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Cosa rende speciali le maioliche di Deruta

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Sono oltre cinque secoli che la bella cittadina di Deruta, in provincia di Perugia, incanta con le sue preziose creazioni in maiolica la cui tradizione si fonda su tecniche ed abilità antiche che vengono ancora oggi tramandate di generazione in generazione ed insegnate presso le qualificate scuole specializzate.

LA TRADIZIONE
Ricostruire le origini della lavorazione della ceramica derutese non è semplice. Ma, in base alle testimonianze e ai reperti giunti sino ai nostri giorni, è stato possibile stabilire che sin dal medioevo, ed in particolare tra il XV e il XVII secolo, l'attività produttiva è stata sempre fiorente, seppure con qualche periodo di flessione nel XVIII secolo. Ancora oggi le ceramiche derutesi rappresentano uno dei fiori all'occhiello della produzione artigianale umbra e non solo. Gli artigiani locali erano soliti produrre essenzialmente manufatti destinati all'uso quotidiano che, soprattuto in origine, erano caratterizzati da decorazioni semplici basate su combinazioni di pochi colori. Nel corso del tempo, invece, stili e tecniche si evolsero per venire incontro ai nuovi gusti e alle nuove esigenze. Fu così che, per soddisfare le richieste dei nobili clienti italiani e stranieri gli abili artigiani derutesi si specializzarono nella realizzazione di piatti da pompa, destinati alle occasioni importanti, coppe amatorie, impagliate e stemmi nobiliari recanti un ricco repertorio di decorazioni con figure femminili, scene mitologiche, temi allegorici, motivi geometrici, disegni floreali, battaglie e immagini sacre dettagliate e variopinte. Per tenere viva la lunga tradizione ceramica la Scuola d'Arte Ceramica, nel centro storico del paese, si propone come un importante polo di formazione per gli allievi ai quali vengono forniti preziosi strumenti per l'apprendimento delle principali tecniche produttive attraverso corsi di Decorazione, Foggiatura, Tecnologia, Restauro, Raku.

LE CARATTERISTICHE
I manufatti derutesi sono realizzati con differenti tipi di argille impiegate per l'impasto che si differenziano l’un l’altra a seconda dei processi termici, il rivestimento e le tecniche di fabbricazione utilizzate. Si possono reperire sul mercato creazioni, ad esempio, in argilla rossa, porcellana e terraglia. A Deruta, però, il materiale più diffuso è la maiolica, ossia terracotta rivestita di smalto bianco o colorato a copertura della superficie porosa. Il “biscotto” così ottenuto viene, po, dipinto, decorato e spruzzato di vetro liquido in modo da assicurare che i colori rimangano brillanti e resistenti prima di passare per la seconda cottura.

IL TERRITORIO
Per scoprire ed approfondire i più interessanti segreti sulla produzione delle ceramiche derutesi l'appuntamento è presso il Museo Regionale della Ceramica, ospitato all'interno dell'ex Convento di San Francesco, nato nel 1898 da un'idea del notaio Francesco Briganti che fondò il "Museo artistico pei lavoranti in maiolica". Durante la visita è possibile ammirare oltre 6000 oggetti prodotti dal Medioevo fino Novecento disposti in ordine cronologico in un percorso espositivo che si sviluppa in 14 sale disposte su tre livelli. Il museo, inoltre, custodisce il prezioso pavimento della chiesa di San Francesco di Deruta, considerato uno dei più pregevoli esempi della produzione locale.

GLI INDIRIZZI
Per ammirare le produzione di una delle aziende storiche di Deruta vale la pena concedersi una sosta presso la sede della Ditta Ubaldo Grazia, la cui fondazione risale al XVI secolo. A testimonianza della qualità della produzione, l'azienda è stata inserita dal ‘The Economist’ nella lista delle più rilevanti attività a conduzione familiare ancora operanti. Al suo interno, inoltre, è stato allestito nel 2001 il Museo Grazia con ben 690 opere esposte attraverso le quali ricostruire la storia, le origini e l’evoluzione della produzione della famiglia. Tra le aziende di spicco della tradizione derutese spicca, inoltre, la produzione di Sambuco, specializzata nelle creazioni a tema religioso. Presso la U.Grazia Maioliche di Deruta, infine, è possibile prendere parte ad interessanti corsi di pittura su maiolica.

turismo.it

segnalazione web a cura di Giuseppe Serrone

CERAMICA QMADE IN LIGURIA E CORSICA


Per i viaggiatori che cercano negli oggetti e nelle cose l’identità dei luoghi e delle persone, oltre alla qualità e al saper fare, le società artigiane certificate con il marchio Quality Made hanno in comune il forte radicamento nel territorio di appartenenza e una visione che mette al centro del proprio lavoro la sostenibilità culturale, ambientale e sociale. In Liguria e in Corsica fra le botteghe artigiane che per prime hanno aderito al programma europeo INTERREG Italia-Francia Marittimo, che sostiene lo slow tourism e il consumo consapevole, due lavorano la ceramica in Liguria e Corsica in maniera molto speciale. Ad ALBISSOLA MARINA, in provincia di SAVONA, “GIUSEPPE MAZZOTTI 1903” produce da più di un secolo oggetti d’arte nei colori tipici “bianco e blu” e nello stile “Antico Savona”, rappresentazione pittorica di castelli, angeli o figure mitologiche contornate da alberi e piante con montagne e colline sullo sfondo. La bottega, nota in tutto il paese per essere stata protagonista con i suoi fondatori del futurismo italiano, nel 2002 ha creato una fondazione che sviluppa iniziative culturali e gestisce uno spazio-giardino in cui è possibile ammirare opere di artisti contemporanei della ceramica.
Gli fa idealmente da specchio, a PATRIMONIO, a pochi kilometri dal GOLFO DI SAINT FLORENT a Nord Ovest della Corsica, l’ATELIER TRUCHON, una bottega passata da padre in figlio la cui produzione di oggetti e suppellettili per la casa oggi è caratterizzata dalle intuizioni di Julien Trouchon e delle contaminazioni culturali con la ceramica di Bizen, in Giappone meta di un suo soggiorno di studio.



fonte: comunicato stampa


Alla scoperta del turismo della ceramica attraverso i centri di produzione artistica

(Adnkronos) - Non solo distretti, ricerca e botteghe. In Italia la ceramica ha anche un suo turismo culturale che passa attraverso i centri di produzione artistica e i musei dedicati a questa secolare forma di artigianato. L'estate è l'occasione giusta per approfondire l'aspetto culturale della produzione ceramica, alla scoperta di luoghi suggestivi e carichi di storia. Come il Quartiere delle Ceramiche di Grottaglie dove, fino all'11 settembre, è possibile visitare la mostra "Racconti di ceramica", dedicata alle produzioni del Novecento. Restando in questo storico luogo di residenza e lavoro dei piccoli artigiani di ceramica dal XVIII secolo a oggi, si può completare il giro visitando "Ceramica da vino tra Settecento e Novecento", fino al 31 agosto nel Giardino di Casa Vestita. L'esposizione esplora il profondo legame tra due simboli del Made in Italy attraverso 130 manufatti: dalle anfore vinarie romane ai calici liturgici. A Torino, Paolo Polloniato reinterpreta alcuni modelli storici della settecentesca Manifattura Barettoni, già Antonibon di Nove, ancora oggi simbolo dell'eccellenza della ceramica italiana. La ricerca di Polloniato, artista che proviene proprio da una dinastia di ceramisti, indaga l'evoluzione stilistica che questa produzione ha avuto nel tempo. Presso l'Ogr, Officine Grandi Riparazioni, fino al 20 novembre. Imperdibile l'appuntamento annuale con la mostra dello storico concorso internazionale della ceramica d'arte contemporanea, il Premio Faenza, giunto quest'anno alla sua 57° edizione. Al museo internazionale delle ceramiche in Faenza, fino al 25 settembre sono esposte le opere più innovative dell'arte ceramica realizzate da autori under 40. Da Faenza a Cervia, in provincia di Ravenna, dove si può visitare fino al 4 settembre la mostra "Carlo Zauli: Terra che vive", presso i Magazzini del Sale, dedicata all’opera di uno dei ceramisti scultori più importanti del Novecento. Dedicata ai 150 anni dell'Unità d'Italia, la 51° "Mostra della ceramica di Castellamonte, 8° mostra di arti applicate” ha in programma una trentina di eventi in varie località di Torino e provincia, che ospiteranno dal 26 agosto al 25 settembre ceramiche provenienti da tutte le regioni. La rassegna prevede quattro sezioni: “Mostra della ceramica”, “Mostra di arte applicata”, “Ambasciatori della terra rossa” e “Le stufe dei re” percorso tra dimore storiche e residenze reali che partendo dal Castello di Aglie’, raggiunge Casa Ravera di Benevagienna, passando per il Castello Venaria Reale, il Castello dei Valperga a Masino, il Real Castello di Racconigi, il Castello di Moncalieri e il Palazzo Reale di Torino.