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Parco delle Cinque Terre, focus su overtourism e turismo sostenibile

 

Linee strategiche per l’agenda 2030, assunzione di responsabilità, azioni condivise a livello di sistema, dovere di preservare il territorio, sfida al fenomeno dell’Overtourism, studi e possibili soluzioni. Di tutto questo si è discusso in un evento organizzato da Parco Nazionale delle Cinque Terre – Patrimonio Unesco in collaborazione con la Rappresentanza in Italia della Commissione Europea e con l’ufficio in Italia del Parlamento Europeo presso la sala Esperienza Europa “David Sassoli”, in piazza Venezia.

L’overtourism rappresenta una sfida significativa per moltissime destinazioni italiane che si trovano a gestire flussi eccessivi di turisti, con conseguenti problematiche legate a impatti ambientali, abbassamento della qualità dell’esperienza di visita e di vivibilità per le comunità locali. Per controllare il fenomeno, che va di pari passo con la crescita dell’industria turistica, si studiano formule per gestire al meglio le presenze e per regolamentare gli accessi promuovendo l’off-season, implementando misure di programmazione basate sulla prenotabilità delle destinazioni, e sensibilizzando i visitatori sull’importanza del turismo informato e sostenibile.

Durante l’incontro sono state prese in esame esperienze diverse, tra cui quella delle Città di Firenze, di Venezia e della Federazione Italiana Parchi e Riserve Naturali. Un focus particolare si è poi stato dedicato al caso del Parco delle Cinque Terre attraverso lo studio dei flussi turistici redatto da MIC HUB e dalle soluzioni intraprese per la salvaguardia dei suoi fragili territori verticali come l’adesione alla Carta europea per il Turismo Sostenibile, la Voluntary Review del Parco (la prima condotta da una area protetta in Italia sino ad oggi e esperienza pilota in Italia di attuazione della Agenda 2030) e il suo il Piano di adattamento ai cambiamenti climatici (la cui impostazione da parte del Parco è unico esempio in Italia sia per l’area terrestre sia per quella marina Protetta).

L’evento si è aperto con i saluti istituzionali di Carlo Corazza, Direttore Parlamento europeo in Italia; Antonio Parenti, Direttore della Rappresentanza in Italia della Commissione europea; Massimo Pronio, Responsabile Comunicazione Rappresentanza in Italia della Commissione europea, Donatella Bianchi, Presidente Parco Nazionale Cinque Terre.

“La nostra esperienza, quella di un Parco Nazionale amato in tutto il mondo e scelto da milioni di turisti ogni anno, è simile a quella altre realtà come Firenze e Venezia. Servono momenti e tavoli di confronto a livello nazionale per fare rete e condividere risultati e obiettivi che guardino alla sostenibilità ambientale, sociale ed economica – afferma la presidente del Parco Nazionale delle Cinque Terre Donatella Bianchi in apertura dei lavori – Partiamo da un chiaro quadro conoscitivo per applicare poi, attivando momenti di confronto e partnership tra istituzioni, operatori e società civile, le soluzioni individuate dagli studi di settore.  È necessaria, perciò, una gestione coordinata del patrimonio naturale, sociale e culturale, con particolare attenzione alla protezione dei territori fragili”.

Sono stati tre i tavoli di lavoro, moderati da Alberto D’Alessandro, Team Europe Direct, nel corso della mattinata durante i quali si sono intervallate le esperienze e commenti da parte di rappresentanti istituzionali, decisori politici ed esperti tecnici di territorio, turismo e pratiche sostenibili. Il primo tavolo di lavoro, dal titolo Agenda 2030 e Carta Europea Turismo Sostenibile ha visto l’intervento di Andrea Filpa Università degli Studi Roma Tre e Luca Santini Presidente Federparchi. Il secondo focus è stato rivolto al Piano di adattamento ai cambiamenti climatici del Parco Cinque Terre illustrato da Giulia Galluccio Direttrice divisione di ricerca – Fondazione CMCC (Centro Euro-Mediterraneo per i Cambiamenti Climatici) e Antonio Nicoletti, Responsabile Nazionale Aree protette e Biodiversità Legambiente che in particolare ha spiegato il progetto Stonewallsforlife di cui l’Ente Parco è capofila e di cui è stata presentata mostra interattiva a corollario dell’evento. Sul tema sono intervenute le esperienze di Venezia e Firenze attraverso le rispettive testimonianze di Simone Venturini, assessore alla coesione sociale, turismo, sviluppo economico, lavoro e residenza del Comune di Venezia e Luca Perfetto, CEO Towns of Italy e di Josep Ejarque CEO FTourism & Marketing.

Molto attenzionata la terza tavola rotonda dedicata alla Gestione dei flussi e alle soluzioni in campo per il fenomeno overtourism. Apprezzato lo “Studio preliminare dei flussi turistici del Parco Cinque Terre e ipotesi progettuali” commissionato dall’Ente Parco a MIC Hub, società internazionale composta da ingegneri, architetti, progettisti e consulenti, che opera su ogni aspetto della mobilità e dei trasporti, rappresentata per l’occasione dal suo CEO Federico Parolotto.

travelnostop.com


Dal Salento alla Sardegna, ecco 10 spiagge nascoste in Italia

Clima mite, posti poco affollati e prezzi più convenienti sono alcuni degli innegabili vantaggi di una vacanza al mare in primavera. Goboony, la piattaforma di camper sharing, ha selezionato dieci tra le più suggestive spiagge italiane nascoste e perfette per una vacanza in camper al mare durante la stagione primaverile.

Eccole:

1. TORRE ULUZZO E PORTO SELVAGGIO – SALENTO, PUGLIA
In Salento, più precisamente nel territorio di Nardò, c’è una bellissima spiaggia selvaggia e rocciosa: la baia di Torre Uluzzo. A strapiombo sul mare, la torre dal prestigioso valore archeologico domina una cala incantevole. Il periodo migliore per visitare questo luogo è sicuramente la primavera, quando il fiore da cuiprende il nome – l’asfodelo, in dialetto uluzzu – fiorisce e colora tutto di bianco. Questa meravigliosa baia
regala spazi rocciosi isolati dove poter prendere il sole, un mare azzurro e cristallino dove potersi tuffare e fresche pinete dove potersi appisolare all’ombra di alti pini.  Torre Uluzzo è raggiungibile a piedi tramite un sentiero sterrato accessibile dalla strada litoranea tra Santa
Caterina e Sant’Isidoro. Da Torre Uluzzo è poi possibile percorrere un bellissimo sentiero naturale che collega la baia a un altro luogo spettacolare e incontaminato: Porto Selvaggio. Tutta la zona fa parte dell’area naturale protetta del Parco Naturale Regionale di Porto Selvaggio e Palude del Capitano, inserita nel 2007 dal FAI nell’elenco dei “100 luoghi da salvare”. Raggiungibile solo a piedi con una passeggiata di circa venti minuti, la spiaggia di Porto Selvaggio, contornata da maestosi pini d’Aleppo, è il luogo ideale dove passare, anche in primavera, piacevoli giornate in totale tranquillità con il pregio di essere immersi in un ambiente naturale, incontaminato e selvaggio.
La zona è ricca di parcheggi, aree sosta e campeggi dove poter sostare o alloggiare.

2. SPIAGGIA DI CALAMOSCHE – SICILIA
Nel Parco Naturale di Vendicari, nella zona sud-orientale della Sicilia, in provincia di Siracusa, c’è un luogo magico: la spiaggia di Calamosche. Una caletta di sabbia dorata e finissima lunga circa 200 metri e circondata da scogliere e vegetazione mediterranea. Il mare turchese e cristallino è sempre calmo perché è protetto dalle correnti grazie ai due promontori che sorgono alle estremità laterali.
Il fondale è sabbioso e basso nella parte centrale, diventa più profondo e roccioso alle estremità. Qui è facile incontrare splendidi esemplari di fauna marina locale. Questa spiaggia infatti è tra le preferite tra gli amanti dello snorkelling. Dal parcheggio attrezzato che si trova percorrendo la SP19, parte un sentiero naturale di circa 1,2 km praticabile solo a piedi e che porta direttamente alla spiaggia. Una piccola fatica per godere di un vero e proprio paradiso naturale.

3. CALA VIOLINA – TOSCANA
Nella macchia mediterranea della riserva naturale di Scarlino, Cala Violina è un lembo di spiaggia con un mare incontaminato e racchiuso tra due promontori. È un patrimonio naturale di altissimo valore e fortemente tutelato. Cala Violina è famosa per un particolare che la rende un luogo unico e magico: ad ogni passo fatto sulla spiaggia i minuscoli granelli di quarzo “suonano” una melodia. Già narrate nei viaggi di Marco Polo, le spiagge sonore sono un fenomeno antico ed esclusivo di pochi luoghi nel mondo. Se ne contano appena un centinaio in tutto il mondo e Cala Violina è uno di questi luoghi magici. Dopo aver parcheggiato il proprio veicolo, (l’area di sosta più vicina è quella di Val Martina con 200 posti disponibili) Cala Violina si raggiunge esclusivamente a piedi o in bicicletta. Dal 1° giugno al 30 settembre l’accesso è regolato tramite un sistema di prenotazione. La prenotazione si fa online sul sito dedicato e il costo per l’accesso alla Cala è di 1 euro. Mentre la tariffa giornaliera per il parcheggio del camper è di 15 euro.

4. CALA GOLORITZÈ – SARDEGNA
Situata su uno dei tratti costieri del Golfo di Orosei, il nome Goloritzè deriva probabilmente dalle parole sarde “colóvuru”, “caboru”, “carhodu” che significano serpente. La spiaggia viene anche chiamata “spiaggia dell’Aguglia”, per la presenza dell’Aguglia, una formazione rocciosa appuntita nota anche come Punta Caroddi. La cala si può raggiungere via terra con una camminata di circa un’ora attraverso il sentiero Bacu Goloritzè sul Supramonte di Baunei. Proprio perché si tratta di un’area preservata non è possibile fare camping su questa spiaggia, ma è possibile sostare presso la Cooperativa Goloritzè. Qui sono disponibili diversi servizi come maneggio, ristoro ed anche
guide ambientali in grado di consigliare itinerari di trekking, arrampicata e fuoristrada.

5. SPIAGGIA DI SAN FRUTTUOSO DI CAMOGLI – LIGURIA
La spiaggia di San Fruttuoso è probabilmente la spiaggia più piccola di tutta la riviera ligure e la più incontaminata, probabilmente per via del difficile accesso. Può essere raggiunta, infatti, solo in barca o a piedi attraverso vari sentieri escursionistici, caratterizzati da diversi gradi di difficoltà. Uno dei più belli è quello che parte da Portofino e dura circa 1 ora e mezza. La spiaggia si trova nel Parco Regionale di Portofino – zona B dell’area naturale marina protetta, è piuttosto piccola e caratterizzata da ciottoli bianchi; il mare è cristallino e dal colore verde smeraldo. È molto amata dai sub, grazie alla bellezza dei fondali e alla presenza del Cristo degli Abissi, una statua di bronzo alta circa 2,5 metri che è stata posta nel 1954 sul fondale della baia a 17 metri di profondità.

6. BAIA DI PORTO MIGGIANO O SPIAGGIA DEI CENTO SCALINI – SALENTO, PUGLIA
La Baia di Porto Miggiano è conosciuta anche come “spiaggia dei cento scalini”, per via del numero di scale che bisogna fare prima di arrivare al mare. Situata nella cittadina di Santa Cesarea Terme – famosa stazione termale ricca di sorgenti naturali – Porto Miggiano è un vero e proprio gioiello incastonato in una meravigliosa insenatura. Fondali ricchi di meraviglie da scoprire, caratteristici faraglioni e suggestive grotte preistoriche, come quella dei Romanelli, rendono questo luogo un paradiso terrestre dove potersi rilassare e ammirare l’incanto della
natura. Da visitare preferibilmente in primavera, tra maggio e giugno o a settembre. In piena estate infatti è una meta molto affollata. La zona dispone di un ampio parcheggio, su strada sterrata, dove poter parcheggiare il proprio veicolo. Inoltre, proprio in cima alla baia e immerso nel verde si trova il Camping Porto Miggiano, luogo ideale per un camping con vista sulla splendida insenatura.

7. SPIAGGIA DELLA GAVITELLA, CAMPANIA
La spiaggia della Gavitella è un delizioso angolo di paradiso custodito tra le scogliere della splendida Costiera Amalfitana, luogo e patrimonio storico e gastronomico dall’inestimabile valore (sito Unesco dal 1997). Si tratta di una caletta naturale situata nella frazione di Vettica Maggiore a Praiano, raggiungibile percorrendo una scalinata panoramica costruita nel 1926. La via di accesso alla spiaggia della Gavitella inizia con la lunga scalinata di 413 gradini presso la Piazza San Gennaro di Praiano. Da qui il panorama incantevole su Positano e sui faraglioni di Capri lascia senza fiato. Altra particolarità di questo posto è la possibilità di godere del sole fino al tramonto grazie all’esposizione a ovest.

8. SPIAGGIA DELLA MARINELLA DI PALMI, CALABRIA 
Nella parte settentrionale della Costa viola e sovrastata dal Monte Sant’Elia, si trova la spiaggia della Marinella di Palmi, una baia caratterizzata da ghiaia bianca e da un mare turchese, limpido e trasparente. Nonostante sia facilmente raggiungibile è poco frequentata, perfetta per rilassarsi e godersi la pace del mare in primavera. Per poter arrivare è necessario prendere l’uscita per Palmi dalla Statale 18. Una volta qui basterà seguire le indicazioni per la spiaggia che è ben segnalata. Per quanto riguarda l’area camper dove poter sostare, a venti
minuti di guida dalla spiaggia si trova Summerland, un’area sosta dove sono disponibili servizi basici ma estremamente funzionali.

9. BAGNI DELLA REGINA GIOVANNA, SORRENTO
I Bagni della Regina Giovanna si trovano sul promontorio di Punta Capo a Sorrento e sono una delle spiagge nascoste più belle d’Italia.
Si tratta di una vera e propria piscina naturale circondata da roccia, natura incontaminata e dai resti di un’antica villa romana. Oltre che una piccola oasi naturale nell’area Marina Protetta di Punta Campanella, i Bagni della Regina Giovanna sono anche un sito archeologico protetto di notevole valore. I Bagni sono raggiungibili esclusivamente a piedi tramite un’escursione di circa 25/30 minuti o via mare. L’ingresso è gratuito ma contingentato durante tutto l’anno.

10. CALA LUNA – SARDEGNA
Simbolo della Sardegna orientale, Cala Luna è un vero e proprio monumento naturale di straordinario fascino. Si tratta di un’insenatura tra le falesie con al centro una striscia di sabbia finissima e dorata che si allunga nel mare limpido e azzurro. Ai confini tra Barbagia e Ogliastra, la spiaggia è di una bellezza selvaggia e incontaminata da lasciare senza fiato. È raggiungibile via mare con le barche che partono dal porticciolo di Cala Gonone e dalla spiaggia della Marina di Orosei. Per i camminatori esperti e allenati è possibile raggiungerla anche a piedi. Il sentiero di trekking è piuttosto difficile e parte da Cala Fuili o da Baunei.

travelnostop.com

SAVONA RE-START Aspettando il nuovo anno la città di Savona propone la due giorni di fine anno dedicata a cultura e laser show all'insegna della sicurezza e della responsabilità

 Due giorni a Savona per vivere la fine dell'anno all'insegna della cultura e della sicurezza.

A partire dall'insediamento della nuova amministrazione sono state promosse e realizzate diverse iniziative nel periodo prenatalizio, inserite in un più ampio progetto di valorizzazione della città per dare segnali di ripresa culturale, sociale e produttiva di Savona. Un programma di intrattenimento natalizio per tutte le età, che riaccendesse l'attenzione nei luoghi simbolo della città restituendo centralità e costruendo connessione tra gli spazi e tra i cittadini.

Grazie al lavoro di squadra con i commercianti, le associazioni, gli artisti, gli enti sostenitori e gli sponsor è nato un programma molto apprezzato che proseguirà anche dopo il Natale con una due giorni che andrà a chiudere il 2021 e ad aprire il 2022 con l'auspicio che possa essere anno di ripartenza e di rinascita.

Le iniziative sono state pensate e organizzate con grande attenzione alla sicurezza, affinchè i cittadini possano tornare a riappropriarsi della città anche al fine di sostenere il comparto commerciale e turistico della città.

Giovedì 30 dicembre LA CULTURA ACCENDE SAVONA con una giornata simbolica in cui l'Amministrazione intende accendere un “focus” sul valore delle nostre strutture culturali e sulle realtà di produzione culturale che hanno vissuto particolarmente la sofferenza della chiusura a causa della pandemia. Dall'apertura gratuita dei Musei e di altri attrattori culturali come la Torre del Brandale, la Cappella Sistina, gli Oratori, l'ex Cappella del San Paolo, il Teatro Sacco, sino all'animazione in città con la Street Band della Banda Forzano. Inoltre Savona ospiterà nel tardo pomeriggio in piazza del Brandale l'evento-spettacolo 21-21 promosso da Regione Liguria e Teatro Nazionale di Genova e la sera vedrà ritorno del tradizionale concerto di Capodanno al Teatro Chiabrera.

Anche il passaggio al nuovo anno riserverà sorprese a coloro i quali sceglieranno Savona e la sua Darsena per festeggiare l'arrivo dell'anno nuovo.

In linea con le iniziative che hanno coinvolto vari luoghi della città in questo periodo anche per serata di fine anno l'Amministrazione comunale ha scelto di dare luce alla nostra Città e ha scelto di farlo in uno dei luoghi simbolo di Savona, la Darsena dove passato e futuro si intrecciano e si riconnettono dove i tanti locali rendono gradevoli le serate di savonesi e non solo.

Nasce così il CAPODANNO 2022 - LIGHTS & EMOTIONS.

Proiezioni laser architettoniche e astratte sulla Fortezza del Priamar, sulle torri del Brandale e LeonPancaldo, proiezioni video mapping astratte e 3D su Palazzo Lamba Doria che sarà anche “disegnato” dai bambini della 5°A della Scuola Primaria di Santuario che interpreteranno la loro idea di presente e futuro della città.

Le torri del Brandale e la Torre Leon Pancaldo saranno “colorate” da luci architetturali e dalle loro cime partiranno fasci di luce verso il cielo. Effetti Laser partiranno dalla terrazza del Crescent e saranno visibili da tutta la Darsena

Durante le proiezioni ci sarà l'immancabile momento del countdown che accompagnerà i presenti verso il nuovo anno con una sorpresa luminosa allo scoccare della mezzanotte.

L'iniziativa è nata ed è stata sviluppata in modo tale da non creare assembramenti, in ogni caso per garantire un corretto deflusso dei cittadini e far rispettare le normative vigenti in materia di Covid-19 sarà presente un servizio d’ordine dedicato.


La due giorni è stata possibile grazie alla partecipazione e al contributo di Fondazione De Mari, Costa Crociere.

Hanno partecipato anche l'Unione Industriali della Provincia di Savona, Tersia, Energia Azzurra. Hanno collaborato l'Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale e la Camera di Commercio Riviere di Liguria Imperia, La Spezia, Savona.


Tutto il programma dettagliato è sul sito www.visitsavona.com così come l'offerta ricettiva. Gli aggiornamenti sono sulla pagina facebook “ufficio turistico di Savona”.
fonte: comunicato stampa




Arrivato a Finale Ligure Donna Roa Marenca: evento outdoor che unisce Piemonte e Liguria nel solco della storia

Un ulteriore tassello nel percorso del turismo sostenibile intrapreso dalla destinazione ligure

Finale Ligure è stata tappa conclusiva del percorso sportivo-turistico per e-bike che parte da Prato Nevoso. Obiettivo  lo sviluppo di specifici pacchetti turistici dedicati, arricchendo il percorso di servizi. A inaugurare il progetto sono state 10 donne appassionate di outdoor, giornaliste, travel blogger che percorreranno i 150 km che uniscono le Alpi al Mediterraneo.

La Roa Marenca è un’antica strada che prende il nome di una frazione del Comune di Montaldo di Mondovì, che risale all’età romana e che collegava le valli del monregalese al mare.

L’evento di tre giorni ha visto protagoniste 10 donne biker, che sono partite da Prato Nevoso e raggiungendo Finale Ligure, collegando tra loro, attraverso sentieri e il contatto diretto con la natura, due destinazioni ideali per gli amanti dello sport all’aria aperta con prospettive di dialogo e sinergie future. Il cronoprogramma ha previsto venerdì 8 la prima tappa da Prato Nevoso a Ormea, sabato 9 da Ormea a Castelbianco e l’ultima tappa, domenica 10, tutta ligure attraverso Castelvecchio di Rocca Barbena, il Santuario di Monte Croce, il Colle del Melogno e la discesa passando per Rialto, Calice Ligure, fino a Finalborgo con arrivo previsto nel pomeriggio.

L’evento è stato ideato da Sentieri 2M Mare&Monti, che da anni studia i percorsi di collegamento tra il Piemonte e la Liguria in chiave di marketing territoriale e turistico, sulle antiche vie di collegamento tra le province piemontesi e liguri, tra cui alcuni tratti della Via Marenca e delle antiche Vie del Sale.

Dopo questa tre giorni di lancio grazie all’evento Donna Roa Marenca, il percorso sarà a disposizione di tutti gli appassionati di escursioni in e-bike e MTB che avranno così modo di scoprire un territorio forse ancora poco conosciuto, ma di grande suggestione e fascino. Roa Marenca potrà diventare anche un nuovo prodotto turistico per la destinazione Finale Ligure, adatto a chi vuole scoprire questo territorio in modalità slow.

La tre giorni è promossa da Regione Liguria - Agenzia In Liguria -, Regione Piemonte - ATL Cuneese – Prato Nevoso – Mondolè Sky -. Partner di progetto sono anche il Comune di Finale Ligure, il Consorzio FOR (Finale Outdoor Region), Cuneo Alps Bike Experience e il Consorzio Operatori turistici della provincia di Cuneo.

La Roa Marenca, con questa chiave cicloturistica, rappresenta un nuovo strumento per partire alla scoperta del Finalese, grazie ad un approccio accessibile e sostenibile per una nuova audience di turisti appassionati di outdoor sempre più attenti e responsabili.

Enrico Guala, direttore marketing del Consorzio FOR, Finale Outdoor Region, partner dell’iniziativa: “Il Finalese è già una importante meta di turismo outdoor internazionale, che rappresenta oltre il 30% dell’incoming della destinazione. Biker, climber, hiker scelgono da anni il nostro territorio ricco di sentieri e falesie per le proprie vacanze sportive. La Roa Marenca ci permette di parlare ad un nuovo pubblico, meno esperto rispetto al nostro pubblico di riferimento, ma curioso e aperto a scoprire la ricchezza del territorio di Finale Ligure e della Finale Outdoor Region. Ricchezza che sicuramente è rappresentata dalla rete sentieristica, ma non solo: qui uno straordinario mix di storia, arte, cultura e tradizioni rendono l’esperienza outdoor qualcosa di unico e indimenticabile”.

Due i principali obiettivi che hanno portato il Comune di Finale Ligure a sposare con forza questa iniziativa come spiega l’Assessore al Turismo, Claudio Casanova: “puntiamo allo sviluppo di un percorso di turismo sostenibile, in cui la riscoperta di tradizioni e cultura, unite all'opportunità di preservare e promuovere cammini storici, incontra l'esperienza dell’outdoor slow. Tutti i soggetti partner potranno arricchire di servizi e opportunità le tappe per far crescere la proposta nel tempo che potrà divenire un prodotto cicloturistico forte, un’esperienza autentica riconoscibile, adatta a tutte le stagioni, per una Finale Ligure che guarda con consapevolezza al 2030. Il secondo motivo, contingente, ha a che fare con la promozione diretta di Finale Ligure attraverso le attività di comunicazione delle influencer che vivranno questa esperienza”.

Con questa iniziativa si intrecciano così l’outdoor slow e family friendly, l’antica storia del territorio e delle nostre vie di comunicazione e l’enogastronomia, perché il territorio si racconta anche attraverso il suo prodotto e la materia è a tutti gli effetti destinazione.

Non a caso per l’arrivo previsto nel pomeriggio di domenica, grazie alla collaborazione con il Salone Agroalimentare Ligure 2021, ha previsto un momento di degustazione e valorizzazione del prodotto enogastronomico ligure presso l’Area Assaggia la Liguria. Le bikers e lo staff che accompagna le partecipanti sono stati attesi per il benvenuto a Finale Ligure da parte dell’Assessore Casanova e alcune degustazioni di prodotti DOP: olio extravergine di oliva DOP Riviera Ligure, olive taggiasche, focaccia, focaccia di Recco col formaggio, pesto con Basilico Genovese DOP da degustare e da preparare con una dimostrazione in diretta del pesto fatto al mortaio, formaggi e salumi del territorio, cocktail al basilico e vini dell’Enoteca regionale ligure.

Fonte: Comunicato Stampa Ufficio Turistico Finale Ligure

(Post web a cura di Giuseppe Serrone e Albana Ruci - Turismo Culturale)


Cinque sentieri di montagna dalla Liguria alla Sicilia Trekking guidato con il Club Alpino Italiano e Tramundi

 

 Per incentivare il turismo lento e sostenibile e permettere di scoprire a piedi le aree meno conosciute del nostro Paese, la start up travel Tramundi organizza passeggiate guidate ad alta quota in collaborazione con il CAI, il Club alpino italiano, lungo 5 sentieri di montagna insoliti. E' un'occasione per conoscere il territorio in modo tranquillo e piacevole per tutti con guide turistiche locali, sempre nel massimo rispetto delle norme di sicurezza.

I 5 sentieri, che vanno dai pendii della Liguria fino a quelli della Sicilia passando per i laghi del Lazio e i panorami mozzafiato della penisola sorrentina e delle Murge, si percorrono accompagnati dal tour operator digitale, che organizza il viaggio in ogni suo aspetto.

Dal 4 dicembre, o comunque non appena sarà possibile fare escursioni fuori dal proprio comune, si può partecipare al trekking nelle Murge pugliesi: da Bari a Cisternino, passando per Alberobello, il cammino è una continua scoperta tra natura, antiche tradizioni e storia, come quella custodita nel Castel del Monte o nel museo archeologico nazionale di Ruvo di Puglia.

Dal 5 dicembre si cammina lungo il sentiero di montagna della penisola sorrentina, a due passi dal mare in una natura caratterizzata dalla macchia mediterranea e da un territorio ricco di siti patrimonio dell'Umanità. La passeggiata alla scoperta dei monti che dominano la Costiera Amalfitana, che in alcuni punti superano i 1.200 metri d'altezza, regala scorci mozzafiato sul Tirreno, assaggi di prodotti tipici e visite a luoghi unici come l'affascinante Positano.

Dal 6 dicembre si scoprono i monti della Liguria: si parte da Colla Craiolo e si arriva a Barbagelata attraverso i bellissimi paesaggi del parco naturale regionale d'Aveto. Il percorso, recuperato grazie al Cai, conduce fino a 1.684 metri di quota, sfiorando il confine con l'Emilia-Romagna e camminando in una delle aree verdi più importanti dell'Appennino Ligure.

Sempre dal 6 dicembre è possibile passeggiare nella Sicilia occidentale: Trapani, Scopello, Erice e Segesta sono solo alcune delle tappe previste dal sentiero Italia Cai che attraversa riserve naturali e aree montane incontaminate tra l'entroterra e la costa della Sicilia.

Infine dal 16 dicembre partono le camminate tra i laghi del Lazio: da Cervara a Staffoli, seguendo il confine immaginario che separa la regione laziale dall'Abruzzo, il sentiero Cai è un saliscendi di emozioni alla scoperta, tra gli altri, del lago del Salto, il più ampio bacino idroelettrico regionale, e di borghi come Cervara e Collalto Sabino.

Per maggiori informazioni: tramundi.it.

RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright ANSA

Imperia, i Giardini Botanici Hanbury come nell'800

Scorcio dei Giardini Hambury


IL GIARDINO BOTANICO
Sulla costa ligure, a pochi chilometri dal confine con la Francia, i Giardini Botanici Hanbury sono una delle maggiori attrazioni della provincia di Imperia. Compresi nel territorio comunale di Ventimiglia, in località Mortola, sono celebri, oltre che per la bellezza naturale delle piante esotiche e rare, anche come esempio straordinario di centro scientifico nato per lo studio della botanica e della floricoltura. Tale tesoro naturalistico è sorto grazie alla passione di una famiglia inglese che ha creato un giardino botanico per l'acclimatazione di piante provenienti dalle più diverse zone del mondo, sfruttando la felice posizione della zona e la particolare dolcezza del clima. Con la collaborazione di botanici, agronomi e paesaggisti per la maggior parte stranieri il grandioso giardino non trova eguali in Europa sia dal punto di vista botanico, con le 5800 specie di piante ornamentali, officinali e da frutto, che da quello paesaggistico, grazie alla felice armonia compositiva tra edifici, elementi ornamentali e terrazzamenti coltivati.

LA STORIA
Thomas Hanbury, dopo aver acquistato l'incantevole podere della famiglia Orengo situato alla Mortola, iniziò nel 1867 lo straordinario lavoro che avrebbe reso la sua proprietà uno dei giardini più famosi al mondo. Già dai primi anni le collezioni di piante sudafricane, australiane e americane attirarono l'attenzione del mondo scientifico a livello internazionale, trasformando il giardino in un luogo di studio oltre che di grande bellezza. Nel 1907, alla morte di Thomas, i Giardini Hanbury erano una attiva, splendida e feconda realtà. Il periodo della Prima Guerra Mondiale, però, diede inizio ad un’epoca di intenso degrado, terminata con l’opera di ristrutturazione, manutenzione e riorganizzazione del figlio primogenito di Thomas Hanbury, Cecil, e di sua moglie che riportarono il giardino agli antichi splendori riuscendo a mantenere il loro carattere di centro politico e culturale. Un altro periodo di abbandono arrivò con la Seconda Guerra Mondiale, quando i Giardini vennero occupati prima dalle truppe italiane e poi da quelle tedesche, causando danni gravissimi. Negli Anni Sessanta tutto il complesso venne venduto alla Stato Italiano per essere infine riorganizzata, dopo varie vicissitudini di tutela e rilancio, dalla Soprintendenza per i Beni Ambientali ed Architettonici della Liguria che diede l'avvio al restauro della villa e a diversi altri interventi. Oggi i 18 ettari di Giardini Hanbury stanno vivendo un periodo di vivace attività ritornando a quello splendore ottocentesco che tanto li avevano resi famosi. 

COSA VEDERE
È un giardino particolare perché presenta molte specie, soprattutto ornamentali, da tutto il mondo. Le più importanti collezioni attuali comprendono diversi generi. Quella delle acacie conta prevalentemente specie australiane, ma anche africane, tropicali, americane ed alcune cultivar selezionate come piante ornamentali e floricole. La collezione del genere Citrus comprende antiche varietà ornamentali o da produzione, alcune delle quali introdotte alla fine dell’Ottocneto dal fondatore Thomas Hanbury. Tra gli esemplari storici è degno di nota l’esemplare di Microcitrus australis, considerato il più antico individuo vivente in Europa della specie. Particolarmente interessanti anche le collezioni di agavi, di salvie, di brugmansie e bignoniacae, che comprendono alberi e rampicanti di origine tropicale e subtropicale. La collezione delle Myrtaceae include diversi esemplari dei generi come quella delle Succulente, che comprende alcuni esemplari storici e ormai centenari come Nolina longifolia, Samuela carnerosana e pluricentenari come Beaucarnea stricta e Beaucarnea recurvata. Il Giardino dei Profumi ospita piante con foglie aromatiche, legno aromatico e/o con fiori profumati mentre il Frutteto esotico riunisce piante fruttifere di origine tropicale e subtropicale. I giardini, oltre alla collezione botanica, sono ingentiliti da alcune fontane, statue e elementi architettonici. Una delle fontane più famose è La fontana del Drago che deve il suo nome a un bronzo giapponese che Thomas Hanbury acquistò a Kyoto. Nel Mausoleo Moresco sono tumulate le ceneri di Sir Thomas Hanbury e di sua moglie Katherine Aldam Pease.

turismo.it

Liguria 5 tappe culturali

Borgo di Manarola
CHIAVARI, PALAZZO RAVASCHIERI
Il centro storico della città ligure è ricco di edifici storici da scoprire: tra questi Palazzo Ravaschieri era l’antica residenza nobiliare della famiglia da cui discendevano i Papi Innocenzo IV e Adriano V. 

GENOVA, FORTE DIAMANTE
E’ uno dei più caratteristici forti dell’intera cinta muraria difensiva di Genova, adagiato sulla cima del Monte Diamante. Andiamo a scoprirlo. 

DOLCEACQUA
Vero gioiello del Ponente ligure, il pittoresco borgo è ricco di vicoli e rampe che si innalzano verso il castello rendendolo un luogo fiabesco.

CAMOGLI, ABBAZIA DI SAN FRUTTUOSO
Storia, mare e natura si intrecciano in un monastero incastonati tra gli scogli e l’area marina protetta di Portofino regalando scorci idilliaci: è l’Abbazia di San Fruttuoso, tutela del FAI. 

CINQUE TERRE, PORTOVENERE E ISOLE
L’area che comprende Porto Venere, le Cinque Terre e le Isole di Tino, Tinetto e Palmaria fa parte della Lista del Patrimonio Mondiale Unesco dal 1997: scopriamo il perché.
turismo.it

Liguria, romantica vacanza di fine estate a Framura

Frazione Costa di Framura

Incastonato in una delle scenografiche calette della Riviera di Levante, tra il mare cristallino della Liguria e il lussureggiante entroterra, Framura è un borgo che in un certo senso non esiste ma che è in grado di conquistare chiunque si trovi ad esplorarlo in ogni suo angolo. Se Framura può essere considerato una sorta di “borgo che non c'è” è perchè si tratta di un comune sparso formato da cinque differenti insediamenti distribuiti tra i monti e la costa. Conta complessivamente soltanto 600 abitanti ed i suoi scorci pittoreschi baciati dal sole incantano e conquistano chiunque scelga di scoprirli, magari passeggiando mano nella mano con una persona speciale.

Situato a metà strada tra le Cinque Terre e Portofino, tra i comuni di Deiva Marina a ovest e Bonassola a est, a 8 minuti di treno da Levanto, Framura racconta una storia lunghissima che comincia dal III secolo a.C., epoca a cui risalgono le prime testimonianze della presenza umana sul territorio. Nel IX secolo venne, poi, costruita una torre d'avvistamento della quale viene per la prima volta fatta menzione nel 1128. La sua posizione strategica, la bellezza del paesaggio a metà strada tra mare e montagna e le atmosfere intime che si respirano nei cinque villaggi che lo compongono, fanno di questo borgo, inserito nel circuito dei Borghi Più Belli d'Italia, una meta ideale per una fuga romantica di fine estate.

Esplorando le cinque frazioni si scoprono preziose testimonianze di epoche lontane e si può godere degli splendidi scenari della riviera di Levante. La frazione di Anzo, dominata da una torre di guardia genovese del XV secolo, sfoggia la magnifica cappella neogotica di Nostra Signora della Neve e l'incantevole porticciolo racchiuso tra due scogli che al tramonto si tinge di rosa regalando un colpo d'occhio mozzafiato. A monte di Anzo, invece, Ravecca è punteggiata di edifici di impostazione medievale tra i quali merita una sosta la bella Cappella dei SS. Bernardo e Pasquale. Un'altra torre genovese di epoca quattrocentesca svetta nella frazione di Setta, mentre in quella di Costa, tipico insediamento di crinale dal quale è possibile tenere sotto controllo sia il mare che l'entroterra, si può ammirare una torre carolingia risalente al IX secolo e la Pieve di San Martino che conserva un dipinto del pittore genovese Bernardo Strozzi. Da non perdere, infine, nella frazione di Castagnola, la parrocchiale di San Lorenzo in cui è custodito il dipinto “La Deposizione” di Luca Cambiaso, famoso pittore del XVI secolo.

turismo.it

Erbette, che bontà!! Al castello di Senarega



La torta Pasqualina, i pansoti, il minestrone genovese:
piatti della tradizione cucinati da mamme e nonne, che come base hanno erbe spontanee, tipiche del territorio ligure. A renderle peculiari è proprio il clima della nostra regione: l’ambiente soleggiato, l’influenza delle montagne e del mare, formano un mix unico.

Fin dall’antichità venivano utilizzate in cucina, inizialmente considerate un cibo povero, oggi ristoranti e osterie tipiche le propongono nei piatti della tradizione riportando alla vita l’antico sapere dell’utilizzo delle materie prime provenienti dalla terra. Prodotto principe è il Prebuggiùn (o Preboggión), a base di circa 7 erbe spontanee considerate “povere” ma molto gustose: la borragine, la malva selvatica, il ravanello selvatico, la pimpinella, la grattalingua comune, la silene rigonfia e il grespino comune.

Parte della bellezza della natura è proprio avvicinarsi agli antichi saperi: una passeggiata può rivelarsi fonte di grandi scoperte. E’ proprio quello che succede al castello di Senarega ormai da un anno: grandi e piccini vengono accompagnati da un esperto conoscitore delle piante locali, imparando a riconoscerle, raccoglierle e successivamente cucinarle, seguendo le ricette dei nostri nonni.

segnalazione web a cura di Giuseppe Serrone - Turismo Culturale

L’Alta Via dei Monti Liguri abbraccia Genova dall’alto

Alta Via Monti Liguri paesaggio autunnale
440 km di percorsi e sentieri permettono di vivere l’entroterra ligure dal confine francese alla Toscana in tutta la sua varietà e unicità. Si tratta dell’Alta Via dei Monti Liguri, percorribile in 44 tappe, con soste in comodi rifugi e agriturismi, percorsa dall’uomo fin dalla preistoria. Il tratto delle valli che si trovano alle spalle di Genova, città capoluogo al centro della regione ligure, è forse il meno conosciuto, un “tesoro nascosto” che attende di essere scoperto da chi va alla ricerca di atmosfere essenziali. Le tappe dalla 21 alla 26, per un totale di 55 km circa, vanno dal Passo del Faiallo, da cui si gode un bel panorama di Genova, fino al Passo del Turchino, senza mai perdere di vista la costa, e a seguire, tra monti, borghi e paesaggi incontaminati, Praglia, il Passo della Bocchetta, il Passo dei Giovi fino a Crocetta di Orero dalla quale è possibile organizzare escursioni fino al sistema dei forti che circondano la città di Genova. Viceversa chi si trova a Genova può organizzarsi un itinerario periurbano che gli consente di visitare i forti e poi raggiungere l’Alta Via. Una soluzione di particolare fascino è quella di utilizzare il trenino a scartamento ridotto che parte da Genova in Piazza Manin e raggiunge in un’ora il paesino di Casella. A piedi in bicicletta o in auto sono molte località suggestive e la possibilità di sperimentare l’autentica cucina ligure, le torte salate il pesto genovese e le fritture ad esempio, come alla Cascina Castello che si trova a Serra Riccò. Chi percorre l’Alta Via che attraversa il genovesato, dopo la tappa 26, proseguendo verso Levante, alla Scoffera, trova un sentiero che dal Monte Lavagnola conduce al Monte Antola. Si tratta di una deviazione che a primavera può riservare la sorpresa mozzafiato della fioritura del narciso che dopo la neve d’inverno ricolora il monte di bianco. 
fonte: https://www.genovatornainvilla.net

segnalazione web a cura di Turismo Culturale 

CERAMICA QMADE IN LIGURIA E CORSICA


Per i viaggiatori che cercano negli oggetti e nelle cose l’identità dei luoghi e delle persone, oltre alla qualità e al saper fare, le società artigiane certificate con il marchio Quality Made hanno in comune il forte radicamento nel territorio di appartenenza e una visione che mette al centro del proprio lavoro la sostenibilità culturale, ambientale e sociale. In Liguria e in Corsica fra le botteghe artigiane che per prime hanno aderito al programma europeo INTERREG Italia-Francia Marittimo, che sostiene lo slow tourism e il consumo consapevole, due lavorano la ceramica in Liguria e Corsica in maniera molto speciale. Ad ALBISSOLA MARINA, in provincia di SAVONA, “GIUSEPPE MAZZOTTI 1903” produce da più di un secolo oggetti d’arte nei colori tipici “bianco e blu” e nello stile “Antico Savona”, rappresentazione pittorica di castelli, angeli o figure mitologiche contornate da alberi e piante con montagne e colline sullo sfondo. La bottega, nota in tutto il paese per essere stata protagonista con i suoi fondatori del futurismo italiano, nel 2002 ha creato una fondazione che sviluppa iniziative culturali e gestisce uno spazio-giardino in cui è possibile ammirare opere di artisti contemporanei della ceramica.
Gli fa idealmente da specchio, a PATRIMONIO, a pochi kilometri dal GOLFO DI SAINT FLORENT a Nord Ovest della Corsica, l’ATELIER TRUCHON, una bottega passata da padre in figlio la cui produzione di oggetti e suppellettili per la casa oggi è caratterizzata dalle intuizioni di Julien Trouchon e delle contaminazioni culturali con la ceramica di Bizen, in Giappone meta di un suo soggiorno di studio.



fonte: comunicato stampa


Da Cinque Terre a Cefalù ecco Sentinelle mare

 © ANSA

La Liguria di Ventimiglia, oggi mare di confine, dove prevalgono notizie di cronaca, o del paradiso delle Cinque Terre, dove lavorare alla gestione dei flussi turistici. E poi i fondali della Maddalena o del Parco dell'Uccellina; Palermo, sempre più meta di Vip, tra la spiaggia di Cefalù e Mondello; le acque di Taranto, dove a dispetto dell'Ilva nuotano i delfini; le Marche e la Costa dei Trabocchi fino al Lido di Roma, che si candida 'estensione mare' dei tour nella capitale. Sono le prime Sentinelle del mare, scelte per il progetto Confcommercio-Università di Bologna, nato per monitorare la biodiversità marina e coinvolgere la cittadinanza a diffondere la consapevolezza ambientale e salvaguardare l'ambiente. Un lavoro di squadra, che impegnerà biologi, turisti e residenti in diverse aree degli 8 mila chilometri di costa italiana. ''La parola chiave è qualità - dice Carlo Sangalli, presidente Confcommercio - Qualità dell'accoglienza e dei servizi del turismo e naturalmente qualità del nostro mare e coste''
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Da Atrani a Seborga, Costa Crociere e i Borghi più belli d’Italia insieme

ATRANI - Seborga e Montemarcello in Liguria; Arquà Petrarca in Veneto; Orvieto in Umbria; Civita di Bagnoregio nel Lazio; Locorotondo in Puglia; Castiglione di Sicilia, Montalbano Elicona e Salemi in Sicilia; Atrani in Campania. Sostenibilità, valorizzazione ed accessibilità del patrimonio culturale e territoriale dell’Italia nascosta sono i principi su cui si fonda la nuova partnership siglata fra Costa Crociere e l’Associazione de I Borghi più belli d’Italia, che è stata presentata a Roma nella sede dell’Enit.
Con l’iniziativa “I Borghi, patrimonio da scoprire e valorizzare” la compagnia crocieristica italiana e l’associazione che valorizza le destinazioni rappresentate dai piccoli centri italiani d’eccellenza intendono promuovere ad un ampio pubblico internazionale il patrimonio artistico e culturale italiano ancora inesplorato, ma di grande valore ed interesse. Dieci tra i borghi più belli diventeranno infatti meta di nuove escursioni organizzate, che saranno proposte ai crocieristi in arrivo nei porti italiani a bordo delle navi Costa.
Il progetto è in linea con il Piano Strategico del Turismo 2017-2021 definito dal MiBACT, che individua quali principi guida la sostenibilità, l’innovazione e l’accessibilità, e che ha dedicato il 2017 proprio alla valorizzazione dei borghi italiani. In quest’ottica le visite ai borghi saranno tour a piedi realizzati con il coinvolgimento attivo delle comunità locali, ed avranno l’obiettivo di proporre itinerari turistici alternativi davvero unici, che possano contribuire ad integrare queste preziose realtà nel sistema turistico del Paese.
Il nuovo programma di escursioni prevede il trasferimento in autobus dal porto in cui è ormeggiata la nave Costa sino al borgo, con assistenza del personale di bordo della compagnia. I rappresentanti locali provvederanno all’accoglienza e daranno supporto nelle attività legate alla scoperta del sito. Il walking tour nel borgo, disegnato con le singole amministrazioni locali, sarà orientato alla conoscenza delle sue principali bellezze sul piano artistico e paesaggistico. I crocieristi saranno accompagnati da guide locali che ne racconteranno la storia e le tradizioni, promuovendo le attività legate all’artigianato locale e all’esperienza enogastronomica.
Le prime escursioni partiranno nella seconda metà novembre durante gli scali a Savona, Civitavecchia, Palermo, Venezia, Bari e Messina delle navi Costa Diadema, Costa Luminosa e Costa Deliziosa. I nuovi tour saranno promossi, sia in Italia che all’estero, su tutti i canali di comunicazione della compagnia e anche direttamente a bordo delle navi, garantendo così visibilità internazionale ai dieci borghi italiani.
“È una grande occasione per i nostri Borghi di mostrare tutta la loro bellezza ad un pubblico internazionale” - dichiara Fiorello Primi, Presidente de I Borghi più belli d’Italia - “a cui raccontare la loro storia e le loro tradizioni e far scoprire l’arte del “buon vivere” e l’italianità più autentica che essi al meglio interpretano”.
“Questo progetto ha una visione davvero innovativa e rientra nella nostra strategia a lungo termine di contribuire allo sviluppo sostenibile sul territorio italiano. I programmi di visita dei siti sono stati realizzati attraverso la collaborazione con le amministrazioni locali, che hanno dato ampia disponibilità ad accogliere i nostri crocieristi. Per Costa tutto questo si sposa perfettamente con la nostra idea di essere ambasciatori del meglio dell’Italia nel mondo. Gli ospiti che arrivano in Italia a bordo delle nostre navi provengono da circa cento paesi diversi: daremo loro l’opportunità di vivere un’esperienza autentica, inaspettata e bellissima, che ricorderanno per sempre e che renderà la loro vacanza in crociera ancora più speciale. Parte integrante di questo progetto è la promozione turistica dei borghi, ai quali garantiremo una continuità di visite a livello annuale: i tour verranno infatti effettuati anche durante i giorni infrasettimanali e nei periodi di bassa stagione” – ha dichiarato Neil Palomba, Direttore Generale di Costa Crociere.
“La virtuosa partnership fra Costa Crociere e l’Associazione de I Borghi più belli d’Italia è in linea con la governance del turismo così come immaginata dal Piano Strategico del Turismo 2017-2022. Un documento condiviso con Ministeri, Regioni, Anci, sindacati e associazioni di categoria che ha individuato gli obiettivi per rilanciare la nostra leadership mondiale in un comparto che già oggi vale 171 miliardi di euro, pari all’11,8% del Pil e al 12,8% dell’occupazione” ha affermato il Sottosegretario ai beni culturali e al turismo, Antimo Cesaro. “Il turismo che immaginiamo - ha proseguito Cesaro - è innovativo, sostenibile, diffuso, adeguatamente promosso e partecipato da tutti i player coinvolti, sia pubblici che privati. Questa specifica iniziativa suggella il successo del nostro “Anno dei Borghi”, con un +74% di presenze registrate nelle aree rurali, e lo rilancia anche per gli anni a venire. I nostri Borghi sono gemme di straordinaria bellezza diffuse su tutto il territorio nazionale ma purtroppo molti di loro stanno accusando preoccupanti fenomeni di spopolamento, soprattutto da parte dei giovani. Con progetti come questo non solo riusciremo a decongestionare le grandi città turistiche regalando a visitatori italiani e stranieri indimenticabili esperienze di cultura, relax ed enogastronomia, ma allo stesso tempo contribuiremo a rilanciarne l’economia e le opportunità di lavoro”.
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Natale in Liguria, la campagna parte last minute

Cinque Terre, Liguria.

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Parte last minute, dal 14 al 20 dicembre, la campagna media nazionale per promuovere le Vacanze di Natale in Liguria. “La Liguria ha un’enorme potenzialità turistica, anche invernale, per tradizione e per posizione geografica e può attirare in un posto sicuro le famiglie” ha spiegato il presidente della Regione Giovanni Toti. “Con questa campagna ci rivolgiamo a chi vuole trascorrere qualche giorno sereno durante queste vacanze di Natale”.
“Abbiamo coinvolto le principali associazioni di categoria che stanno lavorando intensamente affinché ci sia un’offerta importante, variegata e che attragga nuovamente verso la Liguria quei flussi turistici perduti negli anni. L’obiettivo è dare alla nostra straordinaria regione una prospettiva diversa, ancora inedita dal punto di vista turistico, valorizzando le tante iniziative legate al Natale, da Ventimiglia a Sarzana” ha dichiarato l’assessore al Turismo Giovanni Berrino”. L’obiettivo è destagionalizzare il turismo in Liguria, proponendo anche l’entroterra e la tradizione agroalimentare.
webitmag.it

Manarola fra i borghi più colorati al mondo

La cittadina nella classifica di Budget Travel. All'estero media celebrano Cinque Terre

(di Stefania Passarella)

Dopo le immagini del disastro causato dall'alluvione dello scorso autunno, il fascino delle Cinque Terre risorge anche all'estero. Budget Travel, magazine specializzato in dritte su vacanze alla portata di tutti i portafogli, consiglia il pittoresco angolo dello Stivale come uno dei luoghi più "colorati" al mondo, peculiarità per cui vale un viaggio.

Ci sono città nel mondo "che non hanno bisogno di accendere neon per illuminare il paesaggio", spiega la rivista, ma dall'Italia all'Argentina ci sono cittadine che "fanno del colore il loro tratto distintivo". Patrimonio Unesco, ricorda Budget Travel, le cinque località di Riomaggiore, Manarola, Corniglia, Vernazza e Monterosso sono un caleidoscopio di colori. In particolare viene segnalato l'antico centro di Manarola, l'ideale per far sì che le foto della propria vacanza assumano tutte le tonalità "tranne quelle sbiadite del beige". La tavolozza spazia dal blu del mare al rosso, giallo, verde delle casupole che spuntano sulla rocca.

Già "in piedi" in primavera dopo l'alluvione di ottobre scorso, il Parco nazionale delle Cinque Terre ha consolidato per quest'estate la ripresa della promozione turistica. Risorti i borghi a picco sul mare e riaperta pian piano la rete di sentieri nota in tutto il mondo per i percorsi mozzafiato. Sforzi apprezzati anche dai media stranieri specializzati in viaggi e turismo.

Gadling.com, uno dei maggiori travel blog, spiegava a fine luglio che le Cinque Terre dovrebbero essere meta di un viaggio soprattutto per aver mantenuto un fascino d'altri tempi e uno stile semplice. "La zona – si legge sul sito – non ha ceduto al mondo delle imprese, mentre le sue colline terrazzate, le abitazioni variopinte, i negozietti offrono la possibilità di sperimentare la vita reale della riviera italiana". A coronare questo mix per Gadling sono poi le prelibatezze culinarie del posto (uve, olive, pesto) e la possibilità di effettuare escursioni. Per l'Irish Times un viaggio alle Cinque Terre è uno dei modi per fare esperienza della Dolce Vita in Italia, mentre un cronista di The Chronicle Herald che ha visitato la via dell'Amore quest'estate definisce i borghi delle Cinque Terre luoghi "sospesi nel tempo". Condé Nast Traveler loda il lavoro degli italiani in particolare per la ricostruzione di Vernazza.
ansa