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Egitto, il mistero svelato del pugnale di Tutankhamon

PERCHE' SE NE PARLA In Egitto una scoperta che fonde mistero, scienza e paranormale: dopo 94 anni di ricerche la certezza scientifica che la lama del pugnale di Tutankhamon, una delle due trovate nel sarcofago del faraone adolescente, scoperto nella Valle dei Refu forgiata con il metallo contenuto in un meteorite«All'epoca di Tutankhamon gli oggetti di ferro erano rari, gli egizi non avevano sviluppato la metallurgia e non c’erano cave. Perciò il ferro era considerato più prezioso dell'oro», spiega Francesco Porcelli, professore di Fisica al Politecnico di Torino. Sul rigo di un antico papiro si leggeva di quel pugnale che arrivava dallo spazio. E qualcosa di vero c'era.
 
PERCHE' ANDARCI Passeggiando per le strade della città de Il Cairo su riesce a intravedere, rovinando la sorpresa, le tre piramidi più belle: Cheope, Chefren e Micerino. Si trovano, infatti, poco distanti dalla città egizia e, precisamente, nella piana di Giza. Nella parte orientale del complesso poi, insieme ad altre piccole strutture, conosciute come le piramidi regine, si può ammirare la Grande Sfinge. L'UNESCO già nel 1979, proclamò l'intera necropoli di Giza Patrimonio dell'Umanità.
 
DA NON PERDERE Nel luogo in cui un tempo si ergeva l’antica Tebe, sulla sponda occidentale di Luxor, si può visitare la Valle dei Re, dove possono essere ammirate le tombe di molti faraoni. A partire da quelle di Tutankamon e di Ramsete IV, per poi proseguire con quelle di Horemheb, Merenptah, Sethi, Thutmose III e Ramesse VI.
 
PERCHE' NON ANDARCI Le temperature elevate suggeriscono, a quanti non sopportano il caldo, di evitare di giungere nella tarda mattinata o nel primo pomeriggio. Coloro, poi, che soffrono di claustrofobia debbono essere bene attenti perché questi luoghi mettono a dura prova la calma. Occorre ancora ricordare, che si è soggetti ad un ulteriore ticket per alcuni ingressi nelle tombe. Ed infine, per assicurarsi qualche beneficio in più, benché non si dovrebbe, si deve riservare qualche mancia per i “custodi”.
 
COSA NON COMPRARE Non è consigliabile l’acquisto di cammelli di peluche o di piramidi con polvere dorata, ma neanche di calendari con 12 papiri, di arazzi e di cuscini o di lampade e collanine di plastica e di ciondoli chiave della vita e testa di Nefertiti in argento. Scegliere poi l’acquisto del narghilè sarà un vero rischio per il viaggio, se non volete rimanere con dei cocci in mano. 
turismo.it

Egitto: forse danneggiata la barba della maschera di Tutankhamon

La barba della maschera mortuaria del sarcofago di Tutankhamon conservato al museo egizio del Cairo si sarebbe staccata, probabilmente per una pulizia maldestra, e poi è stata rincollata saltando le procedure e in maniera inadeguata: questo almeno secondo autorevoli indiscrezioni dei media non confermate ufficialmente.

Il distacco e il presunto rabbercio del lungo pizzetto è stato segnalato dall'agenzia americana Associated Press ripresa fra l'altro dal sito dell'autorevole sito egiziano Al-Ahram. Il sito el-Araby cita però la smentita del direttore del Museo, Mahmoud el-Halwagui, secondo il quale le informazioni sono il frutto di "divergenze" tra funzionari dell'istituzione. Anonimi dipendenti responsabili della conservazione delle opere hanno dato diversi resoconti dell'accaduto e non è chiaro se la barba azzurrina e dorata più famosa dell'egittologia si sia staccata da sola o durante una maldestra pulizia, ipotesi prevalente secondo il sito el-Araby.

Saltando un passaggio procedurale, la maschera sarebbe stata inviata direttamente al laboratorio di restauro dove sarebbe stata usata una colla adatta alla pietra e non, come nel caso della maschera d'oro, al metallo. Inoltre la barba non sarebbe più dritta come prima. La maschera di Tutankhamon è l'oggetto più famoso della iconografia egiziana e, assieme al tesoro del Faraone, l'attrattiva principale del museo egizio, la meta turistica più visitata al Cairo assieme alle piramidi.
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