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Antichi cammini e borghi siciliani: convegno a Palermo

 

C’è una nuova data da segnare in agenda per chi è interessato al turismo slow, delle radici e dei borghi. Venerdì 12 aprile nell’Aula Magna dello Steri a Palermo è in programma il convegno dibatttito dal titolo “Antichi cammini e sviluppo economico dei borghi in Sicilia.  Opportunità occupazionali per i giovani”.

Nel corso dei lavori, promossi dal Dipartimento di Scienze Economiche Aziendali e Statistiche (SEAS) dell’Università degli studi di Palermo e dai Lions del Distretto 108Y/b, verranno affrontati principalmente la crescita economica, lo sviluppo turistico, l’occupazione giovanile e il
ripopolamento di alcuni Borghi del Parco delle Madonie, attraversato dalla Via Francigena (PA- E), nell’ambito delle nuove tipologie di turismo di prossimità, rurale, lento e sostenibile. Tra le antiche Vie/Cammini esistenti in Sicilia si parlerà quindi dell’importanza della “Via Francigena”, che da Palermo porta a Messina e attraversa le Madonie, i Nebrodi e i Peloritani, chiamata “Via Francigena Palermo-Messina per le montagne”.
Il dibattito verterà anche su alcuni Borghi siciliani ricchi di tesori architettonici, tradizioni popolari, religiose ed enogastronomiche, che hanno raggiunto un buon livello di benessere. Ma si parlerà anche delle ragioni per cui altri Borghi spesso non riescono ad emergere ed a crescere economicamente, pur possedendo un patrimonio culturale, architettonico e naturalistico-ambientale di rispetto, da conoscere, tutelare e promuovere.
Infine, per far emergere le difficoltà incontrate per raggiungere la crescita economica dei Borghi, saranno ascoltati alcuni sindaci
dell’area madonita e rappresentanti delle Istituzioni.

Previsti anche gli interventi del rettore Massimo Midiri, del sindaco di Palermo Roberto Lagalla, associazioni, operatori turistici, esperti del settore, docenti universitari e i soci Lions del Distretto 108Y/b Sicilia.

travelnostop.com

Giornata del Trekking Urbano, itinerari green tra 101 comuni e borghi italiani

Percorsi tattili in braille all’interno di parchi riqualificati, itinerari enogastronomici e sotto le stelle, guide “virtuali” per conoscere spazi solitamente inaccessibili e al di fuori dei circuiti del turismo di massa. Compie 20 anni la Giornata Nazionale del Trekking Urbano, manifestazione ideata dal Comune di Siena, in collaborazione con l’Associazione nazionale guide turistiche, in programma il prossimo 31 ottobre nel segno della sostenibilità.

Decine gli appuntamenti in programma in grado di connettere simbolicamente 101 comuni e borghi della Penisola in un ideale itinerario green lungo centinaia di km: da nord a sud, da est a ovest, attraverso grandi città e piccoli centri ricchi di storia, fascino e cultura.

L’iniziativa sarà presentata nel dettaglio a Roma il 3 ottobre presso la sede dell’Anci e il titolo scelto per questa edizione è “Trekking a colori: pratiche di sostenibilità attraverso i secoli”, che vedrà ogni città proporre percorsi insoliti per far conoscere storie antiche e moderne, attività ed esercizi di sostenibilità declinata in tutte le sue accezioni: ambientale, economica e sociale.

Gli itinerari, della lunghezza media inferiore ai 10 km e facilmente accessibili da tutti, toccheranno monumenti storici, punti panoramici, botteghe artigiane, osterie di cucina tipica, luoghi dove è possibile entrare in contatto con gli aspetti più autentici della vita locale. Tra i borghi coinvolti, Amelia, Pavia, Ragusa, Vittorio Veneto, Tempio Pausania, Boario, Orsara di Puglia, L’Aquila, Trento, Volterra e tanti altri.

lagenziadiviaggimag.it

Santanchè: 34 milioni ai piccoli comuni per alberghi diffusi

In occasione della cerimonia di consegna del certificato di “Borgo più bello d’Italia” al Comune di Golferenzo (vedi foto), il ministro del turismo Daniela Santanchè ha ricordato l’importanza strategica dei piccoli borghi per il turismo italiano. “Il dicastero ha infatti stanziato 34 milioni di euro in favore dei piccoli Comuni a vocazione turistica”, definiti dalla ministra Santanchè “un’unicità strategica della nostra industria del turismo”, per i quali è possibile trasmettere istanza fino al 9 settembre 2023 accedendo alla piattaforma appositamente realizzata.

“Il Fondo ha lo scopo di favorire la valorizzazione dei Comuni con popolazione inferiore a 5mila abitanti, incentivando interventi innovativi nell’ambito dell’accessibilità, della mobilità, della rigenerazione urbana e della sostenibilità ambientale” ha sottolineato il vertice del dicastero, nel corso della manifestazione. “D’altronde, i borghi italiani sono la culla di oltre il 90% delle specialità enogastronomiche italiane” ha proseguito Santanchè. “Ma ovviamente l’Italia e i suoi borghi non sono soltanto cibo e vino, bensì anche storia, arte e cultura, nell’accezione più ampia del termine: in tal senso, lo splendido nucleo medievale di Golferenzo parla da sé, calamitando l’attenzione di turisti italiani e stranieri”.

“È incredibilmente significativo che i circa 350 Borghi più belli d’Italia, pur rappresentando appena il 6,1% della superficie totale nazionale, generino una performance turistica nettamente migliore della media italiana” ha quindi concluso la ministra.

travelnostop.com

Vezzano sul Crostolo (Reggio Emilia) fiera dell’Asparago selvatico: arte e cultura

Domenica 7 maggio alle ore 10,30 nella Sala civica del comune di Vezzano sul Crostolo, nell’ambito della fiera dell’Asparago selvatico, il sindaco Stefano Vescovi presenta il libro ‘Il Paese – La Vecchia La Bettola’.

Il volume è il quinto di una serie di ricerche fotografiche che indagano il territorio del Comune pedecollinare e che si ripropone di arrivare a dieci, ricerca che ha avuto fin da subito l’appoggio degli amministratori locali.

Dopo il primo dedicato a Pecorile con gli scatti di una decina di fotografi, il secondo ha puntato gli obiettivi di Stefano Meschieri e Marco Reverberi su Montalto, il terzo volume, con le immagini di Luigi Menozzi, ha rivolto lo sguardo al paesaggio ed infine il quarto, con le fotografie di Matteo Colla, è stato dedicato alle architetture di tutto il Comune.

La serie è curata da Giuseppe Maria Codazzi che per questa ricerca sui borghi de La Vecchia e de La Bettola ha affidato l’incarico ad Annunziata Davoli e Daniela Storchi, fotoamatrici, sì, ma con una passione per l’immagine che a volte si fa fatica a riscontrare in tanti professionisti.

Dopo il centro di Vezzano sul Crostolo il borgo di La Vecchia è forse il più conosciuto, un po’ perché sosta, spesso inevitabile, per un caffè, ma soprattutto per un fatto ben più tragico, l’eccidio della vicina Bettola.

Oggi ce lo ricorda la ‘Composizione monumentale’, noto a tutti come monumento ai Martiri. L’istallazione artistica fu progettata da Paolo Gallerani, Luciano Aguzzoli e Nino Squanza, e segna così bene nel tempo e nello spazio questo luogo della memoria.
Anticamente il borgo era un’estensione delle proprietà del feudo di Montalto, di proprietà della famiglia Canossa, noto soprattutto per i suoi mulini alimentati così bene dalla vicina corrente del torrente Crostolo.

Ma quella che oggi è la Statale 63, per di lì, ha iniziato a passarci solo nel XIX secolo e l’attuale sviluppo di La Vecchia è figlio di quella decisione.

“Quella riga quasi diritta – scrive Codazzi nella presentazione – tirata dagli ingegneri, per unire la pineta di Vezzano con il ponte della Bettola, Annunziata e Daniela l’hanno percorsa parecchie volte. Ci sono andate la mattina presto, quando la luce arriva da Montalto, per ritornarci alla sera, quando il sole se ne va a letto a Paderna. Si sono fermate a chiacchierare con la gente del posto, per fare un ritratto, per cogliere un particolare, ma anche per sottolineare luoghi nascosti ai più.

Hanno lasciato il loro sguardo scorrere lungo le colline e sulle rive scoscese dei calanchi, sulla striscia nera d’asfalto lasciata libera dalla neve, sulle pietre delle case e sull’acqua del torrente, per arrivare fino a ridosso di quel ponte, anche lui spettatore del terribile eccidio.”

“La Vecchia è unica – scrive il vicesindaco Paolo Francia nell’introduzione – e ovvia nel contempo. Una località come tante e come nessuna… Perché La Vecchia si nasconde timidamente, davanti al passaggio continuo di innumerevoli viaggiatori che ripetutamente la attraversano.

La strada è una lama che la divide, la ferisce e ne condiziona la vita. La strada corre dritta e induce il passante disinteressato a guardare sempre davanti a sé. Ma la vita, le persone, i vicoli, i sorrisi e l’identità sono ai lati della via e fioriscono verso il fiume e la collina, con riservatezza e decoro.”

laliberta.info

Enit: “L'Italia resta il Paese più desiderato al mondo”


"La pandemia non ha intaccato l'immagine dell'Italia. Anzi, la Penisola resta il Paese più desiderato dai turisti". Lo ha assicurato il presidente dell'Enit Giorgio Palmucci intervenendo alla presentazione online della nuova guida dei Borghi più belli d'Italia.

"L'immagine negativa che nel primo lockdown aveva intaccato i punti di forza del nostro Paese è stata superata e attraverso l'analisi dei social abbiamo visto che l'Italia è ancora il Paese più desiderato dai turisti di tutto il mondo".
Un appeal che hanno mantenuto anche i Borghi più belli d'Italia, rete di 315 piccoli comuni che nel 2019 ha registrato, dicono i dati elaborati da Istat, oltre 4 milioni arrivi. "I borghi - ha detto il presidente dell'associazione Fiorello Primi - sono la spina dorsale del nostro Paese. Lo abbiamo visto anche questa estate, quando in alcune realtà il turismo ha raggiunto dati persino migliori dello stesso 2019".
ttgitalia.com

Tutti pazzi per i borghi, anche in pandemia

 

ROMA - Dai più piccoli come Cornello di Tasso nella bergamasca e Ostana nell'Alta Valle del Po Piemontese, che insieme non arrivano a 100 residenti, a quelli più blasonati come Capalbio, arroccato nella Maremma toscana, o Otranto sul blu del mare della Puglia. Sono i tesori di patrimonio artistico e naturale de I Borghi più belli d'Italia, Associazione che raccoglie 315 piccoli centri storici d'eccellenza inferiori ai 15 mila abitanti (accolti solo dopo un rigido iter di ammissione in 73 punti) pronti a mostrarsi nella nuova Guida 2021-2022 e a festeggiare un 2020 che per loro sembra resistere anche alla pandemia.
    "Le necessità sono ancora tante - racconta il presidente Fiorello Primi - Serve un piano nazionale per il digital divide, la messa in sicurezza del territorio e, in alcuni casi, anche delle strade. Ma i borghi si confermano la spina dorsale di questo Paese. Lo abbiamo visto anche la scorsa estate - aggiunge - quando, in alcune realtà della nostra rete, tra giugno e settembre il turismo ha raggiunto dati persino migliori dello stesso periodo del 2019". Non ovunque. In alcuni casi "i turisti invece sono scappati", ma sarà uno spunto "per studiare un piano per portare tutti allo stesso livello una volta passata la pandemia".
    E se l'Associazione due mesi fa ha festeggiato le new entry di Bassano in Teverina, Monteleone d'Orvieto, Tropea, Monte Sant'Angelo, Montechiarugolo e Casoli, dati confortanti arrivano anche allargando lo sguardo: secondo l'Istat, nel 2019 i Borghi più belli d'Italia hanno accolto oltre 4 milioni di arrivi (+16,0% rispetto al 2015 e +564 mila unità), di cui +23,2% stranieri e +11,3% italiani. Sono inoltre 14,8 milioni le giornate di presenza (+8,4% sul 2015, ovvero oltre 1,1 milione in più), con 12,1 giornate per abitante, contro la media nazionale di 7,2. Nei borghi, poi, si resta di più: 3,6 giorni rispetto alla media nazionale di 3,3. E anche la flessione del turismo 2020 dovuta alla pandemia, nei Borghi della rete è di circa 10 punti in meno rispetto al dato nazionale.
    "Il Covid - commenta il presidente dell'Enit, Giorgio Palmucci - ha dimostrato quanto i piccoli comuni siano capaci di reagire in maniera rapida e versatile" innescando "nuove sinergie e nuovi modi di fare turismo, tracciando percorsi verso una rinnovata sostenibilità" fondamentali "quando torneremo a viaggiare, per evitare fenomeni di overtourism e restituire il vero Italian way of life".
    Come ogni anno disponibile in edicola, in libreria e on-line, la Guida de I Borghi più belli d'Italia 2021-2022 in 792 pagine e circa 2500 foto accompagna il visitatore dentro la grande varietà di stili architettonici, opere d'arte, paesaggi, storie, produzioni artigianali, eccellenze enogastronomiche, feste e tradizioni che caratterizzano questa Italia nascosta. In tutto 308 realtà raccontate, con informazioni utili e, novità, quest'anno anche la realtà aumentata: oltre 300 documenti tra filmati immagini e racconti vocali accessibili attraverso smartphone e tablet. In primavera, anche un'edizione in inglese, mentre sono già in uscita anche il Calendario e il volume Il Giro dei Borghi in 80 Capolavori. A testimoniare la passione per i Borghi, poi, sono gli oltre 1,4 milioni di visitatori unici del portale www.borghipiubelliditalia.it; le 50.000 copie della rivista Borghi Magazine, disponibile anche in digitale. E i 550 mila followers su Instagram che fanno della pagina dell'Associazione il primo profilo IG del turismo in Italia e il terzo in Europa. Fra i progetti in cantiere, la partnership con la piattaforma di Social farming Coltivatori di Emozioni, per il sostegno e la promozione delle piccole produzioni di eccellenza dei Borghi. E le iniziative Smart Working e Job Tourism, per attrarre smart-worker e job tourist.

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Mibact lancia bando da 750 mila euro per favorire rinascita culturale borghi

 

Il Mibact lancia Borghi in Festival–Comunità, cultura, impresa per la rigenerazione dei territori. Si tratta di un avviso pubblico per il finanziamento – per un importo complessivo di 750.000 euro – di attività culturali, da realizzarsi in forma di festival, al fine di favorire il benessere e migliorare la qualità della vita degli abitanti dei borghi italiani attraverso la promozione della cultura.

Destinatari del bando sono i Comuni con popolazione residente fino a 5.000 abitanti, ovvero fino a 10.000 abitanti che abbiano individuato il centro storico quale zona territoriale omogenea (ZTO), con preferenza per quelli identificabili come aree prioritarie e complesse. Tali Comuni possono partecipare singolarmente o in rete tra loro. Il finanziamento erogabile prevede un limite massimo di 75.000 euro per i Comuni che partecipano singolarmente, di 250.000 euro per i Comuni che partecipano in rete.

I progetti presentati potranno prevedere, tra le varie attività, eventi quali incontri, seminari, laboratori; attività di formazione e accompagnamento di percorsi formativi; realizzazione di piattaforme o applicativi digitali nonché di strumenti di comunicazione non digitali ma innovativi; attività culturali e creative con particolare attenzione all’innovatività; mostre, opere, rassegne incentrate sulla promozione del dialogo intergenerazionale, interculturale e sociale; eventi innovativi per la fruizione del patrimonio culturale.

“Borghi in Festival è un progetto che ho fortemente voluto e in cui credo molto – dice il sottosegretario Mibact Anna Laura Orrico –. Puntiamo alla rigenerazione dei territori come spazi di sperimentazione, in cui attivare modelli di economia innovativi, equilibrati, sostenibili, strettamente connessi con le comunità locali. L’obiettivo è fare poi una mappatura delle buone pratiche di rigenerazione che emergeranno in modo tale che le competenze acquisite in un borgo possano essere trasferite ad un altro borgo. In tal senso, fondamentale è il concetto di rete”.

“I borghi d’Italia rappresentano non solo la storia e l’identità del nostro Paese. Ne sono l’essenza e la linfa diffusa su tutto il territorio– aggiunge Lorenza Bonaccorsi, sottosegretaria al Turismo del Mibact – tenerli vivi significare preservare questo patrimonio e quel museo diffuso che è il valore aggiunto della nostra offerta turistica. Prima di questa pandemia abbiamo lamentato il limite della concentrazione del turismo, i borghi sono la soluzione a questo limite. Per valorizzarli è necessario prima di tutto mettere in sicurezza le sue strutture architettoniche. Non solo. Prendersi cura dei borghi italiani significa tutelare il nostro territorio, così fragile e così bisognoso di manutenzione, attenzione ed investimenti per la salvaguardia idrogeologica. In una parola: sostenibilità”.

L’avviso sarà pubblicato entro la metà di novembre sui siti istituzionali della Direzione Generale Creatività Contemporanea e della Direzione Generale Turismo. I partecipanti avranno 60 giorni per l’elaborazione dei progetti. I festival vincitori potranno essere realizzati da aprile a luglio 2021.

ansa

Liguria, romantica vacanza di fine estate a Framura

Frazione Costa di Framura

Incastonato in una delle scenografiche calette della Riviera di Levante, tra il mare cristallino della Liguria e il lussureggiante entroterra, Framura è un borgo che in un certo senso non esiste ma che è in grado di conquistare chiunque si trovi ad esplorarlo in ogni suo angolo. Se Framura può essere considerato una sorta di “borgo che non c'è” è perchè si tratta di un comune sparso formato da cinque differenti insediamenti distribuiti tra i monti e la costa. Conta complessivamente soltanto 600 abitanti ed i suoi scorci pittoreschi baciati dal sole incantano e conquistano chiunque scelga di scoprirli, magari passeggiando mano nella mano con una persona speciale.

Situato a metà strada tra le Cinque Terre e Portofino, tra i comuni di Deiva Marina a ovest e Bonassola a est, a 8 minuti di treno da Levanto, Framura racconta una storia lunghissima che comincia dal III secolo a.C., epoca a cui risalgono le prime testimonianze della presenza umana sul territorio. Nel IX secolo venne, poi, costruita una torre d'avvistamento della quale viene per la prima volta fatta menzione nel 1128. La sua posizione strategica, la bellezza del paesaggio a metà strada tra mare e montagna e le atmosfere intime che si respirano nei cinque villaggi che lo compongono, fanno di questo borgo, inserito nel circuito dei Borghi Più Belli d'Italia, una meta ideale per una fuga romantica di fine estate.

Esplorando le cinque frazioni si scoprono preziose testimonianze di epoche lontane e si può godere degli splendidi scenari della riviera di Levante. La frazione di Anzo, dominata da una torre di guardia genovese del XV secolo, sfoggia la magnifica cappella neogotica di Nostra Signora della Neve e l'incantevole porticciolo racchiuso tra due scogli che al tramonto si tinge di rosa regalando un colpo d'occhio mozzafiato. A monte di Anzo, invece, Ravecca è punteggiata di edifici di impostazione medievale tra i quali merita una sosta la bella Cappella dei SS. Bernardo e Pasquale. Un'altra torre genovese di epoca quattrocentesca svetta nella frazione di Setta, mentre in quella di Costa, tipico insediamento di crinale dal quale è possibile tenere sotto controllo sia il mare che l'entroterra, si può ammirare una torre carolingia risalente al IX secolo e la Pieve di San Martino che conserva un dipinto del pittore genovese Bernardo Strozzi. Da non perdere, infine, nella frazione di Castagnola, la parrocchiale di San Lorenzo in cui è custodito il dipinto “La Deposizione” di Luca Cambiaso, famoso pittore del XVI secolo.

turismo.it

Borghi autentici, la festa nazionale sul lago di Barrea


A mille metri di quota nel cuore del Parco nazionale d'Abruzzo Lazio e Molise, un centro abitato affacciato su un lago che di giorno è meta di turismo balneare e al tramonto diventa spettacolo: è il comune di Barrea in provincia dell'Aquila, circa 700 abitanti, che si appresta ad accogliere, dal 30 agosto all'1 settembre 2019, la decima festa nazionale dei 'Borghi autentici d'Italia'. L'omonima associazione, nata per attirare l'attenzione su 'territori e comunità che ce la vogliono fare', come recita il 'manifesto' aggiornato nel 2015, punta sui borghi come luoghi da vivere, sostenere e preservare valorizzando la forza propositiva della comunità locale e la vocazione all'ospitalità. 

Ad aprire la tre giorni di convegni, fra street food, spettacoli e giochi antichi, sarà il 30 il convegno "Il grande paesaggio italiano come bene comune: identità, riuso e sostenibilità"; il 31 sarà la volta di "Paesaggi e welfare di comunità: lavoro, accoglienza e inclusione". Domenica 1 settembre "Mobilità dolce per muoversi nel Paesaggio". 

Barrea è uno dei 46 'borghi autentici' abruzzesi, nel contesto della rete nazionale di cui fanno parte 370 realtà in 17 regioni con un milione di cittadini complessivamente; piccoli e medi comuni, enti territoriali e organismi misti di sviluppo locale, 'luoghi dove tutti salutano tutti', comunità che decidono di non arrendersi di fronte al declino e si ispirano a un modello di sviluppo sostenibile, equo, rispettoso di luoghi e persone e attento alla valorizzazione delle identità locali. 

"Aver ricevuto il timbro dall'Associazione nazionale dei Borghi Autentici ci riempie di orgoglio - dichiara l'assessore al Turismo della Regione Abruzzo, Mauro Febbo, coordinatore della Commissione Turismo e Industria alberghiera della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome - Abbiamo 75 borghi in Abruzzo, 46 dei quali iscritti all'associazione 'borghi autentici', e la sede scelta per l'evento, Barrea, ha qualche requisito in più di quelli che potremmo immaginare. È in un'area interna, nel territorio di un parco nazionale, e si affaccia su un lago ormai diventato meta turistica balneare, un lasciapassare per il turismo di qualità e di sport acquatici". Insomma, un luogo del lifestyle italiano ricercato dagli stranieri e riscoperto da molti giovani. 

"Abbiamo ricevuto molte richieste di informazioni sulle nostre mete turistiche proprio grazie a questa vetrina - aggiunge Febbo - Dobbiamo puntare sulla destagionalizzazione ed eventi come la 'Festa dei borghi autentici' contribuiscono a far conoscere i nostri paesi. Un grande risultato lo stiamo ottenendo, tra l'altro, grazie a iniziative sul web come 'Abruzzo Smart Ambassador', che ha registrato finora oltre 22 milioni di contatti". 

Tema della festa di quest'anno è il 'Paesaggio, testimone del valore comunitario'. "Vogliamo valorizzare il microcosmo di un territorio, quello che esso trasmette su scala internazionale - spiega la presidente dell'associazione Borghi Autentici d'Italia, Rosanna Mazzia - Ci interfacciamo, infatti, con altre associazioni che travalicano i confini nazionali. I piccoli borghi sono l'asse portante del sistema Italia, cerchiamo di dare un segnale forte di rinascita, ma anche di rifondazione del sistema Italia partendo dai paesi, dalle caratteristiche umane". 

Barrea, ricorda il sindaco Andrea Scarnecchia, è stato uno dei primi borghi ad aderire all'associazione. "Barrea è anche uno dei 24 paesi all'interno del Parco - sottolinea Antonio Di Santo, presidente della comunità del Parco nazionale d'Abruzzo Lazio e Molise, l'organo intermedio che concilia le esigenze territoriali con quelle di conservazione - Per noi la festa è occasione per iniziare l'avvicinamento ai festeggiamenti per il centenario della nascita del Parco".

ansa


A Giornata nazionale borghi autentici si celebrano cibo e vino

iStock. © Ansa

ansa
Cibo e vino: orgoglio di comunità” è il tema scelto per la terza Giornata Nazionale dei Borghi Autentici d’Italia che si svolgerà il 30 settembre 2018, una festa diffusa su tutto il territorio nazionale e che vede la partecipazione di circa 60 piccoli e medi comuni aderenti all'Associazione Borghi Autentici d'Italia.
La manifestazione, giunta quest'anno alla sua terza edizione, è promossa dall'Associazione Borghi Autentici d’Italia e si avvale dei Patrocini del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, di ANCI, Legambiente, AITR (Associazione Italiana Turismo Responsabile), Cittadinanzattiva, Associazione Comuni Virtuosi, Associazione Europea delle Vie Francigene, Alleanza per la mobilità dolce (A.MO.DO) e del sostegno di Banca Popolare Etica.
Dalla Liguria alla Sicilia, i comuni che partecipano all’evento racconteranno la storia dei loro sapori, quelli più autentici, prodotti con le materie prime locali, da sempre coltivate e seguite con esperienza, divenuti parte integrante di una tradizione legata alla propria terra.
Molte le iniziative proposte, tra street food, show cooking, mercatini autentici a km 0, convegni, mostre fotografiche ed eventi di carattere antropologico e storico pensati per la valorizzazione di tradizioni enogastronomiche e vinicole. Tra queste citiamo San Vincenzo Valle Roveto (AQ) in Abruzzo, in cui si potrà assistere e partecipare ad una vera e propria Vendemmia …. in piazza! E poi Impastando con le “nonne di San Vincenzo Vecchio” che prepareranno la pasta in piazza, coinvolgendo il pubblico a cimentarsi in quest’arte antica ma ancora viva; i due appuntamenti termineranno poi con Il pranzo in comune. Sempre in Abruzzo, a Fallo (CH), si terrà lo show cooking degli Chef Domenico Di Paolo e Giulio Di Gironimo, che si cimenteranno nella preparazione di dolci tipici della tradizione abruzzese.
A Modigliana (FC) in Emilia Romagna, si terrà un laboratorio dedicato ai più piccoli, che avranno l’occasione di imparare a tirare la sfoglia e preparare la pasta (tagliatelle o cappelletti) che potranno portare a casa e cucinare. In Campania, a Postiglione (SA), il Sindaco inviterà i 12 sindaci del territorio dei Monti Alburni (Parco del Cilento) a cimentarsi in una sessione collettiva di show cooking. Ciascun sindaco sarà impegnato a preparare un piatto tipico del proprio Comune, utilizzando esclusivamente prodotti locali. In Calabria, a Roseto Capo Spulico (CS) si terrà una rievocazione degli antichi giochi medievali con De gustibus, una giornata dedicata alla degustazione e alla riscoperta di pietanze della tradizione gastronomica locale.
A Saluzzo (CN), in Piemonte, la Capitale del Marchesato, il 30 settembre coincide con AUTUN A LA VILLA, la seconda edizione della mostra mercato dei prodotti tipici autoctoni del territorio del Monviso e delle Valli Occitane, con visite ai musei cittadini a ingresso ridotto e un Tour guidato dedicato alla cultura enogastronomica diffusa. Sono in programma inoltre, convegni e laboratori didattici, sempre dedicati al tema del cibo, e ideati per sensibilizzare i giovani sullo spreco alimentare e sulla valorizzazione della biodiversità.

Otto borghi d’artista da Bagheria a Castelfranco Veneto

Borghi: interno del museo leonardiano a Vinci © ANSA

 Bagheria, Città di Castello, San Sepolcro, Vinci, San Giovanni Valdarno, Castelfranco Veneto, Pieve di Cadore e Arco hanno una caratteristica in comune: hanno dato i natali a grandi pittori italiani. Grazie ai loro famosi concittadini – Guttuso, Burri, Piero della Francesca, Leonardo, Masaccio, Giorgione, Tiziano e Segantini - i deliziosi borghi, spesso defilati dalle solite rotte turistiche, si trasformano in luoghi d’attrazione culturale, in fondazioni e in musei con installazioni, rassegne e mostre temporanee.
Bagheria
E’ il borgo siciliano a una manciata di chilometri da Palermo dove nel 1911 nacque Renato Guttuso, rappresentante del realismo sociale in pittura che si espresse nel gruppo di artisti del “Fronte Nuovo delle Arti”. Tra i numerosi palazzi barocchi del borgo affacciato sul Tirreno spicca villa Cattolica, che ospita il museo dedicato al pittore e che dal 1990 conserva anche le sue spoglie; all’interno della villa si possono ammirare i dipinti e i disegni dell’artista, da “Vucciria” a “Uomo che mangia gli spaghetti”, dal celebre “Autoritratto” a “Santa Panagia”, e opere provenienti dalla sua collezione privata con capolavori del Novecento italiano. Il museo ospita anche una galleria fotografica e una ricca collezione di manifesti cinematografici, dal cinema muto allo star-system hollywoodiano con omaggi al neorealismo di Zavattini e De Sica e, più recentemente, a Fellini e Tornatore. Villa Cattolica accoglie anche una raccolta di gessi e marmi bianchi, visibili anche dall’esterno attraverso una grande vetrata; lo spazio espositivo è dominato da un’opera di Mario Rutelli, ma nel percorso ci sono anche due opere dello scultore naturalista Silvestre Cuffaro. 
Nel borgo siciliano meritano una visita l’antico palazzo Butera-Branciforti, costruito nel 1658, e la settecentesca villa Palagonia, ammirata nel 1787 da Johann Wolfgang von Goethe. Bagheria è famosa anche per altre ville del Sei e Settecento, tra cui Valguarnera e Spedalotto, dove vennero girate alcune scene del film di Roberto Benigni “Johnny Stecchino”. Info: www.museoguttuso.com

Città di Castello
La cittadina medievale nell’alta valle del Tevere, in Umbria, diede i natali nel 1915 al pittore e artista Alberto Burri, ufficiale medico durante la seconda guerra mondiale, che cominciò a dipingere quando venne fatto prigioniero dagli americani in Tunisia e recluso nel campo di concentramento texano di Hereford. Palazzo Albizzini, nel cuore del borgo umbro, ospita dal 1981 la Fondazione Burri, uno dei più importanti musei d’artista a livello europeo che accoglie in ordine cronologico alcune delle opere più importanti del grande artista, dal “Nero 1” al celebre “SZ1” del 1949 con i brandelli della bandiera americana, fino ai “Cretti” con lo spettacolare “Grande Ferro R” del 1990. Per completare la visita ai luoghi di Burri bisogna recarsi fuori dal centro medievale e arrivare allo spazio espositivo degli ex Seccatoi del Tabacco, enormi capannoni industriali scelti dallo stesso Burri per ospitare le sue ultime creazioni. Oggi vi sono esposte 128 opere, realizzate fra il 1974 e il 1993. In questa sede si sono tenute conferenze d’arte e di restauro del contemporaneo e convegni d’aggiornamento in collaborazione con autorevoli istituzioni nazionali e internazionali. Nei sotterranei dello spazio espositivo si è aggiunta una nuova sezione, interamente dedicata all’opera grafica del maestro, che raccoglie 196 opere create tra il 1957 e il 1994. Infine completa lo spazio espositivo BurriDocumenta, una ricca biblioteca multimediale che ripercorre opere e testimonianze dal 1947 al 2017: grazie a tre chilometri e mezzo di fibra ottica, appaiono in fila schermi con foto e video, come le opere dei cicli di Burri al piano superiore. Nella sezione documenti, infine, una cartina del mondo mostra i 115 luoghi, da Città di Castello all’Argentina, che oggi ospitano le opere dell’artista. 
Città di Castello merita di essere visitata non solo per ripercorrere la storia del suo illustre cittadino ma anche per apprezzarne il ricco patrimonio architettonico: il Duomo, dal caratteristico campanile rotondo, il trecentesco palazzo dei Priori, la torre civica e palazzo Vitelli alla Cannoniera, sede della Pinacoteca locale. Informazioni: www.fondazioneburri.org

San Sepolcro
E’ il bellissimo borgo della Valtiberina toscana, anticamente conosciuto con il nome di Borgo Sansepolcro, dove nacque e morì Piero della Francesca, esponente della seconda generazione dei pittori umanisti. Il grande interprete del Rinascimento italiano vi nacque nel 1416; la presenza di chiese, oratori, fortezze e monasteri contribuì a caratterizzare la sua pittura, tesa ad armonizzare luce e prospettiva. Il borgo è un insieme di luoghi dello spirito , tutti da scoprire: le sue chiese, in gran parte legate a conventi, confraternite e monasteri, la basilica di san Giovanni Evangelista, la fortezza e il museo civico che su tre piani (seminterrato e primo piano) custodisce, tra le tante opere, l’affresco su muro “Resurrezione”, simbolo della cittadina toscana, “San Giuliano” e “San Ludovico”, realizzate da Piero della Francesca. Nel 1990 la casa natale di Piero della Francesca in via Aggiunti è diventata una fondazione e oggi possiede una ricca biblioteca specializzata. L’artista toscano ha lasciato ricche testimonianze anche nella vicina Monterchi, che conserva il celebre dipinto “Madonna del Parto”, e nella pianura del Tevere, dove i monti e i dolci declivi collinari sono facilmente riconoscibili nei suoi capolavori. Informazioni: www.museocivicosansepolcro.it

Vinci
E’ il borgo toscano del geniale artista, ingegnere e scienziato Leonardo che qui, tra gli ulivi e i vigneti alle pendici del Montalbano, nacque nel 1452. L’essenza del borgo in provincia di Firenze ruota tutto intorno al suo celebre concittadino, autore tra gli altri di capolavori come “Il Cenacolo” e “Monna Lisa”. Tra il panoramico castello dei conti Guidi e la Palazzina Uzielli, nel cuore del borgo toscano, si aprono il museo leonardiano che ospita un’importante collezione di sue invenzioni, di modelli, macchine e creazioni, una biblioteca e, tra case e palazzi rinascimentali, la piazza progettata dall’artista Mimmo Paladino con mani, segni e disegni, simboli di creatività umana, omaggio al talento infinito di Leonardo. La piazza rappresenta, inoltre, uno spazio con forme geometriche che ricordano il poliedro, simbolo della perfezione della matematica in contrapposizione con l’imperfezione umana. Nel museo leonardiano, nato nel 1953 e rinnovato nel 2006, non ci sono opere pittoriche ma i modelli in scala reale del suo genio scientifico e opere contemporanee a lui dedicate, tra cui “L’Uomo di Vinci” di Mario Ceroli, ispirata alla celebre riproduzione di Leonardo de “L’Uomo di Vitruvio”, e “Il Cavallo di Leonardo» opera in bronzo di Nina Akamu. Nel piccolo battistero della chiesa di Santa Croce, inoltre, si conserva ancora il fonte quattrocentesco al quale fu battezzato Leonardo: una lapide ricorda l’avvenimento con le parole che il nonno Antonio Da Vinci appuntò su un suo registro. Poco distante dal borgo, infine, c’è la frazione di Anchiano dove si trova la casa natale, una villa colonica quattrocentesca. 
Informazioni: www.museoleonardiano.it

San Giovanni Valdarno
Si chiamava Castel San Giovanni il borgo d’impronta romana della valle dell’Arno, in terre aretine, quando nel 1401 vi nacque Tommaso di ser Giovanni di Simone di Andreuccio Cassai, detto Masaccio. La casa del pittore, che fu tra gli iniziatori del Rinascimento a Firenze, si trova in corso Italia ed è la sede di mostre e convegni. Poco fuori dal borgo, a Cascia di Regello, nel 2002 è nato il museo Masaccio, ospitato in un edificio storico che, assieme alla medievale pieve di san Pietro, crea un cortile sul retro della chiesa, dominato da una torre campanaria. L’antica pieve custodisce una serie di opere d’arte tra cui il “Trittico di san Giovenale”, capolavoro del pittore appena ventenne che ebbe il merito di introdurre la prospettiva, grazie alle frequentazioni artistiche con Filippo Brunelleschi. Nei due piani del museo Masaccio le opere d’arte del maestro e di altri artisti suoi contemporanei si trovano in ambienti affrescati, ricordo dell’epoca in cui ospitavano gli appartamenti del parroco. La pieve sorge lungo la Cassia Vetus, un’importante direttrice per pellegrini e viandanti che collegava Arezzo a Fiesole. Nel borgo natio di Masaccio meritano una visita la basilica di santa Maria delle Grazie e il duecentesco palazzo d’Arnolfo, antico centro del potere. Oggi nel museo Masaccio si organizzano anche incontri, conferenze, concerti e dibattiti. Informazioni: www.museomasaccio.it

Castelfranco Veneto 
E’ il duomo neoclassico del borgo veneto in provincia di Treviso a custodire la “Pala di Castelfranco”, il capolavoro del suo celebre concittadino Giorgione, il grande pittore di scuola veneta del Rinascimento. Accanto al duomo, su piazza san Liberale, si trova la casa natia che, in un edificio trecentesco decorato con affreschi di scene bibliche e paesaggi, ospita il celebre dipinto “Fregio delle arti liberali” e un centinaio di oggetti del tardo Quattrocento che consentono al visitatore di immergersi nella vita quotidiana dell’artista. Il museo-casa Giorgione, inaugurato nel 2009, ospita anche mostre temporanee, convegni e attività per le scuole. Il borgo medievale organizza tour guidati – da prenotare in anticipo - sui luoghi dell’artista: lo studiolo, casa Costanzo, casa Barbarella, il teatro Accademico con la bella facciata in cotto, la torre civica, il seicentesco palazzo Revedin-Bolasco con un giardino all’inglese e, in località Sant’Andrea, villa Chiminelli, edificio cinquecentesco decorato con affreschi di Benedetto Caliari e Paolo Veronese. Sono tutti luoghi frequentati da Giorgione, a lui cari, e che segnarono la sua vita e la sua carriera artistica. Informazioni: www.museocasagiorgione.it

Pieve di Cadore 
A una quarantina di chilometri da Belluno si trova Pieve di Cadore, il borgo veneto che ha dato i natali nel 1488 a Tiziano Vecellio. Nel borgo, che sorge tra il fiume Piave e il torrente Boite, si visita la casa-museo di Tiziano dove sono conservati su due piani arredi e carteggi dell’artista con i suoi potenti committenti veneziani. Tra gli oggetti esposti più famosi c’è il sigillo che gli fu donato da Carlo V per la nomina a nobile dell’Impero. Tuttavia Pieve non conserva opere del celebre pittore; per ammirare alcuni dei suoi capolavori, infatti, bisogna raggiungere la scuola del Santo di Padova per l’affresco “Miracolo del marito geloso”, le gallerie dell’Accademia di Venezia e le chiese di santa Maria della Salute e santa Maria Gloriosa dei Frari. Altre venti opere sono sparse nelle chiese e nei monasteri del Cadore. Informazioni: www.magnificacomunitadicadore.it

Arco
A due passi dal lago di Garda il borgo trentino ai piedi di un antico castello è il luogo dove nel 1858 nacque Giovanni Segantini, celebre pittore della seconda metà dell’800 e tra i massimi esponenti del Divisionismo. Arco celebra il suo illustre cittadino nella galleria civica con alcune sue opere e in un percorso espositivo ospitato nel seicentesco palazzo Panni tra dipinti, disegni, sculture e documenti, in collaborazione con il Mart, il museo d’arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto. La galleria civica si apre con la Segantini Map, una postazione interattiva che consente di interrogare tutte le collezioni pubbliche nel mondo che possiedono opere di Segantini, navigare nei siti di questi musei e visualizzare i capolavori dell’artista divisionista. Le Segantini Doc, invece, sono postazioni multitouch che ricostruiscono la vita artistica del pittore trentino. Attorno alle postazioni interattive sono esposti dipinti, sculture e opere su carta di Segantini e di artisti trentini suoi contemporanei; sono opere provenienti dalle collezioni del Mart, del MAG e della Provincia autonoma di Trento, ma anche di privati cittadini. 
Informazioni: www.museoaltogarda.it e https://segantiniearco.it
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Andar per borghi in treno, accordo con Trenitalia


ROMA - A conclusione dell'anno dedicato dall'Unwto al turismo sostenibile e di quello dedicato dal Mibact ai Borghi d'Italia il turismo riparte con un'iniziativa che unisce queste due anime. Trenitalia scende infatti in campo con l'Associazione I Borghi più belli d'Italia siglando un accordo di collaborazione oggi a Roma nella sede dell'Enit.
    Certo la strada da fare è ancora molta, visto che su 282 Borghi poco più di 20 sono raggiungibili con i treni (un totale di 580 collegamenti giornalieri) ma questo come sottolinea il presidente dell'Associazione Fiorello Primi dipende anche dalla natura stessa dei nostri meravigliosi borghi, "che spesso sono costruiti in luoghi alti e inaccessibili per motivi di sicurezza raggiungibili a fatica a cavallo, figuriamoci in treno". "In più - spiega Maria Annunziata Giaconia (Divisione Passeggeri Regionale Trenitalia) - in tanti Borghi si può arrivare unendo al treno dei piccoli tratti fattibili con la mobilità pubblica".
    "Oltre ai Borghi Trenitalia - che trasporta 1.5 milione e mezzo di passeggeri al giorno con una flotta di più di 1200 convogli, ha una puntualità del 90% e un tasso di soddisfazione dei clienti salito a più dell'80% - raggiunge anche 32 siti Unesco, 8 Parchi o itinerari naturalistici di grande interesse, 22 Wellness Location e 61 spiagge. Il 2017 ha visto crescere del 7% i viaggi per turismo sui treni regionali di Trenitalia".
    "L'Italia stessa - aggiunge infine la Bianchi - è un borgo diffuso dal momento che il 70% dei Comuni ha meno di 5 mila abitanti. Continuiamo a sostenerli perché attraverso questi piccoli centri si conferisce slancio al turismo dell'intero Paese".

ansa

Chiude Anno Borghi, flussi +12,5% estate

"Si chiude un anno importante per il turismo e la cultura italiana. Il 2017 è stato infatti l'Anno dei borghi ma anche quello della definitiva approvazione del piano strategico del turismo. Abbiamo dimostrato che l'Italia non è solo mare e non solo grandi città d'arte. Il nostro è un Paese costituito per il 60% da piccoli Comuni che conservano tradizione, storia, piccoli e grandi beni culturali su cui si può e si deve costruire un bellissimo racconto". Lo dice Dorina Bianchi, sottosegretario ai Beni e delle Attività Culturali e Turismo, all'evento 'Borghi, mille destinazioni' che chiude appunto l'anno ad essi dedicato e che ha visto un forte interesse dei visitatori con un +12,5% di flussi nella scorsa estate.
    "Chiuderemo questa giornata - aggiunge la Bianchi - con la firma di un importante protocollo d'intesa tra il ministro Dario Franceschini, la ministra dell'Istruzione Valeria Fedeli e l'Anci per portare i ragazzi delle nostre scuole a visitare i nostri bellissimi borghi".
"Oltre ad aver fatto conoscere all'estero in tantissimi eventi le nostre torri, i nostri castelli, i nostri vicoli (l'ultimo è il China Day tutto dedicato ai turisti cinesi organizzato a Orvieto pochi giorni fa) - conclude il sottosegretario Bianchi - nell'Anno dei Borghi abbiamo fatto tanti piccoli ma decisivi passi: dalla legge sui piccoli Comuni a quella sulle ferrovie storiche, dall'aumento del 74% di visitatori nelle aree rurali fino alla bellissima mostra alle Terme di Diocleziano 'Borghi. Viaggio italiano. Ai confini della meraviglia' che ha raccolto oltre 10 mila visitatori da tutto il mondo con 152 Comuni presenti con le proprie delegazioni, 54 spettacoli presentati nelle sale e oltre 50 artigiani presenti. Tutti questi passi sono determinanti per destagionalizzare e diversificare l'offerta decongestionando le grandi mete turistiche e contribuendo a ripopolare i borghi".
ansa

Turismo: i borghi della Puglia a Roma


Il 6 giugno, martedì, la Regione Puglia con i suoi borghi apre l'ultima settimana della mostra "Ai confini della Meraviglia", alle Terme di Diocleziano.
    Nelle sale romane ci saranno rappresentanti dei Comuni di Alberobello, Biccari, Cisternino, Salve e Troia, oltre alla sezione regionale dell'Associazione Borghi Autentici.
    Alberobello organizzerà dimostrazioni di lavorazioni artigianale e l'associazione Arteca rievocherà le origini del borgo i cui trulli sono patrimonio dell'Unesco. Figuranti in costume rappresenteranno situazioni di vita quotidiana tra '700 e '800.
    Si esibirà inoltre il Gruppo di musica popolare Grico-Salentino; il Comune di Salve esporrà i prodotti enogastronomici e verranno proiettati i filmati del Borgo; il Comune di Troia esporrà i prodotti enogastronomici tipici e proporrà uno spettacolo sulla tradizione turistico-culturale della città.
    La giornata si aprirà con una conferenza stampa di presentazione dei Borghi partecipanti alla presenza dell'assessore regionale Loredana Capone.(ANSA).

Borghi come presepi, tra viuzze e vicoli mozzafiato

MARCHETTO DI MOSSO (BIELLA) - A Natale regalatevi un viaggio, da nord a sud della penisola, alla scoperta dei borghi che sembrano presepi naturali e che, tra viuzze, vicoli e scorci mozzafiato, offrono atmosfere uniche e magiche. I centri più antichi, inoltre, diventano teatro di realistiche rappresentazioni della Natività, coinvolgendo l’intero abitato con le proprie tradizioni e ricchezze artigianali.
Marchetto di Mosso
E’ composto da più di 100 personaggi a grandezza naturale il presepe gigante del borgo Marchetto di Mosso, in provincia di Biella; la Natività rappresenta anche scene di vita quotidiana della popolazione locale, le cui statue riprendono i mestieri e persino le fisionomie degli abitanti del piccolo borgo montano del Piemonte.
Manarola 
Il piccolo e suggestivo borgo arroccato delle Cinque Terre ospita uno dei più grandi presepi del mondo, che ricopre tutta la collina nel cuore del Parco nazionale. Per costruirlo sono stati utilizzati 8 chilometri di cavi elettrici, 17mila lampadine e più di 300 statue a grandezza naturale. Lo spettacolare presepe è visibile anche dal mare.
Brisighella 
Tra le bancarelle del mercatino di Natale in via degli Asini, nel cuore del borgo medievale di Brisighella, si svolge un suggestivo presepe vivente in una location incantevole e romantica. Il borgo è un villaggio antico, costruito a ridosso di una rupe, in provincia di Ravenna, la cui atmosfera medievale è conservata nel saliscendi di stradine e viuzze, negli edifici storici e nelle case arroccate, negli angoli nascosti, nelle botteghe e nei mercatini che animano piazze e cortili.
Sant’Agata Feltria
A dicembre il piccolo e delizioso borgo di sant’Agata Feltria, al confine tra Romagna e Marche, si trasforma nel “Paese del Natale” con un ricco calendario di manifestazioni. Imperdibile è Rocca Fregoso, edifico storico risalente all’anno Mille, che ospita una mostra di presepi artistici, tra cui quello della creatrice siciliana Angela Tripi, famosa per le sue statuine di terracotta e stoffa.
Barga 
Nel suggestivo borgo medievale di Barga, nel cuore della Valle del Serchio, in provincia di Lucca, si celebra il Natale con un presepe vivente, animato da più di 200 figuranti. Il tragitto della rappresentazione arriva fino al Duomo, dove viene messa in scena la nascita di Gesù. Il borgo toscano conserva intatto il suo impianto medievale con piccoli vicoli gradinati e stradine tortuose, che sfociano in piccole piazze dove risiedono edifici rinascimentali e case in pietra.
Castel di Tora 
In provincia di Rieti, affacciato sul lago artificiale di Turano e circondato da fitti boschi, il borgo di Castel di Tora regala uno storico presepe nella chiesa barocca di san Giovanni Evangelista. E’ il borgo stesso a creare un’atmosfera unica nel periodo natalizio: gli edifici in pietra a vista con coperture in legno mostrano le sue antiche origini, fatte di torri, palazzi, portali, archi e vicoli di impianto medievale.
Pietrapertosa
Nel cuore delle Piccole Dolomiti lucane, in Basilicata, il delizioso borgo di Pietrapertosa è considerato un presepe a cielo aperto. Arroccato su una cima rocciosa alta 1.100 metri che spazia sulla valle del Basento, è uno dei borghi più belli d’Italia: un’unica strada taglia in due il villaggio e conduce direttamente ai piedi dell’imponente castello normanno-svevo, risalente al nono secolo. Le case ai piedi del castello sono costruite a ridosso della roccia, le une poggiate alle altre, molte delle quali con scalette ripide e strette.
Sutera
Il piccolo borgo medievale di Sutera, in provincia di Caltanissetta, ospita a Natale e per l’Epifania uno spettacolare presepe vivente. Le case in pietra del borgo, a ridosso della rupe del Monte san Paolino, che domina la valle del fiume Platani, fanno da cornice alla rappresentazione mentre le stradine in pietra lavica e calcarea le conferiscono un andamento labirintico, che ricorda un’antica casbah araba. Nel centro abitato preziosi palazzi storici si confondono con antiche case in pietra, chiese e conventi.
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Otranto regina tra i borghi d'Italia, poi Sperlonga e Cefalù

Tra stretti vicoli, case arroccate e campanili, l'Italia dei borghi regala posti e scenari mozzafiato che spesso richiamano un'atmosfera affascinante e lontana. L'Osservatorio Trivago ha stilato la classifica dei 20 borghi più ricercati dagli utenti nazionali nell'ultimo anno. A guidare la graduatoria è la salentina Otranto, seguita dalla laziale Sperlonga e dalla siciliana Cefalù.
    Il comune più a oriente d'Italia da oggi è anche il borgo più ricercato dagli utenti di trivago.it grazie ai suoi panorami mozzafiato, al pittoresco centro storico (riconosciuto come sito Messaggero di Pace dell'Unesco) e a tariffe hotel competitive: per dormire nel borgo salentino ad aprile infatti si spende in media 85 euro per camera doppia a notte.
    Sul secondo gradino svetta la sorpresa Sperlonga (88 euro la media di aprile) con le sue rocce a picco sul mare e le splendide calette. A concludere il podio c'è invece l'anima sicula di Cefalù (128 euro).
    Scorrendo ulteriormente la top 10 confermano il loro fascino anche borghi come la campana Castellabbate (121), in quarta posizione, e la ligure Lerici (111) che ottiene il quinto posto in graduatoria. Per la sesta posizione bisogna trasferirsi in Toscana, precisamente nel piccolo comune di Monte Argentario (279), mentre in ottava posizione si ritorna in Campania con la salernitana Vietri sul Mare (93).
    All'ottavo posto ecco spuntare l'altoatesina Vipiteno (89) unico borgo montano presente in graduatoria. Dalle montagne dell'Alto Adige si passa alle dolci colline dell'Umbria con Norcia (77) che conquista la nona posizione. A chiudere infine la ligure Laigueglia (84) con il suo affollato litorale sabbioso.
ansa

La guida 'I Borghi più belli d’Italia' diventa multisensoriale

Nuova veste grafica per “I Borghi più belli d’Italia”, la guida turistica giunta quest’anno all’undicesima edizione, grazie l’inserimento di una'app per la realtà aumentata  che valorizza sensazioni, profumi e sapori che solo la storia e le tradizioni del Belpaese.  Un “apposito simbolo” posizionato accanto all’immagine permetterà d’individuare all’interno della Guida i contributi multimediali, grazie ai quali il lettore si ritroverà a spasso nei paesi e nei centri storici più caratteristici d’Italia, attraverso un’inedita esperienza multisensoriale. L’ App sarà scaricabile gratuitamente sul dispositivo mobile – tablet o smartphone – in versione APPLE IOS o Android e consentirà di accedere a contenuti interattivi extra a partire dalle informazioni presenti sulla Guida. Puntando la pagina individuata con la fotocamera del dispositivo si potranno visualizzare sullo schermo immagini, video, pagine web e link di approfondimento legati alla località, alla sua storia e alle eccellenze che rappresenta. Unite a una serie di aneddoti e curiosità che renderanno ancora più stimolante la conoscenza del luogo. La Guida, quest’anno, sceglie per la sua uscita in anteprima una location d’eccezione, infatti verrà presentata il 1 maggio all’Expo 2015 di Milano, all’interno del padiglione Eataly (dove I Borghi più belli d’Italia avranno uno spazio dedicato).
I borghi nell’edizione 2015, hanno raggiunto il numero record di 245, con l’aggiunta di ben 35 borghi più due onorari: Erice e Borgo S. Antonio. Crescono di anno in anno, ma devono superare l’esame accurato degli standard per l’iscrizione al Club dei Borghi più belli d’Italia. Per farlo questi gioielli si adeguano, infatti, ai parametri di qualità architettonica e paesaggistica richiesti dalla Fédération des Plus Beaux Villages de la Terre di cui l’Associazione italiana è socio fondatore. Gli altri Paesi con una rete di borghi certificati sono Francia, Belgio, Spagna, Romania, Germania, Grecia, Giappone, Canada (a breve si uniranno Portogallo, Malta e Polonia). La Guida nasce dalla collaborazione di SER con il Club dei Borghi più Belli d’Italia, nato nel 2001 su impulso della Consulta del Turismo dell’ANCI (Associazione nazionale dei Comuni italiani). La Guida, ogni anno più ricca, valorizza il grande patrimonio di storia, arte, cultura, ambiente e tradizioni presente nei piccoli centri italiani spesso emarginati dai grandi flussi turistici. Nel 2014 la regione più rappresentata è l’Umbria (22 borghi), seguita da Marche e Abruzzo (20 ciascuna), Liguria (19), Lombardia (18), Toscana (17), Lazio e Sicilia (12), Emilia Romagna e Piemonte (11), Puglia (10) e via via tutte le altre. La storia di ogni borgo, le cose da vedere, i piaceri e i sapori, gli eventi, i musei, un ricco apparato fotografico, guidano il lettore attraverso l’insospettabile ricchezza della provincia italiana, dove la bellezza sedimentata nella storia aspetta solo di svelarsi al visitatore curioso.
Il portale dei Borghi più belli di ItaliaDall’incontro fra due realtà editoriali creative e dinamiche: Società Editrice Romana e 3SComunicazione nasce l’idea di restyling e sviluppo del sito dei “Borghi più belli d’Italia”, all’interno di un progetto più ampio di rilancio del turismo in chiave “digital”, basato sulle tendenze e sulle tecnologie oggi più attuali nel campo del web e della multimedialità. Contenuti nuovi e più accessibili, maggiore interattività e una ricca galleria di immagini che valorizzano i territori. Rinnovato nella grafica e nello stile, il nuovo portale è stato realizzato dalla società di comunicazione digitale iVision Group di Udine(*) e si ispira ad alcuni fondamentali topics del destination management turistico: relazione più diretta e interattiva con il pubblico, informazioni facilmente estraibili, contenuti più emozionali, integrazione con i social e con il mobile (grazie a un design responsive che consente l’adattamento automatico a tablet e smartphone), e una maggiore attenzione a quello che il “turista cerca e si aspetta”. Tra le novità, ad esempio, c’è la “mappa interattiva” che permette di navigare il territorio nazionale attraverso chiavi di ricerca che filtrano le località sulla base di una specifica combinazione di preferenze.
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Manarola fra i borghi più colorati al mondo

La cittadina nella classifica di Budget Travel. All'estero media celebrano Cinque Terre

(di Stefania Passarella)

Dopo le immagini del disastro causato dall'alluvione dello scorso autunno, il fascino delle Cinque Terre risorge anche all'estero. Budget Travel, magazine specializzato in dritte su vacanze alla portata di tutti i portafogli, consiglia il pittoresco angolo dello Stivale come uno dei luoghi più "colorati" al mondo, peculiarità per cui vale un viaggio.

Ci sono città nel mondo "che non hanno bisogno di accendere neon per illuminare il paesaggio", spiega la rivista, ma dall'Italia all'Argentina ci sono cittadine che "fanno del colore il loro tratto distintivo". Patrimonio Unesco, ricorda Budget Travel, le cinque località di Riomaggiore, Manarola, Corniglia, Vernazza e Monterosso sono un caleidoscopio di colori. In particolare viene segnalato l'antico centro di Manarola, l'ideale per far sì che le foto della propria vacanza assumano tutte le tonalità "tranne quelle sbiadite del beige". La tavolozza spazia dal blu del mare al rosso, giallo, verde delle casupole che spuntano sulla rocca.

Già "in piedi" in primavera dopo l'alluvione di ottobre scorso, il Parco nazionale delle Cinque Terre ha consolidato per quest'estate la ripresa della promozione turistica. Risorti i borghi a picco sul mare e riaperta pian piano la rete di sentieri nota in tutto il mondo per i percorsi mozzafiato. Sforzi apprezzati anche dai media stranieri specializzati in viaggi e turismo.

Gadling.com, uno dei maggiori travel blog, spiegava a fine luglio che le Cinque Terre dovrebbero essere meta di un viaggio soprattutto per aver mantenuto un fascino d'altri tempi e uno stile semplice. "La zona – si legge sul sito – non ha ceduto al mondo delle imprese, mentre le sue colline terrazzate, le abitazioni variopinte, i negozietti offrono la possibilità di sperimentare la vita reale della riviera italiana". A coronare questo mix per Gadling sono poi le prelibatezze culinarie del posto (uve, olive, pesto) e la possibilità di effettuare escursioni. Per l'Irish Times un viaggio alle Cinque Terre è uno dei modi per fare esperienza della Dolce Vita in Italia, mentre un cronista di The Chronicle Herald che ha visitato la via dell'Amore quest'estate definisce i borghi delle Cinque Terre luoghi "sospesi nel tempo". Condé Nast Traveler loda il lavoro degli italiani in particolare per la ricostruzione di Vernazza.
ansa