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C'è un turismo che galoppa

Cavalcare a contatto con la natura è un modo eccellente per rilassarsi, tonificare i muscoli e scoprire panorami insoliti.

Estate in sella

03/07/2012

L'uso del casco da equitazione (cap) è obbligatorio nei centri ippici italiani.Andare a cavallo non è più, da tempo, una faccenda per pochi. Grazie al moltiplicarsi di centri di addestramento e maneggi, si può sia cimentarsi con la classica pratica dell’equitazione sportiva, sia provare esperienze alternative, come il turismo equestre o ippotrekking, più a contatto con la natura. In tutti i casi, con indubbi vantaggi per il benessere personale.
Salute a tutto tondo
• «L’impegno richiesto e il rapporto che si instaura con il cavallo», sottolinea il medico dello sport Stefano Respizzi dell’Istituto clinico Humanitas di Milano, «aiutano innanzitutto ad allentare lo stress e a rafforzare l’autocontrollo. Cavalcare permette inoltre di migliorare la funzionalità di cuore e polmoni, tonificare la muscolatura, mantenere elastiche le articolazioni, affinare equilibrio posturale, coordinazione e agilità, stimolare concentrazione e riflessi. Non a caso, l’equitazione è un valido supporto terapeutico per le disabilità psicomotorie. In più, serve a bruciare calorie: al passo se ne consumano circa 3 l’ora per chilo di peso, al trotto 4, al galoppo oltre 6».

• Si può cominciare da piccoli, con i pony: anzi, per bimbi e ragazzi è un’attività assai educativa, oltre che divertente. E si prosegue fino a quando ci si regge in sella. Le controindicazioni riguardano chi soffre di gravi malattie della colonna vertebrale e del cuore, e le donne in stato di gravidanza.

Tirocinio obbligatorio

• Se non si è mai montati a cavallo, bisogna frequentare un corso in un maneggio, con un istruttore patentato. Completato il tirocinio, ci si può spingere oltre il recinto del campo scuola, scortati da accompagnatori esperti, per brevi escursioni al passo sui percorsi cosiddetti “a margherita”, ossia con partenza e arrivo nello stesso punto.

• Si passa poi a trekking di uno o più giorni, lungo itinerari segnalati, al seguito di una guida e preferibilmente in gruppo. Grazie alla rete dei centri ippici e degli agriturismi con strutture equestri, è possibile caracollare da un capo all’altro dell’Italia con la certezza di avere, al termine di ogni tappa, ristoro per sé e assistenza per il quadrupede.
Cosa indossare

• Il corredo essenziale comprende un paio di robusti pantaloni da equitazione, stivali, cap (il berretto rigido con visiera) che protegge la testa in caso di caduta.

* Massima libertà per il resto dell’abbigliamento, tenendo presente che ciò che si indossa deve essere comodo per non intralciare i movimenti e che, quando fa freddo, è necessario coprirsi bene per non intirizzirsi.

Quadrupede in proprio

• Nei centri di equitazione si trovano di solito cavalli bene addestrati e pazienti, abituati a sentirsi portare da mani diverse. Con un po’ di pratica alle spalle, può però venire voglia di possederne uno proprio: in omaggio al detto “cavaliere giovane, cavallo anziano”, occorre orientarsi su un animale con esperienza di campagna, pronto a perdonare un padrone non ancora provetto.

• Prima di intraprendere questa strada che, oltre al costo di acquisto, comporta una spesa mensile per il mantenimento, si può optare per un cavallo cosiddetto a fida, ossia in comproprietà con un maneggio o un’azienda agrituristica che provvede alle cure quotidiane, potendo in cambio disporre del quadrupede quando il contitolare non lo monta.

Per saperne di più

http://www.fise.it

www.fitetrec-ante.it

www.legaitalianasportequestri.it

www.turismoequestre.com

www.turismoequestre.it

www.cavalli.it

www.equitazione.net

Cosi' si festeggia la notte delle stelle cadenti

Si rinnova come ogni anno l'appuntamento con la pioggia di stelle cadenti per la notte di San Lorenzo, e si moltiplicano in tutta Italia gli eventi e le iniziative in programma nel weekend per osservare lo spettacolo celeste.

Si parte con le 'Notti delle Stelle', il più atteso appuntamento dell'estate astronomica durante il quale le associazioni astrofile di tutta Italia proporranno una o più serate (10-12 agosto) dedicate all'osservazione della volta celeste in attesa del massimo di attività dello sciame meteorico delle Perseidi. L'iniziativa, promossa dall'Unione Astrofili Italiani (Uai), sarà abbinata in molte località a 'Calici di Stelle', la manifestazione enogastronomica dell'Associazione Nazionale Città del Vino giunta ormai alla sua quindicesima edizione.

Serate speciali a tema saranno organizzate anche da numerosi osservatori astronomici e planetari da Nord a Sud. Tra questi, l'Osservatorio astronomico Schiaparelli di Campo dei Fiori, Varese, propone per domenica la serata osservativa 'Sotto il cielo di mezz'estate: costellazioni e stelle cadentì, che sarà ospitata nel parco di una delle più belle ville di Varese, Villa Toepl. Al Planetario di Padova sarà possibile vivere la magia delle stelle cadenti nella notte del 10 agosto, e in replica sabato e domenica: per il pubblico la possibilità di 'salire' a cavallo di una meteora per cadere con lei sulla Terra a 200mila chilometri all'ora. All'Osservatorio astronomico di Campo Catino, vicino a Frosinone, sarà invece possibile trascorrere la notte di San Lorenzo tra meteore, cibo e buona musica grazie al concerto sotto le stelle del Sad's Brasset Quintet.

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Formaggi protagonisti dell'estate, arrivano idee e abbinamenti: una app e cento ricette

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Freschi, stuzzicanti, sorprendenti ma soprattutto sani: sono i nuovi 'stuzzichini' a base di formaggio che Assolatte propone in piu' di cento ricette differenti.

Dalle boules di robiola con pistacchi e nocciole servite in abbinamento ad un gazpacho ai bocconcini di mozzarella con spezie e pate', sono solo alcune delle ricette di facile realizzazione proposte per l'estate e reperibili grazie a ''Formaggi-per sapere e per sapore'', una applicazione gratuita che l'Associazione ha realizzato sia per i-Phone (http://itunes.apple.com/it/app/formaggi/id533430410?mt=8), che per Android (https://play.google.com/store).

Per meglio conoscere ed apprezzare le offerte del settore lattiero caseario, l'applicazione fornisce anche abbinamenti con il vasto mondo delle birre, due prodotti che ben si addicono alla stagione estiva. Pensati quindi per chi, troppo preso dalle Olimpiadi 2012, cerca un pasto semplice, piacevole ed equilibrato, gli abbinamenti proposti posso anche stupire. Secondo Assolatte l'abbinamento migliore per un Parmigiano Reggiano Dop e' da individuare in una rossa Bock. Con i formaggi freschi dal sapore deciso, come i caprini, e' preferibile una birra leggera e dalle note di agrumi, come una Blanche, mentre le tartine di ricotta e la burrata si sposano perfettamente con una Weizen, la birra di frumento ad alta fermentazione. I formaggi erborinati e quelli a lunga stagionatura si accompagnano, secondo l'Associazione, con le birre d'abbazia chiare e le doppio malto, le uniche che sanno tenere testa a sapori altrettanto complessi, intensi e pungenti come quelli di Gorgonzola Dop o dei pecorini.

Migliori chef stilano 'top 101' ristoranti, 7 italiani

Da Firenze a Bari passando per Cormons (GO). Secondo il settimanale Newsweek sarebbero in tutto sette i ristoranti italiani degni di entrare a far parte della 'Europe 101 Best Place to Eat'. La classifica, redatta da alcuni tra i migliori chef mondiali, e' stata stilata per ogni continente. Per ognuno sono stati individuati 101 'luoghi' migliori per assaporare le delizie locali. Luoghi, non necessariamente canonici ristoranti. E non mancano le singolarita'.


Per quanto riguarda il Belpaese, ad esempio, due dei sette 'best places' sono a Cortona (AR), di cui uno e' un camioncino della porchetta. Uno strano caso di densita' se si considera che Senigallia (in cui i ristoranti di Moreno Cedroni e Mauro Uliassi distano appena una dozzina chilometri) non e' citata. Altra singolarita' riguarda gli autori. Jamie Oliver, alfiere della sana alimentazione, colui che a trent'anni appena compiuti era stato incaricato dall'allora Primo Ministro britannico Tony Blair di combattere la crescente obesita' giovanile riorganizzando i menu delle mense scolastiche del Regno Unito, ha indicato a Bari un banchetto di polenta fritta 'deep-fat-fries'.

E ancora, i migliori spaghetti alla carbonara, secondo Tim Love, chef del Lonesome Dove Western Bistro' a Fort Worth, Texas, si mangiano al Caffe' Duomo di Firenze. Una classifica, questa, che sicuramente non tiene conto degli stereotipi culinari, che rompe le barriere tra qualita' e street food e che rimescola le carte sulla tavola della buona cucina.

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Nella Costa dei Gelsomini per seguire le tartarughe

In Calabria il campo del Wwf che unisce vacanza e volontariato

Una settimana tra le spiagge ioniche e i borghi grecanici dell'entroterra calabrese, in una vacanza che al relax unisce una missione: proteggere i piccoli di tartaruga fino al loro primo tuffo in mare. L'appuntamento è lungo la Costa dei Gelsomini, in provincia di Reggio Calabria, dove per tutto il mese di agosto prosegue il campo del Wwf in difesa delle Caretta caretta.

È un viaggio lungo migliaia di chilometri, ma senza mai dimenticare la prima casa, quello delle tartarughe Caretta caretta, che dopo 25 anni di migrazioni nel mare tornano sulla spiaggia natia per deporre le uova. La riproduzione è però messa a rischio dalla pesca, dalla cementificazione e dal degrado delle coste, tutti pericoli contro cui il Wwf e i suoi volontari si battono dagli anni Ottanta monitorando le spiagge per proteggere le future generazioni di tartarughe marine.

In tutto il Mediterraneo si stima che ogni anno più di 130mila tartarughe vengano catturate accidentalmente negli attrezzi da pesca, di cui oltre 40mila non sopravvivono, mentre in Italia la pesca accidentale colpisce più di 20mila esemplari all'anno. A questi, spiega il Wwf, vanno aggiunte le migliaia di tartarughe che ingoiano sacchetti di plastica scambiandoli per meduse, che vengono colpite dalle imbarcazioni mentre galleggiano per scaldarsi al sole, i piccoli appena nati che finiscono sulle strade disorientati dalle luci artificiali di coste sempre più urbanizzate, i nidi distrutti dai mezzi meccanici usati per la pulizia delle spiagge e da un'attività turistica incontrollata.

Chi prenderà parte al campo, gestito dall'associazione "Costa Reggina Meridionale" del Wwf, sarà chiamato a controllare e difendere fino alla schiusa i nidi di Caretta caretta, che sulle spiagge italiane sono 30-40 all'anno, concentrati in Calabria e Sicilia. Non mancherà però il tempo per godersi la vacanza, tra nuotate, immersioni ed escursioni nell'entroterra.

Nell'estrema fascia ionica meridionale del territorio provinciale di Reggio Calabria si potrà scoprire la presenza di una popolazione che si distingue ancora dal contesto a partire dall'uso di una lingua propria, l'idioma grecanico, parlato soprattutto dagli anziani della comunità etnico-linguistica dei Greci di Calabria. La città più rappresentativa è Chora tu Vua, ovvero Bova: la "capitale", porta del parco nazionale dell'Aspromonte, si eleva a una quota di circa 850 metri sul livello del mare, abbarbicata a un'altura che domina il paesaggio variegato di dolci colline argillose e strapiombi profondissimi, con lo Ionio sullo sfondo e l'Etna che appare maestoso all'orizzonte.

Da vedere c'è anche Pentidattilo, incantevole località situata su una roccia a forma di cinque dita, e la stessa Reggio Calabria con i suoi Bronzi di Riace, Scilla, il castello e il borgo di Chianalea, abitato soprattutto dai pescatori, l'area archeologica di Locri Epizephiri e i siti del parco antropico dello Zeffirio. Per i più sportivi sono a disposizione corsi di immersione, splendidi fondali per lo snorkeling e le tante fiumare che attraversano il territorio ionico, perfette per fare trekking.

Quello sulla Costa dei Gelsomini, tra Punta Stilo e Capo Spartivento, e' uno dei tre campi estivi, insieme ai siciliani di Lampedusa e Torre Salsa, che il Wwf ha organizzato per quest'estate all'interno del più ampio progetto "Turtle Summer". Oltre ai campi di volontariato, ci sono le vacanze in barca a vela nelle oasi dell'associazione ambientalista, diverse iniziative per proteggere i nidi e sensibilizzare i pescatori, una mostra itinerante con modelli di tartarughe in 3D e la possibilità di seguire, sul web, le rotte di cinque Caretta caretta dotate di trasmittenti satellitari, soccorse dal volontari e rilasciate nel mare di Manfredonia. Tutte le informazioni sul sito www.wwf.it.
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In vacanza nei due mari del Salento

In vacanza a Santa Maria di Leuca, tra spiagge, cale e grotte e un santuario tutto da scoprire
(di Ida Bini - ansa)

Santa Maria di Leuca, nell’estrema punta meridionale del Salento, ha l'invidiabile primato di esser bagnata da due mari. Per arrivarvi si attraversa una terra color rosso scuro, punteggiata di fichi d’India e bianchi muretti a secco, nascosti tra filari d’ulivi secolari. Il profumo del mare è ovunque, anche se non si vede. Quando si arriva in prossimità della bella cittadina pugliese si ha la sensazione di scendere, di viaggiare verso la fine d’Italia: una luce accecante avvolge la città con il suo porto, la piazza e il santuario, il belvedere e il lungomare che regala nello stesso giorno la possibilità di ammirare alba e tramonto, ma su due mari diversi, lo Ionio e l’Adriatico. Santa Maria di Leuca abbraccia due litorali diversi, due versanti con caratteri opposti: sabbioso e aperto quello ionico; ricco di scogli, insenature e grotte quello adriatico. E’ più facile arrivare in città dall’entroterra che dal mare: Leuca, infatti, si trova all’incrocio di forti correnti e la navigazione qui è spesso burrascosa; la stessa scelta delle spiagge più tranquille e riparate dipende solo dal vento, se spira tramontana oppure scirocco.

Punto di partenza per visitare la città è la grande piazza centrale con il santuario di Santa Maria de Finibus Terrae: sorge in alto, sopra il porto, e regala una vista mozzafiato sul mare, con punta Meliso e punta Ristola che segnano i confini dell’insenatura. Il santuario, che sorge su un tempio dedicato alla dea Minerva – c’è ancora l’ara dei sacrifici – venne visitato e benedetto da san Pietro, che passò per la città pugliese diretto a Roma nel 43 dopo Cristo. Secondo i racconti dei vecchi pescatori salentini, dunque, quella di Leuca sarebbe la prima chiesa della cristianità. Distrutta e ricostruita cinque volte, è sempre stata meta di pellegrini, che si raggruppano sul piazzale immenso della chiesa, con al centro un gioco d’arcate e un faro alto quasi 50 metri. Il 15 agosto è il giorno in cui si festeggia Santa Maria, la madonna di Leuca, la sua santa protettrice, e lo si fa con una solenne processione a mare da Castrignano del Capo (di cui Santa Maria di Leuca è in realtà la frazione più grande) alla marina di San Gregorio e con appuntamenti in città che si anima di sagre – la più attesa è quella del pesce fritto – e di manifestazioni sul lungomare, con gli immancabili fuochi d’artificio finali sull’acqua.

Per recarsi al porto si scende la lunga scalinata, realizzata in periodo fascista, che affianca la cascata, opera dell’acquedotto pugliese, il più grande d’Europa, attiva con tre balzi soltanto a Pasqua e il 15 agosto per la festa patronale. Ai suoi piedi c’è il lungomare - pieno di localini, ristoranti, di case dei pescatori e delle estrose ville ottocentesche - che arriva al piccolo porto turistico: è da qui che ci si imbarca per arrivare alle cale, alle grotte e alle spiagge più belle dei dintorni e per ammirare i fondali, ricchi di alghe rosse e verdi e popolati da saraghi, aragoste e ricciole.

Il versante adriatico ha il mare color smeraldo e la costa rocciosa bucherellata di grotte, fiordi e insenature: le alte falesie sprofondano fino a 50 metri vicino alla costa ma ogni tanto la roccia lascia spazio a deliziose calette dove fermarsi a fare il bagno. Bellissime sono la grotta dello Spruzzo, dove le onde si infrangono formando uno zampillo d’acqua; della Vora con la luce che arriva fino in profondità; e del Laghetto, nel fiordo di Ciolo, che sfocia in uno specchio di acqua dolce. Sulla costa sorgono località marine molto belle da visitare, come il delizioso borgo di Tricase, Castro, famosa per la grotta Zinzulusa, e Santa Cesarea Terme, rinomata stazione termale dal 1899. E, ancora, Porto Badisco, insenatura naturale profonda e immersa tra i fichi d’india e la macchia mediterranea, e la bellissima città di Otranto, famosa per il castello aragonese e le sue spiagge sabbiose, attrezzate e comode, come l’incantevole Baia dei Turchi. Il versante ionico, invece, lascia spazio a spiagge sabbiose circondate da dune e dalla macchia mediterranea, dove la sera gli stabilimenti si trasformano in ristorantini e luoghi per le feste sull’arenile: Torre San Gregorio, Torre Vado e la spiaggia libera di Pescoluse, nota come “le Maldive del Salento” per la trasparenza dell’acqua e la presenza di bianchi gigli di mare tra le dune. Anche sul versante ionico ci sono alcune suggestive grotte; le più belle sono la grotta del Fiume, dove il mare diventa color verde-acqua, e la grotta delle Tre Porte, caratterizzata da tre monumentali ingressi.

Più a nord si estende la lunga baia di Gallipoli, che va da Lido Pizzo, frequentato dai nudisti e amato dalle celebrità, a Punta della Suina con due piccole spiagge attrezzate e un bar sulla terrazza panoramica in cui fermarsi a mangiare frise profumate e succose; la baia è un susseguirsi di stabilimenti dove prendere un aperitivo e godersi il tramonto o dove bere qualcosa la sera ascoltando buona musica