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Antichi cammini e borghi siciliani: convegno a Palermo

 

C’è una nuova data da segnare in agenda per chi è interessato al turismo slow, delle radici e dei borghi. Venerdì 12 aprile nell’Aula Magna dello Steri a Palermo è in programma il convegno dibatttito dal titolo “Antichi cammini e sviluppo economico dei borghi in Sicilia.  Opportunità occupazionali per i giovani”.

Nel corso dei lavori, promossi dal Dipartimento di Scienze Economiche Aziendali e Statistiche (SEAS) dell’Università degli studi di Palermo e dai Lions del Distretto 108Y/b, verranno affrontati principalmente la crescita economica, lo sviluppo turistico, l’occupazione giovanile e il
ripopolamento di alcuni Borghi del Parco delle Madonie, attraversato dalla Via Francigena (PA- E), nell’ambito delle nuove tipologie di turismo di prossimità, rurale, lento e sostenibile. Tra le antiche Vie/Cammini esistenti in Sicilia si parlerà quindi dell’importanza della “Via Francigena”, che da Palermo porta a Messina e attraversa le Madonie, i Nebrodi e i Peloritani, chiamata “Via Francigena Palermo-Messina per le montagne”.
Il dibattito verterà anche su alcuni Borghi siciliani ricchi di tesori architettonici, tradizioni popolari, religiose ed enogastronomiche, che hanno raggiunto un buon livello di benessere. Ma si parlerà anche delle ragioni per cui altri Borghi spesso non riescono ad emergere ed a crescere economicamente, pur possedendo un patrimonio culturale, architettonico e naturalistico-ambientale di rispetto, da conoscere, tutelare e promuovere.
Infine, per far emergere le difficoltà incontrate per raggiungere la crescita economica dei Borghi, saranno ascoltati alcuni sindaci
dell’area madonita e rappresentanti delle Istituzioni.

Previsti anche gli interventi del rettore Massimo Midiri, del sindaco di Palermo Roberto Lagalla, associazioni, operatori turistici, esperti del settore, docenti universitari e i soci Lions del Distretto 108Y/b Sicilia.

travelnostop.com

Un 2024 all'insegna delle camminate sui luoghi cari al Santo di Assisi

 

A gennaio 2024 ha preso avvio la nuova iniziativa Itinerari Laudate Deum curati dall’Associazione di promozione sociale Francescani nel Mondo aps in collaborazione con l’Ufficio per la pastorale del Tempo libero, Turismo e Sport del Lazio, l’Ordine Francescano Secolare del Lazio, il Centro Sportivo Italiano e il Movimento Laudato Si.

Francescani nel Mondo nata nel 2016, nell’Anno della Misericordia, è un’associazione di promozione sociale, aperta a tutti che opera prettamente nel volontariato. Essere “nel mondo per il mondo” per incontrare chi desidera nella propria vita e storia rendere attuali i valori di fraternità e solidarietà a servizio dell’uomo e del creato. È strumento operativo e sociale dell’Ordine Francescano Secolare del Lazio. Una frase semplice che può riassumere il suo operare è “Camminare, incontrare, servire”.

Tra gli obiettivi che ha più a cuore l’Associazione rientra ovviamente la cura del creato e questa si traduce anche nella promozione del patrimonio paesaggistico e spirituale legato ai luoghi francescani del Lazio e non solo… e quale modo migliore di viverli e fruirli se non camminando, cantando, pregando? Ecco, quindi, l’idea di un gruppo Camminate reso possibile anche grazie al supporto del Centro Sportivo Italiano.

Il progetto prevede un calendario di iniziative ed escursioni, urbane o naturalistiche di tipo non agonistico, in via di definizione.

Il primo evento promosso è stato domenica 13 gennaio 2024 dal titolo “Roma con gli occhi di Francesco” per vivere i luoghi che hanno visto la presenza di san Francesco di Assisi a Roma e vivere la grazia dell’indulgenza plenaria donata dalla Chiesa per gli 800 anni del presepe di Greccio. Sono diverse in questi anni, infatti, le ricorrenze per la Famiglia Francescana. L’itinerario ha preso avvio dalla Chiesa di san Francesco a Ripa a Trastevere, dove Francesco soggiornò e che ai tempi ospitava un lazzaretto. Oggi è bello che i frati Minori li presenti ospitino tante persone svantaggiate con storie difficili cui fraternamente affiancarsi per offrire occasione di riprendere in mano la propria vita. E poi via lungo le strade della città… Santa Maria in Trastevere, l’attraversamento del suggestivo Tevere e i fasti del Circo Massimo dove si trovano i ruderi della Torre Moletta proprietà della famiglia di Frate Jacopa de’ Settesoli nobildonna romana molto amica di Francesco e di cui anche si ricordano i buoni mostaccioli regalati al santo in punto di morte. Dopo le strade sul colle del Celio eccoci arrivare a san Giovanni in Laterano, luogo che ha visto l’incontro di san Francesco con il Papa: è stato il punto di arrivo di una memorabile giornata.

L’appuntamento successivo è stato a inizio marzo 2024: “Roma sulla orme di Francesco” vede ancora un itinerario urbano alla scoperta delle presenze della famiglia francescana lungo i secoli: la chiesa dell’Ara Coeli, la Basilica dei SS. Cosma e Damiano, la Basilica dei Ss. Apostoli e la chiesa di San Bonaventura al Palatino che ospita nei viali di accesso la via Crucis ideata da san Leonardo da Porto Maurizio, patrono delle missioni popolari… per finire con un semplice pranzo al sacco fraterno nel giardino del convento dei Frati Minori.

Già in programma anche per 21 aprile “Sora Acqua e Madre Terra” nel parco degli Acquedotti a Roma accompagnati da erboristi, storici e agronomi, lo Speco di Narni e la ciclabile del fiume Nera per il 12 maggio e a fine luglio 826-28) La Verna ed escursioni alle Foreste Casentinesi per la ricorrenza degli 800 anni delle Stimmate e tanti altri in via di organizzazione.

Cammini dunque aperti a tutti, al passo di tutti, con la cura per tutti. In definitiva questi itinerari desiderano in fondo essere un’occasione per vivere gli ambienti, riflettere sui temi dell’uomo e contemporanei, conoscere e valorizzare progetti ed esperienze di bene comune, promuovere fraternità tra le persone, promuovere un turismo sostenibile, pregare e naturalmente lodare Dio… “Il mondo canta un Amore infinto come non averne cura?” (Esortazione apostolica laudate Deum 6,65).

turismo.chiesacattolica.it

(Post a cura di Giuseppe Serrone - turismoculturale@yahoo.it)

Uno studio Enit e Touring Club mette ordine ai cammini italiani e all’offerta turistica relativa

 

100 i percorsi individuati per circa 30mila km complessivi, analizzando tra questi i più visibili agli occhi dei potenziali fruitori, ovvero quelli con siti web turistici dedicati, in tutto 63. La ricerca protagonista anche in Bit a Milano e realizzata in collaborazione con Ipsos pone l’accento sul turismo escursionistico, ovvero un turismo itinerante, svolto prevalentemente a piedi in contesti generalmente rurali o montani per motivazioni naturalistiche, religiose/spirituali o di benessere psicofisico.


• Il 76% dei siti elenca i servizi/convenzioni presenti lungo il percorso, fornisce tracce gpx e descrive gli attrattori dei territori;

• Il 75% dei siti rilascia credenziali/testimonium;

• Il 73% dei siti rimanda a un canale social (al primo posto si trova Facebook, al secondo Instagram e al terzo YouTube);

• Il 70% dei siti propone guide ufficiali o materiali informativi cartacei o scaricabili;

• Il 52% dei siti è multilingua (inglese sempre presente);

• Il 35% dei siti offre l’acquisto di pacchetti/escursioni;

• Il 25% dei siti fornisce il servizio di alert per informare i camminatori sulle condizioni del percorso.


Lo studio riporta anche i risultati di un’indagine demoscopica condotta tra il 15 agosto e il 15 settembre 2023 su campioni rappresentativi della popolazione italiana (1.000 casi), francese, inglese e tedesca (500 casi per Paese) con metodo CAWI.


Grande attenzione anche al turismo lento (a piedi e in bicicletta): in Italia sono stati stimati circa 3,6 milioni di praticanti (coloro che hanno già fatto un’esperienza di questa tipologia di turismo e che vorrebbero farla in futuro), in Francia 4,8 milioni, 5,6 in Germania e 7,1 nel Regno Unito. Per tutti questi mercati, il Paese preferito per una vacanza lenta è sempre l’Italia. Le regioni scelte dagli italiani vedono al primo posto il Trentino-Alto Adige (seguito da Toscana, Umbria e Sicilia), i francesi e gli inglesi la Sicilia (e al secondo posto la Toscana) e i tedeschi la Toscana, seguita dalla Sicilia.


Anche il turismo escursionistico (solo a piedi) sta conquistando fette di mercato e in Italia sono stati stimati infine 2,7 milioni di praticanti, in Francia 4,5 milioni, 4,6 in Germania e 5,4 nel Regno Unito.


“Il turismo lento rappresenta un segmento in forte ascesa che favorisce anche la sostenibilità soprattutto in termini di destagionalizzazione, decongestione dei flussi e creazione di nuove opportunità di lavoro. In più, è un modo di viaggiare che ben si sposa con l’enogastronomia, fattore identitario noto in tutto il mondo e dal fortissimo potere di attrazione per i turisti italiani e stranieri. Mettere a sistema i cammini come prodotto turistico, con loro specifiche identità e omogeneità, è una delle sfide che il governo si pone in ambito turistico. I cammini religiosi – su cui nell’ultima legge di bilancio abbiamo stanziato ulteriori 15 milioni, per un ammontare complessivo di oltre 19 –, poi, costituiscono un’occasione preziosa in vista del Giubileo 2025, che vedrà arrivare oltre 30 milioni di turisti nella sola capitale. Un appuntamento, questo, che non deve farci trovare impreparati. Invece, dobbiamo lavorare insieme – ministero, Regioni e gestori dei cammini – stabilendo una tabella di marcia di interventi in tema di percorribilità, segnaletica, servizi accessori e campagne di comunicazione mirate” sostiene il Ministro del Turismo Daniela Santanchè.


“L'importanza di sviluppare il turismo legato ai cammini risiede nel fatto che questa forma di turismo offre un'esperienza unica, arricchente e sostenibile sia per i viaggiatori che per le comunità locali. I cammini sono un patrimonio culturale e spirituale di inestimabile valore e

permette di promuovere la conservazione e la valorizzazione di percorsi storici e culturali. I cammini rappresentano antiche vie di comunicazione che hanno giocato un ruolo fondamentale nella storia delle popolazioni locali. Attraverso un turismo ben gestito, è possibile preservare e tutelare questi percorsi, garantendo la conservazione del patrimonio culturale e storico delle regioni interessate. Un'opportunità di sviluppo economico per le comunità locali. I visitatori che percorrono i cammini hanno bisogno di servizi come alloggi, ristoranti, guide turistiche e trasporti. Questa domanda crea una serie di opportunità di lavoro per gli abitanti del luogo, contribuendo così al miglioramento delle condizioni economiche delle comunità interessate. Inoltre, il turismo legato ai cammini può favorire la nascita di attività artigianali e di produzione locale, permettendo alle comunità di valorizzare le proprie tradizioni e risorse” commenta Ivana Jelinic Presidente e Ceo Enit.


“Questa ricerca sul turismo escursionistico, che Touring Club Italiano auspica di poter aggiornare nei prossimi anni ampliando il numero di cammini analizzati, permette di prendere sempre più consapevolezza dell’importanza di questo tipo di turismo, relativamente giovane per il nostro Paese, ma che ha avuto un forte impulso a partire dalla pandemia quando, a un nucleo consolidato di praticanti, si sono aggiunte tante altre persone, spinte dal bisogno di contatto con la natura e dal desiderio di conoscere l’Italia sotto un diverso punto di vista. L’attività di ricerca e la recente certificazione ‘Cammini e percorsi’ rappresentano l’impegno concreto del TCI per un turismo sempre più sostenibile” dichiara Giulio Lattanzi, Direttore Generale del Touring Club Italiano.

Fonte: Enit

Italia meta preferita del turismo lento, Touring-Enit: individuati 100 cammini

 

Cento percorsi individuati per circa 30mila km complessivi: uno studio Enit e Touring Club ha messo ordine nei cammini italiani e nell’offerta turistica relativa analizzando tra questi i più visibili agli occhi dei potenziali fruitori, ovvero quelli con siti web turistici dedicati, in tutto 63.

La ricerca, presentata in Bit a Milano e realizzata in collaborazione con Ipsos pone l’accento sul turismo escursionistico, ossia un turismo itinerante, svolto prevalentemente a piedi in contesti generalmente rurali o montani per motivazioni naturalistiche, religiose/spirituali o di benessere psicofisico. “Il turismo legato ai cammini può favorire la nascita di attività artigianali e di produzione locale, permettendo alle
comunità di valorizzare le proprie tradizioni e risorse”, ha detto Ivana Jelinic, presidente e ceo di Enit.

Per il turismo lento (a piedi e in bicicletta), in Italia sono stati stimati circa 3,6 milioni di praticanti, in Francia 4,8 milioni, 5,6 in
Germania e 7,1 nel Regno Unito. Per tutti questi mercati, il Paese preferito per una vacanza lenta è sempre l’Italia. Anche il turismo escursionistico (solo a piedi) sta conquistando fette di mercato e in Italia sono stati stimati 2,7 milioni di praticanti, in Francia 4,5 milioni, 4,6 in Germania e 5,4 nel Regno Unito.

Questa ricerca sul turismo escursionistico, che Touring Club Italiano auspica di poter aggiornare nei prossimi anni ampliando
il numero di cammini analizzati, “permette di prendere sempre più consapevolezza dell’importanza di questo tipo di turismo, relativamente giovane per il nostro Paese – ha detto Giulio Lattanzi, DGdel Touring Club Italiano – Insieme alla recente certificazione ‘Cammini e percorsi’ rappresentano l’impegno concreto del Tci per un turismo sempre più sostenibile”.

travelnostop

Cammini e spiritualità: così l’Enit promuove l’entroterra italiano


 I cammini legati alla spiritualità “sono una grandissima risorsa in Italia. Nel tempo probabilmente non li abbiamo promossi abbastanza, basti pensare che il cammino di Compostela è conosciuto da chiunque mentre c’è spesso difficoltà a sapere dove siano i cammini italiani. Come agenzia abbiamo deciso di promuoverli ancora di più, anche perché i turisti non vengono più in Italia semplicemente per le città d’arte ma vogliono vivere quel territorio e spesso i cammini sono una bellissima offerta per far conoscere il territorio e raccontarlo”. Lo ha detto Sandro Pappalardo, consigliere d’amministrazione Enit a margine della conferenza stampa per il cammino dei Cappuccini nelle Marche, nato nel 2021 e rilanciato anche come ideale anticipazione dei 500 anni dell’Ordine nel 2028, con uno spot e nuove iniziative, tra le quali una guida prossimamente edita da Terre di Mezzo.

“Facciamo promozione in tutto il mondo, presentiamo i nostri prodotti nelle borse internazionali per il turismo e questo faremo anche per i cammini – aggiunge Pappalardo -. Il turismo è una filiera molto complessa, solo la sinergia permette di fare una  progettualità concreta e che porta benefici a tutto il Paese”.

Il cammino dei Cappuccini, realizzato dal progetto di Fra Sergio Lorenzini (Ministro provinciale dei frati minori cappuccini delle Marche dal 2019), è un percorso molto ricco sotto il profilo spirituale, storico, artistico e naturalistico, percorribile a piedi e in bike. E’ lungo quasi 400 km con 17 tappe previste (toccano tutte le province della regione e oltre 25 comuni). Inizia da Fossombrone, ha il suo fulcro a Camerino (luogo di nascita dei cappuccini) e il suo epilogo ad Ascoli.

Lungo il cammino ci sono circa 170 strutture ricettive affiliate ad un prezzo di favore ed è possibile per  pellegrini e turisti anche dormire e fermarsi nei conventi legati dal percorso, “dove non vengono ospitati in una foresteria, ma stanno insieme a noi, mangiano nel refettorio, possono partecipare alla nostra preghiera e alla messa. E’ qualcosa che coinvolge molto sia chi ha lo spirito religioso, sia chi approccia quest’esperienza in maniera laica” spiega Fra Sergio Lorenzini.

travelnostop.com

Dal mare fino all'estrema punta meridionale della Puglia: un itinerario spirituale che percorre la storia e l’insegnamento di don Tonino


Il progetto del Cammino di don Tonino si ispira alla figura dell’amato pastore salentino e al suo messaggio di grande speranza e apertura nei confronti del mondo e dell’altro. È stato ideato dalla Diocesi di Molfetta-Ruvo-Giovinazzo-Terlizzi in occasione delle celebrazioni del XXV anniversario della sua morte, nel 2018.

Il Cammino nasce con il desiderio di far conoscere la figura dell’indimenticato vescovo attraverso la scoperta di alcuni tra i luoghi più belli della Puglia, legati alla sua esperienza di pastore.

L’itinerario parte da Molfetta, sede vescovile della diocesi e città che custodisce numerose testimonianze legate alla figura di don Tonino Bello e al suo amorevole servizio alla chiesa locale, per terminare nel Salento dinanzi alla sua tomba, nella città natale di Alessano.

Attraverso luoghi di grande valore culturale, religioso e naturalistico della dorsale interna della Regione, il pellegrino giungerà sulla tomba di don Tonino per poi proseguire verso l’estremità fisica della penisola con il Santuario di Santa Maria de Finibus Terrae a Leuca.

Le cattedrali romaniche, i trulli della Valle d’Itria, gli ulivi secolari, gli insediamenti rupestri, il barocco leccese sono i principali temi che faranno da cornice ad un cammino ricco di suggestioni e spunti di riflessione, accompagnati dai testi e dalle parole dell’indimenticato vescovo. Il Cammino diventa, quindi, l’occasione per vivere un percorso fisico e spirituale al tempo stesso. Mettersi in cammino spinge a guardarsi dentro, a guardare oltre, ad incontrare l’altro e a ritrovare l’Altro.

Per promuovere il Cammino di don Tonino, nel giugno 2019, è nata l’omonima associazione di volontariato che ha come scopo principale quello di raccontare la figura del pastore salentino attraverso un itinerario che esalta i luoghi più belli della Puglia. L’associazione è impegnata nella costante manutenzione del percorso e nella diffusione del progetto, avvalendosi anche del contributo di alcuni volontari, attraverso il servizio di informazione e accoglienza dei pellegrini, la comunicazione sulle pagine social e la realizzazione di eventi lungo il cammino.

Segno distintivo del pellegrino sul Cammino di don Tonino è il piccolo tau in legno che riproduce la croce pettorale del Venerabile.

Particolarmente utile per prepararsi al cammino è la Guida del Pellegrino, pubblicata nel 2022 con Terre di Mezzo Editore. Qui sono raccolti tutti i tratti e le tappe suggerite. Il viandante potrà trovare tutte le informazioni utili al viaggio. Tappa per tappa potrà consultare le mappe con il percorso tracciato, le altimetrie, i chilometri da percorrere ed i contatti utili. Inoltre, ciascun tratto è corredato da un testo descrittivo, particolarmente dettagliato sull’itinerario da percorrere giorno dopo giorno.

La raccolta “Incontrarsi. Sui passi di don Tonino” invece, edita da San Paolo, è un sussidio pensato per accompagnare, passo dopo passo, il viandante attraverso la lettura di testi scelti di don Tonino Bello. Ogni tappa è caratterizzata da un tema ed un’attenzione particolarmente cara al pastore un dono prezioso per quanti vorranno mettersi in cammino! Un’esortazione per quanti affrontano la vita e le sue complessità con sguardo attento e cuore aperto.

L’itinerario suggerito consente quindi ai pellegrini non solo di ammirare alcune delle zone più belle della Puglia, ma anche di vivere la dimensione della “contemplattività”, tanto cara al Venerabile.

Luigi Amendolagine, diocesi di Molfetta-Ruvo-Giovinazzo-Terlizzi
turismo.chiesacattolica.ir

- segnalazione web a cura di Giuseppe Serrone e Albana Ruci turismoculturale@yahoo.it

Cammini e trekking: a Fai della Paganella torna Orme, il festival dei sentieri

Arte, musica, teatro, incontri e spettacoli, per grandi e bambini: tutto sui sentieri e nei boschi trentini di Fai della Paganella. E tutto a ritmo lento. Dal 9 al 12 settembre 2021 va in scena la quarta edizione di “Orme”. La camminata a occhi chiusi tra gli alberi è solo uno degli appuntamenti. Tra gli ospiti la cantante Francesca Michielin e l'attore Andrea Pennacchi

Ricongiungersi con la natura, lentamente: torna anche quest’anno Orme Festival dei sentieri, che si terrà nei boschi di Fai della Paganella, in Trentino, da giovedì 9 a domenica 12 settembre. La formula del festival, giunto alla quarta edizione, è semplice: portare nei boschi la musica, la cultura, l’arte.

Weekend lungo all’insegna della natura e della montagna slow

Ma innanzitutto: la voglia di vivere emozioni lì dove, se si sa davvero ascoltare, non mancano mai. Il concerto della cantautrice Francesca Michielin, lo spettacolo di Andrea Pennacchi, la camminata a occhi chiusi nel bosco del forest bathing sono solo alcuni degli appuntamenti di questa edizione. “Orme è l’unico evento italiano che si svolge interamente sui sentieri, e il successo delle precedenti edizioni, che hanno portato a Fai della Paganella migliaia di camminatori, è la dimostrazione che le persone hanno voglia e bisogno di questo tipo di benessere” dicono gli organizzatori. 

Il bagno nella foresta, il concerto di Michelin, lo yoga della risata 

L’evento è organizzato e supportato da Fai Vacanze, Comune di Fai della Paganella e Apt Dolomiti Paganella e propone anche stavolta tantissime attività: percorsi, talk show, workshop, viaggi enogastronomici, trekking e concerti. Si parte parte il 9 settembre con il Sentiero Filoselvatico, nel Parco del Respiro, punta di diamante del territorio: un luogo unico in Europa, dove i partecipanti proveranno a “fare un’esperienza con loro stessi, con gli altri esseri viventi, con le connessioni che ci legano alla Terra”.

Tra le manifestazioni più attese c’è il concerto di Francesca Michielin, venerdì alle 21 (prenotazione obbligatoria). Il live è dedicato alla presentazione dei brani contenuti nel nuovo disco “Feat (Fuori dagli spazi)”. Sabato troviamo il Sentiero dei Sensi: una camminata a occhi chiusi nel bosco del forest bathing. “Senza la possibilità di vedere si accentuano gli altri sensi: udito, olfatto, tatto. Un’esperienza sensoriale a contatto con la natura capace di toccare l’animo in profondità”.

Nel frattempo, venerdì alle 9 e alla 11, i più piccoli (dai 5 agli 11 anni) possono partecipare al laboratorio itinerante Officina nel bosco. “Una piccola Odissea di e con Andrea Pennacchi” è invece sul programma sabato alle 21 mentre tra gli eventi della domenica c’è lo “Yoga della risata”: appuntamento adatto ad adulti e bambini che comincerà con una camminata esplorativa, esercizi di breathwork, per entrare poi nel vivo di una pratica efficace e divertente. Dalle 12 in poi, “A pranzo con le mucche” che rientrano dall’alpeggio e faranno compagnia al tipico pranzo della domenica della tradizione montana.

corriere



A piedi sulle strade della fede... Il Turismo religioso riscoperta di un momento di riflessione

In principio c'è stata la riscoperta del Cammino di Santiago, che da più di trent'anni si presenta come un itinerario alla ricerca di se stessi e delle radici della propria fede. Poi, negli anni, si sono susseguiti interventi per rimettere in ordine le antiche vie dei pellegrini in Italia e nel mondo, e oggi si assiste ad un vero e proprio boom di viaggiatori sulle tracce degli antichi percorsi che dal Medioevo venivano solcati per raggiungere i luoghi della fede.
La via leader indiscussa continua ad essere quello che conduce al santuario di San Giacomo a Compostela: questo storico cammino religioso vede la presenza di 300mila persone ogni anno, che percorrono gli oltre 800 chilometri a piedi o in bicicletta, partendo dalla Francia, dalla Spagna o dal Portogallo. Ma una buona popolarità ha acquisito anche la via Francigena, che parte dalla Francia e arriva in Italia, attraversando la Svizzera. Punto di inizio di questo cammino è Berry au Bac, una cittadina situata nei pressi di Reims nella Francia orientale, proseguendo per Chavanges, Orges e Richebourg, passando per le località svizzere di Losanna, Saint Maurice e il Passo del Colle del Gran San Bernardo, per raggiungere l'Italia. Qui si incontrano Pont Saint Martin, Pavia e San Gimignano, per arrivare infine a Roma dopo una camminata di quasi 1800 chilometri.
Sempre in Italia, interessante il cammino storico del sentiero degli Abati, 190 chilometri tra l'Emilia Romagna e la Toscana, un itinerario estremamente impegnativo che tocca luoghi come Canevino, Bobbio, Castana e Pontremoli. Caratterizzato da un forte sentimento religioso il cammino della Via di Francesco, un percorso che consente di seguire i passi del santo da La Verna fino a Greccio, 3 giorni di cammino visitando Assisi, Perugia, Spoleto e la bellissima Spello.
Altri itinerari per un viaggio a piedi sono la via Benedicti, 300 chilometri da Norcia alla valle del Liri fino a Montecassino e il Cammino di San Giorgio Vescovo in Sardegna, 200 chilometri per scoprire Arbatax e le zone interne dell'isola.
Tornando in Europa, ci sono percorsi poco battuti da scoprire. La Svezia ospita il Pilgrim Trail, che ricalca gli antichi pellegrinaggi religiosi tipici del Medioevo, mentre la Norvegia propone il sentiero di San Olaf Way, una camminata di 650 chilometri da Oslo a Trondheim. In Polonia è possibile raggiungere a piedi il santuario di Jasna Gora, meta di pellegrinaggio per oltre 4 milioni di persone ogni anno per arrivare alla città di Czestochowa. Zaino in spalla si può intraprendere anche il sentiero di San Paolo, in Turchia, poco segnalato ma di grande suggestione, composto da 500 chilometri da Perge a Yalvac.
E per chi è in cerca di un'altra spiritualità, sul lato indiano dell'Himalaya è presente il cammino di Ladakh, un percorso tra luoghi di culto buddisti e antichi monasteri.

ttgitalia.com

Tendenze. Cammini e pellegrinaggi: tra libri e persone mai stati così affollati

Una ragazza sul Cammino di Santiago (Ansa/Epa)
Una ragazza sul Cammino di Santiago (Ansa/Epa)

È un’esperienza che, per sua natura, mal si presta ad analisi statistiche troppo dettagliate. Ma quando i dati vengono raccolti, sono impressionanti. Ci riferiamo al fenomeno dei “cammini” e al caso virtuoso di Santiago di Compostela, dove la precisione sembra di matrice svizzera più che spagnola. L’Ufficio del Pellegrino censisce infatti numero, nazionalità, sesso, età e persino mezzo di trasporto di chi giunge alla Cattedrale dell’enormebotafumeiro: si scopre così che nel 2017 sono arrivati a Santiago 301.036 pellegrini (compresi i 43 che hanno fatto il percorso sulla sedia a rotelle), praticamente il triplo di quelli censiti solo dieci anni prima (114.466) e cento volte più che nel 1985, alla vigilia del boom legato in particolare al celebre e controverso bestseller di Paulo Coelho, datato 1987, e alla Gmg con papa Wojtyla del 1989.
Trend analoghi, anche se con valori assoluti inferiori, si registrano sui principali cammini religiosi italiani, dallaVia Francigena (le stime più prudenti parlano di 5mila pellegrini lo scorso anno ma c’è chi si spinge a contarne 40mila) ai numerosi itinerari sulle orme di san Francesco. Non sorprende, allora, la parallela e continuacrescita di attenzione del mondo editoriale, religioso e laico, con nuovi titoli ogni anno, non poche ristampe (a fine luglio è uscita l’11ª edizione della Guida al Cammino di Santiago, di Terre di mezzo), alcune fortunate collane e qualche prima sperimentazione in ambito digitale.
Ma con quale livello qualitativo e soprattutto quale aderenza allo spirito più autentico di un’esperienza sempre a rischio di semplificazioni? Lo abbiamo chiesto ad alcuni esperti e operatori del settore, a cominciare da donPaolo Asolan, docente alla Pontificia Università Lateranense e cappellano della Confraternita di San Jacopo di Compostella, che ci aiuta anzitutto a fotografare la tipologia di offerta editoriale. «Bisogna distinguere tra le guide, la letteratura di pellegrinaggio (la cosiddetta odeporica) e i reportage fotografici. Sulle guide c’è un ventaglio molto ampio. Direi che le migliori sono quelle di Terre di mezzo, precise e aggiornate, con un catalogo che copre ormai tutti gli itinerari; ora anche Edizioni della Porziuncola ha iniziato a pubblicare alcune cose interessanti, come la Via Francigena del Pellegrino, di Monica D’Atti. Valuto meno bene le guide del Touring, o in generale le guide firmate da chi fa diventare legge universale la propria esperienza. Anche l’odeporica è molto varia: c’è chi ha avuto la vita cambiata dal pellegrinaggio e dunque condivide questa ricchezza, ma c’è anche il pellegrino narciso che vuole dire a tutti quanto è stato bravo. In questi casi il pellegrinaggio fa da ambientazione scenografica di altro... Infine, i reportage fotografici: possono essere preziosi perché normalmente quando uno valuta se fare un pellegrinaggio ha anche bisogno di vedere; e spesso è un’immagine quella che determina la decisione di partire».
Ma come si spiega, chiediamo a Miriam Giovanzana, direttrice editoriale di Terre di mezzo, il caso di un editore laico che sulle guide dei cammini religiosi ha fondato una buona fetta della sua reputazione? «È indubbio che i cammini nascano con una radice religiosa e spirituale. Per noi è importante aiutare a conservarne l’intuizione originaria, la storia. Altrimenti è difficile capire che cosa distingue la Francigena o il Cammino di san Benedetto da un qualunque trekking, pur con tutto ciò di bello che anche questa esperienza rappresenta. Camminando si entra in una storia, si mettono i propri piedi sulle orme di un popolo che ci ha preceduto. Custodire questo tipo di memoria può essere un regalo anche per gli uomini e le donne di oggi, a prescindere dalle convinzioni di chi si mette in cammino».
Sul Cammino di Santiago (AP)
Sul Cammino di Santiago (AP)
Chi porta in libreria l’esperienza dei cammini partendo da un punto di osservazione privilegiato è certamente padre Gianpaolo Masotti, francescano, direttore delle Edizioni della Porziuncola, con sede ad Assisi. Nel 2018 sono uscite le prime due guide, alla Francigena e al Cammino della Gran Madre: «Abbiamo deciso di dare un taglio specifico alla collana. Pur presentando tutti i dati e le informazioni pratiche necessarie (altimetrie, carte, scale di difficoltà), abbiamo voluto offrire un valore aggiunto, quello spirituale, che per antica tradizione appartiene di per sé al pellegrino. Nelle nostre guide, infatti, è possibile trovare sia le indicazioni dei più importanti luoghi di fede come anche le accoglienze nei conventi e le ospitalità “povere”. Tutto questo nella consapevolezza che a volte il cammino è l’inizio di una riscoperta della fede e, tornati a casa, l’esperienza si prolunga nella quotidianità».
L’importanza del pellegrinaggio a piedi nel rianimare un itinerario di fede, magari con l’aiuto di una buona guida, è confermata da padre Alberto Tortelli, francescano conventuale a Padova, tra i promotori della recentissima Guida al Cammino di sant’Antonio (Edizioni Messaggero in collaborazione con Terre di mezzo), che va dal capoluogo veneto a La Verna: «Il cammino ti segna, è un’esperienza totalizzante, in cui spesso i frutti arrivano sulla lunga distanza».
Questa dimensione del prima e del dopo pellegrinaggio è cruciale per gli editori, come spiega Miriam Giovanzana: «Noi diciamo sempre che il viaggio non comincia con il primo passo, ma nel momento in cui ti lasci prendere dal desiderio di camminare, ad esempio sfogliando una guida. Possono anche esserci “pellegrini da divano”, che magari non partiranno mai, ma con quel libro fanno comunque un percorso. Questo è uno dei significati della nuova collana dei “percorsi spirituali”, che comprende ad esempio la Guida al Cammino di sant’Ignazio, da Loyola a Manresa: certamente una guida in senso classico ma anche uno strumento per conoscere meglio una figura così attuale del cristianesimo».
Detto che le cose si muovono anche sul fronte delle nuove tecnologie, con la prima “app edicola” sui cammini proposta da Terre di mezzo, che cosa manca allora in libreria per prepararsi a un’esperienza così profondamente spirituale? «Non essendoci più oggi un alfabeto religioso – riflette Asolan –, ci vorrebbe qualcosa che aiuti a capire le emozioni che provi durante il cammino, che dica qual è la promessa che potrebbe diventare realtà se parti, quali corde va a toccare questa esperienza dentro di te. C’è chi parla genericamente di magia del cammino. Ma non c’è nessuna magia! C’è che nel cammino la tua anima viene ridestata, si risveglia il bisogno di un incontro, sperimenti la provvisorietà e l’essenzialità. Sarebbe bello trovare in libreria qualcosa che aiuti questa decodificazione in termini spirituali».
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