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La Parsimonia dell'acqua, mostra itinerante in Puglia

BARI - L'annaffiatoio trattiene l'acqua, senza perderne una goccia, e all'occorrenza è capace di distribuirla armoniosamente sulla terra dando origine alla vita.

    E' uno strumento umile che, attraverso la sua semplicità, rivela il senso profondo del nostro tempo: la necessità di aver cura degli elementi base della vita.

L'annaffiatoio è il tema della mostra 'La Parsimonia dell'acqua', a cura di Roberto Marcatti e Cintya Concari dell'associazione no profit H2O Milano in collaborazione con il ceramista Agostino Branca; dalle Scuderie di Palazzo Gallone di Tricase, dove ha riscosso un grande successo, il progetto nei prossimi mesi si sposterà in altre 5 città della Puglia: Bari, Foggia, Taranto, Brindisi e Lecce.

    L'esposizione racconta le virtù di un semplice annaffiatoio e invita gli osservatori ad apprezzare l'ingegno e il valore di questo prezioso strumento a disposizione dell'uomo attraverso 27 opere di artisti nazionali e internazionali. Ogni opera mostra le diverse declinazioni dell'annaffiatoio con un messaggio comune: creatività significa reinterpretazione e capacità di riusare. Nei prossimi mesi le mostre, programmate dal Polo Biblio Museale della Regione Puglia e sostenute dall'Acquedotto Pugliese, sono previste a Bari negli spazi del Palazzo AQP di via Cognetti, per poi proseguire nella Biblioteca Magna Capitana di Foggia, nella Biblioteca Acclavio di Taranto, nel Museo Ribezzo di Brindisi e nel Museo Castromediano di Lecce.

    "Siamo orgogliosi di sostenere questo progetto - ha commentato Tina De Francesco, componente del CdA dell'Acquedotto pugliese - che offre una nuova filosofia di vita partendo da un prodotto, l'annaffiatoio, che conduce a un nuovo paradigma, quello del riutilizzo. Un valore in cui Acquedotto Pugliese investe ogni giorno curando il ciclo integrato dell'acqua, dalla fonte, alla distribuzione, al recupero, fino al riutilizzo in agricoltura".

    "Da quasi vent'anni - ha sottolineato la curatrice Cintya Concari - salvaguardiamo la risorsa acqua attraverso la cultura del progetto. Ecco perché gli annaffiatoi in mostra non vogliono rappresentare solo una merce, ma esprimere una nuova sacralità dell'oggetto stesso; a tale proposito non possiamo più parlare di semplice 'riciclo', ma di una nuova progettualità di cui tutti noi abbiamo bisogno".

Riproduzione riservata © ansa.it

Turismo Culturale Puglia sole, mare, buon cibo

puglia giorgia meloni sceglie tappe g7 
 AGI - Sole, mare, buon cibo. Ma anche storia, tradizioni e un sapere artigiano che si tramanda da secoli. Senza dimenticare le capacità d'innovare, tra aziende e startup che, dalla provincia di Foggia al Salento, hanno sempre trovato una casa fertile in cui trovare e coltivare talenti. La Puglia, tacco e sperone dello Stivale, è tornata da poche ore al centro delle attenzioni della politica internazionale. Giorgia Meloni l'ha scelta lo scorso maggio, durante un altro vertice a Hiroshima, come sede del prossimo G7, ma l'ha raggiunta, in queste ore, per alcuni sopralluoghi. La data dell'incontro tra i leader del mondo ancora non c'è ma è probabile che venga collocata nella seconda metà del mese di giugno del 2024. Le prime indiscrezioni sembrano favorire non una città in particolare ma un luogo, di particolare bellezza (e sicurezza) che possa raccontare al meglio le ricchezze di una Regione che da anni è una perla del turismo italiano. Le aspettative, del resto, sono altissime. Con la pandemia lasciata alle spalle e con l'estate che sta entrando nel vivo, il 2023 potrebbe registrare numeri record per gli arrivi dall'estero, i pernottamenti e le visite turistiche. Le previsioni dell’istituto Demoskopika, rilanciate dal portale della Regione, parla di 16,3 milioni di presenze (+10% rispetto al 2022), con oltre 4 milioni di arrivi (+10,6%). Gli aeroporti di bari e Brindisi hanno già fatto registrare, nei primi mesi dell'anno, numeri incoraggianti, destinati a crescere ancora in questi mesi. La spesa turistica stimata e prevista ammonta a 2.326 milioni di euro (+23,1%). L'offerta del resto è ricca, variegata ed eterogenea. Dai villaggi collinari da fiaba ai chilometri di costa mediterranea ricchi di bandiere blu, riconoscimenti ambientali e strutture di tutti i tipi e per tutte le tasche. A Bari, capoluogo portuale e centro di una sempre più vivace vita universitaria, risponde Lecce, con la sua architettura barocca e i collegamenti con i lidi salentini. E poi la Taranta, i dialetti, le feste e le sagre. Le mitiche bombette di carne o le orecchiette, uno dei piatti di pasta più amati anche all'estero. Un fil rouge che unisce musica e prodotti accompagnando il turista in un percorso unico e inimitabile. Claudio Santamaria e Francesca Barra, Marco Tardelli e Myrta Merlino. La Puglia è un punto di riferimento anche per le coppie, tra romanticismo, tramonti e cene a lume di candela con il mare sullo sfondo. Blanco, invece, è stato uno degli ultimi cantanti che si sono recati in Puglia per rendere omaggio alla statua di Domenico Modugno, uno dei padri della musica italiana, facendo una sorta di pellegrinaggio in quella che è considerata un'altra delle perle della regione, Polignano a Mare. Come Vasco rossi che ha trovato in Castellaneta Marina (Taranto), uno dei luoghi più adatti per ricaricare le batterie. Claudio Santamaria e Francesca Barra, Marco Tardelli e Myrta Merlino. La Puglia è un punto di riferimento anche per le coppie, tra romanticismo, tramonti e cene a lume di candela con il mare sullo sfondo. Blanco, invece, è stato uno degli ultimi cantanti che si sono recati in Puglia per rendere omaggio alla statua di Domenico Modugno, uno dei padri della musica italiana, facendo una sorta di pellegrinaggio in quella che è considerata un'altra delle perle della regione, Polignano a Mare. Come Vasco rossi che ha trovato in Castellaneta Marina (Taranto), uno dei luoghi più adatti per ricaricare le batterie. Tanti gli attori e i registi di primissimo piano che hanno speso parole d'amore in Puglia. Gerard Depardieu, Francis Ford Coppola, Hugh Jackman, George Clooney. Solo per fare qualche nome. Tutti fotografati in vacanza tra le vie delle città o su un comodo lettino, in spiaggia o a bordo piscina. Poi c'è chi sceglie addirittura di rimanere. Helen Mirren, ad esempio, ha scelto la campagna di Tiggiano, dove ha restaurato una masseria del Cinquecento in cui vive, per lunghi periodi, con il marito. Meryl Streep, invece, ha optato per Tricase, altro gioiello del Sud. Ronn Moss, infine, si è dedicato alle vigne diventando un vero imprenditore. Insomma, da anni la Puglia è meta di primissimo piano, ambita e desiderata, dell'estate italiana. E ora che i leader dei Paesi più potenti del mondo convergeranno, tra meno di un anno, verso i suoi lidi è lecito aspettarsi una ulteriore consacrazione per un terra che, da sempre, è orgogliosamente un simbolo delle meraviglie d'Italia.

Dal Salento alla Sardegna, ecco 10 spiagge nascoste in Italia

Clima mite, posti poco affollati e prezzi più convenienti sono alcuni degli innegabili vantaggi di una vacanza al mare in primavera. Goboony, la piattaforma di camper sharing, ha selezionato dieci tra le più suggestive spiagge italiane nascoste e perfette per una vacanza in camper al mare durante la stagione primaverile.

Eccole:

1. TORRE ULUZZO E PORTO SELVAGGIO – SALENTO, PUGLIA
In Salento, più precisamente nel territorio di Nardò, c’è una bellissima spiaggia selvaggia e rocciosa: la baia di Torre Uluzzo. A strapiombo sul mare, la torre dal prestigioso valore archeologico domina una cala incantevole. Il periodo migliore per visitare questo luogo è sicuramente la primavera, quando il fiore da cuiprende il nome – l’asfodelo, in dialetto uluzzu – fiorisce e colora tutto di bianco. Questa meravigliosa baia
regala spazi rocciosi isolati dove poter prendere il sole, un mare azzurro e cristallino dove potersi tuffare e fresche pinete dove potersi appisolare all’ombra di alti pini.  Torre Uluzzo è raggiungibile a piedi tramite un sentiero sterrato accessibile dalla strada litoranea tra Santa
Caterina e Sant’Isidoro. Da Torre Uluzzo è poi possibile percorrere un bellissimo sentiero naturale che collega la baia a un altro luogo spettacolare e incontaminato: Porto Selvaggio. Tutta la zona fa parte dell’area naturale protetta del Parco Naturale Regionale di Porto Selvaggio e Palude del Capitano, inserita nel 2007 dal FAI nell’elenco dei “100 luoghi da salvare”. Raggiungibile solo a piedi con una passeggiata di circa venti minuti, la spiaggia di Porto Selvaggio, contornata da maestosi pini d’Aleppo, è il luogo ideale dove passare, anche in primavera, piacevoli giornate in totale tranquillità con il pregio di essere immersi in un ambiente naturale, incontaminato e selvaggio.
La zona è ricca di parcheggi, aree sosta e campeggi dove poter sostare o alloggiare.

2. SPIAGGIA DI CALAMOSCHE – SICILIA
Nel Parco Naturale di Vendicari, nella zona sud-orientale della Sicilia, in provincia di Siracusa, c’è un luogo magico: la spiaggia di Calamosche. Una caletta di sabbia dorata e finissima lunga circa 200 metri e circondata da scogliere e vegetazione mediterranea. Il mare turchese e cristallino è sempre calmo perché è protetto dalle correnti grazie ai due promontori che sorgono alle estremità laterali.
Il fondale è sabbioso e basso nella parte centrale, diventa più profondo e roccioso alle estremità. Qui è facile incontrare splendidi esemplari di fauna marina locale. Questa spiaggia infatti è tra le preferite tra gli amanti dello snorkelling. Dal parcheggio attrezzato che si trova percorrendo la SP19, parte un sentiero naturale di circa 1,2 km praticabile solo a piedi e che porta direttamente alla spiaggia. Una piccola fatica per godere di un vero e proprio paradiso naturale.

3. CALA VIOLINA – TOSCANA
Nella macchia mediterranea della riserva naturale di Scarlino, Cala Violina è un lembo di spiaggia con un mare incontaminato e racchiuso tra due promontori. È un patrimonio naturale di altissimo valore e fortemente tutelato. Cala Violina è famosa per un particolare che la rende un luogo unico e magico: ad ogni passo fatto sulla spiaggia i minuscoli granelli di quarzo “suonano” una melodia. Già narrate nei viaggi di Marco Polo, le spiagge sonore sono un fenomeno antico ed esclusivo di pochi luoghi nel mondo. Se ne contano appena un centinaio in tutto il mondo e Cala Violina è uno di questi luoghi magici. Dopo aver parcheggiato il proprio veicolo, (l’area di sosta più vicina è quella di Val Martina con 200 posti disponibili) Cala Violina si raggiunge esclusivamente a piedi o in bicicletta. Dal 1° giugno al 30 settembre l’accesso è regolato tramite un sistema di prenotazione. La prenotazione si fa online sul sito dedicato e il costo per l’accesso alla Cala è di 1 euro. Mentre la tariffa giornaliera per il parcheggio del camper è di 15 euro.

4. CALA GOLORITZÈ – SARDEGNA
Situata su uno dei tratti costieri del Golfo di Orosei, il nome Goloritzè deriva probabilmente dalle parole sarde “colóvuru”, “caboru”, “carhodu” che significano serpente. La spiaggia viene anche chiamata “spiaggia dell’Aguglia”, per la presenza dell’Aguglia, una formazione rocciosa appuntita nota anche come Punta Caroddi. La cala si può raggiungere via terra con una camminata di circa un’ora attraverso il sentiero Bacu Goloritzè sul Supramonte di Baunei. Proprio perché si tratta di un’area preservata non è possibile fare camping su questa spiaggia, ma è possibile sostare presso la Cooperativa Goloritzè. Qui sono disponibili diversi servizi come maneggio, ristoro ed anche
guide ambientali in grado di consigliare itinerari di trekking, arrampicata e fuoristrada.

5. SPIAGGIA DI SAN FRUTTUOSO DI CAMOGLI – LIGURIA
La spiaggia di San Fruttuoso è probabilmente la spiaggia più piccola di tutta la riviera ligure e la più incontaminata, probabilmente per via del difficile accesso. Può essere raggiunta, infatti, solo in barca o a piedi attraverso vari sentieri escursionistici, caratterizzati da diversi gradi di difficoltà. Uno dei più belli è quello che parte da Portofino e dura circa 1 ora e mezza. La spiaggia si trova nel Parco Regionale di Portofino – zona B dell’area naturale marina protetta, è piuttosto piccola e caratterizzata da ciottoli bianchi; il mare è cristallino e dal colore verde smeraldo. È molto amata dai sub, grazie alla bellezza dei fondali e alla presenza del Cristo degli Abissi, una statua di bronzo alta circa 2,5 metri che è stata posta nel 1954 sul fondale della baia a 17 metri di profondità.

6. BAIA DI PORTO MIGGIANO O SPIAGGIA DEI CENTO SCALINI – SALENTO, PUGLIA
La Baia di Porto Miggiano è conosciuta anche come “spiaggia dei cento scalini”, per via del numero di scale che bisogna fare prima di arrivare al mare. Situata nella cittadina di Santa Cesarea Terme – famosa stazione termale ricca di sorgenti naturali – Porto Miggiano è un vero e proprio gioiello incastonato in una meravigliosa insenatura. Fondali ricchi di meraviglie da scoprire, caratteristici faraglioni e suggestive grotte preistoriche, come quella dei Romanelli, rendono questo luogo un paradiso terrestre dove potersi rilassare e ammirare l’incanto della
natura. Da visitare preferibilmente in primavera, tra maggio e giugno o a settembre. In piena estate infatti è una meta molto affollata. La zona dispone di un ampio parcheggio, su strada sterrata, dove poter parcheggiare il proprio veicolo. Inoltre, proprio in cima alla baia e immerso nel verde si trova il Camping Porto Miggiano, luogo ideale per un camping con vista sulla splendida insenatura.

7. SPIAGGIA DELLA GAVITELLA, CAMPANIA
La spiaggia della Gavitella è un delizioso angolo di paradiso custodito tra le scogliere della splendida Costiera Amalfitana, luogo e patrimonio storico e gastronomico dall’inestimabile valore (sito Unesco dal 1997). Si tratta di una caletta naturale situata nella frazione di Vettica Maggiore a Praiano, raggiungibile percorrendo una scalinata panoramica costruita nel 1926. La via di accesso alla spiaggia della Gavitella inizia con la lunga scalinata di 413 gradini presso la Piazza San Gennaro di Praiano. Da qui il panorama incantevole su Positano e sui faraglioni di Capri lascia senza fiato. Altra particolarità di questo posto è la possibilità di godere del sole fino al tramonto grazie all’esposizione a ovest.

8. SPIAGGIA DELLA MARINELLA DI PALMI, CALABRIA 
Nella parte settentrionale della Costa viola e sovrastata dal Monte Sant’Elia, si trova la spiaggia della Marinella di Palmi, una baia caratterizzata da ghiaia bianca e da un mare turchese, limpido e trasparente. Nonostante sia facilmente raggiungibile è poco frequentata, perfetta per rilassarsi e godersi la pace del mare in primavera. Per poter arrivare è necessario prendere l’uscita per Palmi dalla Statale 18. Una volta qui basterà seguire le indicazioni per la spiaggia che è ben segnalata. Per quanto riguarda l’area camper dove poter sostare, a venti
minuti di guida dalla spiaggia si trova Summerland, un’area sosta dove sono disponibili servizi basici ma estremamente funzionali.

9. BAGNI DELLA REGINA GIOVANNA, SORRENTO
I Bagni della Regina Giovanna si trovano sul promontorio di Punta Capo a Sorrento e sono una delle spiagge nascoste più belle d’Italia.
Si tratta di una vera e propria piscina naturale circondata da roccia, natura incontaminata e dai resti di un’antica villa romana. Oltre che una piccola oasi naturale nell’area Marina Protetta di Punta Campanella, i Bagni della Regina Giovanna sono anche un sito archeologico protetto di notevole valore. I Bagni sono raggiungibili esclusivamente a piedi tramite un’escursione di circa 25/30 minuti o via mare. L’ingresso è gratuito ma contingentato durante tutto l’anno.

10. CALA LUNA – SARDEGNA
Simbolo della Sardegna orientale, Cala Luna è un vero e proprio monumento naturale di straordinario fascino. Si tratta di un’insenatura tra le falesie con al centro una striscia di sabbia finissima e dorata che si allunga nel mare limpido e azzurro. Ai confini tra Barbagia e Ogliastra, la spiaggia è di una bellezza selvaggia e incontaminata da lasciare senza fiato. È raggiungibile via mare con le barche che partono dal porticciolo di Cala Gonone e dalla spiaggia della Marina di Orosei. Per i camminatori esperti e allenati è possibile raggiungerla anche a piedi. Il sentiero di trekking è piuttosto difficile e parte da Cala Fuili o da Baunei.

travelnostop.com

Dal mare fino all'estrema punta meridionale della Puglia: un itinerario spirituale che percorre la storia e l’insegnamento di don Tonino


Il progetto del Cammino di don Tonino si ispira alla figura dell’amato pastore salentino e al suo messaggio di grande speranza e apertura nei confronti del mondo e dell’altro. È stato ideato dalla Diocesi di Molfetta-Ruvo-Giovinazzo-Terlizzi in occasione delle celebrazioni del XXV anniversario della sua morte, nel 2018.

Il Cammino nasce con il desiderio di far conoscere la figura dell’indimenticato vescovo attraverso la scoperta di alcuni tra i luoghi più belli della Puglia, legati alla sua esperienza di pastore.

L’itinerario parte da Molfetta, sede vescovile della diocesi e città che custodisce numerose testimonianze legate alla figura di don Tonino Bello e al suo amorevole servizio alla chiesa locale, per terminare nel Salento dinanzi alla sua tomba, nella città natale di Alessano.

Attraverso luoghi di grande valore culturale, religioso e naturalistico della dorsale interna della Regione, il pellegrino giungerà sulla tomba di don Tonino per poi proseguire verso l’estremità fisica della penisola con il Santuario di Santa Maria de Finibus Terrae a Leuca.

Le cattedrali romaniche, i trulli della Valle d’Itria, gli ulivi secolari, gli insediamenti rupestri, il barocco leccese sono i principali temi che faranno da cornice ad un cammino ricco di suggestioni e spunti di riflessione, accompagnati dai testi e dalle parole dell’indimenticato vescovo. Il Cammino diventa, quindi, l’occasione per vivere un percorso fisico e spirituale al tempo stesso. Mettersi in cammino spinge a guardarsi dentro, a guardare oltre, ad incontrare l’altro e a ritrovare l’Altro.

Per promuovere il Cammino di don Tonino, nel giugno 2019, è nata l’omonima associazione di volontariato che ha come scopo principale quello di raccontare la figura del pastore salentino attraverso un itinerario che esalta i luoghi più belli della Puglia. L’associazione è impegnata nella costante manutenzione del percorso e nella diffusione del progetto, avvalendosi anche del contributo di alcuni volontari, attraverso il servizio di informazione e accoglienza dei pellegrini, la comunicazione sulle pagine social e la realizzazione di eventi lungo il cammino.

Segno distintivo del pellegrino sul Cammino di don Tonino è il piccolo tau in legno che riproduce la croce pettorale del Venerabile.

Particolarmente utile per prepararsi al cammino è la Guida del Pellegrino, pubblicata nel 2022 con Terre di Mezzo Editore. Qui sono raccolti tutti i tratti e le tappe suggerite. Il viandante potrà trovare tutte le informazioni utili al viaggio. Tappa per tappa potrà consultare le mappe con il percorso tracciato, le altimetrie, i chilometri da percorrere ed i contatti utili. Inoltre, ciascun tratto è corredato da un testo descrittivo, particolarmente dettagliato sull’itinerario da percorrere giorno dopo giorno.

La raccolta “Incontrarsi. Sui passi di don Tonino” invece, edita da San Paolo, è un sussidio pensato per accompagnare, passo dopo passo, il viandante attraverso la lettura di testi scelti di don Tonino Bello. Ogni tappa è caratterizzata da un tema ed un’attenzione particolarmente cara al pastore un dono prezioso per quanti vorranno mettersi in cammino! Un’esortazione per quanti affrontano la vita e le sue complessità con sguardo attento e cuore aperto.

L’itinerario suggerito consente quindi ai pellegrini non solo di ammirare alcune delle zone più belle della Puglia, ma anche di vivere la dimensione della “contemplattività”, tanto cara al Venerabile.

Luigi Amendolagine, diocesi di Molfetta-Ruvo-Giovinazzo-Terlizzi
turismo.chiesacattolica.ir

- segnalazione web a cura di Giuseppe Serrone e Albana Ruci turismoculturale@yahoo.it

Alberobello a vocazione turistico-culturale

 

(TurismoItaliaNews) Finanziamento da oltre 400mila euro per il Comune di Alberobello. L’opportunità è quella del bando pubblico promosso dal ministero del Turismo per l’individuazione di progetti volti alla valorizzazione dei Comuni a vocazione turistico-culturale nei territori in cui sono ubicati siti Unesco e appartenenti alla rete delle città creative.
 Il Comune di Alberobello si è aggiudicato un consistente finanziamento di 411.077,90 euro grazie al progetto nasto dall’osservazione del contesto territoriale in cui la città pugliese è immersa e dalla volontà di creare itinerari digitali volti alla valorizzazione dei territori urbani della Città e delle aree rurali circostanti. “Si tratta di un importantissimo progetto - spiegano Francesco De Carlo e Valeria Sabatelli, rispettivamente sindaco di Alberobello e assessora con delega alle relazioni con Unesco – che consentirà uno straordinario upgrade nel nostro modo di approcciare il turismo, dove alle straordinarie opere, peraltro già annunciate, di ripristino dei siti Unesco per riportarli alla loro originaria bellezza, sarà affiancato un importante processo di digitalizzazione che consentirà di vivere l’esperienza del viaggio in modo più immersivo e coinvolgente”.
L’osservazione del contesto territoriale, in cui sono inseriti gli iconici trulli di Alberobello, ha determinato un’innovativa strategia di valorizzazione dei siti turistici che, a partire dal sistema locale di base, intende migliorare l’ambiente culturale, per i cittadini e per gli ospiti visitatori, attivando processi di digitalizzazione tesi a promuovere il territorio e i suoi itinerari turistici. Questo progetto rappresenta un valido supporto alla più ampia strategia di valorizzazione della “Città dei Trulli” messa in atto da questa Amministrazione, attraverso la creazione di nuovi di percorsi ispirati a un turismo sostenibile e lento, che progressivamente consenta di rendere la città più attrattiva rispetto a nuove e più ampie tipologie di visitatori e di distribuire così il flusso turistico in tutte le zone di interesse della città e, complice il clima straordinario, in tutti i periodi dell’anno.
I nuovi itinerari offriranno la possibilità di visitare la città di Alberobello, ma anche di esplorare le zone limitrofe seppur meno note ugualmente ricercate e visitate. Saranno realizzati dei veri e propri itinerari urbani ed extraurbani, attraverso il supporto di pannelli informativi con presenza di Qr-Code, che permetteranno a ciascun fruitore, attraverso l’utilizzo del proprio dispositivo mobile, di avvicinarsi alla conoscenza di quei monumenti, di quei luoghi, di quegli spazi o aree che racconteranno il vissuto di una città straordinariamente unica. Gli itinerari saranno strutturati per chi visiterà la città a piedi, soffermandosi nel solo centro storico, e per chi invece preferirà l’utilizzo di bici (di proprietà o noleggiate) anche attraverso il territorio circostante.

Tra le aree extraurbane interessate dal progetto è possibile citare il territorio della frazione Coreggia, particolare e unica dal punto di vista rurale e ambientale, sia per la presenza della ciclovia dell’acquedotto, sia per la caratteristica zona di interesse carsico denominata “canale di Pirro”; la zona boschiva denominata “Bosco Selva” con la possibilità di usufruire di aree di sosta, servizi, igienici, percorsi ambientali; infine la zona adiacente la ex Fondazione Gigante, detta Casa Rossa, immobile di interesse storico che si trova a circa 3 km da Alberobello, immerso in un territorio ricco di alberi da frutto e boschi.

Oltre alla attenta fase di progettazione, il piano prevede:
- la realizzazione di un’app turistica fruibile in quattro lingue - italiano, inglese, francese e spagnolo - che proporrà contenuti audio, testuali e immagini, abbinati a contenuti speciali, come immagini tratte dall’archivio storico per un confronto fotografico tra ieri e oggi e contenuti di carattere informativo;
- la creazione di segnaletica turistica integrata con il Qr-Code nei luoghi simbolo della città e presso le aree ambientali, che consentiranno al turista di ricevere il maggior numero di informazioni di cui necessita per vivere in modo completo l’esperienza di scoperta della città;
- la dotazione di info point digitali a partire da largo Viterbo, zona di arrivo alla città sia per gruppi sia per individui. Il punto sarà dotato di un pannello di benvenuto dove saranno evidenziati gli itinerari proposti oltre a informazioni generiche sulla città con la presenza di materiale cartaceo divulgativo (mappe, brochure, volantini…);
- la creazione di un arredo urbano per migliorare l’accoglienza e la sosta dei turisti attraverso: panchine dotate di ripetitore wi-fi, attacchi Usb per la ricarica dei dispositivi mobili e prese tradizionali per la ricarica di pc e di altre apparecchiature elettroniche.

Ultimo ma non meno importante il potenziamento dell’illuminazione attraverso uno studio illuminotecnico attento e condiviso per valorizzare i luoghi e consentire la funzionalità della videosorveglianza. Tutto l’arredo sarà adeguato nei materiali e nei colori che saranno coerenti con i caratteri paesaggistici del luogo e consentiranno la più corretta contestualizzazione.

Fondo Carmelo Bene, un nuovo itinerario svela il maestro


 LECCE - Ci sono innanzitutto i 5000 volumi, per lo più rari libri di storia dell'arte, teatro, letteratura e storia, molti anche accompagnati da postille scritte a mano, di una biblioteca preziosa e unica, strumento fondamentale alla creazione di un immaginario sempre vigoroso, geniale e senza "steccati". E ancora, 22 costumi ed accessori di scena relativi alle opere dell'Otello, Hommlette for Hamlet, Riccardo III, Pinocchio, La cena delle beffe, Macbeth-Horror Suite accanto ad alcuni arredi e oggetti personali come manoscritti, fotografie, registrazioni e dischi. Tutto intorno grandi tavoli, sedie, poltrone inondate dalla luce di ampie vetrate per abitare senza fretta uno spazio di conoscenza ma anche di suggestione emotiva, come per provare a immaginarsi sul palcoscenico "insieme" a quello che è stato un maestro della nostra storia teatrale. Sarà un allestimento inedito quello che il Fondo-archivio Carmelo Bene, a partire dal 13 settembre, offrirà al pubblico negli ambienti del Convitto Palmieri a Lecce per proporre una sorta di "incontro ravvicinato" con il grande attore, drammaturgo, regista, scrittore e poeta pugliese scomparso nel 2002. Fino a questo momento mai unificato e reso fruibile al pubblico, il Fondo - che la Regione Puglia ha acquisito il 30 ottobre 2019 firmando un accordo con le eredi di Carmelo Bene, la vedova Raffaella Baracchi e la figlia Salomè, la Soprintendenza archivistica e bibliografica di Puglia e la Soprintendenza archeologia belle arti e paesaggio per le province di Brindisi, Lecce e Taranto - ora è finalmente al centro di un progetto di valorizzazione e sarà accessibile quotidianamente, diventando autentica testimonianza di una vita creativa in tutto e per tutto, che l'attore ha speso unicamente per l'arte.

    A cominciare dai due grandi angeli concepiti dall'artista Gino Marotta per lo spettacolo Hommelette for Hamlet del 1987, è impossibile non lasciarsi coinvolgere dall'allestimento realizzato da un team di architetti, storici dell'arte e operatori museali, che propone il mondo così incredibilmente colto, complesso, eterogeneo e appassionato di Carmelo Bene. Un mondo che il Fondo - costituito dai tre nuclei fondamentali di materiale documentario: il fondo librario, il fondo personale e dai costumi, elementi di scena e arredi personali dell'artista - restituisce con rispetto e integrità. Arriva dunque il giusto tributo all'impegno di un artista autentico, di cui, afferma Salomè Bene, "sono sicura lui sarebbe felice". "Tutto questo è il frutto di un tenace lavoro, per anni portato avanti silenziosamente, con caparbietà e dedizione, per dare piena attuazione alla volontà di Carmelo Bene e rispettoso risalto alla sua arte", prosegue la figlia, "grazie alla preziosa collaborazione intessuta con la Regione Puglia, da oggi gran parte del suo patrimonio creativo e culturale è riunito in una unica sede, così da renderlo fruibile a tutti. Noi, come famiglia, in sinergia con le istituzioni, abbiamo creato per la prima volta un fondo unico, versatile e poliedrico che continueremo a curare e valorizzare nel tempo. Insieme con esso ha visto la luce anche un Ente dedicato alla gestione e alla valorizzazione di tale patrimonio, un comitato artistico-culturale a ciò deputato e per la cui costituzione mi sono battuta personalmente". (ANSA).

Cinque sentieri di montagna dalla Liguria alla Sicilia Trekking guidato con il Club Alpino Italiano e Tramundi

 

 Per incentivare il turismo lento e sostenibile e permettere di scoprire a piedi le aree meno conosciute del nostro Paese, la start up travel Tramundi organizza passeggiate guidate ad alta quota in collaborazione con il CAI, il Club alpino italiano, lungo 5 sentieri di montagna insoliti. E' un'occasione per conoscere il territorio in modo tranquillo e piacevole per tutti con guide turistiche locali, sempre nel massimo rispetto delle norme di sicurezza.

I 5 sentieri, che vanno dai pendii della Liguria fino a quelli della Sicilia passando per i laghi del Lazio e i panorami mozzafiato della penisola sorrentina e delle Murge, si percorrono accompagnati dal tour operator digitale, che organizza il viaggio in ogni suo aspetto.

Dal 4 dicembre, o comunque non appena sarà possibile fare escursioni fuori dal proprio comune, si può partecipare al trekking nelle Murge pugliesi: da Bari a Cisternino, passando per Alberobello, il cammino è una continua scoperta tra natura, antiche tradizioni e storia, come quella custodita nel Castel del Monte o nel museo archeologico nazionale di Ruvo di Puglia.

Dal 5 dicembre si cammina lungo il sentiero di montagna della penisola sorrentina, a due passi dal mare in una natura caratterizzata dalla macchia mediterranea e da un territorio ricco di siti patrimonio dell'Umanità. La passeggiata alla scoperta dei monti che dominano la Costiera Amalfitana, che in alcuni punti superano i 1.200 metri d'altezza, regala scorci mozzafiato sul Tirreno, assaggi di prodotti tipici e visite a luoghi unici come l'affascinante Positano.

Dal 6 dicembre si scoprono i monti della Liguria: si parte da Colla Craiolo e si arriva a Barbagelata attraverso i bellissimi paesaggi del parco naturale regionale d'Aveto. Il percorso, recuperato grazie al Cai, conduce fino a 1.684 metri di quota, sfiorando il confine con l'Emilia-Romagna e camminando in una delle aree verdi più importanti dell'Appennino Ligure.

Sempre dal 6 dicembre è possibile passeggiare nella Sicilia occidentale: Trapani, Scopello, Erice e Segesta sono solo alcune delle tappe previste dal sentiero Italia Cai che attraversa riserve naturali e aree montane incontaminate tra l'entroterra e la costa della Sicilia.

Infine dal 16 dicembre partono le camminate tra i laghi del Lazio: da Cervara a Staffoli, seguendo il confine immaginario che separa la regione laziale dall'Abruzzo, il sentiero Cai è un saliscendi di emozioni alla scoperta, tra gli altri, del lago del Salto, il più ampio bacino idroelettrico regionale, e di borghi come Cervara e Collalto Sabino.

Per maggiori informazioni: tramundi.it.

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Enit / PUGLIA, UN RACCONTO LUNGO 34 ITINERARI



La nuova produzione editoriale di Pugliapromozione racconta la Puglia sotto forma di itinerari culturali, enogastronomici e dell’outdoor con tre guide tematiche dedicate al cicloturismo, ai sapori, all'arte e un road book sui cammini. Saranno presenti Loredana Capone, Assessore all’Industria Turistica e Culturale della Regione Puglia, Aldo Patruno, Dirigente del Dipartimento Turismo, Economia della Cultura e Valorizzazione del Territorio, Andrea Mattei, giornalista della Gazzetta dello Sport e camminatore; coordina Luca Scandale, Dirigente della Pianificazione strategica di Pugliapromozione. BIT 2020 - 10 febbraio 2020 - SALA GREEN 7 - Padiglione 4 – Fieramilaocity

7 luoghi segreti per scoprire la Puglia

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La Puglia è da sempre raccontata in tantissimi modi: da quelli standard, con le guide turistiche, a quelli più caratteristici e legati a un evento specifico, come la famosa Festa della Taranta che anima ogni anno tantissime città del Salento. E poi ci sono le vacanze dei vip, da cui ogni estate i giornali prendono spunto per mostrare le bellezze del territorio pugliese. Insomma, di metodi ce ne sono molti, ognuno adatto a esigenze diverse. Per gli appassionati dei festival e per chi non sa rinunciare a qualche appuntamento culturale neppure in vacanza, abbiamo stilato una piccola guida che segue il percorso di un famoso festival diffuso in valle d'Itria, da Martina Franca a Cisternino, da Egnazia a Locorotondo. Si tratta del Festival dei Sensi, grazie al quale potrete ascoltare le voci più autorevoli del panorama italiano e, al tempo stesso, scoprire luoghi incontaminati e bellissimi. Eccone alcuni.
 1. CAVA CONTI a Cisternino - I toponimi come località La Tufara e via delle Cave testimoniano con chiarezza come questa zona in cima ai monti di Cisternino sia luogo storico di estrazione di una pietra compatta detta tufo bianco o pietra gentile: da qui per secoli è stata estratta la calcarenite.
Onorina Pozio, nonna dell’attuale proprietario, aveva ereditato questa cava, cava Conti, dal padre Edoardo, componente di una delle famiglie più importanti di Cisternino. Anche dopo il suo matrimonio con l’avvocato Francesco Conti, di Locorotondo, la cava era stata lasciata in concessione ai mastri locali.
Il loro figlio, Giulio Cesare Conti, comandante del Battaglione San Marco, eroe di guerra pluridecorato, guida del corpo speciale Nuotatori Paracadutisti, nei primi anni ’50 si era reso protagonista di un’azione che lo aveva portato alla ribalta internazionale: quando l’Iran aveva nazionalizzato il petrolio e l’Inghilterra cercava di impedirne l’esportazione, Conti era riuscito a forzare il blocco portando fuori dal Golfo Persico le navi cariche dell’oro nero. Con la ricompensa ricevuta dal governo iraniano acquistò nuove macchine per ammodernare la cava e decise di condurla in proprio, dandole così nuovo impulso e individuando tra l’altro una piccola vena di onice. Con lo stesso stile deciso che aveva caratterizzato un po’ tutta la sua vita il Comandante mise mano al giacimento e ne fece un piccolo drappello che sfornava basolati in pietra, cordoli per marciapiedi, materiali e rivestimenti per le ville, e polvere con la quale si producevano mattoni anche nel tarantino.
Dopo la sua morte improvvisa, il figlio Francesco Conti, avvocato come il nonno, ha condotto l’attività estrattiva fino agli anni 2000, quando per vincoli ambientali e urbanistici la cava è stata dichiarata non più utilizzabile. Molte delle suggestive strade dei Sassi di Matera sono state lastricate con questa bella pietra il cui colore bianco latte tende rapidamente a suggestive imbruniture.

2. PARCO DEL VAGLIO a Locorotondo - Elegantissima residenza estiva nel punto più alto e panoramico, prospiciente l’intera Valle d’Itria, del tenimento di pertinenza della masseria in agro di Locorotondo, denominata “Parco del Vaglio” (anticamente Parco del Balì o Balivo, in quanto già di proprietà dell’ordine dei Cavalieri Gerosolimitani): accanto al nucleo originario costituito da un agglomerato di una trentina di trulli, sorge, corredata da ampio giardino, l’ottocentesca villa padronale che conserva intatte le sue prerogative originali anche con riguardo all’arredo.
3. MASSERIA CAPECE a Cisternino - La masseria Capece alla fine dell’800 fu comprata da Luigi Amati di Cisternino dalla famiglia Capece Minutolo di Napoli andando a completare l’estensione della confinante masseria Gianecchia, di proprietà della famiglia già dal 1500, acquisendo un agrumeto di notevoli dimensioni (50×50 m) e il frantoio che mantiene ancora oggi le sue fattezze originali. La masseria si compone di vari immobili, un tempo adibiti ad alloggi dei lavoratori e ricoveri per il bestiame. Caratteristico è l’edificio al centro della corte, con probabile funzione originaria di chiesetta. Nelle immediate vicinanze insistono due corpi, dei quali uno diroccato, l’altro con chiara destinazione a chiesa e arrecante la data del 1739 sulla porta di ingresso; vi è inoltre un’aia con basolato in pietra in buono stato di conservazione. Non distante dalla masseria è presente anche una zona con antica coltivazione a cava del “filetto rosso” di Fasano, aperta ai primi del 1900 e attualmente non più attiva.
 4. REGIA STAZIONE IPPICA a Martina Franca - Pietro Vito Marinosci, della omonima famiglia di macellai, aveva la sua rinomata bottega in città e macellava in un edificio che proprio qui porta iscritto il suo nome. Probabilmente fu lo stesso Comune a rilevare l’edificio e ad ampliarlo. La Regia Stazione Ippica, di proprietà del Comune di Martina Franca, fu istituita con Regio Decreto negli anni Venti, ebbe qui la sua sede, e quasi subito fu destinata alla selezione del cavallo murgese. Nel 1970 passò sotto la giurisdizione dell’Istituto Incremento Ippico di Foggia e fu gestita da palafrenieri con deposito di stalloni murgesi. Oggi, sottoposta ai vincoli Valle d’Itria e ai Decreti Galasso, è l’unica stazione ippica rimasta in Puglia. Il complesso attuale si estende per oltre 2.000 mq, comprende un corpo principale con corte interna, stalle e fabbricati successivamente aggiunti e un vasto terreno di pertinenza.

5. CIMITERO VECCHIO a Cisternino - La chiesa di Santa Maria di Costantinopoli fu edificata all’inizio del XVII secolo, in occasione del decreto borbonico che vietava le sepolture nelle chiese pubbliche, e venne utilizzata per le sepolture fino al 1918, anno in cui il paese si dotò di un nuovo cimitero. Fu allora che la chiesa venne ampliata e circondata da alte mura di cinta. Pregevole l’altare maggiore, realizzato in pietra locale da Mastro Pasquale Simone di Lecce in pietra locale e la collezione di ex voto, di particolare eleganza e originalità.
 6. MASSERIA FERRI a Ostuni - Le origini di questa Masseria, sita al confine tra Ostuni e Martina Franca, risalgono a circa tre secoli fa, quando intorno al 1718 fu concessa la formazione di un appoggio di Masseria, ossia un primo limitato nucleo agro-pastorale, esteso solo 3 tomoli.
L’area faceva parte, sin dal basso Medio-Evo, di un vasto feudo ecclesiastico, appartenuto prima a un convento benedettino e poi a un ordine monastico-cavalleresco. Si tratta infatti dell’Abbazia di San Salvatore di Pecorara, ossia del Monastero e della chiesa rurale omonimi, (ancora a fine Settecento restavano dei ruderi) della cui esistenza si ha notizia dal 1120 e di cui sono pervenute pergamene datate dal 1206 al 1304 contenenti i nomi di tre abati benedettini, soggetta al vescovo di Ostuni, e che aveva in dotazione un consistente patrimonio fondiario.
Il feudo di San Salvatore fu denominato nel XVIII secolo Difesa di San Salvatore e in data imprecisata passò poi in proprietà all’Ordine di San Giovanni di Gerusalemme (dal 1530 detto Ordine dei Cavalieri di Malta).
Nel corso del Settecento, allo scopo di aumentare le rendite, l’ente proprietario preferì cedere parti del feudo in enfiteusi a privati, riscuotendo la decima sui raccolti prodotti: ciò fino all’abolizione del feudalesimo e degli enti ecclesiastici (1806-1809).
Nel feudo di San Salvatore, esteso 2449 tomoli -pari 2085 ettari, come testimoniato dalla misurazione del 1797- sorsero 25 masserie, prevalentemente possedute da martinesi.
Tra queste la masseria Ferro, intestata al Magnifico Domenico Goffredo detto Ferro da cui deriva l’attuale toponimo, con una estensione di 60 ettari di terreni “decimali”.
Decimali erano detti quei terreni su cui gravava il prelievo della decima parte dei raccolti da parte dell’ente concessionario.
Nel 1797, a seguito del matrimonio fra Donna Teresa Goffredo di Donato Antonio e Don Francesco Lella di Bonaventura , la masseria divenne proprietà della famiglia Lella, che tuttora la possiede. Accanto ai primitivi corpi di fabbrica settecenteschi il loro figlio Donato Lella fece edificare una comoda casa padronale -datata 1854, come si evince dall’iscrizione sul portale- con adiacente cappella dedicata alla Madonna delle Grazie.

7. PARCO ARCHEOLOGICO a EGNAZIA - Le prime notizie di Gnathia risalgono al 1561, quando Leandro Alberti accenna a i vestigi dell’antica città di Egnazia fra cespugli, urtiche e pruni, mentre del secolo successivo è la prima testimonianza del rinvenimento di sepolture con ricchi corredi funerari. A Francesco M. Pratilli, antiquario e studioso di archeologia, si deve, nel 1745, la prima pianta schematica della città in cui sono evidenziati i monumenti allora visibili, tra cui il criptoportico e la necropoli litoranea. La prima descrizione delle strutture antiche è contenuta, invece, nell’opera di Ludovico Pepe del 1882, interamente dedicata ad Egnazia, dove viene per la prima volta denunciata la pratica dello scavo clandestino. Anche per arginare questo fenomeno, Quintino Quagliati, Direttore dell’Ufficio scavi e del Museo Nazionale di Taranto, dà inizio alla fine del 1912 alle ricerche ufficiali, durate per tutto il 1913, su una lunga fascia che da Nord comprende parte della piazza mercato, un tratto della via Traiana, il settore residenziale a Sud della strada e la basilica meridionale. Indagini sistematiche hanno interessato la città dal 1963 al 1971 a cura degli Uffici ministeriali preposti alla tutela. A partire dal 2001, un programma di ricerca del Dipartimento di Scienze dell’Antichità e del Tardoantico dell’Università degli Studi di Bari Aldo Moro, in stretta collaborazione con la Soprintendenza Archeologia della Puglia, ha indagato sistematicamente la piazza mercato, il quartiere a Sud della via Traiana, la basilica episcopale, l’area dell’acropoli e ha evidenziato per la prima volta il settore a Sud del foro con le terme.
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segnalazione web a cura di Giuseppe Serrone Turismo Culturale

Monte Sant'Angelo, cinque eventi

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BARI - Monte Sant'Angelo, pesino dauno arroccato sul promontorio del Gargano, è sede di ben due Siti riconosciuti Patrimonio mondiale dell'Umanità tutelato dall'UNESCO: le tracce longobarde nel Santuario di San Michele Arcangelo (2011, nell'ambito del sito seriale "I Longobardi in Italia. I luoghi del potere (568-774 d. C.)"), e le faggete vetuste della Foresta Umbra (2017, nell'ambito del bene transnazionale "Antiche faggete primordiali dei Carpazi e di altre regioni d'Europa"). Una "responsabilità enorme", un 'brand' che può essere un fattore decisivo di sviluppo e che l'amministrazione comunale intende sostenere promuovendo una serie di iniziative di valorizzazione.
    Si parte il 30 aprile con l'International Jazz Day; dal 4 al 12 maggio la prima edizione di "Michael. Festival del patrimonio culturale, spirituale, naturale, enogastronomico"; il 25 giugno "Monte Sant'Angelo Longobarda", per il settimo anno dal riconoscimento del sito seriale "I Longobardi in Italia"; il 7 luglio un evento ricorderà il primo anno dal riconoscimento Unesco delle faggete vetuste della Foresta Umbra e tra ottobre e novembre la prima edizione della "Settimana dell'Educazione" con gli Istituti scolastici.
    Negli ultimi anni, inoltre, precisa un comunicato, a Monte San'Angelo sono arrivati altri importanti riconoscimenti: nel 2014, il National Geographic inserisce la Sacra Grotta dell'Arcangelo Michele tra le 10 Grotte Sacre più belle al mondo: la Grotta di Monte Sant'Angelo è l'unica italiana presente nella classifica dell'autorevole rivista americana; nel 2017 Skyscanner (tra i maggiori motori di ricerca relativi ai viaggi) inserisce Monte Sant'Angelo tra le venti città più belle d'Italia; sempre nel 2017, la Regione Puglia inserisce il Comune nell'elenco regionale dei "Comuni ad economia prevalentemente turistica e città d'arte"; nel febbraio 2018 la guida verde della Michelin assegna il massimo riconoscimento al centro storico, le tre stelle.
    (ANSA).

GROTTAGLIE, LA MOSTRA DELLA CERAMICA


Dal 1 luglio al 10 settembre 2017 Grottaglie, affascinate Comune della provincia di Taranto, come tradizione vuole ospiterà la Mostra della Ceramica, appuntamento che permette di familiarizzare con quei manufatti che svelano una tradizione antica, tramandata di generazione in generazione.

turismo.it

Turismo: i borghi della Puglia a Roma


Il 6 giugno, martedì, la Regione Puglia con i suoi borghi apre l'ultima settimana della mostra "Ai confini della Meraviglia", alle Terme di Diocleziano.
    Nelle sale romane ci saranno rappresentanti dei Comuni di Alberobello, Biccari, Cisternino, Salve e Troia, oltre alla sezione regionale dell'Associazione Borghi Autentici.
    Alberobello organizzerà dimostrazioni di lavorazioni artigianale e l'associazione Arteca rievocherà le origini del borgo i cui trulli sono patrimonio dell'Unesco. Figuranti in costume rappresenteranno situazioni di vita quotidiana tra '700 e '800.
    Si esibirà inoltre il Gruppo di musica popolare Grico-Salentino; il Comune di Salve esporrà i prodotti enogastronomici e verranno proiettati i filmati del Borgo; il Comune di Troia esporrà i prodotti enogastronomici tipici e proporrà uno spettacolo sulla tradizione turistico-culturale della città.
    La giornata si aprirà con una conferenza stampa di presentazione dei Borghi partecipanti alla presenza dell'assessore regionale Loredana Capone.(ANSA).

Italia Travel Awards, premiati Italia, Puglia e Usa

L'Italia come migliore meta culturale, la Puglia come regione più amata, gli Stati Uniti e l'Oman come migliori destinazioni, Maldive come destinazione mare, Mykonos come miglior destinazione Lgbt. Sono solo alcuni dei ben 43 riconoscimenti assegnati ieri sera all'Acquario Romano, nel cuore della Capitale, della prima edizione degli Italia Travel Awards, un po' gli "Oscar" del settore, alla presenza di quasi tutto il mondo del turismo italiano, dalle istituzioni rappresentate dal sottosegretario del Mibact Dorina Bianchi alle agenzie di viaggio, ai tour operator, alle associazioni di categoria e ai principali enti ed uffici del turismo straniero che operano in Italia.
E proprio il sottosegretario Bianchi ha invitato tutti gli operatori del mondo del turismo italiano a non fermarsi e a continuare a lavorare. "Il premio all'Italia come migliore destinazione culturale - ha spiegato - conferma che l'intuizione del governo di mettere insieme turismo e cultura va nella direzione giusta, ma il nostro Paese potrebbe concorrere con onore in tutte le altre categorie. Questo è il primo governo che torna a investire in cultura e che considera il turismo un vero e proprio volano di sviluppo economico e sociale del Paese".
    All'origine di questo premio, nato per celebrare l'impegno e la competenza nel settore turistico italiano, la passione di due imprenditrici, Roberta D'Amato e Danielle Di Gianvito. "Siamo molte emozionate e felici, alla fine di un anno e mezzo di lavoro i tantissimi voti attestano un'ottima risposta sia del trade che del consumer - dicono - e mandano un chiaro messaggio di apprezzamento per il lavoro, la passione e la forza di reinventarsi delle aziende in nomination, in un momento particolarmente difficile per il turismo".
    Tra i tantissimi premiati anche la migliore compagnia crocieristica (Costa scelta dagli agenti di viaggio, Msc dai viaggiatori), la migliore compagnia di traghetti (Gnv Grandi navi veloci per gli agenti e Moby Lines per i viaggiatori), la migliore compagnia aerea (Alitalia per i voli nazionali, Emirates per gli internazionali e migliore in assoluto per i viaggiatori, easyJet per i low cost), la migliore compagnia ferroviaria (Trenitalia), la migliore associazione di categoria (Astoi), il miglior tour operator (Alpitour per gli agenti e Eden Viaggi dai viaggiatori, Press Tours per viaggi specializzati, Veratour per i villaggi), la migliore Olta - On line Travel Agency (Albatravel), il miglior Gds - Global Distribution System (Amadeus), il miglior sito di prenotazioni on line (Booking.com), la miglior compagnia assicurativa (Allianz), il miglior autonoleggio (Hertz), il miglior parco a tema (Disneyland Paris). 
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Puglia d'inverno, luce e golosità da Taranto a Ostuni. Itinerario suggestivo

Salutare il mare dalla scenografica piazza che ospita, a Brindisi, la casa dove morì il poeta latino Virgilio il 21 settembre 19 A.C., suscita emozioni inaspettate. La 'Scalinata Virgilio' si affaccia sullo stesso mare che ammirava il poeta, dalle finestre della dimora la cui facciata, ancora intatta, si cela dietro una palazzina anni 70 che delimita la piazza. Sotto si apre il porto, scalo importantissimo dell'Impero Romano al suo massimo splendore, dove approdava l'autore dell'Eneide di ritorno dai suoi viaggi in Oriente.
Il mare è senz'altro protagonista indiscusso di un tour nel Salento ma non certo l'unico, se si sceglie un itinerario meno consueto ma altrettanto ricco di suggestioni.
Il 'tacco' meridionale della Puglia, ancorchè celeberrimo per le sue bellezze naturali, può rispondere con ottimi argomenti anche alle aspettative di chi è alla ricerca delle tracce - ancora innumerevoli - del crocevia storico, culturale, economico e politico rappresentato dal Salento, terra dalle mille risorse, da sempre privilegiata Porta d'Oriente.
Il mare salentino era lo sbocco finale della via Appia, imperiale via di comunicazione dei Romani. La mitica Sparta aveva nell'antica Taranto la sua Colonia, uno dei due poli (l'altro era l'ateniese Sicuracusa) delle basi militari e commerciali delle città dell'Ellade in Magnagrecia.
Dopo Brindisi, attraversando le terre enologiche del Negroamaro e del Primitivo, la tappa da non perdere è Taranto puntando alle luci soffuse delle sale del 'Marta', il Museo nazionale archeologico, uno dei siti museali più importanti d'Italia. Il mare può attendere, mentre si contemplano i famosi Ori, stupefacenti realizzazioni dell'oreficeria locale tra il IV e il II secolo A.C; i ricchi corredi della necropoli, le edicole funerarie, i pavimenti a mosaico degli edifici pubblici e privati dell'Età imperiale. Ogni sala è una emozionante scoperta e una visita al 'Marta' chiarisce bene la centralità dell'antica Taras nella storia del Mediterraneo. In attesa dell'apertura di un ulteriore piano che ospiterà la straordinaria Tomba dell'Atleta e la statua arcaica di Zeus Saettante ritrovata nella messapica Ugento.
Dopo l'abboffata di cultura, non potrà mancare una sosta culinaria per godere appieno della ricchezza di una terra fertile anche nell'accoglienza. Il fascino della Taranto vecchia si scopre anche attraverso i sapori del mare nei piatti de 'La Paranza (via Cariati, www.laparanzataranto.it) o nelle stanze di uno storico palazzo trasformato in accogliente hotel (Hotel Akropolis, www.hotelakropolis.it). Non lasciate l'antica Taras senza una visita al Castello Aragonese, mirabilmente restaurato dagli stessi militari improvvisati archeologi, e una passeggiata sul Ponte Girevole.
Non è necessario attendere l'arrivo dell'estate: Ostuni è bella anche in primavera e, perchè no, con la stagione fredda. Il tepore si alza quando il sole picchia sulle candide mura e dalla 'Città bianca' il panorama apre a distese di ulivi secolari (alcuni esemplari hanno compiuto 2.500 anni!) degradando fino al mare. Una delizia passeggiare fra le stradine arroccate scoprendo le vetrine degli artigiani, le ceramiche e i prodotti doc per il palato, compresi i golosi 'pasticciotti'.
 
Anche Ostuni offre l'occasione per un suggestivo tuffo nel passato. Il 'Museo delle Civiltà preclassiche della Murgia meridionale' ospita una commovente mamma preistorica, morta di parto all'ottavo mese, adagiata protettiva accanto al suo bambino di oltre 28mila anni fa. E' il reperto più importante rinvenuto nella grotta di Santa Maria di Agnano, Parco archeologico a 2 km di Ostuni, risalente al Pleistocene Superiore.
Coccolati al Sant'Eligio Relais (via Giosuè Pinto, www.santeligiorelais.com), due le 'dritte' gastronomiche tra le viuzze dell'arroccata Città bianca: La Taverna della Gelosia (www.tavernadellagelosia.it) e Osteria del Tempo Perso (via g.Tanzarella Vitale www.osteriadeltempoperso.com).
Non si può lasciare il Salento della luce senza assaporare le atmosfere del tempo che fu in una autentica masseria. A pochi chilometri, lungo sterrate punteggiate da spettacolari pale di fichi d'India in fiore, protetta da ettari di ulivi spunta 'Il Frantoio' (www.masseriailfrantoio.it), offrendo linde camere silenziose e una cucina consapevole all'insegna del bio, del selvatico e dei prodotti dell'orto.
In valigia si deve trovare posto per le belle ceramiche di Grottaglie, nel tragitto tra Taranto e Ostuni. Decine di botteghe animate dai maestri ceramisti (o 'plastichieri') dove vanno a imparare i giovani del locale Liceo artistico perpetuando un 'saper fare' millenario i cui prodotti (comprese i famosi 'Pumi') varcano sempre più le frontiere nazionali, come racconta il presidente del Consorzio ceramisti Antonio La Grotta.
Anche chi predilige le emozioni del sottosuolo non se ne andrà deluso, dopo una visita al complesso speleologico di Castellana. Torcia e scarpe comode per due itinerari: quello breve, lungo 1 km della durata di 50 minuti; il lungo, 3 km e tre ore di cammino fino alla 'Grotta bianca' definita la più splendente del mondo per il candore delle sue concrezioni. 
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dal 5 al 11 Luglio il Centro Velico di Torre Guaceto ospita i migliori windsurfer Italiani


Sarà in Puglia, per una intera settimana, la più grande competizione dell’estate italiana per il windsurf di classe olimpica e preolimpica under 18 della Federazione Italiana Vela. Sarà il Centro Velico di Torre Guaceto, uno dei più storici e attivi centri di divulgazione e insegnamento degli sport velici in Italia, a ospitare la manifestazione dal 5 all’11 luglio prossimi. Sono attesi ben 200 atleti provenienti dalle migliori scuole federali di tutta Italia e si punta al record storico di vele in acqua.


Il Campionato Italiano, cuore di un appuntamento che prevede sette intensi giorni di regate, precede di poco il mondiale in Polonia, definendo così in maniera cruciale la leadership atletica di molti partecipanti.
Il programma dell’evento è ricco ben organizzato perché atleti e spettatori possano vivere al meglio la dimensione assolutamente unica della Riserva Marina Naturale di Torre Guaceto, dove il Centro Velico ha un ruolo rilevantissimo.

Fra tutti, le favorite nel femminile sono Giorgia Speciale (Ancona) e Alessandra Papitto (Ostia). Nel maschile invece Benjamin Romeo (Marsala), Federico Ferrante (Marsala) e Daniele Gallo (Castel Fusano). Nella categoria under 15 maschile occhi puntati sul vincitore delle prime due tappe della Coppa Italia Simone Montanucci della LNI Civitavecchia. Avversari di rango saranno Roman Sorrentino della Canottieri Marsala e Tommaso Antognoli del Nauticlub Castelfusano. In campo under 15 femminile attenzione rivolta ad Aurora De Felici della LNI Civitavecchia, Gaia Busetta della Canottieri Marsala e Marta Monge del Circolo Nautico Loano.

Fra i più giovani poi, fanno capolino sempre più spesso sul podio nella categoria under 13 settore maschile Davide Antognoli del Nauticlub Castelfusano è atteso ad una conferma dopo le due vittorie nelle tappe iniziali di Coppa Italia, con degni avversari Alessandro Josè Tomasi della LNI Riva del Garda, Alessandro Giangrande dell’ Albaria Palermo e Mattia Calderini del Nauticlub Castelfusano. In ambito femminile il duello vede protagoniste Lavina De Felici della LNI Civitavecchia e Matilde Fassio del Circolo Nautico Loano.
L’agenda prevede anche il raduno e trofeo dei cadetti Kids, il ricco vivaio atletico federale del windsurf che vede decine di bambini dai 9 agli 11 anni sfidarsi nelle acque di questa magnifica riserva, spot ideale per le discipline veliche.

Nel corso di questa straordinaria settimana oltre alle grandiose performance attese dagli atleti federali, sarà possibile per chiunque vivere e conoscere la riserva, grazie alle attività organizzate da Thalassia e altri sport acquatici come lo snorkeling a cura di Aquademia.

Ogni giorno sarà possibile seguire l’evento e i risultati di classifica attraverso il web, collegandosi al sito ufficiale del Centro Velico di Torre Guaceto.

Programma sportivo
Da domenica 5 a martedì 7 luglio saranno di scena, come gustosa anteprima dello spettacolo, i ragazzi del segmento Youth (16-18 anni) della classe olimpica RS:X. Una trentina di concorrenti che si daranno battaglia nell’ultima regata che precede di poco i Mondiali di categoria in Polonia.

Lunedì 6 e martedì 7 luglio, in concomitanza e quindi con un doppio show in acqua, la classe Techno 293 darà vita alla Techno Slalom Cup. Una regata spettacolare che si svolge con batterie inserite in un tabellone a eliminazione diretta, fino a selezionare i migliori otto che si affrontano nella finalissima.

Mercoledì 8  luglio sarà la volta della Long Distance Techno 293, una sorta di maratona, specialità dove la resistenza si accoppia alla capacità di gestire l’attrezzatura in acqua per una durata che può variare dalla mezz’ora a un’ora.

Il clou dell’evento avrà luogo da giovedì 9 a sabato 11 luglio, nuovamente con un doppio appuntamento. Il Trofeo Nazionale di Classe Techno 293, che vedrà in acqua oltre 150 atleti, con tre prove al giorno su un percorso racing a quadrilatero e bastone, con le varie categorie esordienti, under 13, under 15, under 17 e Plus. Parallelamente il Trofeo Nazionale Cadetti Kids, dove una cinquantina di giovanissimi di età compresa tra i 9 e gli 11 anni potranno usufruire di un tempo suddiviso tra momenti agonistici e occasioni ludiche, all’insegna del divertimento, condizione essenziale per appassionare questa fascia di età.

Happening
Martedì 7 Luglio Premiazione Coppa Italia RS:X e Techno Slalom Cup h. 16.00
Giovedì 9 Luglio SPETTACOLO di Teatro ambientale “ASPETTANDO IL VENTO” Sera
Venedì 10 Luglio CENA DI GALA e GRANDE FESTA! Sera
Sabato 11 Luglio Premiazione Trofeo Nazionale Techno293 e Cadetti Kids h. 16.00

Il programma completo con eventi ed escursioni
A questo link: http://centrovelicotorreguaceto.it/trofeo-nazionale-t293-regata-nazionale-rsx/programma-degli-eventi/

Il Centro Velico Torre Guaceto
Il Centro Velico Torre Guaceto è un’associazione sportiva dilettantistica senza scopo di lucro, attivo nella Riserva Marina dello Stato di Torre Guaceto, con la missione complessa e impegnativa, forse unica nel panorama italiano delle scuole di vela, di promuovere lo sport della vela, secondo un modello associativo che prevede la partecipazione attiva e volontaria dei soci in tutte le fasi didattiche e organizzative della gestione. L’impareggiabile sito di Torre Guaceto, col quale il Centro Velico Torre Guaceto suggella un contratto di bellezza, qualità e responsabilità.
La Scuola del Centro Velico Torre Guaceto organizza corsi di Vela, Catamarano e Windsurf, articolati su più livelli, e stage di avvicinamento alla vela. I corsi, strutturati secondo moduli settimanali residenziali, permettono anche ad allievi totalmente inesperti di raggiungere un livello di autonomia e sicurezza nella conduzione del mezzo, con impegno differente in funzione del corso scelto. Le attività nautiche si svolgono in un contesto di notevole interesse climatico e ambientale che, assieme alla professionalità degli istruttori e alla cordialità dello staff, favorisce il completo raggiungimento degli obiettivi del corso.
fonte; comunicato stampa
segnalazione web a cura di Giuseppe Serrone redazione.sport@simail.it
Turismo Culturale