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Visualizzazione post con etichetta Piero della Francesca. Mostra tutti i post
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In un’esposizione unica e irripetibile, al Museo Poldi Pezzoli di Milano, con il sostegno di Fondazione Bracco quale Main Partner, verrà presentato – per la prima volta nella storia, dopo 555 anni dalla sua realizzazione – un capolavoro di Piero della Francesca (1412–1492): il Polittico agostiniano

 

Nel 1469 l’artista finiva di dipingere il suo magnifico polittico per l’altare maggiore della chiesa degli agostiniani a Borgo San Sepolcro (Arezzo), iniziato nel 1454. La pala, fra le opere di maggiore impegno di Piero della Francesca, fu smembrata e dispersa entro la fine XVI secolo. Oggi ciò che resta del polittico agostiniano, ovvero otto pannelli (la tavola centrale e gran parte della predella non sono state finora rintracciate), si trova in musei in Europa e negli Stati Uniti, oltre che al Museo Poldi Pezzoli, proprietario del panello raffigurante San Nicola da Tolentino, uno dei quattro santi che appartenevano alla parte centrale del polittico.

In passato alcuni musei avevano già provato a riunire il polittico: lo stesso Museo Poldi Pezzoli nel 1996, la Frick Collection nel 2013 e il Museo dell’Hermitage nel 2018. Ma, non ottenendo tutti i prestiti, ne hanno proposto solo una ricostruzione “virtuale”. Dal 20 marzo 2024, grazie alla collaborazione con i grandi musei proprietari dei pannelli superstiti, la Frick Collection di New Yor (San Giovanni Evangelista, la Crocifissione, Santa Monica e San Leonardo), il Museu Nacional de Arte Antiga di Lisbona (Sant’Agostino), la National Gallery di Londra (San Michele Arcangelo) e la National Gallery of Art di Washington (Sant’Apollonia) sarà possibile ammirare riuniti tutti i frammenti del famoso polittico. 

La mostra, ideata da Alessandra Quarto, direttrice del Museo Poldi Pezzoli, è a cura di Machtelt Brüggen Israëls (Rijksmuseum e Università di Amsterdam) e Nathaniel Silver (Isabella Stewart Gardner Museum, Boston), studiosi di livello internazionale e gli ultimi a proporre la ricostruzione del polittico nel 2013 presso la Frick Collection di New York sulla base delle indagini finora condotte.
L’organizzazione della mostra è a cura di Lavinia Galli, conservatrice, e Federica Manoli, collection manager, del Museo Poldi Pezzoli, con il coordinamento di Arianna Pace, dell’ufficio mostre.

Presentati in un suggestivo allestimento a cura dell’architetto Italo Rota e dello studio internazionale di design CRA-Carlo Ratti Associati, i pannelli saranno accostati tra loro con le cornici che li hanno “accompagnati” in questi secoli di storia collezionistica. Il progetto mira a restituire al pubblico e agli studiosi la piena esperienza dell’opera pierfrancescana con tutta la sua potenza evocativa dell’epoca rinascimentale.

Visti da vicino i dipinti riveleranno la minuziosa attenzione del maestro per i tessuti e i gioielli lussuosi come il broccato d’oro del Sant’Agostino e l’armatura del San Michele Arcangelo e, per contro, la semplicità del saio del San Nicola da Tolentino, austero e ruvido. Mostreranno inoltre i giochi di luce che Piero della Francesca ha sapientemente utilizzato per ognuno dei pannelli, rivelando una grande attenzione per i dettagli degli ornamenti che oggi dialogano perfettamente con le arti decorative presenti nella collezione del museo milanese. 

Grazie al sostegno di Fondazione Bracco, da sempre impegnata nella valorizzazione del rapporto tra scienza e arte, in programma anche un’articolata campagna di analisi diagnostiche non invasive su alcune opere presenti in mostra, che saranno parte integrante del percorso espositivo e che ripercorreranno le tecniche di lavoro del pittore e i materiali utilizzati, nonché le strade della composizione, dello smembramento e della ricostruzione del polittico. 

La mostra a Milano sarà quindi un’occasione eccezionale per tutto il pubblico e fondamentale ai fini della ricerca e dello studio da parte degli esperti di tutto il mondo; verranno infatti organizzate conferenze, giornate di studio e confronto fra i grandi conoscitori di Piero della Francesca e della sua pittura.

Info utili

DOVE

Museo Poldi Pezzoli. Via Manzoni 12, Milano

QUANDO

20 marzo — 24 giugno 2024

INGRESSO

Intero — € 14,00
Ridotto Over 65 — € 10,00

ORARI

Mercoledì — Lunedì: 10:00 — 19:30
(ultimo ingresso 18:30)

CONTATTI

info@museopoldipezzoli.org

https://museopoldipezzoli.it/

Polittico di Piero della Francesca ricomposto dopo 555 anni. In mostra al Poldi Pezzoli di Milano fino al 20 giugno

 

Una mostra evento, ma anche un'occasione di studio che ha portato a delle nuove scoperte: da domani al 24 giugno il museo Poldi Pezzoli di Milano espone tutte e otto le tavole ad oggi conservate del polittico agostiniano realizzato da Piero della Francesca fra il 1454 e il 1469 per l'altare maggiore della chiesa degli agostiniani a Borgo San Sepolco, nell'Aretino, smembrato a fine Cinquecento e da allora mai più riunito, nonostante i tentativi fatti da musei illustri come l'Ermitage.

"La riunione del secolo" l'ha definita la direttrice del museo Alessandra Quarto, che ha "colto l'attimo", ovvero la chiusura temporanea della Frick Collection di New York che ha messo così a disposizione le sue quattro opere (San Giovanni evangelista, la Crocifissione, Santa Monica e San Leonardo) e che è riuscita a convincere il Museo de Arte Antiga di Lisbona a prestare il suo preziosissimo Sant'Agostino, la National Gallery di Londra a dare San Michele Arcangelo e la National Gallery of Art di Washington a cedere Sant'Apollonia per unirle alla tavola di San Nicola da Tolentino che il Poldi ha nella sua collezione, unendole in un allestimento firmato da Italo Rota e CRA Carlo Ratti associati con l'illuminazione di Artemide.

"Mi piace pensare che ci sia un museo tanto milanese come il Poldi Pezzoli in grado di convincere istituzioni di tutto il mondo che si può fare una mostra qui" ha osservato l'assessore comunale alla Cultura Tommaso Sacchi, intervenuto con la sua collega della regione Francesca Caruso. Ma a testimoniare l'importanza di questa operazione, portata avanti da un museo privato, è stata la presenza del direttore generale musei Massimo Osanna.

L'operazione è stata impegnativa, ma "era un dovere per Intesa Sanpaolo - ha spiegato Michele Coppola Executive Director Arte Cultura e Beni Storici del gruppo e direttore delle Gallerie d'Italia - raddoppiare lo sforzo che fa per sostenere il Poldi Pezzoli". Main partner della mostra 'Piero dellla Francesca. Il polittico agostiniano riunito' è la Fondazione Bracco che ha anche promosso e finanziato la ricerca con la diagnostica per immagini sul San Nicola, realizzata da un team di ricercatori della Statale di Milano dello spinoff Iuss Pavia DeepTrace Technologies con la collaborazione del Centro Conservazione e Restauro La Venaria Reale, che ha permesso di scoprire alcuni segreti dell'opera (realizzata su una tavola di pioppo, poi assottigliata) e delle tecniche di Piero della Francesca "pittore di luce", capace di utilizzare l'olio come i fiamminghi.

E gli esami delle altre tavole hanno permesso di fare alcune scoperte e una più che fondata ipotesi. Ovvero, ha spiegato Machtelt Brüggen Israëls, del Rijksmuseum, che insieme a Nathaniel Silver ha curato la mostra, che la tavola centrale (mancante come la maggior parte della predella) ritraesse l'incoronazione della Vergine da parte di Cristo. All'angolo in basso della tavola che ritrae l'arcangelo Michele, infatti, si vede ad occhio nudo un gradino in porfido con sopra un drappo di prezioso velluto, ma con lo stereomicroscopio è stato possibile vedere anche il piede della Madonna inginocchiata. Inoltre è stato possibile dimostrare che nella parte superiore della stessa tavola, e anche di quella di San Giovanni, c'erano le ali di due angeli, poi cancellate dopo lo smembramento. Altra scoperta è che la carpenteria lignea, cioè la base del polittico, è stata un riciclo: Piero della Francesca ha infatti dovuto utilizzare la struttura preparatoria di un polittico trecentesco mai terminato, e su questa struttura ha steso (come visibile dagli esami) un ulteriore strato di biacca preparatoria. A spiegare tutte le scoperte è un video con cui si conclude la mostra, che è arricchita da una serie di attività collaterali (fra cui materiali per ipovedenti e sordi a percorso per i ragazzi in museo e al carcere minorile Beccaria) e anche da un'orario di apertura allungato alle 19:30 per permettere al numero maggiore di visitatori possibile di ammirare il capolavoro riunito per la prima volta da quando fu realizzato 555 anni fa.

ansa

(Post a cura di Giuseppe Serrone - turismoculturale@yahoo.it)

Piero della Francesca a Palazzo Magnani: due settimane in più per ammirarlo


Reggio Emilia, 21 maggio 2015 - DUE SETTIMANE in più. E’ stata prorogata fino al 28 giugno la mostra su Piero della Francesca a palazzo Magnani, ulteriore segno del grande interesse creatosi attorno a questa preziosa e originale esposizione aperta il 14 marzo scorso: cento opere che vedono, accanto al Maestro di Sansepolcro, i grandi protagonisti della teoria e della pratica del disegno prospettico e architettonico dei secoli XV-XVI: Lorenzo Ghiberti, Leon Battista Alberti, Ercole de’ Roberti, Domenico Ghirlandaio, Giovanni Bellini, Francesco di Giorgio, Albrecht Dürer, Antonio da Sangallo il Giovane, Baldassarre Peruzzi, Amico Aspertini, Michelangelo, e molti altri ancora.
“PIERO della Francesca. Il disegno tra arte e scienza”, presenta la figura del Maestro nella doppia veste di disegnatore e grande matematico. Per l’occasione è riunito nel Palazzo di corso Garibaldi – fatto straordinario, per la prima volta da mezzo millennio – l’intero corpus grafico e teorico dell’artista toscano: i sette esemplari, tra latini e volgari, del De Prospectiva Pingendi (conservati a Bordeaux, Londra, Milano, Parigi, Parma, Reggio) i due codici dell’Abaco (Firenze), il Libellus de quinque corporibus regularibus (Città del Vaticano) e Archimede (Firenze).
LA MOSTRA - curata da Filippo Camerota, Francesco Paolo Di Teodoro, Luigi Grasselli - non è ‘solo’ l’occasione, prima e unica, per ammirare tutte insieme le opere grafiche del Maestro di Sansepolcro(evento, di per sé, straordinariamente importante per gli studiosi d’ogni Paese); essa è anche un viaggio straordinario nel Rinascimento, unicità italiana che ha influenzato per secoli l’arte e il sapere dell’Occidente (e non solo) producendo i più grandi capolavori, oggi icone insuperate, della cultura figurativa mondiale e dell’immaginario collettivo.
IL viaggio nelle sale di palazzo Magnani è commentato nell’audioguida da Piergiorgio Odifreddi. Fulcro dell’esposizione è l’esemplare del De Prospectiva Pingendi della Biblioteca “Panizzi” di Reggio, uno dei più importanti testimoni della fondamentale opera prospettica di Piero della Francesca. Il manoscritto, opera di un copista, reca numerose correzioni, note marginali ed estese aggiunte di mano di Piero. Ospita nei suoi 110 fogli numerosi disegni di mano dell’artista.
IL RESTO del Carlino è media partner nella mostra. Per la realizzazione dei supporti la Fondazione Palazzo Magnani si è avvalsa della collaborazione scientifica di Imago rerum team, dell’Università Iuav di Venezia, del dipartimento Culture del Progetto, Ingegneria Civile Edile e Architettura e Ingegneria del’Informazionedell’Università Politecnica delle Marche e di Cr-Forma di Cremona che ha condotto le analisi scientifiche sul codice reggiano del De prospectiva pingendi. È consultabile in mostra la Biblioteca digitale tematica sui Codici del De prospectiva pingendi a cura del Museo Galileo di Firenze.
Il Resto del Carlino