La manifestazione si chiama "Restitutio Memoriae: il mito di Giulia" e prevede una serie eventi culturali incentrati sulla figura di Giulia Farnese, in occasione del 500 centenario della sua morte.
A Viterbo un anno di eventi per ricordare Giulia Farnese
Bolsena tra le 10 piccole città più belle d'Europa per Forbes
VITERBO - Bolsena, borgo in provincia di Viterbo a quasi due ore da Roma, è tra le dieci piccole città più belle d'Europa, secondo la rivista internazionale Forbes.
E' l'unico comune italiano in classifica.
Il riconoscimento viene dato per il lavoro di tutela ambientale, di valorizzazione della storia e delle tradizioni, ed è un premio che viene conferito anche per aver difeso e preservato il territorio. Tra le altre cittadine compaiono: Bibury in Inghilterra, Bonifacio in Francia, Cesky Krumlov in Repubblica Ceca, Cochem in Germania, Ericeira in Portogallo, Hall in Tirol in Austria, Reine in Norvegia, Ronda in Spagna e Sibiu in Romania. "Queste dieci gemme dimostrano che piccolo può essere bello", si legge su Forbes. Bolsena, che si è distinta, quindi, per il suo patrimonio artistico, paesaggistico e culturale, si trova alle sponde dell'omonimo lago di origine vulcanica "più grande d'Europa".
"Avremo sempre Parigi. E Amsterdam, Berlino e Roma. Ma il cuore dell'Europa si trova spesso nelle sue piccole città, non solo nelle sue vivaci capitali" si legge ancora sulla rivista
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TURISMO, ENIT AL FIANCO DEI PATRIMONI UNESCO ITALIANI PER LA MACCHINA DI SANTA ROSA ATTESI MIGLIAIA DI TURISTI DEVOTI
Enit continua a sostenere i territori italiani e i comuni che rappresentano l’impalcatura identitaria dell’Italia riconosciuta anche tra i siti Unesco.
A settembre torno con una partnership speciale con il Sodalizio dei Facchini di Santa Rosa per unire il turismo culturale con quello religioso attraverso Un evento unico che restituisce uno spaccato d’Italia da far conoscere al mondo.
La macchina è dedicata alla patrona della città di Viterbo, appunto Santa Rosa. È l'avvenimento principale dell'anno cittadino, capace di catalizzare e monopolizzare l'attenzione dell'intera città e di attirare un sempre maggiore numero di turisti.
I Facchini, vestiti nella tradizionale divisa bianca con fascia rossa alla vita (il bianco simboleggia la purezza di spirito della patrona, il rosso i cardinali che nel 1258 traslarono il suo corpo), si recano in Comune dove ricevono i saluti delle autorità cittadine, poi vanno in visita a sette chiese del centro, infine in ritiro al convento dei Cappuccini, dove il capofacchino impartisce loro le ultime indicazioni sul trasporto.
Il sole tramonta circa un'ora prima del trasporto e la città si immerge nel buio della sera (tutte le luci pubbliche e private sono rigorosamente spente), con l'improvviso sfolgorare del gigantesco campanile che squarcia le tenebre.
Verso le ore 20 i Facchini, preceduti da una banda musicale (la banda di Vejano) che intona il loro inno (intitolato Quella sera del 3), partendo dal Santuario di Santa Rosa percorrono a ritroso il tragitto della Macchina, acclamati dalla folla, fino a raggiungere la Chiesa di S. Sisto, presso Porta Romana, accanto alla "mossa". Qui viene impartita loro dal vescovo la cosiddetta benedizione in articulo mortis, che prende in considerazione eventuali incidenti e pericoli.
“Enit non si sottrae mai alla promozione capillare dei territori, cercando di dare slancio e vigore agli appuntamenti della tradizione espressione dell’Italianità e del modo di vivere nostrano. Il folklore consente di diffondere i valori e la portata dell’ecosistema turistico poliedrico della nostra Penisola. Il turismo religioso è uno dei segmenti al centro della promozione turistica e sta regalando flussi sempre crescenti” dichiara Sandro Pappalardo consigliere Enit
“Quest’anno le celebrazioni saranno ancora più coinvolgenti con la partecipazione di Enit in prima linea a sostenere la promozione nazionale e internazionale di un evento già noto a livello globale ma che grazie ad una partnership con l’Agenzia Nazionale del Turismo e le proprie sede può amplificare i confini e la conoscibilità“ commenta Massimo Mecarini presidente Sodalizio Facchini di Santa Rosa.
fonte: comunicato stampa enit
La Sagra delle Castagne 2021 si conclude domenica 17 ottobre con due importanti appuntamenti
La Sagra delle Castagne 2021 si conclude domenica 17 ottobre con due importanti appuntamenti. Al mattino (ore 10.30) il Cinema Florida ospita il Premio Nazionale Vojola d’oro, che Soriano assegna a personaggi originari del paese o ad esso legati particolarmente distintisi in vari settori. Quest’anno il riconoscimento è assegnato al giornalista Antonio Agnocchetti, organizzatore del Premio Nazionale Pietro Calabrese dedicato a calcio e giornalismo sportivo, all’attore Massimo Wertmüller, ormai sorianese d’adozione, ad Alvise Clarioni, ortopedico e primario negli ospedali di Colleferro e Paletrina e medico della Nazionale italiana di beach soccer. Presenta la cerimonia Valeria Biotti, giornalista e scrittrice. Nel pomeriggio gran finale con il Corteo Storico “Soriano e i suoi Rioni”, quest’anno ridotto a circa 350 figuranti rispetto agli oltre 700 abituali ma sempre in grado di infondere nel pubblico una grande suggestione.
“Nonostante le difficoltà legate alla pandemia – afferma Antonio Tempesta, presidente dell’Ente Sagra delle Castagne – abbiamo messo su un’edizione ricca di momenti culturali e rievocativi, con punte di eccellenza come il Premio Vojola d’oro. Oltre a riprendere le nostre tradizioni, proseguiamo con decisione nella promozione turistica, con importanti media e giornalisti di primo piano che seguono gli eventi. Trasmettiamo gli appuntamenti anche in streaming e raccomandiamo ai visitatori di partecipare alla Sagra nel rispetto delle norme anti Covid-19”. Per le manifestazioni in piazza, le tribune sono a capienza limitata e non sarà possibile assistere in piedi senza aver acquistato il biglietto. Si potrà inoltre mangiare nelle taverne delle contrade solo su prenotazione. Per ulteriori informazioni: www.sagradellecastagne.com
fonte: lextra.news
(segnalazione post a cura di Giuseppe Serrone e Albana Ruci - Turismo Culturale)
Salviamo Torre di Pasolini, Regione Lazio con Mibact
Dopo l'allarme degli eredi Pasolini che avevano annunciato di volere mettere in vendita il piccolo gioiello nella Tuscia, del quale lo stesso scrittore si innamorò mentre girava Il Vangelo Secondo Matteo, la Regione e il Ministero collaborano "per la salvaguardia e la tutela del sito". Una torre già bene tutelato dal Ministero per il suo valore culturale e entrata a fare parte della Rete delle Dimore storiche del Lazio dal 2017.
Un valore, quello della Torre a Soriano del Cimino (Viterbo), che è anche memoria storica visto che proprio qui Pasolini scrisse Petrolio e Lettere luterane. E qui trascorse anche il suo ultimo capodanno. Inoltre nel torrente che scorre nei pressi della Torre furono girate le scene del battesimo di Gesù de Il Vangelo secondo Matteo.
Pasolini acquistò poi la Torre nel 1970 e, proprio perchè voleva farne il suo eremo, si avvalse per la sistemazione dei luoghi e per il progetto dello scenografo Dante Ferretti.
Insomma Pasolini non ne fece solo una casa, una dimora ma un rifugio e un posto dell'anima. Qui passava lunghi periodi solitari interrotti dalle visite degli amici come l'immancabile Laura Betti, Bernardo Bertolucci o Ettore Scola.
Ma gli attuali proprietari, eredi Pasolini, non riescono più a sostenere i costi della Torre medioevale. Ci hanno provato, hanno raccontato a Repubblica, coinvolgendo le scuole o con altri progetti "Nel 1999 io e mio marito Vincenzo (Cerami, ndr) lo abbiamo restaurato con i soldi della sceneggiatura di La vita è bella. Negli anni abbiamo lavorato con associazioni culturali e lo Chateaubriand che portava i ragazzi a Chia per i campi estivi. Per un periodo ha vissuto lì lo scultore Richard Lippold", spiega la cugina di Pasolini Graziella Chiarcossi.
Ma non è bastato. Così la decisione di venderlo. Ora il piano di salvataggio di Regione Lazio-Mibact. Per preservare anche il luogo del cuore di Pasolini. (ANSA).
Pasolini, 45 anni da morte, omaggi dal cinema a teatro e una dedica
Quarantacinque anni fa moriva Pier Paolo Pasolini: omaggio dal luogo della residenza pasoliniana la Torre di Chia (Viterbo)
"Una strada: le radici che non avevano alberi sono le vere strade di un bosco. La luna dava spazio a una stella e il vento, respirando tra le foglie l'accarezzava e formava un triangolo senza base aperto verso l'infinito e la luna ti accompagna. Pietre e pietre: il tempo rovina le cose e il rumore dell'acqua riporta la melodia delle cose e il passo d'un uomo solo, sfiora la strada di radici.Pier Paolo come il candore di una foglia la tua penna scrive e il tuo occhio immagina scene di storie passate, tra rami e rami secchi, tra felci e querce, le fessure dei muri, le buche di un masso, trapassi irrequieti di ore proibite!Che cosa è il bene o il male? Forse la strada di un poeta o un artista o un regista si perde tra sogni e profeti di un tocco di blu!T'accompagna la luna, Pier Paolo, e come la stella ricevi la luce da storie mai scritte o frasi non dette racchiuse tra un ago e la freccia veloce, la mano d'un re, tradito e rinato." (di Giuseppe Serrone)
Sono passati 45 anni da quel 2 novembre 1975, nel quale all'idroscalo di Ostia, è stato ucciso Pier Paolo Pasolini. Fra le iniziative per rendere omaggio al poeta e regista c'è il debutto del documentario: In un futuro aprile - Il giovane Pasolini di Francesco Costabile e Federico Savonitto, distribuito online dalla Tucker Film puntando sul circuito digitale dei cinema italiani di qualità.
Alla festa dell'olio a Vetralla
Magia e mistero nel Parco dei Mostri di Bomarzo
“In cammino sulle vie dell’esilio” da Viterbo a Soriano
A spasso con Totò e Pier Paolo Pasolini…
Un’iniziativa Tusciaweb , in collaborazione con università degli studi della Tuscia e Tuscia Film Fest
Soriano Nel Cimino: La “disastrosa” storia del borgo di Chia
Giornate Farnesiane, la Tuscia si mette in mostra 24 e 25 ottobre apertura gratuita di palazzi e dimore antiche
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Quarant'anni fa moriva Pier Paolo Pasolini: omaggio dal luogo della residenza pasoliniana la Torre di Chia (Viterbo)
"Una strada: le radici che non avevano alberi sono le vere strade di un bosco. La luna dava spazio a una stella e il vento, respirando tra le foglie l'accarezzava e formava un triangolo senza base aperto verso l'infinito e la luna ti accompagna. Pietre e pietre: il tempo rovina le cose e il rumore dell'acqua riporta la melodia delle cose e il passo d'un uomo solo, sfiora la strada di radici.Pier Paolo come il candore di una foglia la tua penna scrive e il tuo occhio immagina scene di storie passate, tra rami e rami secchi, tra felci e querce, le fessure dei muri, le buche di un masso, trapassi irrequieti di ore proibite!Che cosa è il bene o il male? Forse la strada di un poeta o un artista o un regista si perde tra sogni e profeti di un tocco di blu!T'accompagna la luna, Pier Paolo, e come la stella ricevi la luce da storie mai scritte o frasi non dette racchiuse tra un ago e la freccia veloce, la mano d'un re, tradito e rinato." (di Giuseppe Serrone)
4 Settembre, Viterbo il trasporto della "macchina di Santa Rosa"
La macchina di Santa Rosa |
Tv2000 giovedì 4 settembre alle ore in occasione delle celebrazioni dedicate a Santa Rosa, trasmetterà il trasporto della "macchina di Santa Rosa" a Viterbo. La "macchina" viene trasportata a spalla da circa 100 facchini per le vie del centro storico. La “macchina” è illuminata da moltissime luci ed è alta circa trenta metri e pesa circa cinque tonnellate. |
Torre Alfina - Si svolgerà dal 9 al 17 agosto Al via la Sagra delle pappardelle al cinghiale
Torre Alfina - Il Castello |
Gita ai laghi nel Viterbese
Secondo l’Enit, l’agenzia nazionale del turismo, per il lungo ponte di fine aprile è previsto un forte aumento di viaggiatori stranieri – spagnoli e tedeschi tra le presenze più numerose - nel nostro Paese, in particolare nelle città d’arte, prima tra tutte Roma, tappa imperdibile anche per la programmata canonizzazione di due Papi – Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II - e per le numerose attrattive artistiche e monumentali. Cresce anche la presenza di connazionali in visita alla capitale, così come è in aumento il numero di persone che organizzano brevi escursioni fuori porta. Per chi abita nel Lazio, per esempio, è un must la gita al mare, sul litorale tirrenico, e ai Castelli per godere di passeggiate artistiche e della buona tavola. Piacevoli e rilassanti sono anche le passeggiate ai laghi e alle terme del Viterbese: tutto il territorio romano è circondato da laghi d’origine vulcanica, punteggiati da borghi legati alla storia del papato e delle nobili famiglie capitoline che hanno lasciato in eredità edifici monumentali, dimore da sogno, manieri e ville degne di visite.
A nord della capitale l’acqua è presente un po’ ovunque: laghi, torrenti, terme e piscine naturali ricoprono il territorio laziale fino all’Umbria e alla Toscana. Il primo lago importante che si incontra viaggiando per una quarantina di chilometri da Roma è Bracciano, che domina dall’alto con il castello Orsini Odelscalchi, ricco di affreschi, arredi preziosi e armature, spesso scelto dai vip per celebrare feste e matrimoni. Ai piedi delle mura del castello, nel seicentesco edificio di proprietà Odescalchi, si trova l’enoteca Vino e Camino, per una gustosa sosta sotto magnifici archi e volte a crociera, ammirando la piazza e il borgo medievale di Bracciano.
E’ piacevole passeggiare sul lungolago e rilassarsi ai tavoli dei numerosi ristorantini e agriturismo – Casale Valle degli Etruschi e La Mucca Golosa sono due ottimi indirizzi - dove si degustano specialità lacustri come il risotto al luccio o gli spaghetti con gamberi e coregone. Nei dintorni del lago sono segnalate alcune zone archeologiche d’epoca etrusca da visitare, assieme a romantici borghi, a chiese e collegiate antiche e alle terme apollinari di Vicarello, che risalgono all’età romana. Una passeggiata indimenticabile è quella che si fa nel bosco di Silva Mantiana, 5 chilometri a nord ovest di Bracciano: su un’area di circa 580 ettari si snodano sentieri e itinerari di diversa durata e difficoltà, che si percorrono a piedi, in bicicletta e persino a cavallo. Superata la cittadina di Bracciano si arriva a Vigna di Valle, che ospita un museo dell’Aeronautica Militare con quattro hangar giganteschi, e poco più in là ad Anguillara Sabazia, un tempo luogo di villeggiatura dei nobili romani, dove si concentrano bellissime dimore patrizie e, su una rupe a picco sul lago, il castello Orsini. Oltre a ospitare famose sorgenti d’acqua effervescente, Anguillara è conosciuta per un villaggio neolitico risalente a circa 8mila anni fa, sommerso dalle acque del lago in località La Marmotta. A pochi chilometri in direzione est si trova il piccolo lago di Martignano, anch’esso d’origine vulcanica che appartiene al parco regionale di Bracciano. Frequentato dagli amanti di canoa e trekking, il piccolo lago è privo di centri abitati e proprio il suo essere incontaminato è stato sfruttato per ambientazioni cinematografiche e televisive.
Viaggiando in direzione nord, verso Viterbo, si arriva al lago di Vico, anch’esso riserva naturale: interamente circondato da un canneto, il lago ha una strana forma a ferro di cavallo e alterna zone paludose e deliziosi prati. Prima di rientrare a Roma è bene arrivare fino alle terme di Viterbo, vere e proprie Spa e piscine a cielo aperto, pubbliche e private, le cui sorgenti sono quasi tutte sulfuree e presentano una temperatura dell’acqua tra i 35 e i 60 gradi. Sono terme pubbliche le Masse di san Sisto, con tutti i servizi e tre piscine, una d’acqua sulfurea calda, una fredda e una tiepida, in campagna tra i resti archeologici della zona tra Viterbo e Vetralla. Piacevoli e assolutamente gratuite le terme del Bullicame, a poco più di 2 chilometri da Viterbo, con un paio di vasche. Più famose le terme dei Papi, strutture private che offrono, accanto alle cure tradizionali, anche trattamenti estetici rigeneranti con i fanghi, cure dermatologiche e inalazioni. Qui, come alle Masse di san Sisto, è possibile fare il bagno anche tutta la notte, sotto le stelle.
Trecento viaggiatori sul trenino verde Veio-Tuscia
Terme, benessere e piacere etrusco
Le ‘Terme dei Papi’ sono tra le più note di Viterbo. Aperte tutto l’anno e con una grande piscina scoperta, si trovano poco fuori la cinta muraria medievale. Il complesso termale, che ospita un albergo ed un ristorante, è specializzato in cure inalatorie, fangoterapia, ‘Grotta’ e cure per vasculopatie periferiche. La convenzione con l’SSN ne rende libero l’accesso se muniti di ricetta e ticket sanitario. (http://www.termedeipapi.it/index.php?zn=infoutili&subzn=&page=1)
Il ‘Bagnaccio’ è, invece, del tutto differente. Queste erano ‘pozze naturali’ d’acqua solfurea perse nella campagna. Recentemente ristrutturate, sono state date in concessione regionale ad un’associazione omonima che ne cura pulizia e mantenimento. La campagna circostante, adibita a parcheggio, le rende meta ideale per i camper e la strada in terra bianca, unica via d’accesso, ne impedisce l’affollamento.
Ancora più a nord, nell’entroterra grossetano, l’acqua delle terme di Saturnia sgorga da tremila anni ad una temperatura costante di 37 gradi. Famose per la suggestiva cascata offrono numerose possibilità di svago come il vicino campo da golf e ristoranti gourmet. (http://www.termedisaturnia.it/it/)
Presepe vivente Chia sui luoghi pasoliniani (Chia di SORIANO NEL CIMINO) - dal 26 dicembre al 6 gennaio
Un ricordo per Pasolini
di Giuseppe Serrone
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