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5 motivi per visitare Trieste nel 2024

 

Trieste si conferma come città più cosmopolita d’Italia, nonché Capitale multiculturale della Mitteleuropa, accogliendo i visitatori con il suo fascino senza tempo e la sua ricca storia. Una meta perfetta che quest’anno, nella classifica de il Sole 24 Ore, si aggiudica lo scalino più alto del podio proprio per cultura, sport e tempo libero. Di seguito 5 dei numerosi buoni motivi per visitare Trieste.

TRIESTE, CITTÀ DALLE MILLE ANIME
Trieste si rivela come il luogo ideale per gli amanti dell’arte e della cultura, con la sua ricca offerta di musei, gallerie d’arte, teatri e manifestazioni culturali che catturano l’attenzione di chiunque cerchi nei viaggi un’immersione profonda e appagante nei patrimoni artistici e culturali delle città.
Per gli amanti dell’arte, al Museo Revoltella fino al 18 febbraio 2024 è possibile visitare la mostra dedicata ad Antonio Ligabue, uno dei più grandi artisti italiani del ‘900, con oltre sessanta opere. A partire dal 22 febbraio 2024, sempre al Museo Revoltella, sarà possibile visitare la grande mostra su Vincent Van Gogh, con una selezione di oltre cinquanta opere provenienti dal Museo Kröller-Müller di Otterlo.
Gli appassionati di cinema, a Trieste dal 19 al 27 gennaio, potranno invece fare una tappa al Trieste Film Festival, la principale manifestazione italiana dedicata al cinema mitteleuropeo ed est europeo. Giunto alla 35esima edizione, il Festival è un’occasione privilegiata per incontrare autori, talenti e professionisti del cinema e vivere con loro un momento di confronto critico e libero.

TRIESTE, CITTÀ DELLA CONOSCENZA
Trieste, già insignita del prestigioso titolo di Capitale europea della Scienza nel 2020, si afferma sempre di più come un fulcro scientifico di eccellenza. Casa di istituzioni di rilevanza mondiale come l’OGS – Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale, Elettra Sincrotrone, Sissa e l’ICTP – International Centre for Theoretical Physics, Trieste è diventata per antonomasia la Città italiana della Scienza. I suoi centri di ricerca sono universalmente riconosciuti, attirando ricercatori e studiosi da ogni parte del globo.
Trieste offre un terreno fertile per una vasta gamma di discipline ma anche esperienze scientifiche uniche, che spaziano dalla biologia marina alla speleologia, dalla chimica alla fisica e all’astronomia. Dai paesaggi straordinari della Grotta Gigante alla bellezza della Riserva di Miramare, dall’Immaginario Scientifico al Porto Vecchio, sino ai luoghi che hanno segnato la storia di Margherita Hack. Una città a misura dei curiosi della scienza.
Proprio a Trieste, a settembre 2024, i principali esponenti europei della ricerca e dell’industria si daranno appuntamento in città per il Big Science Business Forum, il primo punto di incontro per la cooperazione scientifica e tecnologica per le imprese.

TRIESTE, CITTÀ DAL CARATTERE OUTDOOR
Alle spalle di Trieste c’è il Carso, un bianco altipiano di roccia calcarea che rappresenta una meta imperdibile per chi non sa scegliere tra mare e montagna, tra un’arrampicata e un tuffo. Percorrendolo si può scoprire un territorio straordinario e ricco di sorprese: dalla flora alpina che nell’arco di pochi chilometri diventa mediterranea, allo spettacolo meraviglioso che offrono, ad esempio, le spumeggianti risorgive del fiume Timavo che riemerge dopo un lungo e misterioso corso sotterraneo sotto il Carso.
È questo il luogo dove gli appassionati di bicicletta o di trekking possono esplorare gli innumerevoli sentieri CAI e le piste ciclopedonali, incappando in piccoli borghi dalla tipica architettura carsica.
Per gli amanti della corsa, invece, il 5 maggio 2024 torna in città la Trieste Spring Run, l’evento di running per eccellenza pronto ad accogliere tutti i runner, professionisti e amatori, con il suo percorso unico, tra Carso e mare.

TRIESTE, UNA VACANZA AL MARE NON SCONTATA
A Trieste il mare è parte del quotidiano, i Triestini “ci vanno anche senza andarci, perché il mare a Trieste è un lato della stanza”, come lo descrive Mauro Covacich, autore triestino che ne esalta la presenza nel vissuto quotidiano. Ecco, dunque, che Trieste è la città perfetta per chi desidera trascorrere una vacanza estiva che combini mare, divertimento, cultura e relax senza soluzione di continuità: la vicinanza del mare permette il fresco ristoro di un tuffo a due passi dal centro grazie ai “bagni” cittadini, stabilimenti balneari presenti sulle Rive cittadine, che raccolgono una antica tradizione triestina di fine Ottocento.
Uscendo dai confini prettamente urbani, la Costiera triestina offre molte opportunità diverse per chi ama il mare in tutte le declinazioni: angolini dalla selvaggia bellezza sotto la falesia carsica, spiagge attrezzate di tutto punto, deliziosi locali sulla spiaggia dove gustare pesce alla griglia e fermarsi per un tuffo dopo il tramonto, e per chi proprio vuole viziarsi, affascinanti tour a vela per scoprire Trieste dal mare.
Il mare a Trieste è anche protagonista del nuovo Museo del Mare. Inserito all’interno del Magazzino 26, nella zona dell’ex Porto Vecchio, che oggi è sempre più Porto Vivo, il Museo, con accesso gratuito, ospita una sezione dedicata alla compagnia del Lloyd e diverse sale espositive che permettono di scoprire il forte e quotidiano rapporto della città con il mare.

TRE (E NON SOLO) STATI IN UN’UNICA CITTÁ: LA TRIESTE DA MANGIARE
Trieste si rivela come una città dai confini culinari sfumati, un autentico melting pot gastronomico che riflette la sua storia attraverso il palato. L’evoluzione di Trieste nel corso dei secoli, tra migrazioni e influenze culturali, ha generato un patrimonio gastronomico unico che fonde con armonia la ricchezza della cucina mediterranea e quella mitteleuropea.
Oggi la città offre un viaggio culinario affascinante, particolarmente apprezzato dai food lover, che possono esplorare un’incredibile varietà di sapori e gusti. Dai caffè storici, testimoni di incontri tra intellettuali, scrittori e uomini di Stato nel corso del tempo, dove tuttora è possibile godersi una tazza di caffè accompagnata da una deliziosa fetta di sacher, ai buffet che conservano gelosamente la tradizione culinaria austroungarica, fino alle osmize, affascinanti “case” e agriturismi del Carso che sbocciano in primavera fiorendo nei mesi estivi, offrendo taglieri e prodotti del territorio abbinati a vini locali.

(photo credits @Fabrice_Gallina)

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San Valentino a Trieste tra panorami romantici e anima mitteleuropea

In occasione di San Valentino le passeggiate romantiche sono un regalo unico da condividere con la propria dolce metà e Trieste,  città di mare a due passi dal Carso, offre un ventaglio di angoli e scenari incantevoli per una giornata all’insegna dell’amore e del romanticismo. Dai panorami indimenticabili alle dolci pause ristoratrici, ecco tre idee per un 14 febbraio indimenticabile:

Passeggiate incantevoli nella cornice del Golfo triestino
A pochi km da Trieste e raggiungibile con i mezzi pubblici, la Strada Napoleonica rappresenta un piacevole percorso adatto a tutti gli innamorati, con una vista stupenda sul Golfo e sulla città. Cinque chilometri – per chi volesse percorrerli tutti – che collegano Opicina con Prosecco, immersi nel verde e nella natura. La via prende il nome da una leggenda secondo la quale pare che siano state le truppe napoleoniche a inaugurare la passeggiata; più probabile, invece, che l’altro nome del percorso ‘passeggiata vicentina’ risalga al cognome dell’ingegnere Vicentini che progettò il tracciato agli inizi dell’Ottocento. I più sportivi e attrezzati potranno cimentarsi con i percorsi di arrampicata o di boulder sulle bianche falesie di Prosecco, per un’arrampicata di San Valentino, all’insegna di un’attività in grado di rafforzare ancora di più il legame tra innamorati.

Selfie di coppia da prospettive sorprendenti
Restando in quota, sul Carso, proprio a due passi dalla strada Napoleonica, vale la pena affacciarsi al belvedere del Santuario di Monte Grisa a Prosecco: da quassù, ben 300 metri sul mare, basta sbizzarrirsi per trovare l’inquadratura preferita, verso la città, le coste dalmate, il castello di Miramare, la laguna di Grado o semplicemente verso il blu dell’orizzonte.
Per le coppie che desiderano vivere il mare da vicino, meta d’elezione è senz’altro il centro città, le sue Rive pedonali e il Molo Audace – passeggiata di oltre 200 metri che si protende dalla Piazza Unità d’Italia verso il Golfo, un luogo magico dove i triestini amano godersi il tramonto e le giornate azzurre di Bora. Il molo è stato costruito a metà del Settecento sul relitto affondato della fregata austriaca San Carlo, ma deve il suo nome attuale al cacciatorpediniere Audace, la prima nave battente bandiera italiana giunta a Trieste alla fine della I Guerra Mondiale. Inizialmente lungo 95 metri e unito a terra con un piccolo ponte di legno, il molo è stato via via allungato, fino a raggiungere gli attuali 246 metri: oggi è una lunga e romantica passerella sul mare, ideale per immortalare i propri momenti più dolci nella città della Bora.
Per il tramonto di questo giorno speciale doveroso scegliere una location altrettanto straordinaria, come il minuscolo paese di Contovello, a pochi km da Trieste, arroccato sul ciglione carsico: da quassù, ogni vicolo tortuoso tra le deliziose casette in arenaria nasconde il suo scorcio sul mare da dove poter osservare il sole calare all’orizzonte e spaziare con lo sguardo alle due sponde dell’Adriatico, che al tramonto si accendono di mille suggestive luci.

Momenti di dolcezza
Le numerose proposte dolciarie che la città offre parlano molte lingue e gli affascinanti caffè storici triestini sparsi in tutto il centro storico rappresentano una golosa occasione di sosta: una fetta di Sacher, Linzer, Dobos, Rigojanci oppure di un semplice “strucolo de pomi”, accompagnati da una tazzina di caffè, possono dare la carica anche agli innamorati più freddolosi per sfidare la Bora e raggiungere i luoghi più suggestivi della città.
Il profondo legame di Trieste – e dei Triestini – con il caffè si riflette nelle mille declinazioni e varianti in cui si può ordinare al bar una tazzina del nero elisir: nero, nero in B, capo, capo in B, goccia, sono tutti termini da imparare per poter scegliere la combinazione ideale di caffè, latte e schiuma e abbinarla con consapevolezza alla propria torta del cuore.

travelnostop.com


A Trieste i Fulmini di LaChapelle illuminano l'idea di umanità

TRIESTE - Una serie di fenomeni naturali che, uniti alle azioni dell'uomo, del caos e del paradiso, sanno generare una forza dirompente in grado di cristallizzare e illuminare l'attimo. Sono i 'Fulmini' che David LaChapelle espone al Salone degli Incanti di Trieste.

Opera dopo opera - sono 92 le foto esposte - si ripercorrono gli anni di carriera dell'artista e fotografo americano, uno dei più influenti nel panorama internazionale, e si mettono a nudo le sue riflessioni sull'umanità, contraddistinte dal linguaggio narrativo ed espressivo dell'allegoria.
    La mostra, inaugurata alla presenza dell'artista, è curata dallo Studio David LaChapelle, sotto la direzione artistica di Gianni Mercurio, ed è promossa da Regione Fvg e Comune di Trieste. L'allestimento è organizzato da PromoTurismoFvg, in collaborazione con Madeinart. La mostra sarà visitabile da domani al 15 agosto.
    Il filo conduttore di Fulmini sono le due fasi artistiche della carriera di LaChapelle: la prima è il racconto dissacrante e ironico del decennio a cavallo del nuovo millennio, attraverso la rappresentazione di personaggi della musica, cinema, moda e politica. Si passa poi a una fase più mistica e intima, in cui emerge l'impatto nell'arte del passato e la ricerca di se stesso nella natura. Esposte anche dieci immagini in formato extralarge. (ANSA).
   

Giro del mondo in crociera, parte Costa Deliziosa

 

-  Costa Deliziosa partirà da Trieste il 6 gennaio e da Savona l'11 per la crociera Giro del mondo che in 128 giorni porterà i passeggeri a scoprire 4 continenti, attraversando tre oceani.

Dal Mediterraneo alla penisola arabica, navigando verso est fino all'India e alle Maldive per poi fare rotta a sud, in Madagascar e Sud Africa e attraversare l'oceano Atlantico fino al Brasile, poi verso Ushuaia in Argentina e la risalita dal Cile a Panama e New York per poi rientrare in Europa il 23 maggio. Nell'edizione 2023 il giro del mondo organizzato da Costa Crociere toccherà 52 destinazioni.

A bordo ci saranno duemila ospiti provenienti da 40 paesi diversi, prevalentemente francesi (circa 500), seguiti da italiani e tedeschi (rispettivamente circa 360 e 340), svizzeri (circa 160), spagnoli (circa 140) e austriaci (poco meno di 100). Il più anziano fra i viaggiatori è francese e ha 94 anni, il più giovane è austriaco e ha 6 anni. Tutto già organizzato anche per il Giro del mondo 2024 di Costa Crociere e nelle prossime settimane sarà disponibile per la prenotazione anche quello del 2025, che circumnavigherà il globo prevalentemente nell'emisfero australe, visitando Terra del Fuoco, Polinesia, Nuova Zelanda, Australia e Sud Africa, partendo per la prima volta a inizio dicembre (da Savona) per festeggiare a bordo anche il Natale, con la notte di Capodanno a Rio de Janeiro e lo spettacolo dei fuochi d'artificio dalla spiaggia di Copacabana. (ANSA).

Banksy, il 'grande comunicatore' in mostra a Trieste

 

TRIESTE - Banksy, il grande comunicatore. Un aspetto forse ancora poco indagato del writer di Bristol ma che diventa filo conduttore di "The Great Communicator.

    Banksy-Unauthorized exhibition", la mostra inaugurata oggi al Salone degli Incanti di Trieste. I fari sono tutti puntati sulla grande capacità di comunicare dell'artista, peculiarità quanto mai attuale anche alla luce delle opere recentemente rivendicate in Ucraina.
    Il percorso artistico, a cura di Gianni Mercurio, apre domani al pubblico e sarà visitabile fino al 10 aprile 2023. Promosso dalla Regione Friuli Venezia Giulia e dal Comune di Trieste e organizzato da PromoTurismoFVG, in collaborazione con Madeinart, l'allestimento si compone di cinque sale con oltre una sessantina di opere originali che ripercorrono il notevole lavoro di Banksy: dalle sue radici e ispirazioni, fino ai giorni nostri. Si parte quindi dalle opere di artisti e movimenti a cui l'autore si è ispirato, tra cui Keith Haring, Andy Wharol e Blek le Rat, oltre ai poster del maggio francese dai quali Banksy ha ripreso il minimalismo, la comunicazione delle rivolte e l'uso dello stencil, ma anche le opere legate ai situazionisti e al concetto di comunicazione di massa.
    Si passa poi a una riproduzione dello studio di lavoro di Banksy e all'esposizione di opere che criticano la società britannica. Ne sono la prova un iconico Winston Churchill con cresta punk e un parlamento inglese composto da scimmie (Devolved Parliament).
    Il "grande comunicatore" affronta quindi temi come proteste e capitalismo - con, tra le altre, il celebre "lanciatore di fiori" - e guerra e violenza. Le racconta anche attraverso "Napalm": la bambina vietnamita in fuga dal bombardamento mano nella mano con due mascotte dell'entertainment nel mondo contemporaneo. Il perno di Banksy rimane l'occhio umano di denuncia.
    La mostra dedica infine anche un'area alle più celebri performance del writer come il "Walled Off Hotel" a Betlemme situato di fronte al muro che separa Israele e Palestina, e poi un negozio, ironicamente denominato Wallmart che fornisce i materiali necessari ai clienti che vogliono dipingere sul muro adiacente. Un percorso dunque interamente improntato sulla sua abilità di comunicare e di utilizzare in modo unico i canali di comunicazione del tempo per raccontare l'arte. (ANSA)

La Traviata al Verdi di Trieste, streaming su Ansa.it

 

 Il Teatro Lirico Giuseppe Verdi di Trieste proporrà il prossimo 3 dicembre alle 17.30, in streaming e in assenza di pubblico, l'anteprima de La traviata di Giuseppe Verdi nell'allestimento con cui riscosse gran successo nel corso della tournée in Giappone svoltasi dal 25 ottobre al 10 novembre 2019.
    L'evento si inserisce nel palinsesto unico di produzioni in streaming che le dodici Fondazioni Liriche nazionali hanno deciso di realizzare per mantener vivo il legame con il pubblico grazie alla collaborazione tra Anfols (Associazione Nazionale Fondazioni Lirico Sinfoniche) e Agenzia ANSA nell'ambito del progetto ANSA per la Cultura.

La proposta del Teatro Verdi di Trieste costituirà la prima opera in forma scenica di questo percorso e sarà trasmessa e condivisa attraverso gli strumenti digitali di tutte le Fondazioni.

    A dirigere Orchestra e Coro sarà il M° Michelangelo Mazza; la regia sarà curata da Mariano Bauduin, per lungo tempo assistente di Roberto De Simone, già a Trieste nell'allestimento di Falstaff. Nel cast, tra gli altri, ci saranno il soprano spagnolo Ruth Iniesta (Violetta Valéry), il tenore Marco Ciaponi (Alfredo Germont) e il baritono Angelo Veccia (Giorgio Germont).
    Il pubblico potrà assistere alla rappresentazione dell'opera collegandosi ai seguenti link www.anfols.it/webtv, http://www.teatroverdi-trieste.com/it/spettacoli/la-traviata-3 www.ansa.it e sui siti internet delle fondazioni liriche sinfoniche aderenti all'iniziativa. (ANSA).

Boramata, follie di vento nella città della bora. A Trieste una festa disordinata, come piace al vento dal 2 al 5 giugno

L’unicità di Trieste è merito anche del suo celebre vento, la bora. Il disegno della città, i palazzi, gli spazi urbani: la bora ha plasmato questa città, rendendola unica, una caratteristica che ogni inverno la porta alla ribalta dell’attenzione mediatica nazionale. Nasce dalla passione per questo vento, le suggestioni e le storie che porta con sé, l’idea di BoraMata, manifestazione pensata per festeggiare e raccontare la cosa più triestina che c’è. Invisibile, ma memorabile. Un po’ mata, molto amata. BoraMata è una festa disordinata, come piace al vento.
Con l’organizzazione e la realizzazione della Prandi.com e su ideazione di Rino Lombardi - curatore del Magazzino dei Venti e del progetto Museo della Bora – la manifestazione ritorna dopo il successo dello scorso anno tra il 2 e il 5 giugno prossimi. Per quattro giorni il cuore della manifestazione sarà la rinnovata piazza Ponterosso, uno dei luoghi della bora triestina che negli anni ospitava le corde e oggi ospita perfino una fontana “antibora”, recentemente restaurata. Nella piazza sarà allestita una grande struttura ottogonale con uno spazio dedicato al Museo della Bora, un omaggio alla Torre dei Venti di Atene e con video e curiosità dal mondo del vento. Allestito anche quest’anno anche l’angolo animato da un grande ventilatore per fotografarsi immersi nella bora e ritrovare poi il proprio scatto nella Gallery di BoraMata.
Presenti due grandi artisti del vento: il ritorno di Edoardo Borghetti, detto Edofly, aquilonista noto a livello internazionale, che ancora una volta proporrà - sia in piazza Ponterosso nel pomeriggio di giovedì 2 giugno che in piazza Unità venerdì e sabato - il suo spettacolo di aquiloni giganti con le enormi “Bol” che avevano affascinato triestini e turisti. Arriva, invece, per la prima volta dalla Bretagna l’artista francese Alain Micquiaux che porterà tra Piazza Ponterosso e Piazza unità, sempre a partire dal pomeriggio di giovedì, arredi eolici di grande impatto visivo e altre installazioni verticali a sorpresa. Non mancherà anche quest’anno il Giardino di Girandole, che sarà allestito giovedì in piazza Ponterosso per poi trovare spazio in Piazza Unità nei giorni successivi: un centinaio di girandole rosse per un colpo d’occhio unico che domenica 5 giugno alle 18.00 verranno “battute” ad offerta libera: il ricavato andrà quest’anno alla Associazione De Banfield.

Novità di questa edizione sarà affiancare a BoraMata un’altra, grande tipicità triestina: troverà così spazio nella manifestazione un momento di degustazione del “Cotto per la bora”, un’iniziativa a cura della FIPE dedicata a una specialità originale e irripetibile del territorio, il prosciutto cotto triestino, che è unico come la bora.

Ogni giorno nello spazio del Museo in Piazza di piazza Ponterosso una serie di iniziative con le “chiacchiere al vento”, letture e proiezioni. Si inizia alle 12.00 di giovedì 2 giugno con l’incontro tra il curatore Rino Lombardi e l’artista ospite Alain Micquiaux che racconterà i suoi allestimenti prima della loro installazione. Wendy d’Ercole interverrà, invece, per raccontare gli anni dello “shopping jugoslavo” negli anni della Ponterosso in jeans.

Attesi nel tardo pomeriggio di venerdì due ospiti d’eccezione per un incontro tra aneddoti, suggestioni, racconti. Trieste la “città dei matti”, di Basaglia, della bora. Spesso a Trieste si sente dire che il vento faccia “diventare matti”, che il soffio incessante dei refoli, il muoversi scomposto e potente dell’aria scombussoli i pensieri, così come scompiglia i capelli o solleva i vestiti.. “Imborezzai. Matti di vento” è il titolo della conversazione tra lo psichiatra Peppe Dell’Acqua e Massimo Cirri, conduttore del programma di Radio2 Rai Caterpillar, scrittore e psicologo. L’incontro sarà anche occasione per la prima presentazione a Trieste del nuovo libro di Massimo Cirri “Un’altra parte del mondo” (Feltrinelli) sulla vicenda di Aldo Togliatti, figlio del leader comunista Palmiro, rimasto richiuso per trent’anni in un manicomio.

Da segnalare anche i momenti di lettura con il Juke box letterario a cura dell’attrice Sara Alzetta che leggerà testi di autori triestini (Joyce, Svevo, Saba, Stuparich, Slataper, Giotti, Pahor, Roveredo, ..) e l’incursione del Pupkin Kabaret che nella serata di sabato regalerà i suoi “Refoli di Pupkin - Previsioni del vento”. Nell’ultima giornata, domenica 5 giugno, torna anche il raduno con gli Ambasciatori Eolici, eroici e fantasiosi raccoglitori di vento in giro per il mondo. 
ansa

Trieste, città di mare e di anima Da Dorfles a Pahor e Magris, i ricordi dei grandi scrittori

Di Marzia Apice
 AA.VV. "I MARI DI TRIESTE", a cura di Federica Manzon (Bompiani, pp.122, Euro 17). Sembra di sentirlo l'odore del mare, di vederne le sfumature, quasi di percepirne l'anima mentre osserva incantato la città che ha di fronte, Trieste, che lo chiama familiarmente "bagno": sta nell'atmosfera reale e tuttavia impalpabile il fascino prorompente del libro "I mari di Trieste" (Bompiani), che Federica Manzon ha curato radunando per l'occasione le migliori penne della città giuliana. Trieste è uno scrigno di "bagni", elitari o popolari, cittadini o appena fuori dal centro: ognuno trova quello più adatto alla propria indole. A dimostrarlo egregiamente, accanto alle fotografie di Diego Artioli al centro del volume, sono gli scrittori coinvolti: Gillo Dorfles e Claudio Grisancich preferiscono la Diga, Claudio Magris, Boris Pahor e Mauro Covacich scelgono invece gli scogli di Barcola; per Mary Barbara Tolusso il bagno è la Costa dei Barbari, mentre per Pino Roveredo è il Pedocìn; e ancora, se il Bagno Militare è il prediletto per Pietro Spirito, il bagno Sticco è quello di Veit Heinichen mentre per Alessandro Mezzena Lona la scelta ricade sul bagno Ausonia. In una lettura piacevolmente oziosa e ricchissima di sfumature, le parole scorrono a volte rapide altre lente, mentre si scoprono riti e consuetudini, ricordi familiari e d'infanzia, sogni divenuti illusioni e gioie il cui sapore resta vivido nella memoria. Anche la lingua, mentre ritrova intatti significati e bellezza, e qualche reminiscenza dialettale, attraverso gli autori che la esprimono incarna pienamente lo spirito sfuggente degli abitanti di Trieste. La suggestione più grande ed evidente resta nelle descrizioni, alcune più razionali, altre più emotive, dei luoghi e delle sensazioni: pagine diverse e non accomunabili se non in quel modo che chi scrive ha di "sentire" così intimamente Trieste tanto da rendere quella città un luogo sacro, un porto sicuro dove la memoria può riposare. Nella diversità degli stili ogni autore esprime la sua Trieste dell'anima e del corpo, e la sensazione è strana perché quasi sembra a ogni racconto una città diversa, come se potesse avere mille volti. Ma poi a guardar bene c'è sempre il mare a muovere ogni parola, ogni pagina del libro: un mare che è conquista e divertimento, gioventù e vecchiaia, che è il passato ma anche la promessa di un futuro. Ecco che allora arrivano chiare al lettore le contraddizioni, fisiche e culturali, che hanno reso Trieste quella che è: la città dell'allegria spensierata e del tempo immobile (nonostante la bora forte), intellettuale e altera ma popolare al tempo stesso. Un luogo in cui la malinconia è regina e che, pur mescolando tante culture, ne conserva carattere e identità, mentre attende, dal mare, un domani che sempre tarda ad arrivare.
   ansa