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America's Fun a Reggio Emilia dal 25 al 27 Maggio alle Fiere di Reggio Emilia

America's Fun è una nuova idea di Team For You e American Meeting-Rivista di Cultura Americana la prima ed unica manifestazione internazionale INTERAMENTE dedicata ai miti della cultura americana.
Il mondo a stelle e strisce di ogni epoca, cultura ed estrazione, per la prima volta si riunisce in un unico grande, imperdibile evento.
Motori, sport, spettacoli, musica, ballo e divertimento, mostre statiche ed esibizioni mozzafiato:
Tutte le realtà del Made in USA troveranno il loro spazio in America's Fun per regalarvi grandi emozioni pronte a risvegliare ed accrescere una grande passione senza confini.
America's Fun, per vivere la passione a stelle e strisce in un week end che non dimenticherai.

America’s Fun Orari al pubblico

Venerdì ore 15.00 – 01.00
Sabato ore 9.30 – 01.00
Domenica ore 9.30 – 20.00

Biglietti:
Intero € 9,00
Ridotto € 7,00
Pass 3 giorni € 15,00

organizza America’s Fun

Largo Marco Gerra, 3
42124 Reggio Emilia
P.IVA 02518010356
R.E.A. n° RE 288761
tel. +39 0421/280235
tel. +39 0421/280252
fax +39 0421/71955

info@americasfun.it

per soggiornare a Reggio Emilia


HOTEL CRISTALLO ****
V.le Regina Margherita, 30
42100 Reggio Emilia
Tel.: 0522.511811
CLASSIC (BEST WESTERN) ****
Via Pasteur, 121
(via Emilia per Modena)
42029 San Maurizio (RE)
Tel.: 0522.355411


HOTEL RISTORANTE POLI ***S
Via Puccini, 1
42024 Castelnovo Sotto (RE)
Tel.: (+39) 0522-683168
Fax: (+39) 0522 683774

HOTEL SAN MARCO ***
P.le G. Marconi , 1
42123 Reggio Emilia
Tel.: 0522 435364 – Fax 0522452742

REMILIA**** ex Ramada
Via Danubio 7
42124 Reggio Emilia
Tel.: 0522.517917

HOTEL EUROPA RE ****
Viale Olimpia 2
42100 Reggio Emilia
Tel.: 0522.432323 – Fax: 0522.432442


RELAIS DELLE VELE ***
Via E. Ferri, 18/F-G
42100 Villa Sesso (RE)
Tel. 0522.533232

HOLIDAY INN EXPRESS Reggio Emilia ***
Via Meuccio Ruini, 7
42100 Reggio Emilia
Tel.: 0522-507122 – Fax: 0522-514308

Torna notte dei musei, sabato porte aperte: in tutta Italia si entra gratis dalle 20 alle 2

Una visita notturna ai tanti capolavori del romano Palazzo Barberini. O una passeggiata al chiaro di luna negli scavi di Pompei, a Villa Adriana di Tivoli, nel piemontese Castello di Moncalieri.
''Spaventosamente gratuita'', come recita quest'anno il claim della pubblicita', torna per il quarto anno consecutivo 'La Notte dei Musei', l'evento di respiro europeo organizzato dal ministero dei Beni culturali che sabato 19 maggio, dalle 20.00 alle 2.00 di notte, apre gratuitamente le porte di musei ed aree archeologiche statali, permettendo un'insolita fruizione 'fuori orario' del patrimonio artistico italiano.
E dalla Campania alla Lombardia, dalla Liguria all'Abruzzo le opportunita' sono tantissime, tanto piu' che molti dei luoghi d'arte coinvolti arricchiranno la proposta organizzando anche concerti, mostre tematiche e percorsi guidati. Tutte le informazioni sul sito online del ministero (www.beniculturali.it) e sull'applicazione gratuita per smartphone i-MiBAC top 40
ansa

ln Ticino per rigenerare mente e corpo

Passeggiare nella natura, dormire sulla paglia, assistere alla produzione artigianale di formaggi: nel Canton Ticino le opzioni della primavera inoltrata e dell'estate sono all'insegna della genuinità, non solo dei sapori, e soprattutto della riscoperta di ritmi di vita più lenti, rigeneranti. Non ozio, ma un sano relax grazie all'accoglienza di fattorie, agriturismi e alpeggi.
È questo il senso di numerose iniziative rilanciate di recente sul territorio e volte a coinvolgere viaggiatori nella valorizzazione di prodotti tipici locali e attrazioni naturali. Ai turisti 'mordi e fuggi' ma anche a coloro che possono concedersi una vacanza meno frettolosa il cantone svizzero propone itinerari e soluzioni di soggiorno per rigenerare mente, corpo e perché no anche il palato. I percorsi si snodano in diverse zone di produzione di formaggi locali: Lugano e Mendrisiotto, Bellinzona e Alto Ticino, Lago Maggiore e Valli
Si potranno scoprire gli alpeggi del luganese, a basse quote, dove si producono formaggelle da latte di capra. Nei pressi di Lugano, a Tesserete, si può dormire su paglia. Il distretto di Mendrisio è invece indicato per gli assaggi di robiole e büscion. Altra specialità è lo zincarlin, ottenuto con aggiunta di aglio, prezzemolo tritato e pepe. Alloggiando in uno degli alpeggi della zona i turisti possono non solo abbandonarsi ai piaceri della tavola, ma imparare alcuni segreti della produzione casearia assistendo dal vivo alla lavorazione dei prodotti. Un'idea originale può essere quella di prendere il trenino a cremagliera che parte da Capolago e porta al Monte Generoso.
A Bellinzona e dintorni c'è la vendita diretta di formaggi al pubblico, per lo più a base di latte di mucca. Stessa possibilità nei caseifici artigianali in Leventina. Tanti alpeggi si trovano anche sulla strada del Passo del Lucomagno e nella Val Pontirone. Per il più ricercato "formaggio della paglia" ci si deve invece dirigere verso la Vallemaggia.
ansa

Benessere su due ruote in Repubblica Ceca

( Di Stefania Passarella )
Benessere in Repubblica Ceca non si coniuga soltanto con la frequentazione delle rinomate stazioni termale del triangolo boemo: anche un po' di sano movimento aiuta a rigenerarsi, soprattutto se a contatto con la natura. Mezzo ideale la bicicletta, da sfruttare a primavera inoltrata e in estate per scoprire città d'arte, villaggi rurali che sembrano cartoline d'epoca, vigneti, laghi e boschi selvaggi.

Per questo l'Ente del turismo ceco propone ai cicloturisti tanti itinerari ad hoc, da percorrere rigorosamente sulle due ruote, contrassegnati da segnaletica speciale e con l'ausilio di mappe dettagliate.

Per chi ama scoprire in modo 'lento' natura e arte ci sono ad esempio i percorsi pianeggianti della Boemia centrale e meridionale, dove le piste ciclabili sono realizzate tra i laghi artificiali della zona di Trebon, oppure della Moravia meridionale. Qui invece si percorre la Via del Vino, con saliscendi su colline rivestite di vigneti. Per riposarsi nulla di meglio che la sosta in una delle cantine della zona con assaggio del nettare locale. Chi ama la mountain bike e le pedalate più impegnative può indirizzarsi verso la Selva Boema, i monti Metalliferi e in generale verso le alture boemo-morave, tra pascoli e foreste. Altrettanto interessanti sono i percorsi segnalati nelle città d'arte del Paese, a partire dalla capitale Praga e dalla possibilità di costeggiare il corso della Moldava.

La Repubblica Ceca è inoltre attraversata da grandi piste ciclabili internazionali: la Greenway Praga-Vienna, il tracciato paneuropeo Praga-Pilsen-Parigi, il sentiero della Cortina di Ferro.

Tante le opzioni, i cicloturisti che non hanno voglia o tempo di organizzare una spedizione 'fai da te' potranno unirsi a tour guidati in bici insieme a guide specializzate. In questo caso si possono tentare anche itinerari meno conosciuti, più impervi, senza doversi preoccupare nemmeno di alloggio o trasporto bagagli. Informazioni: www.czechtourism.com.

ansa

Lodigiano promosso dai turisti Soprattutto per il cibo

di Laura De Benedetti

Lodi, 1 maggio 2012 — Il Lodigiano meta di turisti in cerca di beni culturali, ma anche per business e sport. È il ritratto che emerge da un’indagine promossa da Isnart (Istituto nazionale ricerche turistiche) e Unioncamere e resa nota dalla Camera di Commercio. Analizzando le motivazioni del soggiorno, infatti, risulta che i turisti affluiscono nel Lodigiano innanzitutto per ricchezza del patrimonio artistico (21%); motivi di lavoro (19,2%); vedere un posto mai visto (15,7%); prezzi convenienti (12,3%); praticare uno sport (11,9%); riposarsi (9,9%); decisione altrui (9%); shopping (7,1%); vicinanza (6,3%).

Il 'giudizio medio' è lusinghiero: su un punteggio massimo di 10 la qualità di mangiare e bere ottiene l’8,3, la cortesia l’8,1, l’accoglienza l’8,0, la pulizia degli alloggi l’8,1 (tutti in linea con la media lombarda). I consensi calano un po’ in materia di offerta culturale (7,7), costo dell’alloggio (7,5) e della ristorazione (7,5), organizzazione (7,4), intrattenimento (7,5), traffico (7,3). «Il nostro turismo — commenta il presidente della Camera di Commercio di Lodi, Alessandro Zucchetti — ha punti di eccellenza ma anche aspetti che si prestano a un ulteriore miglioramento. Per questo dedichiamo attenzione all’avanzamento della struttura turistica e alla sua specializzazione produttiva».

«L’indagine dimostra come il Lodigiano si giochi un ruolo di primissimo piano nel panorama dell’offerta turistica della Lombardia — sottolinea l’assessore provinciale Mariano Peviani —. In alcuni settori, come la ricchezza del patrimonio artistico, smentendo chi riteneva che non potessimo competere con altre realtà, ne rappresenta addirittura l’eccellenza: viene riconosciuto il funzionamento del sistema turistico nel suo complesso. Certo, dobbiamo offrire una offerta coordinata o pacchetti tematici. Noi continuiamo a investire come dimostrano i progetti “Lodigiano per Expo”, finanziato dalla Regione, e “Expo e oltre” sottoposto all’attenzione della Fondazione Cariplo. O la stessa Rassegna Gastronomica».

Sulle visite legate allo sport, spiega Peviani, «non abbiamo dati scorporati ma riteniamo che un ruolo di primo piano lo ricopra la rete di piste ciclabili in fase di potenziamento. Altre opportunità sono legate alla presenza di maneggi». Sui parametri più bassi, assicura l’assessore, «siamo ben al di sopra della semplice sufficienza. Con gli altri enti lavoreremo ancora sull’offerta culturale, già intensificata e diversificata, con gli operatori cercheremo di intervenire, dove possibile, sui prezzi, che rimangono comunque concorrenziali».

ilgiorno.it

In Val Seriana l'industria che fu

Chi vuol trovare la culla dell’industria lombarda venga in Val Seriana. Cinquanta chilometri che alle spalle di Bergamo si allungano prima tra morbidi fianchi e pianori quindi in un ambiente sempre più alpino fin dentro il cuore delle Orobie. Accessibilità perfetta e ampi spazi, un fiume, il Serio, ideale per fornire energia, una rete di valli minori ben caratterizzate, monti dal ventre ricco di risorse: piombo, mercurio ma anche marmo e lignite. Se ne accorsero già i Romani, che in Val del Riso, una valle ausiliaria, scavarono miniere di zinco. Rilanciate dalla Repubblica veneziana a fine Quattrocento, raggiunsero l’acme produttivo ai primi del Novecento, quando si estraevano tonnellate di blenda e calamina. Tra il 1980 e il 1982 il crollo dopo una lunga agonia.

Oggi il dedalo di cunicoli è in parte visitabile grazie all’ecomuseo di Gorno, che tiene viva la memoria di una civiltà millenaria. La storia di ascese, glorie durature e cadute si ripete molte volte nel sistema di valli che ruotano attorno al Serio. La Val Gandino ha rivestito per secoli gli eserciti europei con il suo panno grosso bergamasco, un tessuto apprezzato per la robustezza e la tenuta termica. Da Leffe, il centro di maggior produzione (e dove oggi è allestito un museo del tessile), dal Medioevo e soprattutto attorno al XVII secolo i mercanti varcavano il passo del Tonale verso il Nord carichi delle pezze lavorate nelle ciodére. Ma i panni della Val Gandino presero anche la via del Sud. Venne infatti a rifornirsi alla tintoria di Prat Serval per i suoi pannilana tinti del tipico "scarlatto" Garibaldi in procinto di partire con i suoi Mille. Paradossi della storia, visto che la Val Seriana è una roccaforte della Lega Nord: qui il partito del Senatur corre da solo arrivando a percentuali tra il 40 e il 60%.

I piccoli opifici nel tempo hanno chiuso. Ma chi ha saputo adattarsi ai cambiamenti si è trasformato in realtà multinazionali. Come RadiciGroup: fondata nel 1941 da Pietro che vendeva le sue coperte con il calesse, negli anni 50 ha diversificato nella produzione di tessuti, moquette, tappetini per automobili e negli anni 80 ha investito nella chimica. Oggi ha 30 aziende in tutto il mondo. L’epoca d’oro arriva a metà Ottocento quando la Val Seriana vive una vera e propria rivoluzione industriale. Innestandosi sulla tradizione artigianale secolare arrivano in massa investitori stranieri, soprattutto svizzeri: con Zopfi a Ranica, Widmer-Walty a Cene, Blumer a Nembro, Spoerry e Honegger ad Albino l’intera valle tocca livelli d’eccellenza nel tessile. Ma lana e cotone non hanno il monopolio. Nascono le industrie della carta: Paolo Pigna fonda la sua cartiera ad Alzano (dove ha tutt’ora sede, anche se è in corso una ristrutturazione aziendale e una riqualificazione del complesso), seguono quelle di Pesenti a Nembro e le cartiere Olivati. Nel 1864 a Scanzo nasce la Società Bergamasca per la Fabbricazione del Cemento e della Calce Idraulica: la progenitrice dell’Italcementi. In molti casi si tratta di una classe imprenditoriale illuminata, che contribuisce in modo significativo al miglioramento delle condizioni di vita degli abitanti. Sintomo, ed effetto collaterale, ne è l’esplosione demografica della valle che si trasforma in maniera inesorabile e definitiva.

Il passato industriale è visibile ovunque. La Val Seriana è un immenso giacimento di archeologia industriale. Con i suoi camini alti 40 metri e la selva di androni, camere e corridoi, il cementificio Pesenti di Alzano Lombardo è una impressionante cattedrale del lavoro in rovina. Con i suoi 25 mila metri quadrati è stato a lungo il più grande d’Europa. Il cotonificio Honegger-Spoerry di Albino è uno dei più belli della valle e dei meglio conservati. Ed è, inoltre, uno dei pochi visitabili. Nei suoi spazi, costruiti tra il 1876 e il 1950, si arrivarono a contare 42 mila fusi e 1086 telai per la tessitura meccanica.

Di grande interesse le case operaie, situate su un piccolo rilievo, edifici plurifamiliari a due piani, decorati con balconi in legno e circondati da piccoli orti. A Cene il Cotonificio Val Seriana, fondato nel 1874 ed esteso per 60 mila metri quadrati, triplicò gli abitanti. Un patrimonio dalla sorte problematica. Poche le strutture attive e per molte lo stato di degrado è avanzato. La riconversione è complessa. In vista dell’Expo la Provincia di Bergamo nel settembre scorso ha firmato un protocollo per avviare il recupero del cementificio di Alzano: 30 milioni di euro il costo previsto. Sempre ad Alzano la trasformazione dell’opificio Italcementi ha dato vita ad Alt, spazio per l’arte contemproranea. La crisi certo non aiuta: sono oltre 4000 i lavoratori della Val Seriana in cassa integrazione, di cui il 70% nei settori del tessile, della ceramica e della carta. Non c’è quasi famiglia in valle che non abbia lavorato al Cotonificio Honegger di Albino.

A inizio 2008 i dipendenti erano circa 450, scesi a 390 a ottobre, quando l’azienda dichiarò altri 240 esuberi. Comune e Regione siglarono un accordo di programma per guidare una parziale riconversione dell’area in centro commerciale a opera del gruppo Lombardini, che avrebbe riassorbito 150 persone. È stato ratificato solo a giugno 2011, quando da sei mesi nel cotonificio vige la cassa integrazione a rotazione, prolungata a inizio di quest’anno fino ad agosto. Ma ai primi di febbraio l’annuncio da parte di Lombardini dell’abbandono del progetto. Epilogo? Eppure la Val Seriana ci ha abituato a finali aperti. La meccanica di precisione sembra essere la nuova frontiera. Si riparte dal piccolo e dalla ricerca. D’altronde, qui, la tradizione da secoli è innovare.

Alessandro Beltrami  - avvenire