FELTRINELLI 1+1  IBS.IT

L'estate di San Francisco. Appuntamenti, musei e nuovi itinerari nella città californiana

di Ida Bini

Per la San Francisco Travel Association, l’organizzazione ufficiale di marketing turistico della città e della contea californiane, il numero dei visitatori italiani a San Francisco è in continuo aumento: l’anno scorso 103mila connazionali hanno viaggiato nella città americana, classificandosi quarto Paese al mondo per le visite. I motivi di questo successo sono persino ovvi: la bella città della West Coast offre tutto l’anno - e ancor di più d’estate - musei, appuntamenti culturali e musicali, eventi sportivi, festival di strada, paesaggi da cartolina – la baia e le colline con i suoi caratteristici saliscendi – e le attrattive architettoniche, comprese le celebrazioni quest’anno per i 75 anni del famoso ponte Golden Gate, considerato una delle meraviglie del mondo. Ci sono anche nuovi itinerari tematici e la possibilità di fare escursioni nei dintorni tra spiagge, vigneti, parchi e strade da percorrere in totale libertà.

La più “europea” tra le città d’oltreoceano si mostra in tutta la sua bellezza ed esibisce con orgoglio un volto rispettoso della natura e dell’ambiente, attento alla cura del corpo e dello spirito, proponendo un turismo ecologico raffinato ed esclusivo. Se di giorno si gira per la città in bicicletta o sui cable car, i vecchi tram trainati e quelli gialli (molti dei quali regalati dall’azienda dei trasporti milanese) tra visite ai musei e lezioni di yoga, la sera ci si ritrova al Waterfront, quartiere ricco di locali e ristoranti rigorosamente bio, aperti tutta la notte.Chi ama la scienza e la natura può recarsi all’Exploratorium (www.exploratorium.edu), museo didattico e interattivo, e alla California Academy of Sciences (www.calacademy.org), grande complesso progettato dall’architetto Renzo Piano, e visitare al suo interno un museo di storia naturale, un acquario, un planetario, una mini foresta pluviale sul living roof, il tetto vivente, con un milione e 700mila tra piante e tipi diversi di erbe. Chi preferisce rilassarsi, può fare passeggiate sui sentieri lungo la baia o nel quartiere Fisherman’s Wharf, pieno di ristorantini, mercati e musei, oppure partecipare a sessioni di yoga o semplicemente salire a bordo dei battelli o dei motoscafi RocketBoat della compagnia Blue & Gold (www.blueandgoldfleet.com), che organizza crociere turistiche nella baia di Frisco.

Chi ama lo sport può assistere a spettacolari gare di golf all’Olympic Club oppure alle regate storiche di World Series, che si svolgeranno nella baia dal 21 al 26 agosto, in attesa di vedere la prossima estate le gare dell’American’s Cup, la celebre competizione velica. Il 29 luglio si può partecipare alla maratona di San Francisco, alla mezza maratona o alle corse che coinvolgono i bambini. Tante sono le opportunità per chi ama andare per musei: il CityPASS (www.sanfrancisco.travel) permette di visitare senza fare file i maggiori musei della città, dalla California Academy of Sciences all’Aquarium of the Bay (www.aquariumofthebay.org) sul molo 39; dal San Francisco Museum of Modern Art (www.sfmoma.org) con le collezioni e le mostre temporanee al de Young Museum (http://deyoung.famsf.org) che, nel Golden Gate Park ospita opere d’arte americana, africana, orientale e precolombiana, oltre a esposizioni temporanee.Se si viaggia con la famiglia ci sono alcuni indirizzi perfetti per i più piccoli: il museo didattico Exploratorium, il Bay Area Discovery Museum (www.baykidsmuseum.org), che offre ai ragazzi laboratori e mostre d’arte e di scienze interattive e il Children’s Creativity Museum (http://creativity.org), museo della creatività infantile legata alla tecnologia. Imperdibili sono l’House of Air (www.houseofair.com), grande parco dei divertimenti con trampolino, e il museo dedicato a Walt Disney (http://waltdisney.com).

Tante sono le escursioni che si possono fare nei dintorni della città: a nord si viaggia alla scoperta delle contee del vino - Napa, Sonoma e Mendocino - e di una natura incontaminata con le visite a piedi, a cavallo o in auto a Marin Headlands, parco naturale fatto di maestose scogliere a strapiombo sull’oceano, e a Muir Woods, la foresta di sequoie secolari che si trovano all’interno del parco protetto del Golden Gate, visitabile solo a piedi, e che furono tenute a battesimo da Franklin Roosevelt. Oppure si può scegliere di andare in direzione est verso Oakland, Berkeley e Sacramento fino al Yosemite National Park. Infine c’è la zona a sud della città che offre luoghi splendidi da visitare, come Half Moon Bay, Santa Cruz, Monterey e le sue incantevoli spiagge, immortalate in numerosi film hollywoodiani.

ansa

Turismo accessibile, investimento anti crisi

In Italia almeno 4 milioni di clienti potenziali: turisti con disabilità, anziani, famiglie con bambini
ansa

Dai mezzi di trasporto al menu del ristorante, dalla struttura ricettiva alla spiaggia attrezzata: per i turisti con bisogni speciali, che possono essere sia persone con disabilità, sia ad esempio anziani o famiglie con bambini, non tutte le vacanze sono a misura d'uomo. Un'opportunità mancata, secondo Roberto Vitali, presidente di Village for All (V4A) e membro del Comitato per lo sviluppo e la promozione del Turismo Accessibile appena istituito dal Ministro per gli Affari regionali, il Turismo e lo Sport, dato che "il bacino potenziale di utenti è di circa 127 milioni di persone in Europa e 4 milioni di italiani, moltiplicato almeno per tre, dato che questa fascia di turisti raramente si sposta sola".

"Quando parliamo di persone con disabilità o con bisogni speciali ci riferiamo a un mercato corposo, veri e propri clienti – spiega Vitali – che spaziano da famiglie con bambini o anziani a persone con allergie alimentari o ambientali, da turisti con disabilità motorie, sensoriali a persone con insufficienze mentali o condizioni di salute particolari come chi è in dialisi o deve seguire diete particolari. Secondo dati Eurostat – aggiunge – le imprese turistiche europee possono incrementare il proprio fatturato del 10% grazie al turismo accessibile. Anche perché investendo in questa direzione si innalza la qualità per tutti i clienti, non solo per quelli con esigenze particolari".

Un aiuto per districarsi nell'offerta italiana la dà Village for All, diventato un marchio di qualità per il turismo accessibile perché i suoi esperti rilevano e certificano periodicamente le informazioni di accessibilità nelle strutture che ne fanno richiesta. Insieme a Federcamping, V4A certifica le informazioni di strutture e campeggi (oltre 30 in Italia finora) ma anche di altre strutture ricettive, dall'agriturismo al B&b, passando per altri edifici di interesse turistico come musei, teatri, enoteche, house-boat.

L'accessibilità per tutti, come condizione universale, "non esiste – sottolinea Vitali – ecco perché servono informazioni oggettive su alberghi e ristoranti in modo che i clienti decidano di scegliere o meno una struttura piuttosto che un'altra". Insomma non basta accontentarsi di un hotel con bagno a norma per le persone con disabilità motoria se poi non si riesce ad arrivare al ristorante o alla spiaggia. La principale carenza, evidenzia il presidente di Village for all, "sta nella formazione del personale. Fino ad oggi nessun istituto alberghiero ha mai fatto corsi dedicati al turismo accessibile". "I trasporti sono poi un capitolo a parte – aggiunge – nel senso che possiamo contare abbastanza sugli aerei, tranne qualche compagnia, di linea e low cost senza distinzioni, mentre per quanto riguarda i treni a parte Frecce e Intercity dal punto di vista dell'accessibilità il trasporto regionale non è esattamente garantito. I servizi sono distribuiti a macchia di leopardo".

Una novità di quest'estate, che dovrebbe venire incontro alla domanda di turismo accessibile, è l'insediamento del Comitato per lo sviluppo e la promozione del turismo accessibile che si occuperà in primis di individuare criteri di accessibilità affinché una destinazione turistica possa definirsi realmente accessibile.
Informazioni: www.italia.it/it/idee-di-viaggio/turismo-accessibile.html.

3 italiani su 4 al lavoro sotto l'ombrellone

Sono tanti, forse troppi, gli italiani che non staccano il cordone ombelicale con l'ufficio neanche in vacanza: 3 su 4. E' ciò che certifica una ricerca internazionale di lastminute.com basata su dati raccolti in nove paesi europei: Inghilterra, Francia, Irlanda, Spagna, Italia, Germania, Svezia, Norvegia e Danimarca. Ebbene, secondo l'indagine il 75% dei nostri connazionali non 'stacca' dal lavoro neanche durante le vacanze, rimanendo in contatto con l'ufficio anche sotto l'ombrellone. Gli italiani risultano, insieme agli irlandesi, gli europei più stakanovisti; seguono spagnoli (66%), norvegesi (63%) e danesi (58%), in linea con la media europea (58%). Più tranquilli durante le ferie i cugini d'oltralpe: circa 1 francese su 2, infatti, dimentica l'ufficio una volta in vacanza (51%).

Chiudono la classifica tedeschi, inglesi (entrambi con il 45%) e svedesi (43%), che fra tutti, sono senza dubbio gli europei che si godono le ferie con più tranquillità. In particolare dal sondaggio emerge che in Italia ad essere i meno propensi a staccare dall'ambiente di lavoro sono gli uomini (77%) rispetto alle donne (72%), mentre sono i 25-35enni (84%) coloro che sentono di più il legame con l'ufficio anche durante le vacanze. Sono sempre gli italiani a detenere un ulteriore primato tra gli europei: quello dei lavoratori più disponibili ad essere contattati dal capo durante le ferie (74%). Ma offrire la propria disponibilità in caso di necessità può comportare conseguenze che potrebbero incidere sull'andamento del viaggio.

Avere un datore di lavoro guastafeste, infatti, può rovinare l'atmosfera anche della migliore vacanza: lo sa bene il 72% degli italiani che ha testato le conseguenze della propria disponibilità ed è stato realmente contattato dal proprio capo durante le ferie. Quali i motivi di tanto attaccamento al lavoro? Per gli italiani la ragione principale è che in ufficio c'é sempre molto da fare e non si vuole che il lavoro si accumuli (37%), seguito dal fatto di essere sempre molto impegnati in lavori che vanno sbrigati in prima persona (32%) e dal senso di responsabilità che porta a rendersi sempre reperibili, anche durante le ferie (28%).

ansa

Musica alle Terre Verdiane dal 20 luglio 2012

Musica alle Terre Verdiane
Opere Liriche e Operette
Dal 20 luglio al 17 novembre 2012
Grandi eventi in cartellone nel parmense a Busseto, Fidenza, Fontanellato, Salsomaggiore Terme
In carnet: Rigoletto, La Traviata, Aida, Il Paese del Campanelli, La Principessa della Czarda
Comunicato Stampa

TERRE VERDIANE - Per la prima volta quattro importanti Comuni dell’Unione Terre Verdiane, dalle verdeggianti colline della Val Stirone fino alla Bassa Parmense d’impronta guareschiana, si uniscono per dare vita ad un prestigioso carnet dedicato all’Opera Lirica e alle Operette, generi che da sempre contraddistinguono la tradizione di questa porzione di pianura unica in Italia.
La rassegna si intitola “Musica alle Terre Verdiane”, è una sorta di ricca anteprima cultural-musicale aspettando il Bicentenario Verdiano del 2013. Si dipana dal 20 luglio al 17 novembre 2012 attraversando Busseto, Fidenza, Fontanellato e Salsomaggiore Terme.
Dal dramma lirico in tre atti “Rigoletto” con la scenografia naturale della Casa di Giuseppe Verdi a Roncole al melò in tre atti su libretto di Francesco Maria Piave “La Traviata” al Teatro Nuovo di Salsomaggiore Terme fino ai quattro atti di “Aida” in Teatro Magnani a Fidenza: tre sono, di fatto, le grandi opere messe in scena. Due, invece, sono le attese operette rappresentate a Fontanellato: “Il Paese dei Campanelli” di Virgilio Ranzato e Carlo Lombardo e “La Principessa della Czarda” di Emmerich Kalman.

Quali importanti orchestre sul palcoscenico per le tre grandi opere?
L’Orchestra Cantieri d’Arte di Reggio Emilia diretta da Stefano Giaroli (Fantasia in Re) e il coro dell’Opera di Parma, diretto dal maestro Emiliano Esposito a Busseto; l’Orchestra “Alighieri” di Ravenna e Coro “Luigi Gazzotti” di Modena a Salsomaggiore Terme; e l’Orchestra Filarmonica delle Terre Verdiane con Coro dell’Opera Lirica di Parma.

Confermati intanto i nomi in carnet a Busseto per Rigoletto: il baritono Marzio Giossi nella parte di Rigoletto, il basso Enrico Iori nel ruolo di Sparafucile e il mezzosoprano Chiara Chialli in quello di Maddalena. Regia, scene e costumi portano la firma di Artemio Cabassi.
E se Busseto (30 km da Parma) Bandiera Arancione del Touring Club Italiano è Terra di Verdi per eccellenza, ma soprattutto luogo natio del Maestro nella frazione Roncole Verdi, dove è tuttora visitabile la casa del Cigno, la corte rinascimentale di Fontanellato (19 Km da Parma) con la Rocca Sanvitale ancora circondata dall’acqua è Cittaslow, Città d’Arte e Cultura e Bandiera Arancione Tci. Accanto ai due caratteristici borghi, connotati da centri storici ancora preservati con piccoli portici, antiche botteghe, vie strette, chiese e monumenti ricchi d’arte e storia, spiccano le cittadine più grandi delle Terre Verdiane: Fidenza (25 km), attraversata dalla Via Francigena, importante  sui testi di storia dell’arte per il Duomo istoriato da Benedetto Antelami maestro del Romanico e Salsomaggiore Terme (35 km), dove appunto le Terme ancora in stile Liberty qualificano il paese come importante centro termale del nord Italia.
Quattro diverse realtà, enti dell’Unione Terre Verdiane, tutte inserite nel circuito dell’Associazione Castelli del Ducato di Parma e Piacenza Club di Prodotto, ognuna con specificità uniche, legate dal file rouge della musica operistica ed operettistica e rese ancora più appetibili non solo all’udito con l’ascolto di arie e note, ma anche al palato con il gusto straordinario dei prodotti della Food Valley.
Valore Territorio. “Quattro Comuni come Fidenza, Salsomaggiore, Busseto e Fontanellato hanno scelto di portare avanti insieme il marchio “Terre Verdiane” in una rassegna unica, quest’anno al debutto nel segno della grande lirica – ha sottolineato il presidente di Unione Terre Verdiane Giorgio Quarantelli si celebrano così  i luoghi che diedero i natali al Maestro Verdi e ne formarono lo spirito artistico, ma si dà valore anche a territori che esprimono arte, cultura, enogastronomia d’eccellenza, perfetti per vivere fine settimana speciali all’insegna del buon vivere e della buona tavola”.

Busseto capofila aspettando il Bicentenario Verdiano del 2013. “Per Busseto si tratta di una opportunità unica e siamo felici di essere Comune capofila in questa nuova operazione, come speciale è la location suggestiva scelta per rappresentare Rigoletto, ad apertura di cartellone, venerdì 20 e sabato 21 luglio, sul palcoscenico sistemato davanti all’abside della Chiesa di Roncole che si affaccia proprio sulla casa natale di Giuseppe Verdi. Il 2013 non è il punto di arrivo, ma il punto di partenza. L’altra tappa di questo lungo cammino è l’Expo 2015: stiamo facendo volentieri da cerniera e speriamo che Regione e Ministero ci sostengano sbloccando una legge del 2008 da cui attendiamo riscontri. Noi ci siamo mossi per tempo perché l’obiettivo è celebrare Verdi come merita e creare indotto e valore per l’Italia e le Terre Verdiane” ha spiegato il sindaco di Busseto Maria Giovanna Gambazza.
Luce sui teatri storici più belli dell’Emilia.Stiamo vivendo momenti drammatici per la crisi europea e globale ma la nostra Nazione e questo territorio non possono, non vogliono e non devono rinunciare a cultura e turismo quali assi portanti. La nostra vita è fatta di storia e memoria che ci consentono, rileggendo il passato, uno sguardo alo futuro. Fidenza nel 2011 ha restituito alla città la Camera Acustica del Teatro Magnani e, dopo una intensa proposta culturale di eventi ed iniziative in carnet, è con piacere che nel 2012 un gioiello tra i più bei teatri storici dell’Emilia Romagna diventa protagonista a pieno titolo di una rassegna firmata Terre Verdiane. La progettualità culturale che possiamo  esprimere, in rete, come territorio è davvero molto ricca” ha evidenziato il sindaco di Fidenza Mario Cantini, vicepresidente di Unione Terre Verdiane.
Come Unione Terre Verdiane ritengo che questo modo di lavorare con le Unioni che fanno sinergia e sistema, per quanto parole apparentemente abusate, sia però la giusta direzione – ha concluso Cantini - non solo le Unioni sono necessarie ma diventeranno anche obbligatorie. In questo modo potremo sommare intelligenze, attraverso il confronto e la rete, senza verticismi ma con dialogo e collaborazione. Abbiamo un obiettivo: portare alla riconoscibilità massima questo territorio. Le Terre Verdiane sono concettualmente giovani ma esistono storicamente da molto tempo: come si conosce la Franciacorta, come si va a fare un weekend nelle Langhe, così possiamo proporre un weekend nelle Terre Verdiane”.
Fare sistema con pacchetti turistici allargati. “Questa rassegna ci offre la possibilità di creare e vendere pacchetti turistici di notevole fascino, che propongono oltre al biglietto per opere e operette, anche le visite a monumenti – come la casa natale di Verdi, il Museo nazionale, la mostra su Giovannino Guareschi, Rocche e Castelli dei dintorni, pievi e abbazie. Questi eventi sono per i nostri cittadini, per gli italiani e gli stranieri che vorranno venire nelle Terre Verdiane: già i Castelli del Ducato hanno fatto in questi anni un grande lavoro di rete, unendo pubblico e privato, promuovendo l’intero territorio ed i risultati ci sono stati e ci sono tuttora” ha aggiunto il sindaco di Fontanellato Domenico Altieri in una nota congiunta con l’Assessore alla Cultura Cristiano Aimi.
Fontanellato si è inserita con gioia in questa rassegna – ha specificato l’Assessore Aimi – e speriamo si dia corso alla legge nazionale che sblocchi fondi importanti per il Bicentenario. Cultura, eventi e turismo possono sono l’impulso anche per aumentare la ricettività dei nostri territori”.
La rassegna Musica alle Terre Verdiane è possibile grazie all’impegno serio di quattro amministrazioni comunali che, in maniera convinta, ciascuna con le proprie specificità e vocazioni hanno creato un mini-cartellone che punta a valorizzare non solo le singole municipalità ma il nostro territorio affinché possa essere di appeal non solo per gli italiani ma anche per gli stranieri” hanno sottolineato il sindaco di Salsomaggiore Terme Giovanni Carancini in una nota congiunta con l’Assessore alla Cultura Antonio Battei.
La meraviglia di queste Terre Verdiane è che possono parlare al mondo – ha specificato l’assessore Battei - Fidenza ha il Duomo dell’Antelami, un gioiello in sintonia con l’Italia, perché senza quel monumento non potrebbero capire certe pievi e l’arte del Romanico; le Terme di Salsomaggiore non sono eccezionali soltanto per acque ma per l’architettura Liberty unica al mondo che rapisce la vista; Fontanellato ha una Rocca e l’Affresco del Parmigianino che, sotto il profilo di unicum storico artistico, non sono secondi a nessun altro; Busseto ha Verdi, la sua musica, il teatro e rappresenta un’eccellenza
“Il sistema lirico è in crisi, ma Giuseppe Verdi no”: il maestro Stefano Giaroli. “Porteremo  nelle Terre Verdiane nomi di primissimo ordine, a partire da Artemio Cabassi, perno di tutta la rassegna, eccellente per regia, scene, costumi. Gli artisti scelgono di venire ad esibirsi nelle Terre Verdiane ed in particolare a Roncole Verdi, perché è la casa del maestro ed è un luogo dal significato immenso, che si qualifica come “risorsa naturale” per questo territorio. Quattro Comuni che si uniscono nel segno della lirica è una risposta alla crisi del sistema musicale ed operistico italiano. Ringrazio Busseto, Salso, Fidenza e Fontanellato: in alcuni casi porto mie produzioni, in altri fornisco servizi e allestimenti. Ma sempre trovo grande vivacità e attenzione. La lirica fa parte del patrimonio culturale nazionale e mi fa piacere contare su quattro sindaci che vedono la musica e la cultura non come zavorra ma come risorsa. Le Terre Verdiane hanno una materia prima: Verdi e la musica, oltre all’arte e alla storia. Riusciremo a fare eventi belli ed importanti anche senza le risorse del passato: questo è il futuro e le Terre Verdiane sono già avanti perché vedono Verdi come una risorsa da valorizzare e non come un debito. La pochezza di risorse di questo difficile momento storico genera unione e libera energie nuove!”
“L’Unione fa la forza”: il Maestro Cassi.
Ho visto nascere questo cartellone in poco tempo, unendo ciò che già c’era: ognuno ha messo il proprio meglio ed è il modo vincente per far “sentire” che le Terre Verdiane esistono”.
Il programma

BUSSETO, RONCOLE VERDI
DAVANTI ALL CASA NATALE DEL MAESTRO
VENERDÌ 20 E SABATO 21 LUGLIO
, ORE 21.15
RIGOLETTO Giuseppe Verdi
DRAMMA LIRICO IN TRE ATTI
Maestro concertatore e direttore: Stefano Giaroli
Regia, scene e costumi: Artemio Cabassi
Orchestra Sinfonica Cantieri d’Arte
Coro dell’Opera di Parma
Maestro del Coro: Emiliano Esposito
Biglietti:
1° settore € 40 (€ 35 under 26 anni) + 10% prevendita
2° settore € 30 (€ 25 under 26 anni) + 10% prevendita
Prevendita e informazioni:
Va Pensiero Viaggi T.O
tel: 052492272 / 3668754841
e-mail: info@vapensieroviaggi.com
www.vapensieroviaggi.com
FONTANELLATO
VENERDÌ 10 AGOSTO
, ORE 21.15
PIAZZA GARIBALDI
La Compagnia Teatro Musica Novecento presenta
LA PRINCIPESSA DELLA CZARDA
Emmerich Kalman
OPERETTA IN DUE ATTI
Orchestra: “Cantieri d’Arte” - Maestro: Stefano Giaroli - Regia: Silvia Felisetti
Corpo di Ballo “Accademia” - Coreografie: Costanza Chiapponi
Scene e costumi: Artemio Cabassi realizzati da ArteScenica Reggio Emilia
Organizzazione: Fantasia in RE - Coordinamento artistico:
Claudia Catellani - Coordinamento musicale: Carlotta Arata
Capo squadra tecnica: Gabriele Sassi
Maestro alle luci: Luciano Pellicelli - Segretaria di produzione: Elena Cattani
Biglietti: 1° settore € 18; 2° settore € 15
Prevendita e informazioni: Rocca Sanvitale di Fontanellato dal 6 agosto 2012
tel: 3407003690 - e-mail: r.rodolfi@comune.fontanellato.pr.it
FONTANELLATO, PIAZZA GARIBALDI
MERCOLEDÌ 8 AGOSTO, ORE 21.15
La Compagnia Teatro Musica Novecento presenta
IL PAESE DEI CAMPANELLI Virgilio Ranzato - Carlo Lombardo
OPERETTA IN DUE ATTI
Orchestra: “Cantieri d’Arte” - Maestro: Stefano Giaroli - Regia: Silvia Felisetti
Corpo di Ballo “Accademia” - Coreografie: Costanza Chiapponi
Scene e costumi: Artemio Cabassi realizzati da ArteScenica Reggio Emilia
Organizzazione: Fantasia in RE - Coordinamento artistico: Claudia Catellani Coordinamento
musicale: Carlotta Arata - Capo squadra tecnica: Gabriele Sassi
Maestro alle luci: Luciano Pellicelli - Segreteria amministrativa: Elena Cattani
Biglietti: 1° settore € 18; 2° settore € 15
Prevendita e informazioni: Rocca Sanvitale di Fontanellato dal 6 agosto 2012
tel: 3407003690 - e-mail: r.rodolfi@comune.fontanellato.pr.it
SALSOMAGGIORE TERME, TEATRO NUOVO
DOMENICA 30 SETTEMBRE, ORE 15.30
LA TRAVIATA
Giuseppe Verdi
MELODRAMMA IN TRE ATTI
SU LIBRETTO DI FRANCESCO MARIA PIAVE
DAL DRAMMA “LA DAME AUX CAMÉLIAS”
DI ALEXANDRE DUMAS FIGLIO
Orchestra “Alighieri” di Ravenna e Coro “Luigi Gazzotti” di Modena
Direttore: Giulia Manicardi - Regia e scene: Paolo Panizza
Costumi: Valerio Maggioni - Disegno luci: Fiammetta Baldisserri
Produzione Opera Futura (2010)
Biglietti: Platea 1° settore: € 30; Platea 2° settore: € 25; Galleria: € 20
Riduzioni: studenti di età fino a 19 anni; soci delle Associazioni
e Circoli Lirici previa presentazione tessera associativa presso biglietterie
Platea 1° settore: € 25; Platea 2° settore: € 20; Galleria: € 15
Prevendita e informazioni: IAT Salsomaggiore Terme - tel: 0524580211;
IAT c/o Fidenza Village - tel: 0524335556
Circuito Vivaticket: www.vivaticket.it - www.teatronuovosalsomaggiore.it
www.jitmanagement.it
FIDENZA, TEATRO GIROLAMO MAGNANI
SABATO 17 NOVEMBRE, ORE 20.30
AIDA, Giuseppe Verdi
OPERA IN QUATTRO ATTI
Orchestra Filarmonica delle Terre Verdiane
Coro dell’Opera Lirica di Parma
Biglietti: Platea e Palchi Centrali: € 60; Palchi laterali e III ordine: € 35; Studenti distretto di Fidenza in palchi di III ordine: € 20
Galleria: € 20
Prevendita e informazioni: G.P.M. T. Marchetti
e-mail: tulliomarchetti@virgilio.it – tel. 340.2224966
Ufficio Cultura tel: 0524517411;
IAT Casa Cremonini
e-mail: iat.fidenza@terreverdiane.it – tel. 0524.83377
Ufficio Stampa per Unione Terre Verdiane
dott.ssa Francesca Maffini,
cell. + 39 349-8330259
ufficiostampamaffini@libero.it / comunicazione.utv@libero.it
segnalazione web a cura di Giuseppe Serrone turismoculturale@simail.it


Tutti i libri di Giacomo Leopardi. Ventimila volumi in mostra per i due secoli di vita della biblioteca del poeta

Compie 200 anni la ricca biblioteca di Giacomo Leopardi che il padre del poeta, il conte Monaldo, aprì al pubblico nel palazzo di Recanati, dove l’autore de L’Infinito visse e studiò. Per l’occasione è stata allestita nelle cantine di palazzo Leopardi la mostra Giacomo dei libri, che si potrà ammirare dal 30 giugno alla fine di settembre assieme ai ventimila volumi della biblioteca e ad alcuni saloni del sontuoso edificio marchigiano, recentemente restaurati. Saranno esposti tra l’altro i primi lavori di Leopardi, alcune tavole dell’Encyclopédie di Diderot e D’Alembert, risalenti al 1784, e alcuni oggetti appartenuti al poeta tra cui l’amato nécessaire da scrittura per viaggio.

La mostra è un’ottima occasione per visitare Casa Leopardi (
www.giacomoleopardi.it), respirare l’atmosfera in cui visse e lavorò il poeta e ripercorrere gli episodi che hanno segnato la sua vita privata e letteraria. L’austero palazzo, dove Giacomo Leopardi nacque nel 1798 e dove visse segregato fino al 1822, domina il borgo di Recanati, nel cuore delle Marche, e si apre ai visitatori con numerose sale espositive tra cui quella dei Manoscritti dove sono conservati diversi scritti del poeta e importanti documenti come il passaporto per la fuga che Leopardi progettò a Milano e che scatenò l’ira del padre.

Oltre alla Casa-Museo si possono visitare le cantine, dove si produce un ottimo vino, e il borgo di Recanati con la piazzetta Sabato del Villaggio e il paesaggio circostante da cui il poeta trasse una costante ispirazione.
ansa

In tempo di crisi la vacanza è low cost e si sceglie con il mouse

In tempo di crisi la vacanza è low cost e si sceglie con il mouse:crescono le prenotazioni online per alberghi, agriturismi e B&B. Secondo i dati dell'Osservatorio Nazionale del Turismo, elaborati dal portale HRS.com, nel primo trimestre del 2012 due ospiti su tre presenti nelle strutture ricettive - ben il 61,9% - ha utilizzato internet per assicurarsi il proprio soggiorno.
Il doppio rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente (36%). Secondo il monitoraggio di HRS.com, portale leader in Europa di prenotazioni alberghiere, il fai-da-te su internet permette di risparmiare fino al 30% sul costo del soggiorno. "Grazie alla facilità con cui è possibile fare confronti in tempi rapidi tra migliaia di possibilità e grazie alle numerose offerte speciali a prezzo scontato - spiega Elisabetta Giulietti, direttore commerciale Italia di HRS.com - gli italiani scelgono internet e le prenotazioni via web dimostrando attenzione verso formule più veloci ed economiche. Modalità di prenotazione flessibili e senza intermediari, infatti, garantiscono tempi brevi e maggiori risparmi rispetto alle formule più tradizionali".
Sebbene l'utilizzo del web sia ancora legato ai metodi tradizionali, quali l'invio della mail (30%), raddoppia la quota di turisti che si affida ai grandi portali: +14,4% nei primi tre mesi del 2012 rispetto al +7,7% dello stesso periodo dell'anno precedente. Tra le strutture alberghiere, sono gli hotel a 4 e 5 stelle ad essere premiati per l'utilizzo di strumenti di prenotazione online. Quasi il 70% degli ospiti prenota il proprio soggiorno attraverso internet, di cui oltre il 20% lo fa utilizzando i grandi portali di prenotazione. Nei primi mesi del 2012, HRS.com ha registrato sul proprio portale un incremento delle prenotazioni di hotel a 5 stelle dell'11% e del 6% nelle strutture a 4 stelle. Bene anche gli hotel a 3 stelle (+4%) e 2 stelle (+15%). In flessione gli alberghi ad una stella (-11%). Un trend che investe anche il settore business. Nello stesso periodo di riferimento, infatti, Hrs registra un incremento del 20% delle prenotazioni da parte delle aziende, che sempre più si affidano a internet per le trasferte di lavoro dei propri manager. Al pari delle famiglie alle prese con tagli di budget, anche le aziende ricorrono a formule che garantiscono praticità e risparmio.
ansa

Val d’Orcia, terra di papi e pittori

Quando si pensa alla campagna toscana, le prime immagini che vengono in mente o che compaiono nelle guide turistiche sono quelle che tratteggiano colline dall’andamento dolce simili a dune, campi di grano in cui il giallo ocra è rotto dai filari di cipressi, parabole di vigne che si mescolano ai girasoli e affiorano dal grigio che i sentieri in terra battuta decorano come fossero una cornice. Paesaggi che si incontrano lungo le strade che da Siena portano alla Val d’Orcia, l’angolo della regione che per eccellenza regala le icone da Toscana shire.

Il poeta Mario Luzi amava percorrere le vie di questa valle che, secondo i suoi versi, attraversano «il mare mosso delle crete dilavate che mettono di marzo una peluria verde». Ed era come essere in «una strada fuori del tempo» che «punta con le sue giravolte al cuore dell’enigma», scriveva in una delle poesie con cui ha reso omaggio alla «sua» Pienza. «Sua» perché, nella cittadina che della Val d’Orcia è l’emblema, trascorreva i periodi di buen retiro. E «sua» perché ancora adesso – a sette anni dalla morte – custodisce la sua biblioteca personale.

Pienza, come tutta la vallata, è terra di Papi. Nel senso che il legame con la Sede apostolica ne ha determinato i lineamenti. Quei tratti d’impronta cattolica emergono dai borghi, dalle chiese o dai monasteri e sono stati riconosciuti persino dall’Unesco che nel 2004 ha dichiarato la Val d’Orcia patrimonio mondiale dell’umanità. Nella motivazione (a dire il vero «politically correct») si fa riferimento all’«eccezionale esempio di come il paesaggio naturale sia stato ridisegnato nel periodo rinascimentale per rispecchiare gli ideali del buon governo».

È l’umanesimo cristiano che l’ha plasmato e che si tocca con mano a Pienza, il borgo riprogettato nel Quattrocento su impulso del suo più illustre cittadino, quell’Enea Silvio Piccolomini divenuto Pio II. Definita «città ideale» o «città utopica», è stata pensata dall’architetto Bernardo Rossellino come modello di convivenza che dall’architettura si traduca in vita quotidiana. E da allora porta il nome del Papa senese.
A rinsaldare i vincoli fra la Val d’Orcia e la «capitale» della cristianità ha contribuito il ruolo cruciale che l’area ha assunto nelle maglie viarie del passato. Da qui passava l’antica Cassia che poi verrà affiancata dalla Via Francigena, la strada dei pellegrini che corre vicino al fiume Orcia. Un rapporto raccontato, ad esempio, dalla storia di Montalcino, patria del vino con il suo Brunello, che annovera nel suo territorio l’abbazia di Sant’Antimo che, secondo la tradizione, ha ricevuto il sigillo di Carlo Magno e che oggi è affidata ai Canonici regolari legati al carisma agostiniano.

Il nesso con Roma torna a San Quirico d’Orcia, cittadina d’origine etrusca, che per la sua posizione sulla Francigena è stata teatro dell’incontro del 1154 fra Federico Barbarossa e i messi pontifici di Adriano IV che qui vennero accolti dal futuro imperatore del Sacro Romano Impero. Una pagina che ogni anno il paese celebra con rievocazioni e cortei. Oggi i vademecum d’oltre Oceano definiscono il borgo «non turistico» per la sua grazia «fuori del tempo». A pochi chilometri, sempre sulla Cassia, si trovano le terme di Bagno Vignoni, elogiate da santa Caterina da Siena e Lorenzo il Magnifico e «figlie» delle acque che sgorgano dal monte Amiata, il vulcano spento che è il fulcro della Val d’Orcia.

Anche Radicofani, che svetta su una rupe a quasi 900 metri d’altezza – da cui è possibile ammirare un panorama che spazia dall’Appennino ai laghi di Bolsena e Trasimeno – deve il suo presente a sovrani, Pontefici e signori. Grazie all’ultimo re dei Longobardi, Desiderio, diventa centrale nei collegamenti del tempo. E prima papa Adriano IV e poi Cosimo dei Medici ne fortificano le mura. Certo, sarà Dante Alighieri a farla entrare nella letteratura italiana quando nella Divina Commedia accennerà al ghibellino ribelle e ladro gentiluomo Ghino di Tacco che adesso le guide anglosassoni chiamano il «Robin Hood» della Val d’Orcia e che vanta una statua nel parco pubblico del paese.

Il fascino che negli ultimi decenni la zona si è conquistata è, comunque, ben lontano dalle descrizioni poco lusinghiere che l’hanno accompagnata nei secoli scorsi. Il Barbarossa parlava di un «lungo e faticoso cavalcare» per arrivare a San Quirico. Nel Settecento il presidente del parlamento della Borgogna, Charles de Brosse, descriveva un paesaggio animato «non già da montagne, ma da cimiteri di rocce». E l’inglese Charles Dickens, dopo aver lasciato Sant’Antimo, paragonava la valle alla «campagna sterile, pietrosa e selvaggia» della Cornovaglia.

Forse, però, ad anticipare l’appeal attuale ci hanno pensato i pittori rinascimentali che nelle opere di Scuola senese avevano raffigurato gli scorci della Val d’Orcia come simbolo dell’armonia fra l’uomo e la natura. Quell’armonia che la valle continua a trasmettere e che i Comuni si sono imposti di preservare anche attraverso il «Parco artistico, naturale e culturale». Un ente che si propone di coniugare tutela dell’ambiente e difesa delle tradizioni, a cominciare da quelle che qui ha espresso la civiltà contadina. Come ancora mostrano gli spettacoli del «teatro povero» di Monticchiello dove ogni estate la gente della frazione di Pienza porta in scena la voce popolare di una piccola comunità nell’era della globalizzazione.

Giacomo Gambassi  / avvebire.it

Al via citta' animal friendly. Cani e Gatti in luoghi pubblici

la spiaggia per cani al Villa Bau Village
Ordinanze già pronte che, per esempio, per l'estate consentono di aprire le spiagge ai nostri amici a quattro zampe. E' con provvedimenti-modello di questo genere che l'ex ministro del Turismo Michela Vittoria Brambilla chiede ai sindaci di aderire per rendere sempre di più le città 'animal friendly'.
Le ordinanze già pronte, e soltanto da firmare per i comuni, sono infatti il senso dell'accordo che Brambilla, in qualità di fondatrice della Federazione italiana delle associazioni per i diritti animali e dell'ambiente, ha siglato oggi con l'Anci. Gli altri modelli ad hoc per i sindaci riguardano per esempio le aree verdi e l'ingresso in tutti i luoghi ed esercizi pubblici degli animali d'affezione. Inoltre, con l'accordo, osserva Brambilla, si favorisce "l'apertura di un ufficio dei diritti animali nei comuni italiani" e si tenta di "combattere in modo ancora più proficuo il randagismo", aumentando anche la "sinergia con le associazioni".
"Per noi - afferma l'ex ministro - gli animali domestici sono dei veri e propri membri della famiglia. Sono ormai 22 milioni gli italiani che vivono con animali domestici, e la sensibilità è crescente. Per questo - aggiunge - è un dovere delle istituzioni rendere loro la vita più facile". Per sapere dove trascorrere una vacanza in tutta tranquillità con il proprio amico fedele, Brambilla ricorda il sito 'vacanzea4zampe.info' di cui è possibile trovare informazioni e strutture che accolgono i nostri amici. Finora, tra spiagge e stabilimenti, si arriva a circa 150 tratti di costa dove far fare il bagno a 'Fido'. 
ansa

Dubai verso il secondo boom turistico

(di Alessandra Antonelli)

DUBAI - L'annuncio dell'inaugurazione del Four Seasons hotel, albergo categoria extra-lusso, 237 camere e suites affacciate su 300 metri di spiaggia alla parte estrema di Jumeirah Beach, è solo l'ultima conferma di un trend turistico che racconta una Dubai ritornata a galoppare - turisticamente parlando - ai ritmi pre-crisi. Tanto che si parla già di un secondo boom. Attualmente nell'emirato, appena più grande della Valle d'Aosta, si contano 577 alberghi per 75,171 tra camere e mini appartamenti in residence.

Entro le fine dell'anno se ne dovrebbero contare circa 4,000 in più solo in alberghi di lusso secondo i dati del dipartimento del turismo di Dubai (Dtcm). In cantiere ce se sono altre 19,000 almeno, il 32,8 percento dell'attuale disponibilità, ha stimato Elizabeth Randall, direttrice della Str Global, al quotidiano Gulf News. Se nel primo trimestre del 2012 il tasso di occupazione alberghiera ha già superato l'86%, il 2011 ha registrato un aumento del flusso turistico del 23%, pari a quasi 33 milioni di visitatori che hanno portato nelle casse dell'emirato 3,48 milioni di euro, il 20% in più rispetto all'anno precedente.


In aumento è anche la domanada: 13,9% nel 2010, 17,1% nel 2011 e stimata ad una media del sei per cento nei prossimi sei anni. Numeri e stime che secondo gli analisti di settore dovrebbero mettere a tacere le voci degli scettici che non confidano nella capacità di Dubai di assorbire l'alto numero di camere in costruzione di varie tipologie e categorie. Dubai si piazza inoltre destinazione turistica numero uno nella regione del Medio Oriente e del Nord Africa (Mena) e per spesa turistica pro capite e rimane salda tra le prime 10 mete più gettonate al mondo, meglio piazzata di Roma o di New York, rispettivamente al 12/mo e al 13/mo posto, secondo i dati del Master Card Index.


A giocare in favore dell'emirato, al momento, due fattori chiave. Da una parte l'irrequietezza politica dell'intera regione che sta spostando significative masse di turisti da destinazioni tradizionali come l'Egitto o il Libano, dall'altra la crescita economica di Russia e Cina. Al turismo storico "locale" - ovvero proveniente dalle altre cinque monarchie petrolifere che insieme agli Emirati Arabi Uniti costituiscono il consiglio di Cooperazione del Golfo (Ccg) - e a quello europeo in cerca di relax in strutture spesso da favola per atmosfere e lusso, spiagge mare e shopping, tutti i comfort delle vacanze moderne con gli imprevisti delle avventure esotiche, si aggiungono i nuovi ricchi - e non solo - delle due gradi economie emergenti.
ansa

Non solo calcio, Varsavia in 10 mosse. La semifinale Germania-Italia ottimo spunto per un viaggio


Girovagando per la città polacca nel fine giugno calcistico si intrecciano edifici moderni e vibranti quartieri dalle tinte pastello, crocevia di musei, buona musica e cucina generosa Una partita di calcio, soprattutto se una semifinale degli Europei 2012 come quella che giovedì 28 giugno si giocheranno Italia e Germania, è un ottimo spunto per inventarsi un ponte turistico.

E Varsavia, con i suoi musei, le sue case e piazze colorate, i suoi negozi d’ambra, la cucina d’autore e la buona musica è certamente una meta di grande vitalità. Si può iniziare da uno sguardo panoramico dal trentesimo piano del Palazzo della Scienza e Cultura, d’ispirazione sovietica, sui tetti di tegole rosse della Città Vecchia, completamente ricreata dopo la distruzione della Seconda guerra mondiale. La città, quasi due milioni di abitanti, è piena di musei (se ne contano una ventina) e in molti di questi sono richiamati la sofferenza e il coraggio della popolazione durante l’occupazione nazista. Giganteschi soldati sono, per esempio, immortalati in azione in piazza Krasinski nel Museo della Rivolta.

Le memorie belliche di Varsavia sono, però, sovrastate e vinte in ogni angolo dalla melodia di Chopin, il “poeta del pianoforte” cresciuto da queste parti. Il parco reale di Lazienki ospita nelle giornate e serate estive una serie di concerti dedicati al grande compositore. L’appetito è un altro elemento tipico della piazza polacca, dove abbondano locali specializzati in selvaggina, salsicce e gnocchi rustici. La vita notturna ha un suo filone nella zona di Nowy Świat, nel Quartiere dei Teatri con diversi bar e discoteche, oppure attraversando il fiume Vistola si può raggiungere il quartiere di Praga, dove anticamente venivano incoronati i re polacchi e oggi, fra vie degradate, si trovano anche edifici d'anteguerra dalla caratteristica architettura e alcuni esempi di chiese ortodosse come la Cattedrale di Santa Maria Maddalena.

Ecco una breve guida, in dieci tappe, per gustarsi Varsavia. 1) Città Vecchia (Stare Miasto). L’atmosfera dei vicoli si mescola alla confusione della della vita centrale, con piazze, caffetterie accoglienti. D’estate questa zona diventa un immenso palcoscenico all’aperto con spettacoli musicali, teatrali e gallerie d’arte. Seriamente danneggiato dagli eventi bellici, questo quartiere è stato ricostruito con precisione negli anni Cinquanta e Sessanta, basandosi in gran parte sulle famose vedute attribuite al Canaletto (in realtà, dipinte da Bernardo Bellotto. 2) Castello Reale. Nella parte meridionale della Città Vecchia si trova la Plac Zamkowy, piazza del Castello, dominata dal Castello Reale risalente al XIV secolo e ricostruito tra il 1971 e il 1988, riutilizzando quanto più possibile i materiali storici recuperati dopo la distruzione da parte degli occupanti nazisti nel 1944. Sulla piazza si affaccia anche la Colonna di Sigismondo, eretta nel 1644 e attualmente punto di ritrovo della città.

Dalla piazza del Castello inizia la cosiddetta Strada Reale (Trakt królewski), che conduce alla residenza reale di Wilanóv. Il primo tratto è costituito dal Krakowskie Przedmieście, grande viale alberato dove si trovano il Palazzo del presidente della repubblica, la chiesa neoclassica di Sant'Anna, il monumento al poeta nazionale Adam Mickiewicz e la città universitaria. 3) Palazzo Wilanów. Soprannominata la “Versailles polacca”, questa residenza rappresenta bene la grandezza polacca sotto il regno di Giovanni III (Jan Sobieski) e Augusto II, dei quali fu dimora estiva. Merita un passaggio il Giardino Sassone, primo parco pubblico aperto ai cittadini, con 21 statue delle muse e delle virtù, l'orologio solare e una fontana costruita sul modello del tempio di Vesta di Tivoli. All'entrata di questo parco c’è il Monumento al milite ignoto. In questa zona si trova anche Il Museo dei Poster che ospita una delle più grandi collezioni mondiali di poster art. Oltre metà di queste opere sono polacche, ma vi sono anche capolavori di artisti quali Dalí, Warhol e Picasso. (www.postermuseum.pl/en/main)

4) Parco Lazienki. Questo complesso architettonico, una vera opera d’arte del giardinaggio (è considerato uno dei più belli d’Europa da molte guide turistiche) risale al 17/mo secolo e comprende il Palazzo sull'Acqua fatto costruire da Stanislao II Augusto Poniatowski, ultimo monarca polacco.

5) Palazzo della Cultura e della Scienza. Completato nel 1955 come un “regalo” di Stalin (con il paradosso che lo volle ispirato all’Empire State Building di New York), questa torre è l'incarnazione dell’architettura del realismo socialista ed è ancora, con i suoi 231 metri, l'edificio più alto della Polonia, oltre ad essere il nuovo centro animato della città. Situato accanto alla stazione centrale, occupa quello che attualmente è il centro commerciale, finanziario e economico di Varsavia.

6) Museo della Rivolta. Aperto nel 2004 nel centro della città, è un tributo a quanti morirono per l’indipendenza del Paese. Questo moderno museo interattivo commemora la fallita ribellione del 1944 per liberare la città dai naziste rende visibile l’insurrezione grazie ad una vasta collezione di manufatti, filmati, fotografie ed anche a ricostruzioni di aerei (http://www.1944.pl/en/).

7) Museo Nazionale. Contiene una ricca raccolta di esposizioni dall'antichità ai tempi moderni. Ospita una splendida collezione d'arte che abbraccia molte epoche. Le 11 gallerie conservano manufatti provenienti dall'Egitto e dalla Mesopotamia, dipinti religiosi medievali, dipinti veneziani ed opere di maestri polacchi risalenti al 19° e 20° secolo. 8) Prigione di Pawiak. Divenne sinonimo di terrore nazista quando la Gestapo la trasformò in prigione politica. Qui furono uccise più di 37.000 persone ed oggi questo luogo è un tributo commovente a questi martiri, con celle ristrutturate ed effetti personali in esposizione.

9) Cattedrale di San Giovanni Battista. Anch’essa distrutta nel 1944 e successivamente ricostruita in stile gotico inglese, ha appesi su una delle pareti esterne i cingoli di un Goliath, carro armato tedesco, a ricordare la brutalità di cui la cattedrale e la città intera furono oggetto. All’interno si trovano diverse opere dell’artista tedesco Veit Stoss (1438-1533), autore tra l’altro della magnifica pala d’altare della basilica di Santa Maria a Cracovia. (www.katedra.mkw.pl)

10) Museo Fryderyk Chopin. La vita e le opere del celebre compositore e pianista sono raccolte in quest’edificio, nel centro città. Tra le raccolte spiccano lettere e manoscritti originali, regali personali e il suo ultimo pianoforte. Sono organizzate anche visite guidate nel luogo di nascita, a 50 km da Varsavia. Da non trascurare, inoltre, il Salotto della Famiglia Chopin, che si trova all’interno del Palazzo Czapski, la casa dove viveva l’artista. (http://en.chopin.nifc.pl/institute/)
ansa