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In viaggio con Sissi


VIENNA - La leggendaria imperatrice Sissi conquista ancora una volta il cuore degli spettatori: con la sua vita ribelle e anticonvenzionale è protagonista al cinema con il film "Corsage-Il Corsetto dell'Imperatrice" e sul piccolo schermo con "L'Imperatrice", la nuova serie televisiva di Netflix.

Rispetto alla trilogia di Ernst Marischka, con l'indimenticabile Romy Schneider nei panni di una romantica Sissi, le ultime produzioni la mostrano con molti chiaroscuri: insofferente e infelice ma capace di crearsi uno stile per evadere dalla solitudine. Elisabetta, duchessa di Baviera e imperatrice d'Austria, è la più contemporanea delle sovrane del passato: è un'eroina tragica e immortale, che cerca di emanciparsi dalle strutture del potere e di seguire la propria natura.

Per scoprire la figura storica più autentica di Elisabetta Amalia Eugenia di Wittelsbach, il cui soprannome era Sisi - con una esse sola - si parte dalla Baviera, dove nacque nel 1837; abitava in un elegante palazzo nel cuore di Monaco in Ludwigstraße, ma il suo luogo del cuore era il castello Unterswittelbach, residenza estiva di Possenhof, circondato da un parco dove il padre andava a caccia. Il castello è aperto alle visite, da prenotare sul sito kaiserin-elisabeth-museum-ev.de.
    Fu l'Austria il Paese dove visse l'amore con Francesco Giuseppe e dove scoprì la rigida vita di corte. A Bad Ischl, nell'area di Salzkammergut, ufficializzò il fidanzamento con Franz e nel 1854 si sposò nella chiesa degli Agostiniani a Vienna. Qui visse nel Palazzo di Schönbrunn, la residenza estiva degli Asburgo, e nella fortezza di Hofburg, il palazzo imperiale nel centro della città, nei cui appartamenti è allestito un museo con numerosi oggetti legati alla sua vita. L'Imperatore le donò anche Hermesvilla, un elegante palazzo immerso nel parco Lainzer Tiergarten, sulle colline del Bosco Viennese, e il palazzo Laxenburg, alle porte della capitale. Oggi a Vienna si visitano la reggia di Schönbrunn, con un'insolita esperienza di realtà virtuale sulla storia degli Asburgo e dell'Imperatrice, e il parco che ospita il Museo delle carrozze imperiali.
    L'imperatrice era nota e ammirata per essere un'eccellente cavallerizza; vicino all'Hofburg nel 1874 fece erigere una sala d'equitazione a forma ottagonale che oggi fa parte del polo culturale MuseumsQuartier Wien. Sempre nell'area dell'Hofburg si trovano la chiesa degli Agostiniani e, poco lontano, il Volksgarten, il giardino imperiale delle rose dove si trova un monumento a lei dedicato. Un altro luogo caro a Sissi è l'antica pasticceria di corte "Demel" nel Kohlmarkt, dove si può ancora comprare il gelato alla violetta di color lilla, il gusto preferito dall'Imperatrice. Infine merita una visita il Museo del mobile di Vienna, dove sono esposti numerosi oggetti appartenuti a Sissi e utilizzati durante le riprese dei film a lei dedicati. Info: wien.info/it L'eccessiva formalità e i rigidi protocolli di Corte la spinsero a viaggiare, dapprima in Stiria e Carinzia, poi nel resto d'Europa. Tra il 1856 e il 1857 andò in Italia, all'epoca regno austroungarico: visitò Milano e il Teatro alla Scala; Venezia dove soggiornò negli appartamenti reali, oggi situati nel museo Correr di piazza San Marco; Trieste, dove vide il mare per la prima volta dal castello di Miramare; e Madonna di Campiglio, dove alloggiò al Grand Hotel des Alpes. Tornò spesso a Merano, dove soggiornava al secondo piano del Castello Trauttmansdorff che oggi ospita una mostra permanente con i suoi oggetti. Tornò in Italia molte altre volte: nel 1959 si imbarcò da Trieste e raggiunse via mare Napoli, dove gustò il gelato al Gambrinus, pranzò al Caffè d'Europa e cenò al Grand Hotel.
    Sissi viaggiava spesso in treno: per spostarsi aveva a disposizione una carrozza privata dotata di tutti i comfort, "Hofsalonwagen", oggi esposta al Technisches Museum di Vienna.
    In suo onore, la linea ferroviaria che va da Vienna a Monaco via Salisburgo, inaugurata nel 1860, fu chiamata Kaiserin-Elisabeth-Bahn. E' proprio in questi anni che l'imperatrice cominciò ad avere gravi problemi di salute e, su consiglio del medico, si recò in luoghi dal clima caldo: Madeira, bellissima isola-giardino del Portogallo, dove visse 6 mesi passeggiando tra i fiori; Cadice, Siviglia e Gibilterra, proseguendo fino ad Atene e a Gastouri, località dell'isola greca di Corfù, uno dei suoi luoghi preferiti, in cui fece costruire Villa Achilleon. Visitò anche gli scavi archeologici di Troia, in Turchia, ma anche Cipro e Port Said, in Egitto. Da Corfù si imbarcò anche per Palermo, Malta e Tunisia, dove visitò le rovine di Cartagine. E poi da Gibilterra verso Tangeri, Algeri e Ajaccio, in Corsica. Da qui navigò verso Marsiglia fino alle isole di Hyères e Roquebrune-Cap-Martin, in Costa Azzurra, e di nuovo in Italia: a Caserta, dove visitò la Reggia, e in treno fino a Pompei, Sorrento e a Capri.
    Viaggiò anche nel nord d'Europa: nel Northamptonshire, in Inghilterra, dove amava fare passeggiate a cavallo; in Irlanda, dove prese alloggio presso il castello di Summerhill, a Meath; e in Olanda dove trascorse settimane in una villa a Zandvoort, sul Mare del Nord.
    L'Ungheria fu un altro territorio che frequentò spesso soprattutto per motivi politici: qui Francesco Giuseppe e Sissi vennero incoronati nella chiesa di Mattia a Budapest nel 1867, dove ancora si possono ammirare il busto di Sissi, il cuscino di velluto con gli stemmi di Baviera e Asburgo e un frammento della corona. In realtà in Ungheria Sissi preferiva abitare nel castello di Gödöllő, a una trentina di chilometri da Budapest, dove nacque l'adorata figlia Maria Valeria. Qui il "Sisi Home Tour" (kiralyikastely.hu), della durata di un'ora e con le guide con abiti d'epoca, fa rivivere la storia del Castello e svela alcuni dettagli della vita quotidiana dell'Imperatrice.
    Sissi amava anche la montagna: quelle bavaresi, dove era cresciuta, le Dolomiti trentine, le Alpi austriache e quelle svizzere. Nel 1897 trascorse il Natale a Parigi e l'anno seguente si recò in incognito a Ginevra, pernottando in un albergo sul lungolago. Mentre si apprestava a prendere il battello per Montreux, venne pugnalata al petto dall'anarchico Luigi Lucheni. Avrebbe voluto riposare per l'eternità a Corfù, ma il suo corpo venne seppellito nella Cripta imperiale di Vienna, accanto al marito. (ANSA).

Autunno d'arte a Vienna. Mostre, rassegne e novità nei musei della capitale austriaca

 

Vienna punta tutto sull'arte e sulla cultura, riaprendo musei e prolungando mostre e manifestazioni. Dopo la chiusura per l'emergenza sanitaria le sedi museali della capitale si sono organizzati con visite sicure e iniziative interessanti supportate dalla tecnologia, mentre le esposizioni più importanti sono slittate verso la primavera del 2021.
    Riapre con più aree espositive e tante novità il museo di Sigmund Freud (freud-museum.at); la culla della psicoanalisi, in Berggasse 19, dove Sigmund Freud visse e esercitò per quasi mezzo secolo, si presenta oggi con sale più grandi, un negozio, un caffè e la più vasta biblioteca di volumi sulla psicoanalisi in Europa. Per la riapertura sono in programma tre mostre permanenti, una presentazione di opere d'arte e una rassegna straordinaria che permettono di conoscere meglio il patrimonio culturale freudiano. Tutte le esposizioni sono focalizzate sulla vita e sul lavoro di Freud, sull'evoluzione, la teoria e l'applicazione della psicoanalisi e sulla sua importanza per la società e nell'arte Sono state prorogate anche le date per la celebrazione del 250esimo anniversario della nascita di Ludwig van Beethoven: fino al 10 gennaio 2021 il Salone di gala dell'Österreichische Nationalbibliothek (onb.ac.at), la biblioteca nazionale austriaca, ospita l'evento "Beethoven. Mondo umano e scintilla divina" con l'esposizione di spartiti autografi dei suoi capolavori, 130 lettere originali, pagine tratte dalla Nona Sinfonia e il documento autografo del suo unico concerto per violino (op. 61). La casa-museo di Mozart (mozarthausvienna.at), a Domgasse 5, dove Mozart e Hayden suonavano insieme,fino al 30 gennaio 2022 ospita la mostra "La triade del Classicismo viennese: Haydn-Mozart-Beethoven. Analogie, Parallelismi e Contrasti". E' una rassegna dedicata ai tre giganti della musica classica, alla loro amicizia e all'influenza sull'epoca in cui vissero. Il Kunsthistorisches Museum (khm.at) ospita fino al 24 gennaio 2021 la mostra "Beethoven muove" che omaggia l'artista con disegni, dipinti, sculture, video e performance, mentre il Leopold Museum (leopoldmuseum.org) celebra l'anno di Beethoven con una mostra unica che aprirà il 27 novembre e resterà aperta fino al 4 aprile 2021: "Ispirazione Beethoven. Una sinfonia in immagini. Vienna 1900". E' un'esposizione che fa luce sull'ammirazione che nutrivano per la musica di Beethoven gli artisti della Secessione viennese della fin de siècle, in particolare di Josef Maria Auchentaller, esponente viennese dello stile Liberty e collega di Klimt, che ispirato alla Sesta Sinfonia di Beethoven, detta "Pastorale", realizzò un monumentale ciclo pittorico per la sala della musica del gioielliere Scheid.
    Sempre nel vivace quartiere dei musei il Mumok, il museo d'arte moderna fondazione Ludwig Vienna (mumok.at), ospita fino al 31 gennaio 2021 due mostre: "Andy Warhol Exhibits a glittering alternative", dedicata al celebre pittore pop americano con opere raramente esposte al pubblico, e "Defrosting the Icebox", progetto pioneristico del pittore con opere che rompevano gli standard dei musei tradizionali.
    Tante sono le mostre d'arte contemporanea che si possono visitare in città; tra queste fino al 14 febbraio 2021 nel museo Bank Austria Kunstforum Wien (kunstforumwien.at) si può ammirare l'esposizione "Gerhard Richter: paesaggio", una grande retrospettiva del pittore espressionista. Fino al 13 aprile al Weltmuseum Wien (weltmuseumwien.at), uno dei più importanti musei di etnografia al mondo, c'è la mostra "Gli Aztechi" che fa luce sulla leggendaria produzione artistica e culturale dell'antica popolazione messicana. La sede museale di Heldenplatz è stata completamente ristrutturata con 14 sale espositive e ricche collezioni da tutto il mondo.
    Ma il vero fiore all'occhiello di Vienna è l'apertura dell'Albertina Modern (albertina.at/albertina-modern), il nuovo museo per l'arte moderna e contemporanea: allestito come dependance del celebre museo Albertina, ospita su 2.500 metri quadrati la più importante collezione d'arte austriaca dopo il 1945. Fino al 15 novembre si può ammirare la mostra "Van Gogh, Cezanne, Matisse. La collezione Hahnloser"; dal 2 dicembre al 5 aprile 2021 si potrà vedere la mostra "Now: The Essl Collection", una panoramica della Collezione Essl con 150 capolavori degli artisti più noti dal 1960 a oggi con dipinti, sculture, oggetti, installazioni e video. Nel nuovissimo museo c'è un ritrovo per chi ama l'arte, il Ludwig & Adele Café mit Garten, che offre anche ottimi brunch nel weekend. Infine per il 150esimo anno della sua fondazione il MAK (mak.at), il museo e spazio di sperimentazione per le arti applicate, propone dal 10 dicembre al 18 aprile 2021 la mostra "Josef Hoffmann. Progresso attraverso la bellezza", una presentazione dell'architetto, designer, insegnante e curatore Josef Hoffmann, figura importante del Modernismo viennese e del movimento internazionale "Lebensreform". La mostra propone uno spaccato del rivoluzionario operato di Hoffmann nell'ambito del design, nonché i suoi maggiori progetti architettonici, tra cui il Palais Stoclet a Bruxelles o il Sanatorio Purkersdorf.
    Per maggiori informazioni: vienna.info (ANSA).

ENIT AUSTRIA / FERIEN MESSE DI VIENNA E CORTINA IN FOCUS IN AUSTRIA



ENIT PARTECIPA A FERIEN MESSE DI VIENNA
ENIT ha partecipato alla fiera del turismo Ferien Messe che si è svolta a Vienna dal 16 al 19 gennaio 2020 con uno stand di 130 mq. La presenza italiana è stata rafforzata da quattro regioni come la Basilicata, il Friuli Venezia Giulia, il Veneto e la Sardegna. Inoltre erano presenti anche diversi consorzi turistici, territori comunali e singole strutture ricettive che hanno presentato la propria offerta al numeroso pubblico presente durante tutto il periodo della fiera. Durante la prima giornata, dedicata al B2B, ENIT ha organizzato un incontro presso il proprio stand al quale hanno preso parte giornalisti e operatori turistici ai quali è stato presentato il calendario degli eventi più importanti che si svolgeranno in Italia nel 2020, tra cui Parma Capitale Italiana della Cultura, il 500° anniversario della morte di Raffaello e il 100° compleanno di Federico Fellini. ENIT ha inoltre approntato una massiccia campagna pubblicitaria a Vienna, attraverso una campagna digitale sia nei punti nevralgici della città sia nelle stazioni principali delle metropolitane. La stessa campagna è stata riportata anche all’interno dell’aeroporto di Vienna presso il ritiro bagagli e presso il nuovo terminal T3. Infine nel foyer d’ingresso della fiera sono stati esposti tre big board dell’ENIT che indicavano al pubblico la presenza dello stand Italia al padiglione A.


CORTINA IN FOCUS IN AUSTRIA
ENIT Vienna promuove Cortina sul canale online della rivista Falstaff, dedicato alla enogastronomia, ai viaggi, al lifestyle e agli eventi mondani. Nell’ambito di una campagna digitale ENIT ha messo in risalto la perla delle Dolomiti che si appresta a ricevere la finale della Coppa del Mondo di sci nel 2020, i campionati mondiali di sci alpino nel 2021 e i giochi olimpici nel 2026. Tre avvenimenti che metteranno Cortina sotto i riflettori facendone una delle mete più ambite soprattutto per una vacanza invernale. La rivista, così come il canale online, punta su un pubblico di qualità, high spender, con grande propensione al viaggio e alla vacanza attiva e con la passione per il cibo. La rivista gestisce i siti online nei paesi DACH
www.falstaff.at , www.falstaff.de  & www.falstaff.ch , che registrano mensilmente 761.141 visits ed oltre 2,6 milioni di page impressions.

Le donne di Klimt, Schiele e Kokoschka, sensuali e forti. Al Belvedere di Vienna fino a febbraio oltre 100 capolavori tra sesso e amore

di Cinzia Conti

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Sensuali, maliziose o raffinate. Seducenti e coinvolgenti oppure aspre e spigolose. Passive e quasi incoscienti oppure consapevoli degli sguardi e quasi imbarazzate. Amanti felici, madri in attesa, maliziose incantatrici, ritratte nell'intimità dell'autoerotismo o protagoniste di travagliate passioni. Coperte di raffinati tessuti e di opulenti ornamenti, velate solo delle calze oppure completamente esposte nella loro nudità. Sono tanti i volti e i corpi protagonisti dell'intensa mostra Klimt/Schiele/Kokoschka e le donne al Belvedere di Vienna dal 22 ottobre al 28 febbraio. Tre artisti dell'epoca d'oro della creatività viennese e delle nuove teorie psicanalitiche che sono quasi ossessionati dall'amore e dalle donne a cui riconoscono fascino e autonomia sessuale più di chiunque altro fino a quel momento.

Al Belvedere (tra gli edifici barocchi più belli d'Europa e patrimonio dell'Umanità dell'Unesco con le mostre e le opere ospitate non solo nei due castelli superiore e inferiore ma anche nell'Orangerie, nel Palazzo d'Inverno e nel museo 21er Haus) sono stati riuniti oltre 100 capolavori provenienti da istituzioni e anche da molte collezioni private, divisi nei quattro filoni del ritratto, la coppia, la madre e la maternità e il nudo. In scena i rapporti tra i due sessi agli inizi del XX secolo e le origini dell'odierna identità sessuale.

Klimt, grande favorito dalle donne delle società viennese, ritrae nei suoi dipinti luminosi donne eleganti e raffinate avvolte in tessuti preziosi che quasi sembrano nascondere la loro personalità. Molto più diretti Schiele e Kokoschka che fanno emergere le loro signore e le loro paure esistenziali in un vuoto pittorico dai colori forti e decisi.

Anche il motivo della maternità, uno dei temi pittorici più antichi dell'arte religiosa occidentale, viene rivisitato sotto la spinta della politica sessuale della fin de siècle. Le donne, che finora erano o caste madonne oppure sirene meretrici, nei dipinti di Klimt e Schiele sono nude e al contempo gravide a sottolineare l'esplicito collegamento tra maternità e sessualità. Kokoscha, ossessionato dal desiderio di avere un figlio dalla sua amante Alma Mahler più volte rappresentata come allegoria della Vergine Maria, sembra sostenere l'idea della maternità come riscatto dalla promiscuità sessuale.

Nei ritratti d'amore emerge la concezione dell'uomo e la donna come opposti che non si uniscono mai perfettamente. Ecco allora le allegoriche unioni di Klimt e le travagliate vicende personali rappresentate dai due espressionisti.

Infine i nudi: seducenti, passivi e quasi in stato di incoscienza di Klimt, aspri, spigolosi e angosciosi quelli di Schiele e Kokoschka.

E proprio in questi giorni la grande arte di Klimt è anche al cinema con Woman in Gold dove il premio Oscar Helen Mirren interpreta la storia vera di Maria Altmann che ritorna in Austria per rientrare in possesso dei beni sottratti alla sua famiglia dai nazisti, tra cui il famoso "Ritratto di Adele Bloch-Bauer" (la "Donna in Oro" del titolo).

Turismo Viaggi Mercatini, cucina e concerti: Natale a Vienna resta da favola

di Alessandra Rotili

 Il bacio di Klimt con vista sulle luminarie del Belvedere, il grande albero della Rathaus e quello del castello di Schonbrunn, l’odore della cannella che evapora dall’apfel punch e quello dello zenzero del panpepato. E ancora la musica che risuona nelle tante chiese sparse in ogni angolo e che si prepara al gran concerto di Capodanno. A Vienna il Natale è ancora da fiaba: la capitale austriaca, perla di quel regno asburgico sfarzoso quanto malinconico, per la magia dell’Avvento trasforma piazze, vicoli e luoghi di interesse culturali, in un trionfo di luci, colori e profumi. Il clima rigido e piovoso non toglie fascino alla città che aspettando il 25 dicembre accoglie i turisti al top della forma: in versione natalizia il fascino infatti aumenta, e non a caso le visite in questo periodo registrano il boom.

Complici quei mercatini di Natale diventati quasi un luogo di culto: il più imponente è quello che domina la piazza davanti al Municipio, con le grandi decorazioni rosse che danno il benvenuto sulla Ringstrasse. Entrati ci si può perdere tra i duecento chioschi di legno accuratamente addobbati dove dolci e bevande calde si mescolano a wurstel e pane nero, campanelle di vetro, angeli di porcellana, stelle di cannella e mandarini essiccati. Più piccolo, ma incastonato tra alcuni dei musei di pregio della città, c’è quello di Maria-Theresien Platz, che offre una pausa gradevolissima ai visitatori delle belle arti e di storia naturale. In un luogo privilegiato, sulla collina del Belvedere, il villaggio allestito fuori al castello che ospita la pinacoteca custode di alcuni dei gioielli di Klimt, prolunga la magia vissuta davanti alle oniriche tele del pittore viennese. Qui soprattutto di sera l’atmosfera barocca è inimitabile.

Come quella che offre il mercatino di Schonbrunn, la residenza estiva degli imperatori di un tempo: la reggia che fu teatro dell’amore tormentato tra l’imperatore Francesco Giuseppe e sua moglie Elisabetta, troneggia dietro l’albero illuminato e ‘abbraccia’ il mercatino dove tra artigianato e cibo si può assistere a concerti in perfetto Christmas style e anche allo showcooking dei maestri pasticcieri alle prese con lo strudel. E c’è tantissimo Natale anche nel cuore della città: tra le vie lastricate, con le ore scandite dalle campane della Stephansdom e le fette di Sacher gustate come un rito sotto le luci soffuse dell’Hotel-caffè che a questa torta ha dato vita, le luminarie e i mercatini impazzano: pochi stand, con le carrozze sullo sfondo, nell’allestimento che costeggia la piazza che prende il nome dalla gotica cattedrale.

Tutto bianco invece quello che si stende davanti alla Hofburg, il palazzo di città degli imperatori: fuori bancarelle candide, dentro la collezione monstre di argenteria degli Asburgo e il museo dedicato alla principessa Sissi. Anche i giardini di Karlsplatz davanti all’imponente chiesa dalla grande cupola ospitano il mercato con ampi spazi dedicati ai bambini, o le vie di Spiettelberg dove trionfano l’arte e l’artigianato. Ma anche in questo Natale Vienna non declina certo al suo ruolo di regina della musica: non ci sono solo i concerti per turisti propinati in strada da giovani in costume d’epoca, camminando per le vie dell’Inner Stadt, il cuore della città, ci si può infilare nella Augustinerkirche, già teatro delle nozze imperiali tra Francesco Giuseppe e Sissi e ascoltare rapiti dall’atmosfera, la Messa a quattro voci da cappella di Claudio Monteverdi. A Vienna il Natale è così.
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La città del vino. Tour tra i vigneti e le storiche cantine di Vienna

(di Ida Bini)
Lunghi filari di vigne ricoprono le verdi colline dei sobborghi che circondano Vienna: i generosi vigneti della capitale austriaca occupano un enorme territorio (circa 700 ettari), tutelato con rigide leggi ambientaliste sull’edificabilità, dove più di 300 viticoltori producono in 12 storiche cantine ottimi e prestigiosi vini bianchi e rossi. Sono numeri importanti per l’economia austriaca e per Vienna, l’unica città al mondo che vanta all’interno di un centro urbano un’eccellente produzione di vino Riesling, Sauvignon Blanc, Grüner Veltliner, Weißburgunder, Gelber Muskateller e del rosso Zweigelt. I primi a introdurre a Vienna sistemi innovativi per la coltivazione della vite furono i Romani; nel tardo Medioevo gran parte degli attuali distretti erano già ricoperti di vigne, aumentandone il numero verso i sobborghi periferici.
Quest’aspetto insolito della capitale austriaca si scopre passeggiando a piedi o in bicicletta tra i vigneti appena vendemmiati con vista sul Danubio dei distretti di Kahlenberg, Nussberg, Grinzing e Bisamberg e nel sobborgo di Mauer, dove il fiume e il bosco viennese creano un microclima ideale.Oppure visitando le cantine – storiche e moderne - sparse per la città ed entrando nelle tante taverne (Heuriger) a bere il vino nuovo (entro l’11 novembre) e a gustare le prelibatezze gastronomiche locali. Ogni produttore di vino, infatti, oltre alle cantine ha almeno un Heuriger dove viene servito il proprio vino novello e le migliori etichette accompagnate da zuppe di funghi, Schnitzel (cotoletta di vitello impanata) e crauti. L’Heuriger è un’allegra taverna, un locale informale e piacevole con intimi giardini, verande o accoglienti salette, riconosciuto ufficialmente nel 1784 dall’imperatore Giuseppe II; oggi sono irresistibili tappe dove bere una grande varietà di vini, ottenuti anche da coltivazioni biodinamiche, e mangiare cibo viennese in compagnia e al suono di valzer. L’autentico Heuriger viennese si riconosce dalla scritta Ausg’steckt e da una frasca di pino appesa all’entrata che indica che il locale è aperto ma alcune di queste taverne si trovano in palazzi storici, come quello sorto in un ex convento restaurato e di proprietà dei fratelli Wieninger (www.wieninger.at) nell’area di Stammersdorf dove si fa coltivazione biodinamica.
Oppure l’Heuriger e le cantine a volta con le pareti in mattoni tra le vigne di Grinzing del celebre produttore di vini biologici Stefan Hajszan Neumann (www.hajszanneumann.com) dove anche il cibo è bio. C’è anche il locale dei produttori Weingut-Langes (www.weingut-langes.at) di Bisamberg che hanno trasformato le ex stalle del castello di Abensperg-Traun in una grande e accogliente taverna. Storica e imperdibile è la taverna del produttore Mayer am Pfarrplatz (www.pfarrplatz.at), che si trova in una casa dove visse Ludwig van Beethoven accanto alla cantina Altwein-Keller; i vini che qui vengono serviti hanno avuto la fortuna di essere stati fermentati a suon di valzer e delle note di Bach, Haydn e Mozart. L’elenco è lungo ma si consiglia una sosta anche da Fuhrgassl-Huber (www.fuhrgassl-huber.at), dove si beve un ottimo Riesling del colle Nussberg; nel tradizionale Kierlinger (www.kierlinger.at), in un ambiente storico, dove si degusta il miglior formaggio spalmabile di Vienna; da Winzerhof Leopold (www.winzerhof-leopold.at) con un ottimo buffet e una cantina di vini pluripremiati. Tante e tutte da visitare per gli acquisti o le degustazioni sono le cantine, prestigiose e interessanti anche dal punto di vista architettonico, come Cobenzl (www.weingutcobenzl.at), di proprietà del Municipio, con etichette di grande prestigio, e, nel cuore della città, le 6 cantine con 60mila pregiate bottiglie del Palais Coburg (www.coburg.at), uno degli alberghi più eleganti di Vienna, con una ricca biblioteca, uno spazio per degustazioni e una sala delle cantine interamente dedicata allo champagne viennnese. La sua collezione di vini rari è una delle migliori del mondo e ha ricevuto numerosi riconoscimenti. Molto interessanti sono l’azienda vitivinicola e l’Heuriger di Rainer Christ (www.weingut-christ.at) nel sobborgo di Wien-Jedlersdorf, dove la modernissima cantina è stata realizzata usando semplici materiali come la pietra, il vetro e il legno. La cantina Villon (www.villon.at) è una delle più antiche di Vienna, nata 500 anni fa nel cuore della città: qui si possono fare visite guidate ai quattri piani e fare degustazioni a lume di candela. Da non perdere, infine, c’è la spumanteria Schlumberger (www.schlumberger.at), la più antica d’Austria, la cui cantina risale a 300 anni fa: è un vero labirinto lungo diversi chilometri, dove durante le visite si possono osservare le diverse fasi della produzione dello spumante.
ansa