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Flormart. Non solo florovivaismo. Progettazione, tecnologia e innovazione, bioingegneria nel comparto green

 

Verde, ambiente, sostenibilità e biodiversità sono topic trend di assoluto rilievo in Italia e nel mondo. Negli ultimi anni è cresciuta esponenzialmente la consapevolezza e sensibilità nei confronti delle tematiche green, anche grazie agli impegni a livello internazionale, come Agenda 2030 dell’Onu e Green Deal europeo. 

In questo contesto si inserisce Flormart – The Green Italy, in programma a Padova dal 20 al 22 settembre 2023. La fiera, dedicata agli operatori specializzati di settore, parte dal florivivaismo per coinvolgere diversi e più ampi spazi del mondo green. 

L’impatto ambientale influenza le scelte del 65% degli italiani 

Italiani in testa per green practice. È quanto emerge dall’EY Future Consumer Index 2023 (commentato in anteprima per Il Sole 24ore), indagine che ha coinvolto 21mila partecipanti provenienti da 27 nazioni. In prossimità della Giornata Internazionale dell’Ambiente, il 5 giugno 2023, gli italiani si scoprono campioni di comportamenti sostenibili. Il 74% degli intervistati (contro il 65% a livello globale) si dicono preoccupati per l’ambiente e il 63% (contro il 43%) si aspettano un peggioramento del cambiamento climatico nei prossimi sei mesi. Ancora, emerge come comportarsi in modo più sostenibile sia un principio fondamentale della propria vita (59% contro il 53%), tanto che il 65% delle persone coinvolte acquista in base all’impatto ambientale

 

Incremento del 3,7% del territorio destinato a foreste

Aumenta nel nostro paese la superficie dedicata alle foreste gestita in maniera sostenibile. Secondo il Rapporto PEFC 2023 sulla certificazione in Italia, nel 2022 sono oltre 925mila gli ettari di terreno destinato a boschi e piantagioni, con un incremento rispetto all’anno precedente pari al 3,7%.  Sono 14 le regioni che hanno almeno una foresta certificata, il Veneto si piazza al terzo posto con i suoi oltre 76mila ettari. In crescita del 3,4% anche le aziende di trasformazione di legno e carta certificate. Sono numeri che confermano un trend in crescita che interessa l’intero comparto green, in primis le aziende che si occupano di realizzazione e cura del verde.

Durante Flormart – The Green Italy a guidare i visitatori attraverso i diversi settori merceologici saranno i 5 elementi essenziali alla vita, partenendo infatti simbolicamente dalla terra, culla delle radici per ritrovare in fiera i produttori più importanti sul panorama nazionale ed europeo che rappresentano il florovivaismo nella sua accezione più tradizionale e concreta. Piante, ortaggi, fiori di ogni genere, anche coniugati nei trend di consumo più attuali che vedono maggior interesse ad esempio per colture idroponiche e agricoltura verticale, erbe officinali e piccoli frutti, fiori eduli e piante mellifere per api e farfalle. 

In attesa della prossima Giornata Internazionale della Biodiversità, il 22 maggio 2023, il comparto del verde fa i conti con gli effetti del cambiamento climatico. Nel 2022 l’agricoltura ha subito danni per 6 miliardi, l’equivalente del 10% del valore della produzione nazionale. “Eventi estremi sempre più diffusi e imprevedibili – spiega Renato Ferretti, dottore agronomo – hanno ricadute sul ciclo di produzione delle diverse colture. Questo comporta maggiori difficoltà nella programmazione e nella tempistica di messa in dimora e raccolta. Bisogna quindi lavorare sulle tecniche di coltivazione e sulla selezione di varietà più resilienti”. 

L’elemento del fuoco, energia che muove il settore, ci porta proprio al comparto che a Flormart – The Green Italy, è dedicato alla ricerca, alla gestione del verde e alle cure colturali. Ambito in continua crescita con proposte sempre più innovative che puntano al benessere a tutto tondo: dal nutrimento del suolo al rinforzo delle radici, dalla selezione di esemplari resistenti alle malattie a quelli che meglio si adattano ai cambiamenti climatici. Sempre con un’attenzione particolare verso soluzioni completamente naturali che rappresentano un valore aggiunto per l’intero comparto. 

 

Tecnologia a servizio di ambiente ed economia

Action Agenda da mettere in campo quanto prima per ridurre il rischio di una crisi idrica globale. È il mandato uscito dalla Water Conference 2023 delle Nazioni Unite a New York. Inutile dire quanto il tema sia importante in questo momento in cui una drammatica siccità sta mettendo a dura prova il settore agricolo

Per questo l’acqua, sorgente della vita, è l’elemento che a Flormart – The Green Italy conduce al settore dedicato alle tecnologie, alle attrezzature e ai mezzi di produzione. Sempre più le aziende cercano soluzioni innovative che prevedono maggior riciclo d’acqua e dunque minor spreco possibile. Ma anche sistemi all’avanguardia per recuperare i rifiuti, ridurre l’impatto di imballaggi e packaging, incrementare l’utilizzo di materiali innovativi completamente decomponibili. 

In questo senso la tecnologia non solo è fondamentale a livello ambientale, ma diventa anche un modo per risparmiare sui costi produttivi. Un settore tutto in divenire da scoprire con gli espositori presenti a Flormart – The Green Italy. 

Green trend 2023, dai giardini sostenibili a quelli terapeutici

La corrente che spinge al futuro è l’aria, che oltre all’innovazione rappresenta la progettazione del verde. È il mondo di landscape designer, architetti e paesaggisti, arredatori e giardinieri creativi che in fiera troveranno tutte le tendenze del momento per prendere spunti e lasciarsi ispirare. Un settore sempre più rivolto anche alle amministrazioni comunali per la programmazione dell’arredo urbano

L’agenda 2030 ci ricorda – afferma Antonio CellieCEO Fiere di Parma alla guida di Flormart – The Green Italy – che la sostenibilità è anche la salvaguardia del territorio, come paesaggio in cui le comunità abitano, per questo Flormart – The Green Italy, si rivolge anche alle Pubbliche Amministrazioni che governano le scelte infrastrutturali e di conseguenza le ricadute sull’ecosistema”.

Questa esigenza coinvolge anche i singoli. Secondo l’Associazione Nazionale del Gardening degli Stati Uniti è sempre più forte l’esigenza di personalizzare gli spazi verdi. Che si scelga lo stile minimalista scandinavo, quello dalle atmosfere vittoriane, o ancora il Giardino dell’Eden con abbondanza di colori e profumi, lo spazio verde deve fare bene, rilassare, dare benessere. In questo senso aumentano i giardini sostenibili che prediligono cactacee e succulente, oleandri, bouganville e ginestre, fiori ed erbe aromatiche che richiedono poca acqua. Ma anche i giardini terapeutici che coinvolgono i medici nella scelta del verde.

Tra i colori trend 2023viva magenta confermato anche per il giardino, insieme a terracotta e blu.

 

Intelligenza artificiale, bioingegneria e droni 

Flormart – The Green Italy mostra la sua anima nel quinto elemento che accompagna i visitatori in un viaggio nel futuro. Tecnologia, innovazione, start up, nuove professioni, giovani imprenditori che si affacciano sui mercati internazionali: tutto questo è parte integrante dell’identità dell’evento fieristico. 

Gli sviluppi tecnologici degli ultimi anni hanno coinvolto anche il settore agricolo, pensiamo all’intelligenza artificiale a servizio del monitoraggio del suolo o per la lotta contro parassiti e malattie. La bioingegneria rappresenta un altro ramo fondamentale per creare prodotti migliori e selezionati, così come i dispositivi IoTInternet of Things, che consentono la raccolta e gestione di dati preziosi per le coltivazioni. Per non parlare dei droni, utilizzati in agricoltura per piantare, seminare, innaffiare le colture.

Flormart - The Green Italy, vetrina internazionale del florovivaismo dal 1971

Flormart - The Green Italy si svolge a Padova dal 20 al 22 settembre 2023.

Dal 1971 Flormart - The Green Italy è la storica manifestazione professionale dedicata al florovivaismo: un brand e una tradizione uniche in Italia ed Europa. Una vetrina internazionale, un evento professionale altamente specializzato dedicato a tutta la filiera del verde. 

Dal comparto florovivaistico, negli anni, Flormart – The Green Italy è cresciuto inglobando il settore green nel senso più ampio del termine. Dal landscape design all’ingegneria ambientale, dalle green city all’arredo urbano, dalla digitalizzazione alle nuove professioni del verde.

Diversi i settori merceologici presenti: realizzazione e cura del verde; progettazione e innovazione; tecnologie, attrezzature e mezzi di produzione; ricerca, gestione e cure colturali; start up, media, servizi e formazione. 

Flormart - The Green Italy è da 72 edizioni la piattaforma di condivisione delle conoscenze fra operatori del settore e punto d’incontro fra i diversi soggetti della filiera. Tra questi: vivaisti, coltivatori, progettisti, aziende di realizzazione e cura del verde, commercianti di piante e fiori, utilizzatori finali, enti pubblici. 

 

Fiere di Parma, organizzatore di eventi internazionali di successo, vanta un’esperienza fieristica di 80 anni, con soluzioni sempre tecnologicamente all’avanguardia che coniugano tradizione, innovazione e sostenibilità. La sua mission: promuovere l’eccellenza del Made in Italy nel mondo.


Fonte: Comunicato Stampa


Padova, 20-22 settembre 2023. Con Flormart - The Green Italy focus su landscape design

Padova, 20-22 settembre 2023. Flormart - The Green Italy lancia il contest sulle green city.
NASCE L’AGORÀ DEI GIARDINI
Riempire di verde l’Italia del futuro: focus sul landscape design. Nasce il nuovo contest “Agorà dei Giardini”, organizzato da Fiere di Parma per Flormart - The Green Italy, il salone punto di riferimento internazionale per il verde, il florovivaismo, l’architettura del paesaggio, che si svolgerà nella Fiera di Padova dal 20 al 22 settembre 2023.
Ispirandosi ai 5 elementi, i partecipanti si sfideranno per realizzare la propria ideale green city del futuro e dare vita così all’Agorà di Flormart – The Green Italy. Al via il contest “Agorà dei Giardini” Flormart – The Green Italy lancia il nuovo contest “Agorà dei Giardini” per sognare le green city del futuro, città dall’anima sostenibile con giardini e spazi innovativi, sensibili alla tematica del cambiamento climatico, alla tutela e sviluppo della biodiversità. Le innovative città del futuro sognate dai progettisti, selezionate da una giuria tecnica, daranno vita all’Agorà, lo spazio che accoglierà i visitatori all’ingresso, una vera e propria piazza da attraversare, vivere, esplorare, odorare, sentire.
Al contest possono partecipare tutte le aziende espositrici al Flormart - The Green Italy, con un progetto curato da un architetto o paesaggista. Terra, aria, acqua, fuoco e quinto elemento saranno i principi ispiratori del contest. La giuria tecnica, composta da rappresentanti di Fiere di Parma, Ordini professionali, associazioni di categoria e stampa specializzata, selezionerà le idee più originali e il vincitore assoluto, che parteciperà gratuitamente al Flormart - The Green Italy 2024.
Riempire di verde l’Italia del futuro
Dalla concretezza degli elementi, su fino all’anima. È anche la storia di Flormart - The Green Italy. Saldamente ancorato alla radice della terra, al florovivaismo, all’agricoltura e alle piante, oggi abbraccia tutto il mondo green fino alla sua essenza più profonda. E lo fa anche attraverso eventi come il contest “Agorà dei Giardini”. Un modo per valorizzare idee innovative, per cominciare a ripensare le città così come le sogniamo, per riempire di verde l’Italia del futuro. Ecco perché Flormart - The Green Italy è anche e soprattutto landscape design, architettura del verde, progettazione e innovazione. Il tutto a servizio delle aziende della filiera, degli utilizzatori finali, ma anche delle amministrazioni comunali impegnate nella realizzazione di città più vivibili e sostenibili, con spazi verdi che fungono da luoghi fondamentali di aggregazione e incontro. Progetti che necessitano di una attenta programmazione, che tenga conto anche dei tempi della natura che non coincide con i ritmi produttivi, e di figure professionali specifiche, come ad esempio quella dell’architetto paesaggista.
I cinque elementi nel paesaggio urbano
Secondo Aristotele compongono la sostanza naturale di ogni cosa e, grazie alla loro combinazione, sono alla base della vita. Stiamo parlando di terra, aria, acqua, fuoco e quinto elemento. Saranno proprio i 5 elementi a rappresentare per i visitatori di Flormart - The Green Italy una sorta di bussola ideale per attraversare e scoprire i diversi settori merceologici e attività presenti nella Fiera di Padova dal 20 al 22 settembre 2023. La TERRA, culla delle radici, ospiterà l’area dedicata al florovivaismo, alla realizzazione e cura del verde. L’ARIA, corrente che spinge il futuro, indicherà la progettazione del verde e l’innovazione. L’ACQUA, sorgente della vita, ci riporta al mondo delle tecnologie, attrezzature e mezzi di produzione. Il FUOCO, energia che muove il settore, rappresenta l’area della ricerca, gestione e cure colturali. Infine il QUINTO ELEMENTO è l’anima culturale con start up, media, servizi e formazione. Flormart - The Green Italy, vetrina internazionale del florovivaismo dal 1971 A Padova dal 20 al 22 settembre 2023, Flormart - The Green Italy è la storica manifestazione professionale dedicata al florovivaismo e landscape design: dal 1971 un brand e una tradizione uniche in Italia ed Europa. Una vetrina internazionale, un evento professionale altamente specializzato dedicato a tutta la filiera del verde. Dal comparto florovivaistico, negli anni, Flormart - The Green Italy è cresciuto inglobando il settore green nel senso più ampio del termine. Dall’architettura del paesaggio all’ingegneria ambientale, dalle green city all’arredo urbano, dalle nuove professioni del verde alla digitalizzazione. Diversi i settori merceologici presenti: realizzazione e cura del verde; progettazione e innovazione; tecnologie, attrezzature e mezzi di produzione; ricerca, gestione e cure colturali; start up, media, servizi e formazione. Flormart - The Green Italy è da 72 edizioni la piattaforma di condivisione delle conoscenze fra operatori del settore e punto d’incontro fra i diversi soggetti della filiera. Tra questi: vivaisti, coltivatori, progettisti, aziende di realizzazione e cura del verde, commercianti di piante e fiori, utilizzatori finali, enti pubblici.
Flormart - The Green Italy è organizzata dal gruppo Fiere di Parma, che già dalla scorsa edizione ha accettato la sfida ad aprirsi a nuovi settori, come quello del florovivaismo. Fiere di Parma, organizzatore di eventi internazionali di successo, vanta un’esperienza fieristica di 80 anni, con soluzioni sempre tecnologicamente all’avanguardia che coniugano tradizione, innovazione e sostenibilità. La sua mission: promuovere l’eccellenza del Made in Italy nel mondo.
Info: Flormart - The Green Italy si svolge nella Fiera di Padova dal 20 al 22 settembre 2023 dalle ore 9 alle ore 18 ed è rivolto ai soli operatori professionali, https://flormart.it/
Fonte: Comunicato Stampa Studio Eidos

I colori di van Gogh da vivere in digitale

 

Sarà un racconto di musica e arte quello che Marco Goldin, curatore della grande mostra padovana "van Gogh. I colori della vita" al Centro San Gaetano ormai chiusa per il Dpcm, e il compositore e pianista Remo Anzovino porteranno sul web nel mese di novembre, per svelare a tanti appassionati la genialità e la potenza della pittura del grande artista olandese. Dopo il primo recital proposto su Facebook dall'interno della mostra la scorsa settimana, iniziativa che ha ottenuto un record di 200mila presenze online, Goldin e Anzovino torneranno a raccontare van Gogh in quattro puntate in diretta ogni lunedì di novembre. Appuntamento sulla pagina Facebook di Linea d'ombra (che produce la mostra) e sul sito lineadombra.it a partire dal prossimo 9 novembre alle ore 21, con una prima serata dal titolo "van Gogh nei campi di grano. La forza della natura e l'idea del tempo circolare".

La prima puntata, divisa in tre parti (introduzione al tema, letture e musiche, e confronto con il pubblico), vedrà protagoniste soprattutto le lettere inviate da van Gogh al fratello Theo, alla sorella Wil e a Émile Bernard, scritte nella seconda metà di giugno del 1888 quando stava dipingendo i campi di grano nella pianura della Crau, poco fuori Arles. Le puntate successive sono previste nei lunedì seguenti di novembre (16, 23 e 30) e saranno dedicate rispettivamente agli amici di van Gogh ad Arles, al tema della malinconia nella casa di cura di Saint-Rémy e alla fine del viaggio nella vita a Auvers.

ansa

Van Gogh a Padova e l'eroismo dell'arte

 

Forse lo stesso Van Gogh li avrebbe immaginati così, tutti in fila, su una parete , in un sentimento di vicinanza e di calore, quasi di affetto. Ma vedere i grandi ritratti del pittore olandese allineati in una stessa sala, dal quello del sottotenente Miliet, a quello di Joseph-Michel Ginoux, fino al postino e all'arlesiana, in un trionfo di giallo di verde e di blu, tutti gli amici di Arles, in un'esplosione di colore impressionante è davvero una grandissima meraviglia, da togliere il fiato. La sala è il cuore della mostra ''Van Gogh. I colori della vita'', al Centro San Gaetano di Padova dal 10 ottobre all'11 aprile, in tutto 96 opere di cui 82 del pittore divisi a metà circa tra quadri e disegni, distribuiti in sette sezioni e sette sale, in ordine cronologico, proveniente da tutti i grandi musei del mondo, ma in modo massiccio (74) soprattutto dal Kroller-Muller Museum, che possiede la seconda più vasta collezione al mondo di opere di Van Gogh. E per quelle 14 opere che non sono sue, si parla di Gauguin, Seurat, Signac, Hiroshige, in quadri meravigliosi che hanno un preciso rapporto con il percorso artistico ed esistenziale del pittore olandese.

Ma ad aprire il percorso sono tre grandiose tele di Francis Bacon, che già da sole varrebbero il viaggio a Padova, in cui il gigante della seconda metà del Novecento si confronta con un quadro emblematico di Van Gogh, Il pittore sulla strada di Tarascona, andato distrutto, per realizzare una serie di Studi per un ritratto di Van Gogh. ''E' il punto di partenza - spiega il curatore Marco Goldin - di una mostra che, insieme al libro che la accompagna, vuole riscrivere la vita e l'opera del grande artista olandese, attraverso la lettura del suo epistolario. Con l'immagine del pittore come eroe da cui parte, e soprattutto nella convinzione che Van Gogh non fosse per niente pazzo''. Si perché il 15 ottobre sarà anche in libreria per La Nave di Teseo, ''Van Gogh. L'autobiografia mai scritta'', un poderoso volume di 700 pagine in cui lo storico dell'arte che da oltre 20 anni si occupa del grande pittore ha ritradotto e dato senso al suo epistolario (''che poi andrebbe anche considerato tra le grandi opere letterarie del suo secolo'', dice Goldin) rileggendone la vita.

Anche la mostra infatti, nelle sue sette sezioni che contengono i maggiori capolavori realizzati dall'olandese - dall'Autoritratto con il cappello di feltro grigio, Il seminatore, i vari campi di grano, i paesaggi attorno al manicomio di Saint-Remy e molti altri - è organizzata in senso strettamente cronologico ripercorrendo le fasi e i colori della vita dell'artista che in dieci anni rivoluzionò il mondo dell'arte.

Si parte sempre dai luoghi, dalla miniera di Marcasse a Etten, con il cupo grigiore dei primi disegni ad indagare il dolore e la fatica; a Sien e il tempo dell'Aia; Nuenen tra tessitori e contadini, ''dove il paesaggio inizia ad affacciarsi dalle finestre delle case'', dice ancora Goldin; all'esplosione di Parigi, ''dove inizierà a confrontarsi con il mondo dell'arte moderna''; fino all'anno decisivo, il 1888 ad Arles tra i colori della Provenza, quindici decisivi mesi in cui realizza circa 200 quadri; e poi la fine del viaggio a Saint-Remy nell'istituto di cura per malattie mentali dove ruba dalla finestra il paesaggio.

La mostra si chiude con la grande foto delle tombe affiancate di Vincent e di suo fratello Theodore, Theo, colui al quale sono indirizzate gran parte delle lettere, il gallerista che lo ha mantenuto destinandogli il 15-20% dei suoi guadagni negli ultimi dieci anni della sua vita, quando decide appunto, dopo tanti lavori ed altrettanti fallimenti, che l'arte sarà la sua missione. ''Van Gogh non era pazzo come viene dipinto in modo pittoresco dal cinema per esaltarne il lato maledetto - spiega Goldin e anche il suo rapporto con la famiglia era si conflittuale ma anche di un fortissimo legame''. Lo spiega a fondo questo viaggio nella sua opera e nei suoi sentimenti che è, come i circa 150 km che Vincent faceva in un paio di giorni, un atto altrettanto eroico e faticoso in un momento in cui un pandemia che non è finita mette a rischio ogni elemento della nostra vita. Ci saranno quindi visite contingentate nei tempi, e tutte le accortezze del caso per una occasione da non perdere assolutamente.

La mostra è promossa da Linea d'Ombra, e dal Comune di Padova, con la collaborazione del Kroller-Muller Museum e il Gruppo Baccini come main sponsor.

ansa

Alla scoperta di Galileo, tra scienza e arte Dal 17 novembre a Padova capolavori e testimonianze

Grandissimo scienziato, padre del metodo sperimentale e della ricerca astronomica, ma anche poeta, letterato, musicista, artista, Galileo Galilei sarà al centro di un'importante rassegna allestita dal 17 novembre al 18 marzo a Padova, negli spazi Palazzo del Monte di Pietà. Un viaggio tra capolavori d'arte e testimonianze storiche per capire ancora più in profondità lo spessore della sua figura e delle sue scoperte che per secoli hanno influenzato aspetti più vari della cultura occidentale.
Intitolata 'Rivoluzione Galileo', la mostra nasce da un'idea di Giovanni Villa, che l'ha curata, in collaborazione con Stefan Weppelmann, per la Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo e ha lo scopo di raccontare per la prima volta sia il personaggio nella sua interezza sia il ruolo ricoperto nei secoli come uno dei massimi protagonisti del mito italiano ed europeo. Dal percorso espositivo emerge infatti l'uomo Galileo nelle sue molteplici sfaccettature: dallo scienziato che ha rivoluzionato la ricerca astronomica al letterato esaltato da Foscolo, Leopardi, Pirandello, Ungaretti o Calvino, dal virtuoso musicista all'artista, perfino considerato tra i maggiori critici d'arte del '600. E non solo, Galileo, con strumenti quali il cannocchiale, il microscopio e il compasso, fu anche imprenditore, al tempo stesso non indenne da alcune debolezze e piccoli vizi (si pensi agli studi di viticoltura e ala passione per il vino dei Colli Euganei, di cui si riforniva barattando i suoi strumenti di precisione o alla produzione e vendita di pillole medicinali). La selezione di Giovanni Villa riunirà quindi a Palazzo del Monte di Pietà numerose opere, a partire dagli splendidi acquerelli e schizzi dello stesso Galileo, che mostreranno la sua altissima qualità di disegnatore.
Attento osservatore dell'arte, non risparmiava commenti salaci ad esempio sull'Arcimboldo, autore di "capricci che hanno una confusa ed inordinata mescolanza di linee e colori", mentre l'influenza delle sue conquiste scientifiche sulla cultura visiva si faceva evidente già nel primo '600. Dopo la pubblicazione nel 1610 del 'Sidereus Nuncius', ecco apparire nella celebre 'Fuga in Egitto' di Adam Elsheimer la prima raffigurazione della Via Lattea e sono subito state innumerevoli le rappresentazioni della luna proprio come fu vista dal cannocchiale di Galileo. Anche il genere della natura morta, grazie allo scienziato e letterato pisano, ha sviluppato nuove formule compositive, con i simboli della vanitas che lasciavano il posto a una esecuzione documentaristica legata appunto allo sviluppo delle scienze naturali.
La mostra presenterà inoltre un racconto iconografico per capolavori, tra i quali spicca il dipinto del Guercino dedicato al mito di Endimione, contenente una delle prime raffigurazioni del cannocchiale perfezionato da Galileo. E tra gli anni '20 e '30 del XVII secolo prende vita una vera e propria 'bottega' galileiana, ovvero una generazione di artisti (tra cui Artemisia Gentileschi, l'Empoli, Stefano Della Bella) in grado di condividere le suggestioni offerte dalla lezione dello scienziato. Come le Osservazioni astronomiche di Donato Creti (ora custodite nella Pinacoteca Vaticana), straordinarie tele con stelle e pianeti capaci di evocare le scoperte galileiane
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Viaggio a Padova diventa interattivo

Grazie alla realtà aumentata, un nuovo modo per fruire i beni culturali
E’ stato presentato a Padova, al San Gaetano Auditorium, CultAR, un progetto di ricerca che implementa la realtà aumentata multisensoriale grazie a guanto, gilet e cuffie audio, che potremmo definire “mixed reality”, nella fruizione dei beni culturali e quindi aggiungendo ulteriori elementi di utilizzo per l’utente. Basterà indicare un palazzo per conoscerne la storia, sapere quando è possibile visitarlo e…anche trovare un buon posticino vicino dove fare una pausa.
E’ questo l’obiettivo di CultAr, nato nel 2013, è frutto di un progetto Eu coordinato da Aalto (Finlandia) e nato dai rapporti di vari partner internazionali, con un ruolo importante di Università di Padova, Comune di Padova e l’azienda Ubiest Spa. Una presentazione internazionale che segue quelle di Seattle (USA) e Kobe (Giappone).


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A Padova la Borsa del turismo religioso: itinerari di Fede, Arte e Cultura


Dal 4 al 7 ottobre prossimi Padova ospiterà la Borsa del Turismo Religioso Internazionale (BRTI). L’evento, il cui sottotitolo è “Itinerari di Fede, Arte e Cultura”, si svolgerà al Palazzo della Ragione, in pieno centro storico, nella sala pensile del 1300, la più grande del mondo.

«In Italia, un Paese con un’ampia offerta religiosa di chiese, santuari e conventi dove si concentra gran parte del patrimonio artistico e culturale italiano, da tempo mancava un incontro dedicato al turismo religioso», ci ha spiegato Nicola Ucci (nella foto), amministratore unico di Rete System, società di servizi per la promozione turistica e agroalimentare. L’azienda, con sede a Lanciano, in provincia di Chieti, è specializzata nell’organizzazione di Borse di vario genere a livello territoriale e internazionale: dal turismo sociale alla terza età, da quello rurale alle vacanze attive.

La scelta è caduta su Padova, città facile da raggiungere e celebre per la devozione a Sant’Antonio, che unisce alla fede occasioni culturali e artistiche. La manifestazione è realizzata grazie alla collaborazione del Comune di Padova e della Regione Veneta, con il patrocinio della Cei, la Conferenza Episcopale Italiana, e dell’Enit, oltre a Confesercenti, Confcommercio e Confindustria e ai Consorzi Turistici del Veneto.

L’obiettivo è creare un evento che si ripeta nel tempo a Padova per favorire la comunicazione e la promozione commerciale sia del territorio che dell’offerta turistica religiosa di tante località italiane e estere. Lo scopo è creare sinergie tra i paesi coinvolgendo istituzioni, operatori economici e turistici e realtà religiose.
La borsa sarà inaugurata nel pomeriggio di sabato 3 ottobre con l’apertura dell’area espositiva nel Palazzo della Ragione, con circa 40 stand dedicati a enti pubblici, religiosi, associazioni e aziende, aperta gratuitamente al pubblico per 4 giorni. Il giorno dopo sarà dedicato alla visita di Padova, sotto il profilo religioso, artistico e culturale con educational tour per buyer italiani e esteri e per la stampa.

Il lunedì, sempre a Palazzo della Ragione, si svolgerà dalle 9.30 alle 14  BTRI Across Veneto, un workshop dove operatori turistici veneti, t.o., rappresentanti dell’ospitalità alberghiera e non presenteranno la ricca offerta regionale.  Il giorno dopo, negli stessi orari, si svolgerà BTRI Italy and World, workshop con seller italiani e stranieri. I  partecipanti dovranno pagare una quota di circa 200 euro per presentare la loro offerta sia ai buyer nazionali, una quarantina, che a quelli internazionali, circa 30, provenienti da tutto il mondo.

Nei due pomeriggi della Borsa sono previsti educational tour per i partecipanti e, nelle serate, intrattenimenti musicali. «Un appuntamento importante – aggiunge Ucci – che può fornire informazioni utili per tutti gli operatori del settore, soprattutto in vista del Giubileo straordinario della Misericordia indetto da Papa Francesco dall’8 dicembre 2015 al 20 novembre 2016, giunto inaspettato quando avevamo già organizzato la Borsa».

Per tutte le informazioni dettagliate e le prenotazioni con gli appositi format consultare il sito www.btri.it.
Dorina Landi
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World Tourism Expo2015 SALONE MONDIALE DEL TURISMO CITTA' E SITI PATRIMONIO MONDIALE 18/19/20 Settembre 2015 Padova

Idea

Il Turismo Culturale è un filone sempre in crescita del turismo sia da un punto di vista di domanda che di offerta turistica, in cui protagonista principale è il Patrimonio culturale.
Le meraviglie del Mondo sono considerate delle ricchezze per gli esseri umani, questo capitale deriva il suo pregio non solo dalla possibilità di essere sfruttato economicamente ma soprattutto dai valori sia culturali sia spirituali che gli sono riconosciuti: questi “beni patrimoniali” ci regalano l’impressione di essere lì per noi, per farsi ammirare, perché ne possiamo godere e sentirci più soddisfatti.

La Conferenza Generale dell'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'educazione, la scienza e la cultura (UNESCO) nel 1972 ha approvato la Convenzione internazionale per la protezione del Patrimonio Mondiale dell'Umanità in cui viene sancita l'inalienabilità della cultura e della natura come elementi fondamentali per lo sviluppo della società di tutto il pianeta, e per il mantenimento della pace e della solidarietà.
Il Patrimonio Mondiale dell’Unesco rappresenta l’eredità del passato di cui noi oggi beneficiamo e che trasmettiamo alle generazioni future. L’Unesco si è posto come obiettivo di catalogare ed eleggere a World Heritage alcune di queste bellezze e di questi siti per la propria salvaguardia e per il trasferimento ai posteri e alle generazioni future.
Essere inclusi tra i siti del World Heritage Centre permette di avere un riconoscimento universale delle sue particolarità a livello culturale, paesaggistico e sociale.

Per essere inclusi nella lista del Patrimonio dell'Umanità i siti devono avere valori di universalità, unicità ed insostituibilità (nel caso andassero perduti) e devono soddisfare almeno uno dei criteri fissati dal Comitato per il Patrimonio dell'Umanità.
Il progetto di costruzione di un Patrimonio Mondiale appare qualcosa di più della semplice collezione di beni culturali e naturali in pericolo: è, infatti, intimamente legato al processo di costruzione di un’identità collettiva, di un soggetto unico.La World Heritage List è dunque il punto centrale e più importante di tutte le attività legate alla WHC, un bene patrimoniale che prima dell’iscrizione è riferimento semplicemente per una comunità locale o nazionale, diventa attraverso l’atto d’iscrizione Patrimonio della più vasta comunità internazionale, o in termini di retorica della WHC Patrimonio dell’Umanità intera.
L'iscrizione dei siti nella Lista del Patrimonio Mondiale consente ad ogni Stato membro di ottenere la cooperazione della comunità internazionale, per informare la popolazione del valore eccezionale di un sito e, quindi, per contribuire a conservare il proprio Patrimonio nazionale.
Da questa Lista occorre partire per portare a termine il progetto di diffusione di un senso di appartenenza allargato.
Per esattezza l’UNESCO ha finora riconosciuto un totale di 1007 siti (779 beni culturali, 197 naturali e 31 misti), presenti in 161 Paesi del mondo. Attualmente l'Italia è la nazione a detenere il maggior numero di siti inclusi nella lista dei Patrimoni dell'Umanità.
Purtroppo sono in molti a pensare che una volta entrati a far parte di quest’elite il gioco sia fatto invece le statistiche sui flussi turistici dimostrano come dal momento dell’inclusione nella lista, i siti non hanno rilevato incrementi significativi in termini di arrivi e presenze. L’inclusione nella Lista Unesco è, infatti, solo il punto di partenza per poter beneficiare in termini imprenditoriali di questa grande opportunità.
Bisogna avere la forza, anche economica, di comunicare al Mondo e di saper utilizzare i propri plus per strategie vincenti. Il calo di competitività di alcune località turistiche e’ molto evidente e richiede strategie in grado di far fronte alle reali situazioni createsi.
Da queste motivazioni di fondo nasce l'idea di uno strumento che soddisfi queste esigenze: la Wte, il Salone espositivo al mondo dei Siti inseriti nella World Heritage List Unesco si propone di creare un punto di incontro tra il mondo della cultura e quello dell’economia. La manifestazione è ideata e organizzata dalla CML Consulting con l’obiettivo di favorire la commercializzazione di prodotti turistici riguardanti questi luoghi; attraverso questa manifestazione ogni “eccellenza territoriale” diventerà soggetto attivo per un progetto che miri alla loro reale valorizzazione.

Lungo la strada delle chiese... Itinerario alla scoperta dei luoghi religiosi storici più affascinanti

(di Ida Bini)
L’abbazia di santa Giustina a Padova, la corte benedettina di Correzzola e l’abbazia di Praglia, a Teolo, sono le tre principali tappe della Via delle Chiese, itinerario alla scoperta del territorio padovano attraverso i luoghi di culto più belli e antichi. E’ un percorso turistico-religioso promosso dalla provincia di Padova grazie al finanziamento europeo del progetto Thetris che tutela i monumenti sacri, valorizzando il turismo religioso che nel nostro Paese lo scorso anno ha raggiunto 5,6 milioni di presenze.
Questo dato, secondo un’indagine dell’Istituto nazionale di ricerche turistiche, è in continua crescita. Lo ribadisce anche Barbara Degani, presidente della provincia di Padova, convinta che il progetto attragga turisti e pellegrini di tutta Europa alla scoperta del patrimonio architettonico della provincia di Padova, ricco di chiese, monasteri, eremi, abbazie, conventi e santuari: “Buona parte della crescita futura del nostro territorio – dice Degani - si giocherà sul turismo e quello religioso rappresenta senza dubbio un segmento strategico.
Parliamo infatti di una città conosciuta nel mondo per il Santo dove sorge anche un’altra bellissima chiesa, santa Giustina, che pochi sanno che custodisce le spoglie di san Luca evangelista. E parliamo di un’area che da nord a sud racchiude alcune delle abbazie e corti più belle d’Italia”. L’itinerario religioso - che completa la già ricca offerta culturale, artistica e paesaggistica del padovano - parte dall’abbazia di santa Maria Assunta di Praglia, immersa nel verde dei colli euganei di Teolo, a una decina di chilometri da Abano Terme. E’ un complesso benedettino fondato nel XI secolo e ricostruito nel XV in stile rinascimentale, famoso per la biblioteca e il laboratorio di restauro dei libri antichi e dei codici miniati. La sua struttura, celebrata anche da Fogazzaro nel suo Piccolo Mondo Antico, si articola in quattro chiostri quadrangolari ai quali si affiancano il refettorio monumentale, quello ordinario, la basilica e la prestigiosa biblioteca antica, dichiarata monumento nazionale italiano, costruita in seguito alla riedificazione del monastero.
La biblioteca ha un patrimonio librario di circa centomila volumi con moltissime opere rare, restaurate nel laboratorio dell’abbazia dagli stessi monaci che qui vivono secondo l’antica regola dei Benedettini, ora et labora. Da qui una breve deviazione conduce alla vicina località di Torreglia, dove sorge l’eremo del Monte Rua, oasi camaldolese e luogo di meditazione e preghiera risalente al XIV secolo, soggetto a una rigida clausura: i visitatori, infatti, possono accedere solo alla piccola chiesa. Dal parco regionale dei Colli Euganei, tra vigneti, casolari e stazioni termali, ci si sposta verso est in direzione Padova, la città della basilica di Sant’Antonio, luogo di pellegrinaggio di milioni di fedeli e pellegrini da tutto il mondo, e di santa Giustina, complesso benedettino che si affaccia come la più celebre basilica sulla grandiosa piazza settecentesca di Prato della Valle. L’imponente chiesa di santa Giustina, riconoscibile per le tante cupole, è costituita da tre chiostri e una basilica al cui interno sono ospitate opere d’arte di grande pregio tra cui la pala di Paolo Veronese raffigurante il martirio di santa Giustina.
La città veneta regala numerose altre testimonianze religiose, come il santuario di san Leopoldo Mandic, custode delle spoglie e della cella del santo cappuccino di origine dalmata, e il santuario dell’Arcella, dove morì sant’Antonio. Prima di lasciare la città per tornare sul percorso religioso, merita senz’altro una visita la centrale e ampia piazza del Duomo che ospita la cattedrale, capolavoro del Trecento, e l’adiacente battistero con i preziosi affreschi di Giusto de’ Menabuoi. Lasciata Padova, e percorrendo la strada che porta a sud, verso Mantova, si giunge alla città fortificata di Monselice, abbarbicata su un colle e circondata da mura volute dagli Estensi. Il suo centro storico è ricco di palazzi gentilizi, piccole case medievali e cappelle ed è dominata da un antico castello; da qui parte la Via delle sette Chiese, un suggestivo itinerario votivo che permette di visitare sei cappelle che la famiglia Duodo fece costruire tra il 1605 e il 1615 per accedere alla propria villa. Ognuna è intitolata a una basilica romana e, grazie alla concessione di papa Paolo V, i pellegrini che percorrono questo tratto di strada ottengono l’indulgenza plenaria. Viaggiando lungo la strada che da Padova arriva a Chioggia, si raggiunge Correzzola dove si trova la Corte benedettina, simbolo della cultura monastica e del sistema agrario benedettino, immerso nei boschi e vicino all’ansa di un grande fiume navigabile. Il fondo dove sorge la Corte venne acquistato dai monaci di santa Giustina di Padova nel 1129, che cedettero piccoli appezzamenti a famiglie di coloni per incrementare le attività agricole. La Corte divenne il centro direzionale benedettino: l’ala più a ovest era adibita a foresteria e residenza dei monaci, mentre il lato sud ospitava granai e fienili; all’interno c’erano pozzi, depositi e un locale per la tessitura mentre tra orti e giardini sorgeva una grande e attiva scuderia.
Nei secoli il complesso monastico subì trasformazioni e ampliamenti, ma anche lunghi periodi di incuria e di degrado; fu soltanto verso la metà del XVIII secolo che si riprese a bonificare il territorio e a migliorare gli edifici, la cui proprietà passava di famiglia in famiglia. Dopo la prima guerra mondiale i possedimenti finirono nelle mani dei cittadini del comune di Correzzola, che oggi ha recuperato le attività agricole del monastero e che organizza visite guidate all’interno della bellissima Corte benedettina. Per maggiori informazioni: www.provincia.pd.it
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