la tazza in lapislazzuli a forma di conchiglia di Cosimo I. L'esposizione illustra anche l'evoluzione dei minerali grazie a campioni unici al mondo: dalle tormaline ed ematiti dell'Elba agli enormi cristalli di topazio e acquamarina del Brasile. Nuovi spazi sono dedicati alla genesi e all'evoluzione della ceroplastica fiorentina: dai primordi legati alla scuola bolognese e all'opera dell'artista siciliano Gaetano Zumbo (1656-1701) fino alla nascita nel 1771 dell'Officina ceroplastica proprio a la Specola. Dopo oltre un secolo torna visibile anche la collezione delle cere botaniche costituita da piante e frutti di grande realismo e bellezza, ma anche le straordinarie tavole in cera di anatomia, istologia e patologia botanica. Il singolare connubio di arte e scienza, tipico delle realizzazioni ceroplastiche fiorentine, è ben riflesso nei dipinti di Bartolomeo Bimbi, pittore a servizio dei Medici e autore di nature morte di fiori e frutti, caratterizzate da un intento di catalogazione scientifica. Grazie ai lavori di riqualificazione, finanziati con 3,5 milioni dalla Regione Toscana e 2,5 milioni dall'Ateneo di Firenze, il Museo può contare anche su biglietteria e bookshop rinnovati, oltre che su nuovi impianti in grado di preservare e valorizzare al meglio la ricchissima collezione della Specola: nei depositi, infatti, si conservano altri 4 milioni di esemplari a disposizione degli studiosi di tutto il mondo.

ansa.it

Firenze capitale dell’Archeologia e del Turismo Culturale

La cultura e l’arte hanno sempre avuto una parte importante nella vita e nello sviluppo di Firenze, quindi quale città meglio di lei poteva ospitare “tourismA -Salone Archeologia e Turismo Culturale“?

La manifestazione, organizzata dalla rivista “Archeologia Viva” in collaborazione con Firenze Fiere, si terra dal 23 al 25 febbraio negli spazi del prestigioso Palazzo dei Congressi ed è, a livello europeo, una delle più importanti del settore sia per la promozione del patrimonio storico-archeologico-monumentale sia per la partecipazione del pubblico. Lo scorso anno sono stati oltre 10.500 i visitatori.
Arrivato alla sua decima edizione, il Salone propone al pubblico e agli addetti ai lavori una tre giorni di esposizioni, divulgazione e confronto su iniziative legate alla comunicazione e alla valorizzazione del mondo antico e delle sue testimonianze coinvolgendo tutte le realtà culturali ed economiche attive nel settore: dalle istituzioni di ricerca, ai parche e ai musei, agli enti turistici ed agli operatori professionali.
Si parlerà di archeologia, di preistoria, dei musei, dei parchi e di come promuovere l’offerta turistica dei territori proteggendo e valorizzando i beni culturali. Esperti provenienti da Università e Enti di ricerca, insieme a specialisti del settore, illustreranno le nuove scoperte, le nuove tecniche di ricerca e di comunicazione. Non poteva mancare anche una sezione dedicata ai libri e ai laboratori.
Infine per festeggiare i 10 anni del salone, giovedì 22 alle ore 21 ci sarà il Gran concerto del Decennale “Musica dal grande schermo eseguito dall’Orchestra da Camera Fiorentina diretta dal M° Giuseppe Lanzetta.
L’ingresso al concerto, come pure al Salone, è gratuito.
in wptravelblog.it

European Best Destinations 2024, i 20 più bei posti da visitare quest’anno (4 sono in Italia)

L’Italia era stata (clamorosamente) esclusa dalla classifica delle mete più sicure d’Europa, ma non dalle più belle. Fra i venti migliori posti da visitare in Europa selezionati da oltre un milione di viaggiatori provenienti da 172 paesi, quattro sono italiani. E anche se forse non sono le prime quattro mete turistiche che potrebbero venirci in mente, sono effettivamente meravigliose ed è facile capire perché siano state elette nell’European Best Destinations 2024.

La vetta del podio spetta alla Spagna, con Marbella eletta come destinazione europea più bella. Medaglia d’argento per Monaco per il suo fascino senza tempo, e bronzo per Malta, Gozo e Comino, lontano dagli itinerari del turismo di massa. Per arrivare alla prima italiana della classifica bisogna scendere all’ottavo posto della classifica dove troviamo la culla del Rinascimento, Firenze: un museo a cielo aperto dove “potrai ammirare le facciate delle maestose basiliche e cattedrali che formano il suo inconfondibile skyline e vedere i sontuosi palazzi che raccontano la storia dei diversi periodi della città, dal Rinascimento alla capitale d'Italia, fino a quando Firenze divenne un fulcro delle avanguardie”.

Dodicesima Siena, “zona ricca di borghi medievali, paesaggi mozzafiato, edifici storici che hanno molto da offrire: passeggiate nella natura, degustazioni di vini, assaporando oli d'oliva e deliziosi prodotti locali. Circondata dalla natura – si legge nelle motivazioni – Siena è uno dei borghi medievali più belli d'Italia: il suo centro storico è stato dichiarato Patrimonio dell'Umanità dall'Unesco e si potrebbe venire qui solo per la bellezza di piazza del Campo e della vista dalla Torre del Mangia”.

Tredicesima Ponza, l'isola vulcanica del mar Tirreno “che ci ricorda la Saint Tropez degli Anni 60 e 70 con il suo clima di festa, la semplicità, i colori, gli incontri, i cocktail, le boutique delle grandi firme, le calette e le spiagge. Questa piccola isola italiana di poche migliaia di abitanti sarà la vostra meta preferita quest’anno: un Eden, con una superficie di soli 7 chilometri quadrati, che si trova al largo delle coste di Roma e Napoli ed era fino a poco tempo fa un segreto ben custodito dalle famiglie italiane più ricche”. Il modo migliore per godersi l'isola è “noleggiare una barca o prendere un taxi acqueo e scoprire le calette e le spiagge più belle di Ponza ma anche le sue grotte e piscine naturali come la piscina naturale di Cala Feola. Ti piacciono i panorami? Ne godrai di superbi dall'alto delle scogliere”.

Diciassettesima Sirmione, definita “un sogno, la ciliegina sulla torta della Lombardia”. “Quest'anno scopri una meta insolita, di cui forse non hai mai sentito parlare e che la gente del posto vorrebbe mantenere segreta sul Lago di Garda. Il castello medievale del XII secolo, in parte sommerso nelle acque blu del lago, è uno dei simboli della città. Perditi tra le strade di questa affascinante città medievale e scopri il meglio della Lombardia per una settimana di soggiorno romantico, culturale o in famiglia”.

La classifica completa? Eccola qui:

1. Marbella, Spagna

2. Monaco

3. Malta

4. Ginevra, Svizzera

5. Batumi, Georgia

6. Riga, Lettonia

7. Madeira, Portogallo

8. Firenze, Italia

9. Londra, Regno Unito

10. Reykjavik, Islanda

11. Lège-Cap-Ferret, Francia

12. Siena, Italia

13. Isola di Ponza, Italia

14. Porto Vecchio, Corsica, Francia

15. Region della Champagne, Francia

16. Isole Faroe

17. Sirmione, Italia

18. Pirano, Slovenia

19. Newquay, Regno Unito

20. Thassos, Grecia

La Stampa

San Valentino, a Galleria Accademia viaggio tra le opere d'amore

Coppie invitate a fotografarsi usando hashtag #artinspireslove

 Un viaggio che porta i visitatori alla scoperta delle opere che raccontano l'amore: si presenta così Art Inspires Love, l'iniziativa messa in campo, per il secondo anno, dalla Galleria dell'Accademia di Firenze per San Valentino, la festa degli innamorati.

ansa.it


‘Romantic Escape’ all’Hotel Botticelli di Firenze

 

Ogni anno inizia la corsa ai regali per San Valentino con il pensiero di trovare il pensierino perfetto per il proprio lui o la propria lei. In vista di San Valentino, perché non regalare al partner un romantico soggiorno a Firenze? 

Firenze è una città non troppo grande da girare a piedi mano nella mano, con angoli unici e indimenticabili come il Lungarno, ma anche capace di stupire con il suo lato underground e moderno. Regalare un weekend di relax al proprio partner è una coccola che esce dai confini materiali della classica scatola di cioccolatini da condividere per trasformarsi in un’esperienza magica, un momento da vivere insieme. Una fuga dal quotidiano che parla quindi di intimità, complicità, bellezza e unicità: il tempo trascorso insieme varrà molto di più di un oggetto fisico, la dolcezza dei gesti quotidiani attribuirà al regalo ricevuto un fascino particolare, trasformando la routine di due giorni di pausa in momenti ricchi di passione.

E per vivere al meglio la visita della città del Giglio, il viaggio romantico inizia dall’Hotel Botticelli: struttura 4 stelle, situata in pieno centro storico, a pochi passi dai monumenti e dai luoghi più iconici. L’eleganza e la raffinatezza delle camere ‘Double Classic’ e ‘Superior’ assicurano comfort assoluto in ambienti caratteristici, arredati in tipico stile toscano. Ogni sistemazione conserva intatto il fascino dell’antico edificio in cui l’hotel sorge: il Palazzetto già Serragli, risalente alla seconda metà del ‘500 che offre uno scorcio romantico, impreziosito da elementi d’epoca per regalare un’esperienza di coppia ancora più intima e senza tempo.

Prezzo da 156,00 euro a camera nella settimana di San Valentino, comprensivo di prima colazione con prodotti dolci e salati servita nella sala dedicata o direttamente in camera.

travelnostop.com

Il percorso inclusivo del PCE Terre di Florentia

 

Da oltre un anno sono stato chiamato a collaborare con l’ufficio diocesano fiorentino per il tempo libero, turismo e sport. In particolar modo ho avuto il piacere di partecipare alla nascita del sito internet per il lancio del Parco Culturale Ecclesiale di Terre di Florentia, del quale, da pochi mesi, sono diventato anche il responsabile.

Posso solo affermare che è stata una splendida esperienza perché ho potuto godere in modo privilegiato delle meraviglie architettoniche, pittoriche, scultoree, che compongono il Parco. Un’opportunità unica di visitare e ammirare in Firenze tanta bellezza che compone uno scrigno prezioso di storia e spiritualità che durante i tanti sopralluoghi ho apprezzato con lo stupore del turista che li contempla per la prima volta.

Terre di Florentia è un vero e proprio progetto di pastorale del turismo - come si legge sul sito - inviandoci incontro a chi abita le nostre strade e non appartiene, o non condivide, la nostra comunità: in questo senso il Parco Culturale Ecclesiale diventa una scelta chiara di “Chiesa in uscita”, in continuità con il cammino sinodale della nostra Chiesa. Nell’accoglienza al turista possiamo esprimere l’amore che sentiamo per l’altro, l’amicizia che ci lega all’altro e farlo con il bagaglio di cultura e bellezza di cui siamo detentori. È l’ora di uscire con fiducia incontro “all’ospite”, senza paura di proporci in nuovi spazi. Questa pastorale è un’azione veramente missionaria che chiede la conversione tanto invocata da Papa Francesco e ricercata anche dalla nostra Diocesi con la scelta del Cammino sinodale. In fondo il cammino che ci siamo dati dopo la visita del Papa a Firenze è per mettere in pratica uno dei principi della Evangeli Gaudium per cui “il tempo è superiore allo spazio” E per questo dobbiamo dare priorità più a “iniziare processi che possedere spazi”. Il turista è l’altro che ci visita, che viene verso di noi, mosso da domande e bisogni che magari non ci intrecciano se non attraverso la Bellezza artistica che la nostra comunità fiorentina ha sempre coltivato”.

Da questa “vocazione” nasce la volontà di condividerla con più persone possibili.

L’idea della nostra proposta è sempre stata quella di mettere al centro la persona, vista non come turista ma come ospite fruitore di un’esperienza. Come si legge dal nostro sito – “è una esperienza fortemente evocativa e generativa. Evocativa, perché il turismo religioso – attraverso esperienze o semplici elementi wow – invita a fare memoria, a ripercorrere la vita rigustandone il senso profondo. Generativa, perché la memoria si trasforma in speranza, in un futuro che si fa possibilità presente di prendere in braccio la vita e portarla su strade inedite di pienezza e di gioia”. (cit. Bellezza e speranza per tutti). Queste esperienze sono chiamate “Wow” e fin dall’inizio le abbiamo suddivise in “Vie di Bellezza” (un cammino alla scoperta dell’autentica Bellezza di luoghi e persone che abitano la nostra terra, capace di accompagnare ogni ospite a trovare il senso profondo del proprio viaggio) e “Bellezza svelata” (ogni ospite sarà accompagnato a comprendere e a stupirsi attraverso la narrazione teologico-artistica che restituisce il messaggio espresso dall’opera d’arte e dalla comunità che la custodisce).

Volevamo andare oltre queste due “strade” cercandone una che fosse ancor più caratterizzata dall’inclusività. Collaboro anche con l’Ufficio Catechistico e con quello della Pastorale delle persone con disabilità, pertanto, sono molto indirizzato verso attività pastorali inclusive. Durante un brainstorming ci è venuta l’idea di usare i cinque sensi per proporre le nostre visite. Ne avevo già parlato con una mia carissima amica, Fernanda Cerrato, conosciuta durante i tanti Convegni della CEI e lei, esperta di Turismo interreligioso interculturale accessibile, aveva condiviso con me un suo progetto mai portato a compimento su qualcosa di molto simile. Essere Chiesa è generare in fraternità idee e condividerle con altri per andare incontro ai fratelli.

L’idea è piaciuta subito a Maria Rita Scibetta, valida collaboratrice del Parco, e alla responsabile delle nostre guide, Paola Palmieri anche lei molto sensibile verso la disabilità. Così è nata l’idea di un percorso chiamato “Sensi d’Arte”. In collaborazione con l’Ufficio diocesano per la pastorale delle persone con disabilità abbiamo lanciato l’iniziativa in concomitanza con la giornata mondiale della disabilità. Sono stati organizzati quattro turni divisi per due pomeriggi proposti a tante associazioni, ecclesiali e non, che si occupano di disabilità e che collaborano già con l’ufficio diocesano in altri progetti. Come abbiamo potuto constatare al termine di ogni visita, l’idea è piaciuta moltissimo.

Questo tipo particolare di visite è stato proposto alle Associazioni del nostro territorio che si occupano di disabilità e che stanno già collaborando con l’Ufficio diocesano per la pastorale delle persone con disabilità, ai Caregivers e ai Siblings. È stato creato un “Kit Sensoriale” per ogni partner del parco Terre di Florentia, contenente tutto il materiale necessario a stimolare i cinque sensi con musica, profumi, sapori, riproduzioni in 3D di opere e materiali vari riguardanti le opere descritte durante la visita; esperienza che così il nostro ospite può vivere a 360 gradi creando una comunicazione differenziata e inclusiva. La Santissima Trinità, fondamento della fede cattolica, si riflette nei nostri cinque sensi. Nella vista, tocchiamo la bellezza divina; nell'udito, ascoltiamo il richiamo spirituale; nel tatto, percepiamo l'amore trinitario; nel gusto, sperimentiamo la comunione; nell'olfatto, respiriamo la presenza divina.

Abbiamo anche proposto questo tipo di esperienza alla conclusione di un corso dell’Ufficio Catechistico e della Pastorale del tempo libero, turismo e sport della nostra diocesi per catechisti, insegnanti di religione, operatori pastorali dopo incontri frontali intitolato “L’arte nella Catechesi”. Abbiamo riscontrato un grande entusiasmo tanto da confermarci che ciò che è pensato per essere inclusivo è utilizzabile ed è apprezzato da tutti i tipi di persone. Ho anche avuto un riscontro positivissimo di una catechista che ha ripresentato a due gruppi della sua parrocchia un percorso simile alla Santissima Annunziata.

Siamo entusiasti di questa proposta che rende il turismo partecipativo e conviviale. Un’esperienza che allarga i propri orizzonti, aprendosi all’altro in un dialogo sincero e accogliente così da portare a casa non più una semplice e sola fotografia di un’opera d’arte ma la memoria impressa nei propri sensi di emozioni, sensazioni con un bagaglio culturale e spirituale arricchito.

Don Stefano Naldoni, Responsabile del Parco Culturale Ecclesiale di Firenze “Terre di Florentia”

turismo.chiesacattolica.it

La memoria di Manzoni tra i grandi di Santa Croce a Firenze

FIRENZE- La memoria di Alessandro Manzoni, accanto a quella di Dante, è da oggi custodita con quella dei 'Grandi di Santa Croce' a Firenze.

Stamani, nella celebre basilica francescana, le città di Firenze e di Milano insieme hanno inaugurato l'iscrizione dedicata all'autore dei Promessi Sposi nel ricordo del giorno - il 7 novembre del 1628 - in cui il romanzo ha il suo inizio con la narrazione dell'incontro tra Don Abbondio e i bravi.

L'apposizione dell'iscrizione è stata promossa nell'ambito delle celebrazioni per i 150 anni della morte di Manzoni. "Le città di Milano e Firenze, luoghi mentali del suo ascolto - si legge nell'iscrizione - consacrano la memoria di Alessandro Manzoni unita a quella del Divin nostro Poeta, padre della lingua che i Promessi Sposi hanno fatta italiana affidandola a un'intera società". La memoria di Manzoni e Dante si unisce a quella di altri grandi personaggi della letteratura e della cultura italiana come Vittorio Alfieri, Niccolò Machiavelli, Ugo Foscolo, Michelangelo Buonarroti, Galileo Galilei, Gioacchino Rossini e Leon Battista Alberti.
    "Il significato di questa giornata è altissimo - ha dichiarato Cristina Acidini, presidente dell'Opera di Santa Croce -. Il ricordo perenne di Alessandro Manzoni, collocato accanto al monumento di Dante, rafforza il valore unificante della missione di Santa Croce, luogo simbolico della memoria condivisa del Paese. Ad Alessandro Manzoni e a Dante dobbiamo il patrimonio di una lingua bellissima che accomuna l'Italia, sulle loro opere, che restano di straordinaria attualità, si fonda la cultura del nostro Paese". La vicesindaca e assessora alla cultura di Firenze Alessia Bettini ha parlato di "ponte tra il passato glorioso rappresentato dai grandi italiani che fanno parte del pantheon di Santa Croce e il futuro che da quegli ideali e da quella gloria vuole trarre ispirazione". Per l'assessore alla cultura di Milano Tommaso Sacchi "è un ulteriore tassello del rapporto tra le due città". "È ben giusto che la memoria di Manzoni sia consacrata a S.Croce, fra le urne dei forti, accanto al cenotafio di Dante", dice Mauro Novelli, presidente del Centro nazionale studi manzoniani. 
   

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Steve McCurry racconta l'infanzia in 100 scatti. A Firenze la prima mostra sul tema del fotografo in Italia

Bambini profughi o lavoratori, ragazzi che giocano ad arrampicarsi su un cannone o si divertono nel fango, che rincorrono un pallone durante un acquazzone monsonico, o suonano una chitarra realizzata con materiali di scarto. Sono i protagonisti della mostra 'Steve McCurry Children', con scatti del celebre fotografo americano, che si tiene dal 19 maggio all'8 ottobre al Museo degli Innocenti di Firenze.

La rassegna, la prima mostra tematica in Italia dedicata all'infanzia di McCurry, propone cento fotografie, alcune delle quali mai esposte prima in Europa, realizzate dal fotografo in quasi cinquant'anni di attività, ritraendo bambini in scene di vita quotidiana in ogni angolo del mondo.
    Il visitatore seguirà idealmente McCurry nei suoi viaggi attraversando India, Birmania, Giappone, Africa fino al Brasile, entrando in contatto con le etnie più lontane e le condizioni sociali più disparate. Una galleria di ritratti che racconta l'infanzia in tutte le sue sfaccettature e con una caratteristica comune a tutti, lo sguardo dell'innocenza. Un viaggio ideale che sarà accompagnato anche da approfondimenti di attualità curati dall'Istituto degli Innocenti, ente per il quale, commenta la sua presidente Maria Grazia Giuffrida, "è un onore ospitare la prima mostra tematica dedicata all'infanzia di uno dei fotografi più conosciuti e amati di sempre. Da tempo il Museo degli Innocenti propone mostre e attività culturali, ma la mostra Children di Steve McCurry è particolarmente pregnante per il soggetto scelto che coincide perfettamente con la ragione d'essere dell'Istituto, nato nel 1419 per accogliere, accudire e tutelare i bambini meno fortunati". Per il vicesindaco e assessore alla cultura Alessia Bettini "la mostra non rappresenterà solo l'occasione di ammirare fotografie straordinarie ma anche di tenere accesi i riflettori sui diritti dei bambini in ogni parte del mondo". 

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Gli Uffizi portano il Rinascimento a Shanghai e Pechino

FIRENZE - Doppia presenza degli Uffizi in Cina, con le Gallerie che portano contemporaneamente due mostre nel grande Paese asiatico: una nella capitale economica, Shanghai, l'altra in quella politica, Pechino, con il sostegno dell'ambasciata d'Italia a Pechino.

    Botticelli e il Rinascimento, in corso fino al 27 agosto al Bund One art museum di Shangai, comprende una selezione di dipinti dei maestri fiorentini del Quattrocento; è la seconda nella serie di 10 mostre del museo fiorentino in programma nei prossimi quattro anni nella città più popolata della Cina.
    Capolavori dell'autoritratto dalla collezione delle Gallerie degli Uffizi è invece il titolo della mostra al National museum of China di Pechino fino al 10 settembre, con 50 opere.

Si tratta di dipinti dal Rinascimento ad oggi, con opere di Raffaello, Rubens, Rembrandt, ma anche di Ingres, Morandi, Chagall, Yayoi Kusama e Cai Guo-Qiang. La raccolta di autoritratti del celebre museo fiorentino è la più antica, ricca e numerosa al mondo con le sue oltre duemila opere.
    Spaziando dal sedicesimo al ventunesimo secolo, le opere a Pechino presentano l'evoluzione di stile e di mentalità degli artisti, facendo comprendere al pubblico il genere dell'autoritratto nella storia della pittura. Le due mostre nascono da una collaborazione tra i due musei cinesi e le Gallerie degli Uffizi, con il sostegno dell'ambasciata d'Italia a Pechino, del consolato generale d'Italia a Shanghai e degli Istituti italiani di cultura di Pechino e Shanghai. Per il direttore delle Gallerie degli Uffizi Eike Schmidt, "le due mostre sono frutto della vera sinergia tra le squadre curatoriali dei due musei cinesi e le Gallerie degli Uffizi, e si incentrano su due temi importantissimi della nostra cultura".

ansa.it

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