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Home News Turismo Italia al Wtm di Londra: in aumento visitatori Uk anche fuori stagione Italia al Wtm di Londra: in aumento visitatori Uk anche fuori stagione



L’Italia conquista sempre più i turisti del Regno Unito. Sono in aumento, infatti, i visitatori britannici nella Penisola e anche fuori stagione. Lo conferma lo studio Enit su dati Data Appeal reso noto in occasione del World Travel Market dove l’ente è presente con uno stand che coinvolge 15 regioni: Toscana, Sicilia, Emilia Romagna, Liguria, Puglia, Campania, Lazio, Basilicata, Trentino, Marche, Lombardia, Calabria, Friuli Venezia Giulia, Piemonte e Umbria. Presenti anche Comune di Roma, Visit Brescia, Repubblica di San Marino, Ministero dell’Agricoltura e ITA Airways.

Grande attenzione al mercato Uk che ogni anno muove oltre 100 milioni di investimenti soprattutto per la vacanza culturale in città d’arte e al mare. Cinque le città di preferenza: Roma, Milano, Venezia, Napoli e Bologna. Secondo Enit su Data Appeal sono 48.300 i passeggeri aeroportuali dal Regno Unito in Italia ad ottobre (34.100) e notevoli anche quelli attesi per gli ultimi 2 mesi dell’anno (10.100 a novembre; 4.100 a dicembre).

Nel trimestre considerato, il 64% dei britannici prenota voli di andata e ritorno, mentre il 36% opta per viaggi di sola andata. Nel 54% dei casi si tratta di prenotazioni per una sola persona e nel 24% per 2 passeggeri. I viaggi in economy rappresentano il 78% del totale, mentre quelli in premium economy e in business hanno un’incidenza rispettiva dell’11,8% e del 10,0%. La durata media del soggiorno in Italia è di 4 notti. Nel dettaglio, il 32% dei britannici effettua tra i 2 e i 4 pernottamenti e il 21% si ferma dalle 5 alle 7 notti. Su Roma FCO il 16,8% dei passeggeri proviene da Heathrow. Dallo stesso aeroporto il 14,2% dei flussi è diretto a Milano LIN e il 6,1% a MXP, mentre su Venezia, Bologna e Napoli arriva il 6,8% e il 3,8% dei passeggeri. Il 3,9% del complesso dei passeggeri negli aeroporti italiani da gennaio a settembre 2023 ha avuto origine dal Regno Unito, per un totale di oltre 290 mila passeggeri – considerando solo i dati dei voli che transitano sui sistemi GRS – contro i 262 mila dello stesso periodo del 2022, segnando una crescita del + 10,7%. Si tratta nel 59,8% dei casi di arrivi di A/R, prevalentemente effettuati da 1 passeggero (49,5%) o 2 (23,1%). Seguono i piccoli gruppi da 4 passeggeri (5,7%) o 3 (4,9%), fino a 5 nel 2,1% dei casi. Altre modalità per il 14,7% dei passeggeri. La classe del viaggio è nel 77,7% dei casi in economy, mentre solo il 10,9% in premium e l’11,2% in business class. Lo 0,2% viaggia in prima classe. Le principali destinazioni per questo mercato sono collegate agli aeroporti di Roma Fiumicino (15,1% del totale da Heathrow e 3,7% da Gatwick), a quello di Milano Linate (14,4% da Heathrow e 4,5% da London City Airport) e Milano Malpensa (6,0% da Heathrow). Seguono Venezia (6,1%), Napoli (4,3%) e Bologna (3,7%), poi Catania (2%) e sotto il 2% Firenze e Torino.

“Sono contenta di essere qui a Londra: il World Travel Market è un vero e proprio evento per il settore, uno degli appuntamenti più importanti che consente di mettere in vetrina le eccellenze turistiche delle Nazioni che vi partecipano e, in quest’ottica, il padiglione Enit offre un’ottima opportunità di visibilità all’Italia davanti a una platea internazionale di primissimo piano. L’occasione è ghiotta anche perché ci dà modo di confrontarci, scambiare idee e spunti, e avviare dialoghi virtuosi al fine di collocare le tematiche legate al turismo all’interno del panorama mondiale. Londra e la Gran Bretagna, per altro, costituiscono un bacino di utenza di fondamentale importanza per il benessere dell’industria turistica italiana, e quindi dell’economia della nostra Nazione. Nel 2022, con oltre 3,6 milioni di arrivi e 13,6 milioni di presenze, infatti, i turisti britannici hanno rappresentato rispettivamente il 6,6% e il 6,8% dei flussi complessivi verso l’Italia – che si conferma la destinazione preferita per le vacanze dei viaggiatori provenienti dalla Gran Bretagna” ha detto il ministro del Turismo Daniela Santanchè.

“L’Italia partecipa ogni anno alla più importante fiera del turismo a Londra, dimostrando il suo impegno costante nel promuovere le sue ricchezze culturali, paesaggistiche e turistiche presso una vasta audience internazionale. Questo evento annuale rappresenta un’opportunità significativa per il Paese, poiché offre una piattaforma di visibilità senza pari in uno dei mercati turistici chiave al mondo. Non è solo un’occasione per attirare nuovi visitatori, ma anche per consolidare i rapporti con i partner commerciali, gli operatori turistici e gli investitori. Questo evento rappresenta un importante punto d’incontro per gli attori del settore, consentendo di stringere collaborazioni strategiche e di creare opportunità per lo sviluppo del turismo italiano. Attraverso la promozione della cultura, della bellezza naturale e dell’ospitalità italiana, l’Italia continua a consolidare la sua posizione come una delle mete turistiche più affascinanti e desiderate al mondo. L’adesione della Penisola alla più importante fiera del turismo a Londra rappresenta un impegno duraturo e significativo nel promuovere il Paese come una destinazione turistica di prim’ordine. Grazie a questa presenza costante, l’Italia continua a catturare l’immaginazione di chi desidera scoprire le meraviglie dell’Italia, contribuendo allo sviluppo sostenibile dell’industria turistica del Paese” dichiara Ivana Jelinic Presidente e Ceo Enit.

travelnostop.com

Le migliori città europee vegan friendly Londra e Parigi in testa; nella top 30 anche Milano e Roma


 ROMA - La cucina vegana ha sempre più successo ed è di tendenza anche tra i grandi chef e gourmet.

Da una ricerca di Loveholidays, agenzia di viaggi online leader nel Regno Unito, emerge che il veganesimo si conferma come un fenomeno in crescita in tutta Europa e che le città di Londra, Parigi e Berlino sono le migliori per chi sceglie una cucina vegana. In classifica rientrano anche due città italiane, Milano e Roma, che si collocano al 21esimo e 26esimo posto.

Per realizzare la classifica l'agenzia di viaggi Loveholidays ha valutato oltre 50 città, analizzando diversi fattori in 4 categorie diverse: la presenza di locali, di supermercati e di festival vegani e il numero di ristoranti con stelle verdi Michelin, che premiano gli esercizi attenti alla sostenibilità, all'innovazione e all'uso di prodotti locali La classifica vede al primo posto Londra, la città migliore in Europa per i vegani che hanno a disposizione 194 ristoranti, 81 negozi plant-based e 3 festival vegani previsti per quest'anno.
    La seguono Parigi e Berlino, quest'ultima con il maggior numero di ristoranti con stelle verdi Michelin, ben 7. Poi ci sono Barcellona e Amsterdam; in sesta posizione c'è Oslo, seguita da Copenaghen, Bristol, Atene, Madrid e Manchester.
    Milano si posiziona al 21 esimo posto con 32 ristoranti vegani, 6 negozi specializzati in gastronomia vegana e 2 ristoranti con stelle verdi Michelin, "Joia" e "D'O". Il punteggio del capoluogo lombardo è basso soprattutto perché in città non si organizza nessun festival tematico per vegani e ci sono pochi market specializzati.
    Roma è al 26 esimo posto con 19 ristoranti, 9 market e un solo ristorante con stella verde Michelin, il "Mater Terrae". Anche qui manca un festival dedicato alla cucina vegana. Entrambe le città italiane, comunque, si conquistano la top 30 in Europa, a conferma che il nostro Paese è un hotspot mondiale per il cibo, non solo tradizionale. 

ansa.it 

(Segnalazione web a cura di Giuseppe Serrone e Albana Ruci - turismoculturale@yahoo.it)

La mostra a Londra. Il viaggio infinito di Alessandro Magno

Individuare la linea di confine tra storia e leggenda non è sempre così scontato, a maggior ragione se si parla di Alessandro Magno, le cui imprese furono precocemente circondate da un’aura di mito. Sarà poi il Romanzo di Alessandro , attribuito a Callistene, nipote di Aristotele, ma in realtà opera più tarda, a ispirare a lungo il fiorire di nuovi racconti leggendari con le sue numerose traduzioni e riscritture. La mostra londinese Alexander the Great: The Making of a Myth, allestita presso la British Library e visitabile fino al 19 febbraio, prova a mettere ordine fra questi racconti. E lo fa nel migliore dei modi, esibendo papiri, manoscritti medievali e libri a stampa compilati in ventuno lingue diverse e provenienti da venticinque paesi. E non solo. Opere d’arte contemporanea, romanzi, fumetti, film e videogame mostrano come la storia di Alessandro – presentata da sempre come una vicenda eccezionale segnata da eventi prodigiosi – susciti ancora notevole fascino. E che Alessandro fosse un uomo fuori dal comune doveva essere evidente sin dalla sua nascita, di cui si raccontano versioni diverse e contrastanti. In un medaglione romano del IV secolo Olimpia, madre di Alessandro, accarezza un serpente, un riferimento alle supposte origini divine di Alessandro, mentre una versione francese del Romanzo di Alessandro mostra Olimpia costretta all’adulterio dal faraone e mago Nectanebo, che ha le sembianze del dio cornuto Amon, di cui Alessandro sarebbe stato dunque figlio. Eppure il Roman de Florimont lo vuole discendente di un eroe albanese e, ancora, un’opera persiana del dodicesimo secolo, il Romanzo di Darab, sostiene fosse figlio dell’imperatore persiano, legittimando così le sue mire al trono di Persia. Alessandro fu prima di tutto il conquistatore invincibile e il costruttore di un impero, un modello con cui ebbero a confrontarsi le ambizioni di grandezza dei leader di tutti i tempi. Splende nella sala principale della mostra un’armatura forgiata nel 1607 per Enrico Federico Stuart, primogenito di Giacomo I, su cui furono istoriate le battaglie di Alessandro, con l’implicito auspicio – tristemente smentito dai fatti – che il principe potesse eguagliarne le imprese. In molti furono presentati come il “secondo Alessandro” o aspirarono a diventarlo. Da Cesare a Luigi XIV, passando magari per il persiano Baysunghur, principe e mecenate, che probabilmente commissionò la magnifica copia quattrocentesca del Sirr-al-asrar in cui si ripropongono le lettere ricche di preziosi consigli che Aristotele avrebbe inviato al suo discepolo. Eroe dai mille volti, Alessandro non fu però solo uno straordinario condottiero. In un rotolo etiope del diciottesimo secolo, probabilmente usato come amuleto, appare in trono e con la mano benedicente, ormai re cristiano e profeta, mentre degli angeli trascinano Satana in catene. Nel Medioevo il rapporto fra Alessandro e il sacro era stato rivisitato da prospettive diverse e mai banali. Il Macedone china il capo davanti al Sommo Sacerdote alle porte di Gerusalemme in un manoscritto del Roman d’Alexandre , mentre un esemplare del persiano Shahnamah (Libro dei re) di Firdasi lo ritrae alla Mecca, inginocchiato in preghiera davanti alla Ka ba, lui che in Iran è ricordato pure come il distruttore dei templi del Fuoco degli zoroastriani e nemico della sacerdotessa Azar Humayun, che aveva assunto sembianze di drago per affrontarlo. Infine, ancora un altro Alessandro, quello che una pagina dei Khamsah (“Cinque poemi”) di Nizami ci mostra seduto in mezzo a sette savi a indagare le origini dell’universo. È il re filosofo alla ricerca della conoscenza e dell’immortalità, capace di spingersi ai confini estremi del mondo, nell’Oriente lontano e sconosciuto popolato da mostri e creature fantastiche. E se la terra non è vasta abbastanza, Alessandro esplora le profondità degli abissi in una campana di vetro o vola in cielo su un ingegnoso velivolo trainato da grifoni. Dovrà invece fermarsi davanti alle alte mura del Paradiso terrestre, raffigurato nei manoscritti come una cittadella fortificata: il Macedone non può procedere oltre, ma riceve un misterioso monito sul valore effimero della gloria terrena. Il viaggio di Alessandro è destinato a concludersi presto, non senza un ultimo mistero: quello della tomba, mai ritrovata, nonostante siano state formulate numerose ipotesi. L’ultima sala della mostra ospita una replica del sarcofago usato, almeno secondo alcuni studiosi, per accogliere le sue spoglie ad Alessandria. Lì terminò l’avventura terrena di Alessandro il Grande, per sempre giovane e vincente, per lasciare definitivamente spazio al suo mito.

avvenire.it

La National Gallery s'inchina al genio di Raffaello

 

(di Lorenzo Amuso) (ANSA) - LONDRA, 06 APR - Quasi 90 capolavori, tra opere eccezionali e altre meno conosciute, che riflettono l'arte eclettica e poliedrica di un genio assoluto del bello: la National Gallery di Londra dedica a Raffaello Sanzio una sontuosa retrospettiva, la prima di questa portata fuori dall'Italia, che racchiude la ventennale epopea del pittore supremo dell'Alto Rinascimento in tutta la sua serena grazia e straordinaria varietà.


    Originariamente prevista nel 2020, per celebrare il 500esimo anniversario della morte dell'Urbinate (deceduto appena 37enne il 6 aprile 1520, come è noto), quindi rinviata a causa della pandemia, la mostra-evento segna il ritorno d'un grande appuntamento culturale in un Regno Unito ormai libero da ogni restrizione anti-Covid.

Ripercorrendo in ordine cronologico il folgorante percorso artistico di Raffaello, essa propone non solo alcuni dei suoi più celebri dipinti - dalla Madonna del Cardellino (Galleria degli Uffizi), al ritratto di Baldassarre Castiglione (Louvre), alla Fornarina (Palazzo Barberini) - ma pure testimonianze del suo ingegno multiforme, in parte inedite al grande pubblico, in campi che spaziano dalla architettura all'archeologia, dalla poesia al design per la scultura, fino agli arazzi, alla stampa, alle arti applicate. Con l'obiettivo di esplorare ogni aspetto della sua attività, in modo da mostrare plasticamente come e perché il maestro di Urbino abbia svolto un ruolo così centrale nella storia dell'arte italiana e mondiale. Se l'Ermitage di San Pietroburgo ha trattenuto la sua Sacra Famiglia, sullo sfondo del conflitto innescatosi fra Russia e occidente anche sul terreno della cultura dopo l'invasione dell'Ucraina, i curatori David Ekserdjian e Tom Henry hanno saputo integrare la collezione raffaelita della Gallery (nove opere chiave che includono la sublime Santa Caterina d'Alessandria, il cupo Papa Giulio II o la delicata Madonna dei Rosa) con prestiti, talora senza precedenti, ottenuti da tutto il mondo. Riunendo così, in un'unica galleria, sei diverse Madonne di Raffaello: più che abbastanza per garantire fin d'ora il successo annunciato di un'esibizione destinata a restare aperta al pubblico dal 9 aprile al 31 luglio. (ANSA).

National Gallery Londra, online mostra Artemisia Gentileschi

 


NATIONAL GALLERY (LONDRA)  Nemmeno la pandemia da coronavirus può fermare quello che The Daily Telegraph ha definito "the show of the season": chiunque abbia a disposizione uno smartphone, un PC o un tablet può infatti immergersi con un semplice click nella dolorosa bellezza della pittura di Artemisia Gentileschi, protagonista assoluta alla National Gallery di Londra nella grande mostra a lei dedicata. Per tutti gli appassionati dell'eccezionale pittrice del XVI secolo è disponibile, fino alla chiusura della mostra (il 24 gennaio), un tour on demand accompagnati dalla curatrice Letizia Treves: della durata di 30 minuti, il tour permette di conoscere la vita di Artemisia Gentileschi e di "entrare" nei suoi dipinti più celebri e drammatici. Il percorso espositivo, inaugurato lo scorso 3 ottobre, esplora la carriera dell'artista attraverso una trentina delle sue opere, provenienti da istituzioni pubbliche e collezioni private di tutto il mondo (la maggior parte dei prestiti in mostra non sono mai stati visti nel UK prima), presentate insieme a lettere e documenti contemporanei. Per prenotare il tour (che ha un costo di 8 sterline) basterà accedere al link nationalgallery.org.uk/whats-on/artemisia-curator-led-exhibition -film. "Sebbene questo video non possa sostituire l'esperienza di vedere la mostra di persona alla National Gallery - ha affermato la curatrice - ci permetterà di condividere la storia e i dipinti di Artemisia con quante più persone possibile, in particolare con coloro che non possono arrivare a Trafalgar Square in questo momento".

RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright ANSA

Arte. Leonardo: il segreto della Vergine delle Rocce è sulla punta del dito


Un volume di Andrea Dall’Asta rilegge il dipinto leonardesco della “Vergine delle Rocce” a partire dall'intrigante domanda: cosa sta indicando davvero l’angelo con la mano?


Leonardo da Vinci, “Vergine delle Rocce” (1483-1486), olio su tavola, particolare. Parigi, Louvre / WikiCommons

Molto si è detto e si è letto in questo anniversario leonardesco. Molta retorica (il “genio”), tanto sensazionalismo, altrettanto sfruttamento commerciale. Meno, o meno visibile nella massa delle proposte, l’aderenza alla realtà che è soprattutto storia e rigore. Ed è proprio sul filo della chiusura del cinquecentenario che arriva una delle proposte più interessanti e convincenti di rilettura di uno dei capolavori di Leonardo: perché è calata nei problemi del tempo, è teologicamente consapevole e fondata, e soprattutto è una chiave di lettura attraverso la quale tutti i pezzi del puzzle, anche quelli già “trovati”, finiscono al loro posto. È l’indagine iconografica sulla Vergine delle rocce offerta da Andrea Dall’Asta in La mano dell’angelo (Àncora, pagine 80, euro 17,00). Il volume sarà in libreria dal 19 novembre, ma il gesuita presenterà i risultati della sua ricerca questa sera al Centro San Fedele di Milano nell’incontro “La Vergine delle rocce di Leonardo da Vinci. Il segreto svelato” (nell’occasione saranno disponibili alcune copie del volume). 


Esistono due versioni della Vergine delle rocce. La prima, ora al Louvre, è certamente di mano di Leonardo, ma la sua storia appare sfuggente. L’altra versione, ora alla National Gallery di Londra, che presenta variazioni iconografiche, è forse più documentata, ma la completa paternità di Leonardo è dibattuta. Dall’Asta ricostruisce la storia delle due versioni e si concentra poi sul dipinto del Louvre e le interpretazioni formulate in questi ultimi decenni: l’episodio evangelico della Visitazione? L’incontro tra Gesù e il Battista al ritorno dalla fuga in Egitto, come riportato da fonti letterarie? O ancora sarebbe da mettere in relazione alle visioni di un mistico francescano, il beato Amedeo Mendes da Sylva, sostenitore delle tesi dell’Immacolata Concezione? Il dipinto infatti fu commissionato da parte della Confraternita milanese dell’Immacolata Concezione, con sede nella chiesa di San Francesco Grande (demolita da Napoleone), officiata dai frati minori. Nel contratto firmato da Leonardo è richiesto di rappresentare una Madonna col Bambino. È un punto importante. 


L’intuizione di Dall’Asta è semplice, ma così forte da sbalestrare l’abitudine del nostro sguardo sul dipinto. L’angelo a fianco di Maria con l’indice della mano destra non indicherebbe il Battista, il precursore, l’ultimo e il più grande dei profeti, come si è sempre affermato. Una lettura che muove il dipinto verso una riflessione sulla passione e sulla morte di Cristo (il Battista è colui che riconosce Gesù come l’Agnus Dei che toglie il peccato del mondo). Così facendo la Vergine passa in secondo livello rispetto al piano percorso dai vettori Angelo-Battista-Gesù. Ecco il punto. Per Andrea Dall’Asta l’angelo dal volto dolcissimo indicherebbe il grembo di Maria. «È questo un dettaglio che non è mai stato osservato – commenta Dall’Asta – forse perché non sempre prestiamo oggi attenzione agli aspetti teologici e biblici o semplicemente perché non abbiamo più le categorie interpretative per riflettere su un’immagine sacra. Se guardiamo infatti la sua mano ci accorgiamo che questa è vista leggermente di scorcio, orientata verso il grembo di Maria, e non verso il Battista. Se la mano indicasse il Precursore dovrebbe essere vista di profilo, come quando come quando indichiamo con sicurezza un oggetto di fronte a noi. Insomma, l’indice della mano dell’angelo non è perpendicolare al Battista, ma leggermente ruotato, in quanto sta indicando il grembo della Vergine». 


Ricalibrando l’oggetto della deissi, molti interrogativi ritrovano congruenza. Al centro del dipinto è collocato il grembo della Vergine, la caverna simbolica della nascita, il luogo dell’Incarnazione, il nucleo di senso per cui ogni altro elemento assume ora significato. Come scrive Dall’Asta: «La relazione Grotta-Grembo della Vergine è ora immediata. Se l’angelo indica infatti il grembo materno, è per significare che il grembo di Maria è la vera grotta, la caverna della fecondità, il luogo dell’Incarnazione. Quella grotta è lo spazio dell’origine, degli “inizi”. Maria, la fanciulla benedetta sin dal ventre materno, è colei che genera e nell’oscurità di una caverna, nel ventre verginale di una donna, Dio nasce. La redenzione si origina da quel ventre da cui viene alla luce il figlio di Dio. Avvolta dal mantello stesso del cielo che copre la scena nello sfondo, specchio del firmamento celeste, quella fanciulla è la Madre». Certo, la critica ha più volte notato come il ventre della Vergine abbia una centralità nel dipinto, ma il fatto che l’angelo lo indichi come luogo del “mistero” chiarifica ed esplicita.

Il luogo del mistero non è il Battista, ma quel grembo materno. Leonardo non ha allestito, senza necessariamente escluderla, la messa in scena di una storia, quanto piuttosto elaborato una vera e propria riflessione teologica. Da questa intuizione, il gesuita nel volume fa discendere il senso del paesaggio dei ghiacciai che si fondono in laghi e fiumi, del panneggio dorato che cinge il grembo di Maria, il perché del suo mantello aperto e del fermaglio con la pietra preziosa, dei fiori e delle piante presenti nella caverna. Anche il pilastro centrale che sorregge la grotta acquista un’inedita densità di senso. L’ultimo enigma: perché la mano dell’angelo è stata soppressa nella versione ora a Londra? I documenti tacciono. Secondo Dall’Asta la centralità del ventre di Maria potrebbe aver sollevato dubbi per l’ambiguità con i miti pagani legati al grembo della Madre Terra, ancora presenti in alcune zone della Lombardia nel XV secolo. D’altronde è stato questo il motivo per cui un secolo dopo è stata abolita l’iconografia tanto popolare della Madonna del latte. In ogni caso, il fascino dellaVergine delle rocce del Louvre resta intatto.

Avvenire

I viaggi bleisure in EMEA sono cresciuti del 46% nel 2017


Secondo la ricerca SAP Concur Travel and Expense, i viaggi bleisure sono apprezzati soprattutto dai viaggiatori dei paesi APAC (44%); i lavoratori dei Paesi EMEA si attestano al 27% mentre la quota scende al 19% negli USA
In EMEA, i millennial entrano in azienda e portano una nuova concezione del viaggio di lavoro, più attento al work-life balance: il 38% dei viaggi bleisure è prenotato per loro. Ma anche la Generazione X e i Baby Boomer apprezzano: raggiungono entrambi una quota pari al 31% del totale dei viaggi di questo tipo. 
Tel Aviv, Londra, Parigi, Dubai e Francoforte sono le mete più apprezzate.


Vimercate, 18 dicembre 2018 - Grazie alla crescente tendenza dei viaggi bleisure, il modo con cui si decide di viaggiare per lavoro sta subendo enormi cambiamenti. I dati raccolti tra i mesi di gennaio e dicembre 2017 dalla ricerca SAP Concur Travel and Expense hanno evidenziato che i viaggi bleisure sono aumentati del 46% in EMEA. Per i viaggiatori di questi Paesi le cinque destinazioni preferite sono state Tel Aviv, Londra, Parigi, Dubai e Francoforte.
Nella definizione di bleisure stabilita da SAP Concur rientrano tutti quei viaggi di lavoro che includono un pernottamento nella notte del sabato. A livello globale, tra il 2016 e il 2017, il numero dei viaggi bleisure è aumentato ogni anno del 20%. Questo trend non è guidato soltanto dalle grandi aziende; la combinazione tra viaggi di lavoro e viaggi di piacere è diffusa anche tra i dipendenti delle piccole e medie imprese. Dal momento del lancio, avvenuto a settembre, la soluzione Concur Hipmunk ha evidenziato che, a livello globale, quasi uno su cinque (circa il 16%) tra i dipendenti di piccole e medie imprese che viaggiano per lavoro ha incluso nel proprio soggiorno la notte del sabato.
Nei Paesi EMEA, il 27% dei viaggiatori ha incluso nel proprio ultimo viaggio di lavoro la notte del sabato, rispetto al 44% nei paesi APAC e al 19% negli USA.
Questa tendenza si sta sviluppando in tutte le generazioni. In media, i millennial rappresentano la maggiore fetta dei viaggiatori bleisure: il 38% dei viaggi inclusi in questa categoria sono intestati a loro. Ma anche la Generazione X e i Baby Boomers, entrambe con una quota del 31%, non si distaccano di molto, mentre la Generazione Z, per ora, non sta dimostrando nessuna particolare preferenza quando si tratta di viaggi di lavoro.
Massimo Tripodi, Country Manager SAP Concur Italia, ha commentato: “I viaggi che uniscono business e tempo libero sono un trend in aumento in tutto il mondo. Desiderando un migliore equilibrio tra vita privata e lavoro, i dipendenti non si accontentano più di vedere solo l’aeroporto di una città ma vogliono sempre più immergersi nella cultura e nelle esperienze che la meta del viaggio offre. Questo trend coincide con la crescita dell’economia delle piattaforme, tra cui le più famose sono HRS, Booking.com e Airbnb, che permettono ai viaggiatori di trovare soluzioni di pernotto più convenienti e flessibili e di ottenere così il massimo sia per il lavoro che per la vita personale. Dai nostri dati emerge che il 70% delle prenotazioni fatte su Airbnb includono la notte del sabato rispetto al 10% di quelle fatte negli hotel. Le società devono sviluppare le giuste policy per aiutare effettivamente lo sviluppo e la crescita dei viaggi bleisure”.
Nei paesi EMEA, i viaggi bleisure registrati nel 2017 erano già in crescita rispetto a tutti quelli svolti nel corso del 2016 in tutti i mesi, con un picco di crescita dell’81% raggiunto a marzo, seguito poi da una crescita del 49% e del 48% ottenuta a febbraio e maggio. I settori in cui questa tipologia di viaggio è maggiormente sviluppata sono il manifatturiero, il tecnologico e quello farmaceutico, con una crescita annua stabile.
Aggiunge Massimo Tripodi: “Includere il bleisure tra le policy dei viaggi di lavoro, permette a un’azienda di mostrare attenzione per il benessere dei propri dipendenti e per l’equilibrio tra vita privata e vita lavorativa. A loro volta, i lavoratori risultano essere maggiormente soddisfatti dal proprio impiego, incrementando così la produttività e la permanenza dei talenti in azienda”.
L’aumento del numero di fruitori di questa tipologia di viaggi sta convincendo le aziende ad avere un occhio di riguardo per la gestione delle policy dei viaggi e delle spese, fornendo al tempo stesso le opportunità per esperienze di viaggio divertenti per i propri dipendenti.

5 fattori chiave per il bleisure
I dipendenti interessati a questo tipo di viaggi o le società pronte ad adattare le proprie policy dei viaggi verso una concezione bleisure, devono tenere in considerazioni i seguenti fattori:
Suggerimenti per i travel manager:
  1. Siete coperti? I viaggi che uniscono lavoro e tempo libero sono già inclusi nelle policy e i dipendenti sono a conoscenza delle policy? Occorre creare piani per comunicare i dettagli il prima possibile per evitare che i viaggiatori stiano già unendo i loro viaggi di lavoro con e quelli per il tempo libero senza conoscere i termini delle policy.
  2. Sapete dove sono i vostri dipendenti? La sicurezza e il rispetto delle norme diventano elementi fondamentali durante i viaggi bleisure, occorre sempre definire e chiarire quale parte del viaggio del dipendente sarà coperta dall’assicurazione dell’azienda e quale no.
  3. Chi sostiene i costi? Chi paga per cosa e come? Normalmente le aziende tendono a coprire tutto l’ammontare dei costi di viaggio inerenti a motivi di lavoro mentre i dipendenti sostengono tutti quei costi che si ricollegano al tempo libero. È necessario dunque stabilire con chiarezza quando finisce il viaggio di lavoro e quando inizia il tempo libero.
  4. Chi prenota cosa? È necessario definire se gli impiegati sono autorizzati a prenotare i propri viaggi in autonomia. Secondo a una recente indagine condotta da SAP Concur e GBTA (Global Business Travel Association), il 78% delle aziende ha affermato che spesso o sempre è permesso ai propri dipendenti di prenotare le parti di tempo libero dei propri viaggi tramite i canali aziendali; tuttavia, concedere tale possibilità rimane a discrezione del travel manager.
Suggerimento per i viaggiatori:
  1. Informatevi prima di partire: leggete bene le policy di viaggio della vostra azienda. Alcune aziende hanno policy più strutturate e altre meno; è quindi necessario conoscere prima quali spese legate al viaggio e alla sicurezza del viaggiatore siano coperte e quali no per rendere più facile e sicuro l’intero processo non solo per voi ma anche per il vostro travel manager.


Nota: i dati sono basati sui dati raccolti dalla piattaforma SAP Concur tra il Q1 2016 e il Q1 2017.
fonte: comunicato stampa

ENIT AL WTM. SPONSOR DELLA MOSTRA "MANTEGNA E BELLINI" ALLA NATIONAL GALLERY DI LONDRA

ENIT AL WTM: TUTTI GLI APPUNTAMENTI E LANCIO DELLA VIRTUAL REALITY
ENIT – Agenzia Nazionale del Turismo si prepara, il prossimo 5 novembre, insieme a 11 Regioni più Roma Capitale, a tagliare il nastro dello stand Italia al World Travel Market di Londra, la 3 giorni dedicata all'industria del turismo B2B. L’edizione 2018 del Wtm vedrà lo svolgimento di 175 eventi tra seminari, convegni e momenti di formazione, con più di 500 leader dell’industria mondiale del travel. La fiera londinese accoglierà oltre 50mila delegati provenienti da 182 Paesi, che nelle previsioni degli organizzatori supereranno il giro d’affari complessivo dello scorso anno, fermo a 3,1 miliardi di sterline. Il World Travel Market sarà per l'ENIT anche occasione per presentare il nuovo progetto di virtual reality,  dedicato ai siti Unesco,  realizzato con tre video emotional (Roma città d'arte, food e lifestyle) pi+ un video del Trentino e che consentirà all’utente, tramite un'app, di vivere in modalità immersiva ed innovativa il patrimonio, il food e il lifestyle italiani. Infine, per celebrare ancora una volta la bellezza senza tempo dell'Italia, la seconda giornata di manifestazione si concluderà con una serata all’interno della London National Gallery che ospita, a partire da questo autunno, una straordinaria esposizione di opere di Giovanni Bellini e Andrea Mantegna.

Ecco il calendario degli eventi coordinati da ENIT

5 NOVEMBRE
11:30 Inaugurazione e taglio del nastro con l'Ambasciatore a Londra Raffaele Trombetta + presentazione del Progetto Virtual Reality
14:00 Conferenza stampa Comune di Milano e Lombardia
15:00 Conferenza stampa congiunta Puglia e Lombardia
16:00 Conferenza stampa Regione Marche
17:00 Evento networking della Regione Piemonte
20:00 Evento serale Regione Lazio c/o lstituto Italiano di Cultura a Londra

6 NOVEMBRE
12.00 Presentazione nuova guida Regione Campania
15:00 Conferenza stampa Associazione Borghi
19:00 Evento Enit presso London National Gallery

7 NOVEMBRE
11:00 Evento networking Anacapri
12.30 Conferenza stampa Regione Calabria

OGNI GIORNO ALLE ORE 12 E ALLE ORE 17 ENIT OFFRE NELLO STAND ITALIA UN APERITIVO PIEMONTESE A BASE DI VERMOUTH 
CAMPAGNA OUTDOOR #CHERISHITALY
ENIT-Agenzia nazionale del Turismo ha sviluppato la campagna b2b e b2c #cherishItaly, Live in the moment" che penetrerà il tessuto urbano di Londra e del Regno Unito e che prevede bumper su Sky e spazi su bus, taxi, stazioni della metropolitana, in Oxford Street e nelle arene The O2 e Wembley. La campagna pone il turista al centro e si discosta dalla classica iconografia da cartolina che impone il “guardare e non toccare”, invitando, al contrario, ad accarezzare ciò che il nostro Paese ha da offrire, dalle mete più conosciute a quelle ancora da scoprire, con una fruizione che privilegia la dimensione dell’esperienza assaporata lentamente, godendo dell'italianità in tutte le sue espressioni.
CAMPAGNA INDOOR #CHERISHITALY
ENIT-Agenzia Nazionale del Turismo ha brandizzato con spazi indoor l'ExCel di Londra, il centro conferenze e mostre britannico, situato nel quartiere londinese di Newham. L' Agenzia è presente con una serie di spazi all'interno, ivi compresa la Buyers Lounge: 8 pannelli, 2 banner nel Dlr Walkway e ancora uno screen con un  video esclusivo di 2.5 minuti con le immagini della campagna corporate outdoor e le immagini delle Regioni che partecipano alla fiera con l'ente nell'area espositiva Piazza Italia anche delle Regioni che non prendono parte all'evento. Online l'ENIT  è presente con una serie di banner sia per una campagna di remarketing e email marketing, sia all'interno dell'environment online Wtm. Si è provveduto ad una forte brandizzazione della buyers lounge dell'ExCel con spazi con logo ENIT con artwork coordinati con la campagna outdoor ed immagini dell'Italia tratte dagli appendimenti di piazza Italia nonché loghi Italia. Appendimenti molto scenografici che saranno anche nell'area Piazza Italia e che narrano l'Italia in tutte le sue sfaccettature. Ci saranno quindi aree istituzionali che invece riprendono la creatività delle campagne outdoor declinata sia in blu sia in bianco (come al TTG) e l'area ristorante con immagini a tema enogastronomico. La Campagna outidoor prevede anche bumper su Sky e nell'environment digitale di Sky digital.  Saremo presenti con degli spazi pubblicitari in alcuni circuiti della metropolitana di Londra. Infine l'Agenzia sarà anche a Birmingham . Saranno oltre 200 i taxi brandizzati accanto ai bus tipici londinesi con le nostre immagini che porteranno gli ospiti alla Ng seguiti da una Advan. Nella celebre stazione di Waterloo ci sarà un grande stand doppia faccia con una Vespa ed una Lambretta per promuovere l'Italia nel pubblico mentre in Oxford Street campeggeranno screens digitali. Così come a The O2 e Wembley verrà  proiettato un video esclusivo Live in the Moment nei luoghi strategici delle arene.


ENIT.Agenzia Nazionale del Turismo ha curato la realizzazione di una corporate sponsorship della importante mostra dedicata alle opere di Andrea Mantegna e Giovanni Bellini fino al 27 Gennaio 2019. Il nostro logo “Italia” comparirà quindi su buona parte del materiale promozionale della mostra quali: poster, cartoline, banners, muri, pannelli digitali etc. nonché sulle newsletter, comunicati stampa e pagina web della National Gallery e canali Social Media.  Sei stanze della National Gallery ospiteranno le opera dei due artisti e Gabriele Finaldi, Direttore del museo, commenta cosi’: “La passione del Mantegna per il mondo antico e l’amore per la natura di Bellini sono elementi cruciali del Rinascimento Italiano. Questa mostra raccoglie opere che non sono mai state esposte insieme e sarà probabilmente irripetibile.
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Hotel o casa vacanza, ecco cosa conviene da Londra a NY

LONDRA - Pianificare le vacanze significa anche trovare il giusto equilibrio tra costi e comodità, ma non sempre è così semplice. Le case vacanze sono spesso più economiche e spaziose, mentre gli hotel garantiscono maggiori servizi. Quindi, come districarsi nella scelta? Il motore di ricerca viaggi KAYAK.it ha analizzato i propri dati per scoprire i costi effettivi per metro quadrato di hotel a 3 e 4 stelle, confrontandoli con i costi di case vacanze nelle destinazioni preferite dagli italiani.

Copenaghen e Londra le destinazioni europee più costose per una camera d’albergo
Tra le mete più popolari tra gli italiani, Copenaghen svetta come la più costosa in base al prezzo medio per metro quadrato di hotel a 3 e 4 stelle, con un costo medio che tocca gli 8,30 €. Seguono Londra e Parigi che, nonostante abbiano le camere più piccole (19 mq) rispetto alle altre destinazioni della top 10, registrano i costi maggiori, in media rispettivamente 7,72 € e 7,02 € per metro quadrato. Tra le dieci mete preferite dai viaggiatori del Bel Paese solo Praga e Budapest offrono hotel con costi medi per metro quadrato inferiori ai 3 € (rispettivamente 2,58 € e 2,84 €).


Guardando alle mete sud europee, tra Lisbona e Barcellona è la capitale portoghese a vantare costi più contenuti, il prezzo medio per metro quadrato per una camera d’albergo è infatti di 4,27 € contro i 5,94 € della città catalana, che vanta però una maggior ampiezza delle stanze, un paio di metri quadrati in più rispetto a quelle lisbonete (21 mq).
Case vacanze: quali sono le destinazioni più economiche in Europa?
Budapest e Praga salgono sul podio delle città più economiche non solo per gli alberghi, ma anche per le case vacanze (rispettivamente con un prezzo medio di 1,42 € e 1,61 € al metro quadrato), subito seguite da Lisbona, dove un appartamento si paga in media 1,94 € per metro quadrato. Amsterdam è invece la destinazione più costosa per una casa vacanze: con ben 6,14 € risulta essere l’unica città con un prezzo medio che supera i 5 € per metro quadrato.

Chi predilige gli spazi più ampi potrebbe quindi pensare a Copenaghen. Nonostante questa sia la città che offre le camere di hotel tra le più piccole e in media al maggior prezzo per metro quadrato, si può considerare invece un buon affare per un appartamento: in questo caso, infatti, spendendo solo l’11% in più rispetto all’albergo si può godere di un uno spazio tre volte più ampio, con una media di 65 mq rispetto ai 20 mq di una stanza di hotel. Una simile situazione si presenta a Madrid, dove aumentando il proprio budget solo del 4% si può soggiornare in un appartamento più ampio del 74% rispetto a una camera di hotel. La scelta di un appartamento rispetto a un albergo conviene anche a Budapest dove si risparmia fino al 17% e si può godere in media del 65% in più di spazio.
New York e San Francisco le destinazioni extra-europee più costose per una camera d’albergo: oltre 200 € a notte
New York e San Francisco sono le destinazioni più costose se si considerano i costi per metro quadro delle camere di hotel a 3 e 4 stelle: i dati mostrano, infatti, che il costo medio totale di una stanza nella Grande Mela è di circa 218 €, mentre a San Francisco si spendono in media 214 €. Nota per essere una meta glamour dove le spese non sono di norma contenute, Dubai si trova invece nella top 3 delle destinazioni che offrono camere di hotel più economiche con una media di soli 91 € e una metratura quasi doppia rispetto alle stanze d’albergo della Grande Mela. Le altre destinazioni vantaggiose sono Bangkok e Ubud, con tariffe medie a camera rispettivamente di 46 € e 75 €.

Case vacanze: quali sono le destinazioni più economiche nel mondo?
Tra le destinazioni extra europee più popolari tra gli italiani, Bangkok è la meta che offre gli appartamenti più economici per metro quadrato, solo 0,90 € per alloggi in media di circa 39 mq. Gli italiani che invece prediligono gli ampi spazi, devono prenotare a Miami: qui le case vacanze arrivano in media ai 98 mq, per un costo di poco superiore alle destinazioni più economiche, ovvero di 1,85 € per metro quadro. New York, di contro, è la città dove gli spazi sono minimal rispetto alle altre destinazioni: gli appartamenti in media misurano solo 33 mq mentre i prezzi per metro quadro sono i più elevati del ranking (7,07 €).

La scelta di un appartamento piuttosto che di una camera di hotel si rivela un ottimo affare nella capitale del Giappone: Tokyo è la destinazione dove le camere di hotel sono tra le più care per metro quadrato (in media 6,60 €), mentre la scelta di una casa vacanze può consentire di risparmiare fino al 32%. Anche Cancún rientra tra le mete in cui conviene optare per un appartamento: con il 22% in più di spazio si risparmia fino al 49%.

Il blog di KAYAK contiene queste e tante altre informazioni utili per pianificare i propri viaggi.
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1 Maggio: Milano, Catania, Roma, Palermo mete preferite. Kayak.it, all'estero dominano Londra e New York, cala Parigi


 Milano, Catania, Roma, Palermo sono le regine del ponte del 1 maggio, per il terzo anno consecutivo. Almeno stando alla classifica delle mete più gettonate effettuata dal motore di ricerca viaggi Kayak.it analizzando le ricerche degli italiani negli ultimi sei mesi. 


I viaggi verso il sud Italia sono molto popolari durante questo ponte primaverile: quest'anno, infatti, la Sicilia è rappresentata nella top 10 da tre città (Catania, Palermo, Trapani) ed è affiancata dalla Campania con Napoli, dalla Puglia con Bari e dalla Sardegna con Cagliari. A rappresentare il nord, invece, compaiono Milano in prima posizione, Torino in sesta e la romantica Venezia in ottava. 


All'estero la popolarità di Londra non conosce crisi per il 1 maggio: la capitale inglese domina stabilmente la classifica dal 2015. Al secondo posto New York, l'unica destinazione extraeuropea della top 10 del 2017. Rispetto a due anni fa, la popolarità di Parigi è calata: la capitale francese è passata dal terzo posto del 2015 al sesto. 


Il Paese europeo più amato risulta essere la Spagna, presente in classifica con ben tre destinazioni: Ibiza, Barcellona e Madrid. Quest'anno, inoltre, fanno il loro ingresso due mete amatissime tra movida a mare cristallino: Ibiza e Mykonos. 


ITALIA MONDO 


1.Milano 1.Londra 


2.Catania 2.New York 


3.Roma 3.Amsterdam 


4.Palermo 4.Ibiza 


5.Napoli 5.Barcellona 


6.Torino 6.Parigi 


7.Bari 7.Madrid 


8.Venezia 8.Budapest 


9.Trapani 9.Mykonos 


10.Cagliari 10.Praga

ansa

Settimana Cucina Italiana a Londra


LONDRA - E' stato Gualtiero Marchesi, patriarca della grande gastronomia italiana, a inaugurare gli appuntamenti londinesi della Settimana alla cucina di qualita' e all'agroindustria italiane promossa dalla Farnesina nel Regno Unito come in altri 104 Paesi del globo.
    "In continuità con le tematiche sviluppate all'Expo di Milano 2015", si legge in una nota, il governo e il ministero degli Estero hanno scommesso un piano strategico di sostegno dell'agroindustria e della cucina italiana che trova nella 'Prima settimana della cucina italiana nel mondo' un'iniziativa cruciale. La manifestazione, articolata in un calendario di oltre 1300 eventi previsti nei vari Paesi fino a domenica, e' improntata alla valorizzazione della tradizione culinaria tricolore, segno distintivo del Made in Italy: inteso come "saper fare", ma anche "saper vivere". A Londra il programma è stato aperto dalla prima britannica del documentario "Marchesi. The Great Italian", presente il Maestro, e conclusa con una cena di gala realizzata dallo chef Francesco Mazzei, testimonial di spicco della cucina italiana nella capitale. Nel mezzo seminari scientifici, un incontro sulla 'cultura dell'aperitivo italiano' ospitata dallo storico marchio Campari nello Shard di Renzo Piano, proiezioni cinematografiche all'Istituto di Cultura, workshop tenuti dallo chef dell'Ambasciata d'Italia, Danilo Cortellini, iniziative sulle certificazioni biologiche e di carattere religioso (halal, kosher), presentazioni di libri, tavole rotonde. Il tutto nel segno d'un concetto della gastronomia italiana vista come tratto identitario, retaggio culturale, ma anche volano di sviluppo e crescita economico-occupazionale, soprattutto per i giovani, ha sottolineato l'ambasciatore Pasquale Terracciano, evidenziando le potenzialita' di un mercato del food & beverage italiano in costante crescita nel Regno Unito.

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La mostra / A Londra l'irresistibile fascino di Caravaggio

Alla National Gallery la mostra "Beyond Caravaggio" mette in luce l'influenza esercitata da Michelangelo Merisi sui pittori del suo tempo, in Italia e all'estero


5 cose da sapere per un soggiorno estivo a Londra senza sorprese



COME ARRIVARE Heathrow è l'aeroporto con più voli e transito di passeggeri; è collegato con il centro grazie alla metropolitana, due linee di autobus che partono ogni dieci minuti e il treno che arriva alla stazione di Paddington in 15 minuti. In taxi il tragitto dura un'ora e costa circa £40. Da Gatwick si raggiunge facilmente il centro con il treno Gatwick Express e l'autobus 777 Bus Flightline Gatwick). L'aeroporto di Stansted è il più moderno di Londra: da qui si può giungere a Liverpool Street in 40 minuti con il treno Sky al prezzo di £11, mentre con l’autobus Jetlink 777 si arriva a Victoria Station, situata in pieno centro. Da Luton il treno arriva alla stazione di King's Cross, mentre l'autobus Express Coach 757 a Victoria Station.
Chi preferisce partire con il treno da Milano sono sette ore di TGV fino a Parigi e poi tre ore di Eurostar ad alta velocità fino a Londra, passando sotto la Manica. Il TGV collega Milano a Parigi (Gare de Lyon) 2 volte al giorno: i treni per Londra partono invece dalla Gare du Nord ogni mezz'ora e arrivano alla stazione londonese di Waterloo dopo tre ore di viaggio. La metropolitana, chiamata Tube, è il mezzo migliore per muoversi a Londra: abbraccia tutto il centro e gran parte dei quartieri periferici con 11 linee

COSA VEDERE Tra le infinite attrazione che la capitale britannica offre imperdibili sono il celebreBritish Museum, che espone opere provenienti da tutto il mondo, dalla preistoria ai giorni nostri, come la famosa Stele di Rosetta, le sculture del Partenone e le mummie dell’Antico Egitto. Altrettanto nota è laNational Gallery, con i dipinti dell’Europa occidentale dal XIII al XXI secolo: vi si possono ammirare opere di Van Gogh, Da Vinci, Botticelli, Renoir e Tiziano. Il Natural History Museum ospita un’esposizione permanente di dinosauri e vanta una collezione degli animali più grandi, alti e rari del mondo. Southbank Center è il centro artistico situato sulla sponda meridionale del Tamigi, che offre un’ampia gamma di eventi culturali di tutti i tipi. La Tate Modern è il museo nazionale britannico di arte moderna e contemporanea, anch’esso sulle rive del Tamigi. A svettare nello skyline londinese è il Coca Cola London Eye, la ruota panoramica più alta del mondo con 32 capsule da 10 tonnellate ciascuna, che arrivano ad ospitare fino a 25 persone: offre vedute indimenticabili su oltre 50 monumenti noti. IlVictoria and Albert Museum è perfetto per gli amanti dell’arte e del design con il suo patrimonio di 3000 anni di manufatti provenienti da tutto il mondo, che siano mobili, dipinti, sculture, oggetti in metallo o tessuti. Il Science Museum invita ad ammirare, toccare e provare le più importanti scoperte scientifiche, mentre visitare la Torre di Londra significa entrare in uno degli edifici più famosi del mondo. La St Paul Cathedral e l’Abbazia di Westminster sono altri due simboli cittadini. 

DA SAPERE Quando ci si muove per Londra con la metropolitana è molto più vantaggioso servirsi della Oyester Card piuttosto che comprare i biglietti sciolti e separati. La Oyester è una carta che si può caricare a piacimento attraverso il sistema ‘pay as you go’ e il credito residuo non lo si perde in quanto ha una validità illimitata e legata al solo consumo. Si può decidere quale Oyester preferire a seconda delle esigenze.

COSA COMPRARE Tanti sono i negozietti del centro dove si può trovare qualunque cosa, ma il luogo migliore per gli acquisti è il mercato di Camden Town. Non solo c’è di tutto, come cartoline, borse, penne, portafogli e magliette, ma i prezzi sono anche piuttosto bassi. Meta obbligata per gli amanti dello shopping è Harrods, il centro commerciale più lussuoso di Londra. Vestiti e altri prodotti sono di marche importanti, quindi il loro prezzo è alto. Tra i migliori grandi magazzini per tutte le tasche, invece, c’è la famosa catena Primark, nota per i prezzi competitivi di vestiti, scarpe e borse. Poi, ovviamente, si può fare una passeggiata tra i tantissimi negozi Oxford Street, la via dello shopping di Londra per eccellenza.

COSA EVITARE E’ bene sapere di non sostare mai sulla sinistra delle scale mobili se non si ha intenzione di camminare sull’escalator: è la parte riservata a tutti coloro che, avendo fretta, decidono di salire le scale e non desiderano quindi intralci. Bisogna quindi ricordarsi di accomodarsi sempre sulla destra.
turismo.it

Natale a Londra, ma portate la famiglia


In queste settimane a Londra si vive l’autentica atmosfera del Natale, proprio quella che lo scrittore Charles Dickens descrisse nel suo celebre racconto Canto di Natale nel 1843. Passeggiando per le piazze e le strade del centro ci si immerge nelle sfavillanti luci delle feste ad ammirare l’albero di Trafalgar Square oppure ci si perde tra le bancarelle dei mercati natalizi e, a Piccadilly, tra i giocattoli di Hamleys, il negozio per bambini più famoso al mondo. Si passeggia a Hyde Park, dove ci si imbatte nel villaggio di Natale Winter Wonderland con tanti giochi e attrazioni per i più piccoli. Laboratori per fare creazioni natalizie si trovano anche presso i Kew Gardens: qui, durante le feste, i sentieri alberati si illuminano la sera creando un’atmosfera magica mentre scintillanti fiocchi di neve ricoprono la bellissima collezione di alberi e piante dei giardini botanici. C’è persino una grotta con Babbo Natale che offre regali e leccornie ai bambini. 
Per scoprire da vicino l’atmosfera e i segreti del Canto di Natale di Dickens, però, è necessario arrivare fino al portone azzurro della casa dove visse l’autore, al 48 di Daughty street, nel distretto di Holborn. L’abitazione di 4 piani in stile georgiano è stata trasformata nel 1925 in un museo che offre 2 percorsi per bambini, giochi interattivi e quiz sullo scrittore; nel seminterrato, inoltre, viene proiettato un film sulla vita dell’autore britannico. Altri luoghi dickensiani a Londra sono il pub dello scrittore, Ye Olde Chesire Cheese; Fleet Street dove lavorò per molti anni come giornalista e cronista; la fabbrica di bitume Warren, dove cominciò a lavorare a soli 12 anni mentre il padre era in prigione; Sheffield Street dove si trova ancora un edificio bianco e verde che ispirò molti suoi scritti; la scuola Field Lane Ragged, tra le strade Snow Hill e Saffron Hill, dove Dickens studiò quando era povero, e il quartiere di Bloomsbury, dove c’era il suo ultimo ufficio.
Proprio dalla casa-museo di Dickens, dove l’autore scrisse i suoi capolavori, da Oliver Twist al Circolo Pickwick, parte un’altra storia, quella recentissima dei cartoni animati più amati dai bambini: i Minions, buffi cartoni gialli con grandi occhiali. Nel film Scarlett, la più cattiva del mondo, affida ai minion un’importante missione: rubare la corona della regina d’Inghilterra per realizzare il suo sogno di bambina. Il modo migliore per rivivere quelle scene è di recarsi alla Torre di Londra, dove sono effettivamente conservati i gioielli della corona. Altre scene del film ripercorrono, invece, il Tamigi fino al Big Ben, da ammirare con il naso all’insù, all’abbazia di Westminster, dove è sepolto Charles Dickens, e a Buckingham Palace per verificare se è ancora abitata dalla Regina o se il minion Bob, dopo aver estratto la mitica spada nella roccia Excalibur, è stato riconosciuto come il nuovo re d’Inghilterra.
A Londra sono stati girati tanti film d’animazione e numerose sono le location da scoprire, come quelle dell’orso Paddington; probabilmente, però, le più amate sono quelle della serie dedicata al maghetto Harry Potter: London Walks organizza tour guidati alla scoperta del binario 9¾, del pub dei maghi The Leaky Cauldron e della banca Gringott. Le passeggiate si effettuano da mercoledì a sabato fino al 31 gennaio; tra i tanti luoghi del maghetto da visitare ci sono anche i set cinematografici a tema natalizio, compresi la sala comune di Grifondoro e il set di Hogwarts con la neve; si sale a bordo dell’originale Hogwarts Express, si vola su una scopa computerizzata e si assaggia la burrobirra.
Imperdibile è una sosta al museo di Scienze naturali di Cromwell Road, dove si ammirano giganteschi dinosauri, mentre davanti all’entrata si pattina sul ghiaccio o si sale su un’antica giostra. C’è anche la possibilità di salire sulla ruota panoramica London Eye, da dove si ammira lo skyline della città; i bambini, inoltre, possono divertirsi con la proiezione in 4D, inclusa nel prezzo d’entrata, oppure pattinare sulla pista ghiacciata adiacente. Poco distante ci sono anche un piccolo parco per i più piccoli con tronchi con i quali giocare e il parco a tema dedicato a Shreck con giochi e avventure legate al famoso orco dei cartoni animati.
Per maggiori informazioni e per organizzare il viaggio: www.visitbritain.com/it

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