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Castello Ruspoli a Vignanello (VT), con un giardino all’italiana da sogno


 A Vignanello, antico borgo in provincia di Viterbo, sorge un castello in cui si estendono dei giardini da sogno

Vignanello è un un bellissimo paesino che si trova nella Tuscia viterbese, splendida zona dell’Alto Lazio e in cui si susseguono borghi e meraviglie che lasciano davvero senza fiato. E proprio nella parte più orientale dell’antica Vignanello sorge un maniero particolarmente elegante e sorprendente.

Il suo nome è castello (o palazzo) Ruspoli il quale, secondo alcuni documenti storici, si erge sulle fondamenta di quella che era una semplice rocca fortificata. Tuttavia, nel corso degli anni questa splendida struttura subì diverse trasformazioni fino a rivelarsi nello splendore di oggi, grazie anche agli incantevoli giardini in stile rinascimentale che sono stati realizzati per volere di Ottavia Orsini, figlia di Vicino Orsini e creatore del suggestivo Parco dei Mostri di Bomarzo. Non a caso, gli straordinari giardini del castello Ruspoli sono uno dei migliori esempi di giardino all’italiana del Rinascimento.

I giardini sono formati da ben 4 magiche aree: il Giardino di Verdura, il Giardinetto Segreto, il Barchetto e il Barco posizionati sul lato sud del castello. Tra questi il Giardino di Verdura è sicuramente la parte più bella e meglio conservata di tutto il maniero.

Questi, inoltre, appaiono al visitatore incredibilmente allineati e squadrati fra loro. Vale a dire che sono un perfetto disegno geometrico al centro del quale sorge una grande vasca con fontana circondata da quattro arcate di balaustre in peperino.

Ma bellissimi non sono solo i giardini, infatti anche lo stesso castello merita una visita approfondita. Per esempio, al piano terra del palazzo Ruspoli è possibile osservare la bellissima cappella di Santa Giacinta Marescotti, il misterioso pozzo dove avvenne il suo primo miracolo e l’importante sala d’armi. Al piano superiore, invece, è consigliato perdersi tra le favolose stanze che ospitano diversi quadri e affreschi in cui sono raffigurati i più illustri personaggi della famiglia. Molto suggestivo, inoltre, è anche l’arredo dei vari ambienti che conservano ancora oggi il fatato e unico fascino dell’epoca.

Insomma, il bellissimo borgo di Vignanello, in provincia di Viterbo, è certamente una felicissima sorpresa e il suo simbolo per eccellenza, ovvero il castello Ruspoli, è uno di quei luoghi che dovrebbe essere visitato almeno una volta nella vita.

siviaggia.it


Halloween nei castelli più infestati d’Irlanda Week end speciale nella terra dove è nata la festa di fine estate

DUBLINO - Chi è a caccia di avventure spettrali per questo Halloween, non dovrebbe mancare i castelli più infestati d’Irlanda.
Qualcuno li può semplicemente visitare, i più coraggiosi ci possono dormire, altri preferiranno procedere con cautela, ma se siete in cerca di veri brividi di paura, sappiate che in Irlanda ce n’è in abbondanza.

I castelli irlandesi sono pieni di oscuri misteri e storie sanguinarie, perciò non stupisce che ci siano tanti racconti sulle anime inquiete.
Molti castelli vantano un solo fantasma, altri ne hanno due o tre, ma si dice che il duecentesco Malahide Castle ne conti addirittura cinque, incluso Puck, una specie di nano dall’aspetto maligno che pare sia stato fotografato almeno una volta, mentre sbirciava tra l’edera che adorna la facciata del castello.
Leap Castle nella contea di Offaly è ritenuto uno dei luoghi più infestati d’Europa, motivo per il quale è stato oggetto di ricerche paranormali e programmi TV. Ancora adesso, molta gente del posto non osa neanche varcare i suoi terreni. Una visita ai suoi oscuri segreti rivela una lotta mortale per il potere nel ‘600, quando un sacerdote venne trucidato dal fratello per aver celebrato una Messa in quella che è oggi nota come la Bloody Chapel. Nel 1900 alcuni operai scoprirono un sotterraneo nascosto accanto alla cappella, il cui pavimento era stato deliberatamente cosparso di chiodi appuntiti. Una gran quantità di ossa umane vennero rimosse da quel macabro inferno.
I medium che hanno soggiornato a Ballygally Castle, ora un delizioso albergo sul mare lungo la famosa Causeway Coastal Route nella Contea Antrim, hanno dichiarato che ci sono tanti fantasmi quanti ospiti in carne e ossa. Uno di questi spiriti è quello di Lady Isobel Shaw che, avendo dato alla luce una bambina, venne rinchiusa dal marito in una torre per punirla di non avergli procurato un erede maschio. Piuttosto che morire d’inedia, Isobel si gettò sulle rocce sottostanti. Da allora il suo spettro vaga di notte, bussando alle porte delle stanze, invocando sua figlia. Qualcuno avrà bisogno del room service nella notte di Halloween?
Sempre sulla Causeway Coastal Route, Carrickfergus Castle è infestato dal decapitato Buttoncap, che si aggira nei corridoi e sui bastioni con la testa sotto il braccio. A poca distanza, Dobbin’s Inn ospita invece lo spettro della sua innamorata.
Per rovine dall’atmosfera lugubre, dirigetevi a Leamaneh Castle nella Contea Clare, dove potreste sentire echeggiare fra le mura gli sghignazzi e le grida di scherno della pluriuxoricida Red Mary.
In alternativa, gli abitanti nei pressi di Ballyheuge Castle nella Contea del Kerry non mancheranno di intrattenervi con avvincenti storie di fantasmi, tesori perduti e apparizioni di creature marine.

Sisma: Castelli, appello liceo artistico a favorire studenti

CASTELLI (TERAMO) - Salvare un liceo di eccellenza, pieno di storia ma all'avanguardia, l'Artistico "Grue" di Castelli, borgo terremotato alle pendici del Gran Sasso in provincia di Teramo, depositario di una tradizione di quattro secoli nell'arte ceramica: primo obiettivo "rilanciare le iscrizioni per dare una chance al sistema economico e all'indotto del paese".Questo l'appello che arriva dalla dirigente scolastica, Eleonora Magno, in vista della ripresa delle lezioni del nuovo anno scolastico, prevista per mercoledì 6 settembre.
La presa di posizione anche in seguito alla flessione delle iscrizioni a causa dell'emergenza terremoto del Centro Italia del 2016-2017, aggravata dalle nevicate del gennaio scorso che hanno messo in ginocchio il centro montano. Gli iscritti al primo anno, come benvenuto, avranno in dote un assegno di 1.000 euro, da spendere per libri di testo e altro materiale didattico. A dispetto di una difficile situazione, tuttavia, la preside del liceo "Grue" non demorde: ribadisce "l'eccellenza dell'offerta formativa" dell'istituto che dirige e annuncia di voler "vivere quest'anno scolastico come quello del riscatto".
La dirigente evidenzia anche "la necessità di dotare in tempi stretti il territorio di una struttura ricettiva, per favorire la residenzialità in pianta stabile degli studenti, e anche di un servizio di trasporto locale più assiduo ed efficiente".
"Ce l'aspettavamo, le iscrizioni al primo anno sono state inevitabilmente penalizzate dai recenti eventi sismici e dall'apprensione che hanno generato, a cui si è aggiunta la grande nevicata - premette - ma siamo fiduciosi che a breve risaliremo la china".
"Questo liceo rappresenta un'eccellenza, possiede ampi spazi e moderni laboratori, con tecnologie avanzate, come la stampanti 3d e la stampante fotoceramica - rimarca la Magno - La teoria e la pratica ripercorrono una tradizione antica di secoli, ma guardano al futuro e sono incentrate sull'innovazione per formare esperti di design molto richiesti dal mercato".
L'importanza del "Grue" è stata negli anni dovuta alla sua capacità di trasmettere l'arte ceramica alle nuove generazioni, ma la scuola ha avuto un ruolo chiave anche nell'innovare l'arte stessa, come ha dimostrato la mostra "La tradizione del futuro", che ha chiuso i battenti da qualche giorno, e che ha ripercorso stili, poetiche e contaminazioni attraverso le creazioni di maestri, allievi e artisti che hanno reso celebre la scuola della maiolica artistica di Castelli.
Un'importanza, oggi, ancor più amplificata dagli effetti disastrosi del terremoto: basti ricordare i 10 laboratori di ceramica su 20 del centro storico a oggi inagibili e chiusi, i danni riportati da una quindicina di fabbriche della ceramica nella zona industriale.
Tutto questo mentre la ricostruzione post-terremoto stenta a decollare: nel centro storico sono ancora 45 le unità abitative inagibile classificate "E", ovvero con danni strutturali, a seguito del sisma del 2009, a cui se ne sono aggiunte altre 20 dopo le scosse più recenti.
Le famiglie sfollate sono oggi complessivamente più di 70, metà delle quali da oltre 8 anni. Inevitabilmente si è registrata, negli ultimi anni, una flessione delle presenze turistiche e, dunque, della clientela dei laboratori e botteghe in attività.
La dirigente fa notare che "in questo scenario il nostro appello è che si favorisca la residenzialità degli studenti del nostro liceo, che per la sua eccellenza può ambire a di intercettare un'utenza internazionale, non solo localizzata all'Abruzzo teramano".
"Abbiamo valutato due ipotesi: la prima è quella di utilizzare le abitazioni agibili e massima sicurezza sismica, messe a disposizione dai proprietari con convenzioni ad hoc - spiega - La seconda è la realizzazione di una struttura ex novo calibrata alle nostre esigenze, adiacente al liceo. Intervento risolutivo che potrebbe essere finanziato con i fondi a favore delle aree interne".
"Poi è necessario, come più volte da noi richiesto, di attivare un servizio di bus navetta con il fondovalle, fino al terminal di Villa Vomano, dove transitano in particolare gli autobus provenienti da Teramo, dall'Aquilano e dalla costa adriatica", continua ancora.
"L'arte ceramica di Castelli - evidenzia la dirigente - è un patrimonio culturale e anche economico dell'intero paese e il nostro liceo è decisivo sia per la trasmissione dei saperi che per il ricambio generazionale nei laboratori e nelle botteghe".
"La ricostruzione post-sismica passa anche per il liceo 'Grue', che non può essere abbandonato al suo destino" conclude.
ansa

Castelli d’Italia, aperture straordinarie e visite guidate 13 e 14 maggio nelle fortificazioni più belle del nostro Paese con le Giornate nazionali


Rocche, manieri, fortificazioni, cittadelle, edifici merlati: ogni borgo, ogni città ha un suo castello e una storia da raccontare, sotterranei misteriosi, tesori e giardini da scoprire. E’ immenso il patrimonio di fortezze e architetture cinte in Italia, che ne possiede il più alto numero al mondo, circa 20mila, alcuni patrimonio dell’Umanità. Per conoscere le più belle e ricche di storia, il 13 e il 14 maggio l’Istituto italiano dei Castelli organizza con il patrocinio del ministero dei beni culturali una manifestazione giunta alla 19esima edizione. Per l’occasione 19 fortezze, di cui 3 mai aperte al pubblico, distribuite da nord a sud del nostro Paese, sollevano i propri ponti levatoi a visite guidate gratuite per permettere a famiglie, a curiosi, a turisti, ad appassionati di storia e di letteratura di conoscere da vicino l’inestimabile ricchezza storica e architettonica d’Italia, che va dall’alto Medioevo al XIX secolo.

Da 53 anni l’Istituto italiano dei castelli si impegna a tutelare il patrimonio storico-culturale del nostro Paese e si prefigge di valorizzare ogni rocca o fortezza presente sul territorio, compresi i siti Unesco, tra cui le fortezze veneziane in via di approvazione. Oltre a svolgere un’opera di promozione culturale e scientifica con convegni, pubblicazioni, performance in costume e incontri, l’istituto ha catalogato tutte le opere difensive e gli itinerari castellani e ha istituito un premio per gli studenti che si laureano su tematiche legate all’architettura fortificata e un concorso fotografico dedicato a tutte le scuole secondarie.

Le visite guidate ai castelli sono affiancate da numerose iniziative, ricche e varie, organizzate secondo un articolato calendario, da seguire regione per regione e in grado di soddisfare gli interessi di tutti: dagli esploratori agli amanti della storia, dagli studiosi di architettura ai semplici curiosi. Docenti universitari, autori, appassionati e persino i proprietari delle architetture fortificate guidano come volontari le visite ai castelli e coinvolgono i visitatori con leggende e curiosità. Tante sono le storie, alcune molto coinvolgenti, ed emozionanti sono le atmosfere che regalano come quelle del castello di Roccacalascio, in Abruzzo, utilizzato come set cinematografico per numerosi film come Il nome della rosa, Lady Hawke e La Piovra 7. Anche il complesso fortificato di Altojanni, a Matera, offre un’indimenticabile visita, così come la splendida città fortezza di Corinaldo, nelle Marche, che invita a scoprire anche le intatte mura, il centro storico medioevale e rinascimentale, i palazzi gentilizi, le chiese, i vicoli e le piazze, la pinacoteca e la sala del costume e delle tradizioni popolari.

Tante sono le sorprese: Rocca di Aci, in provincia di Catania, regala per tutto il week end anche rappresentazioni con personaggi in costume sull’episodio della presa del castello da parte di re Martino. Visitando il castello di Calenzano, in Toscana, sarà possibile anche entrare gratuitamente nel museo comunale del figurino storico, uno dei più importanti musei europei di soldatini. E’ ricco di episodi del passato il castello di Magione, nei dintorni di Perugia verso il lago Trasimeno, che il 13 maggio dalle 16 ospita anche una conferenza sui castelli dell’Ordine di Malta in Italia e in Terra Santa, organizzata dal professor Paolo Caucci von Saucken. Il maniero di Magione è uno straordinario complesso fortificato, ricordato già in un documento del 1171, gestito dai cavalieri gerosolimitani lungo la via Francigena, e dove nel 1502 si cospirò contro Cesare Borgia.

Interessante è l’appuntamento del 13 maggio nella città fortificata di Montagnana, in provincia di Padova, dove dalle 9 alle 13 si parlerà di “storia e futuro della canapa, dalla tradizione agli orizzonti biotecnologici”. Durante la Repubblica di Venezia il territorio di Montagnana, infatti, era famoso per la coltivazione della canapa, che la Serenissima utilizzava per impieghi navali. La coltivazione di questa pianta, quasi completamente scomparsa nel secondo dopoguerra, si presta ora a essere riscoperta grazie a una recente legge, che offre incentivi alla produzione; si tratta, infatti, di una pianta versatile e resistente che non necessita di pesticidi e diserbanti e che permette anche la fitorimediazione ossia la bonifica, il recupero e la rigenerazione di terreni inquinati. Le sue fibre sono resistenti e leggere, oltre che naturali, e amalgamate con la calce si prestano a materiali di ricostruzione in zone sismiche, come di recentemente è stato dimostrato in Umbria e a L’Aquila.

Durante le giornate dedicate ai castelli verranno aperti luoghi normalmente chiusi o di non facile accesso; è il caso del castello di Cleto, nell’omonimo borgo in provincia di Cosenza, affacciato sulle coste tirreniche, e del castello di Colloredo di Monte Albano, in provincia di Udine, uno dei più grandi castelli del Friuli e uno dei più importanti dal punto di vista storico e culturale. Anche il castello di Castelvecchio di Rocca Barbena, situato nel minuscolo borgo omonimo di soli 145 abitanti in provincia di Savona, è tra i siti aperti solo per le “giornate nazionali dei castelli 2017”: dal maniero è particolarmente suggestiva la vista sul borgo medievale e sull’intera vallata.
Per maggiori informazioni: www.istitutoitalianocastelli.it

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Gli scavi archeologici nei castelli di Canossa e Crovara

Canossa
936 anni or sono avveniva lo storico incontro di Canossa tra papa Gregorio VII e l'imperatore Enrico IV. Fu un momento nodale della lotta per le investiture. La vicenda vide protagonista Matilde, al cui nome sono legati numerosi castelli del reggiano.
L'Unione Cattolica Italiana Insegnanti Medi, il Club Alpino Italiano e l'Associazione Insigniti Onorificenze Pontificie promuovono due incontri, con l'intervento dell'arch. Giuliano Cervi, dedicati ad altrettanti castelli matildici: Canossa e Crovara e in particolare alle risultanze dei recenti scavi effettuati in questi importanti siti.
Questo il programma

Venerdì 18 gennaio 2013, ore 16.00 Marco Podini (Soprintendenza Archeologica dell'Emilia-Romagna) "Tutela e valorizzazione dei beni archeologici nell'Appennino reggiano".

Giuliano Cervi "Nuove scoperte a Canossa. Esiti della campagna di ricerca promossa dal Club Alpino Italiano in collaborazione con la Soprintendenza ai Beni Archeologici e Architettonici nell'area della rocca di Canossa"

Venerdì 25 gennaio 2013, ore 16.00 Giuliano Cervi -Tatiana Scarin "Alberto Caro Da Palude signore della rocca di Crovara crociato in Terra Santa, un nobile reggiano al seguito dell'imperatore Barbarossa nella terza Crociata. I primi esiti delle indagini condotte nel suo castello"

Gli incontri si svolgono presso il Centro Giovanni XXIII - Via Prevostura 4, Reggio Emilia. Gli incontri sono rivolti a docenti, dirigenti scolastici, appassionati di storia locale e studenti. Sono previste videoproiezioni. Sarà disponibile la dispensa su supporto digitale. Verrà rilasciato attestato di partecipazione. Le iscrizioni si ricevono presso il Centro Giovanni XXIII, via Prevostura 4, Reggio Emilia.
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