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Sicilia da vedere: Noto. 3°Festival Internazionale del Val di Noto "Magie Barocche": dal 10.06 al 04.09.10

Evento: 3°Festival Internazionale del Val di Noto "Magie Barocche": dal 10.06 al 04.09.10
Noto
Neas sarebbe stata fondata da popolazioni sicane, all'epoca della caduta di Troia, sul colle della Mendola. Caduta nelle mani dei conquistatori siracusani, la città assimilò costumi e culto ellenici, e fu elevata a sede di gimnasium. Passata sotto il dominio romano, come città federata, in epoca imperiale fu dichiarata municipium latino, una singolare condizione che procurò alla città notevoli privilegi, tra cui quello di potersi governare con proprie leggi. Conquistata dagli arabi, che ne fecero una roccaforte munitissima, prese il nome attuale e fu capitale di una delle tre valli in cui essi avevano suddiviso la Sicilia. Dopo due secoli di dominio musulmano, nel 1090, Noto trattò la resa con Ruggero. La storia di Noto, però, oltre che dagli uomini è segnata dalla natura: nel 1693, infatti, fu distrutta dal terremoto che colpì l'intera Sicilia Sud orientale. Ideata come un grande teatro senza quinte, concepita come città libera ed aperta, movimentata e continua, Noto risorse sontuosa e superba, sul declivio del colle Meti, alle pendici meridionali dei monti Iblei. La vicenda architettonica della nuova città fu dominata dall'estro artistico di tre architetti, Rosario Gagliardi, Vincenzo Sinatra e Paolo Labisi i quali seppero sviluppare uno strabiliante capolavoro di unità architettonica. Tre diverse personalità che, pur vivendo ed operando in provincia, conferirono alla città un'impronta originale che esula dal rigido linguaggio barocco, arricchendolo di elementi rinascimentali, spagnoleschi e neoclassici e dando vita ad uno stile fantasioso e sognante.
L'Arco di trionfo, lungo il corso, segna l'inizio della città. Sormontato da tre simboliche sculture - una torre merlata (la potenza), un cane (la fedeltà), un pellicano (il sacrificio) - il monumento fu eretto in occasione di una visita a Noto di Ferdinando Il di Borbone che lo inaugurò nel 1838. La porta reale fu costruita col caratteristico calcare dorato utilizzato, nel secolo precedente, per edificare chiese e palazzi della città. La chiesa di San Francesco all'Immacolata si innalza, in cima ad un'imponente scalinata, sulla destra del corso. Fu costruita, con l'annesso convento, tra il 1704 ed il 1745. La chiesa è ad un'unica navata, secondo l'uso francescano. Tutte bianche, le pareti sono decorate con stucchi di stile rococò. La chiesa di Santa Chiara, opera del Gagliardi, espressione di un delicato barocco, fu costruita nel 1785. L'interno, piccolo e ovale, ornato di stucchi e putti, è scandito da dodici colonne ed è uno dei più interessanti esempi delle soluzioni spaziali di questo architetto. Il monastero del SS. Salvatore è il più grande edificio della città, costruito tra il 1710 ed il 1791 su un'area rettangolare di 11.000 mq. Piatti pilastri gemelli incorniciano al primo piano le grandi finestre il cui ricco decoro ricorda lo stile plateresco portoghese. Segue un'ala sporgente che ha la funzione di chiave nella concezione costruttiva; si eleva imponente come una torre su costruzioni e cupole circostanti, e non lascia adito a dubbi sulla superiorità di questo convento rispetto agli altri ordini. Quest'impressione è sottolineata dal ricco decoro in pietra e dalle inferriate in ferro battuto. L'omonima chiesa, edificata sul finire del Settecento, si eleva su un ampio piazzale. La sua particolarità è l'evidenza, sulla sua facciata, del passaggio dal barocco al classicismo. La cattedrale, che sorge in cima ad una monumentale scalèa, fu iniziata già pochi mesi dopo il terremoto, ma fu completata solo nel 1770. La facciata, spoglia di ornamenti e stravaganze, incorpora motivi barocchi ed elementi classici. Le tre navate della chiesa sono divise da alti pilastri con doppie lesene. Nella cappella di fondo della navata destra è custodita l'Arca argentea del santo patrono della città, San Corrado. Di fronte alla cattedrale si trova Palazzo Ducezio, sede del Municipio. Progettato dall'architetto Sinatra, il palazzo, rialzato rispetto alla piazza su cui sorge, fu costruito tra il 1746 ed il 1830 su un'unica elevazione. Cento anni dopo vi fu sovrapposto un secondo piano che purtroppo ha compromesso la linea neoclassica originaria. Interessante, all'interno, il salone di rappresentanza, ricco di ori e stucchi. 

Poco lontano si trova Palazzo Villadorata, che prospetta su via Nicolaci, una stretta traversa del corso. L'ampia facciata è movimentata da panciuti balconi in ferro battuto sorretti da mensole d'ogni sorta, con figure antropomorfe e zoomorfe tra volute ed arabeschi, che rappresentano la manifestazione più accentuata del barocco netino. Costruito nel 1731, il palazzo, che fu a lungo residenza dei principi di Villadorata, di recente è stato per buona parteacquistato dal comune. Esso conta novanta vani, con le volte affrescate con dipinti settecenteschi.

Quest'impressione è sottolineata dal ricco decoro in pietra e dalle inferriate in ferro battuto. L'omonima chiesa, edificata sul finire del Settecento, si eleva su un ampio piazzale. La sua particolarità è l'evidenza, sulla sua facciata, del passaggio dal barocco al classicismo. La cattedrale, che sorge in cima ad una monumentale scalèa, fu iniziata già pochi mesi dopo il terremoto, ma fu completata solo nel 1770. La facciata, spoglia di ornamenti e stravaganze, incorpora motivi barocchi ed elementi classici. Le tre navate della chiesa sono divise da alti pilastri con doppie lesene. Nella cappella di fondo della navata destra è custodita l'Arca argentea del santo patrono della città, San Corrado. Di fronte alla cattedrale si trova Palazzo Ducezio, sede del Municipio. Progettato dall'architetto Sinatra, il palazzo, rialzato rispetto alla piazza su cui sorge, fu costruito tra il 1746 ed il 1830 su un'unica elevazione. Cento anni dopo vi fu sovrapposto un secondo piano che purtroppo ha compromesso la linea neoclassica originaria. Interessante, all'interno, il salone di rappresentanza, ricco di ori e stucchi. Poco lontano si trova Palazzo Villadorata, che prospetta su via Nicolaci, una stretta traversa del corso. L'ampia facciata è movimentata da panciuti balconi in ferro battuto sorretti da mensole d'ogni sorta, con figure antropomorfe e zoomorfe tra volute ed arabeschi, che rappresentano la manifestazione più accentuata del barocco netino. Costruito nel 1731, il palazzo, che fu a lungo residenza dei principi di Villadorata, di recente è stato per buona parteacquistato dal comune. Esso conta novanta vani, con le volte affrescate con dipinti settecenteschi. Nel mese di maggio la via Nicolaci è protagonista di una tradizionale "Infiorata". La via è chiusa in fondo dalla chiesa di Montevergine, attribuita all'architetto Sinatra. Esternamente a forma concava, chiusa tra due torrette laterali, nel suo interno è ad un'unica navata, scandita da colonne corinzie. La chiesa del Crocifisso è il secondo tempio della città dopo la cattedrale. Essa sorge nella parte alta di Noto, nella piazza Mazzini. Progettata dal Gagliardi (1715) è la più ricca di opere d'arte. All'interno, oltre a due leoni stilofori in pietra, di epoca romanica, recuperati dalle macerie dell'omonima chiesa dell'antica città, si conserva la statua in marmo bianco della Madonna della Neve, del 1471, opera di Francesco Laurana.

fonte:  REGIONE SICILIA

DOVE DORMIRE
Hotel della Ferla***
Via A.Gramsci n.5 - 96017 Noto (Siracusa) - Sicilia
Telefono: 0931.576007
Fax: 0931.836360
e-mail: info@hotelferla.it
web: http://www.hoteldellaferla.it
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Hotel Villa Favorita ***
info@villafavoritanoto.it
GestHotel Group s.r.l.
Contrada Falconara
Noto (SR) 96017 Italia
TEL +39 0931820219
MOBILE 334 6516580
FAX +39 0931820220
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Hotel Corte Del Sole ***
Localita' Eloro/Pizzuta - C.da Bucachemi
96017 Lido di Noto (SR)
Per info: 0931 820210
email: info@lacortedelsole.it
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Hotel Des Etrangers et Miramare *****
desetrangers@amthotels.it
tel: +39 0931/319100
Fax: +39 0931/319000
Passeggio Adorno 10/12
96100 Siracusa - Sicilia - Italia
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Hotel Caiammari ****
Via Impellizzeri, Contrada Isola Fanusa
Siracusa
SR 96100 ITALIA
Telephone: +39 0931 721217
Fax: +39 0931 722104
hotelcaiammari@athenapalace.it
http://www.hotelcaiammarisiracusa.it
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Grand Hotel Ortigia ****
info@grandhotelortigia.it
TEL +39 0931 464600
FAX +39 0931 464611
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Grand Hotel Villa Politi****
Via M. Politi, 2 - 96100 SIRACUSA (SR) - ITALIA
info@villapoliti.com
Tel. +39 0931 412121
Fax +39 0931 36061
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Hotel Roma 
Via Roma, 66 96100 Siracusa, Italy
 Tel. +390931 465626 Fax. +390931 465535
hotelroma@athenapalace.it
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Il Parco Carsico/Paleontologico delle Grotte di Equi

Il Parco Carsico/Paleontologico delle Grotte di Equi
Nella Lunigiana orientale, nel cuore del Parco Regionale delle Alpi Apuane, si trova il piccolo borgo medioevale di Equi Terme, arroccato ai piedi del Pizzo d’Uccello, che con i suoi 1871 metri di altezza è una delle cime più suggestive delle Alpi Apuane. 
Questa località termale era già nota all’epoca dei romani e attualmente uno stabilimento termale sfrutta le straordinarie proprietà delle sue acque solforose che sgorgano a 27 gradi e dove sono possibili tutte le cure tipiche di questi centri  come inalazioni, balneoterapia e massaggi.
Nei pressi del borgo si apre un esteso complesso carsico sotterraneo, modellato nei millenni dall’erosione dell’acqua che ha formato cavità, cunicoli, sale, stalattiti, stalagmiti e laghi sotterranei di grande suggestione.
Il percorso, attrezzato per la visita per circa 2 Km, inizia dalla Buca, già nota nel ’700, un labirinto di sale, gallerie, cunicoli con concrezioni fossili e prosegue successivamente in una cavità ancora viva, le Grotte, adorna di stalattiti, stalagmiti ed ogni forma di concrezione naturale. Attualmente è in fase di completamento il camminamento interno che collega le Grotte alla Tecchia (raggiungibile anche dall’esterno). Un antico riparo sottoroccia che fu utilizzato nel Paleolitico da cacciatori neanderthaliani e da animali, specialmente per il letargo: manufatti e resti di animali narrano infatti la storia di questa grotta a partire da 40.000 anni fa fino al Medioevo. Ricerche archeologiche anche recenti hanno infatti portato alla luce oggetti in pietra e osso appartenuti ai cacciatori e scheletri di lupo, cervo, volpe, marmotta ma anche di una fauna oggi insolita per questi luoghi, tipica del periodo glaciale e interglaciale, come l’Ursus speleus (orso delle caverne), il leone e il leopardo.
Dall’altra sponda del torrente Fagli è presente il museo del Grotte di Equi Terme, realizzato in un antico mulino ad acqua, che permette un approfondimento relativo alla primitiva presenza umana, e non solo, nella zona.
Nei pressi delle grotte un breve camminamento, in fase di completamento, permette di ammirare delle particolari formazioni create dall’erosione dell’acqua e da quella meccanica delle rocce, più conosciute col nome di “marmitte dei giganti”.

Il Complesso è gestito dalla Cooperativa AlterEco per conto del Comune di Fivizzano e con la collaborazione del Parco Regionale delle Alpi Apuane e di Legambiente 
Usciti dalle grotte, una breve escursione al “solco”, stretto e profondo canyon, permette di osservare una profonda spaccatura naturale nel fianco della montagna, creata in epoca remota dal torrente che oggi corre lungo la strada marmifera.

Apertura al pubblico:
• da metà giugno a metà settembre tutti i giorni
• fine settimana da marzo a ottobre
• durante il presepe vivente a Natale
(scaricate gli orari stagionali da questo sito o telefonate ai gestori per il dettaglio degli orari)
Apertura per gruppi e scuole: tutto l'anno su prenotazione
Attività e servizi: 
• visite guidate al pubblico
• visite, attività e laboratori didattici per le scuole

Informazioni e prenotazioni:
AlterEco soc. coop.
Via Magra 2 - 54016 Terrarossa MS)
tel. 0187422598 - fax 0187423221
cell. 348 7901036 - 3493692280
info@lunigianasostenibile.it

Sicilia da vedere: viaggio al santuario di Monte Scapello (Catenanuova - Enna)



È stato sempre vivo da parte dei pellegrini e dei turisti, arrivando a Monte Scalpello, il desiderio di conoscere le origini storiche e gli avvenimenti remoti e recenti che hanno reso celebre il Santuario come pure la storia e la vita degli eremiti che si sono avvicendati nel Santuario.
Arrivato al Santuario, ogni pellegrino viene investito da un inspiegabile misticismo e rimane silenzioso ed ammirato dinanzi alla sacralità del luogo mentre contempla e medita le gesta eroiche degli eremiti ancora oggi sepolti nell’urna sacra sita dentro la vetusta chiesetta.
Il volume, anche se non esaurisce tutta la storia del Santuario e le gesta degli eremiti vissuti in preghiera e in solitudine sul monte, è certamente un buon sussidio utile a quanti volessero conoscere le vicende di Monte Scalpello.

Nella qualità di Rettore del Santuario e Presidente del devoto ed entusiasta Comitato religioso dei festeggiamenti sono grato e riconoscente all’autore prof. Filippo Virzì che ha voluto, attraverso la presente opera, rendere un devoto omaggio al Santuario e un prezioso servizio a tutti i fedeli del Santuario stesso.
Infatti in quanti nutrono devozione verso il Santuario, ove si celebrano le lodi della Madonna del Rosario, di San Giuseppe e dei Corpora Sancta, è assai vivo il desiderio di incrementare ancor più la presenza dei pellegrini per celebrare con maggior fede e pietà i festeggiamenti religiosi annuali.
Ci si augura che attraverso una maggiore e più accessibile viabilità e ristrutturazione dei luoghi possa il Santuario divenire luogo di continui pellegrinaggi, di incontri religiosi, di settimane di esercizi spirituali, a sollievo di quanti devoti o turisti vogliano trovare un pò di pace, di serenità e di silenzio interiore e incontrarsi con Dio.
Ringraziando l’autore per l’ammirevole lavoro che sarà di vero gradimento alla comunità devota di Monte Scalpello, addito l’opera da lui composta a tutti, affinchè attraverso la divulgazione e la conoscenza si incrementi non solo la devozione religiosa del Santuario, ma anche l’interesse turistico e paesag-gistico di tutto il Monte Scalpello.
Il Rettore del Santuario – Sac. Pietro Manduca


Turismo, la grande suggestione di Borghetto

VENERDI' 2, SABATO 3, DOMENICA 4 e LUNEDI' 5 LUGLIO
Piazza Carlo Alberto ore 21.00
89° FIERA DI VALEGGIO SUL MINCIO
Spettacoli di musica dal vivo e ballo con : Fiesta Latina by Dorian Gray, Roberto ei Millennium, Chicco De Matteo, Free Music Project.
Festa della Panificazione, Festa dell'Aratura con macchine d'epoca.
Luna park, bancarelle di artigianato artistico, esposizione campionaria industria, artigianato e commercio, stands gastronomici con prodotti tipici, fuochi d'artificio.
Ospiti gli Amici della Città di Ichenhausen con lo stand della loro birra e i tipici dolci "brezen".
A cura di Pro Loco Valeggio

Borghetto, toponimo di origine longobarda, significa “insediamento fortificato”, è il nome del primo abitato sorto nei pressi del punto di guado del fiume Mincio. Borghetto è un tutt’uno con le limpide acque del fiume Mincio che lo attraversano. Le piccole cascate del fiume sono raccolte e protette dalle case del borgo, in un paesaggio da sogno.



Borghetto è situato nel comune di Valeggio sul Mincio, in provincia di Verona, a sud del Lago di Garda. La cosa più bella che Borghetto offre ai visitatori è proprio il paesaggio naturale di grande suggestione: le acque del fiume indugiano tra anse e canneti, dove nidificano numerose specie di uccelli tra cui i cigni.

Il paesaggio è immobile e anche il tempo qui sembra essersi fermato, a patto di poter visitare il borgo in giornate in cui non è affollato dai numerosi turisti, molti dei quali locali, che ne fanno meta di passeggiate domenicali.

Borghetto , la storia

Quella di Borghetto è la storia di un punto di passaggio importante. Il guado del Mincio era il più comodo e sicuro a sud del Lago di Garda, e il fiume una barriera naturale in una zona di frontiera presa di mira da signorie ed eserciti che qui avevano le loro mire: Gonzaga, Scaligeri, Visconti, la Serenissima di Venezia, l’Austria, la Francia. Hanno plasmato questi luoghi anche le battaglie napoleoniche e quelle risorgimentali.


Il Ponte Visconteo e il Castello

Il Ponte Visconteo, straordinaria diga fortificata, costruita nel 1393 per volere di Gian Galeazzo Visconti, è stato definito un antico “check-point”. Lungo 650 m e largo 25, ultimato nel 1395, era raccordato al sovrastante Castello Scaligero da due alte cortine merlate e integrato in un complesso fortificato che si estendeva per circa 16 km. Il Castello dalla sommità della collina domina ancora con le sue torri la valle del Mincio. Della sua parte più antica resta la torre Tonda, singolare costruzione risalente al XII sec., mentre il resto del complesso è databile al XIVsec. Il Castello era dotato di tre ponti levatoi di cui uno solo si è conservato.

Infine, dentro il borgo, la Chiesa di S.Marco Evangelista è la ricostruzione in stile neoclassico (1759) dell’antica pieve romanica dedicata a Santa Maria (sec. XI), di cui restano due pregevoli affreschi quattrocenteschi.


Il Borgo più bello d’Italia

Borghetto di Valeggio sul Mincio è il più bel borgo dello stivale. Ogni anno infatti, i siti internet Borghitalia.it e Trivago.it ci informano delle bellezze del Made in Italy, proponendoci i luoghi nascosti più affascinanti. Nel 2009 l’oscar del borgo più bello d’Italia è andato a questo paesino che sembra galleggiare sulle limpide acque del Mincio. (sdamy.com)


per dormire
Case religiose di ospitalità 
 


Casa di spiritualità "Mater divinae sapientiae"

Loc. Fontanafredda
tel. 045 6301102    fax 045 7978928
mail



Il Borghetto - Vacanze nei Mulini
Via Raffaello Sanzio 14/A
Borghetto di Valeggio sul Mincio, VR - Italia
Partita IVA 02122560200
Tel. +39 045 7952040 - Fax +39 045 6379625
E-mail info@borghetto.it
........................
Hotel Alberghi


AL CACCIATORE ***
via Circonvallazione Sud 16/18
tel. 045. 7950127 - 7950500
fax 045. 6370375
www.alcacciatore.net
info@alcacciatore.net Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo.
Ristorante chiuso Lunedì sera e Martedì

BASTIA***                                      
via Bastia 14                        
tel. 045. 7950077 - 7945489
fax  045. 6371878
www.anticabastia.com
ilgambero@gmail.com Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo.
Ristorante chiuso Lunedì a pranzo e tutto Martedì

EDEN***
via don G. Beltrame 10
tel. 045. 6370850   fax 045. 6370860
www.albergoedenvaleggio.com
eden@albergoedenvaleggio.com Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo.
Ristorante chiuso Martedì sera e Mercoledì sera

FACCIOLI ***
Via Tiepolo 8, loc. Borghetto
tel. 045. 6370605   fax 045. 6370606
gatto_moro@yahoo.it Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo.

AGLI ULIVI **
Loc. Pasquali, 24 
tel. 045. 6365013    fax 045. 7945494
www.agliulivi.com
info@agliulivi.com Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo.

Locanda BELVEDERE **
Loc. Santa Lucia ai Monti 12
tel. 045. 6301019   fax 045. 6303652
rist.belvedere@tin.it Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo.
Ristorante chiuso Mercoledì e Giovedì

DIGA*
Loc. Salionze
tel. e fax 045. 7945012
digaristorante@alice.it Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo.
Ristorante chiuso Lunedì sera e Martedì

MARA*Loc. Casa Mara 4
tel.fax  045.7950252
www.ristorantemara.com
Ristorante chiuso Lunedì sera e martedì

SAN GIORGIO*via Cavour 42
te. 045.7950125 fax 045.6370555
Ristorante chiuso Lunedì e Martedì sera

SERENITA' *Loc. Venturelli, 46
tel. 045.7951444  -  7950335
Ristorante chiuso Martedì e Mercoledì

 

Verbania. In 16mila a Letteraltura: l'evento seguito da "Turismo Culturale"


La scorsa settimana dal 23 Giugno fino al 27 Giugno 2010 la redazione di "Turismo Culturale" diretta dal Dr. Serrone ha seguito, segnalandoli nelle pagine web del sito e dei blog alcuni eventi di Lago maggiore LetterAltura suggerendo anche i libri legati agli eventi con la possibilità di visualizzare online i libri stessi (ndr)

Chiusa la parte verbanese del festival: incremento di presenze del 23 per cento. Nei prossimi fine settimana appuntamenti sul Mottarone, in Cannobina e all'Alpe Veglia.

DAL COMUNICATO STAMPA DI LETTERALTURA

Come di consueto, sono stati i bambini a chiudere, ieri sera alle 20, in piazza San Vittore, la prima parte della quarta edizione di LetterAltura, festival della letteratura di montagna, viaggio e avventura. Quest’anno lo spettacolo conclusivo è stato realizzato dalla scuola elementare di Ramate.
Aspettando i weekend nelle valli, che dal prossimo 3 luglio vedranno il pubblico muoversi dalla città per andare a seguire gli incontri con gli autori e le escursioni a Stresa e Mottarone (3/4 luglio), a Cannobio e in Valle Cannobina (10/11 luglio) e a Varzo e Alpe Veglia (17/18 luglio), è importante fare un primo parziale bilancio della manifestazione.

Poco più di 16mila le presenza complessive al festival (+23% rispetto al 2009); 120 i volontari che hanno preso parte all'organizzazione; 152 gli ospiti tra autori, relatori e artisti, notevole l'aumento degli spettatori da fuori provincia, anche da località lontane.

Da segnalare la grande partecipazione agli incontri con gli autori, tutti affollatissimi da un pubblico attento e partecipe. La presenza di grandi nomi quali Mauro Corona, Erri De Luca, Stefano Benni, Angela Terzani, Gad Lerner, ha trainato anche gli ascolti di protagonisti meno famosi ma altrettanto interessanti.
Anche gli eventi musicali sono stati seguiti con grande partecipazione, in particolare il concerto all’arena con Gian Maria Testa e Erri De Luca.
Così commenta Giovanni Margaroli, presidente dell’Associazione che organizza LetterAltura: «Gli obiettivi del Festival sono tre: promuovere il nostro territorio attraverso un’offerta culturale di alto livello; allargare i temi di riflessione sulla montagna e sul suo futuro e infine avvicinare il pubblico alle buone letture. Possiamo dire senza dubbio di averli raggiunti tutti e tre. Soprattutto la promozione del territorio, che è testimoniata dalla grande attenzione dei media e dalla consistente presenza di spettatori da fuori provincia. E’ stato un enorme lavoro, che ha richiesto una grande disponibilità e generosità da parte dei volontari. Ma si tratta di una fatica premiata dal successo della manifestazione. Andiamo avanti nella convinzione, sempre più ferma, di rendere un servizio alla nostra terra anche in questi momenti di grande difficoltà per il lavoro.»


LetterAltura non è ancora finita, anzi comincia sabato prossimo la sua parte più significativa nelle meravigliose valli della nostra provincia.
Appuntamento quindi a Stresa e Mottarone il 3 e 4 di luglio, a Cannobio e in Valle Cannobina il 10 e 11 luglio, il 17 e 18 luglio a Varzo e all’Alpe Veglia.

(fonte: verbanianews.it)

Scrittori: a LetterAltura Pahor rilancia appello per libertà Matvejevic

Verbania, 27 giu. (Adnkronos) - Riparte da Verbania, dal Festival LetterAltura, la campagna degli intellettuali italiani a sostegno di Predrag Matvejevic. In questi giorni, infatti, l'intellettuale croato (nato a Mostar nel 1932) e' trattenuto dalle autorita' di Zagabria dopo che e' divenuta esecutiva la sentenza della Corte di Cassazione croata che ha confermato la sua condanna a quattro mesi, per avere scritto sei anni fa una denuncia serrata, un j'accuse che gli frutto' diverse querele per diffamazione, contro "le responsabilita' degli intellettuali nazionalisti (in Serbia, Croazia e Bosnia) che hanno aiutato i 'signori della guerra' a infiammare i conflitti".

Oggi, a Verbania, Boris Pahor, il grande scrittore triestino autore di 'Necropoli', ha voluto con forza risvegliare l'attenzione intorno al caso dello scrittore croato, e si e' esposto oltre ogni diplomazia perche' sia rimosso immediatamente ogni ostacolo alla liberta' personale di Predrag Matvejevic: "Oggi che solo l'amnistia del Presidente della Repubblica croata puo' Liberare Matvejevic da una condanna ingiusta, da LetterAltura lancio un invito a firmare l'appello di solidarieta', stima e appoggio per la sua causa", ha detto Pahor.

"Per come lo conosco -ha aggiunto- Predrag Matvejevic e' un uomo che ha sempre preso la parte della verita', della democrazia. Trovo preoccupante quanto sta accadendo e non solo perche' conosco personalmente Matvejevic. E' preoccupante che oggi un tribunale lo condanni per una sua idea, per una sua opinione sulla politica del suo Paese. Significa che non si e' voltato pagina rispetto al regime, quando era il Partito che decideva e imponeva cosa si doveva pensare. E' il colmo che la Croazia, che vuole entrare in Europa, abbia giudici che condannano la maniera di pensare, come accadeva ai tempi di Tito e del regime comunista".
Tutti gli autori presenti, lo staff e l'organizzazione del Festival hanno da subito accettato di sottoscrivere l'appello rilanciato da Pahor, di cui sono illustri firmatari, tra gli altri, anche Claudio Magris, Tahar Ben Jelloun, Erri De Luca, Dacia Maraini e, da oggi, Gad Lerner anch'egli ospite di LetterAltura a Verbania