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LAGO MAGGIORE LETTERALTURA 2012: mercoledì 27 giugno 2012 - domenica 22 luglio 2012

Verbania vola verso il Festival LetterAltura 2012 e lo fa con gli incontri letterari della rassegna "Caffè in Vetta" che si sono tenuti mercoledì 7, 14 e si svolgeranno anche il  28 marzo alle ore 21 presso la sede della sezione CAI di Intra, in Vicolo del Moretto, 7.

L'ultimo appuntamento, mercoledì 28 marzo, vedrà invece la presenza di Teresio Valsesia per la presentazione del libro “Monte Rosa. Regina delle Alpi”. Anche in questo caso, la montagna è qualcosa di più di una meta geografica.
Le serate sono organizzate in collaborazione con gli editori locali Alberti e Tararà, il Club Alpino Italiano e il Comune di Verbania.
a cura di Redazione

Lago Maggiore Letteraltura 2012: A Verbania dal 28 giugno 2012

A Verbania dal 28 giugno al 1˚ luglio e nei weekend di Luglio in Valle Antigorio, sul Lago d'Orta e a Macugnaga 
L' interesse per la montagna, il territorio in cui viviamo, oltre che per il viaggio e l'avventura, ha animato un gruppo di persone appassionate e volenterose, che, fondando l'Associazione Culturale LETTERALTURA, si sono prefisse di coniugare questi  temi con un Festival di Letteratura.
L’iniziativa nasce dalle seguenti considerazioni:· Il territorio della Provincia di Verbania è prevalentemente montano. Alle sue montagne si sono ispirati importanti scrittori. L’editoria locale è in prevalenza editoria di montagna;
· La Provincia ha una inestimabile ricchezza paesaggistica nei suoi laghi e nelle sue montagne;
· Le iniziative di rilievo internazionale che si tengono nel territorio (Settimane Musicali di Stresa e del Lago Maggiore, Editoria & Giardini a Verbania) sono incentrate sul Lago;
· Se si escludono iniziative a carattere prevalentemente locale non esiste in Italia un festival dedicato alla letteratura di montagna;
· Con l’esclusione delle due citate, le iniziative che hanno luogo sul territorio si rivolgono ad un pubblico locale e non riescono ad attrarre pubblico al di fuori dell’area.
Gli obiettivi dell’iniziativa sono dunque:· La promozione del territoriodel Verbano Cusio Ossola, con particolare attenzione alle aree meno vocate turisticamente;
· La promozione delle buone letture;
· Attenzione verso la montagna come priorità dell'umanità.
Asse portante dell’evento è il coinvolgimento del territorio, con il nucleo della manifestazione a Verbania per quattro giorni nell'ultimo week end di giugno, seguito da altri eventi nei primi tre week end di luglio nelle Valli dell'Ossola, del Lago d'Orta e del Verbano a rotazione.


 fonte: letteraltura.it

- segnalazione web a cura di Giuseppe Serrone
turismoculturale@simail.it
cel. 3207505116)

E Guccini apre il suo vero repertorio


Una volta al cinema pioveva. Lo testimonia Francesco Guccini. Succedeva negli anni 50 del secolo scorso, quando la televisione non era ancora nata o muoveva i primi passi, e anche negli anni 60. Poi, a metà dei 70, cominciarono a sparire le sale di terza visione, e di seconda. Lo stesso accadde a quelle degli oratori, dove da decenni con sollecitudine accorta i preti mescolavano film e acqua santa a maggior gloria di Dio. Fu allora che al cinema smise di piovere. Dal bianco incerto degli schermi scomparve lo scintillio magico, lo scrosciar di gocce luminose che il tempo e l'uso ricavavano con perizia e inventiva dalla pellicola, convincendo generazioni intere che «l'effetto pioggia facesse parte della complessità del l'arte cinematografica».
D'altra parte, molto altro andò perduto in quell'Italia ancora cinematografica, ma ormai avviata a un futuro televisivo. Già negli anni 50, per esempio, cominciarono tempi grami per i preti. Non si trattava degli stessi che dietro il proiettore vigilavano sulla salute delle anime, e che contro il demonio – e contro le pellicole, già malconce per conto loro – volgevano la santa crudeltà delle forbici. Si trattava piuttosto d'un trabiccolo di legno a forma d'uovo. «Stecche ricurve lo foggiavano – ricorda Guccini, nato nel 1940 –, e al centro, nella parte inferiore, aveva un ripiano foderato di latta». Lì, sulla latta, veniva appoggiato uno scaldino pieno di cenere e braci. Il tutto era messo nel letto, sotto le coperte, prima di coricarsi nelle gelide notti d'inverno. Da dove venisse il nome dell'ingegnoso marchingegno non è certo. In ogni caso, l'etimo popolare voleva (e ancora vuole) che derivasse dalla sua abitudine evidente di infilarsi in tutti i letti.
Eran tempi così, diretti e non proprio politically correct. A confermarlo basta aggiungere il testo d'un motivetto allora parecchio in voga, di cui ai giorni nostri ancor vive in alcuni un'ombra di ricordo. Lo si canticchiava volentieri tra giovinastri, con aperto sprezzo d'una ipotetica signora âgée: «Ammazza la vecchia... col flit». E subito altri giovinastri ribadivano e rincaravano: «E se non muore... col gas». Oggi risulterebbe di difficile comprensione: non perché del flit s'è smarrita la memoria, ma perché lo stesso aggettivo «vecchio» è finito tra le cose perdute, sostituito con sollievo generale dal meno increscioso «grande». A parziale conforto dei più sensibili, e con l'aiuto della sapienza linguistica di Guccini, si può aggiungere che «in certi dialetti emiliani per "vecchia" ha da intendersi uno scarafaggio (vecia)». Resta impregiudicata ogni diversa congettura extraemiliana.
Molto altro si trova fra le pagine di questo documentato Dizionario delle cose perdute. Per esempio, il chewingum riciclato: quello che in anni meno abbienti dei nostri a un certo punto della masticazione si addolciva con lo zucchero, per rinnovarne la soddisfazione. E quando la fatica o la decenza volevano che si smettesse di lavorar di mascelle, invece di sputarlo lo si avvoltolava nel fazzoletto in attesa di tempi migliori. I più spicci lo infilavano direttamente in tasca, o lo appiccicavano sotto le sedie o sotto i banchi. E c'è poi anche la maglia di lana, tra i cimeli dimenticati di mezzo secolo fa. Non quella confezionata, ma quella fatta in casa, grossolana e funesta. Il suo parente stretto, ancor più funesto, era il costume da bagno, anch'esso di lana. Quando si usciva dall'acqua, non c'era scampo: s'allungava ben sotto il cavallo e metteva in rilievo quel che avrebbe dovuto nascondere. Lo portavano tutti, dai bambini agli adulti. Ma il look sui secondi era più tragico.
Tra le poche soddisfazioni dell'epoca, c'era comunque il fatto che la televisione era timida e incerta. O almeno non era invadente e cinica come sarebbe poi diventata. A voler essere ottimisti, e ingenuamente certi che il passato sia sempre meglio del presente, si può aggiungere che ancora giravano per le piazze i cantastorie. L'immagine è poetica: «Arrivavano anche da soli, ma più spesso in due: il cantastorie vero e proprio e la spalla... Mettevano il banchetto con la loro roba (o addirittura un piccolo palco), e cominciavano a fare "treppo", cioè a cercare di radunare gente attorno, suonando un qualche strumento». E poi raccontavano, appunto: di poveri emigranti e di giovani spose traditrici, o di madri indegne che avevano ucciso teneri figlioletti e poi se li eran mangiati... Prendevano spunto da fattacci di cronaca nera, e ci ricamavano su. E magari si lamentavano che di "bei delitti" non ce ne fossero sempre. Insomma, né più né meno di quel che oggi fanno i talk show più seguiti.
Conviene allora lasciar perdere i cantastorie e tornare con il ricordo dentro un cinema di terza visione, con il sonoro che ogni tanto va «in un curioso effetto eco-strascinamento voce, e trac!, si rompe la pellicola». Se oggi la pellicola non si rompe più, comunque resta uguale la cosa più importante. Ce la indica Guccini, nonostante tutta la sua nostalgia: «Il cinema è qualcosa che si muove quando viene proiettato sullo schermo». In ogni caso, tutt'altra cosa dalla televisione. Che piova o che non piova.

ilsole24ore.com

Francesco Guccini, 
Dizionario  delle cose perdute
Mondadori, Milano, pagg. 142, € 10,00

Si svolgerà dal 14 al 22 aprile nella Mostra d'Oltremare di Napoli la 43ma edizione del Nauticsud, il Salone del turismo nautico

Nautica: dal 14 al 22 aprile la 43ma edizione del Nauticsud
"Con il contributo della Camera di Commercio ed in collaborazione con la Mostra d'Oltremare una concreta opportunità di crescita per il settore della nautica - affermano in una nota gli organizzatori della manifestazione - una boccata di ossigeno per gli asfittici imprenditori del settore che nemmeno le associazioni di categoria sia nazionali che locali hanno potuto imprimere".
"Nella nuova formula 'open air' - si sottolinea ancora - Nauticsud con il mite clima primaverile del capoluogo, si prepara ad accogliere nei nove giorni di esposizioni delle eccellenze della cantieristica campana valorizzata in un contesto di brand internazionali, oltre 250.000 appassionati di turismo nautico censiti e fidelizzati nelle passate edizioni ed invitati gratuitamente grazie al contributo di uno sponsor di motori marini". In vetrina oltre 200 tra imbarcazioni e gommoni da 3 a 15 metri. Sabato 14 aprile si svolgerà la conferenza inaugurale alle 10,30 alla Sala Italia del Teatro Mediterraneo; si terrà un confronto sul tema Grandi eventi un'opportunità del territorio. Sarà presentato uno studio commissionato allo studio The European House-Ambrosetti sull'impatto economico e sociale che il turismo nautico ha sul territorio del capoluogo campano.
Domenica 15 aprile alle 11,45 sarà presentato un incontro sulla meteorologia dalla società Navimeteo; venerdì 19 un gruppo di avvocati marittimisti, invece, illustrerà alla stampa le normative europee sulle regole per il rinnovo delle concessioni demaniali. Nelle piscine della Mostra d'Oltremare saranno invitati i circoli velici per iniziare i giovani alla disciplina sportiva. "Insomma in tempi di crisi per le produzioni industriali - conclude la nota degli organizzatori - la voglia di mare tiene tutti uniti al Salone del turismo nautico". (ANSA).

E' boom di prenotazioni per Oman, la riviera d'Oriente dell'Oceano Indiano, e per la sua capitale Muscat. Tutti ne parlano, ecco perché...


Sempre più Oman tra i viaggi degli italiani. E l’Italia, nel 2011, è stato il quarto mercato europeo in termini di arrivi per il Sultanato, dopo Gran Bretagna, Germania e Francia. Nel 2011 gli arrivi dal nostro Paese sono saliti a quota 15mila, registrando un aumento del 77%, mentre, nella globalità, l'Oman è cresciuto del 14%, con arrivi totali che sfiorano i due milioni e 400 mila turisti.

L'Oman, anche conosciuto come la riviera d'Oriente dell'Oceano Indiano, diventa una piccola punta di diamante per il turismo nel mondo arabo. Non a caso Muscat, la capitale, ne è stata nominata per quest’anno la "capitale turistica". E non solo: è anche in cima alla classifica di Lonely Planet sui “must” turistici del 2012.

A rendere ancora più “appetitoso” il viaggio in questa fantastica terra, il prezioso cartellone della Royal Opera House, nel cuore di Muscat, che propone la Carmen, Il Lago dei Cigni e il Mariinsky Ballet, e che a fine marzo proporrà l'Arabic Jazz, interpretato dai compositori Anouar Brahem, Fathy Salama e Rabih Abou-Khalil. Interessanti anche gli eventi del Museo Bait Al Zubair, con una mostra permanente sulla storia del Sultanato e un'esposizione d'arte contemporanea di artisti omaniti locali.

Tra le attrattive turistiche, da segnalare l'apertura del Juweira Boutique Hotel nel complesso turistico di Salalah Beach. Ed il primo hotel galleggiante del Sultanato: Veronica, nel porto di Ad Duqm. L’Oman diventa anche una meta facile da raggiungere: è stato inaugurato il nuovo volo diretto di Oman Air dall’Italia.

«E’ un grande piacere constatare il fascino che il sultanato dell'Oman esercita sui viaggiatori italiani: i risultati della promozione sul mercato italiano ci incoraggiano a mantenere alto questo interesse e ad alimentarne il richiamo» dichiara Rania Khodr, direttrice dell'ufficio del turismo del Sultanato dell'Oman per Francia, Italia e Svizzera romancia. «Per il 2012 punteremo a consolidare questo potenziale con iniziative dirette al consumatore, eventi dedicati al trade e soprattutto con la formazione degli agenti di viaggio, tra cui il recente lancio dell'Oman Academy che conta già 727 agenti iscritti».

viaggi.libero.it

Per il sito Unesco di Modena audioguide, cartelli e Libri illustrati

Audioguide in cinque lingue e un nuovo percorso di segnaletica pedonale sono le novità che valorizzeranno e renderanno più accessibile ai turisti il sito Unesco di Modena, affiancandosi alla guida in lingua italiana e inglese “Modena: Cattedrale, torre Civica e piazza Grande”, pubblicata nel 2011. La nuova segnaletica turistica pedonale del Centro storico propone percorsi guidati per accompagnare i visitatori dalla stazione dei treni al sito Unesco di piazza Grande, fino a largo Sant'Agostino e al Museo casa Enzo Ferrari.

Il progetto sarà ultimato nel corso dell'anno con altri due itinerari che, partendo dal Sito Unesco raggiungeranno le chiese di san Biagio e di san Pietro e il Palazzo dei Musei, il nuovo parco archeologico Novi Ark e l’Aedes Muratoriana.

La segnaletica è frutto di una ricerca che ha coinvolto il Museo civico d'arte, sede del coordinamento del sito Unisco locale, e la Facoltà di Architettura dell'Università di Ferrara e ha beneficiato dei finanziamenti della legge 77/2006, “Misure speciali di tutela e fruizione dei siti italiani posti sotto la tutela dell’Unesco”. I segnali illustrano in italiano e in inglese alcuni tra i più importanti monumenti e luoghi cittadini: Duomo, Ghirlandina, piazza Grande, Palazzo comunale, Palazzo dei Musei, chiesa di Sant'Agostino, chiesa di San Giovanni, Palazzo ducale.

La scelta è stata effettuata sulla base di un’analisi dei dati relativi all'affluenza turistica (monumenti più visitati, caratteristiche e andamento delle presenze) per comprendere e inquadrare il sito Unesco - composto da Duomo, Ghirlandina e piazza Grande - nel contesto turistico più ampio della città e della provincia.

Considerando come fulcro il complesso monumentale, il circuito di visita valorizza gli altri poli di attrazione turistica e culturale del centro.

Una volta completata l’installazione della segnaletica il percorso consentirà al turista di compiere un itinerario completo che include anche il nuovo Museo casa Enzo Ferrari.

Sono inoltre a disposizione 40 audioguide in lingua italiana, inglese, francese, tedesca, spagnola.

Anch’esse sono state realizzate grazie a uno specifico progetto elaborato, come quello relativo alla segnaletica turistica, dal Comitato di pilotaggio del sito Unesco, che riunisce Comune, Basilica metropolitana, Provincia, Direzione regionale dell’Emilia-Romagna e le tre Soprintendenze territorialmente competenti.

Le audioguide illustrano, oltre a Duomo, Ghirlandina e piazza Grande, anche le sale storiche del Palazzo comunale e i Musei del Duomo.

Si possono noleggiare, corredate da un pieghevole illustrativo con piantine dei monumenti e numeri di riferimento alle opere segnalate, ai Musei del Duomo e all'Ufficio di informazione e accoglienza turistica (informazioni su www.unesco.mo.it). Audioguide e segnaletica si affiancano alla guida di 47 pagine pubblicata nel 2011 nella collana “I tesori d’Italia e l’Unesco” (Sagep editori, 2011).

Si intitola “Modena: Cattedrale, torre Civica e piazza Grande” e comprende immagini a colori, cartine, elementi di storia e descrizioni dei tesori artistici, ma anche informazioni utili su come raggiungere la città, dettagli sulle principali manifestazioni e sulla gastronomia del territorio.

La guida è promossa dall’agenzia delle Nazioni Unite per l’educazione, la scienza e la cultura all’interno della collana ed è stata curata dal Museo civico d'arte e dal servizio Turismo del Comune di Modena.

È in vendita in libreria al prezzo di 4 euro e 90, ma a Palazzo dei musei e ai Musei del Duomo si può acquistare al prezzo scontato di 4 euro.

Da novembre 2008, a ogni sito Unesco in Italia è dedicata una guida con approfondimenti tematici, itinerari consigliati, immagini e informazioni.

Dai trulli di Alberobello al Cenacolo di Leonardo da Vinci, dalle ville palladiane ai sassi di Matera, dalla reggia di Caserta alle Dolomiti, il territorio italiano conta 44 siti riconosciuti come patrimonio dell’Umanità, più altri 3 al confine con altri Paesi.

In tutto, i beni e i siti riconosciuti come patrimonio 

mo24.it

Piante e giardini come occasione di turismo. In Sicilia tanti mesi da poter sfruttare

Dove fiorisce la Jacaranda. Si terrà a Catania, dal sette al nove aprile alla tenuta Cardinale, la prima mostra mercato su piante e fiori per giardini mediterranei.  Una fiera mercato che mescola arte, cultura ed economia
jacaranda interna
Horticultural tourism, ovvero il turismo legato all’orticultura, alle piante e ai fiori da giardino. Un’attività sempre più in espansione che però è poco conosciuto in Italia, forse anche meno in Sicilia. Eppure, la terra dei ciclopi offre molto ai turisti. C’è tanto sole, mare e arte, ma anche tanti giardini. Molti sono quelli legati al Mediterraneo, e spesso di tratta solo di giardini privati, legati alla famiglia a cui appartengono.
Giardini italiani ne ha coinvolti molti perché venissero aperti al pubblico, trasformando un semplice piacere personale in uno collettivo.  E durante il week end di pasqua, dal sette al nove aprile, la Tenuta Cardinale a Catania sarà sede di Dove fiorisce la Jacaranda, la prima mostra mercato di piante per il giardino mediterraneo organizzata da Grandi Giardini Italiani, in collaborazione con l’Azienda Agricola Trinità.
Sono 9 i grandi giardini – due nel siracusano, quattro nel catanese, l’Orto botanico di Palermo e i  giardini di Palazzo Parisio a Malta – che si potranno visitare. L’iniziativa è stata presentata all’Orto botanico di Catania lo scorso dieci marzo dall’amministratore delegato di Grandi Giardini, Judith Wade.
«Il turismo legato ai giardini può essere una grande opportunità per la Sicilia dove quasi per dieci mesi all’anno ci sono belle giornate» dichiara Wade, che da anni si batte ormai perché «è sbagliato considerare l’arte dei giardini minore, quando è tanto importante quanto l’architettura o la pittura».
La tenuta Cardinale, inoltre, sarà anche la sede dell’opera di land art intitolata Un Colpo d’Occhio che la paesaggista Clare Littlewood realizzerà nelle prossime settimane. «Un omaggio personale alla Sicilia e alla mitologia che la rappresenta, in particolare alla dea Persefone della vegetazione» afferma Littlewood. Un’opera sviluppata alla vecchia gebbia del giardino della tenuta fatta da cipressi, agavi e arbusti di lantana camara rossa e gialla, come i colori della Sicilia. Visibile e visitabile dai visitatori della fiera, grazie alla prospettiva data dai terrazzamenti, ma anche dai tanti viaggiatori che ogni giorno volano sul cielo di Catania.
«Questa non è solo una fiera, ma si innesta in una filiera produttiva e culturale legata al nuovo paradigma per cui, in Italia, la crescita passerà da categorie considerate un tempo irrilevanti. L’iniziativa, invece ha una prospettiva strategica e a lungo termine» dichiara Ivan Lo Bello, presidente di Confindustria Sicilia tra gli intervenuti con il senatore Enzo Bianco.
Innovazione, paesaggi e sostenibilità sono secondo Lo Bello le tra parole chiave per il nuovo sviluppo che deve necessariamente passare da nuovi settori. Le idee ci sono ed anche le forze messe in campo, ma seppur in forte espansione, basti pensare agli otto milioni di visitatori dei grandi giardini italiani nel 2011, il settore necessita di strutture e servizi. Tende a portare il turista dove di solito non va, in periferia, ma se mancano le strade e i mezzi di trasporto per spostarsi tutto diventa molto più difficile. Appuntamento intanto il prossimo fine settimana di pasquA, con la speranza che il tempo non faccia brutti scherzi come quelli del fine settimana di presentazione, quando il ciclone #Gioacchino di è abbattuto sulla Sicilia orientale.
ctzen.it

Roma “capitale” del turismo russo

Roma è sempre più amato dai turisti russi. I dati sui flussi provenienti da Mosca e San Pietro Burgo, elaborati dall’Ebtl, nell’anno 2011 hanno registrato un incremento del +15,85%; nella top ten degli arrivi per nazionalità si posiziona al settimo posto ed al secondo nella classifica della permanenza con 2,92 giorni, tutti indicatori che confermano un crescente interesse per la Città Eterna. Anche il 2012 è iniziato con il segno positivo per la Russia che, verso Roma, registra nel primo mese dell’anno il + 12,05% di arrivi ed il 15,28% di presenze, rispetto al mese di gennaio dello scorso anno, in particolare nell’ambito alberghiero il mercato russo supera abbondantemente i tre giorni di permanenza media, anche a febbraio.
Per incrementare ancor di più il numero die visitatori,  Antonio Gazzellone, il delegato del Sindaco al turismo, da lunedì prossimo sarà nella capitale russa per promuovere la Caput Mundi. Primo appuntamento nella sede del Comune di Mosca dove, alle ore 11.30, incontrerà il Vice Capo del Dipartimento per le Relazioni internazionali. In seguito parteciperà a un seminario organizzato da Unicredit sulle regole del mercato turistico russo, e ad un workshop tra 120 buyers russi e 30 operatori turistici romani. Alle ore 18 Gazzellone incontrerà la stampa russa per presentare l«offerta turistica di Roma Capitale, avvalendosi di un articolato programma di eventi, spettacoli e mostre. “La Russia è un mercato al quale guardiamo con grande interesse – ha detto Gazzellone che ha sottolineato come a Roma il settore tenga nonostante la crisi economica internazionale. Molti gli incontri in programma, tra cui quelli con le Istituzioni comunali e regionali del turismo; nella sede della nostra ambasciata parteciperà ad un briefing sulla Mitt tenuto dai rappresentanti della delegazione Enit di Mosca in cui verrà illustrato l’andamento del mercato russo, in particolare verso Roma. Il 21 marzo alle 10 si svolgerà l’inaugurazione della Mitt, Fiera internazionale del turismo dove Roma è presente con un suo stand promozionale. Il 22 marzo alle 15 nella sede del Centro Fiere Expocenter, il delegato al turismo ritirerà il premio Zvezda Travel.ru 2011 che Roma si è aggiudicata come migliore Città d’arte. Il premio Zvezda Traval.ru è l’unico premio turistico dei consumatori in Russia, organizzato dal portale dal quale prende il nome, che gode di 1,7milioni di utenti al mese che si dividono tra turisti, viaggiatori privati e specialisti del tour business.

online-news.it

Vacanze 'green' piacciono a 3 italiane su 4

acanze green, i trentenni scelgono capitali attente all'ambiente come Copenaghen 
L'ambiente sta a cuore agli italiani anche quando arriva il momento di concedersi una vacanza. E se la sensibilità ecologica appartiene più alle donne, con il 75% che si dice a favore delle vacanze 'green', anche gli uomini (67%) dimostrano una certa attenzione alla natura. Lo rivela un sondaggio di Lastminute.com, che ha indagato in un'ottica verde le scelte dei viaggiatori nostrani.

I motivi che spingono gli italiani verso una vacanza ecosostenibile sono diversi, e sembrano variare in base all'età. Per i 40enni, ad esempio, il desiderio nasce dall'amore per gli sport all'aria aperta (22%), mentre dopo i 50 anni si scelgono più spesso destinazioni a contatto con la natura (37%). E se
i 30enni preferiscono visitare le capitali attente all'ambiente come Copenaghen (12%), sono gli under 30 a spostarsi maggiormente verso mete, soprattutto italiane, che offrono prodotti a chilometri zero e cibo sano (22%).

Organizzando una vacanza, la scelta del 48% degli intervistati va a favore di una struttura che sia integrata nel paesaggio senza deturparlo, ma c'è anche chi mostra un occhio di riguardo per gli
hotel alimentati da energie rinnovabili (22%). Per favorire le sane abitudini alimentari, oltre all'economia locale, il 15% opta per un complesso che garantisca il consumo di prodotti a filiera corta selezionando fornitori locali, mente il 10% decide di soggiornare in alberghi realizzati con materiali naturali.

L'attenzione rivolta all'ambiente nella scelta del soggiorno viene però a mancare durante viaggio
verso la meta delle vacanze. Se il 7% del campione si dice non interessato all'argomento, il 10% sostiene che viaggiare in modo ecologico è troppo dispendioso in termini di tempo e denaro. Quasi un intervistato su due conosce i rischi dell'inquinamento ma ammette di non fare nulla per prevenire il problema. Tra gli italiani impegnati a combattere lo smog durante gli spostamenti, invece, il 12% viaggia, quando possibile, con il treno o con un'auto elettrica, mentre il 21% una volta giunto a destinazione opta per un po' di movimento spostandosi a piedi o in bici. Per i viaggi aerei, infine, solo il 2% afferma di prenotare unicamente con compagnie che offrono i 'carbon offset credits' per compensare le emissioni di Co2 prodotte dal volo.

Sempre dal sondaggio emerge che per il 29% degli italiani
la vacanza ideale a contatto con la natura è un viaggio in barca a vela tra le isole greche. Seguono il Cammino di Santiago sulle antiche orme dei pellegrini (15%) e un affascinate viaggio in treno, magari a bordo delle eleganti carrozze in stile liberty dell'Orient Express ((13%)). I più sportivi puntano sulla bicicletta per un viaggio attraverso l'Olanda (12%) o montano in sella a un cavallo per scoprire le campagne e i borghi della Toscana (11%). C'è infine chi non resiste al pigro sciabordio delle onde e, per una vacanza nella natura, sceglie i bateaux sulla Loira (11%).

ansa

Weekend d'Anvanguardia a Vercelli

Joan Mir, 'Prades, il paese'. Museo Solomon R. Guggenheim, New York

Le opere dei grandi pittori del Novecento, in una città che conserva nell'architettura di chiese e palazzi le tracce del Medioevo. Vercelli si candida a meta ideale di un fine settimana dedicato al bello, che inizia con i capolavori del Guggenheim, prosegue passeggiando nel centro storico e si conclude con un tè domenicale accompagnato dal racconto della storia cittadina.

L'attrazione principale si trova negli spazi dell'Arca, l'ex chiesa di San Marco, che fino al 10 giugno svela i nodi cruciali dell'arte novecentesca nella mostra “I giganti dell'Avanguardia: Miró, Mondrian, Calder e le collezioni Guggenheim”. Circa 40 opere, tra dipinti e sculture collezionati da Peggy e Salomon Guggenheim, ripercorrono la carriera dei tre artisti dagli esordi alla celebrità.

L'esposizione, arricchita di prestiti provenienti dalla Calder Foundation di New York, dal Gemeentemuseum dell'Aja, dal Palazzo Collicola Arti Visive - Museo Carandente di Spoleto oltre che dalla Fondazione Solomon R. Guggenheim, riunisce per la prima volta a Vercelli i tre grandi maestri della ricercatezza visiva e della giocosità immaginifica, che incarnano uno dei paradigmi dell'Avanguardia del XX secolo: Joan Miró con il suo poetico Surrealismo da una parte, Piet Mondrian con la pura astrazione dall'altra, e la scultura di Alexander Calder, con le sue componenti surrealiste e astratte - entrambe riflesso dell'immaginario artistico dei due pittori - al centro.

La mostra è l'occasione per una passeggiata nella cittadina sul fiume Sesia, partendo dal suo simbolo: la Basilica di Sant'Andrea. Costruita fra il 1219 e il 1227, rappresenta uno splendido esempio di fusione tra lo stile romanico lombardo–emiliano e l'architettura gotica d'oltralpe. La chiesa conserva un coro ligneo del 1511 sistemato sull'abside e, nella sacrestia, un crocifisso ligneo dipinto del XIV secolo, ma i gioielli più preziosi sono la sala capitolare, tra le più belle d'Italia, e un chiostro rettangolare con cornici in cotto e pitture dell'inizio del Cinquecento. In piazza Sant'Eusebio svetta il Duomo, una cattedrale di origini antichissime, dove sono stati ritrovati sarcofagi pagani e sepolture cristiane databili tra II e il VII secolo. Il Duomo ha un'imponente facciata settecentesca con atrio neoclassico e il suo interno, a croce latina, è diviso in tre navate. Al centro di quella centrale, nel presbiterio, è appeso il Crocifisso in lamina d'argento realizzato tra il 999 ed il 1026.

Alle spalle della cattedrale merita una visita il Museo del Tesoro del Duomo, che custodisce reliquiari e arredi liturgici dal IV al XVIII secolo insieme agli antichi codici e ai manoscritti della Biblioteca Capitolare. La tappa successiva è la centralissima e movimentata piazza Cavour, sorta sull'antico forum romano ma dall'aspetto medievale grazie ai portici che la circondano e alla Torre dell'Angelo che la domina. Qui si trova il Museo Camillo Leone, che accoglie i visitatori con i reperti delle età paleolitica, neolitica, del bronzo e del ferro, con una sala romana dal grande impatto e con una ricca collezione di incunaboli e cinquecentine. Se si ha ancora voglia di musei, si può fare un salto anche al Museo Borgogna, che custodisce raccolte di arte antica, moderna e di arti decorative e ospita importanti affreschi e dipinti della scuola vercellese del Rinascimento.

Un appuntamento culturale da non perdere, se ci si trova a in città di domenica pomeriggio, è "Il tè del cardinale". Tutte le domeniche fino al 10 giugno, dalle 14,30 alle 17, l'associazione Chesterton attende gli ospiti nella sala capitolare dell'Abbazia di Sant'Andrea per ascoltare, tra tè e pasticcini, la storia di Vercelli nel Medioevo (informazioni al numero 345.3382906).

ansa

Riapre la Reggia di Venaria Gioiello barocco del Patrimonio mondiale dell'Umanita'

Riapre la Reggia di Venaria Reale, uno dei gioielli dell'Unesco, inserito nel Patrimonio Mondiale dell'Umanita', a pochi chilometri da Torino, in un angolo di natura di grandissimo pregio paesaggistico e ambientale.

Lo fa con un evento di grande richiamo, il Festival dei Fiori, che vede i migliori flowers designer del mondo riuniti nello splendore delle Scuderie Juvarriane e della Citroniera di quella che fu una delle regge piu' amate di Casa Savoia e che oggi e' il quinto sito culturale piu' visitato d'Italia.

Ma oltre al fascino dei fiori, la Reggia torna ad aprire i propri spazi con un percorso di visita rinnovato che evoca le emozioni e la storia di uno dei piu' grandi capolavori dell'architettura barocca universale. C'e' poi un calendario di eventi di primissimo piano, fra i quali una mostra dei gioielli degli zar (comprese le famosissime ''uova imperiali'' di Faberge') e una lunga serie di sorprese e occasioni per ''vivere'' la reggia, a cominciare dalle ''cene regali'' nella ''Galleria grande'', una delle piu' belle dell'architettura barocca.

Il nuovo percorso di visita, denominato 'Il Teatro di Storia e Magnificenza', si divide tra il piano interrato (la storia) e il Piano Nobile (la magnificenza): il primo e' concepito per far cogliere e riflettere su storie, temi e vicissitudini della dinastia sabauda dalle mitiche origini dell'anno Mille fino alla prima meta' dell'Ottocento, quando si estinse il ramo principale dei Savoia. Il secondo e' invece rappresentativo di una passeggiata nella magnificenza della corte, attraverso due momenti ben distinti, quello Seicentesco incentrato sul recupero dei miti classici e quello Settecentesco con le prospettive all'infinito e le architetture viste come teatro di luce.

La principale novita' del 2012 e' la riapertura degli appartamenti privati del Re e della Regina nell'ala sud-ovest del complesso, per la prima volta riproposti al pubblico con un allestimento che ne suggerisce l'originaria destinazione settecentesca.

Nella Camera di Udienza del Duca di Savoia, inoltre, e' esposta la collezione di tabacchiere e orologi di Giorgio Accornero, prima donazione che la Reggia riceve per la propria collezione permanente.

Il percorso cerimoniale si completa con la Camera di parata e la Piccola Galleria alfieriana, due sale che concludono il percorso di visita e che sono state riportate all'antico splendore.

Inoltre, nella Camera di Udienza del Duca del Chiablese sara' esposto un ritratto equestre di Vittorio Amedeo II, opera della pittrice di corte Maria Giovanna Battista Clementi detta La Clementina (Torino 1690-1761).

ll ricco calendario di eventi 2012 e' aperto, a partire da venerdi' 16, dal Festival dei Fiori, mentre all'inizio del mese di aprile, nelle Sale delle Arti, si aprira' la mostra 'I quadri del Re', che vedra' esposta la collezione del Principe Eugenio di Savoia, protagonista intrigante e carismatico della politica europea del Settecento. Seguiranno, a fine luglio, la mostra 'Il gioielliere degli ultimi Zar', con le creazioni di Peter Carl Faberge', e in autunno 'La barca sublime: la Peota dei Savoia', con l'esposizione bucintoro del Re di Sardegna. (INFO: www.lavenaria.it).

A Siena non solo per il Palio. Arte, danza, tradizioni e sapori da gustare

(Di Eugenia Romanelli)

Almeno una volta bisogna visitare Siena il 2 luglio o il 16 agosto  - prenotare per tempo -, date in cui si disputa il famoso Palio. Non resterete delusi, e i senesi, gelosi delle tradizioni, del patrimonio e della storia della loro città, lo sanno. Difficile dar loro torto: a volte ai visitatori appare impossibile che la città riesca a contenere tante bellezze tutte insieme.

Le vie d’accesso al centro storico sono diverse: normalmente si entra da una delle porte che compongono le mura, o altrimenti dalla Fortezza Medicea, compiendo in questo modo il giro più classico: via Banchi di sopra (il corso principale, pieno di negozi e bellissimi palazzi storici),
Piazza del Campo e a seguire Duomo. Questa piccola città nata molti secoli fa si scopre al meglio, infatti, camminando a piedi, affrontando salite, discese, stretti vicoli, fino ad arrivare in Piazza del Campo. Non tutti sanno, senesi a parte, che la città è divisa in terzi: terzo di Città, terzo di Camollia e terzo di San Martino. Procedendo per ordine, nel terzo di Città è possibile scoprire Castelvecchio, il punto più alto della città ed anche il fulcro da cui nacque.

Da lì, facendo poca strada, si arriva al
Duomo: iniziato a costruire a fine del Duecento, la facciata (di rara bellezza) è affiancata sulla destra dai resti del “Duomo Nuovo” che i senesi cercarono di costruire prima della peste del 1348 (il cedimento del suolo fece abbandonare il progetto): accessibile dal museo dell'Opera, offre un bellissimo panorama della città. Il terzo di Camollia invece è quello circondato dalle mura che proteggevano la città. Qui da non perdere è la Fortezza Medicea: costruita nel ‘500, oggi è sede, nei sotterranei dei due bastioni anteriori, l'Enoteca Italiana, l'istituzione nazionale incaricata di presentare i vini italiani e di offrirli in degustazione.

Spostandosi verso il centro della città ed in particolare verso il corso principale, ci s’imbatte nel Palazzo Rocca dei Salimbeni, ai tempi dimora dei ricchi mercanti e banchieri ghibellini ed attualmente sede del Monte dei Paschi, ovvero della banca più antica del mondo. Infine il terzo di San Martino, che comprende il cuore della città: Piazza del Campo, dove il 2 luglio ed il 16 agosto di ogni anno, si svolge Palio, la corsa di cavalli in cui dieci delle 17 contrade esistenti si contendono il “cencio”, un drappellone in seta dipinto da artisti di fama spesso mondiale.


Sovrana della Piazza è la Torre del Mangia: salendo i 400 scalini si arriva nella sommità (84 m.) da cui è possibile ammirare Siena e tutta la bellezza della sua provincia. Ma Siena oltre che per la sua bellezza è conosciuta in Italia e nel mondo per il Palio, la sua più importante manifestazione che si svolge il due di luglio ed il sedici di agosto di ogni anno.


Nel Palio, 10 tra le 17 Contrade senesi, divise nei rioni della città, si sfidano in una corsa a cavallo che prevede 3 giri della Piazza del Campo. Le diciassette contrade sono: Aquila, Bruco, Chiocciola, Civetta, Drago, Giraffa, Istrice, Leocorno, Lupa, Nicchio, Oca, Onda, Pantera, Selva, Tartuca, Torre, Valdimontone. Ognuna si riconosce per lo stemma ed i colori, e in giro per la città è possibile capire in quale contrada ci si trova perché, anche durante il corso dell’anno, capita di veder esposte le bandiere che solennizzano particolari ricorrenze od eventi di rione secondo un preciso rituale. Per coloro che lo vivono da fuori non è semplice capire questa manifestazione: in occasione del Palio, l’anello di Piazza del Campo viene rivestito di tufo e, ad ogni “carriera”, così viene chiamata la corsa, partecipano 10 contrade. Il “lotto” delle 10 viene formato coinvolgendo le sette contrade che non hanno partecipato l’anno prima, mentre altre tre vengono estratte a sorte. Prima di arrivare al giorno del Palio vero e proprio, il centro di Siena vive il lento incedere di una preparazione che dura quattro giorni: primo atto ufficiale è quello della “Tratta”, cioè l’assegnazione dei cavalli ad ogni contrada, poi, a seguire fino alla sera del Palio si svolgono 6 prove. Il premio che si aggiudica la contrada vincitrice è il “Drappellone” o “Cencio”, una tela disegnata ogni volta da un artista diverso, che la contrada porterà in segno di vittoria nel proprio rione e lo conserverà nel proprio museo.


Il Palio rappresenta per la città un’occasione unica, perchè tutte le volte sprigiona emozioni diverse: cogliete l’occasione per visitarla in quel periodo e respirare tutto il calore e la passione della città e dei suoi cittadini (e con discrezione è possibile prendere parte a queste emozioni, calandosi nell’atmosfera “paliesca”: non capita tutti i giorni di vivere una festa così coinvolgente).
 
ansa 

8 Marzo: viaggiare al femminile. Hotel e indirizzi solo per le donne

(di Marzia Giglioli / ansa)

Viaggi al femminile e hotel just for women, un nuovo trend che cresce sempre di più, soprattutto negli Usa e nel Nord Europa. Strutture pensate per le donne che viaggiano e che desiderano sempre di più servizi dedicati a loro. Il femminismo in questo caso non c’entra, è invece un nuovo marketing che si fa sempre più strada.

Siti dedicati ai viaggi in rosa, per donne che per scelta o per condizione viaggiano sole, itinerari pensati per loro, hotel che offrono interi piani women only, b&b solo per la clientela gentil sesso e agenzie e tour operator che sempre più spesso dedicano un’offerta solo all’altra metà del cielo.

Ad aprire la strada è stato l’hotel Artemisia a Berlino, diventato un’icona

(www.artemisia-berlin.com)  che nacque come un esperimento coraggioso e che è riuscito nell'arco degli anni a farsi strada. Si trova nel caratteristico quartiere di Charlottenburg, a pochi passi dal "Kurfürstendamm", in un palazzo dei primi del 900. Dopo l’Artemisia molti alberghi si sono convertiti all’universo femminile. Come il Premier Hotel a New York in Times Square con un intero piano only women. Nelle stanze arredamenti che tengono conto del gusto delle donne, kit fatti di smalti e creme, giornali femminili e naturalmente un menu dietetico e più salutista.

Una delle pietre miliari dell’ospitalità per sole donne è nato proprio nella Grande Mela, nel cuore di Manhattan dove nacque il Barbizon Hotel for Women ora conosciuto come Barbizon 63, un vecchio palazzo del 1927 nella 63/ma nell’East Side, inserito di recente tra i più belli di New York. Tra le sue clienti più famose Sylvia Plath ,Candice Bergen, Grace Kelly,Liza Minnelli , Joan Crawford e Lauren Bacall.

Qui per anni c’è stato il divieto per gli uomini di varcare la porta. Un posto esclusivo per le donne, quasi una risposta femminile a quei club anglosassoni in cui le donne non potevano entrare. Poi nell’81 ci fu il cambiamento e vennero accettati anche gli uomini tra i clienti, rompendo così la tradizione. L’hotel poi passò di proprietà e oggi è un condominio cult, uno dei più esclusivi per design e servizi. Ora a quell’inirizzo storico se ne sono aggiunti altri negli Usa.Lo spirito è quello di un’offerta ‘female friendly’, niente contro gli uomini, l’importante è uno spazio dove stare per qualche giorno o per qualche ora ‘senza averli intorno’.

Sempre a New York c’è l’Allerton Hotel in un bel palazzo degli anni ’20 nella 57/ma Strada, pensato per donne manager e giovani donne. A Londra The Dukes London hotel ha destinato alcune stanze ( battezzate dutchess) solo alle clienti, fiori nelle stanze e uno staff ovviamente solo femminile. La scelta di dedicare servizi solo alle donne non è solo un trend, ma nasce anche da una domanda sempre più forte di garantire la sicurezza con luoghi che siano sicuri.

Così molti alberghi si sono rivolti a consulenti donne per offrire un’ospitalità pensata anche sotto quest’aspetto. Donne che pensano alle donne e che conoscendone meglio i pensieri creano spazi e condizioni per loro. A Oslo, al Grand Hotel dove alloggiano gli ospiti in occasione della cerimonia per la consegna del Nobel, è stato creato un intero piano dedicato alle donne e ai loro gusti, il Ladies Floor, 13 camere uniche create da architetti di interni che hanno chiesto la collaborazione di donne norvegesi famose, tra le quali molte manager che ne hanno siglato lo stile e i servizi. A Copenaghen al 17/mo piano del Bella Sky hotel

(http://www.bellaskycomwell.dk)

c’è il Bella Donna floor che è vietato agli uomini in modo perentorio. Qui la privacy femminile è blindata, non viene concessa nessuna eccezione. Gli arredi e i colori hanno infranto il nero e il grigio degli altri piani con toni tenui e pastello. Anche gli addetti alla sicurezza hanno dovuto cedere il passo alle colleghe. Nessun uomo può entrare, conferma anche il direttore. I viaggi per le donne sono sempre più business.

Tra i tour operator, una delle prime a pensarci è stata l’americana Cheryl Fleet una vera antesignana che ha fondato 15 anni fa la Canyon Calling ‘Adventures for women’, proponendo viaggi avventura per vincere ‘la paura di volare’. Mete considerate solitamente estreme sono diventate possibili, smitizzando il fatto che fossero adatte solo agli uomini. L’interrogativo da sciogliere era ‘Is this for me? E la risposta è stata che migliaia di donne in questi anni hanno affrontato quei viaggi che altrimenti avrebbero lasciato tra i sogni nel cassetto. Sulla rete aumentano intanto i siti dedicati con consigli e social network, C’è

www.womenstravelclub.com

che ogni mese suggerisce mete e itinerari e che mette l’Italia al primo posto per i viaggi al femminile.


Per marzo propone il viaggio tra i sapori della Toscana. Un'altra proposta riguarda un soggiorno tra Roma e la Toscana, ma c’è anche Amalfi e la costa di Sorrento e un itinerario tra Napoli e Pompei. Il sito

http://journeywoman.com

/ offre una vera enciclopedia di viaggi al femminile che cambia l’ottica tradizionale e che fa vedere anche le mete più note, con occhi diversi, quelli delle donne e i consigli rimbalzano su tutti maggiori media internazionali.

E poi c’è Wow (Women Only Worldwide) la guida sulle migliori destinazioni per le donne che nella sezione dedicata all’Italia inserisce un viaggio tra Napoli e Sorrento. Navigando in rete, in Italia c’è

www.permesola.com

(travelling women) che ha anche un angolo dedicato alle inserzioni ( amica di valigia) per trovare altre donne con cui viaggiare.

Sul sito Eliotropica (

www.eliotropica.it

) c’è una serie di viaggi raccomandati, ma soprattutto c’è una consulenza per superare le difficoltà che spesso sono anche quelle di affrontare i viaggi con i propri figli quando sono piccoli.

Sul sito http://www.expatclic.com una guida per viaggiare sicuri

Per ogni paese una scheda con i consigli utili. A chi rivolgersi per un’emergenza sanitaria e anche l’indirizzo per trovare un ginecologo di fiducia. Nelle schede anche un’informativa sui trasporti e i quartieri da evitare Pensando al femminile, uno dei luoghi simbolo per le donne è a Roma, nel cuore di Trastevere a due passi dall’Orto Botanico. In questo antico monastero con il suo chiostro e un giardino segreto c’è il racconto del viaggio delle donne, dalle prime battaglie per l’emancipazione fino ad oggi. Luogo-icona del femminismo, la Casa Internazionale delle Donne (

http://www.casainternazionaledelledonne.org.

) è soprattutto il simbolo del movimento femminista e agisce con le altre comunità internazionali. Donne che parlano alle altre donne in un viaggio tra terre lontane. All’interno una libreria e un centro documentazione e l’archivio storico del movimento. Durante l’anno, si svolgono corsi di formazione, spettacoli, mostre e seminari. Ci si ferma nel ristorante L’Una e l’Altra e sotto questo timido sole di marzo si mangia all’aperto in uno dei tavoli sparsi nel giardino, chiuso tra le mura del chiostro che si oppone al frastuono della città e che rimane incontaminato, isolato e silenzioso.

Nel cortile c’è anche il bio bio bar. Per alloggiare c’è la foresteria

orsamaggioreroma@tiscali.it
per prenotare bisogna rivolgersi a Paola Fazzini (Tel 06.6893753 ). Si può scegliere una delle 13 stanze che hanno le finestre con una magnifica vista sul Gianicolo e sui tetti della Roma antica.

Vacanze sulla neve in Carinzia Fioccano le proposte low cost a Marzo e aprile

(di Ida Bini)

Neve e sole: gli impianti austriaci della Carinzia, a pochi chilometri dall’Italia, garantiscono anche in queste settimane di inizio primavera un innevamento perfetto per gli amanti della montagna e per gli appassionati di sci alpino e nordico. Invitanti le offerte tra marzo e aprile per sciare con tutta la famiglia e rilassarsi alle terme a prezzi convenienti.

La Carinzia regala vacanze fatte su misura in fattorie, baite e agriturismo, tutte strutture a ridosso dei comprensori o addirittura sulle piste, trasformate in alberghi semplici e accoglienti. Per diversificare e personalizzare le proposte queste deliziose fattorie d’alta quota si sono riunite nell’associazione Urlaub am Bauernhof in Kärnten (www.urlaubambauernhof.at), vacanze in agriturismo in Carinzia.

Ogni struttura è a conduzione familiare e regala ospitalità e l’autentica vita di campagna: ottimo cibo biologico, sport invernali, passeggiate guidate, ciaspolate, corsi di yoga, meditazione e di tai-chi; tanta e buona musica, arte e giochi per i più piccoli. Ogni fattoria ha delle caratteristiche uniche e particolari: dagli chalet di legno ai piedi dei monti alle strutture più grandi immerse nella natura; dalle baite più semplici dove acquistare prodotti locali alle dimore di charme con tutte le comodità – Spa compresa - di un albergo a cinque stelle ma al prezzo di un agriturismo. L’elemento che le accomuna è l’accoglienza, semplice ma ovunque impeccabile.

Le fattorie si trovano tutte in mezzo a una natura generosa, vicino ai centri abitati, come Bad Kleinkirchheim e Villach, accanto alle piste da sci, intorno al lago Wörthersee, vicino ai boschi e ai piedi delle Alpi per emozionanti vacanze di fine inverno. La regione carinziana è ricca di aree sciistiche con piste da discesa, anelli di fondo, zone per lo snowboard e altri sport invernali; nel complesso offre 1.028 chilometri di piste in 26 comprensori, ognuno con caratteristiche ben definite, tra le più belle zone delle Alpi Heiligenblut e Nassfeld, Bad Kleinkirchheim e il ghiacciaio della Mölltal. Appena superato il confine austriaco si entra nel grande comprensorio sciistico di Nassfeld-Pramollo,110 chilometri di piste, tra cui la lunghissima Carnia, illuminata anche di notte, aree per lo snowboard, un parco per lo snowcycle e lo snowbike e le arrampicate sul ghiaccio, 80 chilometri per il fondo e 55 di sentieri per escursioni.

Per chi ama andare in slitta trainata dai cavalli o pattinare sul ghiaccio c’è il lago Pressegger See. Le piste di Villach, delizioso centro con edifici storici e le avveniristiche terme carinziane, sono adatte a tutti, anche ai più giovani sportivi: si scia sulle piste facili dell’Alpe Gerlitzen, sul Dreiländereck e sul Verditz. Grande e vario è il comprensorio sciistico di Bad Kleinkirchheim, familiarmente chiamato BKK, a circa 30 chilometri da Villach, dove si trovano le baite e le fattorie più belle. Sui suoi monti, i Nockberge, “gnocchi” per la loro forma arrotondata, ci sono 170 chilometri di piste, tra cui la Franz Klammer, omologata per le gare di Coppa del Mondo; 60 chilometri di sentieri per le passeggiate con le ciaspole o con le slitte trainate dai cani; due anelli per lo sci di fondo – di cui uno in quota - e pattinaggio o curling sui laghi Brennsee e Feldsee.

Per rilassarsi, poi, ci sono le famose e avveniristiche terme di Römerbad (www.therme-badkleinkirchheim.at), dove ci si immerge in acque caldissime circondati dalla neve. Spettacolare è anche il comprensorio sciistico del parco nazionale Alti Tauri, al confine con il Salisburghese e il Tirolo, con vette di più di 3mila metri, dove ci sono le stazioni sciistiche più alte della Carinzia, tra cui il Grossglockner e il ghiacciaio della Mölltal.

Qui, in qualsiasi momento dell’anno, gli appassionati di carving, di discesa libera o di snowboard trovano piste per tutti i gusti e di diverse difficoltà. Piacevoli sono anche le passeggiate guidate con le ciaspole nel Parco per osservare le volpi, i cervi e gli stambecchi. Chi ama pattinare ha solo l’imbarazzo della scelta: ovunque i laghi si trasformano in piste ghiacciate, dove si gioca a curling o a birilli sul ghiaccio mentre si passeggia con le carrozze intorno alle sponde tra i boschi e le fattorie. Il Wörthersee, a 45 chilometri da Bad Kleinkirchheim, è il più esteso e famoso e d’inverno diventa la pista ghiacciata più grande d’Austria.

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Parco della Sila, vacanze tutto l'anno

(di Stefania Passarella - ansa)
Forte dell'edizione 2012 dell'affascinante traversata del parco innevato a bordo di slitte trainate da cani, la "Dogs on the snow", la Sila punta su eventi originali, in particolare, su sport, ippovie e turismo scolastico per destagionalizzare la sua offerta e attrarre visitatori da ogni parte d'Italia, e non solo, anche in periodi diversi dall'estate.

Ad indicare i punti di forza del parco e le novità di quest'anno è Sonia Ferrari, presidente del Parco della Sila e alla guida del Coordinamento di Federparchi Calabria. "Il Parco – spiega all'ANSA – è prima di tutto un altopiano, quindi facilmente accessibile. Tutti possono visitarlo e fare splendide passeggiate". Di recente, sottolinea, la sentieristica dell'area naturale è stata rifatta di concerto con il CAI, il Club Alpino Italiano, e prevede anche anche itinerari sulle due ruote per gli amanti della bicicletta. In questo momento, prosegue, "c'è poi tutta la parte relativa agli sport invernali": sci alpino, sci di fondo, sleddog. "Il Parco – aggiunge Sonia Ferrari – è da fruire in tutte le stagioni", anche se le visite si concentrano d'estate. L'ente è infatti al lavoro per "destagionalizzare l'offerta turistica e attirare flussi di turismo scolastico". Per questi, precisa, sono anche previsti dei contributi. Ad esempio, spiega il presidente del Parco della Sila, "per le scolaresche che vengono in primavera e autunno al parco noi offriamo fino al 90% delle spese di viaggio. E questo è un altro modo per incentivare il turismo in altre stagioni".

Tra le novità del 2012 che promettono di richiamare l'attenzione dei turisti ci sono l'apertura del centro di canottaggio a Lorica e il primo Equiraduno nazionale sull'altopiano silano. "Un evento grosso – sottolinea Ferrari a proposito di quest'ultimo –, importante, perché vogliamo lanciare la Sila anche come meta di turismo equestre". Da anni infatti il Parco nazionale della Sila investe in progetti di promozione delle "mobilità lente" e nella realizzazione di anelli di ippovie.

Aspettando l'Equiraduno, per il momento la Sila si gode la neve, tanta, caduta nelle ultime settimane, e il pienone sulle piste sciistiche. Informazioni: www.parcosila.it e www.equiradunonazionale.fisecalabria.it.