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Guggenheim di Ny celebra Picasso, in mostra opere della gioventù


 - Le opere di gioventù di Pablo Picasso arrivano al Guggenheim di New York con una mostra che celebra anche il 50/o anniversario dalla morte del pittore spagnolo.

Young Picasso in Paris (12 maggio - 6 agosto) è un'esposizione intima che comprende solo dieci dipinti e alcune opere su carta realizzate durante la sua introduzione alla capitale francese. La produzione artistica fu realizzata lungo un anno e rivela un frangente fondamentale nel suo sviluppo formativo in quanto l'artista si trovò a contatto con nuovi stili e soggetti contemporanei.

Picasso arrivò a Parigi da Barcellona nell'autunno del 1900 verso la fine dell'Esposizione Universale e fu completamente rapito dalla città, che trasformò completamente l'allora 19enne spagnolo. L'opera centrale della mostra è Moulin de la Galette, dipinto in olio su tela realizzato nel 1900 e attualmente parte della collezione del Guggenheim. Il soggetto dell'opera è una scena notturna nel celebre locale parigino Moulin de la Galette, affollato di gente che balla, nella fascia mediana, o che si riposa ai tavoli, nell'angolo inferiore sinistro. Seguendo i dettami impressionisti, Picasso dipinge le persone non con una precisione minuziosa, ma come se fossero grandi macchie di colore in movimento, sotto una girandola di luci artificiali che paiono fluttuanti.

ansa.it

Da Guggenheim 'Una tempesta dal Paradiso' a Milano

 © ANSA
MILANO - Un gruppo di bambini, vicino a Kabul, gioca a cavallo della carcassa di un aereo da guerra sovietico abbattuto, tentando senza successo ma con infinito ottimismo di ripararlo con del cotone e delle corde: il video 'In transito' di Lida Abdul è uno dei momenti più intensi della mostra 'Una Tempesta dal Paradiso: Arte Contemporanea del Medio Oriente e Nord Africa', che si apre l'11 aprile alla Gam di Milano. L'esposizione, che dà il via all'Art week milanese, è l'ottava e ultima tappa del progetto MAP Global Art Initiative, frutto della collaborazione tra il Guggenheim di New York e UBS a sostegno dell'arte contemporanea e della formazione.
Organizzata da Sara Raza, curatrice della Guggenheim UBS MAP per il Medio Oriente e il Nord Africa, in collaborazione con i conservatori della Gam Paola Zatti e Omar Cucciniello, la mostra - presentata in anteprima al Guggenheim Museum nell'aprile del 2016 - presenta 16 lavori realizzati da 13 artisti impegnati a riflettere sugli snodi più critici di Medio Oriente e Nord Africa. "La mostra - spiega Richard Armstrong, direttore del Guggenheim - ci spinge a confrontarci con idee stimolanti e con strategie artistiche rigorose, tutte in grado di farci riflettere su una regione vitale del mondo d'oggi". "Molti degli artisti in mostra - aggiunge Raza - mettono in dubbio la capacità delle 'verità' oggettive di cogliere in maniera adeguata le realtà sociali del nostro mondo. Nascondendole fra storie inventate e immagini fantastiche, le loro opere veicolano idee che sfidano le prospettive apertamente politicizzate e stereotipate sulla regione e sulla sua storia, idee che potremmo definire 'contrabbando concettuale'".
Ecco così l'opera che dà il titolo alla mostra - "Ma una Tempesta Spira dal Paradiso (But a Storm Is Blowing from Paradise, 2010)" di Rokni Haerizadeh - in cui l'artista elabora le immagini acquisite dai mass media trasformando i suoi soggetti in creature ibride, a metà tra esseri umani e animali, in una panoramica grottesca sulla decadenza della realtà contemporanea. A mettere in discussione le solite rappresentazioni del Medio Oriente anche l'installazione di Joana Hadjithomas e Khalil Joreige, 'Immagini Latenti, Diario di un Fotografo, 177 Giorni di Performance', con 354 libri esposti su 177 mensole di metallo, contenenti le descrizioni di ipotetiche foto scattate durante la guerra civile libanese da un fotografo immaginario, Abdallah Farah, a dimostrazione del sottile confine tra mito e realtà. Dal dramma reale dei bambini che emigrano in Turchia nasce invece 'Crea la Tua Storia con il Materiale Fornito di Gülsün Karamustafa': una composizione di trenta magliette bianche, taglia bambino, che l'artista ha chiuso ricucendole con del filo nero.

ansa

Arte Guggenheim, mecenati del bello



Oggi difficilmente un singolo individuo potrebbe compiere, da solo, un’impresa simile a quella che i Guggenheim realizzarono costruendo il loro museo intorno alla metà degli anni Cinquanta del secolo scorso. Lui, lo zio, Solomon Guggenheim, cominciò a collezionare arte seguendo i consigli di una baronessa e modesta artista di cui si era invaghito; lei, la nipote, Peggy, fino ai quarant’anni non poteva certo considerarsi una esperta d’arte e solo dopo aver conosciuto e frequentato Marcel Duchamp (e non solo lui), prese ad acquistare, almeno all’inizio, un quadro al giorno.