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I Prodotti della Dieta Mediterranea sbarcano a Monaco di Baviera nel prestigioso Campus Cooking School Stromberg il 19 Luglio 2012

La Master Brand Etica Simply Med attesa dagli esperti di Cucina tedeschi.
Campus Cooking School Stromberg - Balanstraße 73, Haus 32 81541 München

Monaco di Baviera - 18 Luglio 2012

I Prodotti della Dieta Mediterranea sbarcano a Monaco di Baviera nel prestigioso Campus Cooking School Stromberg il 19 Luglio 2012.

La Dieta Mediterranea arriva per la prima volta in Germania grazie alla Master Brand Etica Simply Med nata per diffondere i Prodotti della Dieta Mediterranea - Cibo Sano 100% ITALIA.

Nel corso dell'incontro Organizzato da COSER Calabria, sarà presentato in anteprima mondiale, dai giovanissimi Imprenditori Calabresi della giovane Azienda Dieta Mediterranea srl, nata anche per fronteggiare la crisi del lavoro tra i giovani, il Primo Olio Extra Vergine di Oliva della Dieta Mediterranea Simply Med,una vera "spremuta di Olive" delle assolate terre dell'Alto Ionio Cosentino, realizzato anche nell'altrettanto pregiata versione "Biologico".

Portavoce del nuovo Marchio Etico italiano Simply Med (semplicemente mediterraneao), concesso in esclusiva mondiale alla Dieta Mediterranea srl, Silvia Lanzafame, Amministratore Unico della giovanissima Azienda, accompagnata da Eleonora Cafiero, esperta di connettività e da Tina Azzinnaro del settore Marketing Simply Med.

La Dieta Mediterranea contempla uno stile di vita alimentare sedimentatosi nei secoli nel Mezzogiorno d'Italia che manifesta, attraverso i suoi Alti Cibi, frutto della semplicità e della Tradizione Contadina, quelle proprietà salutistiche individuate da Fisiologi e nutrizionisti di ogni luogo del mondo, a partire dall'Americano Ancel Keys cui si deve il termine "Dieta Mediterranea" che l'UNESCO che l'ha proclamata "Patrimonio Immateriale dell'Umanità".

I Buyer e gli appassionati di Alta Cucina Tedeschi potranno degustare, oltre allo straordinario Olio, "Principe della Dieta Mediterranea", la Salsa di Pomodoro, e altri alimenti da Tavola Quotidiana, lavorata anche per una cucina moderna e veloce.

Simply Med, nonostante sia un'Azienda molto giovane è già nota per la sua capacità di scegliere i Cibi, i gusti da portare in Tavola, per la sua intelligenza nel campo della Rete, la sua capacità di dare vita ad alleanze con Aziende Contadine italiane che fa di tutto questo la base della sua Politica Etica che rappresenta un nuovo modello alimentare ed economico sia a beneficio delle Aziende Contadine che dei Consumatori.

Simply Med, infatti, è considerata "Ambasciatrice" dei prodotti della Dieta Mediterranea - Cibo Sano 100% ITALIA.
Uffico Stampa Simply Med

Dieta Mediterranea srl

Via Romualdo Montagna, 31 - 87100 Cosenza - ITALIEN

P.IVA: 03168740789 - Mobile: +39 348.5512659

e-mail: info@dietamediterraneasrl.it
E-SHOP: www.dietamediterraneasrl.it
E-BOOK: www.prodottidelladietamediterranea.it

Dagli Usa a Sardegna, ecco il 'digital detox'. Vacanze senza telefonini, tv e wi-fi, per 'staccare la spina'

di Titti Santamato - ansa
Tutti i 'beni digitali' vengono consegnati all'arrivo, non c'é televisione in stanza e nessuna connessione wireless. Si cammina, si guardano i paesaggi e si riprende il contatto con la vita reale. Benvenuti nella vacanza che disintossica dal morboso attaccamento a smartphone e tablet, quello che un famoso e preveggente spot dei lontani anni Sessanta definiva "il logorio della vita moderna". La vacanza 'digital detox' è oramai una moda negli Stati Uniti, dove anche Bill Gates prende una settimana all'anno, la famosa 'think week', solo per pensare. Ed è soprattutto diventato un bel business. C'é il californiano Post Ranch Inn Big Sur considerato uno degli alberghi americani più belli, da tempo destinazione dei big della Silicon Valley. Nella lussuosa struttura a picco sulla costa - alimentata solo da energia solare, il trasporto interno è assicurato da macchine ibride - le camere sono prive di tv e wi-fi ma offrono viste mozzafiato sull'Oceano e sulla montagna. Il Post Ranch Inn offre percorsi disintossicanti a base di passeggiate nella natura, trattamenti in spa e corsi di meditazione (l'Ocean escape package, un week-end in camera doppia, costa a partire da 2700 dollari). Cambia il panorama, diventa caraibico, ma non le finalità della vacanza a Saint Vincent e Grenadine, dove c'é un apposito programma di disintossicazione dalla vita digitale. "Hai bisogno di fare un vero break? Di dare un taglio alle mail fastidiose e agli aggiornamenti costanti? Non cercare altrove, devi solo abituarti al suono delle onde che lambiscono la spiaggia", propaganda il sito blacktomato.com che nel pacchetto di una settimana (a partire da 3000 dollari, volo compreso) offre anche un 'coach'. Stesso schema, ma in Messico e Costa Rica, per le vacanze organizzate dall'agenzia di Seattle viayoga.com. Esclusivi resort in posti incontaminati, dove ogni tipo di gadget tecnologico si consegna all'arrivo. In cambio si può fare yoga, pilates, massaggi, immersioni e lezioni di surf. "Datti l'opportunità di rilassare la mente e vivere il momento", è lo slogan che si legge sul sito per un pacchetto a partire da duemila dollari. E in Italia? Il fenomeno è ancora agli inizi - hanno fatto da apripista le vacanze 'spartane' nei conventi - ed è 'agevolato' dalla scarsa diffusione di banda larga e wi-fi, ma anche da noi non mancano le offerte 'digital detox'. In Sardegna, sull'Isola di San Pietro a Carloforte circondato da mirto e macchia mediterranea c'é il Poecylia Resort. Non ha tv, né telefono, né internet, né frigobar, né aria condizionata in camera ("sono fresche naturalmente grazie al modo in cui sono state concepite e costruite", si legge sul sito) proprio per godersi la pace e l'energia del paesaggio senza interferenze hi-tech. Lo stesso vale per l'Hotel Villa di Campo a Campo Lomaso, in Trentino, dove i comfort tecnologici si trovano nelle aree comuni. A ricaricare le pile ci pensano una spa, un orto e le passeggiate nella natura.

18 luglio 2012

Sport in Gran Bretagna, musei e attrazioni

Visitare Londra per le Olimpiadi (vedi lo speciale ANSA Giochi Olimpici) è una delle tendenze principali dei viaggi di quest'anno, ma per gli sportivi più incalliti che si concedono una pausa più lunga di un weekend nel Regno Unito ci sono musei, attrazioni, aperture di nicchia che vale la pena tenere in considerazione. Nella capitale britannica, ma non solo: nei templi moderni di calcio, tennis, cricket, rugby e golf (www.visitbritain.com/it/IT/).

Lord's a Londra è considerata la patria spirituale del cricket, vicino Regent Park, e durante i Giochi ospiterà le gare di tiro con l'arco. Ma a parte questo, i tour guidati consentono di ammirare l'Urna delle ceneri, trofeo conteso tra Inghilterra e Australia, e in più accessori e abbigliamento per il cricket indossati da numerosi campioni. Restando in città si può fare un salto a Wimbledon, sede dell'omonimo torneo di tennis da poco conclusosi, che ha un museo interattivo. Tra le chicche la 'ricostruzione' dello spogliatoio degli uomini com'era negli anni '80. A Twickenham invece, nel borough di Richmond, si trova il World Rugby Museum.

Per chi ama il rugby la destinazione migliore è però il Galles. A Cardiff (vedi l'itinerario di ANSA In Viaggio) il Millennium Stadium è aperto a visite guidate (l'accesso è su Westgate Street) da prenotare in anticipo. I turisti possono scoprire aneddoti sportivi legati alla struttura e i segreti della sua copertura mobile. Lo stadio è stato inaugurato nel '99 e rappresenta oggi una delle location sportive d'eccellenza della Gran Bretagna nonché icona contemporanea del Galles. Struttura all'avanguardia in cemento e acciaio, può ospitare oltre 74 mila spettatori.

L'icona del golf è invece in Scozia, al St Andrews Old Course (vedi l'articolo su ANSA In Viaggio) che quest'anno ha festeggiato sei secoli. Tappa obbligata: il British Golf Museum che ripercorre la storia del golf britannico. A Bimingham c'è invece il National Motorcycle Musem, mentre per quello dell'ippica bisogna andare a Newmarket, nel Suffolk.

Per gli irriducibili del calcio le squadre che offrono la possibilità di tour guidati o che hanno aperto musei sono diverse: ad esempio il Leeds United, il Manchester United, il Liverpool FC, il Celtic's. Il nuovo Museo nazionale del calcio a Manchester, aperto quest'anno, vanta la più grande collezione di oggetti calcistici mai esistita.
ansa

L'estate di San Francisco. Appuntamenti, musei e nuovi itinerari nella città californiana

di Ida Bini

Per la San Francisco Travel Association, l’organizzazione ufficiale di marketing turistico della città e della contea californiane, il numero dei visitatori italiani a San Francisco è in continuo aumento: l’anno scorso 103mila connazionali hanno viaggiato nella città americana, classificandosi quarto Paese al mondo per le visite. I motivi di questo successo sono persino ovvi: la bella città della West Coast offre tutto l’anno - e ancor di più d’estate - musei, appuntamenti culturali e musicali, eventi sportivi, festival di strada, paesaggi da cartolina – la baia e le colline con i suoi caratteristici saliscendi – e le attrattive architettoniche, comprese le celebrazioni quest’anno per i 75 anni del famoso ponte Golden Gate, considerato una delle meraviglie del mondo. Ci sono anche nuovi itinerari tematici e la possibilità di fare escursioni nei dintorni tra spiagge, vigneti, parchi e strade da percorrere in totale libertà.

La più “europea” tra le città d’oltreoceano si mostra in tutta la sua bellezza ed esibisce con orgoglio un volto rispettoso della natura e dell’ambiente, attento alla cura del corpo e dello spirito, proponendo un turismo ecologico raffinato ed esclusivo. Se di giorno si gira per la città in bicicletta o sui cable car, i vecchi tram trainati e quelli gialli (molti dei quali regalati dall’azienda dei trasporti milanese) tra visite ai musei e lezioni di yoga, la sera ci si ritrova al Waterfront, quartiere ricco di locali e ristoranti rigorosamente bio, aperti tutta la notte.Chi ama la scienza e la natura può recarsi all’Exploratorium (www.exploratorium.edu), museo didattico e interattivo, e alla California Academy of Sciences (www.calacademy.org), grande complesso progettato dall’architetto Renzo Piano, e visitare al suo interno un museo di storia naturale, un acquario, un planetario, una mini foresta pluviale sul living roof, il tetto vivente, con un milione e 700mila tra piante e tipi diversi di erbe. Chi preferisce rilassarsi, può fare passeggiate sui sentieri lungo la baia o nel quartiere Fisherman’s Wharf, pieno di ristorantini, mercati e musei, oppure partecipare a sessioni di yoga o semplicemente salire a bordo dei battelli o dei motoscafi RocketBoat della compagnia Blue & Gold (www.blueandgoldfleet.com), che organizza crociere turistiche nella baia di Frisco.

Chi ama lo sport può assistere a spettacolari gare di golf all’Olympic Club oppure alle regate storiche di World Series, che si svolgeranno nella baia dal 21 al 26 agosto, in attesa di vedere la prossima estate le gare dell’American’s Cup, la celebre competizione velica. Il 29 luglio si può partecipare alla maratona di San Francisco, alla mezza maratona o alle corse che coinvolgono i bambini. Tante sono le opportunità per chi ama andare per musei: il CityPASS (www.sanfrancisco.travel) permette di visitare senza fare file i maggiori musei della città, dalla California Academy of Sciences all’Aquarium of the Bay (www.aquariumofthebay.org) sul molo 39; dal San Francisco Museum of Modern Art (www.sfmoma.org) con le collezioni e le mostre temporanee al de Young Museum (http://deyoung.famsf.org) che, nel Golden Gate Park ospita opere d’arte americana, africana, orientale e precolombiana, oltre a esposizioni temporanee.Se si viaggia con la famiglia ci sono alcuni indirizzi perfetti per i più piccoli: il museo didattico Exploratorium, il Bay Area Discovery Museum (www.baykidsmuseum.org), che offre ai ragazzi laboratori e mostre d’arte e di scienze interattive e il Children’s Creativity Museum (http://creativity.org), museo della creatività infantile legata alla tecnologia. Imperdibili sono l’House of Air (www.houseofair.com), grande parco dei divertimenti con trampolino, e il museo dedicato a Walt Disney (http://waltdisney.com).

Tante sono le escursioni che si possono fare nei dintorni della città: a nord si viaggia alla scoperta delle contee del vino - Napa, Sonoma e Mendocino - e di una natura incontaminata con le visite a piedi, a cavallo o in auto a Marin Headlands, parco naturale fatto di maestose scogliere a strapiombo sull’oceano, e a Muir Woods, la foresta di sequoie secolari che si trovano all’interno del parco protetto del Golden Gate, visitabile solo a piedi, e che furono tenute a battesimo da Franklin Roosevelt. Oppure si può scegliere di andare in direzione est verso Oakland, Berkeley e Sacramento fino al Yosemite National Park. Infine c’è la zona a sud della città che offre luoghi splendidi da visitare, come Half Moon Bay, Santa Cruz, Monterey e le sue incantevoli spiagge, immortalate in numerosi film hollywoodiani.

ansa

Turismo accessibile, investimento anti crisi

In Italia almeno 4 milioni di clienti potenziali: turisti con disabilità, anziani, famiglie con bambini
ansa

Dai mezzi di trasporto al menu del ristorante, dalla struttura ricettiva alla spiaggia attrezzata: per i turisti con bisogni speciali, che possono essere sia persone con disabilità, sia ad esempio anziani o famiglie con bambini, non tutte le vacanze sono a misura d'uomo. Un'opportunità mancata, secondo Roberto Vitali, presidente di Village for All (V4A) e membro del Comitato per lo sviluppo e la promozione del Turismo Accessibile appena istituito dal Ministro per gli Affari regionali, il Turismo e lo Sport, dato che "il bacino potenziale di utenti è di circa 127 milioni di persone in Europa e 4 milioni di italiani, moltiplicato almeno per tre, dato che questa fascia di turisti raramente si sposta sola".

"Quando parliamo di persone con disabilità o con bisogni speciali ci riferiamo a un mercato corposo, veri e propri clienti – spiega Vitali – che spaziano da famiglie con bambini o anziani a persone con allergie alimentari o ambientali, da turisti con disabilità motorie, sensoriali a persone con insufficienze mentali o condizioni di salute particolari come chi è in dialisi o deve seguire diete particolari. Secondo dati Eurostat – aggiunge – le imprese turistiche europee possono incrementare il proprio fatturato del 10% grazie al turismo accessibile. Anche perché investendo in questa direzione si innalza la qualità per tutti i clienti, non solo per quelli con esigenze particolari".

Un aiuto per districarsi nell'offerta italiana la dà Village for All, diventato un marchio di qualità per il turismo accessibile perché i suoi esperti rilevano e certificano periodicamente le informazioni di accessibilità nelle strutture che ne fanno richiesta. Insieme a Federcamping, V4A certifica le informazioni di strutture e campeggi (oltre 30 in Italia finora) ma anche di altre strutture ricettive, dall'agriturismo al B&b, passando per altri edifici di interesse turistico come musei, teatri, enoteche, house-boat.

L'accessibilità per tutti, come condizione universale, "non esiste – sottolinea Vitali – ecco perché servono informazioni oggettive su alberghi e ristoranti in modo che i clienti decidano di scegliere o meno una struttura piuttosto che un'altra". Insomma non basta accontentarsi di un hotel con bagno a norma per le persone con disabilità motoria se poi non si riesce ad arrivare al ristorante o alla spiaggia. La principale carenza, evidenzia il presidente di Village for all, "sta nella formazione del personale. Fino ad oggi nessun istituto alberghiero ha mai fatto corsi dedicati al turismo accessibile". "I trasporti sono poi un capitolo a parte – aggiunge – nel senso che possiamo contare abbastanza sugli aerei, tranne qualche compagnia, di linea e low cost senza distinzioni, mentre per quanto riguarda i treni a parte Frecce e Intercity dal punto di vista dell'accessibilità il trasporto regionale non è esattamente garantito. I servizi sono distribuiti a macchia di leopardo".

Una novità di quest'estate, che dovrebbe venire incontro alla domanda di turismo accessibile, è l'insediamento del Comitato per lo sviluppo e la promozione del turismo accessibile che si occuperà in primis di individuare criteri di accessibilità affinché una destinazione turistica possa definirsi realmente accessibile.
Informazioni: www.italia.it/it/idee-di-viaggio/turismo-accessibile.html.

3 italiani su 4 al lavoro sotto l'ombrellone

Sono tanti, forse troppi, gli italiani che non staccano il cordone ombelicale con l'ufficio neanche in vacanza: 3 su 4. E' ciò che certifica una ricerca internazionale di lastminute.com basata su dati raccolti in nove paesi europei: Inghilterra, Francia, Irlanda, Spagna, Italia, Germania, Svezia, Norvegia e Danimarca. Ebbene, secondo l'indagine il 75% dei nostri connazionali non 'stacca' dal lavoro neanche durante le vacanze, rimanendo in contatto con l'ufficio anche sotto l'ombrellone. Gli italiani risultano, insieme agli irlandesi, gli europei più stakanovisti; seguono spagnoli (66%), norvegesi (63%) e danesi (58%), in linea con la media europea (58%). Più tranquilli durante le ferie i cugini d'oltralpe: circa 1 francese su 2, infatti, dimentica l'ufficio una volta in vacanza (51%).

Chiudono la classifica tedeschi, inglesi (entrambi con il 45%) e svedesi (43%), che fra tutti, sono senza dubbio gli europei che si godono le ferie con più tranquillità. In particolare dal sondaggio emerge che in Italia ad essere i meno propensi a staccare dall'ambiente di lavoro sono gli uomini (77%) rispetto alle donne (72%), mentre sono i 25-35enni (84%) coloro che sentono di più il legame con l'ufficio anche durante le vacanze. Sono sempre gli italiani a detenere un ulteriore primato tra gli europei: quello dei lavoratori più disponibili ad essere contattati dal capo durante le ferie (74%). Ma offrire la propria disponibilità in caso di necessità può comportare conseguenze che potrebbero incidere sull'andamento del viaggio.

Avere un datore di lavoro guastafeste, infatti, può rovinare l'atmosfera anche della migliore vacanza: lo sa bene il 72% degli italiani che ha testato le conseguenze della propria disponibilità ed è stato realmente contattato dal proprio capo durante le ferie. Quali i motivi di tanto attaccamento al lavoro? Per gli italiani la ragione principale è che in ufficio c'é sempre molto da fare e non si vuole che il lavoro si accumuli (37%), seguito dal fatto di essere sempre molto impegnati in lavori che vanno sbrigati in prima persona (32%) e dal senso di responsabilità che porta a rendersi sempre reperibili, anche durante le ferie (28%).

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