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In Franciacorta per le fioriture autunnali

Una passeggiata nelle terre della Franciacorta per immergersi tra i colori e i profumi delle fioriture autunnali. Se si ha in mente una domenica en plein air, l'indirizzo giusto e Rovato, nel bresciano, dove dal 2 settembre riprende la stagione del Castello Quistini dedicata ai fiori, con visite ad alcune sale della dimora cinquecentesca e ai giardini del palazzo, in cui ammirare collezioni di rose antiche, moderne e inglesi, varietà rare di piante aromatiche e frutti ormai dimenticati.

L'attrazione principale è il giardino bioenergetico, che sfrutta l'interazione energetica tra l'uomo e l'ambiente per ritrovare il benessere. Qui, tra i campi elettromagnetici di alberi e fiori, si migliora la circolazione all'ombra di lecci e ciliegi, si stimola il sistema immunitario tra le siepi di alloro, si rilassa il sistema nervoso accanto ai tigli e agli agrifogli, si aiuta la digestione con il mirto e il rosmarino e si trae beneficio dai salici e dai melograni, un vero toccasana per tutto il corpo.

Per gli occhi c'è il labirinto delle rose, composto da tre cerchi concentrici con un gazebo al centro. Tra le centinaia di fiori, da non perdere il colore intenso, tendente al viola, della rosa “Rhapsody in blue” e le sfumature delicate della rosa “Aloha”, profumatissima e dai petali carnosi. L'olfatto viene stimolato anche nel “brolo”, dove sono stati reinseriti molti frutti antichi o abbandonati che si possono anche gustare durante la visita, come il biricoccolo, nato dall'incrocio tra l'albicocco e il susino, il fico brogiotto, il nashi e il pero cotogno.

Il castello e i suoi giardini saranno visitabili tutte le domeniche e i giorni festivi fino a novembre con il tour intitolato "tra rose, storia e leggenda". Info su www.castelloquistini.com.ansa

Caraibi, dritte per la stagione degli uragani. Sì all'assicurazione di viaggio e attenzione ai bollettini, per una vacanza a prova di emergenza

Vacanza a prova di emergenza. Sì all'assicurazione di viaggio e attenzione ai bollettini ufficiali del meteo, ma anche una batteria carica di riserva per il cellulare e un paio di indumenti più pesanti in valigia: sono alcune dritte utili per chi sceglie i Caraibi anche durante la stagione degli uragani.

Le spiagge di isole e coste dell'America centrale e meridionale bagnate dal Mare Caraibico sono un sogno per i turisti 365 giorni l'anno, ma non sono esenti da problemi visto che il paradiso di palme e mare cristallino si trova su una delle fasce di uragani più attive. Il periodo clou degli uragani è fra agosto e ottobre, ma la stagione ufficialmente dura dal primo giugno a fine novembre. Dunque anche se si sceglie per la vacanza un mese statisticamente meno a rischio è meglio non farsi trovare impreparati nell'eventualità di una forte tempesta o peggio di un uragano.

Ecco perché, spiega nel suo vademecum l'Huffington Post, intanto è meglio viaggiare accompagnati da un'assicurazione di viaggio che copra eventuali spostamenti in aereo o nave cancellati o modificati ed è sempre meglio controllare il contratto stipulato perché, se al momento della prenotazione i bollettini meteo già segnalavano tempeste, eventuali cambiamenti possono non essere coperti. Bene anche sapere in anticipo a chi e come inoltrare eventuali richieste di assistenza. Può essere una buona idea quella di rivolgersi a tour operator specializzati e ad agenzie in grado di aiutare il viaggiatore a distanza nelle modifiche a soggiorno e trasporto, ma è comunque meglio fare i 'pignoli' su clausole e modalità di rimborsi prima di prenotare, non dopo.

Qualche accortezza in più mentre si prepara la valigia, portando ad esempio una batteria carica di riserva per il cellulare, i numeri utili per le emergenze a portata di mano e magari un cambio più pesante per la pioggia o un brusco calo della temperatura. In caso di blackout elettrici anche i bancomat potrebbero essere fuori uso, quindi è salvifico tenere del denaro contante a disposizione. Una radiolina portatile che funzioni anche con le batterie è utile per sintonizzarsi in caso di bisogno su un canale di news. Prima e durante il viaggio occorre prestare attenzione ai bollettini ufficiali del meteo per capire se ci sono tempeste in arrivo: il National Hurricane Center è la fonte più affidabile (www.nhc.noaa.gov). Utili anche il Weather Channel's Tropical Storm centre (www.weather.com/newscenter/tropical) e le innumerevoli applicazioni disponibili per gli smartphone (ecco le migliori secondo la Cnn).

Infine l'Huffington Post dà qualche dritta sulle località. Nessuna isola caraibica è in assoluto al riparo da un uragano, ma alcune sono meno a rischio di altre. In particolare le cosiddette 'Abc' che non hanno alcun riferimento con la recente politica italiana ma sono Aruba, Bonaire e Curacao, al largo delle coste venezuelane. Rari gli uragani a Puerto Rico e Panama. Anche Trinidad e Tobago sono fuori dalla fascia degli uragani, nonostante per via delle piogge sia meglio andarci tra metà settembre a metà ottobre.
ansa

Turismo oltre e per la primavera araba. Egitto, il ritorno di Ramsete II

-Elena Romanello – 2 settembre 2012-  articolo3.com

Il turismo è e resta la voce principale dell’economia egiziana e, mentre la strada verso la democrazia procede tra alti e bassi dopo l’esplosione della primavera araba, si continua nel Paese africano a lavorare e a scavare per scoprire altri tesori dell’antica civiltà egizia.

A sud di Luxor, un’equipe di archeologi egiziani e stranieri stanno lavorando, con metodi che a tratti ricordano quelli dell’antico Egitto, per riportare alla luce il Ramesseum, il tempio voluto da Ramsete II, e a creare, entro il 2030, sulle due sponde del Nilo quella che sarà la più vasta area archeologica visitabile al pubblico,un vero e proprio museo a cielo aperto.

Il Ramesseum, testimone della gloria del faraone più celebre e longevo dell’antico Egitto, non è solo un tempio ma anche una cittadella con locali commerciali, depositi, case, aree verdi, scuole, dove nel periodo di massimo splendore vissero e prosperarono tremila famiglie.

Le due rive del Nilo, tra Karnak, Luxor e le nuove scoperte come il Ramesseum, mescolavano vita e morte, culto degli antenati e quotidianità, in quella che fu, fra alti e bassi, restaurazioni religiose e invasioni, la più duratura civiltà del mondo antico, presente come testimonianze archeologiche nei Musei di tutti i continenti.

In un momento di profonda crisi, economica, politica e sociale, l’Egitto sceglie quindi di puntare sul turismo, contando di raddoppiare i turisti da qui al 2030, facendo di Luxor una città con strutture ricettive moderne al centro di un complesso di visita, dove è stata ripristinato il viale delle Sfingi e dove altre migliorie sono previste. Una scommessa non sempre facile da gestire e da portare avanti, ma c’è da dire che comunque il viaggio in Egitto continua ad essere richiesto ed amato da moltissimi turisti di tutto il mondo, sedotti da un passato grandioso e da un popolo oggi, diverso ma fierissimo di quei suoi antenati.

Venezia, quando l'hotel diventa un set

Tour degli alberghi scelti dai registi per girare scene di film celebri

Sotto i riflettori per la sessantanovesima edizione della Mostra internazionale d'arte cinematografica, Venezia non deve la sua fama filmica soltanto alla kermesse. Complici i canali e le viuzze, le gondole e un'atmosfera unica, la città è stata più volte immortalata da registi di fama mondiale, che hanno scelto i suoi hotel più esclusivi sia per soggiornare, sia per ambientare alcune scene. Il sito Trivago ne ha selezionati cinque, da visitare per riconoscere i set di film celebri.

Il tour degli hotel non può che iniziare dall'Excelsior, la cui terrazza ospitò la prima Mostra nel 1932. Situato a Venezia Lido, negli anni è stato scelto da star del calibro di George Clooney e Denzel Washington per il loro soggiorno a Venezia. Il fascino e la solennità dell'albergo colpirono Sergio Leone, che girò nella Sala degli Stucchi – tra colonne in marmo e lampadari di cristallo - la scena della cena tra Noodles (Robert de Niro) e Deborah (Elizabeth McGovern) di "C'era una volta in America".

La seconda tappa prevede di sorseggiare un Vodka Martini, agitato ma non mescolato, al Cip's Club dell'Hotel Cipriani, proprio come James Bond in "007 – Casino Royale". Le scene finali del film, in cui Vesper Lynd (Eva Green) perde la vita, sono state girate tra le calli e i canali di Venezia, e alcune sono state ambientate all'interno dell'albergo. Per ricordarlo, al bar c'è ancora una targa a sottolineare che quello è stato il Bond's Bar.

In anni più recenti Venezia ha visto passeggiare tra le sue stradine la coppia formata da Johnny Depp e Angelina Jolie, in città per le riprese di "The Tourist". Diverse scene sono state girate a Palazzo Pisani Moretta, per l'occasione trasformato nell'hotel Danieli, mentre alcune scene sono ambientate nella nella lobby del vero albergo. Da non perdere, se si sceglie di visitarlo, un drink nella terrazza panoramica con vista sulla laguna.

Al momento non si può visitare (sarà chiuso per restauri fino al prossimo febbraio) ma merita un passaggio per ammirare da fuori il palazzo cinquecentesco che lo ospita, il Gritti Palace, che a metà degli anni Novanta ha accolto Woody Allen e Natasha Lyonne nella suite Hemingway 116 durante le scene veneziane di "Tutti dicono I love you". L'hotel viene citato direttamente dal regista americano quando, in una scena del film, si scontra con Julia Roberts e le chiede dove si trovi il Gritti Palace.

Per vedere un set de "Il talento di Mr. Ripley" basta andare sotto i portici delle Procuratie in piazza San Marco, dove si trova il Caffè Florian, che è stato inaugurato il 29 dicembre del 1720 e oggi si vanta di essere il più antico caffè italiano. L'incontro tra Tom (Matt Damon) e Dickie (Jude Law) avviene invece nella suite 453 del Westin, in una una stanza con una spettacolare vista sulla laguna dell'hotel che si affaccia direttamente sul Canal Grande.

 ansa

Vacanza "lenta" a Lisbona

Rinfrescati dalla brezza atlantica, a passeggio tra i vicoli dell'Alfama, le ampie piazze di Rossio e Baixa, i palazzi eleganti del Chiado

(di Stefania Passarella)

Come sostiene il Pereira raccontato da Tabucchi, non c'è niente di meglio di una limonata fresca per affrontare il caldo estivo nel cuore di Lisbona, sebbene la fresca brezza atlantica renda sopportabili anche le giornate più torride. D'estate la città gronda di turisti, di file più o meno interminabili alle vecchie vetture in legno dei tram di una volta che scarrozzano qualche residente e molti visitatori tra i vicoli dell'Alfama e le eleganti piazze del Chiado. Ma è anche il periodo in cui la capitale portoghese si anima di festival e spettacoli all'aperto, dal teatro alla musica.

Approdando nella soleggiata Praça do Comércio con le sue arcate e il palazzi dalle facciate gialle si abbraccia con uno sguardo il volto altero della città, ma anche la sua identità marinara. La piazza, dominata dalla statua equestre di Dom José I, finisce dove iniziano le acque del fiume Tago, Tejo in portoghese, ma la sensazione è quella di trovarsi già di fronte all'Oceano. Il profumo è quello del mare anche se all'orizzonte si intravede ancora una striscia di terra e lo sguardo cade sul Ponte 25 de Abril (Ponte Salazar fino alla Rivoluzione dei Garofani del 1974), praticamente identico al Golden Gate di San Francisco (fu costruito da una compagnia americana che nella città californiana aveva già realizzato l'Oakland Bay Bridge). Nella Praça do Comércio ci si può rilassare sfiorando l'acqua nella banchina che si tuffa nel Tejo, gustando un gelato nei gazebo dei bar che circondano la piazza, il sabato e la domenica ci si può riparare dal sole sotto i portici e fare shopping al mercatino di artigianato locale, comprando azulejos dipinti a mano e personalizzati, ventagli, coprispalle ricamati.

Lasciandosi alle spalle il Tejo sotto l'arco di Rua Augusta e prendendo l'omonima via o una delle parallele ci si addentra nelle vie del Rossio e della Baixa, pianeggianti, per ammirare alcune delle piazze più belle della città, tutte ampie, monumentali, così come da direttive dopo il violento terremoto del 1775: Praça da Figueira, Praça Dom Pedro IV, Praça Restauradores, Largo Martim Moniz con i suoi incredibili giochi d'acqua (in mezzo alle fontane si può anche camminare se non si teme qualche schizzo). In quest'ultima c'è uno dei capolinea del 28, il tram antico il cui itinerario consente di ammirare quartieri molto diversi della città. Tuttavia, essendo consigliato praticamente da tutte le guide turistiche, questo tram giallo è normalmente preso d'assalto in tutte le zone più centrali (anche perché chi fa l'abbonamento giornaliero al trasporto pubblico non paga extra). Meno conosciuto sicuramente l'altro capolinea, a Campo Ourique (Prazeres), dal quale tra l'altro si può ammirare anche il quartiere della Basilica Estrela dove non distante si trova il candido edificio del Parlamento portoghese. Un complesso architettonico imponente ma quasi “in borghese” visto che non si trova nelle comuni rotte turistiche. Ottimi punti per salire al volo su un 28 non troppo affollato anche alcune viuzze del Chiado, in particolare Largo Picadeiro dove ci sono tanti caffè e ristoranti in cui sostare all'aperto per godersi con stile le specialità portoghesi.

Per provare l'ebrezza di una scarrozzata su e giù per i vicoli dell'Alfama va bene anche il tram 12, sempre carrozza storica di legno, che però fa un giro circolare passando per il Castelo de São Jorge e la , la cattedrale. L'Alfama è il quartiere popolare, intimo di Lisbona. I panni stesi tra i vecchi palazzi piastrellati di azulejos sembrano quasi una cartolina per turisti. E invece dalle chiacchiere di abbondanti signore sospese tra un balcone e l'altro, il cestino con la spesa tirato su con una corda dalla finestra, gli anziani che giocano a carte sull'uscio di casa, ci si accorge che questo dedalo di strade è forse l'immagine più autentica della città. Dal Miradouro de Santa Luzia, o belvedere, col Fado in sottofondo, ci si perde con lo sguardo sui tetti dell'Alfama e sul Tejo. Patrimonio Unesco, la melodia triste del Fado è la cornice di questa collina, anche se gli spettacoli serali dal vivo sono un'attrazione più per turisti che per lisboetas.

Una vivacità diversa caratterizza il quartiere del Chiado. È una zona raffinata, sempre abbastanza labirintica con le stradine che si incrociano in salita e in discesa, caratterizzata da piazzette coi chioschi all'aperto, dai sontuosi palazzi restaurati. Quartiere di teatri, boutique, caffè e ristoranti più ricercati. Tra i suoi vicoli si scorge sempre e comunque l'azzurro increspato del Tejo. Se il Chiado vive in egual misura di giorno e di notte, il vicino quartiere – in linea d'aria – del Bairro Alto si anima invece dal tramonto in poi: meno eleganti e curati i palazzi che costeggiano le sue stradine, più sconnesse, è il cuore della movida di Lisbona. Nei suoi locali fino a notte fonda si incontrano i più giovani.

Una giornata intera servirebbe solo per apprezzare tutte le attrazioni racchiuse nella zona di Belém, dove si arriva col tram 15E da prendere a Praça da Figueira. A cominciare dal Mosteiro dos Jerónimos, dove un tempo vivevano i monaci dell'ordine di san Geronimo, e nel cui presbiterio si trovano le tombe dell'esploratore Vasco de Gama e del poeta cinquecentesco Luis Vaz de Camoes. Imponente nelle decorazioni in stile manuelino (dal re Manuel I che commissionò e finanziò l'opera per celebrare la scoperta della via per l'Oriente di de Gama, 1498), mantiene la grandezza all'interno con le altissime navate che terminano in nervature di pietra. Ma è il chiostro patrimonio Unesco che lascia senza parole per la ricchezza figurativa, la luce degli intagli, la varietà di motivi decorativi. Vi riposa Fernando Pessoa. Si prosegue almeno con la visita dentro la Torre di Belém, anch'essa in stile manuelino, che assomiglia a un grosso pezzo da scacchiera, salendo la claustrofobica scala a chiocciola e scendendo nelle segrete. La domenica mattina, dalle 10 alle 14, si entra gratis in entrambi i siti e conviene arrivare presto perché si formano file parecchio lunghe per l'ingresso, senza contare che monastero e torre distano fra loro un paio di fermate di bus o tram. Varrebbe poi la pena almeno ammirare dall'esterno il Padrão dos Descobrimentos, ovvero il monumento alle scoperte geografiche con il mosaico di fronte che traccia le vie percorse dai portoghesi, ed entrare al Museu de Marinha per rivivere l'epoca delle grandi scoperte geografiche. Pausa consigliata alla famosa pasteleria del 1837, più avanti del monastero, dove concedersi anche un paio di pastel de nata, dolci tipici ripieni di crema.

********ASSOCIATA INFO UTILI********* PAROLE CHIAVE: Lisbona, Alfama, Chiado, Belem, Unesco, Portogallo, Turismo, ANSA In Viaggio CITTA': Portogallo/Europa TITOLO: Lisbona: muoversi, dormire, mangiare SOTTOTITOLO: Da poco inaugurata fermata metropolitana in aeroporto per raggiungere il centro della città TESTO: Lisbona è collegata alle principali città italiane da compagnie aeree low cost e anche di linea con Alitalia-Tap Portugal. Spesso i prezzi si equivalgono quindi conviene controllare tutte le opzioni quando si cerca un biglietto. Avere un aeroporto molto vicino al centro città – oltre a favorire atterraggi spesso panoramici – ha consentito a Lisbona di inaugurare a luglio di quest'anno un prolungamento della linea metro “Vermelha” con tre nuove fermate, una proprio presso lo scalo. In questo modo raggiungere il cuore della città è ancora più facile.

Lisbona può essere una città faticosa da visitare a piedi, nonostante l'ausilio di quattro linee di metropolitana, gli autobus e i tram. Guardando la mappa spesso non ci si rende conto dei dislivelli tra un quartiere o l'altro che possono richiedere la ricerca e l'attesa di un ascensore urbano (come l'elevador storico di Santa Justa del 1902), di una funicolare, o semplicemente di un bus, tanta è la ripidità delle strade. Per fortuna i taxi non sono molto costosi rispetto alla media italiana e la sera, se non si ha voglia di aspettare i mezzi pubblici, possono essere un'alternativa da considerare per tornare in hotel. L'ideale è comunque fare un abbonamento almeno giornaliero ai mezzi pubblici (Carris/Metro) acquistando per 50 centesimi una carta “Viva” da ricaricare in contanti alle macchine automatiche nelle stazioni della metro. Sebbene aumentato (da gennaio 2011 l'Iva in Portogallo è salita dal 21 al 23%il suo costo di 5 euro (per 24 ore) viene 'abbattuto' già con due o tre corse in metro e l'utilizzo di un tram.

I prezzi degli hotel anche di fascia alta, quattro o cinque stelle, sono 'abbordabili' rispetto alla media italiana e spesso convengono anche per offerte lanciate online e per la qualità del servizio. Di sicuro super low cost, ma con meno comfort, le pensioni disseminate per tutto il centro, anche nel caratteristico Alfama.

Per mangiare basta scegliere una delle tascas, osterie, in città. Il pesce e in particolare polpo e baccalà – cucinato in decine di modi diversi – sono gli ingredienti prediletti della cucina portoghese, attenzione però alla scelte dei condimenti perché spesso i piatti sono tutt'altro che leggeri. Il coperto, a pagamento, comprende sempre un mini antipasto: bruschette, olive, creme da spalmare su pane croccante. Il dolce di Lisbona è il pastel de nata, di croccante pasta riempita di crema.
ansa

 

Un evento una meta: Una notte per la Batman-mania

Mentre i fan dell'uomo-pipistrello aspettano l'uscita del terzo atto del "Cavaliere oscuro", nel mondo una notte di eventi ci aiuta a scoprire la singolarità del mammifero.


21/08/2012

Chi immaginava che il pipistrello suscitasse tante simpatie e che avesse orde di fan sparsi in tutto il mondo, pronti a celebrarlo in una notte a lui interamente dedicata? Provare per credere: scrivete "Bat Night" in un qualsiasi motore di ricerca e ne avrete la prova. E sapevate che il 2011-2012 è l'Anno internazionale ed europeo del pipistrello, in virtù del fatto che la sua complessità e fragilità sono splendidi esempi di una biodiversità sempre più minacciata?
Certo, sappiamo bene che al pipistrello si sono ispirati grandi personaggi del cinema e della letteratura, a partire dal celebre Batman. E proprio in questi stessi giorni, il 29 agosto precisamente, è prevista l'uscita in Italia (nel mondo anglosassone è nelle sale già da un mese) del terzo atto della saga del Cavaliere oscuro di Christopher Nolan, Il ritorno, con Christian Bale nei panni dell'eroe e Hanne Hathaway in quelli di Catwoman.

Al mammifero è senz'altro legata anche una componente misteriosa, oscura, inquietante, magica, a volte sinistra. Un aspetto drammaticamente testimoniato dall'orribile fatto di Denver del 20 luglio scorso, quando un folle, James Holmes, scelse proprio la prima americana del nuovo episodio della saga cinematografica per compiere una strage, per poi chiedere, indifferente, al secondino, come finiva il film...

Ma la pipistrello-mania non si esaurisce nell'interesse intorno al film. Nella notte del 25 agosto, la Bat Night appunto, in tutto il mondo si svolgeranno eventi, attività, iniziative che spaziano dal naturalismo al folklore, dalla magia alla biodiversità. Vediamone alcune, non prima di aver ricordato che il nome scientifico del pipistrello è chirottero (un mammifero placentato) e che lo studioso dell'animaletto è il chirotterologo.

Partiamo dal Garda Trentino, che si appresta a festeggiare la Bat Night con una serie di escursioni guidate. La natura locale offre protezione e nutrimento a numerose specie di chirotteri, che potranno essere osservati durante tutta l'estate nel corso di passeggiate notturne, guidate da esperti naturalisti. Il 25, chiritterologi di fama internazionale sveleranno segreti e curiosità dell'unico mammifero capace di volare. Farà da ambientazione alle escursioni la riserva naturale del Monte Brione. Info: www.gardatrentino.it.

Al Castel Taufers, a campo Tures, in Alto Adige, la notte dei pipistrelli viene anticipata al 22 agosto, con trucchi e serata dei fantasmi fra le stanze del castello, proiezione di film e ricerca di pipistrelli col detector, per poterne udire gli ultrasuoni altrimenti non pecepibili dall'orecchio umano.

Al Parco San Giuliano e Albanese di Mestre, il 25, sono in programma laboratori e giochi a partire dalle 17, mentre alle 20 si terrà una conferenza, seguita da una passeggiata esplorativa.

A conferma del legame fra la riscoperta del pipistrello e l'emergere di una coscienza ambientalista, sabato 8 settembre al Palazzo Orsini di Bomarzo (Viterbo), la Riserva naturale regionale di Monte Caasoli organizza una passeggiata notturna alla scoperta dei chirotteri con il naturalista Vincenzo Ferri. Ancora una Riserva naturale, questa volta di Castelcerreto (Teramo), al Centro museale Penna Sant'Andrea, organizza il 24 agosto una passeggiata con lo stesso naturalista. Iniziativa che riguarderà anche la Riserva naturale di Tuscania (Teramo), il 25 agosto. Aveva anticipato tutti il Giardino botanico di Oropa, Biella, dedicando una giornata ai pipistrelli il 28 luglio.
Paolo Perazzolo

famigliacristiana.it